Tumgik
#Presto Tour
glfc2112 · 5 months
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This is what Rush wanted in their dressing room. This was during "Presto Tour." This particular show took place at the Civic Auditorium Arena in Omaha, Nebraska. Mr. Big was the opener.
They were specific as to what they wanted for food and drink. Some bands and artists put things in these things to see if they pay attention and follow it.
Van Halen would put in to have the brown M&Ms removed for that exact purpose. Always follow what they want if requested.
Someone in the group said they called it and got something. Can't make out the last four numbers. I called what I thought the last four numbers are. Let it ring three times and got nothing.
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x-elyssa-x · 11 months
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A commission made for my friend, that he allowed me to publish. He asked to draw his Trollsona, Presto Molto, with my Trollsona, Wave and Trollex. They're having their first meeting in Trollstopia/Trolls Village :)
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yomersapiens · 5 months
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Ratti auguri di buon Rattale!
A Vienna si calcola esistano una cosa come tre milioni di ratti che vivono nel sottosuolo della città. C'è un tour che ti fa esplorare le complesse linee fognarie dove ti raccontano di tutti questi ratti che girano. Tre milioni di ratti sono quasi due ratti a testa per ogni abitante della città. Quindi, in un mondo perfetto, questo Natale in casa saremmo in quattro: io, Ernesto e due ratti. I due ratti durerebbero poco. Uno Ernesto se lo mangerebbe in un secondo. L'altro lo difenderei a spada tratta e diventerebbe il mio alleato eterno e lo chiamerei Ratteo, così, per avere un essere vivente a cui tramandare quello che ho imparato durante la mia esistenza.
Ho deciso di passare il Natale lontano dall'Italia perché negli ultimi mesi sono stato troppo in giro e mi stavo dimenticando di uno dei valori principali su cui è fondata la mia stabilità: la solitudine. Ho fatto in modo di andare a cena da mio fratello molto molto presto, per essere in grado di finire prestissimo e tornare a casa quando il resto delle famiglie si stanno sedendo a tavola. È stupenda Vienna quando in giro non c'è anima viva. O per meglio dire, quando in giro ci siamo solo noi immigrati, senza famiglia, senza nessuno. No ok io ho un gatto e un ratto a cui sto insegnando tutto di me e che spero un giorno prenda il mio posto nella società. Lo vestirei con i miei stessi abiti. Forse gli farei pure gli stessi tatuaggi.
Vienna di per sé non è mai troppo affollata, c'è da dire. Ma vederla ancora più deserta del solito è rinvigorente. La solitudine che tanto mi manca è ovunque. Il bus si muoveva sinuoso tra le strade senza l'ombra di una macchina in movimento. I semafori lampeggiavano sincronizzati con le luci degli alberi negli appartamenti di chi non vedeva l'ora di festeggiare. Tante lingue diverse. Del tedesco neanche una lontana eco. Prima di rientrare sono passato dal supermercato turco, loro sono sempre aperti. Ecco un altro pilastro della mia stabilità. Due ragazzini prima di me stavano comprando quella che penso fosse la loro cena natalizia. Una confezione di pane da toast, del formaggio già tagliato a fette, del prosciutto, qualche sacco di patatine e una marea di coca zero. Quanto li ho invidiati. Non dovevano essere di qua, intendo abitanti della zona. Avevano l'aspetto dei turisti. Erano giovani, vestiti male, capelli orrendi, con pochissimi soldi ma stavano avendo la serata che vorrei tanto aver avuto io con te. In una città di cui non sappiamo niente, in un momento in cui tutti si ricongiungono con i familiari, noi, andare via da tutto e avere tutto quello che ci serve tra i filamenti del formaggio sciolto del toast. Unica differenza, lo si farebbe senza prosciutto, che lo diamo a Ernesto e Ratteo.
Quando ottieni quello che hai sempre voluto è il momento in cui ti rendi conto di quanto era bello semplicemente desiderare, senza le responsabilità che derivano dall'ottenere. La felicità è un atto di responsabilità e va difesa. Devi lavorare ancora più di prima per mantenerla. Consuma un sacco. Ha sempre fame. Ci mette un attimo ad ammalarsi e deperire e mutare e non appena diventa anche solo di un gradiente meno luminosa ecco che pensi di averla persa. Sono successe tante cose in questo anno terribile che mi hanno reso felice e solo dire la parola "felice" mi fa sentire sporco perché quella voce che costantemente urla in testa "tu non meriti di essere felice!!!" non è che ha smesso di urlare eh, continua a farlo, ma vedendo che un pochino io sono sereno ha fatto il broncio, incrociato le braccia, sbattuto forte i piedi per terra e si è andata a mettere in un angolo del cranio a escogitare un piano per farmela pagare.
Ho lavorato tanto in questi anni e neanche me ne sono reso conto. Tutte le volte che venivo qua a scrivere mi stavo preparando per fare qualcosa che non avrei mai pensato potesse accadere. Non ho la forza ahimè, per raccontare la mia storia a tutti, ancora, cosa che dovrei fare dato che devo andare in giro e promuovere la mia carriera di autore e spiegare pure tutte le altre attività che svolgo e cercare di sembrare interessante e intelligente e sagace e invece sono solo a pezzi e la socialità mi esaurisce.
Questo Natale lo sto passando come John McClane. Decisamente lurido e unto, senza scarpe, con un gran mal di testa, chiuso nel condotto di areazione mentre scappo da tutti. Mi farei portare di tanto in tanto qualche biscottino da Ratteo ma poi come cacchio riesco a strisciare fuori da qua dentro. La mia pancia ha raggiunto livelli che mai avrei pensato potesse raggiungere e il bello è che non mi interessa minimamente. Solo quando mi allaccio le scarpe dai, lì un po' intralcia. Non mi interessa perché sono entrato nei quaranta e finalmente "ho dato". Posso dirlo con fierezza. Ho dato. Ora tocca a qualcun altro darsi da fare ed essere bello e atletico e magro e muscoloso e pieno di talento io, ho dato. C'ho provato. Ha funzionato per un frangente e poi ha smesso e ho passato anni a cercare di rimanere come nei miei ricordi finché non mi sono reso conto che ero rimasto fermo. Bloccato. E non nel sistema di areazione come questa notte.
Ernesto non è più abituato a guardarmi scrivere, in effetti sono passati parecchi mesi. Non riuscivo più ad avvicinarmi a una tastiera se non per piccoli frangenti di tempo. Per rispondere a delle mail o per digitare nel motore di ricerca la categoria con la quale mi piacerebbe masturbarmi. Ernesto mi ha attaccato un piede, segnale che non accetta io sia distratto e che non lo stia degnando delle attenzioni che ritiene di meritare e meno male che non mi stavo adoperando per masturbarmi altrimenti sai che dolore se mi avesse addentato altro. Tipo il piccolo Ratteo che ho tra le gambe e che, nonostante la pancia sia cresciuta, resta sempre delle stesse dimensioni contenute.
Lo psicologo l'altro giorno mi ha chiesto cosa vorrei fare se scoprissi che in sei mesi tutto sarebbe finito. Gli ho chiesto cosa intendesse con tutto. Ha risposto tutto. Tu, il mondo. L'umanità: tutto. Anche la mia famiglia? Sì, anche la tua famiglia. No aspetta ma quindi anche mio nipote? Sì, anche tuo nipote. Cercherei di salvare la mia famiglia. Ha detto che non potrei farci nulla. Allora ho detto che andrei per strada e urlerei a tutti che il mondo sta per finire e che mancano solamente sei mesi anche se poi sembrerei uno di quei pazzi che urlano che siamo fottuti con un cartello scritto male e un cappello di stagnola e che quando li becchi mica gli dai retta, pensi che siano pazzi e torni a casa e te ne dimentichi mentre cerchi qualcosa di nuovo con qui masturbarti. Mi ha detto che non posso dirlo a nessuno, che sono l'unico ad essere informato e devo tenermelo per me. Allora ho pensato davvero a cosa avrei voluto fare, ma c'era un'altra domanda da porgli. Dovrei continuare a prendere farmaci oppure sarei senza la mia malattia? Ci ha riflettuto un attimo e poi mi ha fatto un grande dono. Saresti senza. Allora ho elencato tutti i posti che vorrei vedere e le cose che vorrei fare e il Giappone e nuotare con le balene e i cibi che vorrei mangiare e le droghe che vorrei provare per poi finire dicendo che un mese lo vorrei passare abbracciato a mio nipote, che non capirebbe e anzi, probabilmente mi caccerebbe via dicendo "zio Pattejo coza fuoiii" però a me andrebbe bene lo stesso. Voi cosa fareste, se rimanessero solo sei mesi?
Mi mancava la solitudine e sentirmi solo e parlare da solo e scrivere in questa condizione di silenzio totale. Nel palazzo di fronte non c'è nessuna luce accesa. Forse sono tutti usciti per cena o forse sono tutti rientrati nei loro paesi di appartenenza. Se ancora sono a Vienna è per questo motivo, da nessuna altra parte del pianeta riesci a sentirti così solo come qua. Per questo poi ti affidano due ratti.
Ernesto si è appallottolato sul divano. Ratteo si è addormentato sulla mia spalla. Spengo le luci, apro i regali che mi sono fatto e aspetto sia domani. È un Natale bellissimo ma sarà ancora più bello quando potremo farci dei toast insieme e raccontarci cosa ci ha insegnato il silenzio.
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theprogrockbstheorist · 10 months
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HAPPY 70th BIRTHDAY GEDDY!!!!
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(meme credit to u/rtphokie on reddit)
OH, AND WHAT’S THAT?!?! IT’S ALSO THE 49th ANNIVERSARY OF NEIL PEART JOINING RUSH?!?!
In order to celebrate these wondrous occasions, I have compiled 70 reasons why I love Rush (especially Geddy):
70. They don't have any unlistenable albums. I can put on any Rush album and at the very least enjoy it, which is saying a lot!
69. ANDDDD they have 19 studio albums!!! 167 songs!!!
68. Alex's iconic Hall of Fame induction speech.
67. The movie I Love You, Man. The main plot of that is just two guys geeking out about Rush and then going to see them in concert.
66. The Bb5 in "Cygnus X-1 Book 1: The Voyage". For the record, the other famous Bb5 sung by a male singer in rock is the high note in "Bohemian Rhapsody", sung by Roger Taylor.
65. Geddy's range in general. Say what you will about his voice, but he had range.
64. Their pre-concert videos.
63. "Hey baby it's 7:45 and I need to go to bed soon, let's fuck"- In the Mood. The debut album was something else, man.
62. They wrote songs during soundcheck when they were on tour. This includes songs like "Tom Sawyer" and "Chemistry".
61. They went to a Yes concert while recording Caress of Steel, and almost quit making the album. I, for one, am very glad they didn't!
60. The "rap" in "Roll the Bones". Sit back, relax, get busy with the facts...
59. Gene Simmons thought they weren't into women because they didn't want to party with KISS. True story!
58. They listed their baseball positions in the liner notes for Signals.
57. Neil wrote lyrics to a song using only anagrams. The song is called "Anagram (For Mongo)", and is on the album Presto.
56. They thanked themselves in the liner notes for Hemispheres. Listed as Dirk, Lerxst, and Pratt, ofc!
55. They would challenge themselves to write last-minute songs. Results of this experiment include "Hand Over Fist" from Presto, and "Malignant Narcissism" from Snakes and Arrows.
54. The mere existence of "A Passage to Bangkok". I wonder what their thought process was to put a song about smoking weed around the world after a 20-minute long dystopian prog rock epic...
53. "La Villa Strangiato". Just... everything about it.
52. The kimonos. You know the ones!
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51. Their nicknames for each other!! (see above)
50. They had the second-longest stable line up in rock music! The only ones with a longer stable line up was ZZ Top.
49. They had a 40-year career! Even longer if you include pre-Neil and their adventures since the R40 tour.
48. The synth era. I unapologetically love 80s Rush, especially Grace Under Pressure and Power Windows.
47. "The Necromancer" basically being self-insert Tolkien fanfic. I wonder who the "three travelers" are supposed to be... OH WAIT!
46. They're giant nerds. All prog bands are, but they are especially nerdy.
45. Hugh Syme's awesome album covers. He did every single one from Caress of Steel onwards, barring the front cover for Snakes and Arrows.
44. The 7/8 section in "Tom Sawyer". That was my first intermediate bass line! Thanks, Geddy!
43. They're Canadian icons. Unironically, they're the first thing that comes to mind when someone mentions "Canada" to me.
42. The horribly cheesy, terrible, but also really funny music video for "Time Stand Still". That song, btw, might be my favorite 80s Rush song, and is probably in my Top 5.
41. The triple-entendre pun of Moving Pictures. They're filming a movie (moving picture) of people moving paintings (moving pictures), while someone is getting moved by the scene (moving...pictures...).
40. They quote the 1812 Overture in the overture for "2112".
39. Geddy taught Les Claypool how to properly play "YYZ".
38. The Permanent Waves era glasses!
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37. The opening of "Xanadu".
36. The weird stuff Geddy would have on his side of stage after he stopped using amps. This includes rotisserie chickens, washing machines, dryers, and popcorn machines.
35. "Music by Lee and Lifeson, Lyrics by Peart" on almost every single Rush song.
34. The ending of "Spirit of Radio". OF SALESMEN!!!
33. Their inside jokes. Example: The Bag.
32. They took French classes together, and began announcing their songs in French in Quebec.
31. The progressiveness of Counterparts. What other 40-year old rockstars were talking about healthy relationship boundaries and openly supporting gay people in 1993?
30. Their vaults are practically empty because they scrapped songs that weren't up to their standards. This is why we have no sub-par Rush material!
29. Choosing to end their careers with grace.
28. Ending the last show of their career with "Working Man", the song that got everything started.
27. "Dreamline"--"Learning that we're only immortal / For a limited time".
26. Geddy and Alex inducting Yes into the Rock and Roll Hall of Fame in 2017.
25. Then, of course, Geddy playing "Roundabout" with Yes during their induction! (Unfortunately, he did not play his Rickenbacker :( )
24. No decisions were made regarding the band without it being unanimous.
23. "Closer to the Heart". To me, that song is like a musical representation of their friendship, and it always leaves me with a warm, fuzzy feeling after listening to it.
22. Neil's books. Ghost Rider, in particular helped me get through a rough time earlier this year.
21. Geddy's Big Beautiful Book of Bass. I love that thing, and I am looking forward to his memoir in November!!!
20. That incredible Rickenbacker. I know it hasn't been his main bass since the early 80s but...
19. All their other creative projects. Geddy and Alex have a solo album each, Alex is involved with Envy of None rn, and Neil had his blog.
18. All their other stage interactions.
17. "ATTENTION ALL PLANETS OF THE SOLAR FEDERATION! WE HAVE ASSUMED CONTROL!" -"2112". Just... all of "2112".
16. They got me into prog. I wouldn't have this blog right now if it weren't for Rush.
15. The Lifeson chord. The F#7add11 voicing that you can hear in so many of their songs (it's the opening to "Cygnus X-1 Book II: Hemispheres").
14. Neil's drumming. They call him The Professor for a reason!
13. Geddy's bass playing. And his singing. And playing keys. And... yeah, we would be here all day!
12. The Dinner with Rush video. I make daily references to this that no one notices...
11. "The measure of a life / is a measure of love and respect"- "The Garden". The final song on their final album, and possibly the most amazing closer of all time.
10. Their charity work. IIRC, this includes giving away the aforementioned rotisserie chickens, as well as various fundraisers.
9. Their constant strive to improve themselves. Including Geddy working with a vocal coach, Neil working with Freddie Gruber, and of course, disavowing that Ayn Rand shit.
8. They give me something to strive towards, both as a musician and as a person. If I could make records half as good as Rush, and handle the fame with half the grace that they did, I would consider myself well-accomplished.
7. Neil's lyrics inspired me to get back into writing.
6. They inspired me to become a musician, and to pursue a career in music. If it wasn't for them, I wouldn't have stayed in choir or picked up bass, and I would've never considered a career in audio technology.
5. Their music helped me bond with my dad.
4. Geddy talking about his family's story of survival during the Holocaust. I think that's really important to talk about.
3. Other Rush fans. Well, okay, some of them like to brag about how many concerts they've been to, or tend to be a little gate-keep, but most of them are really chill people.
2. Their music helped me get through the toughest times in my life. Without getting too personal, I even credit them with saving my life on multiple occasions.
However, what I admire about Rush, above all else...
1. Their friendship with each other.
Once again, happy birthday Geddy! Your music has inspired me in so many ways, and I wouldn’t be the person I am today without it.
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th3-0bjectivist · 6 months
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youtube
Dear listener, I tried listening to six full hours of mainstream radio this week again. I tried, oh, sweet merciful Jesus, I tried. Lo, I have at this point all but confirmed that modern radio is a steaming pool of liquid dogshit. Given a second appraisal, it’s dogshit with a candy-coated hardshell for ease of ingestion! The disheartening repetition, the complete lack of cutting-edge creativity and genuine emotion, ten to twenty ass-ramming commercials in a row only to come back to the feckless frenzy of fail that comprises the vast, vast majority of modern music? It was all terribly grating, and somehow the music was even worse. As soon as I couldn’t take a millisecond more of the doldrums of modern radio, I went to YouTube and listened to two straight and comparatively blissful hours of immortal work by Antonio Vivaldi. So, get into the time machine again with me dear listener, and set course for the early 1700’s, a time when radio didn't exist! The social standards might not have been top-notch, but the powdered wigs were undeniably gorgeous, and the quality of the music… to die for!!!
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As anyone who comes from a musical family has likely experienced, Vivaldi had the principles of composition fused to his DNA, and perhaps even down to the subatomic level with the help of his father. Having trained for priesthood in his early years, Vivaldi instead gradually gravitated toward a now celebrated career in music. Becoming an elite level violinist under the tutelage of his father Giovanni Battista, whom he regularly toured Venice and played duelling violins with, this legend of orchestra developed an immense capacity for transforming the basics of music into something so immensely interwoven and sublime that very few can or will ever dare so much as approach the legitimate majesty of his body of orchestral work. Known as something of an Italian religious dogmatist, his calling to the church and desire to be a priest secured him the nickname ‘Il Prete Rosso’ (The Red Priest) because he was a ginger, or in modern politically correct parlance… a natural red head. During a three-decade long gig serving as Master of Violin at an historical Vincentian orphanage, Ospedale della Pietà, Vivaldi managed to gather inspiration and organize his most emotionally powerful compositions. I could probably add a lot of unnecessary details here, but his greatest and most everlasting works are part of his ‘The Four Seasons’, a set of four violin concertos that are meant to express nearly the precise sensations and emotions of summer, winter, autumn, and spring. If you smash play on the above track you will be treated to Presto (from the Summer section), a song you probably know or have heard before. Presto means ‘quickly’ in Italian and is performed at one of the quickest speeds a human can possibly play music (second only to prestissimo speed, I think). Vivaldi also had a strange disease throughout all his life which many historians suspect might have been severe asthma. And with his penchant for taking numerous ‘leaves of absences’ to tour the world and develop an international reputation, this clearly mega-talented rockstar of yester-century ended up spending all the money he earned during his lifetime. Sadly, after approaching the end of his life and skidding through a decade’s worth of career decline, all accounts show that he died completely broke, having spent what little money he had left on multiple assistants that circumnavigated him through his now dire and at the time completely untreatable health issues. Vivaldi isn’t my personal favorite composer of all-time, I’ll leave that distinction to Bach (who himself was inspired by Vivaldi). But his works live on to this very day because he accomplished exactly what he strove to do; embody the excellence of execution in his craft to produce works that bring us together as human beings and sometimes inspire a rare spark of imagination to propel us to create the very best work we can possibly bring forth.
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Right above this paragraph is a live variation of The Four Seasons, a classic musical work of art and transcendent beauty that I cannot recommend highly enough. Vivaldi sure did one thing that modern, corporately funded, concentrated and even desperate bands just can’t… and that is actually innovate. He had immense natural technical skills, had them brought to bloom by his family and his own efforts, and he ended up creating over 500 instrumental and choral works, plus about 40 operas. Have *you* created 500 instrumental and choral works and 40 operas!? Didn’t think so. So, get to work on that! And join me next time for some jaunty Brahms. Image source: https://www.craiyon.com/image/dPwZA5VRRTawSH1T9Sslcw
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misscammiedawn · 5 months
Note
Would you like to share any opinions on RUSH? You get extra points if they’re hot takes.
*HIGH PITCHED SQUEEEEEEEEEEE*!!!
Penny? I love you! Thank you for unleashing my thoughts!
VERY WELL! Let us begin!
I'm gonna list them in random order
- Time Stand Still is best music video and anyone who disagrees is being a grinch!
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- Our favorite album is Roll the Bones and our favorite Live CD is A Show of Hands! I think Rush in Rio and Permanent Waves are the *best* though!
- They should just release the Different Stages live recording. It's pretty much out there as extra features on the other DVDs!
- The Clockwork Angels book and graphic novel are pretty average but are worth it for making Seven Cities of Gold not suck. The worst song is the best chapter of the novel
- I would buy a Blu-Ray that is just the backing videos for the live videos and I hate that the only backing vid that exists in full form is By-Tor from Rush in Rio (as an Easter Egg)
- Emotion Detector is the most underrated Rush song and I would have preferred Tom Sawyer or YYZ not get played in one of the tours to accommodate it in a concert! Only 44 songs have never been played live before and of them the only one that I think deserved to be played more is Vapor Trail because it is the ONLY title song of an album never played live (after Presto was pulled out for Time Machine)
- It is pronounced Why-Why-Zed. It is spelt Vapor Trails. The American spelling of Vapor is essential to the song's message
- Analog Kid is Alex's best song, Ghost of a Chance and Between The Wheels are second and third-- though live versions of Working Man are up there
- Geddy's solo at the end of Leave That Thing Alone (Time Machine Tour) is the exact peak of Rush, that was their highest point as a band!
- SARS Fest concert kinda sucked? Spirit of Radio with Paint It Black intro was amazing but the equipment was shot and they gave Alex a hot microphone. They also cut off the "encore" which just sucked. I am also a little salty that Rush were an opening band for the Stones *in Canada*.
- Tom Sawyer is overrated and they're not even Peart lyrics. Limelight and YYZ off of the same album are better.
- Neil's Ayn Rand period is a valid part of Rush history and provides so much extra context to The Garden. The same pen that wrote "begging hands and bleeding hearts will only cry out for more" ended his life with "the measure of a life is a measure of love and respect, the way you live and the gifts that you give, in the fullness of time it's the only return you can expect" - a man with a storied life as Neil with as much tragedy as he endured ended with him completely giving and loving in his heart when 35-40 years prior he wrote empathetically that "you don't get something for nothing"
- La Villa Strangiato is in my opinion not just the best instrumental but it is in contention for best Rush song period. I would never give it that title because it lacks Peart's lyrics and I find that people who say that have an irrational dislike of Geddy's voice... but it's still a valid take. Natural Science would get my all around best song badge. But best and favorite are not the same in my world and even still I mean *technically proficient* mixed with lyrics. I'll change my mind, likely. But that's my feeling right now.
- Geddy didn't get vocal training until before My Favorite Headache (2000) and Neil didn't get jazz drumming instruction until Burning For Buddy (1994). Both artists were just fine as they were but they perfected their arts and I prefer late era Rush because of that. The band never stopped evolving.
- I would have liked to have heard one of the solo album songs live (I Am The Spirit, Promise or My Favorite Headache) or have Bob and Doug do Take Off for a charity event like the South Park or Hawkings concerts last year. I *still* want that. Neil wasn't involved in the solo albums. It could still happen.
- I want a Jukebox Musical of Rush music so that The Body Electric isn't the only piece of fiction scored to Rush.
- Alex Lifeson could have been a comedian. He's one of the funniest humans on the planet.
- Peaceable Kingdom is better for having been the only song where lyrics were written after the music. Vapor Trail has amazing lyrics in general but I feel the limitation had positive impact and I wish Neil and the band did this practice more than once.
- Rush's improvised and last minute songs when they are running out of studio time are the best. Malignant Narcissism was the result of the album director seeing Geddy warming up with a vintage fretless bass and said "put that on the album" so they composed around the improvised riff, Force Ten was literally a last minute addition to Hold Your Fire. La Villa is said to have been recorded in a single take (I do not believe that legend as it wasn't in any of the biographies I have read). Rush just work best with limitations. They're a bunch of goofs and giving them a time limit makes them go into a Saitama style serious mode.
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I could write tons more. But I'll call it there.
I like Rush.
A lot.
More than you think I do.
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diceriadelluntore · 8 months
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Storia Di Musica #296 - Eleven, Eleven, 1993
La storia di oggi è una storia di incroci. Sia emotivi sia scambi di persone e di formazioni. Jack Irons è un batterista che verso la fine degli anni '80 vuole mettere su una band. Lo fa con Alain Johannes, con cui fonda gli Anthym. si uniscono altri due amici, Hiller Slovak e Michael Peter Balzary. Cambiano subito nome in What Is This?. Iniziano a suonare alle feste e nei locali fino a quando un amico comune di Slovak e Balzary, Anthony Kiedis, non chiede a loro due di aiutarlo a trovare musicisti per la sua band. Finiscono per entrarci loro stessi, tanto che Balzary cambia nome in Flea e diventeranno il nucleo originario dei futuri Red Hot Chili Peppers. Tuttavia Slovak e Irons non abbandonarono Johannes e continueranno a suonare con lui, pubblicando un EP prima, Squeezed, un album poi, intitolato come la band What Is This?. Nell'impossibilità di continuare a suonare in due gruppi, la band si scioglie. Johannes però non si dà per vinto e ha lui l'incontro della sua vita. Ad un festival rock incontra una ragazza lettone che anglicizza il suo nome in Natasha Shneider, musicista e attrice. Si piacciono e formano un duo, Walk The Moon. Registrano alcuni brani, aiutati da Irons alla batteria e da un bassista, Chris Hutchinson, che però abbandona poco dopo. Irons nel 1988 lascia i RHCP e i tre, Johannes, Shneider e Irons fondano gli Eleven.
Natasha Shneider è una polistrumentista straordinaria, suona piano, organo e uno strumento particolare, il clavinet, che è un piano elettronico (amatissimo da Stevie Wonder) che lei suona con la mano sinistra in modo particolare come se fosse un basso, riuscendo così a sopperire alla mancanza nel trio di questo strumento. La band si sceglie un logo (un 11 disegnato come due linee, II) e firmato un contratto con una piccola etichetta pubblicano il primo disco, registrato e pubblicato nel 1991. Awake In A Dream è hard rock, certo, e si posiziona nella parte più hard rock della nascente scena alternative americana di quel tempo ,che farà nascere il grunge. Ma ha anche dei particolari davvero unici, tra cui il doppio ruolo di lead vocal tra Alain e Natasha. Tra i brani dell'esordio, Break The Spell fu parte della colonna sonora del film di fantascienza Freejack - In Fuga Dal Futuro, dove tra i protagonisti c'è Mick Jagger. La prova del nove è il loro secondo album, che si intitola Eleven.
I riferimenti sono i canonici (Led Zeppelin, l'hard rock degli anni '70, i nuovi suoni di Seattle) ma sono mischiati in modo del tutto singolare. Eleven esce nel 1993. La chitarra di Johannes passa con disinvoltura tra i riferimenti canonici ad un uso particolare e originale degli effetti, soprattutto del pedale fuzz per esemplari distorsioni armoniche. Il tutto si sposa perfettamente, e termine non fu più adatto dato che presto diventeranno marito e moglie, con la tecnica di Shneider, sfoggiando entrambi vocalità particolarissime per intensità e variazioni. Preceduto dal singolo Reach Out, dal suggestivo video musicale in bianco e nero e dominato da un assolo infinito e memorabile di Johannes, Eleven è un disco compatto e suonato alla grande, secondo me da riscoprire perché molto sottovalutato. A brani corposi e potenti come Crash Today, Tower, Heavy esempi di perfetto nuovo hard rock, a cui si aggiungono brani più particolari, come Hieroymus, dal prezioso intro di fisarmonica e di organo, che accompagna il meraviglioso canto di Natasha Shneider, o la litania di distorsioni di Let Down, o l'atmosfera dark di Ava Tar (scritto così in due parole). Il disco colpisce la critica, che ne parla egregiamente ma poco il pubblico. Mentre il gruppo sta registrando il terzo disco, Thunk, Irons se ne va a suonare con i Pearl Jam, e viene sostituito da Matt Cameron, dei Soundgarden, che il caso volle andrà a prendere le bacchette della band di Eddie Vedder qualche anno più tardi. Cameron si prestò ad aiutare gli Eleven poiché questi ultimi furono la band apripista di tour degli stessi Soundgarden e Pearl Jam e di decine di altre formazioni.
Johannes e Shneider divennero anche un ricercato team di produzione che lavorò su album come Euphoria Morning di Chris Cornell (sul quale scrissero, suonarono e andarono in tournée). ), Return of Saturn dei No Doubt , Revive degli inglesi Steadman e The Desert Sessions 7&8 and 9&10 con Josh Homme, che li conobbe quando gli Eleven suonarono per delle date in apertura ai suoi Queens Of The Stone Age. Con Chris Cornell una Ave Maria di Franz Schubert, riarrangiata da Shneider, che apparve in una compilation speciale natalizia, con il preciso intento di fare avvicinare interessare i giovani alla musica classica. La storia però finisce tristemente, perché nel 2008 una malattia portò via Natasha Shneider. Johannes continua a suonare e produrre, spesso accompagnato nel ricordo della moglie da tutti i grandi artisti che li conobbero, li apprezzarono e ne chiesero la collaborazione.
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progetto-geografia · 22 days
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Xi’an
Iniziamo dicendo che il Mandarino è la lingua ufficiale di tutta la Cina.
Si trova 16 ore e 35 minuti da noi ed è 7 ore in avanti nel fuso orario.
Cosa dire per rappresentarlo meglio?
Come tutta la Cina il capodanno lunare é la festività più importante per i locali cioè Il Capodanno Cinese, anche detta Festa della Primavera, che cade tra la fine di giugno e la metà di febbraio e dura ben tre giorni.
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Cosa vedere a Xi’an? Dei consigli?
1 ) L’esercito di terracotta
2 ) La grande Moschea
3 ) Mura della città
4 ) piccola Pagoda dell’oca Selvaggia
5 ) Torre della Campana e del Tamburo
1 L’esercito di Terracotta
L'Esercito di Terracotta, si trova nel distretto di Lintong a circa 35km dal centro della città ed è parte del grande mausoleo del Primo Imperatore Qin Shi Huang.
La città è diventata famosa in tutto il mondo proprio per la presenza di questo sito archeologico che attira ogni anno milioni di turisti sia dalla Cina sia dal resto del mondo.
Essendo molto frequentato in molti rimangono delusi dalla confusione che spesso si può trovare, ma il consiglio è quello di arrivare lì la mattina presto all'apertura quando sembra esserci meno gente.
Qui si trovano circa 8000 reperti tra soldati, arcieri, armi e bighe che hanno più di 2000 anni di storia e sono il frutto di lavoro di più di settecento artigiani dell'epoca.
Dal dicembre 1987 il Mausoleo del Primo Imperatore e l'Esercito di Terracotta sono Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.
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2 La grande Moschea
Durante la dinastia Tang, l'Islam venne introdotto in Cina dai mercanti arabi che commerciavano con quelli dell'impero cinese. Sembra, quindi, che la Grande Moschea di Xi'an risalga al 742 d.C. sebbene abbia subito diversi lavori di restauro nel corso degli anni.
Ciò che rende speciale questo luogo è la perfetta combinazione tra architettura cinese tradizionale e architettura islamica. Tutta l'area della Moschea copre un'area di 13000 metri quadrati ed è composta da quattro cortili progettati seguendo lo stile cinese. La sala della preghiera non è visitabile e solo i fedeli hanno accesso.
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4 mura della città
La cinta muraria di Xian permettono, dopo diversi lavori di ampliamento e di restauro, di fare il camminamento di ronda tutto attorno. Ogni 120 metri circa si può trovare un bastione, vale a dire una delle torri da cui i soldati facevano la guardia e avvistavano i nemici.
Fare una passeggiata sulle mura è sicuramente una delle attività più raccomandate a Xi'an e vi permetterà di vedere la città da un'altra prospettiva. C'è anche la possibilità di fare il percorso lungo le mura affittando una bicicletta che si può prendere direttamente sopra la cinta. Uno dei momenti migliori per fare questo tour, sia a piedi che in bici, è sicuramente quello del tramonto quando la vista da lassù regala colori stupendi.
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5 torre della campana e del tamburo
Nella maggior parte delle città cinesi antiche possiamo trovare una Torre del Tamburo e una Torre della Campana che venivano suonate durante il giorno per scandire i momenti principali della giornata (come l'apertura o la chiusura delle porte di ingresso alla città) o per ricordare momenti importanti dell'anno, come ad esempio, l'inizio delle stagioni.
Questi due monumenti di Xian si trovano molto vicini l'uno all'altro e sono davvero spettacolari grazie anche ai lavori di restauro a cui sono stati sottoposti. Purtroppo però i due edifici, ma specialmente la Torre della Campana, hanno perso parte del loro fascino a causa dello sviluppo urbano circostante: la Torre si trova al centro di un incrocio trafficatissimo!
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Cosa mangiare di tradizionale?
Roujiamo (hamburger di carne)
Yangrou paomo (pane pita inzuppato nella zuppa di agnello)
Tagliatelle Biangbiang (tagliatelle con carne di maiale stufata e tagliata a mano)
Liangpi (tagliatelle fredde)
Youpo mian (tagliolini all’olio)
Zenggao (torta di riso)
Huluji (pollo a forma di zucca)
Ravioli di zuppa
Guokui (pane secco)
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chez-mimich · 4 months
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POVERE CREATURE!
In una Londra da "futuro anteriore" (probabilmente vittoriana), il dottor Godwin Baxter (Willem Dafoe), un Frankestein con ambizioni fantascientifiche restituisce la vita all'aspirante suicida Bella (una credibilissima Emma Stone) che da aspirante diventa poi effettivamente suicida nelle torbide acque del Tamigi; in realtà il suicidio riesce a metà, poiché questo Dottor Calligari alla rovescia, invece di farsi i fatti suoi, raccoglie il cadavere della sventurata che è pure incinta e la porta nel suo laboratorio dove, con una operazione in day-hospital, preleva il cervello del nascituro e lo inseirsce nella scatola cranica della giovane donna. Il risultato finale è un corpo di donna con il cervello di un neonato. Del resto anche Goldwin Baxter non dovrebbe aver avuto un'infanzia tranquilla, in considerazione del suo aspetto a dir poco inquietante. A sorvegliare i progressi della donna-bambina vien chiamato Max McCandles, giovane studente di medicina che la aiuterà a districarsi nel mondo, compreso quello dell'eros, tanto che il dottor Baxter decide di darla in moglie al giovane studente. "Bella" però si invaghisce di Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo), un avvocato capitato per combinazione in casa Baxter. Con Wedderburn, Bella intraprende una sorta di "Grand Tour" del piacere e dei piaceri tra Lisbona, Alessandria d'Egitto e Parigi. Ma il viaggio insegna anche alla giovane cos'è la povertà e il bisogno, tanto che, quando a causa di una perdita al gioco Wedderburn finisce sul lastrico, Bella decide di prostituirsi in un bordello parigino, facendo così conoscenza con il cinismo degli uomini, ma anche con le necessità materiali. Tornata a casa Bella decide di sposare Max, ma al matrimonio si oppone Alfie Blessington, militare e militarista che fu il marito di Bella, prima del tragico quasi-suicidio. Sempre desiderosa di nuove esperienze Bella acconsente di vivere con l'uomo che presto si rivelerà un tirannico maschilista. Liberatasi di lui con una salutare pistolettata in un piede, Bella torna da Baxter, che nel frattempo è sul letto di morte, ma ancora abbastanza desideroso di sperimentazione, tanto da inserire il cervello di Blessington nella testolina di una deliziosa capretta. Raccontato così il film di Yorgos Lanthimos potrebbe sembrare una abominevole boiata, ma niente di più sbagliato poiché si tratta di un film visionario e neo-barocco di grandissima poesia, aggiungerei “sorprendentemente”, poiché bisogna ammettere che il plot narrativo, letto a tavolino, qualche ragionevolissimo dubbio lo può sollevare. “Poor Things!” si muove infatti in quell’ambito del cinema “fantasy” che è spesso un genere che, con una certa facilità, può scadere nella banalità. Lanthimos riesce nell’impresa di costruire una storia raccontata anche attraverso una ambientazione oltremodo affascinante e giocata tutta in una dialettica serrata tra scenografia (Zsuzsa Mihalek) e tecniche di ripresa inconsuete (come le lenti grandangolari della macchina da presa). Oltre a qualche irrinunciabile effetto speciale, ma usato con molta misura, sono assolutamente pregevoli le ricostruzioni delle città (Londra, Lisbona, Alessandria e Parigi), piranesiane ed eccessive, disneyane e langhiane. Non c’è infatti nel film solo la lezione di Robert Wiene, ma anche quella di Fritz Lang con qualche strizzata d’occhio allo Scorsese di “Hugo Cabret”. Il film veicola, con una stravagante originalità, anche un forte messaggio anti-patriarcale. Non nuovissima l’idea della sfasatura temporale dello sviluppo corpo-mente che ebbe già la sua apoteosi cinematografica nell’indimenticabile “L’Enfant sauvage” di Francois Truffaut. Sconsigliato ai deboli di stomaco, ma consigliatissimo alle menti immaginifiche.
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apassionateman · 1 year
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The Prelude Op. 28, No. 16, the “Hades” prelude, by Frédéric Chopin,
Considered by many to be the most difficult of the Chopin preludes. Hans von Bulow dubbed this prelude “Hades.” It was composed between 1836 and 1839, published in 1839 and dedicated to Camille Pleyel who commissioned the opus 28 preludes for 2,000 francs.
The prelude opens with six heavily accented chords before progressing to an impromptu-like passage in the right hand. While the right hand must cover some four to six pages (depending on the edition) of sixteenth notes in around a minute at a presto con fuoco  tempo, the prime difficulty of the prelude is in the rapid follow-through motion of the three-note left-hand chord groups.
Opening bars of No.16 in B flat minor.
Vladimir de Pachmann, a concert pianist noted for his performances of Chopin’s repertoire, said of this prelude:
“The sixteenth is my great favorite! It is le plus grand tour de force in Chopin. It is the most difficult of all the preludes technically, possibly excepting the nineteenth. In this case, presto is not enough. It should be played prestissimo, or, better still, vivacissimo."
Performer: Sergio Tiempo.
Chopin most likely would approve.
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danilacobain · 1 year
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Ossigeno - 28
28. Parigi
Due settimane dopo la visita di Zlatan a Milano, tutti erano a conoscenza della sua nuova relazione con Sveva. Le foto di loro due che si baciavano appassionatamente sotto casa di lei avevano presto fatto il giro del mondo e qualcuno si chiedeva come mai Zlatan avesse lasciato la bellissima Megan Fox per una biondina qualsiasi. Zlatan era impegnato con la squadra e con le sue lezioni di francese con Annette; usciva poco e trascorreva la maggior parte del tempo libero a parlare a telefono con Sveva. In quei giorni aveva anche ricevuto una visita di Helena e i piccoli. Erano stati tre giorni bellissimi, aveva portato Maxi e Vincent in giro per Parigi e nei parchi divertimento. Helena invece gli aveva detto che lo trovava in splendida forma e che questa nuova aria da innamorato gli donava parecchio. Non vedeva l'ora di conoscere Sveva e Zlatan le aveva promesso che presto le avrebbe fatte incontrare. Però smaniava dalla voglia di rivedere la sua Sveva. La desiderava notte e giorno. Era nella sua stanza d'albergo con Annette quando lei telefonò. Congedò la sua insegnante di francese e si dedicò alla sua innamorata. «Ciao, principessa.» «Ciao Zlatan. Che fai?» «Ti pensavo.» «Ah, si? Non avevi lezione di francese?» «Sì... stavo appunto pensando che potresti insegnarmelo tu, il francese.» Sveva sorrise. «Potrei, sì. Vuoi che ti faccia qualche domanda per testare i tuoi progressi?»
«No! Ascolta, cosa fai questo week-end?» «Nulla.» «Perché non vieni qui, allora? Stasera?» «Stasera?» «Sveva, ho bisogno di vederti. Ho voglia di fare l'amore con te...» Sveva emise un gemito. «Ecco cosa farai: ti prepari, prendi il primo volo e vieni da me. Andiamo in albergo, facciamo l'amore e poi usciamo. Passeggiamo lungo gli Champs Elysèes, ceniamo sulla Tour Eiffel. Poi torniamo in albergo e facciamo un lungo bagno, ci rilassiamo, ci coccoliamo e facciamo di nuovo l'amore... Che ne dici?» «Potrei mai rifiutare una proposta del genere? Anche io ho voglia di vederti.» «Allora ti aspetto.» «Mais oui, mon amour.» Zlatan emise un verso soffocato. «Ripetilo.» «Cosa?» «Mon amour, lo hai detto in un modo così sensuale...» Sveva rise e Zlatan desiderò poterla stringere tra le braccia e baciarla proprio in quell'istante. «Je t'adore, mon amour.» «Sveva...» «Sì?» «Sbrigati. Ti voglio qui entro stasera.» Risero e si salutarono, poi Zlatan fece un giro di telefonate per preparare una sorpresa a Sveva.
Sveva si sedette sul divano e accese il portatile. Controllò i voli per Parigi e prenotò un posto sul primo. Fece una doccia, legò i capelli e indossò dei vestiti comodi per il viaggio, poi preparò una piccola valigia e chiamò Ignazio per avvisarlo della sua partenza. Non vedeva l'ora di raggiungere Zlatan. Anche lei desiderava tantissimo fare l'amore con lui. Desiderava la sua presenza, quando erano insieme si sentiva leggera e spensierata, amata e felice. Ingannò l'attesa leggendo una rivista di medicina e mangiando biscottini al burro. All'aeroporto c'era Zlatan ad aspettarla. Le diede un bacio sulle labbra e le prese la valigia. «Sei stanca?» era così felice che gli ridevano gli occhi. A Sveva le si riempì il cuore. «No.» «Quante volte sei stata a Parigi?» «Parecchie. La maggior parte delle volte per lavoro.» «Bene, perché ancora non conosco la città.» «Quindi mi hai fatta venire a Parigi per farti da guida turistica?» Zlatan rise. «Sveva, ma che ti salta in mente? Sai quanto me ne frega di Parigi. Soprattutto ora che ci sei tu...» le lanciò uno sguardo carico di desiderio. Sveva non resistette e lo attirò a sé per un bacio. Zlatan ricambiò e la strinse con un braccio. Era quasi ora di cena. Si diressero abbracciati verso l'auto di Zlatan, lui infilò la valigia nel portabagagli mentre Sveva si accomodava sul sedile del passeggero. Zlatan la raggiunse e accese il motore. Si girò a guardarla, lei sorrideva, bellissima, assolutamente perfetta. Gli faceva battere forte il cuore. Le poggiò una mano sulla gamba. «Sono così felice che tu sia qui...» Sveva poggiò una mano su quella di Zlatan e l'altra tra i suoi capelli. Si perse nei suoi occhi marroni, chiedendosi come avesse fatto ad innamorarsi perdutamente di lui così in fretta. Zlatan le sfiorò le labbra con le sue, poi le diede un lungo bacio lento. Si staccò, le sorrise e partì alla volta dell'hotel con il cuore colmo di gioia. In albergo, Zlatan le aprì la porta e la fece accomodare nel salottino della sua suite. «Meravigliosa» disse Sveva guardandosi intorno. «Ti trattano proprio bene, eh?» Lui le sorrise e si avvicinò per baciarla. «Dovresti venire più spesso a trovarmi.» La prese per mano e la portò nella lussuosa camera da letto con vista sulla Tour Eiffel. Sveva diede una rapida occhiata alla finestra, poi si concentrò su Zlatan che la stringeva e le baciava il collo. Lo baciò con altrettanto trasporto e si lasciò spogliare. Zlatan la spinse sul letto e cominciò ad accarezzarla dappertutto, mentre le sussurrava che era bellissima e che lo faceva impazzire. Rapidamente il fuoco della passione divampò tra loro e si ritrovarono l'uno dentro l'altra. Zlatan intrecciò le mani con quelle di Sveva ai lati della sua testa e la guardò a lungo mentre si muoveva lentamente avanti e indietro. Era innamorato perso di quella donna, avrebbe tanto voluto che si trasferisse a Parigi con lui... Fecero l'amore a lungo e quando uscirono era ormai sera. Sveva era raggiante e lui più felice che mai. Passeggiarono tranquilli per le vie principali di Parigi, poi Zlatan, come promesso, la portò a cena sulla Tour Eiffel. Si sedettero in un angolino appartato, al posto di Sveva c'era un mazzolino di rose rosse e un pacchettino rosso con un fiocco beige. Zlatan prese le rose e gliele porse, dandole un bacio sulla guancia, poi la fece sedere e le indicò la scatolina rossa. «Aprila» le disse. Sveva ebbe un palpito al cuore. «Che cos'è?» gli chiese quando anche lui si fu accomodato di fronte a lei. Zlatan sorrise. «Tranquilla Sveva, non ti sto chiedendo di sposarmi. Sarebbe troppo presto. Anche se mi piacerebbe che tu ti trasferissi qui.» Sveva prese il pacchetto e lo aprì. Si sarebbe aspettata un bracciale o una collana, ma dentro c'era una chiave. Una semplice chiave di ottone. Guardò Zlatan, intuendo subito quali fossero le sue intenzioni. «Mi stai chiedendo di venire a vivere con te?» «Sì. La chiave è di un appartamento qui vicino. Non è grandissimo ma è molto carino e il quartiere è abbastanza tranquillo, o almeno così mi hanno detto. Sono andato a vederlo l'altro giorno e ho pensato subito che sarebbe stato perfetto per noi due.» Sveva si emozionò tantissimo sentendo quelle parole. Il pensiero che Zlatan fosse andato in giro a guardare case pensando a loro due le faceva venire voglia di gettargli le braccia al collo e di riempirlo di baci. «Zlatan... sì. Sì, voglio venire a vivere con te. Tuttavia non posso lasciare il mio lavoro...» «Bè ma potresti trasferirti in qualche ospedale a Parigi, no?» «Non è così semplice, e poi tu non starai a Parigi per sempre.» «No. Hai ragione. Però Sveva, io voglio averti accanto sempre. Quando non ci sei mi sembra di impazzire.» Sveva lo guardò negli occhi e gli strinse una mano. «Dammi un po' di tempo, quando sarò a New York ti prometto che cercherò una soluzione.» Zlatan sospirò. «Va bene. Nel frattempo che sei in ferie, però...» Le fece un sorrisetto ammiccante. «Nel frattempo ci godremo la tua lussuosa suite» rispose Sveva, con un sorriso a trentadue denti. «Non vedo l'ora di provare quella magnifica vasca idromassaggio che ho visto in bagno.» «La proverai prestissimo» le promise Zlatan. Un cameriere arrivò a versargli del vino e poco dopo ne giunse un altro con i piatti. La cena proseguì allegra. Zlatan le raccontò dei posti in cui era stato da quando era a Parigi, delle sue lezioni di francese con Annette, dicendole che trovava molto difficile la lingua francese e che non gli piaceva molto.
Dopo la cena, la coppia fece ritorno in albergo. Appena entrati, Sveva avvertì nell'aria un odore di candele accese e un aroma floreale rilassante. Prima che potesse dire qualcosa, Zlatan le poggiò le mani sugli occhi e le sussurrò all'orecchio: «Ho una sorpresa per te. Vieni» «Dove mi stai portando?» «Ora lo vedrai.» La condusse fino alla porta del bagno, poi lentamente tolse le mani dagli occhi di Sveva. Lei trattenne il fiato, si girò verso Zlatan. «Wow.» La stanza era piena di candele aromatiche accese e la vasca da bagno era stata riempita di acqua e petali di rose. Zlatan sorrise soddisfatto e iniziò a spogliarla lentamente. «Sarai sicuramente stanca dopo una giornata piena. Perciò ho pensato di prepararti questo.» «Zlatan... io ti adoro» Lui scoppiò a ridere. «Certo, lo dici solo perché davanti a te c'è una jacuzzi che ti aspetta.» «Non è vero!» protestò lei mentre a sua volta lo spogliava, «Ti adoravo anche prima, ma dopo oggi, di più.» «E io che credevo mi odiassi.» «Infatti ti odio. Ma solo perché sei perfetto.» Zlatan sorrise e le diede un bacio. «Sei incredibile, lo sai? E io sono innamorato di te.» Sveva lo strinse forte e lo baciò. Certo, avrebbe dovuto dirgli che anche lei era innamorata di lui, ma non le uscirono le parole. Zlatan l'aiutò ad entrare nella vasca e si accomodò dietro di lei. Rimasero a coccolarsi un bel po’, fecero l'amore, fecero progetti per il futuro. Più tardi, quella notte, nel letto, Sveva gli promise che sarebbe rimasta qualche giorno in più. Realizzò che sarebbe stata pronta anche a lasciare il suo lavoro a New York per far si che le cose tra loro funzionassero. Capì che per lui sarebbe stata pronta a rinunciare a tutto, perché Zlatan era tutto ciò di cui aveva bisogno e tutto ciò che desiderava.
Care amiche, purtroppo questo è l’ultimo capitolo di questa FF. Nel periodo in cui la stavo scrivendo, Zlatan si era trasferito a Parigi e io ci ero rimasta talmente male da perdere completamente l’ispirazione e la voglia di scrivere. Lui era stata la mia prima musa ed ero molto depressa per la sua partenza. Solo dopo il suo ritorno, tre anni fa, ho ripreso in mano questa FF, ho modificato alcune parti e ho dato a Sveva e Zlatan il lieto fine che meritavano. La storia è diventata un libro dal titolo “Così dannatamente bello”.
Però per voi ho le FF che ho scritto su Ante Rebic e Olivier Giroud. Le pubblicherò presto. 
Grazie di avermi seguito in questo viaggio. Vi voglio bene. 
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solocontenido · 10 months
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RUSH Live In Auburn Hills 1990 Presto Tour 🇨🇦
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thebusylilbee · 2 years
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" Lorsque les Etats-Unis décidèrent d’envahir l’Irak, en 2003, sur la foi d’un mensonge d’État (les armes de destruction massive inexistantes qu’était censé posséder Saddam Hussein), le camp atlantiste se rassembla comme un seul homme autour du président américain George W. Bush. Tony Blair et José Maria Aznar, alors Premiers ministres du Royaume-Uni et d’Espagne, y allèrent de leurs encouragements. D’autres montèrent dans l’armada en se faisant plus ou moins discrets. Un seul chef d’État occidental osa dire « Non » avec courage, fermeté et détermination : Jacques Chirac.
Gaullisme ?
Fidèle en cela à la geste gaulliste, le président de la République de l’époque sut percevoir les dangers inhérents à une invasion qui allait anéantir un pays et déstabiliser une région déjà transformée en baril de poudre. Nul n’oubliera le discours mémorable alors prononcé à l’ONU par Dominique de Villepin, ministre des Affaires étrangères, salué par des applaudissements, fait unique dans cette enceinte.
Vu avec le recul du temps et de l’expérience, on pourrait avoir le sentiment qu’une telle prise de position allait de soi. Il n’en est rien. Au contraire, c’est à cette époque qu’est né un nouveau sport que l’on pourrait appeler le « french bashing » de l’intérieur, par référence à ce dénigrement antifrançais qui avait alors fleuri des deux côtés de l’Atlantique.
En 2003, nombreux ont été ceux qui ont pris la réaction élyséenne avec des pincettes. La liberté de ton dont ils aiment se réclamer a les limites de l’atlantisme flamboyant. Critiquer la Russie, que l’on n’oublie jamais d’assimiler à son passé soviétique, oui. Décrire la Chine comme le futur impérialisme dominant, pas de problème. Mais dénoncer l’Amérique, fût-elle néoconservatrice et empêtrée dans les conséquences guerrières des théories fumeuses sur le « choc des civilisations », cela vaut illico presto l’accusation d’«anti-américanisme primaire », pour reprendre une formule chère à Bernard-Henri Lévy. [...]
Dans la famille politique de Jacques Chirac, l’embarras fut de mise. A preuve, la gêne exprimée par Nicolas Sarkozy. Du jour où il devint à son tour président, relayé par ses séides intellectuels, il fit tout ce qui était en son pouvoir pour se démarquer, persuadé que son prédécesseur avait commis le pire des crimes : s’affranchir de l’Amérique. A croire que le simple fait de critiquer les États-Unis revenait d’office à être un suppôt de Ben Laden et un coresponsable des attentats du 11-Septembre. Un peu comme si l’on avait accusé de francophobie les penseurs américains, ou britanniques, ayant pris fait et cause contre la guerre d’Algérie.
Atlantisme
Ce raisonnement absurde visait à faire oublier que Nicolas Sarkozy était entouré d’une camarilla de petits soldats qui ont cru à la fable des prétendues « armes de destruction massive » de Saddam Hussein, à l’image d’un Bernard Kouchner, ou d’un André Glusksmann (le père de Raphaël), à une époque où Barack Obama, lui, n’y croyait pas.
Pour ces gens-là, Jacques Chirac avait donc tout faux en 2003. André Glucksmann, Pascal Bruckner et le réalisateur Roman Goupil avaient publié une tribune commune dans Le Monde où ils écrivaient : « Que Saddam parte, de gré ou de force ! Les Irakiens, Kurdes, chiites mais aussi bien sunnites respireront plus librement et les peuples de la région en seront soulagés ». De son côté, BHL était un peu plus hésitant, avant de dire lors d’une intervention aux Etats-Unis : « J'étais opposé à l’administration Bush quand elle a décidé d’entrer en guerre contre l’Irak. Mais aujourd’hui, nous y sommes, nous devons désormais finir le travail ». Des personnages susnommés, seul Pascal Bruckner fera son mea culpa.
Pour nos amis atlantistes, il était évident que la France s’était « mise hors jeu », qu’elle s’était« ridiculisée ». Tony Blair, en revanche, était salué comme un « véritable chef d’État ». A de rares exceptions, la plupart des partis politiques français critiqueront le choix de Jacques Chirac, certains n‘hésitant pas à dénoncer un « nationalisme des imbéciles ».
Grâce à Wikileaks, on apprendra ensuite que des dirigeants du Parti socialiste s’étaient rendus à l’ambassade américaine à Paris pour exprimer leurs désaccords avec la position officielle de la France. Le 29 mai 2006, Pierre Moscovici, chargé à l'époque des relations internationales du PS, promit qu'un gouvernement socialiste se montrerait plus proaméricain que celui de Dominique de Villepin. Quelques jours plus tard, le 8 juin, Hollande, premier secrétaire du PS, regrettait devant l'ambassadeur des États-Unis que Chirac ait fait de « l'obstruction gratuite » face au président américain. Quand il s’agit de sombrer dans l’atlantisme, certains sont imbattables. "
ptdr le Parti Socialiste ???? Putain de vendus heureusement qu'ils ont crevé ceux là
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seoul-italybts · 1 year
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[✎ ITA 📻] Apple Music : SUGA | Agust D Radio Ep.2 - Road Trip | 25.04.23⠸
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🍎 Apple Music 🎵
SUGA | Agust D Radio
Episodio 2 : Road Trip
🔊 Audio  © verritaee | 🎶 Playlist
Benvenutə al secondo episodio di ‘SUGA | Agust D Radio’, io sono il vostro dj, SUGA dei BTS, qui su Apple Music. Ciao a tuttə, sono Suga e sono tornato per il mio secondo episodio di ‘SUGA | Agust D Radio’. Prima di iniziare ufficialmente, ci terrei a menzionare che è uscito l'album di Agust D, "D-DAY". Lo state ascoltando tuttə? Cosa dite? Ah, vi sta piacendo? Presto verrò a trovarvi attraverso il mio tour, e sono molto emozionato ed agitato.
Ragazzə, avete viaggiato molto? Avete fatto tanti viaggi? Viaggiare ha un che di rigenerante, ci fa sentire vivə.
Anche il mio documentario, "SUGA : Road to D-DAY" è stato rilasciato. Prima d'ora, non ero mai andato concretamente in vacanza, durante i nostri tour, ma ho potuto viaggiare grazie a questo documentario. Mentre ero in viaggio, ho riflettuto molto su tante cose disparate e ora vorrei condividere alcuni di quei pensieri con voi.
Quando pensiamo ai viaggi, ci vengono subito in mente certe canzoni, vero? Ad esempio, viaggiare in aereo non è sempre così facile... Il mio primo consiglio musicale è "First Class" di Jack Harlow.
♪ First class – Jack Harlow
State ascoltando SUGA e questa è ‘SUGA | Agust D Radio’ su Apple Music. "First Class" di Jack Harlow... questo brano usa un sample, giusto? Prima del rilascio di questa canzone, Jack Harlow era già considerato un rapper fantastico, ma "First Class" ha riconfermato e solidificato il suo status come uno dei migliori rapper di questa generazione. Ad ogni modo, "First Class" è perfetta per quando si viaggia.. in aereo.. liberə. Quando sono in viaggio di piacere, la maggior parte del tempo lo passo a dormire. Mi piace avere del tempo libero, senza troppe cose prefissate. Solitamente, quando si viaggia con qualcuno, c'è sempre chi dice "Dobbiamo fare questo, questo e quest'altro" e io sono il tipo di persona che sa adattarsi senza troppe lamentele, mi piace molto camminare e girare. In Corea c'è troppo inquinamento, ma in quei paesi dove non ci sono polveri sottili, potrei girare e visitare anche per diverse ore.
Quando viaggio, mi piace ascoltare musica con poco testo. Mi piace ascoltare gli/le artistə locali e camminare. Ad esempio, quando sono a LA, ascolto moltə artistə di LA mentre vado in giro in città, e penso "Anche questa persona/artista dev'essere passatə di qui", quella è l'atmosfera. D'accordo, se anche a voi piace viaggiare e visitare come faccio io, vi consiglio questa canzone. L'ho ascoltata molto mentre giravo per Shibuya: "Aruarian Dance" di Nujabes
♪ Aruarian dance – Nujabes
Benritrovatə con me, SUGA dei BTS! Questo è il secondo episodio di ‘SUGA | Agust D Radio’ su Apple Music. Quando ero più giovane, mi piaceva molto Nujabes. I suoi sample mi hanno dato sempre un sacco di ispirazione. Vi do sempre tanti consigli musicali, ma la musica di Nujabes la ascolto specificamente quando vado in Giappone. È molto bello ascoltarla quando è primavera ed il tempo è bello. Cosa ve ne pare delle tracce che vi sto consigliando per andare in viaggio?
I brani che uso come campionature sono perfetti per i viaggi perché sia la loro parte vocale che quella strumentale è davvero bella, e le canzoni [scritte usando quei sample], quindi, diventano davvero fantastiche.
L'aspetto più entusiasmante dei viaggi è che può succedere di tutto. Molte persone preferiscono restare nel proprio paese e fare dei viaggi on the road, persino io andavo spesso in campeggio. Solitamente non guido molto, ma quando viaggio, devo per forza. Trovo sia molto bello ammirare il panorama mentre si va in giro in macchina, e, pensando ai road trip, mi vengono in mente un paio di storie. Come ho già detto, di solito non mi piace molto guidare, ma quando mi ci metto, sto in giro anche per 3 o 4 ore e ne approfitto per schiarirmi la mente. Sono solito ascoltare la mia musica solo prima del rilascio. Per lo più, evito di ascoltarla, ma prima dell'uscita la ricontrollo spesso. Mentre sono in giro in macchina, mi è più facile notare ciò che può essere migliorato, quindi trovo sia un bel modo di revisionare la mia musica. È questo ciò che mi viene in mente, se penso ai viaggi in auto, e anche questa canzone. Se avete intenzione di andare a fare un giro in macchina, ascoltate questo brano: "People Pt.2 (feat. IU)" di Agust D
♪ People Pt.2 (feat. IU) – Agust D
E andiamo! Avete appena ascoltato "People Pt.2" di Agust D, e io sono SUGA dei BTS e sono tornato con un nuovo episodio di ‘SUGA | Agust D Radio’ su Apple Music.
Questa canzone è stata scritta appositamente per quando si va a fare giri in macchina. L'ho scritta pensando a quel tipo d'atmosfera. Per favore, ascoltatela molto! Abbiamo parlato tanto di viaggi, e ora è anche disponibile il documentario "SUGA : Road to D-DAY". Le telecamere mi hanno veramente seguito per tutta la durata del mio itinerario. Durante quelle riprese, ho scritto diverse canzoni. [Ad esempio] "Polar Night" e la 2a strofa di "Life Goes On". Non mi pare quegli estratti siano stati inclusi nel documentario, ma, in ogni caso, non ero nelle migliori condizioni emotive/mentali. Ad ogni modo, ascoltiamo "Life Goes On" di Agust D!
♪ Life Goes On – Agust D
State ascoltando ‘SUGA | Agust D Radio’ su Apple Music. Viaggiare è entusiasmante, vero? Questa canzone ha lo stesso effetto: "Viva la Vida" dei Coldplay. È uno dei loro maggiori successi, giusto? Quando sento gli archi iniziali, mi viene il batticuore. È davvero una canzone entusiasmante. Il testo è un po' solenne, forse, ma la musica è davvero vivace ed adatta per quando si è in viaggio. In realtà, non c'è alcuna canzone che sia concretamente solo da viaggio o sia così etichettata. C'è chi ascolta determinati brani solo quando viaggia, ma io sono solito ascoltare ciò che è in voga in quel momento. In passato, ascoltavo principalmente canzoni hip-hop, ma adesso ascolto un po' di tutto.
♪ Viva la Vida – Coldplay
Solitamente, ascolto canzoni con poco testo. Viaggio senza una meta o scopo specifici. Cerco di viaggiare senza attirare troppo l'attenzione. Proprio per questo motivo, ascolto un sacco di musica e mi è sempre piaciuto molto ascoltare questa canzone, ancora adesso: "Sunflower" di Post Malone. È un brano che va bene in primavera. Se dovessi consigliare un'altra sua canzone, già che ci siamo, direi un altro dei suoi successi, "Circles". Forse qualcuno dirà, "Sei un musicista ma tutto ciò che ascolti sono grandi successi? Non hai proprio nient'altro [da consigliare]?"e la mia risposta è, "No, nient'altro". Io ascolto queste hit. Quando ero più giovane, ascoltavo musica molto più varia e cercavo sempre di parlare di brani poco conosciuti, come fanno molte persone, ma ora l'algoritmo funziona alla grande e non sono bravo a ricordare i titoli delle canzoni che ascolto. In passato ricordavo addirittura cose tipo, "Sì, è la canzone n. x in quest'album", ma ora mi basta attaccare Apple Music e ascoltare ciò che mi capita, a seconda della situazione. Ci sono addirittura delle playlist generate per contesti diversi, come per quando si va in vacanza o musica per quando si fa esercizio fisico. Viviamo in un'epoca in cui c'è sempre della musica di sottofondo, e credo non sia affatto male.
♪ Sunflower – Post Malone
♪ Circles – Post Malone
Ho ancora un paio di canzoni da consigliarvi. Ah, già, questa! A volte ci capita di visitare luoghi a noi poco conosciuti, paesi stranieri, e, in quelle occasioni, alcune persone si sentono più libere di fare ciò che non farebbero normalmente, perché sanno che tanto no c'è nessuno che le conosca. Questo è un brano che vorrei consigliare per quel tipo di persone e situazioni: "Humble" di Kendrick Lamar. Siate umili. Sedetevi. Per favore, state sedutə (*rif. al testo di "Humble")
♪ Humble – Kendrick Lamar
E, parlando di Kendrick Lamar, ci sarebbero anche altre canzoni che vorrei consigliarvi. Questa traccia è uscita più o meno in quel periodo, "N95" di Kendrick Lamar. Trovavo il video musicale di questo brano davvero interessante, mi è subito sembrato figo. Sia in "Humble" che in "N95" vedrete quanto è umile Kendrick Lamar. Chiaramente è un grandissimo rapper, ma ha anche un sacco di talento e sa descrivere bene ciò che vuol dire nei suoi testi. J-Hope ha collaborato con J. Cole hyung-nim, quindi non è da escludere che io, prima o poi, collabori con Kendrick Lamar, no? Non si sa mai. Mi piace un sacco Kendrick Lamar. Ad ogni modo, ascoltiamo "N95"
♪ N95 – Kendrick Lamar
Abbiamo parlato di vari tipi di canzoni da ascoltare quando si è in viaggio ma, sul serio, ascoltate ciò che più vi piace. Anche ascoltare ciò che consiglia l'algoritmo non è male, così come avere una vostra playlist personale dei brani preferiti. A volte non è facile consigliare della musica. Le canzoni che ascolto io sono molto varie a seconda della situazione. Quando guido, potrei benissimo ascoltare "Lose Yourself" di Eminem così come Kim Kwangseok... non ho vie di mezzo. Come ho detto prima, non guido spesso e quando vado in giro in macchina, rispetto attentamente il regolamento stradale. Se c'è da andare ai 50 km/h, io rispetto i 50. Se il limite di velocità è 100, allora starò sotto i 100. Credo sia per quello che non è esattamente facile consigliarvi cosa ascoltare quando guidate. Però, volendo suggerire qualcosa da ascoltare così, senza troppi pensieri, mentre siete alla guida, direi "Dior" di Pop Smoke
♪ Dior – Pop Smoke
Questa è una delle canzoni che mi vengono in mente, se penso a Pop Smoke. Forse dire che Pop Smoke è stato il primo ad usare il genere drill sarebbe un po' un'esagerazione, ma non c'è dubbio l'abbia fatto conoscere a molte persone. Se proprio volessimo addentrarci nella storia del drill, dovremmo risalire fino a Lex Luger. Da allora, questo genere musicale è molto cambiato. Ne esistono diversi tipi: il Chicago drill, il U.K drill, ma ormai le sfumature sono molto sottili.
♪ Kiss me more – Doja Cat
Questa è davvero una bella canzone, "Kiss me more" di Doja Cat. Wow, il testo è davvero piccante, Doja Cat.
Abbiamo parlato di diverse cose e non vedo l'ora di incontrarvi. I preparativi per il tour stanno proseguendo al meglio. Questa volta è tutto un po' diverso, più... tranquillo [*ben spalmato, non tutti gli impegni di seguito senza soste]. Il solo pensiero del tour, così vicino, e del fatto che potrò vedere tuttə voi mi rende molto felice. E il tour è andato sold out, vero? Un applauso! Sul serio, però, vorrei andare in più paesi e città, ma non c'era concretamente il tempo per tutti i posti che avrei voluto visitare. Ci verremo la prossima volta. E ci saranno anche altri tour, non solo il mio. Ovviamente faremo dei tour tutti quanti insieme e cerchiamo sempre di andare in più località possibili. Mi scuso per non esserci riuscito, questa volta. Ma aspettate e vedrete, vi prometto che accadrà. Attraverso questo tour, vi aspetterò come se stessimo viaggiando insieme. Non vedo l'ora.
Spero vi siate divertitə ad ascoltare quest'episodio. Il tema era il viaggio ed abbiamo anche parlato di "SUGA : Road to D-DAY". Nel documentario ci sono delle clip live e delle parti filmate all'aperto, che però non mi piacciono. Faceva troppo freddo. C'erano zero gradi. Ho fatto del mio meglio, ma avevo la lingua congelata. Durante il tour, spero potrò presentarvi una versione migliore di quelle live. Grazie per essere rimastə con me per tutta la durata di questo secondo episodio. Per favore, ascoltate il nuovo album di Agust D, "D-DAY". Ascoltatelo appena svegli/e e quando andate a dormire. Questa e tutte le altre canzoni che ho menzionate potete trovarle su una playlist dedicata, qui su Apple Music. L'ultima traccia che vi consiglio è "XO Tour Llif3" di Lil Uzi Vert. Ci vediamo presto!
♪ XO Tour Llif3 – Lil Uzi Vert
⠸ eng: © MINSUGAHQ | ita : © Seoul_ItalyBTS⠸ Twitter
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slashwhores · 1 year
Note
how tall are they all compared to there slasher conterparts?
(When they were kids Gen and Bo placed a bet, whoever was the tallest by 19 won $8 and a dirty magazine )
Genevive pouts, her brows furrow and her fingertips tap against the rim of her glossy red mug she struggles to recall the last time she actually measured herself, She's pretty certain of Bo's height. Must've seen it in his medical records a half a dozen times by now, needs to know in case Vincent isn't around when if Bo gets hurt and she's forced to administrator drugs with a dosage reliant on the patients weight and height.
" Well Bo is 6'0ft basically 6'1 I'm think I'm just shy of 5'10 myself" ( ?)
She raises the mug. Till it just about barely grazes her bottom lip... thats when she senses something---someone loom over her, and before she knows it there's a strong force pressed against the top of her head.
" And don't you ever forget' it, darling"
Bo. Genevive sighs. Partly in faux annoyance and partly in relief.
He lovingly ruffles her hair as he scoots past her, entering the kitchen. His voice is fainter, farther away so he shouts
"Was silly of ya to ever think you could win that bet"
"My mother was 6'0ft! And I was 3 inches taller then ya back then'"
"Well my pops was almost 6'4 and your dumbass forgot girls grow quicker than boys- not taller"
"Psh Whatever..." She sips, from the mug. carefully avoiding the small chips. Bo bought it when she first moved in what used to be deep shaded maroon now a light mahogany, worn down. Well loved.
"Still owe me $8"
Bo smirks leaving the same way he came, a bag of frozen peas now hugged, albeit loosely under his arm, the door slams on his way out. He misses the faint smile on his girls face and the way her face burrows into her shoulder in an attempt to hide her laugh the question bringing back a fond childhood memory, something she considers pretty special, pretty rare...
"What the hell is he doing with a bag of frozen peas?"
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Mona drops her brush, hopping off of an old stool and begins to sweep the rubber marks and pencil shavings from her desk "I'm 5'4 :)) Vinnies only an inch or two taller than Bo so that makes him... 6'2?" She scoops the lot into her ink stained,paint ridden,wax burnt, palms then her gaze lifts to that of her muses "Right hun?"
Vincent nods
Mona spins around, eyes scanning the room. Where the hell did she put the trashcan? Or her watercolours?
"The height difference actually has more advantages then you'd think you know?" oh the trash is under her desk, and the watercolours are in the old plastic box their always in. Danm she really needed some fresh air "Hey Vin could you please get me the Old Hollands? Their ontop of the shelf." He moves quickly, using it as an opportunity to break away from starring endlessly at a blank page that was supposed to be his latest masterpiece. The corpses was new courtesy of Lester though apperanyly the victim was tough, they'd cut his forehead with a glass shard they'd picked up from the side of the road. she thanks him- she should take a walk once she's organised her space, Vincent could give her a tour of the woods since he's free- that would be nice.
The shelf containing the couples supplies reaches alllllllllll the way up to the battered ceiling, the watercolours resting atop of Vincents half filled sketchbooks, sketchbooks he hasn't touched since childhood, they could be in galleries.
If Mona had attempted to scale the shelves (which she most definitely would've) theirs no doubt she'd have been crushed- flat as a pancake, however Vincent doesn't even need to tip-toe, he simply reaches and hey-presto the good watercolours, ready to be used.
"My hero!" Coos Mona dramatically swooning into his arms before he even has the chance to set the pallette down, his eyes roll and he shakes her off, hard. Probably harder than intended since Mona trips on her own feet- falling face first into the cold, hard floor, Vincent clasps both hands over his mouth, both from shock and amusement as he attempts to trap his laughter before it can escapes but hes unsuccessful, paints clattering toward to floor. Mona lifts up her head and a brush hits her, curtesy of Vincent, who is visibly shaking with laughter.
<<IM SO SORRY>> his signing is shaky
No your not! She laughs
He offers her a hand and helps her up, he helps dust off her skirt and gently places a kiss to her forehead.
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"Lester- stop squirming! You'll hurt your self more babes!"
"I'm fine sweetheart promise" he sniffs,
"LESTER DAMIEN SINCLAIR" Kirby grits his teeth, breaking the name like glass, letters stumbling sharp from his mouth. "You are BLEEDING. For all we know you might have a concussion!!!!"
"Your real pretty when your stressed you know" Lester's smile slides up his face, anyone would smile at the sight, well, if it weren't for the blood dripping into his eye.
Kirby breathes in sharply
"You will age me horribly"
"I haven't already?"
"BOY! I SWEAR-" Kirby swatts at Lester's arm
But all he does is laugh
"I thought yous' was supposed to be taking care of me? Now your hittin' me like some nasty bug? How's that make any sense?" Kirby laughs at that and so does lester, weakly might i add.
"Still feeling" Kirby gestures with his hands, trying to remember the word used by his partner when he first saw his truck in the road.
"LooOOooppyyy" Lester draws it out in a singsong sorta tone.
"Yup"
"Yup!" Lester fixes his smile so it bears all his teeth , it still slants, ever so slightly.
"Do you think you can answear some questions while we wait for Bo?"
"Sure thing Sugar"
"Okay" Kirby pauses for a moment, thinking.
"How'd the car break down?"
"The Blonde bitch used the wrong fuel" he snarls.
"Did the blonde bitch stab you?" It's almost funny how sincere Kirby sounds
"Mmmmhhh no it was the one with tattoos" Lester closes his eyes "the one with the short hair... the nice one" He adds
"Can you keep your eyes open for me? Les?"
"Yeah, yeah, sorry" He cracks his eyes open ever so slightly, everything looks so... blurry. Except for Kirbys hand, which clasps his, the sun shines in his eyes covering his face, Lester isn't scarred though, he might pass out from blood loss but its not something that hasn't happened before.
He told his brothers he was only a little beat up though, which was a barefaced lie unless you consider the penny deep cut above his head and several jabs and stabs to the stomach a 'little beat up'
"Why was he nice?"
"He talked to me in the car about knives and guns and music and... you" Lester's head lolls downward a little but he smiles up at Kirby which makes the brunettes heart melt.
"How tall am I?"
"6'0ft, freak" Kirby rolls his eyes
"Okay how tall are you?" The sound of a car driving up the road perks up both men.
"7'7"
They hear the crunch of Gravel, its louder now
"Clearly"
A car door shuts, the sounds a little more distant than expected
"Just kiddin'" Lester laughs loudly
A familiar whistle
"I'm 5'10"
The sound of something falling to the ground
"LESTER!" Bo skids down scraping his knees of the hard Rock beneath him
"Shiiittt, I thought Vincent was coming" Lester squeezes his eyes closed not wanting to deal with his eldest brothers pestering
"DOES IT FUCKING MATTER?" Bo scoops Lester up in his arms which causes the youngest of the brothers to go wide eyed and groan loudly.
"Careful! Bo! CAREFUL!" Kirby stands quickly adjusting Lester's position
"Is he gonna-? Aren't you a dotor or something? What can I-?- What do we do?"
"He's a vet" adds Lester, weakly
"So?" Bo curses
"Well I'm not a fuckin dog am I?"
"Yes the fuck you are" Lester chuckles a little at that, his eyes close, he groans when he shifts in his brother hold
"Do you have any medical supply's?"
"A first aid kit in the back of my truck and uh- whisky and a bag of thawing peas"
Kirby pauses at the mention of peas but continues nevertheless
"That'll do, the rest of your medical stuffs back in Ambrose right?"
"Yup"
"Than come on, get in the car"
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susieporta · 2 years
Text
IL MONDO TI RIDA QUELLO CHE GLI FAI
Durante la mia giovinezza, quando arrivai a Parigi, 1953, per sopravvivere lavorai per quello che potevo: raccogliere nelle case i documenti dei giornali per venderli al chilo, durante l'inverno imballare supposte contro l'influenza o uscire a vendere disegni nelle terrazze dei caffè. Ho avuto l'opportunità di lavorare con un gruppo di musica folk latinoamericana "Los Guaranís" ballando danza e Carnavalito, travestito da indiano peruviano. Li ho accompagnati durante il loro tour in Grecia. Una notte, dopo lo spettacolo, mi si avvicinò un piccolo uomo grasso, con gli occhi ingombranti, elegante, con l'alito di vino bianco. Mi ha detto: "Mi presento, sono una reincarnazione di Esopo, e ho un messaggio per voi". Vedendomi ritirare, posseduto dalla paura di dover avere a che fare con un pazzo, mormorò: "Fai uno sforzo, giovanotto, ti porto un regalo. Guarda la tua sfiducia e ascolta un ex contadino... ” Il suo corpo sembrava distendersi, cambiò l'espressione del suo viso, la sua voce divenne rude ed emozionante:
"Lavoro la terra da quando sorge il sole fino al tramonto. I buoi che trascinano l'aratro conducono la stessa vita che soffro io. Ci consumiamo molto, mangiamo poco, facciamo fruttare una terra che non è nostra. Ho appena un momento libero, lo uso per estendere le reti, e così, di tanto in tanto, posso godere il sapore di una pernice.
Ieri ho avuto la sorpresa di vedere un'aquila prigioniera nella mia trappola. Che dignità di sguardo: era lì, decisa a non elemosinare, aspettando la morte, immutabile! Ho provato un tale rispetto per la sua bellezza che non sono riuscito a metterla in gabbia. L'ho liberata! Si è arrampicato come una freccia verso il centro del cielo ed è scomparso tra le nuvole. Confesso di essere stato invidioso!
Oggi come al solito mi sono seduto a masticare un pezzo di pane duro all'ombra di un vecchio muro. Ho visto un punto nero nel cielo che si avvicinava a me con velocità sospetta. Era l'aquila! Prima che potessi alzarmi, ha sparso gli artigli.
"Uccello maledetto, ingrato, sei venuto a cavarmi gli occhi! Mi è saltato addosso. Ho coperto il mio viso con le braccia. L'animale, gracchiando terrificalmente, si impossessò del fazzoletto che portava legato alla fronte e fuggì a terra, sollevando con il suo forte battito di polvere. A furia di questo furto, l'ho inseguito agitando il mio vincolo. Presto l'uccello vile e codardo lascia il fazzoletto. Mentre lo legavo di nuovo nella mia testa non smettevo di insultare: "Svergogna, traditore, ipocrita, non sei né nobile né coraggioso! Attacchi chi ti ha concesso la libertà! ”
Un rumore stronatore è venuto a tirarmi fuori dalla mia rabbia. Sono stato avvolto in una grande polvere. Il muro sulla cui ombra poggiavo era crollato! Se l'aquila non mi tirasse fuori da lì, sarei morto schiacciato! Certo, l'uccello non parlava la mia lingua e io ero incapace di capire la sua! Mi sono morso la lingua, rosso per la vergogna. Mi stava aiutando e io, per ignoranza, avevo maledetto il mio benefattore”.
Finita la sua storia, lo strano signore è tornato ad essere se stesso. Mormorò: "Il mondo ti restituisce quello che gli fai", si inchino e se n'è andato.
Alejandro Jodorowsky
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