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napolimagnmagn-blog · 6 years
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“Fare una pizza come passione non come lavoro ,è un consiglio che mi sento di dare come se fossi un padre”.
Dopo una lunga ricerca tra le vostre recensioni e le nostre opinioni , ecco il primo ospite del nostro format “Locali da conoscere “ , Ernesto Pacifico , titolare della pizzeria Pacifico a Casoria in via Giulio Pastore 12. Con 113 recensioni , 110 5 stelle ed una media del 4,9 su 5.  Questa la nostra chiacchierata con il titolare -pizzaiolo ed imprenditore  :
  1. Chi le ha trasmesso la passione per questo lavoro ? 
Sono anni che faccio questo lavoro , saranno più di vent'anni. Mi piaceva cucinare , mia madre era bravissima in cucina, il nonno di mia madre era il cuoco del palazzo reale a Napoli. Diciamo che sono nato in cucina.
2. Quindi la sua pizzeria non è di famiglia ? 
No.Ho aperto io la pizzeria, una in Abruzzo 18 anni fa e questa da 16 anni.
 3..Ricorda la sua prima pizza ?
No , mi spiace ( ride) ma ne avrò fatte a centinaia e proprio non la ricordo.
 4.C’è qualcuno in cucina a cui si ispira ?
No , in particolare no.  Guardo un po' tutti così riesco a capire nuove tecniche , nuovi gusti di pizza. L’importante è essere sempre alla ricerca del prodotto,  mantenendo tradizione e innovazione.
5.Qual è il segreto per fare una buona pizza ?
Devi saperla fare un buon impasto soprattutto leggero, usare prodotti di prima qualità e stare al passo con le esigenze dei clienti
 6. Ha mai pensato di lasciare Napoli da giovane ?
Certo , ma Napoli è la mamma delle pizze. Oggi la pizza è anche patrimonio dell'Unesco. Ormai è stata riconosciuta come arte e questo per noi , pizzaioli, ma anche per noi, napoletani , è un motivo d’orgoglio. 
 7.Cosa direbbe ad un giovane con il sogno di intraprendere il suo lavoro ?
Di fare la pizza come una passione, ci sono tanti sacrifici dietro una pizza, tante ore di lavoro, bisogna prenderlo come passione non come lavoro ,è un consiglio che mi sento di dare come se fossi un padre.
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napolimagnmagn-blog · 6 years
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"Farcela significa non ricordare un giorno in particolare ma lavorare tutti i giorni"
Queste le parole del nostro quarto ospite, Raffaele Romano , proprietario del famosissimo chalet in via Casanova che ormai rappresenta un'istituzione , un punto di incontro tra Napoli , i napoletani ed i turisti. Da queste semplici parole traspare la sua grande umiltà. Ecco la nostra intervista:
1) Tutti noi la conosciamo come "Lello delle granite"", ma qual è il suo vero nome e cognome?
Raffaele  Romano.
2) Come è iniziata la sua attività?
La mia attività è iniziata nel lontano 1998 poi pian piano ,giorno dopo giorno ci siamo inventati questa granita a frutta naturale, per un anno abbiamo fatto quella al gusto fragola poi quella a banana ,melone e così via, cercando sempre di migliorare il prodotto.
 3) Ricorda un giorno in particolare che ha pensato "si, ce l'ho fatta"? 
Per me farcela significa tutti i giorni, non c'è un giorno in particolare, è sempre una scommessa, è sempre un piacere.
4) Quanto è stata importante la scelta della posizione per il suo successo?
Certamente la posizione è stata ed è fondamentale. Ma ci sono molti anni di lavoro da non dimenticare, non è una cosa che nasce così ma ci sono tanti sacrifici per portare avanti un lavoro che mi ha sicuramente ripagato di grandi soddisfazioni.
5) La passione per questo lavoro da chi le è stato tramandata?
Mi è stata tramandata dai miei genitori. Mio padre, infatti, ha uno chalet di granite a via Foria vicino alla caserma di Garibaldi ed è anche grazie a lui che ho intrapreso questo fantastico percorso.
 6) Ha mai pensato di aprire un'altra attività simile da un'altra parte ?
No, non l'ho mai pensato perché ho questa mia teoria "fai una cosa ma falla al meglio".Non sarei capace di gestire altre attività , preferisco concentrarmi su questa.
 7)Oggi è un grande punto di riferimento sia per noi napoletani sia per i turisti ,come ci si sente?
Ci si sente molto soddisfatti sicuramente e sono molto contento. Ringrazio anche il mio staff e la mia famiglia per l'aiuto ed il sostegno.
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napolimagnmagn-blog · 6 years
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"Sono orgoglioso di essere napoletano e di rappresentare una famosa pizzeria nel quartiere Sanità"
Oggi siamo stati nella famosa pizzeria "Concettina ai tre santi" per incontrare il titolare e pizzaiolo Ciro Oliva. Un giovane come noi , determinato , ambizioso e orgoglioso di rappresentare la sua Napoli con un locale accogliente , caldo , "di famiglia" ma allo stesso tempo raffinato in un quartiere abbastanza difficile.
Ecco l'intervista :
1)Chi le ha trasmesso la passione per questo lavoro?
La passione per questo lavoro non mi è stata trasmessa , mi è stata tramandata da famiglia in famiglia, sono quattro generazioni di “Concettina ai tre santi” quindi dalla mia bis nonna, da mio nonno, mio zio, mio padre e adesso ci sono io. L’arte e la bellezza del pizzaiolo napoletano è proprio quella di essere tramandata con gioia e felicità attraverso queste stradine di Napoli.
2.)Da adolescente come immaginava la sua vita? Ha mai pensato di lasciare Napoli?
Io, da piccolo, ho sempre amato questo mestiere, anche se andavo contro il volere dei miei genitori perché volevano che continuassi a proseguire gli studi. Ma , subito dopo il diploma, sono corso in pizzeria, il mio grande amore fin da piccolo ; infatti , ricordo che ,appena uscivo da scuola ,venivo a lavorare qui , nonostante i miei genitori erano contrari. L’arte si trova dentro di noi ed è una cosa importante. Riguardo a lasciare Napoli ti rispondo assolutamente no. Il perché è semplice : Napoli è pizza, pizza è Napoli. Il nostro compito deve essere anche quello di proteggere i giovani , di invogliarli, di spingerli verso questo mestiere e non ad allontanarli.
3)Qual è il premio che l’ha resa più felice?
Non c’è stato un premio che mi abbia reso più felice rispetto agli altri. Una grande gioia l’ho provata quando ho ricevuto il Gambero Rosso l’anno scorso per la miglior pizza dell’anno. Questo ricordo della famiglia con ricotta e pepe, ragù napoletano e parmigiano con un pizzico di pepe, un mio ricordo d’infanzia, che sono riuscito a trasmettere all’interno delle mie portate. Quindi da Gambero Rosso, alla guida dell’Espresso, alla guida Michelin, al New York times, al Garden al Giappone, varie testate giornalistiche di varie guide importanti, internazionali. Cerchiamo di mettere tutta la nostra forza e poi con la massima gioia riusciamo a prenderci questi premi. Tutto con grande fatica, con amore, forza sempre insieme alla mia squadra.
4)Oggi si va alla ricerca sempre di nuovi sapori. Quanto studio c’è dietro le sue creazioni?
Ora sto realizzando un nuovo progetto per una portata molto complicata. Il tempo, l’esperienza, l’amore ti dà tanta energia da mettere all’interno del nostro prodotto. Oggi il mondo della gastronomia è diventato così difficile e più si andrà avanti più sarà complicato. La scoperta di nuovi territori, di nuovi sapori , di materia prima viva e la voglia di difendere i nostri produttori , agricoltori, e di non farli espatriare fuori dai nostri territori, dai produttori di olio, ai contandini ; insomma è tutto un circuito che poi riesce a portare il bello, il buono e il sano sulle nostre tavole attraverso gioia e felicità.
5)Lei è un’ispirazione per molti ragazzi e ragazze che vogliono intraprendere quest’attività, ma lei si ispira a qualcuno?
Io ora sono fortemente ispirato a uno dei più grandi della cucina culinaria internazionale, Massimo Bottura, che, a mio parere, è il genio della cucina internazionale, con nuovi spunti in tradizioni e creatività, lavorando in famiglia e facendo sentire i clienti a casa. Cerchiamo di portare questo nome della pizza alto in giro per il mondo e cercando di difendercelo, noi siamo in Europa ma se andiamo in America, in Giappone, In Africa, la pizza non è Napoli. Noi diciamo che la pizza è napoletana, cerchiamo di far amare questo singolo prodotto, con acqua, sale, farina, lievito, pomodoro, aglio, origano e cerchiamo veramente di portare la pizza in giro per il mondo perché noi napoletani con la nostra energia potremmo riuscire ad insegnare quest’arte, questa manualità, questo amore, questo prodotto nel mondo
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napolimagnmagn-blog · 6 years
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"Il segreto per una buona pizza ? Conoscere realmente quello che stai facendo e ciò a cui vuoi arrivare".
"Ho pensato di investire all'estero ma la difficoltà è trovare le persone oltre i soldi".
Il nostro secondo graditissimo ospite di questo progetto di interscambio tra giovani e imprenditori campani è il sig. Salvatore Di Matteo, titolare e pizzaiolo, come sottolinea nell'intervista , della pizzeria "Di Matteo" in via Tribunali a Napoli. La sua pizzeria è un monumento gastronomico storico sia per i napoletani sia per i turisti , ma con il sig. Di Matteo, uomo amante dei prodotti e della qualità , non abbiamo solo parlato della pizza ma anche di altri svariati temi come : la storia della sua attività, la situazione dei giovani , gli investimenti fuori dalla Campania o all'estero e della trasformazione dei tempi , dell'impatto dei media e delle nuove tecnologie nell'ambito culinario.
Questo è il frutto della nostra lunga chiacchierata :
 1. Qual è la sua storia in questa famosa attività?
. La mia storia , è una storia di famiglia, che parte dal 1890 con il mio bisnonno a piazza Principe Umberto. Successivamente con mio nonno, che inizia la sua attività qui in via dei tribunali nel 1936 e poi con mio padre, mio zio e oggi rappresento io la famiglia Di Matteo nelle vesti anche di pizzaiolo e non solo quindi del titolare della pizzeria.
2. Ha mai pensato da giovane di abbandonare Napoli o l'Italia? In verità quello è un pensiero che, a volte, anche oggi può girare nella testa a qualsiasi persona. Le complicazioni , le difficoltà sono tante per voi giovani e anche per i mezzi giovani come me (ride).  Anche le persone che magari hanno un'attività improvvisamente possono pensare di essere stanchi, perché questa città su alcune cose ti abbatte un pochino, però bisogna vedere sempre l'altro lato ,quello positivo. Quindi secondo me c'è necessità di di trasmettere soprattutto anche ai giovani comunque le risorse del territorio perché ci sono ma dobbiamo imparare a sfruttarle e a non pensare solo al nostro orticello. Bisogna essere più aperti, meno gelosi di quello che si fa, tanto se fa parte del tuo destino che devi essere quello che devi essere ,nessuno ti potrà ostacolare , possono, ad esempio, appropriarsi pure di una ricetta, ma non metteranno mai quell'energia in quella cosa che è tua. Il pizzaiolo è un bellissimo lavoro e trasmettere ai giovani quest'arte è importante. Non si deve fare perché è forte sui social, va bene anche quello, però principalmente si deve amare ciò che si fa. Magari sei un pizzaiolo conosciuto sui social, ma non sei riconosciuto perché veramente le persone, quando vengono a mangiare da te , mangiano bene.
3. Invece ha mai pensato di investire all'estero?
Si tra le mie idee c'è stato e c'è questo pensiero. In realtà è difficile trovare delle persone oltre i soldi, mi spiego. Ovviamente quando troverò delle persone anche giovani, che fanno questo, non solo per i soldi che comunque sono importanti, ma soprattutto per l'amore, perché questo lavoro richiede tanto sacrificio, lo senti fisicamente ; quindi solamente se riesci a sopportare in modo naturale sacrifici e fatica lo puoi fare veramente con amore e passione. Al momento io ,oltre la pizzeria Di Matteo, sono impegnato in un progetto ,"Salvatore Di Matteo Le Gourmet presente a via Partenopea, di rivisitazione della pizza ma mantenendo la sua natura tradizionale. Molti ragazzi giovani stanno iniziando a guardare questa versione del gourmet in modo diverso, gourmet non significa "mangiare poco " ,anzi, significa buon gustaio. QuindI ho voluto aggiungere buon gustaio vicino a Salvatore Di Matteo per far capire che in una pizza ,dalle più semplice margherita, marinara,  che poi alla fine non è che siano così semplici , a quelle più complicate, il gioco ruota sempre intorno alle tradizioni, il mestiere , alla passione e soprattutto ai prodotti. Da qualche anno sono testimonial del marchio "Eccellenze del Sud" con cui collaboro ed insieme realizziamo prodotti in esclusiva, sia per la pizzeria Di Matteo,per Salvatore Di Matteo del gourmet e sono prodotti esclusivi pensati e ideati per la mia pizza, per il mio modo di vedere la pizza.
4. Una volta raggiunti il successo , secondo lei, come si trovano le forze per cercare di migliorarsi ogni volta?
Se per successo intendi la fama di essere un pizzaiolo famoso, secondo me , si deve sempre restare con i piedi per terra. Pensa che mi suona strano vedere un pizzaiolo al centro dello spettacolo, Oggi anche in televisione si vedono molti pizzaioli, chef. Anche io sono stato invitato da alcune trasmissioni televisive e tutto ciò mi imbarazza perché il mio lavoro è fare la pizza. Non che non condivida la situazione mediatica che si sta creando, ma , sottolineo,mi sento a disagio. L'altro giorno abbiamo fatto una cosa per Ricette Italiane su Rete4 , la settimana prossima sarò ad Alice Tv a raccontare la ricetta della pizza montanara che fu' inventata da mio nonno. Ovvio che è un piacere essere riconosciuto per quello che si fa, senza uscire fuori dagli schemi , non bisogna mai confondere il personaggio televisivo con il lavoro. Posso garantirti che ci sono delle persone ,che magari non sono personaggi pubblici o pizzaioli famosi perché non hanno un nome ancora importante ,ma sono veramente validi e bravi. Quindi io credo che la pizza napoletana per chi la rappresenta ovvero le associazioni, i giornalisti.. dovrebbero spingere di più sulle persone valide, senza dar conto al nome.
5. Secondo lei qual è il segreto per una buona pizza? Qui si dice che sia l'acqua o la farina..
5. Ognuno ha un suo pensiero. Per me è conoscere realmente quello che stai facendo e ciò a cui vuoi arrivare. Avere l'opportunità di fare una scuola , avere il privilegio di avere come scuola le famiglie classiche delle pizzerie napoletane, avere l'opportunità di apprendere da qualcuno che l'ha fatto prima di te , quello è il segreto. L'importante credo sia la conoscenza del lavoro e dei prodotti poi il pizzaiolo-tecnico venga in un secondo momento. Il mestiere  si fa toccando l'impasto, sentendo il punto di pasta , assaggiando i prodotti, Una delle mie abitudini è ogni mattina assaggiare i prodotti anche se già so come sono. Ciò che amo di più è dare la massima qualità alla mia pizza e penso e spero di trasmetterlo a tutte le persone che si siedono qua in pizzeria e la mangiano.
Post scriptum : La ringraziamo per averci offerto la margherita e la sua Margherita Campania Felix. Erano entrambe ottime. Alla prossima , ovviamente pagheremo :)
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napolimagnmagn-blog · 6 years
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"Si nasce umili , il successo è anche una questione di fortuna"
"Sono orgogliosa e fiera di fare il mio lavoro insieme alla mia famiglia, alla mia squadra"
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Dopo un lungo cammino , fatto di stradine particolari e caratteristiche napoletane , a via Del Grande Archivio siamo giunti nella famosa pizzeria " La Figlia del Presidente". Già all'entrata si respira un'aria storica, fatta di amore, passione e tradizione. Lo staff , a lavoro , ma sorridente ci accoglie e ci invita a raggiungere la titolare Maria Cacialli. E' una donna cordiale , simpatica ma allo stesso tempo determinata e disponibile. Una donna forte e amante dei suoi figli e di suo marito ,che lavorano li e di tutto il suo team. Più volte ci ha manifestato entusiasmo per il nostro progetto e noi non possiamo fare altro che ringraziarla per l'opportunità ed il tempo concessoci. Di seguito riportiamo la nostra intervista:
1. Come, dove e quando è nata la sua passione?
1. La mia passione è nata già dal grembo di mia madre, perché io sono figlia di un pizzaiolo storico che ha fatto un po' la storia della pizza a Napoli era mio padre il presidente Ernesto Cacialli. ( L'emozione di quel ricordo si legge nei suoi occhi e si interrompe)
2. Come si sente ad essere un punto di riferimento sia per i napoletani e sia per il turismo campano?
2. Bhè, mi sento felice. Questo è un lavoro che ti gratifica che ti dà tante, tante soddisfazioni. Certo è difficile ragazzi soprattutto per una donna stare in questo ambito che comunque è costituito dal 90% di uomini. Quindi io ne sono fiera ed orgogliosa di stare qui, nel mio locale e fare il mio lavoro insieme al mio staff , mai da sola perché dietro un grande successo c'è una grande squadra.
3. Come si fa ad essere umili dopo il successo?
3. A mio avviso umili si nasce, non ci si può sentire superbiosi avendo successo e fortuna perché è anche una questione di fortuna. Tu puoi fare anche la pizza più buona del mondo ,poi sei sfortunato e il gioco non regge. Ti dico che sono nata così e penso che morirò così anche se in futuro avrò un oscar ( ride...) resterò sempre io , Maria.
4. Come definirebbe la sua pizza fritta in tre parole?
4. Passione eterna mia!
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