Tumgik
#o forse sono emotivamente a terra
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Ma come faccio a piangere ancora per Harry Potter dai
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valentina-lauricella · 9 months
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Ieri ho letto la considerazione di un filosofo [Emil Cioran] che rimpiangeva il tempo trascorso in "conversazioni insipide",
affermando che avrebbe potuto impiegarlo meglio imparando il cinese o il sanscrito. Tu, invece, non hai mai definito insipida una conversazione: non assumi un atteggiamento di sufficienza e chiusura, neppure per vezzo. E sai perché, secondo me, niente nella tua vita è "insipido"? Perché il sale sei tu, sei tu stesso il sapore della vita, intesa come ininterrotta osservazione e pensiero.
In una letterina a Ranieri, la tua adorata Fanny Targioni-Tozzetti si definiva "insulsa", invece tu vedevi in lei meraviglie: l'hai quasi deificata e trasferita nel nostro immaginario come una donna sensualissima che con un solo bacio avrebbe risolto la tua vita: tu sei "il sale della terra"...
Tu vedi negli altri delle bellissime qualità, perché hai uno sguardo vivido e un cuore buono. Tu esalti il valore della realtà. Per questo è oltremodo piacevole stare con te.
Avversando una pletora di critici e di giornalisti che addirittura te lo fanno rinnegare, a me piace moltissimo il tuo canto "Consalvo", perché in esso dici delle cose "normali": parli di come ti fa sentire l'amore, senza eccessive sovrastrutture filosofiche. Immagini che Fanny ti baci, e per quel bacio consideri la tua vita non vissuta inutilmente; vorresti un amore lungo e tranquillo e accetteresti serenamente la vecchiaia; quel bacio cambia tutta la tua visione della vita e della morte. Che dolcezza, che semplicità! Esprimi un amore "sano", equilibrato, "normale". Nel "Consalvo" dai un saggio di come sarebbe stato Leopardi se fosse stato amato.
Pensa che uno psichiatra [Mariano Luigi Patrizi], in uno studio su di te, ha asserito che tu, se ricambiato, saresti stato "tirannico" con la tua donna. Evidentemente non ha capito niente di te.
[...]
Posso descrivermi fisicamente?
Ho i capelli lisci castani, gli occhi castani scuri, la pelle chiara, sono alta 1,64 m, porto la taglia italiana 42-44, non sono grassa né magra, ho il viso rotondetto con una particolarità che mi accomuna a te, ovvero la parte centrale del viso (zigomi e naso) più avanzata rispetto al resto del volto: si chiama "prognatismo alveolare", l'ho letto in un trattato di Cesare Lombroso. Se mi avessi vista, forse avresti detto anche di me che sono bella. Di solito, quando si vede una persona simile a sé, almeno per qualche particolare, la si ritiene bella. Ho il naso simile al tuo, ma in miniatura; il tuo è ovviamente più grande perché è un naso maschile. Se ti piacciono le statue delle dee classiche, purtroppo io non sono come loro; ma se ti piace il tuo volto, ti piacerà anche il mio.
Ho appena scoperto che tu, a 18 anni, nel 1816, hai predetto l'avvento dell'arte cinematografica, nonché la poesia di Aldo Palazzeschi fatta di suoni onomatopeici. E questo non lo dice nessuno storico della letteratura, l'ho scoperto io leggendo un tuo scritto. Tu non sei un uomo dell'800, sei un uomo di tutte le epoche: nella tua immaginazione c'erano frammenti di tutte le epoche a venire.
A te non andava mai bene niente.
Mi spiego: eri critico su tutto, tranne su ciò che possiede bellezza e valore essenziali e fondamentali, come la classicità, con l'eroismo e le altre sue virtù, l'antichità primigenia, la natura non modificata dall'uomo. Giudichi persino il cinema, che immagini, "una diavoleria". A me, questo tuo ipercriticismo e il tuo saper discernere, nel gran caos, ciò che è essenziale, connaturato all'uomo e a lui veramente utile, piace moltissimo. Credo che avresti da ridire su tutto, ma sempre con una saggezza che non è cattiveria, anzi è profonda bontà, e mi piacerebbe ascoltare i tuoi pareri, che mi manterrebbero viva e mi divertirebbero. Un famoso intellettuale, Umberto Eco, scrisse che probabilmente tu avresti pareri banali sull'attualità: niente di più inverosimile, secondo me. Credo che Eco, per quanto fosse coltissimo e ti avesse studiato, non si fosse connesso, emotivamente, con il tuo spirito. E quando non c'è connessione emotiva, non c'è vera comprensione.
Io mi piaccio. Quando mi guardo allo specchio, vedo che il mio volto esprime la mia interiorità, è in armonia con essa. Ricordo che un ragazzo che mi piaceva e che non mi ricambiava, mi suggerì ironicamente di gettarmi da uno scoglio denominato "degli innamorati infelici". Un po' come fece Saffo dalla rupe di Leucade. Questo ragazzo era quasi arrabbiato perché ero innamorata di lui.
L'innamoramento non ricambiato è una sorta d'inimicizia.
Quando passa, si fa intimamente pace con quella persona dalla quale volevamo qualcosa che non era in grado di darci. Quando guardo le sue foto e ricordo che lo trovavo bello, penso che dovevo essere sotto l'influsso di una qualche forma di pazzia.
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the-door-of-my-heart · 8 months
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Mi dispiace profondamente sentire persone parlare degli animali o in questo caso particolare dei cani come se non fossero esseri viventi degni di rispetto e amore.
Io devo dire che a Jacky, il mi compagno di vita, devo tanto. Devo a lui forse più che a qualsiasi altro essere vivente sulla terra perché se oggi sono qui e sono la persona che sono è grazie in grandissima parte a lui e ai 5 anni che abbiamo passato insieme.
Quando dico cose di questo genere ci sono persone che mi guardano come se io fossi pazza e fino a poco tempo fa credevo che il motivo di questa incomprensione fosse da incolpare all'assenza di un cane nelle case e vite di queste persone, ma oggi posso dire con assoluta certezza che non è affatto così. Ho la sfortuna di incontrare o di sentire di persone che vivono da anni in compagnia di cani e gatti e non li considerano più di un giocattolo o di una seccatura, persone che hanno preso i cani per capriccio e se ne sono sbarazzati come se fosse spazzatura oppure persone che tengono queste vite fuori legate 24 ore su 24 per tutta la loro vita... se vita si può chiamare.
Come fanno queste persone a stare bene con loro stesse? come fanno a guardarsi allo specchio? come fanno a dormire la notte? Chissà cosa pensano queste persone e se sono orgogliose di loro stesse...
Senza Jacky questi 5 anni sarebbero stati veramente difficili, ci sono stati dei momenti in cui mi sono sentita profondamente sola e non capita. Vedevo tutto nero ed ero entrata in un circolo senza fine.
Mi sentivo tanto sola perché nessuno capiva davvero le mie richieste di aiuto, quando provavo a sfogarmi mi sentivo dire che ero esagerata, che ero pesante, che non mi potevo lamentare ma che anzi avrei dovuto guardare le persone che stavano peggio di me e non avevano tutto quello che avevo io. Sentivo spesso e volentieri i miei problemi e il mio dolore sminuito, ridicolizzato e mi mancava il coraggio di aprirmi su cose più dure e delicate.
Facevo i conti ogni giorni con pensieri e sentimenti difficili anche solo da raccontare, con pensieri intrusivi che mi distruggevano emotivamente e mi convincevano di avere una sola via d'uscita. Avevo paura, nessuno mi sentiva, nessun mi vedeva e di notte quando avevo le crisi c'era Jacky con me.
Quando non respiravo, quando avevo gli attacchi di panico, quando avevo le crisi di panico lo sentivo partire dall'altra stanza e finire diretto sul mio letto, iniziava a leccarmi le lacrime o darmi i baci. Si sedeva accanto a me e stava li finché non mi passava, una volta calmata si sdraiava vicino a me e mi faceva compagnia tutta la notte. Non mi ha mai lasciata sola, nemmeno una volta. Quando lui era vicino a me avevo come la sensazione che sentisse quello che stavo provando e vivendo, avevo come la sensazione che lui mi ascoltasse davvero, mi guardasse davvero e mi capisse davvero ed è per tutto questo che a lui devo la mia vita, lui mi ha salvata più di una volta.
Non sono stata una grande compagna di vita e non sarò mai quello che si merita, lui con me è stato paziente, amorevole, comprensivo e presente, soprattutto presente. Non potrò mai ricambiare tutto l'amore che mi ha dato e non potrò mai salvarlo come lui ha fatto con me ma lo amerò sempre nella maniera più profonda e pura che conosco e non lo dimenticherò mai, non dimenticherò mai lui, le emozioni che mi ha fatto provare, i momenti che abbiamo passato insieme e il bene e l'amore che mi ha dato senza mai volere niente in cambio. Grazie amore mio.
Per tutti gli altri voglio dire una cosa. Loro hanno solo noi, una vita troppo corta che gira intorno alla nostra. Noi abbiamo il lavoro, i nostri familiari, i nostri amici e i nostri hobby mentre loro hanno solo noi. Sareste felici di passare la vostra vita da soli? sareste felici di passare la nostra vita legati? sareste felici di passare tutta la vostra vita sempre nello stesso posto? saresti felici di mangiare sempre lo stesso cibo, ogni giorno per 10-20 anni? sareste felici di non avere mai giochi o momenti di svago? saresti felici senza l'amore, senza una coccola, senza un gesto d'affetto? Cerchiamo nelle nostre possibilità di fargli vivere la vita migliore possibile, di dedicargli il tempo che possiamo e renderli felici, non chiedono troppo.
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ilmiocentimetro · 1 year
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Mi sono accorta che quando non sto bene, dentro me prende il comando una sorta di “pilota automatico” che mi porta sistematicamente in luoghi in cui non sono sola.
Un bar. Un supermercato. Un negozio dell’usato.
Finisco sempre per ritrovarmi silenziosa circondata da persone sconosciute.
E ci finisco quasi come in trance, come se un istinto atavico volesse proteggermi, portandomi di fronte ad altri essere umani.
Quando mi chiedo il perché, ho un po’ paura a formularlo. Ho un po’ paura a ipotizzarlo.
Inizio a nuotare tra le corsie riempendo le orecchie di suoni umani che in qualche modo finiscono per rassicurarmi. Per dirmi: Hey, fai parte di qualcosa. Per lo meno, fai parte di questo ambiente, ora. C’è un posto per te e nessuno ti scansa.
È una verità che sto metabolizzando adesso. Non mi chiudo mai in casa, sotto una coperta. Mi metto in macchina e mi faccio guidare da qualche parte.
Qualcuno potrebbe considerarla “voglia di sopravvivere”, e forse è davvero così. È come il colpo di coda che dà il pesce appena pescato e appoggiato in terra, è il riflesso che ci mantiene vivi: il movimento.
Muovi o muori.
E allora io mi muovo in questa mappa senza alcuna missione. Semplicemente attirata da luoghi famigliari, emotivamente neutri, in cui posso concedermi di essere una sconosciuta, parte dell’arredamento umano.
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kon-igi · 3 years
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IL FURRY DI UN PICCIONE
A Ottobre saranno 10 anni che sto in questo rifugio di peccatori che è Tumblr... non esattamente uno dei Padri Fondatori ma credo di poter vantare una Silver Card da Socio Anziano.
Che siano passati 10 anni l’ho capito ritrovando uno dei miei primi post, la foto di Figlia N.2 che faceva il cosplay di McGee's Alice al Lucca Comics
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e svicolando via con rimpianto da questo amarcord con la foga di un democristiano finito per sbaglio alla festa dell’unità, vi voglio dire due o tre cose.
Ho conosciuto tumblr grazie a tre persone che ora hanno preso altre strade (seppur qua sempre presenti) e per un certo periodo di tempo ho considerato questo spazio come un Anti-Facebook: potevo essere la persona che su facebook non potevo manifestare a causa di parenti, colleghi, conoscenti e rompicoglioni di varia natura.
Questo mi portava a comportarmi per contrapposizione con chiunque accennasse minimamente a qualsiasi comportamento giudicante, presupponente o fastidioso nei miei confronti, aggredendo con grande fantasia e arguzia (di quelle non ne ho mai fatto difetto) chiunque presumessi mi intralciasse.
Aprivo tumblr sfregandomi le mani per vedere quel giorno a chi dovessi fare il culo digitale.
Riconosco col senno di poi che molti dei miei storici ‘antagonisti’ possono forse aver avuto la responsabilità di aver cominciato, triggerati da un certo mio atteggiamento, ma io ho di sicuro l’imperdonabile colpa di aver continuato.
Sono arrivato al punto di riuscire a raccogliere informazioni su di loro e conoscere la loro identità reale (certo che molti di loro stavano facendo lo stesso) e uno in particolare, un professionista del nord con moglie e figli che certo non immaginavano quanto fosse lurido e disgustoso il loro caro, è andato MOLTO vicino a ricevere una mia visita di persona dopo la quale avrebbe scritto su un portatile adattato soffiando in un tubicino.
Poi la vita ha esatto il fio e io sono stato costretto a crescere (cosa che consiglio fortemente a molti), rendendomi finalmente conto di una cosa tanto banale quanto illuminante.
Un tamblero che in chiaro o in anonimo mi comunica che sono un ciccione pelato con la moglie troia che mi cornifica e con le figlie poveracce sfigate spende 10 secondi e 0,00001 microjoule di forza per scrivermelo e poi si dimentica di me. Io, invece, perdo ore a rispondergli e consumo serenità mentale nell’immaginarmi quando mi riscriverà ancora e come anticiparlo.
Un’interazione asimmetrica che mi vede sconfitto alla prima replica.
Per carità, molti se ne sentono rinforzati nell’orgoglio perché niente valida le persone come l’occasione di tirare fuori il metro e misurare la circonferenza delle proprie palle (è una figura retorica... vale anche per le Figlie di Eva) ma ognuno di noi, per quanto si creda intoccabile emotivamente, ha il proprio Bottone Mentecatto (grazie @surfer-osa​ di avermi ricordato del post) e nel giocare al rilancio spesso troppo tardi ci si accorge che in verità il gioco è al ribasso.
Su chi credete di star vincendo e, soprattutto, chi o cosa pensate di star difendendo con questa interazione tossica?
Il vostro orgoglio? L’orgoglio è narcisismo portato al letale estremo, in quella terra di confine dove la statua del vostro Io vacilla in un deserto di solitudine, perché nessuno vi è durato accanto.
La vostra reputazione? Il vostro ‘buon nome’ vi conviene scriverlo sulla sabbia del mare perché l’unica cosa che vi sopravviverà sarà il ricordo del coraggio del vostro cuore quando non c’era nessuno a lodarlo.
La vostra validità di esseri viventi? Validità e validazione sono due cose molto differenti: la seconda la si riceve dagli altri, la prima la si ha indipendentemente dal giudizio degli altri. Avere la seconda è semplice... basta circondarsi di persone che rinforzino il proprio Ego. La prima, invece, la si intuisce quando ci si ferma nella solitudine alla quale il giudizio su se stessi costringe.
Per concludere
Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.
Il problema è che spesso il tuo avversario si presenta come una persona con la quale poter giocare una partita decente e poi invece scopri che è il furry del titolo...
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E sta per avere un attacco di diarrea sulla tua tastiera.
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dreamers-queen · 2 years
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Sanremo 2022: Le Pronosticaux
È sabato.
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Un'altro Sanremo sta per finire e minchia se quest'anno è stato faticoso
Cosa resterààà di questi anni otta[GUNSHOT] di questa impervia cavalcata?
✨La Musica Leggera, anzi Leggerissima:✨
Una volta si chiamavano "tormentoni", con malcelato disprezzo. Poi ci siamo evoluti.
Dargen D'Amico - Dove Si Balla
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Ditonellapiaga & Rettore - Chimica
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Ana Mena - Duecentomila Ore
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Lo vedete l'omino come va perfettamente a tempo? Madò è ipnotico.
✨Il Podio che vorrei:✨
Avrebbe cinque posti. Si, cinque. Oro, argento, bronzo, incenso e mirra.
Mahmood & Blanco - Brividi
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‘Na gif di Blanco non l’ho trovata scs Blanco
Elisa - O Forse Sei Tu
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Si.
Massimo Ranieri - Lettera di là dal mare
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Massimo io per te avrei fatto delle follie quand'eri pischello ma in effetti pure mo' ♥
Fabrizio Moro - Sei Tu
Quando lui:
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E allora io:
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Faccio schifo e sono di parte. Ecco.
Michele Bravi - Inverno dei fiori
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Michele è bravo, simpatico, gentile e ne ha passate tante, troppe per un ragazzo così giovane. E poi il suo pezzo è meritevolissimo, you can fight me on this.
🏆Il probabile podio vero🏆
Quello su cui ci scanneremo tre giorni e che poi ci dimenticheremo. Fino all'ESC.
Mahmood & Blanco - Brividi
Elisa - O forse sei tu
Concorrente #3 estratto a sorte in sala stampa dalla Sig.ra Calboni, ex Sig.rina Silvani ed ex infelice grande amore di Fantozzi, che da quando si è sposata non ha più osato sfiorarla neanche con il pensiero
E adesso due parole serie:
È stato un piacere anche quest'anno, fra alti e bassi, cose belle e cose NO, risate insieme (più io con voi che voi con me, ma io purtroppo a far ridere faccio cagare a fischio e per fortuna che a me in tv non mi ci chiamano perché sennò se per terra c'era una merda io ne pestavo due e mo' basta con la scatologia) e momenti di confronto e crescita. O almeno di confronto, la crescita è un processo più lungo e doloroso.
Ci sono stati momenti in cui ho ritrovato il cameratismo del Tumblr Italia, sempre così unito in questa settimana che ci esalta e confonde i murricans convinti che Tumblr sia roba loro.
E poi vogliono fare Sanremo America, 'sti appropriatori culturali STATEVI FERMI PROPRIO CON LE MANI.
Ci sono stati anche momenti in cui volevo abbastanza mandare a cagare tutto e mi ripetevo chi me lo fa fare di dormire poco, investire emotivamente nelle classifiche, nei commenti, nelle conseguenze non sempre piacevoli di queste cose qui, a me mica me lo danno il cachet di Amadeus eh.
Però poi tornavo ogni sera. E prima di ogni sera, ogni pausa pranzo, ogni pomeriggio dopo il lavoro, ogni mattina davanti al caffè.
Molte volte per ridere, qualche volta uscendone con il mal di stomaco.
Di base io volevo solo shitpostare come gli altri anni, poi però ho capito che questo Sanremo non è somigliato a quelli degli altri anni per diverse ragioni - non tutte positive, però nemmeno tutte negative. Siamo cambiati noi spettatori, nel frattempo.
Non so se e con quale spirito ci rivedremo l'anno prossimo (o anche solo tra due mesi per flexare Eurovision in Turin), però so che ci lasciamo con inaspettatamente grande emozione da parte mia.
Grazie ❤️
Me dovevano chiamare a me come co.co.pro-co-conduttrice, vedi che pippone
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veronica-nardi · 3 years
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The Wolf
“A questo mondo, sono colui che più desiderava che tu vivessi spensierata e che non ti sentissi come un uccello in gabbia. Ma alla fine, sono colui che ti ha costretto a vivere tra le bugie e nell’agonia. Ora, aprirò la gabbia per liberarti.”
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Dopo oltre tre anni da quando è stata girata, a novembre questa serie ha visto finalmente la luce. So che ha avuto non pochi problemi con la censura per via di contenuti violenti, e ci credo: le scene violente in questa serie ci sono, e sembrano come mozzate, perché immagino siano stati costretti a tagliare e rigirare alcune parti.
Ho visto The Wolf solo per Xiao Zhan, lo dico subito.
Aspettavo questa serie e sono contenta che sia uscita, ma quella che sto davvero aspettando e che non vedo l’ora che esca è The Oath of love. USCITE QUESTO DRAMA, MADONNA BENEDETTA IN CARRIOLA.
Un’altra cosa che voglio dire subito è che questo drama non mi ha fatta impazzire, e penso che abbia alcuni problemi, ma è anche vero che a parte The Untamed è il drama migliore di Xiao Zhan tra quelli che ho visto finora (Joy of life, arriverò anche da te). Non che ci voglia molto a essere migliore di quella specie di brutta copia trash di Harry Potter che è stata Super Star Academy.
Un adolescente cresciuto dai lupi e che ha sviluppato sensi acuti e soprannaturali, incontra una donna di nome Ma Zhaixing, figlia adolescente di un funzionario del governo - e il duo stringe una solida amicizia.
Ma Wolf Boy conosce poco le vie della società civile e viene facilmente ingannato dal fratello di Ma Zhaixing facendolo attaccare un potente gruppo di persone che poi gli dà la caccia e lo fa cadere da una scogliera.
Tuttavia, la caduta non uccide il ragazzo ma lo lascia solo gravemente ferito.
Il sovrano dello Yang Chu Kui viene a sapere di Wolf Boy e parte alla ricerca del giovane. Credendo di poter utilizzare i poteri del ragazzo alla fine lo adotta come figlio, mantenendo segreta la sua vera identità.
Cresciuto come essere spietato e ferocemente fedele a Chu Kui, alla fine viene nominato principe reale.
Ma, otto anni dopo la fatidica caduta, il principe si ricongiunge improvvisamente con Ma Zhaixing. Potranno riaffiorare vecchie emozioni o è passato troppo tempo? (Fonte: Viki).
A leggere la trama così, ancor prima di aver visionato il drama, sapevo già cosa poter rispondere all’ultima domanda. La risposta è così scontata.
Già dal riassunto di trama che propone Viki, posso notare un problema: si parla del lead e del suo cambiamento, e della storia d’amore. E basta. Ed è questo che viene mostrato la maggior parte del tempo. Essendo un dramone cinese, sono presenti molti altri personaggi, ma gran parte delle cose che accadono ruotano attorno ai due lead e alla loro storia d’amore. Questo per me è stato un problema.
In The Untamed l’80% del tempo non era concentrato sui due protagonisti e il loro rapporto. La Città di Yi è stata una bellissima e straziante storyline secondaria, ed è solo un esempio.
Più vado avanti e più mi rendo conto che la bellezza completa di The Untamed è qualcosa che difficilmente si riuscirà a raggiungere.
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Immagino che dipenda anche dai gusti, ma quando guardo una serie storica mi aspetto un vivo gioco del trono, e complotti e tradimenti a non finire. Purtroppo in The Wolf questa parte non è stata per me sufficiente. Per non parlare del fatto che ben tre personaggi tentano colpi di stato per rovesciare l’imperatore, e l’unico che ci riesce si tiene il trono per due minuti. Perché se non sei il second lead di Ashes of love NON CE LA PUOI FARE. Pivelli.
La storia d’amore è stata carina ma non è memorabile. Il suo più grande problema è che è un continuo cliché, e soprattutto sono ripetutamente e ostinatamente caduti nel già visto e rivisto - e direi che ha anche rotto - “ti tratto male e ti allontano perché voglio proteggerti.” E’ un espediente narrativo che posso anche accettare, ma non quando si protrae fino al penultimo episodio: a quel punto vi mando a cagare e basta.
Visto che sto accennando agli episodi finali dovrei parlarne nella parte spoiler, ma è qualcosa che ci tengo a dire fin da subito: questi due non hanno MAI imparato a combattere insieme, e come faccio a tifare per una coppia che non fa di tutto per essere una coppia?
Su questo sono alquanto perplessa.
I due lead in sé, invece, mi sono piaciuti. Non che mi abbiano fatta innamorare, ma ho visto di peggio (sì lead di Ashes of love, parlo con te).
Sono dovuta arrivare all’episodio 37 - il migliore della serie a mio parere - per farmi piacere il lead. Prima non mi prendeva, avevo poco da dire ed era fastidiosamente over power. Io capisco che l’essere cresciuto nella natura in mezzo ai lupi lo abbia reso agile fuori dal comune e coi sensi fortemente sviluppati, ma ho visto quest’uomo letteralmente volare da un dirupo di decine di metri. Mydramalist indica questo drama di genere wuxia e fantasy, ma questo mi confonde oltremisura: se così fosse TUTTI i personaggi dovrebbero avere poteri magici.
Il lead mi è piaciuto solamente quando ha mostrato la sua umanità: il suo dualismo interiore tra l’essere l’innocente ragazzo lupo e lo spietato Principe di Bo, la presa di coscienza e la ribellione verso l’imperatore, seguiti da quel bellissimo senso di libertà di poter per la prima volta decidere per la propria vita - qui mi ha fatta piangere. Per tanto tempo ho sentito la mancanza di un suo POV emotivo, ed è stato davvero triste il momento in cui mi sono resa conto che in realtà era l’eroe di questa serie. Un eroe scemo, ma pur sempre un eroe che si mette sulle spalle il peso dei sensi di colpa.
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Carina e piacevole la lead. E’ caduta nel cliché di personaggio femminile un po’ troppo badass per l’epoca, tuttavia non ritengo che il personaggio sia stato rovinato: mi sono piaciuti i suoi sogni di vita matrimoniale con il lead, ho apprezzato vederla cucinare dolcetti per il suo amato, e l’ho anche vista cucire e farsi bella.
Forte e sensibile, tuttavia troppo amichevole con le persone a lei inferiori. Capisco che l’intento fosse quello di rappresentare una protagonista che risultasse simpatica, ma questo l’ho trovato uno sputo in faccia all’epoca storica rappresentata. La cosa che più mi è piaciuta di questa lead è stata la sua intelligenza e capacità di deduzione. E’ stata davvero ammirevole.
Non ho mai visto prima l’attore e l’attrice che hanno interpretato i due lead, ma posso dire che sono stati entrambi molto bravi, non posso lamentarmi. Sono inoltre stupita che nonostante Darren Wang abbia interpretato un personaggio più che altro freddo per la maggior parte del tempo, lui e Li Qin sono riusciti a creare una buona chimica tra i due protagonisti. Soprattutto negli episodi finali sembravano emotivamente presi dalla situazione.
Per quanto riguarda Xiao Zhan, sospettavo che interpretasse il second lead della situazione, e così è stato. Tuttavia devo ammettere che non mi è piaciuto come si sia perdutamente innamorato della lead, perché semplicemente... non si è visto. O sono scema io, o hanno proprio saltato un passaggio. Ma ok, posso passare oltre a questo, perché in generale si è rivelato un ottimo second lead - forse già il migliore dell’anno? - nonché il personaggio migliore della serie.
Sarò anche di parte, ma Ji Chong è stato un personaggio splendido, con una bella costruzione e tanto di background: scaltro, furbo, intelligente, uno che sa cavarsela in ogni situazione e che potrebbe socializzare pure con i sassi per terra; umano e sfaccettato, l’ho rimproverato e ho empatizzato per lui. Questi sono i personaggi che mi piacciono: quelli con cui provo simpatia e con cui posso arrabbiarmi perché umani.
E Ji Chong è pervaso per tutto il tempo da questa aria e modi di fare fottutamente adorabili a cui solo Xiao Zhan può dare vita.
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Sulla sua recitazione non ho assolutamente nulla da dire. Anzi mi ha stupita. Perché mi sono ricordata che quando ha girato aveva ancora venticinque anni e... wow. Penso che nella seconda parte della serie abbia dato il meglio di sé. Sapevo già quanto fosse bravo, ma sono lo stesso rimasta stupita di fronte alla sua straordinaria capacità di immedesimarsi in un personaggio, tanto da farmi dimenticare che sta recitando. E come non lodare la sua espressività? Qualcosa che mi ha fatta innamorare di lui fin dall’inizio.
Xiao è bravo, versatile, espressivo, camaleontico, si impegna e lavora sodo. Il mio sogno è vederlo nei panni di un villain. Lui stesso ha detto che gli piacerebbe. TI PREGO FALLO.
Mi sono anche ricordata di aver letto una sua intervista in cui dichiarava di aver capito cosa vuol dire essere davvero un attore proprio sul set di The Wolf, e che ha anche dovuto allenarsi un sacco. E da certe scene che ho visto, ci credo eccome.
Ultima cosa: so che esiste la ship Yizhan e che molte fan lo shippano con Wang Yibo nella vita reale, assumendo quindi la sua omosessualità. Non so quale sia la verità, ma so che in questa serie ho visto Xiao guardare la lead con un profondo sguardo d’amore e un disperato desiderio di essere amato. Ha superato le mie aspettative.
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Strano ma vero, in questo drama ci sono state due second lead, anche se quella vera alla fine è stata solo Yao Ji. Anche lei un’ottima second lead, devo dirlo: sembra una strega cattiva all’inizio, per poi mettere tutto in gioco per il suo amato, rivelando di amarlo davvero e di tenere alla sua felicità. Peccato che non sia stato un personaggio approfondito e sviluppato come Ji Chong.
Ma la mia Queen della serie è stata la principessa Bao Na. Capricciosa, esuberante, viziata, infantile, impulsiva ma ha anche dei difetti, ma anche leale, di buon cuore, coraggiosa, determinata, una vera amica. Mi è piaciuta un sacco.
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Tra i personaggi secondari quelli che mi sono piaciuti di più sono stati il Quarto Principe, per la schiettezza giovanile e il modo coerente in cui reagiva di fronte alle cose, e il Re del Jin: severo, giusto, accorto e compassionevole, per me rappresenta il profilo di re ideale.
Abbastanza deludenti invece i Demoni della Notte, il trio dell’Ave Maria team del protagonista. Sul loro passato non si sa praticamente niente, non ci viene raccontato come si è creato un tale rapporto di lealtà con il lead, e fanno soprattutto da contorno. Riponevo grandi speranze in loro, davvero un peccato.
Il villain principale è stato l’imperatore dello Yang, e non mi è piaciuto molto. L’ho trovato poco strutturato, però mi è piaciuto che non fosse uno stupido. Non male il Secondo Principe, anche se alla fine risulta un po’ ridicolo.
Buoni gli effetti speciali e anche i costumi.
Mi è piaciuta la bromance inaspettata che si viene a creare a un certo punto, ma quest'anno sto ancora aspettando quel tipo di bromance che ti fa battere e bruciare il cuore.
Stupenda la colonna sonora. Mi sono scaricata tre ost che sono da mozzare il fiato, e anche se non è tra le mie preferite - non amo il rap, ma ammetto che è stata una cosa particolare - devo citare anche Who am I?, ost principale del drama e che accompagna la sigla di apertura.
In generale The Wolf è stato un drama godibile, che ha toccato i punti più alti nella seconda parte. L’ho visto volentieri, ma l’avrei gestito in maniera un po’ diversa su alcune cose.
Voto: 7.5
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La frase che ho usato come sottotesto per questo commento potrebbe sembrare che sia stata pronunciata dal lead, e invece no! Quelle parole sono uscite dalla bocca di Ji Chong, un vero signore e che sa come si ama davvero una persona. Avevo pensato di usare come sottotesto una frase del lead che mi ha commosso - episodio 37 - ma visto come mi abbia fatta arrabbiare fino quasi alla fine, l'ho mandato a cagare. Fatemi causa.
Io al lead ho cercato di volergli bene, e per un po’ gliene ho voluto davvero, ma quando l’ho visto tentare di allontanare la lead per continuare a lottare da solo fino al penultimo episodio, allora l’ho mandato a quel paese. No comment per la lead che sembra la più investita in questa storia d’amore e alla fine va a suicidarsi alla capitale tenendo all’oscuro il suo amato. Mai vista una coppia che fino all’ultimo non impara a combattere insieme.
Finale inutilmente tragico. Ma capisco perché l’abbiano fatto: con il lead già con un piede nella fossa da diverso tempo, hanno fatto morire anche lei perché tanto non si sarebbe mai sposata con nessun altro per tutta la vita, e in quanto Principessa sarebbe stato irrealistico. Hanno preferito tirare su un finale tragico romantico facendoci intuire che staranno insieme a guardare le farfalle nella prossima vita.
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Xiao personaggio inutile sul finale. Ammettiamolo: quel piano di andare alla capitale per salvare il Quarto Principe l’hanno fatto solo per poter girare la scena straziante davanti alla morte della lead.
Io ho una richiesta e una sfida: per una volta vorrei vedere un personaggio di un drama che non abbia alle spalle una qualche tragedia e la famiglia mezza morta o disagiata, ma che risulti lo stesso interessante e sfaccettato.
Il lead si ostina a voler lottare da solo e vuole espiare i suoi peccati con la morte, Ji Chong è in cerca di amore nonostante i suoi errori e cerca di fare ammenda tutti i giorni della sua vita per anni: la differenza tra un eroe tragico palesemente finto e un personaggio che risulta un essere umano credibile.
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La paura di Ji Chong che le persone intorno a lui soffrano a causa sua è la cosa più adorabile della serie.
La reale identità della lead figlia della principessa di stocazzo, è stato solo un banale cliché completamente inutile ai fini della trama.
Ma Ji Chong che all’inizio faceva comunella col Secondo Principe, che cosa voleva fare? Non l’ho mai capito.
Se nel quiz di fine anno dovesse esserci la domanda sulla storia d’amore secondaria più bella, probabilmente Ji Chong e Bao Na si porteranno a casa la vittoria. Ho adorato la loro partenza finale per andare a girare il mondo. Peccato che questa ship abbia avuto pochissimo spazio, e questo è un problema della serie: tanto tempo per raccontare i due lead, poco tempo per tutto il resto, tanto che alcune dinamiche sono sembrate frettolose. Ora ESIGO uno spin off sul vagabondaggio di questi due cazzoni in giro per il mondo. #esigolospinoff
Alla parola “divorzio” ho abbandonato la serie e ho visto gli episodi finali solo perché ormai ero lì.
Come abbia fatto la lead a condividere il letto con Xiao e NON FARE NULLA rimane il più grande mistero di questa serie.
Personaggio più tenero dell’anno a Ji Chong per il modo in cui ha cercato di far funzionare le cose con la lead e il suo sguardo da cucciolo deluso e abbandonato di fronte all’intesa dei due protagonisti.
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buonanotte fiorellino
Voglio dire, non mi sentirò in colpa per quello che sento.
Non mi sentirò in colpa se mi fai venire i brividi, se pensarti in determinati modi mi fa venire le scosse nell'interno coscia, se mi addormento con il sorriso nel letto, se sei nel back del mio cervello 24/7 come un konbini giapponese.
Non mi voglio sentire in colpa perché sono capace di amare, non mi sentirò in colpa se la mia capacità di amare spaventa le persone, non lo farò mai.
Perché io sono così, amo le cose belle, amo le persone belle, amo le sensazioni belle. Ed ho la sensazione che siano anni che non ho più niente di bello per cui vale la pena struggersi un po' prima.
Però con te io avevo davvero voglia di fare questa cosa. Ma tu sei super corretto, non mi hai mai illusa, me l'hai sempre fatto capire che io sono too much.
Non ci credo nelle cose belle sul momento, perché il bello è raro e quindi quando lo trovi lo devi tenere strettissimo, devi coltivarlo, devi dargli modo di vivere senza stringerlo troppo, perché se no poi appassisce, come quando tocchi i petali di una rosa.
L'Universo ha un piano per tutti noi; come dico sempre io, l'obiettivo è mangiare, poi puoi scegliere pasta o riso, ma sempre mangiare devi: di conseguenza ogni scelta che facciamo non ci porta a nient'altro che a ciò che per noi è destinato.
Io sono felice se tu sei felice, perché ho un sentimento profondo di tenerezza e cura nei tuoi confronti, quindi per me il tuo essere felice è il mio essere felice.
Penso di non essere mai stata in grado di essere felice quando l'altra persona è lontana, senza di te.
Ovviamente nulla è detto, perché te sei un encefalitico ritardato a sentimenti ed io sono emotivamente troppo sensibile, difatti siamo abbastanza opposti, ma il grande classico è che gli opposti si attraggono.
Quello che è successo con G. è così grande e da parte mia ho oggettivamente accumulato del karma negativo, quindi capisco perfettamente che l'Universo, equilibrio perfetto sempre sia apprezzato e lodato, debba togliermi in qualche modo per il dolore che ho fatto.
Certo, come spesso, questa mia capacità di affezionarmi non mi è stata utile.
Non so in che mood entrare. Non so se odiarti, non so se dobbiamo andare al ristorante libanese insieme sabato, non so se dobbiamo far finta di niente così che poi quando parti ci sentiamo quando arrivi a Berlino e basta e poi prenoto un volo asap per venirti a trovare 3 giorni spendere dei soldi che non ho.
Non so come muovermi.
Forse mi stai chiedendo pazienza, io sono solo preoccupata che non mi capisci però.
Perché lo sai che a te tengo, tengo troppo, tengo infinitamente ed inizierei un corso di tedesco solo per trovare un lavoro a Berlino e stare con te.
Mi piaci tanto, mi piaci come essere umano, mi piaci tu, i tuoi capelli, la tua voce, le tue mani, i tuoi pensieri, la tua decisione, la tua determinazione, la tua insicurezza stupida.
Sei più che perfetto, sei reale, posso toccarti e scontrarmi con te, posso parlarti.
A me che ti conosco da 2 mesi non frega nulla, ma nulla. Perché mi sei scoppiato dentro al cuore, perché sei così tanto che non ho potuto fare a meno che buttarmi per terra e dirti che andava bene che eri così, perché le persone come te è una rarità trovarle, perché sono pure.
Però tu sei analitico, dividi ed inscatoli, metti muri e resetti.
Vorrei tanto farti capire che non dovresti agire così con chiunque, che non è necessario fare così.
Non voglio dire niente di strano, niente di adolescenziale, ma so che più il tempo passa e più è difficile trovare rapporti simili.
Ed io spero che tu capisca che questa cosa si può fare.
È che io voglio il tuo bene, voglio che tu ti voglia bene, che tutto nella tua vita sia immacolato, che tu sorrida ogni giorno, che ti senti soddisfatto della persona che sei e del lavoro che fai, che ti lasci amare dal prossimo.
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ross-nekochan · 3 years
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Oggi sono uscita fuori dopo chissà quanto tempo. L'ultima volta è stata quando mio fratello era andato a fare la visita medica per il lavoro e prima andammo alla Pescheria di Napoli di Pianura.
Uscire fuori mi ha messo in faccia la realtà: la gente vive. Lavora e vive. Mi sento in colpa a soffrire così, quando la gente lavora anche se controvoglia. Forse qualcuno vorrebbe pure piangere e stare a letto, ma non ha il privilegio di farlo come ce l'ho io. Ho sicuramente il diritto di soffrire, ma non posso non pensare che poter stare una giornata intera a letto sia un privilegio da ragazzina mantenuta e viziata.
Mamma non capisce però forse ha ragione lei: piango perché non ho niente da fare. Ma il fatto è che non è nemmeno vero al 100% perché ho il tirocinio da fare, altre lezioni di filosofia da seguire. Eppure, se ieri ero riuscita a trattenermi, oggi mi sarei messa al pc con le lacrime agli occhi, senza testa né concentrazione. Ne sarebbe valsa la pena? Mi ero detta no, tanto vale piangere tutte le lacrime che ho. E così ho buttato un'altra giornata.
Una parte di me pensa che questa terra sia la mia maledizione. Questa casa è la mia maledizione. Questa famiglia è la mia maledizione. Voglio bene a mia madre ma dopo un po' non la sopporto più. Sarà pure intelligente, ma emotivamente capisce pochissimo. Ed è per questo che non le ho mai detto della psichiatra 7 anni fa. Non è empatica o lo è solo per le cose per le quali piangerebbe lei, forse. Infatti sebbene stia pensando di nuovo alla psichiatra, non so davvero se riuscirei a dirglielo anche questa volta. Parlando di psichiatra avevo letto un post mio vecchissimo qui, dove avevo scritto che l'avevo trovata su Facebook. Non mi ricordavo più nemmeno come si chiamava. Comprensibile da una che se ricorda 5 date di compleanno è tanto. Eppure, inaspettatamente, la settimana scorsa mentre piangevo mi è ritornato in mente il suo cognome.
La cosa incredibile è che non ho fatto assolutamente niente eppure sono stanca, stanchissima. Ho dormito tutto il giorno eppure sarei andata a letto già ore fa. Non l'ho fatto per non rimanere digiuna tutto il giorno. La testa mi sbatte qualsiasi cosa osservi.
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crisaore · 3 years
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La mia famiglia
È affascinante come degli esseri viventi così diversi da noi possano entrare nei nostri cuori e divenire a tutti gli effetti parte della famiglia. A me accadde proprio questo, perché mi ero affezionato molto a loro. Voglio condividere la mia storia, ma andiamo con ordine, prima mi presento. Io sono Vaniglia e sono un porcellino d’India (maschio, anche se non si direbbe dal nome, ma questo è un altro racconto). Avevo due animali domestici, due umani di razza mediterranea, mi pare, anche se non me ne intendo molto; avevo un maschio e una femmina. Si è vero, per una cavia come me forse erano un po’ grandi e impegnativi da accudire, ma me ne sono sempre occupato in maniera impeccabile.  Ero abituato a vedere il maschietto dal tetto della mia casettina tutte le mattine alzarsi e porgermi delle belle foglie di insalata, in particolare il radicchio che mi piace tanto. Poi usciva e lo rivedevo più tardi. La femmina era un po’ più sedentaria, infatti mi pareva più in carne. Lei mi coccolava spesso. A turno poi mi pulivano la casa e in quel frangente ne approfittavo per ispezionare l’ambiente in cui li facevo vivere. In casa scorrazzavano anche due gatti abbastanza dispettosi, ma tutto sommato eravamo amici. Non voglio tediarvi oltre con questi preamboli e arrivo al nocciolo della storia. Era un ferragosto più fresco del solito. Erano giorni frenetici per i miei umani perché alla mattina mi mettevano da mangiare e poi uscivano, per rincasare solo alle 17 circa. Quel dì avevano aggiunto anche le carote. Erano stati parecchio gentili con me, tuttavia non mi sentivo in vena di mangiare. Il mio cuore mi dava noia, batteva a un ritmo tutto suo e io avevo molta paura. I gatti, per quanto fossero sempre prodighi di consigli, non avevano soluzioni a quell’impiccio. Continuai a cambiare posizione tutto il giorno ma niente, il dolore non passava e il respiro si riempiva di affanni. Inizialmente nemmeno i miei umani, una volta tornati se ne accorsero, o meglio, pensavano avessi caldo e accesero un marchingegno per rinfrescare l’aria. Nonostante fosse ormai notte sembravano ancora belli arzilli. Il maschio si avvicinò alla mia dimora per allungarmi una razione di cibo ma notò che non avevo nemmeno toccato la colazione. Provò a imboccarmi ma niente. Non riuscivo a farmi capire. La femmina però intuì qualcosa perché era più sensibile ed emotiva e si preoccupò molto. Mi accarezzò più del consueto mentre l’uomo si adoperava per cercare un dottore. Nel frattempo mi misero un po’ a terra. Mi resi conto di essere molto debole in quell’istante. Il brio che mi caratterizzava andava affievolendosi. Mi sentivo fiacco e stremato pur essendo sazio di riposo. Capii che qualcosa in me era cambiato, peggiorato per dirla meglio. Decisi allora di godermi la libertà di quel momento usando gli ultimi brandelli del mio spirito per correre e provare a giocare. Mi sentii emotivamente appagato. La notte era ormai inoltrata quando i miei umani trovarono un pronto soccorso adatto a me. Entrai nel trasportino e senza quasi rendermene conto giungemmo all’ospedale. Ad accogliermi c’erano un vecchio gatto e un’umana col camice bianco. Non sapevano come curarmi. Non potevo essere curato. Il mio cuore era molto debole. Potrà sembrare un segno di follia, ma ero contento: i miei umani erano lì con me. L’ altra faccia della medaglia era che in quella maniera potevo percepire la loro tristezza. Ci fu un maldestro tentativo da parte della donna in bianco di misurarmi la temperatura (avrei preferito evitare un’umiliazione del genere). Il maschio mi accarezzava, mi consolava e nel contempo lo vedevo combattuto perché cercava di nascondere la sua inquietudine per sollevare l’anima affranta della femmina. Terminato il supplizio del termometro mi resi conto di essere ormai agli sgoccioli. Caddi sul lato e mi mancò il respiro. Fu quasi come essere torturato, mi sentivo il cuore esplodere e non vedevo vie d’uscita. A quel punto anche il maschio proruppe in lacrime. Quello che ricordo si va poi frammentando. Ripresi conoscenza su un altro tavolo con indosso una maschera che alleviava il mio dolore. Smisi infine di respirare verso le tre di notte. Non so cosa accadde dopo, ma ho una certezza: non ero triste. Avevo con me la mia famiglia e l’unica cosa di cui avevo bisogno era il loro amore.
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tuttunocolcuscino · 4 years
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A volte torni. Sei una sorta di fibrillazione. Poi passi e a tornare ci metti un po'.
Mi chiedo se mi pensi .
Ti chiedi come sto? Dove sono? Cosa faccio?
Sono felice di non aver potuto leggere la tua replica, perché avresti distrutto tutto. Completamente.
A volte vorrei parlarti. Vorrei ferirti, farti così male da portarti a chiedere pietà. Non fisicamente eh, ma emotivamente.
Io sto così, e pietà non posso chiedere a nessuno. Il tempo mi darà pietà e avrà pietà di me.
Perché adesso io stia piangendo non so. Ma lo sto facendo. Forse mi manchi, forse vorrei avere il tuo amore o averlo avuto, almeno un po'. Mi rendo conto che non so se me ne hai mai dato.
Ecco il secondo mistero della mia vita.
Vorrei incontrarti per averti di nuovo, non per fare sesso e nemmeno baciarti, ormai non potrei avere più questa intimità con te, sarei altro da me. Ma vorrei che tu volessi stringermi di nuovo e parlarmi.
Le tue parole. Sei stato un pifferaio. Magico? No.
Illusorio. Hai costruito una buca e c'hai messo sopra un'illusione bellissima. Ci sono inciampata e sapevo di stare inciampando, ma l'ho dimenticato e quando mi sono sfracellata al suolo, mi sono fatta ancora più male: non ero pronta al colpo.
Ti sei spogliato all'improvviso e ti ho visto nudo coi tuoi anni, coi tuoi inganni e affanni. La tua ricerca spasmodica e smodata di carne, fresca o meno.
E io ho sentito un crack.
Era tutto fermo e immobile ma c'è stato un crack. Solo io l'avrei sentito, se non ne avessi fatto eco.
Hai preso il mio Amore, tutto quello che avevo l'hai mangiato e poi l'hai vomitato.
Cosa è adesso? Una poltiglia che puzza di rancido. Non ne nasceranno fiori e manco vermi. Questo si seppellisce sotto un po' di terra, fine.
Fine, tagliente come la lama di un bisturi.
Bruciante come solo il fuoco può.
E io sono lì, a volte, ferma con un crack che riecheggia e te che ti volti di scatto. Non mi raggiungi ormai. Ma io sono rimasta lì, ferma.
Ferma
Ferma
F e r m a.
Ti odio per quello che mi hai fatto, ma non smetterò di amarti, perché ho ancora in testa la tua melodia, o pifferaio.
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theflatteringeye · 6 years
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#Test scemo come al liceo: il gioco delle cento domande
Se qualcun* nei meandri sperduti di Tumblr dovesse raccogliere questo test, si senta pure liber* di taggarmi, sono curiosa.
1. Faresti mai sesso con l’ultima persona con cui hai messaggiato? Escluse le chat di gruppo e le amiche, sì. 2. Hai parlato con un tuo ex oggi? No, gli ex sono ex. 3. Hai mai ‘tolto’ la verginità a qualcuno? Hahah sì, a due uomini. 4. La fiducia è un problema per te? Problemissimo. 5. Sei uscito con la persona che ti piace recentemente? Purtroppo no. 6. Per cosa ti emozioni? Per poche cose, ma quelle poche cose per me sono tutto. 7. Cos’è successo stasera? Un cavolo, come al solito 8. Credi sia disgustoso quando una ragazza non si prende molto cura di sè? Non giudico, ma lo trovo triste personalmente, anche se mortificare il cervello è molto peggio. 9. È bello avere confidenza con qualcuno? Se c’è alchimia sì. 10. Qual è l’ultima bevanda che hai preso? Tisana Drenante 11. Di quante persone del sesso opposto ti fidi ciecamente? Solo di mio padre. 12. Possiedi un paio di jeans stretti? Molti! 13. Cosa farai sabato sera? Cena con amici. 14. Qual è la prossima cosa per cui spenderai soldi? Uhm, facile che sia trucco. 15. Hai in programma di uscire con l’ultima persona che hai baciato? Purtroppo devo. 16. Credi che cambierai nei prossimi tre mesi? spero di sì, almeno di testa. 17. Chi è la persona con cui ti senti più a tuo agio a parlare di tutto? Le mie due amiche che si chiamano entrambe Valentina. 18. Quand’è stata l’ultima volta che ti sei sentito distrutto? Distrutta davvero? Cinque anni fa, quando ho perso tutto nel cuore. 19. Hai già fatto sesso oggi? No, e non se ne parla. 20. Hai cominciato a realizzare qualcosa? Sì, un po’ alla volta. 21. Stai bene emotivamente? Per nulla. 22. Nuoteresti mai con gli squali? Sì certo. 23. Hai gli occhi dello stesso colore di quelli di tuo padre? Sì, castano verdi entrambi, ma i miei sono più verdi. 24. Cosa vuoi in questo momento? La persona giusta accanto, e un gatto. 25. Cosa diresti se la persona che ami baciasse qualcuno che non sia te? Nulla, tasto reset e avanti il prossimo. 26. Il tuo colore attuale di capelli è il tuo colore naturale? NO. 27. Usciresti con qualcuno che non ti fa ridere? Non mi sono mai piaciuti i pagliacci. 28. Qual è stata l’ultima cosa che ti ha fatto ridere? Una foto di dolci che mi ha mandato la mia amica Grazia. 29. Ti manca molto qualcuno? Chi? Mi mancano tante persone, ma più di tutto e tutti il mio gatto. 30. Secondo te, meritano tutti una seconda possibilità? No, mai date seconde possibilità, almeno non per errori a mio giudizio irreparabili. 31. Onestamente, odi l’ultima persona con cui hai parlato? No! È la mia amica Vale! 32. La persona di cui sei innamorato ne è al corrente? Non sono innamrata di nessuno, ma c’è una situazione complicata, e sì, sa che provo qualcosa per lui. 33. Sei una di quelle persone che non bevono mai bibite? Quelle zuccherate le evito al massimo. 34. Cosa stai ascoltando? Ora nulla,  35. Scrivi mai in matita? Mi capita, un tempo di più. 36. Sai chi è l’ultima persona che hai baciato? Purtroppo sì. 37. Credi all’amore a prima vista? Assolutamente sì. 38. Chi hai chiamato l’ultima volta? La mia prozia 97enne per farle gli auguri di compleanno <3 39. Con chi hai ballato l’ultima volta? Non mi ricordo, non ballo mai. 40. Per quale motivo hai baciato l’ultima persona che hai baciato? Abitudine. 41. Quand’è stata l’ultima volta che hai mangiato un cupcake? Non ricordo. 42. Hai abbracciato/baciato uno sei tuoi genitori oggi? No, sono lontani. 43. Ti sei mai imbarazzato davanti al tuo innamorato? Sì. 44. Ti fai il bagno nudo? In pubblico no. 45. Se potessi, ritrarresti l’ultimo bacio che hai dato? Sì. 46. La scorsa notte hai parlato con qualcuno fino ad addormentarti? Più o meno. 47. Chi ti ha chiamato per ultimo? Mia madre. 48. Canti nella doccia? Raramente. 49. Balli in macchina? No, come si fa? 50. Hai mai usato un arco con le frecce? No, ma mi sarebbe piaciuto. 51. Ti sei mai fatto fotografare da un fotografo professionista? No. 52. Pensi che i musical siano noiosi? No, alcuni mi sono piaciuti molto. 53. È stressante il Natale? Da un lato sì. 54. Hai mai mangiato un onigiri? Sì. 55. Qual è la tua torta preferita? Cheesecake  56. Da piccolo che lavoro pensavo di fare quando saresti cresciuto? Insegnante o cantante rock. 57. Credi nei fantasmi? No. 58. Hai mai avuto un Dejavu? In passato molto di frequente, negli ultimi anni no. 59. Prendi vitamine quotidianamente? No, quando mi gira. 60. Indossi le pantofole? Ora no. 61. Usi l’accappatoio? Alterno telo e accappatoio, di solito telo. 62. Cosa indossi per andare a dormire? Dipende molto dalla stagione e dalla compagnia. 63. Primo concerto? Primo, vero grande concerto? Iron Maiden 2007 Olimpico Roma. 64. Prodotti makeup che usi nella tua routine quotidiana? Quasi tutti direi, forse meno spesso eyeliner, per il resto uso tutto, fondo, cipria, ombretti, primer, mascara, fard, terra, illuminante, rossetto e gloss (quando ho tempo anche matita), poi smalti sempre, mai senza. 65. Nike o Adidas? Adidas 66. Fonzies o patatine normali? Fonzies 67. Nocciole o mandorle? Nocciole 68. La canzone che ti piace di più di un gruppo che odi? Se arrivo ad odiare un gruppo è perché non mi piace nessuna canzone. 69. Hai mai preso lezioni di danza? No. 70. Che professione vorresti facesse il tuo partner? Quella che vuole lui, indifferente. 71. Qual è l’oggetto a cui tieni di più nella tua stanza? La stella. 72. Quale CD c’è nel tuo stereo? Niente Stereo a casa mia, solo mp3 e spotify. 73. Hai mai pianto perché eri troppo felice? Capitato, sì. 74. Qual è il libro che stai leggendo? Diversi, di storia dell’arte, Barocco Napoletano. 75. Studi meglio con o senza musica? Senza, ultimamente. 76. Ti piacciono i profumi? Sì molto. 77. Sei mai stato innamorato? Pochissime volte, ed è sempre andata male. 78. A che concerto vorresti partecipare? Non saprei, eppure dovrebbero essere tanti vista la mole di musica che ascolto, per ora mi vengono in mente i Muse. 79. Qual è stato l’ultimo concerto a cui sei stato? Troppi anni fa, chi se lo ricorda! 80. Tè caldo o freddo? Preferisco freddo, anche se adesso inizio a volerlo anche caldo. 81. Tè o caffè? Caffè tutta la vita. 82. Tipo preferito di biscotti? Tipo pan di stelle o al burro. 83. Sai nuotare bene? Me la cavo 84. Cosa c’è nella tua borsa? Rossetto, stick spf, chiavi, portatessere, fazzoletti, gel igienizzante, buste in tela, telefono e power bank. 85. Sei una persona paziente? No, pazienza poca. 86. Al tuo matrimonio vorresti un DJ o una band? Band, musica dal vivo è sempre altra storia. 87. Hai mai vinto qualcosa? Sì. 88. Hai mai avuto operazioni di chirurgia plastica? No, anche se dovrei... 89. Preferisci le olive nere o verdi? Nere. 90. Cosa ne pensi del sesso prima del matrimonio? Siamo nel 2018. 91. In che stanza metteresti un camino? Salone. 92. Vuoi sposarti? No. 93. Cosa ami di più nel tuo partner? I suoi valori saldi. 94. Quali Stati vuoi visitare? USA, Mexico, E in generale Nord Europa, poi Canada e Nuova Zelanda. 95. Che lingue straniere sai parlare? Spagnolo, Francese, inglese, e sto imparando un po’ di portoghese che comunque capisco, anche il catalano lo capisco, sia parlato che scritto. 96. Profumo preferito? Cambia in base all’umore, periodo e stagioni. 97. Che cellulare hai? Alcatel Shine Lite 98. Che lettera porti nel cuore? R 99. Quali sono le tue caramelle preferite? Al limone, qualsiasi marca. 100. Quali tipi di locali preferisci? Irlandesi o scozzesi, con musica dal vivo, sicuramente non dove mettono pop trash e latino americano.
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...bello, toccante, emotivamente travolgente e soprattutto vero. La luna e i falò...ogni parola un suono, ogni frase un profumo , ogni pagina un ricordo. La ricerca di una propria origine girando il mondo, riporta l'autore inesorabilmente nella terra d'infanzia. Dove il ricordo dei paesaggi, dei colori, delle azioni sembra aver fermato il tempo. Un tempo che passa anche in quella terra,un tempo che scrive una storia a noi sconosciuta che riaffiora solo con le confessioni di un amico fedele, rimasto in quei luoghi. Un racconto di vera poesia...pieno di malinconia e di dolcezza. Questo è un libro da leggere quando un pezzo di vita è già stata vissuta, quando i sogni, le aspettative su di sé e sul mondo si sono dispiegati o dissolti. E' un sunto esperienziale è, forse, la Bibbia dell'immanente. Di certo lascia segni indelebili che non cicatrizzano. Non sono propriamente ferite, ma rivelazioni laceranti, quando il passato è passato e si comincia ad intravederne il senso, ad apprezzarne il ricordo, a ricercarne il valore e a sentire, bruciante, l'affetto per ciò che si è stati e per ciò in cui si è creduto. Ed è anche la scoperta dell'instabile equilibrio tra il permanere della natura, che ciclicamente si ripropone (la luna), e la trasformazione del mondo e di noi stessi (i falò), che non ci permette di tornare indietro per ritrovarci così come eravamo. Ad oggi resta uno dei libri della mia vita e Pavese uno dei più grandi scrittori del Novecento...#instabook #igersravenna #ig_books #libri #instaravenna #consiglidilettura #bookstagram #booklovers #domenicaaperto #narrativaitaliana #cesarepavese (presso Libreria ScattiSparsi Ravenna) https://www.instagram.com/p/CcmcUTionAE/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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salfadog · 6 years
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L’ADOZIONE DI UN CANE
Considerazioni Generali sull’adozione
Partiamo innanzitutto dall'adozione canonica di un cucciolo. 
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Dal secondo al terzo mese di vita il cucciolo verrà tolto alla sua famiglia naturale e affidato agli adottanti per il resto della sua vita. 
Sembra terribile, vero? Forse non così tanto. 
-Nota a margine sull'antropomorfizzazione (di cui parleremo in seguito)- 
 L'empatia generata da questo stimolo/immagine  risveglia subito in noi la visione di neonati strappati alle braccia della madre. Immediatamente dopo i moduli cognitivi cercano conferme (molte) o smentite (poche) su abbandoni, adozioni, traumi ecc ma solitamente con parametri umani per poi generare conclusioni imperfette, attribuendo, per coerenza e carenza (di sufficienti informazioni), le stesse modalità di cure parentali ad entrambe le specie. 
 Una specie di effetto Dunning-Kruger con cortocircuito emotivo.
 Per questo tendo a diffidare della coerenza autoreferenziale come unica arma di decisione (non me ne abbiano i terrapiattisti - vi lovvo comunque in quanto complottisti). -non è sarcasmo: seguo la legge del decimo uomo:
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Questa è antropomorfizzazione; non credere che il proprio cane possa offendersi o, più in generale, esibire emozioni complesse e sottili. Questo è capacità di comprensione empatica ed è quella che ci consente di essere così profondamente in sintonia con i nostri cani. 
Non ci rinuncerei per niente al mondo.
(complimenti! avete appena partecipato ad una delle mie onidivagazioni(tm) per le quali, la mia ex-moglie, amante di Benni, mi aveva soprannominato Dottor Divago)
Ebbene, sì! Per il cucciolo l’adozione da parte di una famiglia di homo sapiens sarà di certo una delle esperienze più significative ed estreme della sua vita. 
Apparentemente il cucciolo viene "rapito dagli alieni" e portato in una nuova dimensione, da solo, senza nessun punto di riferimento nella sua nuova realtà, non c'è più mamma né fratelli. Continuo? 
...ambiente circostante pieno di stimoli uditivi, visivi, olfattivi, luce forte, scimmie glabre e schiamazzanti ovunque che mi si gettano addosso urlando e tirandomi da tutte le parti, apparentemente impazzite...stanco, frastornato da un viaggio impossibile... senza correre...
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(Fonte: https://markingourterritory.com/page/65/)
Agghiacciante, vero? Fortuna vuole che l’evoluzione, o meglio i meccanismi di co-evoluzione così complessi tra le nostre due specie abbiano fornito ad entrambe gli strumenti necessari per ridurre il trauma dell’evento e anzi rafforzarlo in un binomio emotivo-relazionale unico e riccamente elaborato.
Se vi sembra troppo elaborato per la mente di un animale -a meno che non parliate di alcuni esseri umani- per ora fidatevi, la mente di un’ape è già una struttura cognitivamente complessa, figuratevi quella di un cane. Ne parleremo a lungo, spesso più di quanto ci piacerebbe, ma soprattutto non costringetemi a citare di nuovo Bloch.
Di cosa stiamo parlando? Se il cucciolo ha passato i 2/3 mesi precedenti in un contesto sano con relazioni stabili e serene con la sua famiglie di riferimento, quella biologica e quella umana di provenienza -lo so, un enorme se- avrà ottime disposizioni e fiducia per affrontare le nuove sfide. 
In più, se i nostri rapitori alieni ci forniscono un contesto di risorse primarie e secondarie più che adeguato: affetto, sicurezza, cibo, contatto (in medio stat virtus) , gioco, riparo ecc... ci adatteremo facilmente alla nuova situazione; nel senso: vi voglio molto bene, ma se dovessi scegliere tra restare in questo mondo e seguire Spock e Kirk con 2 balene... Ciaone terra! 
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Ci sono rapimenti alieni e rapimenti alieni, non è che si possa fare di tutta l’erba un fascio... visto? se inquadrato correttamente, anche un evento così orribilmente, potenzialmente traumatico può diventare una fantastica avventura, where no man has gone before. at least, without dog...
Inoltre l’evoluzione ha fornito al canis familiaris un intero set di strumenti di adattamento al lento ed emotivamente ottuso primate, dalla capacità di interpretare in modo corretto, fin dalle prime settimane di vita, i nostri schemi emotivi, un’impregnazione (analoga all'imprinting ma per mammiferi e specie con cure della prole articolate) ancora estremamente plastica, un sistema MOLTO versatile di apprendimento e spiccate capacità di adattamento anche a situazioni estreme *sigh*. 
Il cucciolo è arrivato sul ponte di comando, la prossima volta parleremo di cosa significa in realtà e di cosa fare. 
  Aye, aye, sir
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veronica-nardi · 5 years
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The Untamed, Il Massacro del Pontile del Loto (episodi 15 e 16)
Cominciano i guai e le tragedie. Ho deciso di dividere gli episodi dal 15 al 20 a due a due, perché non riuscirei mai a mettere insieme questi episodi, sono emotivamente troppo forti. Per scrivere questo commento, ho rivisto l'episodio 15 due volte, e ho pianto in entrambe per vari motivi. Quando ho iniziato a vedere questa serie non mi sarei mai aspettata una cosa del genere. IL TRAILER INGANNEVOLE PRESENTA QUESTA STORIA COME UNA COMMEDIA ROMANTICA, quindi non mi aspettavo tutta questa tragedia, tutto questo dolore, e ammetto che ci sono momenti lungo il corso della serie, che sono davvero difficili per me da guardare. Più che difficili, pesanti. Non so davvero se riuscirò a descrivere bene tutto quello che sta per succedere, cercherò di fare del mio meglio, quindi parto subito con la trama di questo episodio. In teoria, lo potrei davvero riassumere in poche parole: gli Wen cagano il cazzo. Mi sembrava troppo bello che i discepoli se ne fossero andati incolumi da Mordor, avevo sperato che gli Wen li lasciassero andare senza problemi, ma questa serie non è il mondo delle fiabe e quello che sta per arrivare addosso ai protagonisti è una valanga di dolore, rabbia, sofferenza, ingiustizia, rancore, sensi di colpa, perdite e risentimento. Inoltre gli Wen avevano deciso da tempo di essere i più belli di tutti e di voler sottomettere il mondo ai propri piedi, quindi era solo questione di tempo.
La puntata si apre al Pontile del Loto (una delle mie location preferite), dove alcuni uomini si presentano feriti chiedendo aiuto al capo Clan Jiang. Il loro Clan è stato attaccato dagli Wen, e sono venuti a implorare aiuto. Jiang FengMian non esita un minuto: fa curare quegli uomini e poi parte per andare a offrire il suo appoggio di persona, portando con sé la figlia YanLi. Sul molo la Signora Yu raggiunge i due prima che partano, e consegna alla figlia qualche rifornimento di cibo per il viaggio, e qualche medicina per i reumatismi "se qualcuno dovesse averne bisogno." Tra i due genitori c'è ancora molta tensione a causa dei recenti litigi, e non riescono a salutarsi come si deve. Con l'assenza del Capo Clan, la sicurezza del Pontile del Loto passa nelle mani di Jiang Cheng e Wei Wuxian, preoccupati per il viaggio del padre e della sorella, e per l'atteggiamento sempre più pericoloso degli Wen.
Giorni dopo, mentre i discepoli del Clan stanno giocando con le frecce e gli aquiloni, ecco arrivare lei:
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È arrivata la Queen. Arriva come se si aspetti che le venga offerto il tappeto rosso e tutti si inchinino a lei. Basta guardarla per avere voglia di prenderla a schiaffi. Appena i Wen si presentano è il panico: i discepoli accorrono da Wuxian e Jiang Cheng informandoli che la donna ha catturato uno dei bambini, e io già sento che l'arrivo di questa finta diva non porterà nulla di buono. La Signora Yu giunge sul posto da vera Queen badass qual è, senza la minima paura, senza il minimo timore. E siccome vuole vincere il premio di Madre dell'Anno di questa serie, si gira verso il figlio e in modo sferzante gli fa: "Guardati, tutto tremante e coi piedi che battono a terra. Credi forse di avere l'aria di un futuro Capo Clan?"
Abbiamo la vincitrice, qualcuno le porti una medaglia per cortesia.
E se la Signora Yu vince il premio di Madre dell'anno e il signor Wen Chao vince quello di Villain Più Scemo, la finta diva vince sicuramente il premio per MISS ANTIPATIA. A livello universale proprio. Arriva lì, con l'aria come se fosse la padrona, aspettandosi di essere servita e riverita, come se quella fosse casa sua e quelle persone i suoi servi. MA NON HA FATTO I CONTI CON LA SIGNORA YU, che non si lascia di certo intimidire e da subito non accenna ad abbassare lo sguardo, anzi la guarda con tutta la sicurezza e l'orgoglio di questo mondo.
MADRE DELL'ANNO VS MISS ANTIPATIA HA INIZIO.
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Vediamo come va il primo round. La smorfiosa entra in casa e comincia a commentare e criticare l'estetica del Pontile del Loto (ciccia non è mica casa tua, ma che vuoi?), seguita dalla Signora Yu che come me deve tenere a freno i suoi istinti omicidi, ma posso vedere chiaramente fulmini e saette screpitare nei suoi occhi. La Miss poi ha la sfacciataggine di sedersi sul "trono" della sala come se quello fosse il posto che le spetta, e i due fratelli fanno un passo avanti contenendo a stento il loro sdegno. La signorina poi pretende che le venga portato del thè, ma le due guardie del corpo/ninja sempre dietro alla Signora Yu replicano che può benissimo farselo da sola, risposta che indispettisce molto la smorfiosa. Fa quindi notare alla Signora Yu che i servi dovrebbero essere trattati come tali, non dovrebbe essere loro permesso di presenziare alle questioni dei loro padroni, e dovrebbero essere puniti per un atteggiamento del genere.
Cara Miss Antipatia, ma non eri tu stessa una serva che si è fatta strada solo andando a letto col Wen??? MUTA DOVRESTI STARE.
Comunque, quelle due ninja non sono affatto delle serve qualunque, ma sono le guardie fidate della padrona di casa, e rispondono solo ai suoi ordini. La Signora Yu poi va dritta al sodo, chiedendo alla ragazza perché ha catturato uno dei loro discepoli. E qui la smorfiosa se ne esce con la scusa più assurda e ridicola che io abbia mai visto: il bambino ha disegnato un aquilone di colore giallo e poi lo ha abbattuto con le frecce, ciò chiaramente simboleggia il voler abbattere il sole, e quindi è una mancanza di rispetto verso il Clan Wen. Ancora mi parte il WTF quando lo vedo. Wuxian prende la parola e rileva che seguendo il suo ragionamento, allora dovrebbero anche smettere di mangiare le arance, visto che anche quelle sono rotonde e dorate come il sole. Incapace di rispondere, la smorfiosa si limita ad uno sguardo di sufficienza, e dentro di me prego che qualcuno la uccida presto.
Quando le viene chiesto se è venuta fin lì solo per un aquilone, la miss male nasconde il suo compiacimento, affermando che è venuta perché Wuxian venga punito per il suo oltraggioso comportamento verso Wen Chao.
"Mentre il giovane maestro Wen stava combattendo con coraggio la bestia marina, Wei Wuxian ha osato sfidarlo e minacciarlo, distraendolo e facendogli perdere la spada. Per fortuna, nonostante questo, il maestro è comunque riuscito a sconfiggere con successo la bestia."
Qui non so se ridere o se mordermi le mani dalla rabbia. "Con coraggio" ??? Non commento nemmeno.
"Su ordine del maestro Wen chiedo alla Signora Yu di punire questo ragazzo, così che sia da monito per tutti quelli del Clan Jiang. Wei Wuxian dovrebbe essere un servo qua dentro, giusto? In assenza del Capo Clan, confido che sarà la Signora Yu il giudice della punizione. Se qualcuno del Clan lo proteggesse, potrei pensare che tutte quelle voci... siano vere." (Voci riguardanti Jiang FengMian e la madre di Wuxian).
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Come Wuxian, penso che ognuno di noi sia assalito dalla voglia di insultare male e prendere a schiaffi questa donna, che dall'alto del trono osserva con aria compiaciuta la punizione da lei richiesta. Jiang Cheng prova a difendere il fratello, ma Wuxian gli dice di starne fuori e le due ninja lo trattengono. La Signora Yu assesta al ragazzo qualche buona frustata con Zidian, mentre Jiang Cheng è costretto a guardare e la signorina che SE LA RIDE. Non contenta, pretende una punizione più severa, affermando che qualche frustata può anche fare male, ma presto il ragazzo se ne dimenticherà e tornerà a combinare guai, quindi deve subire una punizione indimenticabile, per fargli ricordare la lezione.
Va bene, avrai anche vinto il primo round, ma la partita non è ancora finita. Guardando la Signora Yu, sembra che le stia per uscire il fumo dal cervello. "Dovrei tagliargli le gambe così non potrà più correre?"
"Il maestro Wen è misericordioso e non potrebbe mai chiedervi una tale crudeltà. La mano destra sarà sufficiente."
PERCHÉ NESSUNO L'HA ANCORA UCCISA???
Ricordo che fumavo dalle orecchie quando lo vidi la prima volta. Ero tipo: "NON VI AZZARDATE A TOCCARLO!!!" Era già abbastanza difficile vederlo a terra col sangue alla bocca, non avrei potuto sopportare che gli venisse tagliata la mano destra e diventare il nuovo Jaime Lannister. Jiang Cheng si inginocchia davanti a lui e implora la madre di non farlo. Wuxian dal canto suo pensa che, va bene, vogliono tagliargli la mano destra? Vorrà dire che d'ora in avanti si allenerà con la mano sinistra. Tranquilli, ragazzi. Tranquilli.
ORA SI COMINCIA A GIOCARE.
La Signora Yu fa chiudere le porte così che nessun altro veda quello che sta per succedere. La signorina la applaude, credendo che stia davvero per tagliare la mano al ragazzo (ti piacerebbe!!). "Signora Yu, comincio ad ammirarti. Vedo che obbedisci per bene. Credo che andremo molto d'accordo con L'Ufficio di Supervisione."
Ok. Questo è troppo. Vieni in casa mia, catturi uno dei miei ragazzi perché ha fatto un aquilone giallo, ti comporti da padrona, mi costringi a punire a sangue Wuxian, vuoi che gli tagli una mano e ora intendi trasformare la mia proprietà nel tuo nuovo ufficio di sta minchia? Tu non hai capito chi sono io. Fumante di rabbia, la Signora Yu prima mette fuori gioco le guardie con una sferzata di Zidian, poi comincia a schiaffeggiare la signorina, mandandola a tappeto, mentre i due fratelli guardano increduli e sconvolti la scena.
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"Vuoi sapere chi è superiore e chi inferiore? Io sono superiore, tu sei inferiore." La Signora Yu le schiaccia con il piede la testa contro il pavimento, mentre insulta lei e la sua famiglia chiamandoli rifiuti umani. Chi non gode profondamente guardando questa scena, alzi la mano.
Dietro ordine della loro padrona, le due ninja uccidono tutte le guardie presenti, e stanno per avventarsi anche sulla smorfiosa a terra, ma questa chiama a gran voce l'aiuto di Mano Fondi Nucleo, che in un balzo fulmineo irrompe nella stanza salvando la ragazza. Mannaggia a lui. Questo tipo, che è tipo un cane ubbidiente che fa tutto ciò che gli viene ordinato, e la Signora Yu cominciano a combattere, e nella confusione generale la smorfiosa riesce a lanciare il segnale d'allarme, chiedendo rinforzi. E qui capisco che sta per finire molto male per il Pontile del Loto. Lo stesso capisce la Signora Yu, che afferra i due ragazzi e li porta sul molo, mettendoli su una barca.
E qui cominciano le lacrime. La donna consegna Zidian al figlio così che lo protegga, poi lo abbraccia stringendoselo al petto, con le lacrime agli occhi. Sa che questa è l'ultima volta che vede suo figlio, l'ultima occasione che ha di abbracciarlo, sa che sta rimanendo indietro per andare incontro alla morte. Jiang Cheng è sconvolto, implora la madre di andare con loro, ma la donna si ritrae e si rivolge a Wuxian, lo scuote per le spalle dicendogli che è tutta colpa sua, poi gli fa promettere di proteggere Jiang Cheng anche a costo della sua vita. Quindi, lascia andare la barca, mentre il figlio continua a chiamarla e lei rimane sul molo con aria ferita (nel senso piena di dolore), ma fiera e dignitosa.
Lungo il fiume, i due ragazzi si imbattono nel padre e nella sorella, che proprio in quel momento stanno tornando verso casa. Li mettono al corrente di ciò che è successo, e implorano il padre di tornare indietro tutti insieme per aiutare la madre, ma il padre lega i tre ragazzi con Zidian con l'intenzione di metterli in salvo e tornare indietro da solo. Li saluta uno a uno, accarezzandoli sulla guancia e con una pacca sulla spalla raccomanda a Wuxian di proteggere i suoi fratelli. I tre ragazzi piangono, gridano, disperati, sconvolti, angosciati, ma a nulla serve: il padre torna sulla sua barca e si dirige verso casa.
Questi due strazianti addii mi commuovono ogni volta.
Ok, ho bisogno di un attimo di respiro. Prima di proseguire devo fare alcune considerazioni:
1) Quello che sta succedendo al Pontile del Loto NON è assolutamente colpa di Wuxian. Gli Wen avevano già cominciato a massacrare i vari Clan, era solo questione di tempo prima che arrivassero anche ai Jiang. Quella della smorfiosa è stata solo una scusa. E se anche per qualche motivo non fossero riusciti ad arrivare al Pontile del Loto, non è comunque giusto attribuire a Wuxian la colpa di tutto ciò. Gli unici colpevoli sono gli Wen, bramosi di potere, crudeli, desiderosi di vedere tutti ai propri piedi.
2) La Signora Yu ha salvato anche Wuxian. Infame quanto voglio, ma non è un'assassina, non è una Cersei Lannister. Tuttavia...
3) Quello che la donna dice al ragazzo è ingiusto e crudele. Primo, non è colpa sua. Secondo, non è bello costringerlo a proteggere il fratello anche con la sua vita perché lei adesso lo sta salvando e la sua famiglia lo ha accolto in casa. Non può usare la riconoscenza per obbligarlo a tenere in salvo suo figlio. È come se dicesse: "Io adesso ti sto salvando, ti abbiamo accolto e ti abbiamo cresciuto dandoti una casa, quindi tu adesso per ripagarmi devi proteggere mio figlio. Non mi importa molto di te, non importa se devi sacrificare la tua vita, basta che Jiang Cheng sia salvo." È un discorso assolutamente sbagliato.
4) Salutando i ragazzi, anche il padre mette sulle spalle di Wuxian un peso che NON È GIUSTO che lui porti. Perché deve assumersi la pesante responsabilità di proteggere i suoi fratelli? So che lui è il più bravo tra loro, ma non era meglio dire "Ora dovete essere forti, proteggettevi a vicenda" o qualcosa del genere?
5) La richiesta dei due genitori fa sembrare Jiang Cheng un incompetente che ha per forza bisogno di Wuxian per andare avanti. Grazie eh.
6) La sorella è letteralmente un peso morto.
7) Gli atteggiamenti dei due genitori, in tutti questi anni, e in questo frangente, è stato molto sbagliato da vari punti di vista, ed entrambi hanno creato dei traumi nei due fratelli che si porteranno dietro negli anni a venire. Grazie pt.2
8) La Signora Yu dice a Wuxian di odiarlo profondamente. Potrei sbagliarmi, ma non credo che lo odi come persona in sé: Wuxian rappresenta tutto quello che lei avrebbe voluto avere, ma che per vari motivi non ha mai avuto, ed è QUESTO che lei odia. Se Wuxian fosse il ragazzo di un'altra famiglia, non credo lo odierebbe. Wuxian per lei rappresenta la negazione di quella famiglia felice che avrebbe voluto avere, Wuxian le ricorda quella donna che il marito ha amato e di cui lei non è mai riuscita a prendere il posto, Wuxian è l'ombra che è calata su Jiang Cheng nel momento in cui ha messo piede in quella casa. Wuxian ha ricevuto tanto amore in quella casa, e per questo è molto fortunato, ma allo stesso tempo il suo arrivo ha scatenato una serie di dinamiche tristi e sbagliate che hanno rovinato gli equilibri. È una situazione pesante, complessa, triste e tragica. In tutto ciò Wuxian era solo un bambino innocente che aveva bisogno di una casa e di una famiglia. La Signora Yu non è riuscita ad amarlo in modo giusto perché semplicemente è stato più forte di lei. Ha sempre amato il marito, ma il marito non ha mai amato lei (non nello stesso modo), lo ha visto preferire un altro ragazzo al loro figlio, si è sempre sentita umiliata dai pettegolezzi e si è sempre sentita al secondo posto rispetto all'altra donna. Tutto ciò l'ha resa piena di rabbia, una rabbia che ha riversato su Wuxian in modo sbagliato. Wuxian dal canto suo non odia la donna, anche se non credo che la consideri miss simpatia. È un grosso peso quello che lei gli scarica addosso, ma credo che Wuxian comprenda il dolore che quella madre sta provando nel doversi separare dal figlio, e capisce la richiesta disperata di una madre che vuole che suo figlio sia sempre al sicuro, quindi prende a cuore quella promessa.
Bene. Credo di poter andare avanti. E vado avanti dicendo subito che nel prossimo episodio ho avuto (e ho tutt'ora) qualche difficoltà nel capire Wuxian, e per me è strano. Ma andiamo con ordine.
Mentre i ragazzi sono al sicuro lungo il fiume, la Signora Yu si ritrova a fronteggiare insieme ai discepoli rimasti al Pontile del Loto i soldati Wen arrivati a frotte. È una battaglia sanguinosa, anzi, più che battaglia è un vero e proprio massacro. Ma la Signora Yu intende fare il culo fino alla fine. Intanto, di lato, la smorfiosa sbraita come una gallina di uccidere la donna senza pietà.
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La Signora Yu sfoggia ottime abilità di combattimento, e mentre è circondata su ogni lato da guardie Wen, ecco che le porte si spalancano per far entrare il marito venuto ad aiutarla. La donna rimane chiaramente sorpresa nel vederlo, come se non si aspettasse che venisse in suo aiuto. L'uomo si precipita da lei, ma viene subito colpito, e qui abbiamo una scena straziante in cui la Signora Yu lo guarda cadere a terra, sconvolta, e a quel punto, capendo di aver perso la cosa che davvero contava per lei, prima si lascia andare a una risata dolorosa ed esasperata, poi tira fuori un pugnale e si colpisce a morte. A terra, si trascina verso il marito allungando la mano verso di lui, finché non riesce a prendere la sua. Un gesto che l'uomo ricambia. In punto di morte, vorrebbe dirle qualcosa, ma l'ultimo respiro lo coglie prima che riesca a parlare. I due muoiono mano nella mano, circondati dalle guardie Wen, con un massacro tutt'intorno.
Non credo che FangMian amasse la Signora Yu, non quell'amore romantico e passionale, ma sono sicura che in fondo tenesse a lei, che provasse stima e rispetto per lei.
Nel frattempo, anche se i genitori gli hanno detto di scappare e mettersi in salvo, appena riescono a liberarsi di Zidian i tre fratelli fanno dietro front per tornare al Pontile del Loto. I due ragazzi lasciano la sorella al sicuro nel bosco, e si dirigono di corsa verso casa. Nello shock generale, Wuxian riesce comunque a mantenere una certa lucidità, ora ha un grosso peso sulle spalle, deve proteggere il fratello, e lo fa anche attraverso piccoli accorgimenti: come quando suggerisce di usare l'entrata sul retro invece che quella principale, quando nasconde se stesso e Jiang Cheng prima che Mano Fondi Nucleo li possa vedere, o quando dice al fratello, che vuole vendicarsi e prendersi i corpi dei suoi genitori, che ci sarà tempo per la vendetta, irrompere ora sarebbe un suicidio.
I due si arrampicano sulle mura e quello che si palesa davanti ai loro occhi è uno spettacolo sconvolgente, terribile, tremendo, scioccante. Con le facce sconvolte, le lacrime agli occhi e la rabbia in corpo, assistono alla distesa di discepoli massacrati... e poi ai corpi dei genitori. Senza essere visti, riescono a scappare via, e cominciano a correre, correre, correre. Una lunga corsa disperata per il bosco. Quando finalmente si fermano, Jiang Cheng vuole tornare indietro, e Wuxian deve rincorrerlo più volte per dissuaderlo. Se tornasse indietro, verrebbe certamente ucciso. Jiang Cheng ne ha abbastanza di lui, si arrabbia, lo prende per il collo come se volesse soffocarlo, lo spinge per terra, gli urla addosso. Si sfoga, gli scarica addosso la colpa, gli dice "Hai voluto fare l'eroe, bene, sei contento adesso? Perché hai dovuto immischiarti? Che importava se Lan Zhan e Jin Zixuan fossero morti?" Poi lascia la presa su Wuxian e si lascia cadere nell'erba, disperato, chiamando i suoi genitori.
In questo momento, capisco perfettamente il dolore, lo shock e la rabbia cieca di Jiang Cheng, e il bisogno angosciante che ha nel dover dare la colpa a qualcuno. Prima la Signora Yu, e adesso lui, devono puntare il dito contro qualcuno per quello che sta succedendo, e la persona più facile da incolpare è Wuxian. La loro è una rabbia irrazionale, perché, lo ripeto, non è colpa di Wuxian. Gli UNICI COLPEVOLI qui sono gli Wen, e basta. Scaricare la colpa su Wuxian è la soluzione più facile, perché ce l'hanno davanti, e perché sanno che con lui possono farlo perché Wuxian non risponde, lui ingoia tutto, mentre affrontare gli Wen sarebbe più difficile.
Qui Jiang Cheng manca anche di empatia. Ha appena perso la sua famiglia ed è arrabbiato (comprensibile), ma quella non era solo la sua famiglia, era anche la famiglia di Wuxian. Come può pensare che sia contento? È ovvio che anche Wuxian sta soffrendo, perché è la seconda volta che perde una famiglia. Purtroppo Jiang Cheng ha il grave difetto di vedere solo il proprio dolore, si lascia accecare dalla rabbia, e questo lo porta a essere irrazionale e a dire cose cattive.
E mentre capisco perfettamente la reazione di Jiang Cheng, qui comincio ad avere problemi nel capire Wuxian. È da quando hanno lasciato il molo che non so cosa sta provando. Voglio dire, so che sta soffrendo, ma non so esattamente cosa prova e cosa sta pensando. Mentre ho il punto di vista di Jiang Cheng quando si sfoga, non ho invece il punto di vista di Wuxian rispetto a quello che sta succedendo. Quando i due ragazzi sono nell'erba, Wuxian si limita a piangere in silenzio (e non è nemmeno un pianto disperato, è un pianto trattenuto), ma non dice una parola, quindi non riesco a cogliere il suo POV.
Non so come, Wuxian si addormenta nell'erba, e quando la mattina dopo si sveglia sia lui che il fratello sembrano esausti, come senza energie. La rabbia ha ceduto il posto a una sorta di depressione in Jiang Cheng, seduto con lo sguardo perso e fisso, immobile. Tocca a Wuxian farsi forza, e dare forza al fratello. Gli prende la mano e tenta di farlo alzare, e ci riesce solo quando gli ricorda che devono raggiungere la loro sorella, che li sta ancora aspettando da sola nel bosco. A quel punto Jiang Cheng si alza, ma è spento, privo di vita, privo di forza. E c'è un'inquadratura che non sono sicura di capire: Jiang Cheng non guarda nemmeno per un secondo il fratello, Wuxian lo guarda (come se si aspetti che gli dica qualcosa?), solo per un attimo, poi abbassa lo sguardo. Jiang Cheng non dice una parola, non lo guarda, e passa oltre.
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Jiang Cheng lo supera senza nemmeno guardarlo in faccia. Di nuovo, lo capisco: è chiuso in se stesso, scioccato, arrabbiato, deve metabolizzare quello che è successo. Capisco la reazione del chiudersi stile riccio depresso, e non è solo arrabbiato con Wuxian, ma penso che abbia anche bisogno di tempo per se stesso, per accettare la cosa a modo suo. Questo è il suo modo di reagire di fronte al lutto.
Ma Wuxian? Cosa gli passa per la testa? So che non è solito sfogarsi come Jiang Cheng e non si lascia nemmeno andare a pianti disperati, e in questo preciso momento, nonostante il dolore, lo shock e i sensi di colpa che gli hanno scaricato addosso, non può permettersi di abbandonarsi al dolore, deve essere forte e prendersi cura dei suoi fratelli. Quando Jiang Cheng si alza e passa oltre, si aspettava che gli dicesse qualcosa? Non credo si aspettasse delle scuse, perché credo abbia compreso la rabbia del fratello e forse pensa che abbia anche ragione, ma forse si aspettava/desiderava/gli avrebbe fatto bene, una parola da parte sua. Magari anche solo una pacca sulla spalla o un gesto con la testa o una semplice occhiata, qualcosa che gli facesse capire "per ora sono sconvolto e arrabbiato, e ho bisogno di tempo per accettare la cosa, ma forza, andiamo insieme da nostra sorella". Invece non riesce nemmeno a guardarlo per un attimo e non pronuncia una sola parola, e Wuxian abbassa lo sguardo (ferito?), ma ancora non so che cosa prova di preciso.
Questo evento rappresenta la prima grande spaccatura tra i due fratelli. Sono sicura che Jiang Cheng non odia Wuxian, e Wuxian non porta rancore per le parole del fratello, ma in questo momento c'è un evidente problema di comunicazione tra i due.
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Raggiungono la sorella, che li ha aspettati per tutta la notte. Come vede i loro visi distrutti e devastati, capisce subito che è successo qualcosa. Quando Wuxian si trova di fronte a lei per darle la notizia, all'inizio la guarda per un momento, trattenendo a stento le lacrime, poi non riesce a sostenere il contatto visivo, distoglie lo sguardo e si volta di lato, come se si vergognasse della notizia che le sta portando (non so se vergogna è la parola giusta).
E siccome abbiamo dato il via alle scene tragiche, ne abbiamo un'altra in cui i tre fratelli piangono sotto la pioggia. La sorella è scioccata (continua a ripetere "non ci credo, non ci credo" mentre piange), incredula e disperata, vederla piangere fa tornare le lacrime anche a Jiang Cheng, e anche Wuxian piange, ma ancora non riesco a capire esattamente cosa sta provando. Mentre il fratello e la sorella stanno GIÀ avendo una reazione al trauma, uno con una rabbia dolorosa e poi depressione, e l'altra con un disperato dolore, Wuxian sembra che non abbia modo di reagire e metabolizzare quello che sta succedendo, forse perché stanno succedendo troppe cose nella sua testa e non riesce a esprimerle. E il fatto di dover essere quello forte del gruppo che deve badare agli altri, lo "costringe" a non potersi abbandonare al dolore come gli altri due.
In qualche modo tornano sulla barca e Wuxian comincia a remare, mentre i fratelli siedono e piangono, con Jiang Cheng che accarezza Zidian della madre. Nella loro situazione, trovano riparo in una locanda, dove la sorella si mette a letto con la febbre alta. Ha bisogno di medicine, Wuxian quindi esce a comprarle, e prima di uscire raccomanda a Jiang Cheng di rimanere con la sorella e prendersi cura di lei mentre lui è fuori. Si inginocchia di fianco a lui, gli mette una mano sulla spalla, come per dargli coraggio, ma Jiang Cheng continua a tenere quello sguardo dolorosamente fisso, chiuso in se stesso. Wuxian si alza, fa qualche passo, e prima di varcare la porta si volta un'ultima volta a guardare il fratello. Ha le lacrime agli occhi, di certo gli fa male vederlo in quello stato, ma non sa come aiutarlo.
Quando ritorna alla locanda, scopre che Jiang Cheng per qualche motivo se ne è andato. Prova a chiedere alla sorella, ma lei non si è nemmeno accorta che fosse uscito, subito si agita, fa per andarlo a cercare, ma Wuxian la trattiene e le assicura che andrà lui a cercarlo e che lo riporterà indietro sano e salvo. Dovendosi separare da lei e lasciarla sola, disperato, le chiede di stare attenta e di andare dalla nonna, in attesa che lui riporti indietro Jiang Cheng. YanLi gli promette che starà bene, ma quando chiede a Wuxian di trovare Jiang Cheng così potranno andare tutti e tre insieme dalla nonna, Wuxian distoglie lo sguardo da lei, di nuovo non ha il coraggio di guardarla, e poi scappa via senza risponderle.
Ripensandoci, mi sono ricordata di quando @dilebe06 mi disse che in questo frangente Wuxian non si sente degno di provare il dolore per la perdita dei genitori. Il fatto che non riesca a guardare in faccia la sorella è un segno che si vergogna, che si sente in colpa per quello che è successo. Quando la sorella parla di stare tutti e tre insieme, lui scappa via, come se non si sentisse più degno di stare in quella famiglia perché ha rovinato tutto. Quindi ha tutta l'intenzione di ritrovare il fratello e riportarlo alla sorella sano e salvo, ma non può promettere la stessa cosa di se stesso.
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Immaginando che Jiang Cheng sia tornato al Pontile del Loto per cercare vendetta in un momento di folle disperazione, Wuxian corre a casa e si intrufola all'interno. Qui la prima persona in cui si imbatte è Wen Ning, che in un primo istante attacca credendo che sia immischiato nel massacro del Clan Jiang. Wen Ning gli assicura che non c'entra nulla, che è giunto sul posto appena ha sentito la notizia. Wuxian gli crede, sembra affidabile, lo lascia andare. Ma ha i nervi scossi, trema per l'agitazione, non ha idea di come agire. Wen Ning gli rivela che Jiang Cheng è stato catturato e ora si trova lì prigioniero, Wuxian considera l'idea di prendere Wen Ning e usarlo come ostaggio, ma il ragazzo gli offre il suo aiuto, gli dice che farà del suo meglio per liberare Jiang Cheng, e cercherà anche di portare fuori i corpi dei genitori, così che possano essere seppelliti in modo degno. Wuxian non ha un piano migliore, l'unica cosa che gli resta da fare è affidarsi a lui, nella speranza che sia davvero dalla sua parte e che riuscirà a liberare suo fratello.
Nel mentre gli Wen stanno banchettando per festeggiare la vittoria riportata quel giorno. D'ora in avanti il Pontile del Loto sarà una proprietà del Clan Wen, e gli verrà dato un nuovo nome. La smorfiosa piagnucola tra le braccia di Wen Chao, fingendo di aver avuto tanto paura di non rivederlo più, poi guarda con disprezzo il corpo della Signora Yu, accasciata accanto al marito in una scia di sangue. I due corpi vengono poi appesi sul portone principale, mentre gli Wen si danno ai festeggiamenti in puro stile Nozze Rosse cinesi.
Wen Ning è davvero dalla parte di Wuxian, e finge di controllare che sia tutto in ordine riuscendo a eludere le guardie, che si prendono gioco di lui quando il ragazzo si allontana. Wen Ning non solo è coraggioso come un eroe, ma si rivela anche furbo, usando la sua aria tanto dolce e innocente per giocare al doppiogioco.
Nella barca, Wuxian attende il ritorno di Wen Ning. È agitato, irrequieto, con i nervi a pezzi, come se fosse sull'orlo di un cedimento nervoso o di un attacco di panico. Mille pensieri gli affollano la mente. Pensa a sua sorella, che ha lasciato sola, pensa a Jiang Cheng, si chiede se sia davvero lì, si chiede se Wen Ning gli abbia detto la verità e lo sta davvero aiutando. Le vite dei suoi fratelli pesano sulle sue spalle, non potrebbe mai perdonarselo se dovesse accadere loro qualcosa.
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carolinerecords · 3 years
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ELEPHANT BRAIN
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Gli Elephant Brain sono una band nata a Perugia nata nel 2015 dalle menti di Vincenzo Garofalo, Andrea Mancini, Emilio Balducci, Roberto Duca, Giacomo Ricci. Il loro è un indie alternative cantato rigorosamente in italiano. Negli anni hanno aperto, Giorgio Canali, Ministri e The Zen Circus e nel 2019 hanno vinto il  Premio SIAE al Rock Contest di Controradio. Il disco d’esordio “Niente di speciale” è uscito a gennaio 2020, al quale ha collaborato anche Jacopo Gigliotti, bassista dei Fast Animals and Slow Kids.
ASCOLTALO QUI > NIENTE DI SPECIALE 
1 - Ti svegli su un isola deserta. No panic: hai potuto portare con te tre cose e una di queste è un album.
-  Vincenzo: Masterpiece dei Big Thief (poi con il tempo realizzerò che avrei dovuto portare anche un lettore cd/giradischi, ma quelli sono altri problemi), una chitarra e un po' di sana soppressata calabrese sottovuoto (sia mai che qualche altro naufrago arrivi, che faccio mi faccio trovare a mani vuote?). Andrea: L’album lo approvo! Sulla soppressata avrei da ridire... insomma su un’isola deserta... capisco l’attaccamento ma ti vuoi proprio male! Sostituirei i 2 oggetti con un coltellino multiuso e una cassa di Best Bräu (vale come una cosa, vero?)
2 - On the road: c'è un’ autoradio con dentro una musicassetta. Dentro ci sono almeno tre canzoni da cantare a finestrino aperto.
-  Vincenzo: Gazebo Penguins – Senza di Te, Riviera – Cosa Rimane e Verme – Va tutto malone (sono andato di italiane nostrane, ogni volta che partono in macchina è uno sbrocco).
3 - Hai rimandato, hai rimandato, ma oggi tocca a te. La playlist dal dentista per non sentire il trapano nelle orecchie.
-  Roberto: credo la scelta sarebbe tra qualcosa di molto arrogante, colma di hardcore punk incazzatissimo à la Converge e gruppi affini, oppure qualcosa di calmissimo. Mi ci vedrei a farmi trapanare i denti mentre ascolto Punisher di Phoebe Bridgers, non so perché.
4 - Qual è il tuo memorabilia musicale a cui non potresti mai rinunciare?
-  Andrea: “Ok Google, cerca il significato di memorabilia musicale”. Google: I memorabilia musicali comprendono qualsiasi articolo possa ricordare un cantante o una band, siano essi articoli appartenuti a personaggi noti, come diari manoscritti, strumenti musicali, abbigliamento oppure articoli di altro genere, come merchandising e materiale promozionale. Andrea: Ok, top!
5 - Guilty Pleasure : quella canzone che ti fa vergognare, ma che non puoi proprio fare a meno di ascoltare.
- Andrea: “Un nuovo bacio” di Gigi d’Alessio. Ovviamente non la ascolterei mai di mia spontanea volontà. È capitato una volta che passasse in radio mentre ero con la mia ragazza, e in quel momento invece di cambiare subito (non so per quale motivo non lo feci e soprattutto perché stessimo ascoltando la radio) ho cominciato a farci lo stupido sopra cambiando il testo e gridando come un matto quando arriva la parte, no? “Le domeniche d’agosto quanta neve che cadrà... questa cosa l’ha fatta ridere un sacco, per cui da quel momento in poi quando facciamo viaggio in macchina (e non ho il controllo di Spotify) cerca sempre il modo di infilarla in rotazione, l’unica accortezza che le chiedo è di mettere la modalità privata su Spotify, almeno quello. Vincenzo: Ok posso fare il momento verità? Io nel lontano 2010 andai per gioco ad un concerto di Gigi assieme ad altri due amici. Concerto incredibile, non c’era una canzone che non sapevamo! Momento verità chiuso.
6 - Film o serie tv : questa volta sceglilo per la colonna sonora.
- Giacomo: dal mio punto di vista Westworld è una delle serie TV con la miglior colonna sonora che siano mai state prodotte negli ultimi anni. Inoltre è colma di raffinate rivisitazioni al piano dei Radiohead, Kanye West, Nirvana e White Stripes. Per quanto riguarda i film internazionali non posso che non citare I love radio rock Radio Caroline, trasmetteva negli anni ’60 da una nave danese boicottando le trasmissioni radio ufficiali con tutta la “musica proibita” dell’epoca. L’intera pellicola è un omaggio musicale al rock di quel periodo. Invece per quanto riguarda film Italiani la mia colonna sonora preferita rimarrà sempre quella del film Nuovo Cinema Paradiso, un brano bomba del maestro Morricone.
7 - La chiavetta nello spazio : la band o il musicista di cui la terra non ha proprio bisogno.
-  Vincenzo: Gli 883, li odio nonostante per forza di cose io sappia molte loro canzoni ahahahah. Andrea: Io mi libererei volentieri anche di Gigi d’Alessio comunque!
8 - Il 1999 per noi Caroline Records è stato l'anno in cui abbiamo cominciato a diventare quello che musicalmente siamo oggi: tu a che punto eri?
- Roberto: avevo 6 anni, compravo le cassette pezzotte alle bancarelle per strada nel paese natale di mia madre, in Campania: i Liquido e Lene Marlin, che svolta. Un mio cugino mi avrebbe passato proprio in quel periodo Enema Of The States dei Blink-182.
9 - E invece un album degli ultimi 12 mesi che tutti dovrebbero ascoltare?
- Roberto: il disco che ci siamo ascoltati più in assoluto proprio tutti noi della band credo sia Somewhere City degli Origami Angel, emo math molto pop punk (e molto di più, anche), di quello coi chitarrini, ma anche -oni, accordati strani. Direi questo. Vincenzo: Sottoscrivo ogni singola parola.
10 - Dal vivo: il miglior concerto che hai visto, quello che rimpiangi di aver perso e quello che non vuoi assolutamente perdere.
- Roberto: di concerti belli ne ho visti, negli anni, molti, ma se dovessi scegliere il migliore non potrei fare altro che indicare quella volta in cui ho visto i Touché Amoré suonare un'ora e mezzo di concerto tecnicamente e soprattutto emotivamente impeccabile al Covo, mi pare fosse il 2017.  Il più grosso rimpianto è non aver visto i Brand New, cioè quella che definirei la mia band del cuore, a Londra, sempre nello stesso anno: una settimana prima del concerto era venuta fuori una brutta storia su Jesse Lacey, voce e chitarra, e tutte le date furono annullate. Ancora mi rattrista. Infine, ho un biglietto per andare a vedere i My Chemical Romance (nostalgia? In realtà non tanta, ad essere sincero, sono proprio genuinamente carico). Doveva essere a luglio di quest'anno, ma è ovviamente stato spostato a quello dell'anno prossimo e farò in modo, vita che scorre permettendo, di andarci lo stesso.
11 - Si apre il sipario: con quale grande artista vorresti condividere il palco almeno una volta nella vita?
- Vincenzo: Vabbè troppo scontato dire Dave Grohl? Ok si forse si. Allora dico Paul McCartney.
12 - Pizza, Netflix e passeggiata col cane: oltre ai siiti cliché, com’è stato il tuo rapporto con la musica durante il lockdown? Cosa hai creato e cosa hai ascoltato?
- Vincenzo: personalmente creato davvero molto poco, ascoltato e suonato tanto. Per citare alcuni dischi che ho letteralmente consumato: Somewhere City degli Origami Angel, Brave Faces Everyone degli Spanish Love Songs, tutta la discografia dei Death Cab For Cutie (due album sopra tutti Transatlanticism e Narrow Stairs) e Random Desire di Greg Dulli.
13 - Adesso chiudi gli occhi e quando li riapri il calendario recita “Agosto 2021”, dove sei e cosa stai facendo con la tua musica?
- Vincenzo: Sboom! Un nuovo virus ha sterminato l’intera popolazione mondiale e siamo rimasti solamente: io, Arnold Schwarzenegger e Satana. Mi vedo a sorseggiare un cocktail insieme a loro. A parte tutto, mi vedo su di un palco a sudare insieme a quei 4 stronzi con cui condivido da più di 7 anni due giorni a settimana di sala prove. Mi vedo con un nuovo disco da registrare (o già registrato chi lo sa? mistero).
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