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#tracce di sangue
silenziodorato · 7 months
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Ennesima storia di violenza, ennesima Giulia. Hanno trovato il suo probabile dna, i suoi capelli e tracce di sangue, tutto della ragazza scomparsa che si cercava e si cerca ancora, ma non più viva. Era sparita in macchina con il suo ex ragazzo, che i suoi genitori dicevano essere UN PO' possessivo, un PO' GELOSO, non voleva che lei si laureasse prima di lui, il 16 novembre. Il giorno più bello della sua vita, la sua soddisfazione più grande probabilmente. Appena scomparsa tutti abbiamo pensato: ragazza + ex fidanzato = femminicidio. Non volevo crederci ma ora lui è nel registro degli indagati per tentato omicidio. I genitori lo giustificano. Un po' GELOSO. Un po' POSSESSIVO. Basta fiocchetti, basta associazioni, basta parlarne senza intervenire, basta vivere in una società maschilista basata sul dimostrare potere, sulla possessione, sull'oggettificare.
Basta. Violenza. Sulle. Donne.
Sono giorni che penso a questa ragazza, stava per laurearsi. Stava per incominciare a vivere la sua vita. E probabilmente lui l'ha portata via dai suoi sogni e dalla sua famiglia. Sono stanca, tanto. Poteva essere una di noi, una nostra amica, nostra sorella, nostra madre.
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haiku--di--aliantis · 3 months
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Quello che resta di un gioco d'amore, una volta che i due segreti amanti sono tornati alle rispettive case, normalmente è di difficile percezione, all'esterno. Le tracce delle funi e i segni rossi sulle natiche di lei saranno abilmente dissimulati e nascosti allo sguardo distratto del coniuge. Carezze bugiarde. Andranno via presto, durante la notte. Il desiderio di lui nella sua mente di donna in amore invece non se ne riuscirà ad andare.
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Il profumo intimo di lei sulle mani, sulle labbra e sulla barba di lui, gli comunica passione e lo costringe ad eccitarsi anche se lei non c'è. Sua moglie intuisce e soffre in silenzio. Non basta una sola doccia. Non basta una sola notte. Non bastano due ore di amplesso segreto, per soddisfare la reciproca voglia di divorarsi a vicenda il corpo. Non c'è gioco più bello e soddisfacente. I loro cuori pompano sangue nuovo. Sul filo di un dirupo.
Aliantis
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SENSI DELL’ARTE - di Gianpiero Menniti 
DELITTO E DISTACCO
L'arte si fa storia. Nel XIX e poi nel XX secolo, ha raccontato la guerra e lasciato tracce di sdegno, incisive: oltre la lotta, nell'orrore della repressione, nell'infamia dell'esecuzione, nell'atto ripugnante della soppressione. Per lo scopo cinico che scorre spietato nel sangue di ogni conflitto. Goya lo coglie nell'urlo tragico del martire gettato sull'impeto vile che sta per abbatterlo. La morte è violenta. Manet, invece, raccoglie la scena nell'usualità dei gesti, nell'immobilità, nell'assenza di dramma. Due paradigmi, connotati da una profonda distanza. Quello di Manet appare un dipinto di maniera. Eppure, tra i due, è il più crudo e il più profondo: la morte nasconde la violenza nell'indifferenza, la tramuta in "banalità del male", come ben comprese Hannah Arendt nel lontano 1963. Così, Manet anticipa la distanza che protegge il delitto dei più forti: modello delle società organizzate novecentesche che coprono di mostruosa burocrazia la caduta dell'umanesimo. In questa scia, a poca distanza dalla Seconda Guerra, Picasso seppe concedere un ulteriore segno al già inarrivabile "Guernica": la distruzione della vita nel suo germogliare, nuda, minacciata da corpi metallici privi di fattezze. Maschere di morte. Avanzano, mossi da un desiderio di stupro dell'esistenza.  
- Francisco Goya (1746 - 1828): "Il 3 maggio 1808", 1814, Museo del Prado, Madrid
- Édouard Manet(1832 - 1883): "L’esecuzione dell’imperatore Massimiliano del Messico", 1868, Kunsthall, Mannheim
- Pablo Picasso (1881 – 1973): "Massacro in Corea", 1951, Musée National Picasso, Parigi
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ocoreanalfabeta · 7 months
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Franco. Un nome comune, insignificante come sabbia scivolante tra le dita. Un bambino nato nel 1927, in un paesino sperduto tra le braccia chiuse della Campania. Lì, in quel posto afflitto dal sole implacabile e dalla sabbia che tutto inghiotte, il male ha trovato rifugio.
Gli ancelle del tempo, con la loro falce affilata, si erano unite per dar vita all'essenza dell'oscurità e della corruzione, e Franco era lo strumento perfetto. Crescendo, le sue radici affondavano sempre più nelle terre infette, e così quella piccola pianticella abbracciò il marcio circostante. Le case cadenti, le strade deserte, le facce tragiche dei suoi abitanti: tutto ciò si fonde con la sua anima distrutta che vomita incontrollabilmente peccaminose intenzioni.
La sua figura, una carne umida e spettinata, si perdeva tra i vicoli bui, precorrendo le tracce di corruzione che scavavano il loro cammino. La sua voce, uno sghignazzo sinistro e grezzo, echeggiava tra i muri mentre sussurrava le sue preghiere di depravazione.
Il suo volto tanto pallido e freddo da poterlo confondere, a tratti, con una statua marmorea nel cimitero di un Dio dimenticato. L'odore di violenza che lo avvolgeva come un velo putrido, era il suo marchio indelebile. Eppure, un altro marchio solcava la sua carne: un rosario, oscenamente consacrato, che trasudava misericordia e redenzione.
Franco era un uomo di Chiesa. Un sacerdote degenere, un flagello che si dilettava nel suono delle lacrime e dei lamenti. Bendando i suoi occhi ormai opachi e ascoltando le preghiere soffocate dei suoi fedeli, sapeva che il potere sovrannaturale che una volta gli era stato promesso, era diventato quasi tangibile.
Il prete cattivo, soffocante di desideri proibiti, si gettava nella notte senza regole. Carne e sangue erano i suoi vizi, la violenza era il suo pane quotidiano. Alla ricerca di quel calore tanto proibito, la sua croce si sciolse tra le sue mani e l'oscurità si riversò in lui.
Nessuno, forse solo i sussurri del vento carico di peccato, avrebbe potuto prevedere il terribile destino che avrebbe atteso l'anima dannata di Franco. La sua strada si sarebbe intrecciata con flamme divine e sangue versato, causando una tempesta di tragedia.
E così, immerso nel buio eterno, Franco continua a danzare nel freddo riflesso di uno spirito corrotto. Animato da un desiderio insaziabile, inietta fiele nelle vene della sua vittima, macchia di nero ogni colpo di luce che osa attraversare il suo cammino.
Ma l'oscurità non può nascondere eternamente la scintilla di speranza, e la sua misericordia assomiglia a un'ombra che si spalanca sulla sua cupa anima.
Chissà quali demoni chiamerà a sé, chissà quanti cammini distrutti seguiranno i suoi passi. Franco, il prete cattivo, con i suoi vizi segreti e le sue preghiere sacrileghe, è un'ombra che, prima o poi, dovrà affrontare la luce.
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a--piedi--nudi · 19 days
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Con quale ossessione vivi?
Riprendere, riprendere, riprendere, mostrare l’invisibile, seguire tracce lontane mai segnate.
Odori, profumi.
Un treno in corsa, colori sfuggenti mischiati.
Scappare, scappare, scappare sempre.
Restare.
Senza tesi.
Voglio un film senza tesi come il sorriso d’un senza tetto.
Sono case calde, accoglienti salotti. Senza tesi: rivoluzioni.
Che ossessione hai?
Raccontare? Con parole? Immagini? Come fai? Rincorri? Accumuli? Scrivi? Dimmi.
Dove ti appoggi quando senti il vuoto?
Una lente, un riflesso, qualcosa di capovolto, il sangue va alla testa.
Filtra, capovolgi, scarta, taglia, attraversa l’incanto, costruisci.
Davvero?
Ritorna tutto in musica.
Condensa e strappa, abbandona.
Parti, sregola, rapisci, ruba, ucciditi, perdona e riprendi tutto.
Tutto.
Tutto daccapo.
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princessofmistake · 3 months
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Gli antichi (non tutti) pensavano che la sede della memoria fosse il cuore. A questa convinzione va fatto risalire l’etimo del termine ricordo (da cor, cordis, che in latino voleva dire cuore). Se ne conserva ancora una traccia piuttosto evidente in Cartesio, che parlando della memoria, e in particolare delle tracce che lasciano le idee in noi, scriveva che queste tracce “passano attraverso le arterie nel cuore, e da là s’irraggiano in tutto il sangue (…)” per imprimersi poi “nella parte interiore del cervello”. [...] Ricordare significherebbe, quindi, riportare al cuore, rimettere nel cuore, tornare indietro col cuore. Ed è certamente una sensazione pregevole, comunque la si voglia interpretare.
Il non luogo della memori e dell’oblio di Enrico Castelli Gattinara
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blackrosesnymph · 7 months
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Cosa non ti piace a livello sessuale?
Mi sa che l'elenco è ampio, su due piedi direi: l'erotizzazione delle feci, del vomito e del sangue (della pipì ci devo pensare, nel senso che in teoria sono più tollerante ma in pratica dovrei vedere), che mi si spunti in bocca (lo accetto ma mi crea tanto disagio), qualunque tipo di dolore inferto che superi la soglia del dolore sopportabile (non mi piace qualunque forma di sado-masochismo che lasci tracce per essere più chiari), per quanto mi piaccia l'idea di essere immobilizzata voglio che prima si abbia ben chiaro come stimolarmi perché col cazzo che mi faccio legare a salame per poi star là a pregare che il tutto finisca perché mi sto annoiando
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lanavetro · 2 years
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“Justine, ma secondo te i tuoi familiari si ricordano ancora di te?”
“Sì, perché noi siamo sempre legati dallo spirito e dal sangue.”
“Ma non hai paura che non ti riconoscono? Che non sanno più niente di te? A cosa serve vivere se non si lascia traccia di sé?”
“Le tracce non sono nient’altro che materialismo. Noi non abbiamo bisogno di questo.”
Preferisco la campagna per non farmi più trovare.
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arte-miss7 · 10 months
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In un sonnellino pomeridiano non premeditato ho fatto un sogno assurdo, anzi due:
Nel primo ero nella biblioteca civica della mia città e avevano messo dei teli nel chiostro (?) e io ero andata li a studiare, nonostante avessi un po’ di febbre come nella realtà (in cui effettivamente sono 3 giorni che sto male e ho la febbre). Fatto sta che vedo un ragazzo, Marci, che trovo molto carino e che non è la prima volta che sogno che viene da me e si avvicina e vede che non sto tanto bene. Nel mentre io ho un mezzo mancamento, per fortuna che sono seduta sul telo e lui mi prende la testa per non farmela sbattere e me la appoggia sulla sua spalla e rimaniamo lì qualche minuto con una tensione ed energia assurda dove non succede nulla, non ci baciamo ne niente. Solo questa fortissima energia.
Nel secondo sogno tutto è ancora più assurdo e pieno di dettagli, molti li ho già rimossi. Comunque in sintesi andavo sul tardi e completamente da sola in un cimitero di provincia, quello dove è seppellito mio padre perché per l’appunto volevo fargli visita. Una volta arrivata sulla tomba, faccio per lasciargli una lettera o un disegno, ora non ricordo ma mi sbaglio, ce letteralmente sbaglio tomba e quando me ne rendo conto faccio su tutto e mi incammino sconvolta del mio errore verso la direzione giusta. Arrivo nella torretta e mi rendo conto di dover salire alcuni piani, ma ad attendermi giù c’è una specie di sala d’attesa (?) dove una ragazza cercava il suo posto prenotato e quando le ho detto di sedersi dove voleva, lei mi ha risposto qualcosa tipo “eh no! È importante rispettare le regole”, va beh inizia a farsi tardi e soprattutto buio e tutto mi fa molta paura e per assurdo, nel mezzo del cimitero inizia una partita di calcio (di quelle molto importanti) e si riempie di tifosi e baracchine che vendono cibo (?). Però la torretta dove dovevo salire io rimane abbastanza buia e vuota e nel mentre perdo pure una delle mie borse in cui avevo proprio la lettera. Inizio a salire, pur non sapendo con esattezza il piano, perché avevo paura che di lì a poco avrebbero chiuso la torretta. Nei piani non c’era illuminazione, se non quella della luna perché erano piani di forma rettangolare completamente aperti e divisi dall’esterno solo da una ringhiera, mi rendo presto conto di dover salire fino all’ultimo piano, una volta arrivata vedo due signore vestite da infermiere che lavoravano al buio e c’era tanto caos e mi hanno fatto andare via dicendo che dovevano rilevare delle tracce di sangue(?) nonostante la follia di questa motivazione me ne vado quasi sollevata di non essere riuscita a raggiungere il mio scopo… mentre scendo le scale guardo fuori, la partita è finita e vedo una macchina sfrecciare verso l’uscita, mentre sta per mettere sotto un calciatore, l’autista si fa fuori dal finestrino e gli batte un pugno esultando, e da lontano mi rendo conto che è proprio mio padre, che si rimette presto alla guida e sfreccia verso l’uscita. Io rimango relativamente poco sconvolta dalla scena e mentre sto per uscire dalla torretta incontro la mia amica Giulia L (amica veneta) che era lì con un ragazzo che lavorava nel cimitero ma faceva anche il personal trainer (?) e i due mi offrono un passaggio anche se non aveva alcun senso dato che la mia amica viveva in Veneto ma comunque io lo accetto e il sogno finisce.
Ora io mi chiedo: non ho potuto visitare la tomba di mio padre perché lui era scappato? Ma dove andava e perché non mi ha nemmeno salutato?
Assurdo che questi due sogni siano avvenuti in pochissimo tempo
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antheis · 1 year
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“Era tutto più semplice, in Francia. Non avevo alcun bisogno di ricorrere ad altro che incantesimi basilari, e la mia vita non dipendeva mai
da quanto sarei stata brava a gestire le mie emozioni sotto stress.
In cinque anni,
non avevo mai perso il controllo così completamente.
Non ne ho mai avuto alcuna ragione, del resto.”
Estratto da Nodo di Sangue, un urban fantasy edito Segreti In Giallo Edizioni.
La strega Dafne sta per lasciarsi alle spalle una vita quasi perfetta a Parigi per mettersi sulle tracce del suo insegnante scomparso. Potrà risvegliare il suo pieno potere abbastanza da scoprire la verità , o anche solo per sopravvivere al l’alleanza con il vampiro più antico e fastidioso tra le sue conoscenze?
Al lettore l’ardua sentenza.
Politiche vampire, indagini paranormali e un pizzico di romanticismo…
In libreria e online!
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Cuore spezzato
D'improvviso, la morte
Di ogni emozione
Il buio della ragione
Le mani sporche di sangue
Il cuore sopra al polmone
Mi hai ucciso
Senza lasciare tracce
Ne commozione
Adesso non ho più pace
Volevo solo lasciare questa calce
Lasciare tutto in costruzione
Volevo solo sperare in una resurrezione
Adesso che sono morto
Sono preda degli avvoltoi
Umani e così fragili
Aspettavano tutti sul porto
Il mio cadavere
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hermioneblk · 2 years
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Only Murders in the Building - S01 | E07 - 08 - riassunti e commento
7. Il ragazzo della 6B
Questo episodio per quanto un po’ esasperante è tutto concentrato sulla figura di Theo il figlio di Teddy lo sponsor del podcast. Dato che Theo è sordo nessuno dirà una parola durante tutto l’episodio e un po’ vedremo Theo leggere le parole sulle labbra degli altri e un po’ osserveremo il linguaggio dei segni tutto con sottotitoli che ha reso sicuramente la visione più ardua ma la recitazione è stata superba.
Theo aveva visto i quattro ragazzi entrare nel suo appartamento restando nascosto in una stanza con uno spioncino e aveva visto Zoe rubare l’anello con lo smeraldo. Quando la notte della festa sull’attico vanno tutti in cima con lo stesso ascensore Teddy si accorge che Zoe gli ha rubato l’anello e ordina al figlio di riprenderselo. Theo affronta Zoe e durante un battibecco per sbaglio lui la spinge giù dal balcone. Tim ha visto tutto. Theo corre dal padre e lui gli dice che non si deve preoccupare poi minaccia Tim affinché non dica niente.
Mentre Charles è impegnato con la fagottista Mabel e Oliver sulle tracce di Theo scoprono le malefatte del padre: la stanza dove stava nascosto Theo con lo spioncino è un luogo in cui il padre Teddy tiene tutta la refurtiva i gioielli che ruba dalla sua ditta di onoranze funebri, spoglia i cadaveri di tutti i loro averi e se ne appropria per rivenderli. Tim dunque aveva cominciato ad indagare su questi traffici.
8. Fan fiction
Theo imprigiona Mabel e Oliver e chiama il padre. Teddy li minaccia affinché chiudano il podcast ammettendo che si è trattato solo di un suicidio…
Tornando a casa Oliver e Mabel si imbattono in tre fan del loro podcast e li invitano a collaborare con loro all’indagine. Hanno anche parlato con la poliziotta che ha dato loro il telefono di Tim e lei li sprona a trovare un movente e risolvere il caso. Grazie all’aiuto dei fan si giunge alla conclusione che Tim è stato ucciso da Teddy dato che lo ha scoperto mentre indagava sui suoi traffici cosa che hanno approfondito grazie alle informazioni salvate sul telefono di Tim: voleva smascherare il traffico di gioielli di Teddy trovando lo smeraldo. Il podcast viene fatto uscire con questa conclusione e la poliziotta è soddisfatta e ha mandato ad arrestare Teddy anche per i suoi traffici. Però nel frattempo arriva la risposta dell’esame tossicologico fatta al cadavere di Tim: è stato avvelenato. Tra l’altro Theo e Teddy erano stati visti grazie alle telecamere lontani dall’appartamento di Tim all’ora dell’omicidio dunque vengono scagionati: hanno sparato a Tim dopo averlo avvelenato…
Quando Charles va a bussare all’appartamento della sua fagottista e la trova morta…
Commento:
La trama sta andando sempre meglio e l’intuizione del giovane fan è interessante soprattutto perché nessuno di noi spettatori c’era arrivato: perché Teddy avrebbe dovuto sponsorizzare un podcast che parlava di un omicidio fatto da lui? Già chi è stato allora? Alcune riflessioni: se la gatta è stata avvelenata proprio come Tim non può essere stato il suo padrone e dunque non fingeva quando aveva paura del sangue…
L’episodio 7 senza battute parlate è stato arduo da seguire per me perchè detesto leggere i sottotitoli… Ma è stato un tocco artistico che ci ha permesso di entrare nell’ottica di Theo, il figlio sordomuto di Teddy.
La nuova donna di Charles, la fagottista è insopportabile e solo dopo averla vista fatta fuori (sarà vero o è successo come al cane?) si può sperare che non ci sarà anche nella seconda stagione… Però il modo piuttosto ironico con cui è stata presa quella storia d’amore non la rende così detestabile, anche se se ne poteva fare a meno. Il personaggio di Mabel diventa sempre più interessante, è adorabile come si rapporta a quei due che ai suoi occhi sono decisamente anziani!
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realnews20 · 7 days
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Resta al momento un giallo la morte dell’imprenditore palermitano Angelo Onorato, 54 anni, marito dell’eurodeputata e vice segretaria della Democrazia Cristiana Francesca Donato. L’uomo, architetto e titolare di due negozi nel capoluogo siciliano, è stato trovato cadavere nel pomeriggio di sabato all’interno della sua Range Rover nel tratto laterale della strada che porta all’autostrada da Palermo Mazara del Vallo. Al momento nessuna pista è esclusa e gli investigatori stanno scavando nella vita privata e lavorativa dell’uomo. Sono molti gli interrogativi che non hanno una risposta. Moglie e figlia sabato sera sono state accompagnate presso la Squadra mobile di Palermo per essere sentite come testimoni. Spunta la lettera di Onorato a un legale Anche un amico avvocato è stato ascoltato dagli inquirenti e sembra che l’imprenditore gli avrebbe dato una lettera nella quale si farebbe cenno a problemi economici. Per moglie e figlia, comunque, la certezza è che non si sia suicidato. Sui social, infatti, la figlia scrive: “Sono state dette cose inesatte, quindi sento la necessità di specificare come stanno le cose: Mio padre non si è suicidato, è stato ammazzato, Non era una persona che avrebbe mai lasciato la sua famiglia così, e soprattutto, per come io stessa insieme a mia madre l’abbiamo trovato. Vi dico che non è stato un suicidio ma in omicidio”. Restano aperte tutte le ipotesi Nella strada dove è stata trovato l’auto ci sono capannoni e aziende e gli investigatori stanno cercando immagini delle telecamere di sorveglianza. L’imprenditore è stato rinvenuto seduto al posto di guida con la cintura allacciata. Attorno al collo c’era stretta una fascetta in plastica, sulla camicia c’erano macchie di sangue. Non ci sarebbero tracce di colluttazione dentro la vettura, i finestrini erano integri. In base alla prima ispezione sul corpo effettuata dal medico legale, l’imprenditore sarebbe morto per soffocamento. Ma l’ipotesi del suicidio resta in campo per gli inquirenti. La sera prima del ritrovamento del corpo, Onorato aveva partecipato a una festa e chi lo ha incontrato lo ricorda sereno. Altra strada seguita è quella della vita politica che si intreccia a quella privata. [ad_2] Source link
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lamilanomagazine · 11 days
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Segrate (MI): il Questore di Milano sospende la licenza per 15 gg al "Mazazik Club"
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Segrate (MI): il Questore di Milano sospende la licenza per 15 gg al "Mazazik Club" Il Questore di Milano Bruno Megale, nell'ambito dell'attività di prevenzione, controllo del territorio e monitoraggio dei locali pubblici milanesi svolta dalle forze dell’ordine per contrastare i fenomeni di criminalità, ai sensi dell’art. 100 del T.U.L.P.S., ha decretato la sospensione per 15 giorni al circolo privato denominato “Mazazik Club”, sito in via Galvani n.5 a Segrate (MI). Mercoledì pomeriggio, i militari della Stazione Carabinieri di Segrate hanno notificato la sospensione al presidente del circolo in quanto, a seguito di controlli effettuati dai militari dell’Arma dei Carabinieri tra ottobre 2023 fino a oggi, il locale è risultato frequentato da avventori con precedenti penali e di polizia. A metà ottobre 2023, i Carabinieri della Stazione di Segrate sono intervenuti nelle adiacenze del locale, in quanto un uomo, frequentatore del locale, a bordo della sua auto, ha esploso in aria 15 colpi di arma da fuoco. A fine dicembre 2023, durante un controllo nell’esercizio commerciale, i militari hanno fermato un avventore trovandolo in possesso di circa 430 euro e una chiave di un’auto. All’interno dell’autovettura parcheggiata poco distante, i carabinieri hanno trovato oggetti atti allo scasso, armi bianche e diverse munizioni calibro 12. L’uomo, gravato da vari precedenti penali e di polizia, è stato arrestato in quanto destinatario di due ordini di custodia cautelare e denunciato per resistenza a pubblico ufficiale, ricettazione, riciclaggio e porto abusivo di armi. Da accertamenti, la targa apposta sul veicolo apparteneva a un’autovettura rubata mentre dai controlli eseguiti sul telaio la stessa risultava denunciata per appropriazione indebita. A inizio aprile 2024, i militari dell’Arma dei Carabinieri hanno notato in via Galvani due persone che alla loro vista sono scappati oltrepassando il muro di recinzione di un locale situato di fronte al circolo privato. Dopo aver bloccato uno dei due che era precipitato da un’altezza di circa 5 metri e presentava ferite e dolori in varie parti del corpo, è giunto sul posto personale sanitario per le cure. Dove è stato trovato l’uomo vi erano tracce di sangue in prossimità delle quali i carabinieri hanno rinvenuto una pistola carica avvolta da un foglio di plastica. L’uomo, con a carico un ordine di carcerazione, è stato trovato in possesso di un telefono cellulare e di una patente di guida che lo stesso ha dichiarato di appartenere a una persona con la quale aveva litigato poco prima all’interno del circolo privato e di 0.46 grammi di cocaina. I militari hanno accertato che la pistola è stata provento di furto in abitazione pertanto l’uomo è stato arrestato per porto illegale di armi e denunciato per ricettazione.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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infogiotv · 1 month
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Illuminare le Comunità: Successi e Futuro del Progetto ARTISTA alla Chiesa di San Rufo
Il Progetto ARTISTA, una collaborazione tra Musikologiamo APS, la Confraternità della Misericordia di Rieti, il Frates Gruppo Donatori di Sangue di Rieti e Tracce Onlus, ha raggiunto e superato gli obiettivi prefissati nel primo quadrimestre del 2024. Utilizzando la storica Chiesa di San Rufo come cuore pulsante delle attività, il progetto ha saputo valorizzare il patrimonio culturale e…
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danzameccanica · 9 years
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Panzerfaust è il seguito naturale di Transilvanian Hunger, quando i Darkthrone erano a malapena dall’essere una one-man-band e, dopo alcuni cazzi personali, Ted torna stabilmente insieme a Gylve a sigillare il loro patto di sangue, mai (e mai più di questo momento storico) così diabolico e misantropo. Dopo gli infamous statements che li vide separarsi dalla Peaceville ora il nostro duo è ospite in casa Moonfog; una label più intima ma che fornisce un ottimo studio di registrazione che regala ai Darkthrone dei suoni ancora amatissimi dai fan e dalla band.
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La prova vocale di Nocturno Culto è barbarica e graffiante come non mai e le tracce hanno un bagaglio di songwriting che si proviene direttamente da quel periodo 94-95. La title track è un ideale proseguimento di Transilvanian Huger, nella sua velocità e feralità; nella sua evocativa. La stessa atmosfera si può ascoltare nel primo riff di "Hans Siste Vinter", con il blast-beat diretto e senza fronzoli. A metà brano c’è addirittura spazio per dei riff di tradizione NWOBHM ma in una nera veste black metal. "Triumphant Gleam" è un mix di primissimi Celtic Frost (da sempre la band preferita di Fenriz, la ragione per cui iniziò a suonare la batteria) di thrash e di d-beat, con i classici richiami ai primi tre Bathory. Quando i Darkthrone creano questi monoliti malinconici ma veloci si rifanno sempre alla tradizione Bathory e Burzum e Fenriz ha ringraziato Varg Vikernes per aver creato questo modo unico di comporre, e di essere la mano che ha passato il testimone da Quorthon alle generazioni successive. "Quintessence" è il lato più epico e viking di Panzerfaust, un brano magnifico e gigantesco scritto da Vikernes per i Darkthrone, che per l’occasione sporgono il capo verso i Bathory del 1989-90. Fenriz dice di averci messo le influenze degli Steely Dan o, più in generale, del folk rock anni ’70 ma chissà se è una sua voglia di storicizzare ogni singolo riff della propria carriera. "Quintessence" è un brano che ti colpisce per la sua grandezza e violenza; che esiste perché esiste la sua versione gemella nel disco degli Storm; per completare filologicamente il quadro musicale bisogna anche dire che Fenriz stava rilasciando Høstmørke dei suoi Isengard, sempre per Moonfog, le quali sonorità sono molto simili a Panzerfaust. La magnificenza di questo album, collegato a doppia mandata con gli artisti sopracitati e le rispettive correnti si completa con la finale "Sno og Granskog", un brano folk strumentale suonato col corno che si riallaccia alle prime release di Isengard e dove si può cogliere ancora di più quel filone nazionalromantico che di solito dipingeva i fiordi e i villaggi nell’Ottocento. Se gli Storm suonano “nationalromantik musik” si può dire la stessa cosa per Panzerfaust ma in una chiave decisamente più violenta.
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