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#festa tematica
alemdoarcoiris · 1 month
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Os senhores Aluado, Almofadinhas e Pontas tem o prazer de apresentar o Mapa do Maroto Welington Potter ☁️😊🍄
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Olá, Tumblrs, boa noite! Noite desta segunda-feira, 6 de maio de 2024. Esse acima é a arte que criei para o banner grande do meu aniversário Temático Harry Potter deste ano de 2024, aos meus 37 anos, está chegando em breve! Bolo, cupcake, doces, pirulitos, tudo no tema de magia de Hogwarts!
Abaixo, mostro meu Mapa do Maroto Original com o livro importado e com a varinha original do Harry:
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Aproveitando, mostro o vídeo que gravei nessa madrugada sobre o espiritismo em minha vida. Tenho participado de grupos e estudos on-line com médiuns superiores e gostando muito do resultado, incrível e esclarecedor sempre estudar em grupo! Assista aí em meus 16 minutos de vídeo falando de minha experiência e o que penso sobre os manicômios e hospícios:
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E aquela coleção de dinheiro americano e brasileiro, dólar e cruzeiros, muito legal, faz parte do meu museu:
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E um rabisco especial!
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Perdido de Harry nas plataformas 9 3/4 de Cataguases e Providência. Sou Harry, só Harry!
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Estive na Plataforma 9/34 real, São Paulo, lindo demais, intenso! Cerveja amanteigada do Harry (canela, sorvete, baunilha, açúcar mascavo), muito doce, mas delícia:
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Faltando agora apenas 1 semana pro SOUL GEEK FESTIVAL, Shopping Jardim Norte, com muita comida japonesa, 19 de Maio de 2024 - Siga meu Instagram de cosplays e eventos nerds, estou postando tudo lá e impulsionando @welingtoncosplay :
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My collection shirts that I love! My Nerd Collection! ❤️🤓
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Patins, vôos de parapente, aventuras, café, coxinha, comida japonesa, viagens, séries, livros, filmes… 11 anos de primavera, 11 anos de amizade, que começou como um professor e um aluno! Somos os LOS PAMPAS. Igão e eu, como a musiquinha do Bob Esponja e Patrick: "…melhores amigos para sempre, melhores amigos para sempre.."
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delicatepointofview · 2 years
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curiositasmundi · 2 months
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Leggere sui maggiori quotidiani e siti di cinema recensioni entusiastiche per il film della Cortellesi obbliga, a mio modesto avviso, ad una duplice considerazione consequenziale.
La subalternità dei critici alle logiche produttive e distributive, dunque alle ragioni del mercato; l’inevitabile abbassamento delle qualità analitiche dei suddetti critici e la loro progressiva incapacità argomentativa, derivante da un ridimensionamento della complessità culturale e dell’indagine dell’oggetto artistico, cui far riferimento.
Un deserto di ricerca e di studio che diventa inesorabilmente propedeutico alla oramai acclarata mediocrità del cinema (e del teatro) italiano.
Un cinema costruito per lo più su nepotismo e caste. Sul botteghino e sugli incassi. Sulla moderazione tematica e sugli equilibri politici. Su codici liberal e sintassi postmoderne.
Fatte or dunque queste doverose premesse, veniamo più precisamente al film della Cortellesi.
L'”opera prima“ dell’attrice romana risulta, sin dai primissimi quadri, un irritante concentrato di cliché senza alcuna potenza espressiva.
Enfatico nella proposizione delle scene topiche, prontamente appesantite da sottolineature recitative e registiche, finisce coll’apparire stucchevole nel suo quasi arrogante didascalismo “di sinistra”. Un film banale sul versante drammaturgico e slabbrato su quello stilistico.
Incapace di dosare commedia, cifra grottesca e dramma sociale, la regista/attrice romana sbanda paurosamente nell’impostazione linguistica, mandando fuori giri la pellicola anche sul terreno recitativo.
Dalla palude della mediocre caratterizzazione e dell’enfasi mimico-gestuale che coinvolge un po’ tutti i protagonisti, si salvano solo alcune figure comprimarie e Romana Maggiora Vergano (la figlia Marcella).
Valerio Mastandrea dal suo canto oscilla tra l’incoerenza dei registri mentre la stessa Cortellesi è costantemente sopra le righe. Ma il problema, come dicevamo, sta nel manico che imposta la regia.
Mescola – la Cortellesi – stilemi neorealistici e registri onirico/surreali; tuttavia, non essendo né Rossellini né Buñuel, sortisce effetti destabilizzanti se non addirittura ridicoli.
Emblematica, in tal senso, è la scena fuori dalla carrozzeria di Vinicio Marconi quando, colta da improvvisa pulsione, Delia – il personaggio della Cortellesi – fa dono, al suo vecchio innamorato, di una tavoletta di cioccolata americana.
La regista cala tutta l’inquadratura in un’ insopportabile atmosfera di rarefazione trasognata che risulta involontariamente grottesca e simile ad uno spot dei Baci Perugina.
Si aggiunga poi, a tutto ciò, un bianco e nero ineffettuale e pleonastico nel suo intento puramente calligrafico e il melange indigesto è servito.
Attesa pertanto tale imbastitura linguistica, il tema centrale del lavoro autoriale della Cortellesi, ovvero il patriarcato e la conseguente violenza di genere, si smarrisce e depotenzia proprio tra i rivoli dell’incertezza stilistica.
Le scene di violenza fisica e verbale – che pur si preannunciano con il loro carico di brutalità maschilista – tra squinternati balletti, incursioni buñuelliane sul terreno del surreale, dialoghi sul filo di un grottesco che non riesce mai a risolversi in una chirurgica critica del patriarcato – sottoproletario, borghese o piccolo-borghese che dir si voglia – naufragano malamente tra le onde del pedagogismo di basso profilo, dell’insensatezza e, purtroppo, del macchiettismo.
Ancor più grave, poi, si rivela l’ambientazione sociale scelta dalla Cortellesi.
Una famiglia del sottoproletariato urbano post bellico, con immancabili aspirazioni piccolo-borghesi, dove la violenza sembra albergare quasi per endemica necessità di classe. Mentre, tra gli strati sociali più benestanti, seppur imperi il patriarcato, quella prepotenza si risolve in mere declinazioni verbali ed anche notevolmente smussate.
Uno stigma classista che non fa certo onore ad un’attrice che ha sempre voluto distinguersi per le sue idee progressiste.
In tal senso, ancor più sconcertante risulta il finale. Laddove lo spettatore si attenderebbe una fuga d’amore con l’innamorato dei tempi giovanili per sottrarsi alle violenze domestiche, Delia fugge sì, ma… al seggio elettorale.
Per votare, nel Giugno del 1946 – quando finalmente le donne ottennero per la prima volta in Italia il diritto di voto – e scegliere tra Monarchia e Repubblica.
Un gesto che dovrebbe simboleggiare, nelle intenzioni dell’autrice, la presa di coscienza politica ed esistenziale delle donne italiane. Nonché un gesto di ribellione, emancipazione e liberazione.
Se non fosse una tragica ingenuità ci sarebbe da ridere. Una simile illusione poteva darsi nell’immediato dopoguerra, all’indomani della dittatura fascista. Oggi, nel presente del film, il voto, declinato al maschile o al femminile, è un’irrimediabile truffa. Poco democratica e molto oligarchica.
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daimonclub · 3 months
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Festa della donna e riflessioni varie
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Riflessioni sulle donne e la loro festa Festa della donna e riflessioni varie, un articolo che propone vari testi di autori certamente originali, un mix di riflessioni serie e di allegro umorismo. Una donna è come una busta di tè: non si conosce la sua forza fino a quando non viene immersa in acqua calda. Eleanor Roosevelt Una donna è la figura più misteriosa e sorprendente al mondo. Wolfgang Amadeus Mozart Non c'è forza più grande della dolcezza e della pazienza delle donne. Lyndon B. Johnson Le donne sono senz’altro più aggressive dell’uomo, non a caso portano anche le unghie più lunghe. Carl William Brown Non mi piace parlare di uomini e donne. Le stelle nel cielo sono uomini e donne, ma il genere non ha importanza quando si tratta di illuminare il mondo. Harriet Tubman Le donne sono fatte per essere amate, non capite. Oscar Wilde La Giornata della donna è un'occasione significativa per considerare l'uguaglianza di genere e il valore del miglioramento delle relazioni di genere. La Festa della Donna può essere un'occasione per riflettere su questi temi e per impegnarsi a creare un mondo più giusto ed equo per tutti. Ecco alcuni suggerimenti che possono aiutarci a rendere le nostre esistenze migliori. Tuttavia, per arricchire con vari stili letterari questo articolo, e queste mie riflessioni sulla tematica, propongo anche alcuni testi di autori un po' più scanzonati ed umoristici, la qual cosa ci aiuta senz'altro a riflettere e a divertirci al tempo stesso. Purtroppo, in molti paesi del mondo i diritti delle donne sono ancora violati in modo significativo. Ecco ad esempio alcuni dei problemi più comuni che le donne incontrano in paesi come Afghanistan, Iran, Russia, Cina, Corea del Nord, Africa, ma non solo. Discriminazione nella legge e nella pratica, come l'obbligo per le donne di chiedere il permesso al marito per lavorare o viaggiare, elevati tassi di violenza domestica e sessuale, bassa percentuale di donne che ricevono istruzione e hanno accesso all'assistenza sanitaria, restrizioni sull'abbigliamento femminile, bassa rappresentanza delle donne in posizioni di potere, notevoli differenze di salario tra uomini e donne e potremmo continuare.
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Giornata internazionale della donna Ci resta quindi ancora molto da fare per le donne e potremmo chiaramente cominciare a cercare di apportare miglioramenti nei seguenti settori. Istruzione: è fondamentale iniziare a promuovere l'uguaglianza di genere in classe se si vuole costruire una società che valorizzi e rispetti tutti i sessi. Occorre insegnare ai bambini e ai giovani il valore della diversità e il rispetto reciproco. Comunicazione: Perché ci sia una pacifica convivenza tra i sessi, ci deve essere una comunicazione aperta e cortese. È fondamentale sviluppare l'empatia e la capacità di comunicare con persone di sesso opposto senza pregiudizi. La lotta alla violenza di genere è importante poiché è ancora un problema importante in molte parti del mondo. È fondamentale affrontare questo fenomeno attraverso la prevenzione, l'educazione e il perseguimento penale dei trasgressori. Impegno politico: l'impegno politico delle donne è essenziale per creare un mondo più giusto ed equo. Promuovere la partecipazione delle donne alla vita politica e fornire assistenza a coloro che lo desiderano è fondamentale. Collaborazione: è necessario che entrambi i sessi lavorino insieme per raggiungere obiettivi condivisi e costruire un mondo più giusto ed equo. È fondamentale promuovere una cultura di cooperazione e sostegno reciproco. Sottovalutazione e sottovalutazione del lavoro di cura: il lavoro di cura svolto prevalentemente da donne, come l'assistenza ai bambini e agli anziani, è comune. Data l'importanza di questo sforzo per la società, è fondamentale valorizzarlo e sostenerlo. Sbarazzarsi degli stereotipi di genere: gli stereotipi pongono restrizioni al potenziale e alle aspirazioni di entrambi i sessi. È fondamentale sfatare questi miti e promuovere una società che rispetti e valorizzi la varietà. In conclusione, la creazione di una cultura che rispetti e valorizzi la varietà, la collaborazione tra i sessi, l'eliminazione degli stereotipi di genere, la lotta alla violenza di genere e l'impegno politico femminile sono tutti elementi necessari per rafforzare le relazioni di genere. Carl William Brown
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Riflessioni sulla festa delle donne Oggi, otto marzo, si festeggia la mercificazione della donna. Festa fortemente voluta dagli uomini per riappacificare la loro coscienza. Si regala una mimosa, si arricchiscono i fioristi, i ristoratori e i produttori di baci perugina, e per tutto il resto dell'anno si è in pace con la coscienza. Amen. Le donne, d'altro canto, in questa loro ricorrenza vanno regolarmente a lavorare in fabbrica o a casa e la sera, nel migliore dei casi, se ne vanno a cena in gruppuscoli per poi raccontarsi del più e del meno, grande attrazione: lo strip maschile. Brave. Evidentemente parificarsi agli uomini significa adeguarsi ai loro gusti, o peggio ancora adeguarsi agli standard che alcuni hanno predisposto per voi. Alcuni, naturalmente, al maschile. Mi si dice che con questo giorno si vuole rivendicare una sorta di diritto femminile alla parità, si vuol dare alla donna il giusto peso sociale. Ci si dimentica che le donne hanno già un peso enorme nella società, condizionano gli uomini, anche i più importanti, ci fanno impazzire, ci fanno innamorare, con gli uomini condividono nella maggior parte dei casi piaceri e dolori. Le donne sono costantemente nella mente degli uomini, trecentosessantacinque giorni l'anno, uno più uno meno. Ognuno di noi ne sa qualcosa. E allora oggi non regalate alle vostre donne la mimosa. Se lo fate, vuol dire che pensate a lei come a una meretrice, una che si può mercificare agli ordini di una logica commerciale. Le pagate un tributo per il solo fatto di essere donna. Compratele invece un fiore o rubatelo, se siete in politica con una certa frequenza per tutto l'anno, quando le regole non lo impongono. Rispettatela ogni giorno, condividete con lei sempre tutto, amatela cercando di renderla felice, e non solo come mera ricerca del proprio piacere, ma rispettando e valorizzando il suo. E pretendete che per lei sia altrettanto. Buttate le mimose, festeggiate le donne ogni minuto dell'anno, non perché ve l'ha ordinato una multinazionale, ma perché loro sono parte di noi stessi, la metà esatta del nostro cuore e della nostra mente. Ci avete dato la vita, è nostro dovere di maschietti restituirvela, in piccole rate di minuti al giorno. L'interesse, in questo caso, è reciproco. A tutte voi, un bacio con profonda riconoscenza. Mauroemme
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Una rosa per tutte le donne PRINCIPI INVIOLABILI DELLE DONNE (dall'8 marzo in poi e vita natural durante) 1. Le donne fanno sempre la legge. 2. La legge può essere modificata in qualsiasi momento, e senza alcun annuncio preliminare. 3. È impossibile per un uomo conoscere tutta la legge. 4. Se una donna pensa che il suo uomo conosce tutta la legge o quasi, deve cambiarla immediatamente. 5. La donna non ha mai torto. 6. Se la donna ha torto, è certamente a causa di un malinteso proveniente di una cosa che l'uomo ha detto o fatto. 7. Se la regola Numero 6 deve essere applicata, allora l'uomo deve scusarsi immediatamente per avere causato questo malinteso. 8. La donna ha il diritto di cambiare parere in qualsiasi momento. 9. L'uomo non ha il diritto di cambiare parere, salvo consenso scritto dato dalla donna. 10. La donna ha il diritto di essere nervosa o in collera quando le sembra opportuno. 11. L'uomo deve sempre restare calmo, a meno che la donna voglia che lui sia veramente in collera. 12. In nessun caso la donna deve lasciare indovinare all'uomo se ella vuole che lui resti calmo, che si innervosisca o che si arrabbi. 13. Ogni tentativo per divulgare queste regole potrà comportare delle ferite corporali. 14. La donna ha sempre l'ultima parola! 8 MARZO: Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente le veline, schedine, patonze e tutte le galline dello stesso genere per aver saputo, sculettando, buttare a mare tutto il pensiero post moderno sul femminismo e suoi derivati. Grazie anche a nome dei Meroloni, Berlusconi, Speroni e tutti quelli che finiscono cogl’ioni. Aldo Vincent
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8 Marzo auguri a tutte le donne Questioni di cesso. Basta con sta festa della donna. Ammucchiamo queste maledette mimose e facciamo un falò. Ormai ci siamo emancipate, siamo uguali agli uomini. Viene l'infarto anche a noi. Cosa vogliamo di più? La prostata forse? o la barba... visto che i baffi già li abbiamo. Un esempio per tutti, la questione bagno. La gestione quotidiana del cesso scatena vere e proprie guerre sociali. Sono anni che lui e lei lottano per avere gli stessi diritti. Risultato? Parità assoluta. Come mai proprio sulle toilette si scatenano le bufere? Non è difficile... perché il bagno è un tempio, un luogo sacro dove si celebrano i riti personali più svariati. perché nel bagno non si va solo a fare, nel bagno si sta, è un pensatoio, una volta entrati non si esce più. Hai voglia a bussare. E l'asse del water? loro la lasciano su. E noi? due volte su tre ci accomodiamo sulla ceramica gelida e malediciamo il giorno in cui siamo fidanzate. A meno che loro non siano della banda della goccia e a noi tocchi fare pipì in bilico come le guide alpine. Loro si tagliano le unghie dei piedi sparandole ovunque come boomerang e noi lasciamo capelli in giro come liane. E poi c'è la polemica del dentifricio. Noi che siamo creative lo schiacciamo a caso, da metà, dall'alto, come un brufolo, come un campanello. E loro si imbufaliscono... loro che lo spremono da anni con certosina precisione dal basso verso l'alto. Peccato che tutto 'sto puntiglio non lo mettano a farsi la doccia. Le loro docce sono alluvioni, disastri naturali, tocca chiedere lo stato di calamità. Ripicca migliore non c'è che usare il loro rasoio per depilarci i polpacci. Noi facciamo tric trac e loro sbrat... si scarnificano come Scarface. Io lo faccio sempre, ma di nascosto, perché se lui mi becca mi gira la testa al contrario come per uccidere i polpi. Luciana Littizzetto Festa della Donna Venerdì 8 Marzo eventi vari International Women's Day 2024 various events Sulle donne e sul loro affascinante mondo potete anche leggere: Aforismi sulla Donna Festa delle Donne 8 Marzo Riflessioni sulle Donne Quotes on women Aforismi per argomento Aforismi per autore Pensieri e riflessioni Read the full article
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San Valentino, il “non-amore” dei giovani | Una ragazza su 7 è in una relazione tossica
  A delineare questo quadro davvero preoccupante è un’indagine di Skuola.net – che da sempre è attenta a questa tematica – condotta in occasione della festa di San Valentino, con la partecipazione di 2.500 giovani “fidanzate” tra gli 11 e i 25 anni. Che segnala come il caso di Giulia Cecchettin è solo la punta di un iceberg, anche bello grosso: l’8% delle ragazze impegnate in una relazione, ad…
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cinquecolonnemagazine · 6 months
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Schlein apre campagna e attacca Meloni: "Male in Europa, governo fragile"
(Adnkronos) - Dentro gli Studios dalle pareti scure e le luci da set si parla di Europa, di lavoro, transizione climatica, diritti, Ue del futuro. Fuori, al sole caldo del dicembre romano, si parla di nomi. Del candidato del Pse che sarà lanciato al congresso di marzo, proprio nella Capitale. C'è chi scommette su Nicolas Schmit, commissario Ue, che domani sarà all'iniziativa dem. E poi delle suggestioni su un ruolo per Mario Draghi. E di quelle su Paolo Gentiloni, 'guest star' della mattinata. Sarà il federatore del centrosinistra? "Povero Paolo, non glielo auguro proprio", dice Carlo Calenda ad HuffPost. E si parla anche di liste e candidature, su cui anche i diretti interessati, gli 'aspiranti' candidati o ricandidati, sanno ancora poco o nulla. A partire dalle intenzioni di Elly Schlein, se sarà in campo o meno. Un membro della delegazione Pd in Europa ha un'idea chiara sull'eventualità: "Se Schlein si candida capolista, commette uno sbaglio. Così facciamo solo il gioco della destra. Le europee non sono un secondo tempo delle politiche. Questa volta meno che mai. Ma se si candidano i leader diventa una competizione tutta interna". Ma il capitolo liste resta sullo sfondo, di la da venire. Prima i temi, il progetto. Da costruire insieme. Ieri è stata lanciata la nuova piattaforma web del Pd. Il resto, ovvero le candidature, viene dopo. Questa l'impostazione della segretaria.  "Ci sono altre forze in cui c'è un capo o una capa che decide. Noi invece costruiamo un progetto per rendere migliore il futuro delle persone e lo facciamo insieme", dice Schlein che salta da un tavolo tematico all'altro. Sono 6 e vanno avanti per tutto il pomeriggio. Segue e ascolta. Anche gli interventi da remoto con cuffioni colorati: oltre 800 gli iscritti. "In altri palchi si susseguono figure per accreditarsi con chi comanda e mostrarsi ubbidienti alla linea di chi comanda. Qua è diverso", la stoccata a Paolo Corsini, al centro della bufera di giornata.   I 'fasti' della festa di Atreju soni lontani dagli Studios della Tiburtina. "Invece di pensare alle loro feste, pensino a dare risposte a oltre tre milioni di lavoratori poveri che avranno ben poco da festeggiare a Natale" dopo l'affossamento del salario minimo, incalza Schlein per cui la 'celebrazione' della destra al potere a Castel Sant'Angelo rischia di essere effimera.  "Perché ho detto che il governo non arriva a fine legislatura? Perché mi sembra che il governo sia molto fragile e stia mancando le risposte sui fondamentali. E non è questione di polemica politica ma contano le condizioni materiali dei cittadini: mi trovate qualcuno che dica di star meglio di un anno e due mesi fa? Non lo trovate. Facciano un bagno di realtà. Capisco che la propaganda è la loro confort zone ma i problemi reali sono un'altra cosa".   E poi l'Italia a trazione Meloni in Ue. "Come si sta muovendo? Male perché questo governo è stato del tutto assente nel negoziato su una tematica così importante per l'Italia come la riforma del patto di stabilità per evitare di tornare all'austerità". Così Elly Schlein parlando con i cronisti al Forum Pd sull'Europa. "Stanno rischiando di farci tornare indietro alla rigida austerità e questo ci preoccupa molto. Hanno sempre scelto gli alleati più sbagliati in Europa. L'Italia è sola e rischia di fare un balzo indietro".  In mattinata al Forum Pd, l'ospite d'onore è stato il commissario Ue, Paolo Gentiloni. Abbraccio con Schlein all'arrivo. L'intervento del commissario è tutto puntato sull'ultimo Consiglio Ue, conclusosi oggi. Parla di "giornata storica" sull'avvio dei negoziati per l'ingresso dell'Ucraina, critica il veto di Orban sul bilancio che vuol dire rinvio degli aiuti a Kiev e spiega che il tema dell'Ucraina sarà spartiacque nella campagna per le europee perché marcherà la divisioni tra europeisti e nazionalisti. E nella prima squadra, il Pd "sinistra europea di governo" siede per diritto: per ambizioni e storia. I cronisti tentano l'approccio con il 'federatore' ma Gentiloni sguscia via. Ma oltre a quello di Gentiloni, tra i capanelli l'altro nome che rimbalza è quello di Mario Draghi. I riformisti dem non hanno gradito la netta chiusura di Schlein alla suggestione di Draghi alla guida dell'Ue. E oggi lo lascia intendere Lorenzo Guerini: "Draghi è una figura che è stata ed è protagonista nella politica d'Europa, le sue decisioni hanno dato un impulso fondamentale in passaggi decisivi per l'Ue, e credo lo possa fare anche in futuro. Dopo di che non lo tirerei per la giacca e non lo invischierei nel chiacchiericcio politico". Per il capodelegazione in Ue, Brando Benifei, e per Andrea Orlando sarebbe non la guida della Commissione ma quella del Consiglio Europeo, il ruolo auspicabile per Draghi. "Per la Commissione -dice Orlando- la partita si gioca in un rapporto con le altre forze politiche e i socialisti devono lavorare perché alla guida della Commissione vada un socialista. Se il Pse fosse il primo partito a livello europeo è legittimo che avanzi una candidatura che sia propria espressione e ci sono nomi che circolano di grande livello". Come quello di Schmit, conferma Orlando. "Nel quadro della scelta del presidente del Consiglio è naturale che tra i nomi che possono essere giocati, quello di Draghi va assolutamente sostenuto, sperando che la Meloni lo sostenga meglio di come ha sostenuto Daniele Franco o di come sembra voler sostenere Draghi". Domani ci sarà la mattinata conclusiva dei lavori del Forum Pd sull'Europa con gli interventi di Romano Prodi e il 'ritorno' di Enrico Letta.   [email protected] (Web Info) Read the full article
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lamilanomagazine · 6 months
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Gallipoli (Lecce): la polizia incontra gli adolescenti per sensibilizzare sui rischi derivanti dai botti illegali.
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Gallipoli (Lecce): la polizia incontra gli adolescenti per sensibilizzare sui rischi derivanti dai botti illegali. Il Commissariato di Polizia di Stato di Gallipoli negli scorsi mesi ha avviato una campagna di sensibilizzazione, nell’ambito di un progetto denominato “La legalità a portata di click”, finalizzato alla divulgazione del concetto di legalità, a tutela delle fasce più vulnerabili, come gli anziani e i giovani adolescenti. Dopo aver affrontato la tematica delle truffe, del bullismo e del cyberbullismo, il Dirigente del Commissariato di Polizia di Stato di Gallipoli, in occasione delle prossime festività natalizie e di fine anno, ha puntando sulla prevenzione dai rischi derivanti dai botti, ancor di più se illegali. All’incontro formativo, che ha avuto come sottotitolo “La legalità a servizio della festa di tutti, perché la gioia sia vera e sicura” sono stati coinvolti i giovani studenti delle scuole medie e superiori di Gallipoli che hanno ascoltato, con estrema attenzione e curiosità, i consigli illustrati dagli artificieri della Polizia di Stato, in servizio presso l’Ufficio di Polizia di Frontiera di Brindisi, interagendo direttamente con loro, al termine dell’incontro. Gli specialisti della Polizia di Stato, anche attraverso video e racconti di esperienza professionale vissuta, hanno divulgato il messaggio che è sempre pericoloso maneggiare materiale pirotecnico ed in generale esplodente, soprattutto quando non si possiedono i requisiti oggettivi e soggettivi richiesti dalla vigente normativa. Gli artificieri hanno evidenziato l’atteggiamento superficiale con cui spesso ci si approccia alla detenzione e all’uso di tali manufatti esplodenti, sottovalutando le conseguenze derivanti dalla detonazione piuttosto che dalla deflagrazione, rendendosi conto del pericolo purtroppo quando ormai è già troppo tardi. All’incontro formativo, che si è tenuto nella splendida Cattedrale di Sant’Agata, ha partecipato Don Piero De Santis, parroco della cattedrale, che, spiegando il concetto di gioia, che richiama quel sentimento con cui si dovrebbero trascorrere le festività, ha rimarcato che la gioia è vera ed è sicura solo se è condivisa con gli altri e se continua nel tempo. “Il bagliore di un attimo – ha spiegato il parroco – non porta la gioia in nessuno essere umano”. La giornata formativa sulla prevenzione in tema di botti illegali si è conclusa con l’esecuzione di tre brani musicali eseguiti e cantati, con una magica atmosfera natalizia, dagli studenti del Liceo scientifico “Quinto Ennio” di Gallipoli, supportati dalla professionalità del service di Achille Maggino.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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staipa · 7 months
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Un nuovo post è stato pubblicato su https://www.staipa.it/blog/giornata-internazionale-per-leliminazione-della-violenza-contro-le-donne/?feed_id=1125&_unique_id=6561eea571b0b %TITLE% il 25 novembre è la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999. La data della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne segna anche l'inizio dei "16 giorni di attivismo contro la violenza di genere" che precedono la Giornata mondiale dei diritti umani il 10 dicembre di ogni anno, promossi nel 1991 dal Center for Women's Global Leadership (CWGL) e sostenuti dalle Nazioni Unite, per sottolineare che la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani. L'idea del rosso e delle scarpe che da qualche anno viene utilizzata in questi giorni deriva da un'idea dell'artista Elina Chauvet, di origine messicana, che nel 2009 ha ideato il progetto ‘Zapatos Rojos‘, per l’appunto ‘scarpe rosse‘ https://www.youtube.com/watch?v=m9YOOW5qM4E& La violenza sulle donne, o allargando la tematica la violenza di genere, è un tema a cui tengo, ne ho parlato anche spesso anche durante la Festa della Donna. https://www.staipa.it/blog/festa-della-donna-non-esattamente/ La cosa più emblematica è che poi spesso partono flame di commenti sui social, sul fatto che le donne abbiano già abbastanza diritti, che ne abbiano troppi, che ci sia una sovrastima dei casi di violenza su di essi. Istat riporta dati piuttosto chiari sull'argomento (https://short.staipa.it/oaq9r), ma come spesso accade voglio cercare un altro punto di vista. Mi rivolto ai detrattori dei diritti sulle donne, o dei diritti a chiunque altro in effetti: cosa cambia se vengono dati maggiori diritti a qualcuno senza toglierli a voi? Cosa vi cambia se chi uccide o violenta qualcuno viene perseguito in maniera più profonda o se qualcuno viene protetto e aiutato maggiormente? Perché dare diritti o protezione a qualcuno dovrebbe ledere i vostri diritti o la vostra sicurezza? Ho sempre l'impressione che su questi temi ci sia una specie di effetto branco, la paura di essere accusati di fare qualcosa che di fatto è immorale fare. La paura di essere punito per qualcosa che in fondo uno sa che potrebbe fare. Io sinceramente diffido di qualunque uomo che non lotti per i diritti della donna, e diffido di qualunque umano che non lotti per i diritti di qualunque umano. Sono convinto che chi non lo fa sia complice del sistema, sia che non lo faccia perché crede sia sbagliata la lotta, sia che non lo faccia perché non sa, non capisce, non si interessa. Diffido anche delle donne che discriminano e insultano a priori gli uomini, sia chiaro. Nessuno è dalla parte del giusto quando ferisce. Tutti sono dalla parte del giusto quando fanno del loro meglio per aiutare chi è in minoranza e in difficoltà.
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personal-reporter · 7 months
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Luci d’Artista 2023 a Salerno
Uno degli appuntamenti simbolo iconici del Natale in Campania sono le Luci d’Artista a Salerno, che quest’anno torneranno ad illuminare a festa la città dal 24 novembre al 21 gennaio 2024. Le Luci d’Artista di Salerno quest’anno avranno come filo conduttore la tematica sulla natura, con nella villa comunale  uno zoo illuminato, ricco di animali di ogni specie; mentre il Corso Vittorio Emanuele presenta un cielo stellato con pianeti di ogni dimensione. Le affascinanti notti illuminate di Salerno, grazie alle manifestazione culturali, agli eventi musicali, alla danza ed al teatro renderanno la città più accogliente per i visitatori grazie alle Luci d’Artista Di Salerno, evento che si svolge nel periodo invernale pre-natalizio, da fine novembre ad inizio gennaio. Le prime edizioni della manifestazione si tennero a Torino nel 1998 e poi, dopo qualche tempo, anche il comune di Salerno decise di farne uso in occasione delle festività Natalizie, così le luminarie diventano simbolicamente anche l’unione che c’è tra Torino e Salerno, che condividono i simboli e la festa del Natale. La prima manifestazione Luci D’Artista di Salerno avvenne nel  2006/2007 e furono  inaugurate dal Sindaco Vincenzo De Luca il 30 novembre 2006, sistemate negli angoli più incantevoli ed affascinanti della città di Salerno. Poiché le  manifestazione è gemellata con le Luci d’Artista di Torino dall’anno 2009/2010, moltissimi sono gli scambi delle installazioni luminose tra le due città e i turisti provenienti dall’Europa, arrivati in città per assistere allo spettacolo tra il Palazzo Ruggi, il Museo della Scuola Medica Salernitana e il famosissimo Castello Arechi, che ospita la lapide Lo Stellato del poeta salernitano Alfonso Gatto. Grazie a questo evento Salerno ha conquistato un primato, infatti per le Luci D’Artista 2017/2018 è stata posizionata la ruota panoramica più grande d’Europa, alta circa 60 metri, che riproduce quella di Place de la Concorde a Parigi. Read the full article
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https://www.dm.com.br/brasil/jogadores-do-habbo-hotel-eternizam-na-pele-tatuagens-inusitadas-em-festa-tematica-130891
No cenário de São Paulo, capital, onde a cena noturna nunca deixa de surpreender, uma festa temática marcou uma revolução entre os jogadores do Habbo Hotel. O evento 'Habboween', promovido pela Login eXP em parceria com o próprio jogo, trouxe uma experiência inesquecível para a comunidade de entusiastas do game que atravessa gerações.
A festa não foi apenas mais uma noite na cidade, mas uma celebração que proporcionou aos participantes a oportunidade de eternizar sua conexão com o Habbo Hotel. O evento ofereceu uma rica variedade de temas do jogo, brindes, sorteios, maquiadores e, é claro, tatuagens. Essa oportunidade única atraiu inúmeros jogadores que desejavam deixar uma marca permanente de sua paixão pelo jogo.
O Diário da Manhã conversou com alguns jogadores que fizeram tatuagens, e dentre os destemidos que decidiram tornar sua paixão eterna, destaca-se a história de Leonardo Righetto, um jogador de 21 anos que está no mundo do Habbo desde 2009. Originário de Curitiba, capital do Paraná, ele não hesitou em viajar até São Paulo para garantir sua tatuagem. No entanto, o que tornou sua participação na festa verdadeiramente notável foi a escolha do local para sua tatuagem: suas nádegas.
Leonardo surpreendeu a todos ao parar o evento para tatuar o logo do Habbo Hotel em um lugar inusitado. O ato ousado não apenas marcou sua devoção ao jogo, mas também fez com que outros participantes se aglomerassem para testemunhar o processo. O vídeo logo se tornou viral, inundando a comunidade e as redes sociais com uma celebração inesperada e ousada.
De acordo com Leonardo, essa tatuagem era uma maneira de eternizar algo que sempre foi especial para ele: "Eu sempre quis ter algo dos jogos que marcaram a minha infância e adolescência, que no caso são Habbo, Club Penguin e Transformice, mas nunca tive a oportunidade de eternizar na pele. Ontem foi um dos melhores dias da minha vida porque encontrei pessoas extremamente importantes para mim, que conheço há anos, desde que éramos crianças, e nunca tínhamos nos visto, então decidi fazer uma tatuagem para marcar o dia 27 de outubro de 2023."
A escolha de tatuar um local inusitado não foi apenas um capricho, mas também uma forma de homenagear o jogo que o ajudou a superar a solidão: “Eu decidi zoar na ideia também e fiz o Habbo no rabo, pelo puro trocadilho. O Habbo é um lugar muito especial para mim, mesmo sendo apenas um jogo virtual. Eu nunca fui uma criança sociável, então a grande parte das minhas amizades vinham do Habbo. Não é como se fosse a minha segunda vida, mas sim uma fuga da solidão. Hoje em dia, felizmente, eu não passo por esse problema, mas é a minha história, e eu decidi eternizar.”
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Outro jogador que fez história na festa foi Rafael Soler, de 26 anos, jogador do Habbo desde 2008. Animado com o evento, Rafael não compareceu sozinho, mas com um grupo de amigos. Ele revelou: “Para o evento, fiquei muito animado, por ser um jogo que gosto muito e iria sozinho mesmo. Mas convidei uma amiga e a namorada dela para irem e elas toparam. Elas chamaram um amigo delas também, e ele topou, porém, não são jogadores do hotel.”
A ideia de fazer uma tatuagem surgiu de forma espontânea, com a influência da bebida e o incentivo das amigas. Ele escolheu um desenho utilizado como “emoji” nas conversas do jogo: uma caveira. Segundo Rafael, a caveira é um símbolo ambíguo que os jogadores do Habbo reconhecem instantaneamente, mas que também é facilmente compreensível para quem não joga o jogo.
Rafael explicou: “A caveira é ambígua, quem joga o hotel conhece, mas quem não joga sabe o que é uma caveira, sem muitas explicações. Então, para quem é de fora, só falo que é uma caveira qualquer e, se perguntarem muito, posso citar o jogo também, pois foi feito no evento do meu jogo preferido.”
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Lucas Galocha, um jogador de 19 anos que joga desde 2013 e reside no Rio de Janeiro, também se destacou no evento. Ele não hesitou em viajar para São Paulo para participar da celebração do Habboween. A experiência de encontrar seus amigos virtuais foi um momento imersivo para Lucas: “Foi um imenso prazer encontrar meus amigos virtuais com os quais eu troco mensagens há anos.”
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Kaue Giacomelli, de 28 anos, e jogador de 2008, contou experiência de conhecer pessoalmente a comunidade que antes só existia virtualmente, Kaue compartilhou suas impressões sobre o evento e elogiou a decoração que transportou os participantes de volta ao universo do jogo. Ele também expressou sua surpresa diante da quantidade de pessoas presentes, revelando como o evento superou suas expectativas.
A noite, no entanto, guardava algo ainda mais especial para Kaue: a oportunidade de tatuar sua paixão diretamente em sua pele, após ganhar um sorteio. Ele escolheu um trono, uma das icônicas mobílias do Habbo Hotel, e a localização não poderia ser mais única. O trono foi tatuado na palma de sua mão, um local que tinha um significado profundo para os jogadores do Habbo, especialmente para os mais antigos.
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A celebração do Habboween não apenas uniu jogadores de longa data, mas também permitiu que eles eternizassem suas histórias pessoais e seu amor pelo Habbo Hotel. Essas tatuagens não são apenas marcas na pele, mas também testemunhos de uma conexão única e duradoura que transcende o mundo virtual, criando memórias inesquecíveis que permanecerão com esses jogadores para o resto de suas vidas.
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alessandrocorbelli · 9 months
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HAPPY HOUR : I GIOVANI BEVONO TROPPO E SONO SENZA CONTROLLO
I GIOVANI DA ANNI ORGANIZZANO HAPPY HOUR, FESTE DA SBALLO DIFFUSE SOPRATTUTTO AL NORD ITALIAdi Monica Ponzo Prima di approfondire la tematica di questo genere di festa, comprendere cosa spinge i giovani ad organizzarle e a fare uso di alcool, bisogna risalire all’etimologia della parola e del suo significato letterale. “Happy hour”, letteralmente “ora felice” in lingua inglese, è un’espressione…
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ilnefasto · 11 months
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I Migliori Giorni
Massimiliano Bruno ed Edoardo Leo creano una commedia italiana interessante, amara e dalla qualità estremamente alta. I migliori Giorni affronta la tematica di come affrontiamo i giorni di festa, separandoli in capitoli.Dunque il primo capitolo viene ambientato durante la vigilia di Natale, Stefania (Anna Foglietta) deputata, invita il segretario del suo partito a questa cena, con la sua…
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seanselmi · 1 year
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"Luci d'ombra" il nuovo libro di Salvatore Enrico Anselmi in concorso al Premio Settembrini 2023
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Il nuovo libro dello scrittore e storico dell’arte Salvatore Enrico Anselmi In concorso al Premio letterario Settembrini 2023
Luci d’ombra di Salvatore Enrico Anselmi, LINEA edizioni, Padova 2023, è ufficialmente tra le opere in concorso al Premio Letterario Nazionale Settembrini, Regione Veneto. Il prestigioso concorso prevede in via esclusiva che alla competizione partecipino sillogi edite comprendenti testi brevi.
La raccolta Luci d’ombra può essere considerata un’indagine sulla natura umana, uno studio sulla condizione privilegiata e solipsistica dell’artista, dello scrittore, del compositore, ma anche sull’ondivaga aspirazione all’innalzamento e all’inabissarsi della creazione e della vita che tocca l’abbrivio della vertigine e della tensione più elevata, e può imbrattarsi nella guazza del vivere basso e triviale.
Jan van Eyck, Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti, il principe musicista Carlo Gesualdo da Venosa, Giacomo Leopardi, Edvard Munch, John Fante, Scott Fitzgerald, Ernst Hemingway, Virginia Woolf, Katherine Mansfield, Mark Rothko, Massimo Campigli, Franco Angeli, Tano Festa sono soltanto alcuni di quanti sono richiamati in superficie dalla narrazione, da un barlume, da una citazione, da un riferimento più tenace, dalla contezza circa l’onere di vivere e creare all’unisono o in conflitto interno. Protagonisti o comprimari, attraversano il percorso dei racconti nel quale si mescolano analisi, dissezioni e indagini autoptiche sulla natura umana. L’elevatezza e il basso vivere, l’ironia e il surreale, il lirico e il crudele, la morte e la violenza del morire in guerra o su commissione.
Il titolo Luci d’ombra deriva dalla condizione dello spazio, del luogo, dell’oggetto sollecitato da una luce filtrata che passa attraverso una superficie o una massa frapposta come quando si rimane all’ombra degli alberi, di una pergola, all’ombra di un tendaggio o di un telo. La non perfetta, alta e diffusa illuminazione in tal senso chiazza lo spazio di ombre o richiama in superficie le zone sollecitate dalla fonte che attraversa il vuoto senza ostacoli. Così come accade nell’esistenza del singolo e nella vita comunitaria, la luce irradia e si nasconde. Può richiamare al brillio pieno la superficie di un oggetto o l’esercizio esperienziale di un uomo, può relegare entrambi al ristagno in penombra.
Convivono, nella trama di queste storie, racconti, lettere, monologhi, considerazioni solipsistiche che trovano voce nella parola scritta seguendo talvolta un abbrivio elevato, talvolta la medietà, talvolta la bassezza dei registri formali. A imitazione della vita e dei suoi protagonisti che veleggiano alti, ma possono incurvarsi nella negligenza quotidiana con la stessa frequenza e disinvoltura. 
Secondo un andamento diacronico i primi racconti prendono avvio da vicende e condizioni che ambientano le storie in periodi più lontani dalla contemporaneità, per avvicinarsi al contesto attuale, sempre con uno sguardo evocativo e di riflessione. Talvolta l’io narrante parla in prima persona, talvolta con il distacco e la terzietà della vicenda raccontata servendosi di un approccio oggettivo.
La banalità della vita, per l’appunto, il senso-non senso di questa, il rovello creativo, il motore etico della scrittura, il dramma della violenza e la surrealtà delle minime cose, delle minime, piccole incombenze di quotidiana valenza, la mostruosa identità umana e la sua sublime capacità di innalzarsi per instaurare una visione altra, possono essere questi i crocevia del dubbio e lo snodo della prosecuzione. Così come centrale è il monologo interiore, il soliloquio che, pur con la variazione delle circostanze e delle intonazioni, costituisce un’altra tematica portante, un’altra voce che accompagna il lettore. È un collante l’identità analitica che sottopone al suo sguardo il circostante, lo storicizzato e il contemporaneo, l’elevatezza drammatica di un compositore, la banalità triviale di un gommista, l’atmosfera visionaria di un locale frequentato da particolarissimi avventori, l’istanza di conferire pregnanza all’arte in conflitto col tempo, il rammarico per aver perduto o sfiorato la perdita ineludibile e la ripulsa per una condizione omologata.
I monologhi conservano in buona parte la sostanza testuale consona a un allestimento teatrale, a un soliloquio destinato a un pubblico di ascoltatori compresenti nello stesso tempo e nello stesso luogo occupato dalla parola enunciata.
Dichiara un esercizio di stile non fine a sé stesso la duplicazione dell’incipit in Dietro la brina del vetro che di fatto sconfina e devia in direzione di due storie diverse tra loro, accomunate dalla celebrazione, se possibile, dell’ovvietà banale delle giornate e del loro svolgersi. La quasi vischiosa e puntuale descrizione, il ritmico e cadenzato avanzamento delle due storie sono tuttavia coerenti e convergono fin quasi alla sovrapposizione di due esperienze umane interscambiabili. Il sogno del giovane nel primo racconto potrebbe essere consumato dal ragazzo protagonista del secondo, nella cadenzata e sempre uguale procedura d’avanzamento nello spazio e nel tempo tramite la ripetizione del viaggio in treno.
Lo stile e il tenore linguistico perseguono un principio di adeguamento ai tempi, alle età, alle circostanze. Il mimetismo narrativo costituisce un altro tenace legame di coerenza con i temi dei racconti che rappresentano quasi la mutevole ma unitaria eco di un’identità coerente. Evidenti e nascosti, macroscopici e sottesi sono le citazioni e i riferimenti storici, letterari, di cronaca e di costume. Macro e microscopia sono affiancate l’una all’altra nell’intento di mediare e trovare una linea, un filo, una coerenza di riferimento e di fondo.
Quale rapporto dovrebbero innescare queste storie con il lettore? Non dovrebbe lasciarlo indifferente questa selezione di vicende che studiano il vero e il verosimile, evocano il passato e lo riconducono al presente. Contraddittorie, irresolute, confliggenti sono la banale oggettività della giornata comune, così come la ragione d’essere per chi crea, così come la ragione d’essere per chi attende o afferra il presente, per chi lo ipoteca in una soluzione possibile, tendente a una svolta.
Luci d’ombra è un terreno minato e un luogo d’inciampo, è un quesito la cui risposta forse contiene un imperativo. È una ripresa e una stasi.
Luci d’ombra è dunque un terreno chiaroscurato, percorribile a tappe, dopo soste, per sferzate e abbrivio del ritmo e del percorso periegetico intorno all’uomo.
Luci d’ombra è la sfida di un viaggio lanciata a chi vi si accosta per leggere e maturare un cambiamento in sé. Un testo raffinato, godibile e coinvolgente.
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attentionspoilers · 1 year
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Festa del lavoro e donne: tre film da vedere assolutamente
Ciao a tutti, oggi vorrei parlarvi dei film che parlano della festa del lavoro, concentrandomi in particolare sulla condizione del lavoro femminile. La festa del lavoro è stata istituita per celebrare i lavoratori di tutto il mondo, ma spesso la situazione delle lavoratrici è stata trascurata. Made in Dagenham Uno dei film che affronta questa tematica in modo efficace è “Made in Dagenham“,…
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sguardimora · 1 year
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Ieri si è svolto per gli artisti rumeni in residenza l’ultimo incontro con la comunità di Mondaino prima dell’apertura pubblica di domenica 5 marzo alle 18. Selma e Alexandra, con il supporto di tutto il team di Catinca, hanno accolto in teatro i bambini e le bambine della scuola primaria di Mondaino che da anni partecipa al nostro progetto La scuola elementare del teatro e della danza.
Le tre classi, accompagnate dalle maestre, sono arrivate in teatro di prima mattina e subito sono state coinvolte dalle artiste in un laboratorio fisico per poi approcciarsi lentamente alla tematica che il gruppo creativo sta attraversando in questi giorni di residenza, che è Right to the future.
Dopo aver danzato trasformandosi in gatti, pesci, pecore e dinosauri, sono entrati in una macchina del tempo che li ha catapultati nel futuro. 
Sbarcati nel 3050 si affacciano alla finestra e, guardando fuori, trovano: auto che volano, No more war, gatti e dogs che volano. 
“Tutto vola nel futuro!”
Poi aprono la porta di casa, escono e vedono una grande intelligenza artificiale che fa i gelati, l’arcobaleno è sempre presente, le case volano e cambiano colore, ci sono nuovi sistemi energetici green che sfruttano le stelle e i pianeti...
All’improvviso arrivano delle nubi dense e nere che coprono le stelle e non arriva più energia; le case non volano più, progressivamente iniziano a finire le scorte di cibo e l’intelligenza artificiale non fa più gelati, il cibo scarseggerà e tutti gli adulti diventano avidi, nascondono il cibo, chiudono le porte e non condividono più nulla. 
Un giorno da un razzo scende una donna, è alta con i denti verdi, metà robot e metà umana: sarà lei a riportare insieme ai bambini e alle bambine l’amicizia e la condivisione e la felicità. Davanti a una zuppa odorosa si farà festa prima di tornare a casa nel passato.
Le artiste costruiscono i pezzi di questa storia insieme ai bambini e alle bambine prendendo da loro dei suggerimenti per arricchire e sviluppare il racconto. 
Ora è tempo di tornare indietro, nel 2023, e prima di lasciare il futuro scrivono una cartolina per descrivere ai genitori e agli amici cosa hanno trovato nel futuro e come si immaginano nel mondo che verrà:
un mondo senza guerra  pace creare una famiglia gentile avere una macchina  diventare un calciatore famoso  soldi e gentilezza avere molti amici essere affettuoso
Questi e altri pensieri accompagnati dai loro disegni saranno esposti nel foyer del teatro in occasione dell’incontro pubblico con la compagnia che avverrà domani pomeriggio.
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Yesterday was held for the Romanian artists-in-residence the last meeting with the community of Mondaino before the public opening on Sunday, March 5, at 6 p.m. Selma and Alexandra, with the support of the Catinca’s team, welcomed to the theater the kids of the elementary school of Mondaino, which has participated for years in our project The Elementary School of Theater and Dance.
The three classes, accompanied by their teachers, arrived at the theater early in the morning and were immediately involved by the artists in a physical workshop and then slowly approached the theme that the creative group is going through in these days of residency, which is Right to the future.
After dancing around transforming into cats, fish, sheep and dinosaurs, they entered a time machine that catapulted them into the future.
They landed in 3050 and looked out the window and found: flying cars, No more war, flying cats and dogs.
"Everything flies into the future!"
Then they open their front door, step outside and see a large artificial intelligence making ice cream, rainbows are ever-present, houses fly and change colors, there are new green energy systems harnessing stars and planets...
Suddenly dense black clouds come and cover the stars and no more energy comes; houses no longer fly, gradually food supplies start to run out and artificial intelligence no longer makes ice cream, food will become scarce and all the adults become greedy, hide food, close doors and no longer share anything.
One day a woman comes down from a rocket, she is tall with green teeth, half robot and half human: she will be the one to bring back friendship and sharing and happiness together with the boys and girls. In front of a fragrant soup they will have a party before returning home to the past.
The artists build the pieces of this story together with the boys and girls, taking suggestions from them to enrich and develop the tale.
Now it is time to go back to 2023, and before they leave the future they write a postcard to describe to their parents and friends what they found in the future and how they imagine themselves in the world to come:
a world without war peace creating a kind family having a car becoming a famous soccer player money and kindness have many friends be affectionate
These and other thoughts accompanied by their drawings will be displayed in the theater foyer at the public meeting with the company tomorrow afternoon.
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lamilanomagazine · 10 months
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Livorno: Cacciucco Pride 2023, presentata l'ottava edizione che si terrà dal 1° al 3 settembre
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Livorno: Cacciucco Pride 2023, presentata l'ottava edizione che si terrà dal 1° al 3 settembre. L'evento, giunto alla sua ottava edizione, è stato presentato  nella Sala Cerimonie di Palazzo Comunale dal sindaco Luca Salvetti, dall'assessore al Turismo e Commercio Rocco Garufo e dalla presidente Pro Loco Livorno Ombretta Bachini. "L'appuntamento del Cacciucco Pride si inserisce – ha ricordato il sindaco Salvetti - nel quadro dell'estate livornese che in questi mesi è stata caratterizzata da una ampia varietà di eventi: dal cinema alla musica, dal teatro alla cultura nel senso più ampio, allo sport. In tutti questi eventi la parte gastronomica era trasversale, c'era sempre una componente che richiamava il cibo per il corpo accanto al cibo per l'anima. In questo caso si tratta di una manifestazione tutta dedicata all'eno-gastronomia ma, soprattutto, al piatto più significativo della nostra storia, della nostra realtà, il cacciucco appunto". "Il Cacciucco Pride – ha detto l'assessore Garufo - è un po' la perla che va a chiudere un'estate particolarmente ricca di eventi di elevata qualità, un appuntamento che valorizza quello che è il piatto più significativo della storia culinaria livornese e che ne fa un elemento di promozione territoriale. Il turismo eno-gastronomico è, infatti, una delle spine dorsali sulle quali costruire la promozione di questa città". "I tre giorni del Cacciucco Pride di quest'anno si caratterizzano per avere ciascuno una diversa tematica di riferimento – ha affermato Ombretta Bachini, presidente della Proloco di Livorno - Il 1° settembre si tratterà di mare, ambiente e sostenibilità, il 2 si parlerà di enogastronomia e piatti tradizionali, il 3 il riferimento sarà la cucina ebraica, considerando che quel giorno cade il Capodanno ebraico. Si è anche deciso di modificare la modalità con cui verrà scelto il rappresentante dei ristoranti accreditati "5C" per il prossimo anno. Abbiamo previsto che ciascun ristorante porti la propria preparazione al Cacciucco Village, in piazza Grande, e che qui avvenga la degustazione anonima da parte della giuria che decreterà in diretta il vincitore. Ci sarà poi la seconda edizione dell'iniziativa che abbiamo intitolato "Come lo fa mi mà". Da quando abbiamo lanciato la certificazione "5C", infatti, ci siamo sempre più sentiti dire: "Si ma come lo fa la mi mamma il Cacciucco, nessuno!". Allora ci siamo detti di assaggiarli questi Cacciucchi caserecci per capirne le particolarità e le differenze". Cacciucco Pride non è una sagra ma "LA FESTA" della gastronomia livornese integrata con le unicità della città. Una "vetrina della livornesità", di forte richiamo turistico, che stimola i visitatori a scoprire nel tempo tutte le peculiarità che contraddistinguono Livorno: il folklore, le tradizioni, la cultura, i luoghi e i giochi di un tempo, le produzioni agroalimentari e artigianali. Cacciucco Village: Durante la 3 giorni di eventi ci sarà un presidio fisso in piazza Grande, il Cacciucco Village dove, oltre ad eventi ed incontri, si potrà trovare un info-point utile per i visitatori della manifestazione e per i turisti che animeranno Livorno durante la kermesse eno-gastronomica. Che cosa aspettarsi: Degustazioni, show cooking, animazione, spettacoli, cabaret e sketch in vernacolo, presentazioni di libri, mostre d'arte, tavoli tematici sull'enogastronomia locale, musica live con autori e band livornesi, mercatini agroalimentari a km zero e artigianato livornese, laboratori artistici, contest culinari per professionisti e amanti della cucina e naturalmente tanto buon cibo innaffiato da ottimo vino. Dove: Ovunque. Perché CaCCiuCCo (5 C) Pride è una festa diffusa... una festa della città per la città. Una rete virtuosa e permanente di enti, imprese, associazioni e persone con l'interesse e la volontà di operare insieme per la valorizzazione turistica delle unicità di Livorno che dal 2016 si attiva ogni anno per offrire un programma quanto più vasto ed articolato possibile...da nord a sud...dai monti al mare. Ristoranti certificati 5 C – La Lupa, Osteria La volpe e l'uva, Ristorante Granduca, L'Ancora, Gennarino, I'm Pasta, Antico Moro, Porto di Mare, Cantina Senese, Kavarna Vinarna, Stuzzicheria di mare (piazza Mazzini) e La Persiana. Ristoranti aderenti alla kermesse – Desiderio Ristorante Enoteca, Forte San Pietro, Alle Vettovaglie, Osteria Red, Pituca Wine via Borra, La Parmigiana, Il Sestante, King Of Pasta al Mercato Centrale, La Sgranata, Zio Osteria, Circolo Arci Ardenza "Le mi' Bimbe", Enoteca Forte San Pietro, Azzighe, La Pina d'Oro, Kirù Bistrot & Focacceria, Il Cassettone della Nonna, Ristorante al Fosso Reale, Il Covo, La Barcarola, Al Giro di Boa, Caciaia in Banditella, Chalet della Rotonda, Grotta delle Fate, Da Pino in Borgo Cappuccini. Cacciucco Pride è un evento del Comune di Livorno, organizzato da Pro Loco Livorno in collaborazione con Fondazione Lem.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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