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#DEFICIT COGNITIVO
medicomunicare · 2 years
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Una vecchia "nuova" molecola per trattare l'autismo: merito della strategia del riposizionamento
Una vecchia “nuova” molecola per trattare l’autismo: merito della strategia del riposizionamento
Il disturbo dello spettro autistico comprende una serie di situazioni mediche correlate all’autismo e può beneficiare sintomaticamente di pochissime opzioni farmacologiche. Fra queste ci sono la memantina, il risperidone e il lurasidone. Alcuni dei sintomi più comuni nell’ASD coinvolgono difficoltà con l’interazione sociale e la comunicazione. Sebbene i trattamenti farmacologici per i sintomi…
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dominousworld · 2 months
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UN DEFICIT COGNITIVO DIFFUSO
UN DEFICIT COGNITIVO DIFFUSO
di Maurizio Ulisse Murelli Solo un deficiente (cioè, colui che è manchevole di supporto cognitivo e capacità di ragionamento) può negare che gli USA stanno incendiando il mondo. Solo un deficiente non capisce che le basi militari americane in Siria, Iraq e altrove nel mondo sono gli avamposti di uno Stato coloniale imperialista e che le genti di quegli Stati hanno il dovere (e non il diritto)…
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susieporta · 11 months
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LA FERITA KARMICA DEI NON AMATI
“Chi ti ha ferita non è più qui, non ti sta più ferendo nel qui e ora, ma lo stai facendo tu a te stessa rievocando quel ricordo all'infinito.
La tua mente è rimasta come "incollata" nel passato perché la mente tende a essere simile alla colla. Questa è la sua natura.
Deve essere riportata nel qui ed ora, resa libera e flessibile, uno strumento di comprensione e non uno strumento di tortura.
Cerca di capire che stai punendo te stessa nel presente per qualcosa che ti è successo nel passato.
Quello che ti è successo è dentro di te e ti è rimasto appiccicato addosso, e per fortuna TU NON SEI CIÒ CHE TI È SUCCESSO, tu sei colei che ha vissuto un'esperienza negativa, ma TU NON SEI QUELLA ESPERIENZA anche se ti è rimasta appiccicata addosso, per questo che puoi scegliere di lasciarla andare quando vuoi...
Un lenzuolo può sporcarsi, non è vero?
Ma lo sporco può essere rimosso mettendolo in lavatrice, e questa è la prova che quello che è successo al lenzuolo - lo sporco - non è diventato parte integrante del lenzuolo stesso dato che può essere rimosso.
È la coscienza... la presa di coscienza dal 'cuorÈ che ti renderà libera dal passato.
Certo, ricorderai, ma non soffrirai più una volta che avrai liberato il cuore.
Sarai libera dal dolore.
Radicati nel momento presente.
Riporta te stessa continuamente nel qui e ora.
È qui e ora che sta accadendo la tua vita reale, non nel passato.
Dai energia al tuo qui e ora e comincia a ricostruire la tua felicità.
Non farti rubare la vita dalla memoria e dall'immaginazione negativa.
Il passato non esiste più, qui e ora conta solo ciò che vuoi da te stessa e dalla tua vita.
Vivi la tua vita...
Non fartela sottrarre dal passato.”
Per spiegare la ferita dei non amati, voglio cominciare dal punto di vista dei bambini, in particolare, il rapporto bambini-genitori.
Cos’è la ferita dei non amati?
Normalmente con non amati, intendiamo bambini che non sono stati voluti, accettati dai genitori, che non hanno ricevuto l’amore o la protezione dei genitori e che poi sono cresciuti con un deficit affettivo (di solito si parla di genitori anaffettivi ecc.).
Questo ovviamente crea un problema nello sviluppo cognitivo e affettivo del bambino, che poi soffrirà e avrà problemi nelle sue relazioni.
Però, in questa occasione, volevo anche vedere le cose da nuovi punti di vista, quindi dal punto di vista karmico. Dunque non psicologico, ma molto più profondo.
Dal perché le cose vanno così.
Il non riconoscimento che ferisce: i bambini hanno così bisogno d’amore?
Primo punto: poniamo l’attenzione su un fatto interessante, ovvero che spesso si parla del fatto che i bambini hanno bisogno d’amore per crescere, svilupparsi.
Questo può essere vero fino a un certo punto, un po’ lo abbiamo spiegato, perché i bambini hanno bisogno che delle loro parti vengano riconosciute affinché possano germogliare, svilupparsi, crescere e maturare.
Su questo siamo pienamente d’accordo.
Però c’è un piccolo dettaglio che spesso sfugge: i bambini non hanno ancora una personalità, quindi quando nascono sono corpo, coscienza e amore.
I bambini nascono già connessi al flusso d’amore.
Questo proprio da subito, dalla nascita. È un dato di fatto.
Quindi, in realtà, i bambini non hanno poi tutto questo grande bisogno di amore di cui si parla spesso. Sono già in una condizione d’amore.
È insolito come punto di vista, proprio perché tiene conto della condizione spirituale, karmica e coscienziale del bambino. Non è un punto di vista fisiologico, né psicologico, ma più profondo, delle scienze esoteriche tibetane e sufi.
Quindi, qual è il problema? Il problema, da un punto di vista esoterico e karmico, è che difficilmente il genitore è in grado di riconoscere l’amore del bambino.
Questo crea i danni.
Ripeto, molte volte è il genitore che non riesce a riconoscere l’amore del bambino. E questo succede ripetutamente.
Il bambino non ha tutto questo bisogno d’amore, ha più bisogno che il genitore riconosca il suo amore verso il genitore stesso.
Il bambino ha bisogno che il genitore riconosca la sua essenza, coscienza, amorevolezza, ma questo accade raramente, perché il genitore è così preoccupato e gli sta così addosso che raramente quando si mette in ascolto o cerca una connessione.
È talmente eccitato, talmente ansioso e impaurito, talmente preoccupato per la sua educazione (parlo soprattutto dei primogeniti) che non si mette lì in ascolto e sente realmente la situazione, riuscendo a cogliere ciò che sta veramente succedendo.
Se poi parliamo di un adulto che ha il cuore chiuso, accade come nell’innamoramento, in cui due cuori semi-chiusi possono aprirsi un attimo e sperimentare di nuovo la connessione col cuore, provare veramente amore, provare il proprio flusso d’amore che si apre anche verso l’altro.
Con la nascita di un figlio, se il cuore dei genitori non è proprio completamente bloccato, si apre un po’.
Il bambino appena nato ha già il cuore aperto, ecco perché è così facile per tutti aprire il cuore di fronte a un bimbo.
Abbiamo già riflettuto sul fatto che un cuore aperto può far aprire un altro cuore, perché entra in risonanza, anche se è mezzo aperto, può entrare in risonanza.
Un bambino piccolo prima che venga scollegato dal suo cuore e dalla sua essenza, prima che venga “male-educato”, cioè condizionato dal sistema, dalla famiglia, dai genitori è aperto e amorevole, ma dopo un po’ anche lui si chiude.
A volte nemmeno il bambino che è puro amore permette ai genitori di aprirsi.
Altre sì, ma, come nell’innamoramento, nei primi mesi c’è questa totale apertura, poi piano piano, si torna nel classico tran tran, tutto torna nuovamente abitudine, tutto torna meccanico, la novità sparisce, il cuore si chiude e cominciano gli schemi familiari.
Qui ha inizio l'educazione tramite gli schemi familiari, dove i cuori si chiudono e non c’è più feeling tra bambino e genitori.
In questa fase il bambino non si sente più importante, riconosciuto come prima, e ai genitori sembra che quasi non gli interessi più.
Aspetto è ancora più evidente se dovesse nascere un secondo o terzo figlio.
Il cuore si richiude, le ferite prevalgono e tornano le vecchie dinamiche anche col figlio piccolo.
Quello che bisogna comprendere è che tutti da bambini vogliono essere amati per ciò che sono.
E questo avviene soprattutto dai quattro ai sei anni, fase in cui i bambini si mettono in mostra.
Cosa dovrebbe fare un genitore allora?
Riconoscere l’amore del bambino.
Riconoscere i suoi talenti, le sue capacità e unicità.
Riconoscere che, a una certa età, è un individuo adulto. Anche se è ancora un bambino, comincia a formarsi un io, comincia a sentire sé stesso e cerca l’indipendenza.
Se queste fasi non vengono vissute correttamente, il bambino, invece di una serie di passaggi di crescita, vivrà un totale non riconoscimento.
E questo porta poi a sentirsi non accettati, non amati, o, come si suol dire: “Ti amo solo se, ti accetto solo se, ti riconosco solo se”.
Tutto questo produce la ferita dei non amati.
Ma ripeto, la cosa interessante che ho osservato è che: i bambini piccoli non hanno tanto bisogno d’amore. Hanno più bisogno che il loro amore venga riconosciuto.
Ecco, usciamo da questa visione medievale che i bambini siano delle scatole vuote e che bisogna riempirgli la testa di idee, comportamenti, morale, altrimenti non possono vivere. Assolutamente no. Loro sono già amore.
Il problema molto spesso è che i bambini non sentono che il loro amore viene riconosciuto, non sentono che le loro caratteristiche vengono riconosciute ed è per questo che non si sentono né amati né accettati. Ecco una profonda ferita.
Se noi non li si tormenta con le nostre dinamiche psicologiche, possono stare benissimo, cioè hanno solo bisogno di mangiare, bere, dormire, un letto, protezione e basta… Non hanno chissà quale bisogno.
È importante non confondere le cose.
Quando noi genitori pensiamo che il bambino abbia bisogno di mille cose, spesso siamo noi a proiettare su di loro i nostri bisogni infantili irrisolti, le nostre paure, le nostre ansie. Le stiamo proiettando tutte sul bambino e gli stiamo caricando la mente di un sacco di messaggi negativi, sbagliati, di paura, ansia, pericolo…
Allora, siccome mi piacciono le prove e cercare le prove, deve esserci sempre qualcosa di razionale in tutti questi discorsi…
Proviamo con questo esercizio di osservazione.
Avete mai osservato un bambino di due, tre, massimo quattro anni quando cade?
Dà una bella capocciata e teoricamente si fa male.
Cosa succede se ci sono i genitori lì?
Il bambino piange quando cade? No.
E cosa fa?
Guarda i genitori.
Il bambino non piange, guarda i genitori.
Se i genitori prendono paura, entrano in ansia, in panico, allora il bambino piange.
Se i genitori sorridono, magari gli massaggiano la testa un minuto, lui torna a giocare, ma non piange (a meno che veramente non si sia fatto un taglio e prende paura).
Ecco, osserviamo che noi trasmettiamo continuamente paure ai nostri figli.
E se vi ricordate, più una persona ha paura, più le si chiude il cuore.
E più un bambino chiude il cuore, meno sente l’amore dei genitori, ma ancora meno i genitori sentono il cuore del bambino, perché i cuori sono chiusi.
Chi vive in paura, panico, ansia o anche rabbia ha già il cuore chiuso. E questo può influire nella chiusura del cuore del bambino.
Perché tutto questo discorso? Innanzitutto per mettere l’accento su tutta una serie di dinamiche. Non c’è solo una dinamica, ma esistono dinamiche, dentro dinamiche, dentro dinamiche.
Roberto Potocniak
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klimt7 · 9 months
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Quando diffido dagli animalisti, dai terrapiattisti, dai difensori degli orsi e dei lupi per partito preso... Quando mi dissocio dai complottisti, dai vegani ideologici, dai No Vax...
È perchè scorgo la loro cecità, il loro deficit cognitivo, la loro incapacità di vedere e leggere il mondo concreto.
Capisco allora, quanto l'ideologia e le loro astratte convinzioni non gli permettono più di avvicinarsi alla Vita reale.
Sono questi individui, disconnessi dalla concretezza e dal buon senso, i veri estremisti, i veri terroristi.
Il male del nostro tempo.
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astra-zioni · 1 year
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Se pesi 20 kg e ti lamenti che non t’arriva il ciclo hai un deficit di vitamine e ferro ma anche cognitivo.
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Medianita`
Non c'è nulla in cui io veramente creda o non creda. Potrei definirmi una scettica, persuasa dell'inconoscibilita` delle cose da parte dell'uomo; una relativista, in quanto non sposo nessuna idea, non prendo posizione; solo una frase mi fa gridare un immediato e nettissimo "no", ed è: "Ebrei ai forni", e tutte quelle che le sono simili.
Potrei presentarmi con quella poesia di Montale che dice: "Non chiederci la parola che squadri da ogni lato l'animo nostro informe". E "codesto solo oggi sappiamo dirti: ciò che non siamo, ciò che non vogliamo".
Sono una persona con moderato deficit cognitivo e disturbo dell'attenzione. Ho una personalità ossessivo-compulsiva, soffro di ansia generalizzata e disturbo della sfera emotiva ed affettiva. Fin da bambina sono stata martirizzata da pensieri ossessivi, ovvero martellanti, persistenti e che non riuscivo a scacciare. Spesso, ho avvertito delle voci interiori, alle quali rispondevo.
Sono dotata sia di una grande razionalità che di una grande immaginazione. Sono soddisfatta di me stessa per due qualità: la precisione e l'onestà. Per tanto tempo ho desiderato di essere bella, poi ho capito che in realtà desideravo solo di apparire molto femminile; e questo è un obiettivo più raggiungibile del primo.
Ho acquistato un libro che contiene la trascrizione dell'apporto, espresso durante una seduta medianica, dello spirito disincarnato di Giacomo Leopardi. Una parte di me, molto fiera, non crede affatto nell'aldilà e nella comunicazione con gli spiriti. Anzi, urla proprio: "Quale persona intelligente ci crederebbe?"
Tuttavia, è un'idea estremamente consolante e carezzevole, che lui esista ancora. Esiste sulla terra per mezzo dei suoi scritti, e ne ha lasciati tanti! Non c'è che l'imbarazzo della scelta, se lo si vuol conoscere. Ed anche figurarselo come un amico, aggiungo. Ma che lui esista come entità individuale in un'altra sfera (dimensione, piano esistenziale), come persona, è un mio sogno e desiderio. Oserei dire che rappresenta il mio solo ed unico desiderio, perché la sua realizzazione equivarrebbe al soddisfacimento di ogni mio altro desiderio minore.
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scienza-magia · 2 months
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Gli Integratori indispensabili per la salute
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Al giorno d’oggi vivere senza assumere degli integratori è sempre più difficile, in quanto i cibi ormai sono prodotti quasi esclusivamente in maniera industriale, e quindi pieni di conservanti, oppure pesticidi (frutta e verdura) o ormoni e antibiotici (carne). In particolare su quest’ultima, secondo l’ESVAC (il sistema di sorveglianza europea sulle vendite di antimicrobici nel settore veterinario), l’Italia è uno dei paesi dell’Unione Europea che compra più antibiotici, di cui il 70% è destinato agli animali negli allevamenti intensivi. Tutto questo per sopperire alle cattive condizioni igieniche, allo stress e al sovraffollamento in cui questi animali sono costretti a vivere. Inoltre questo uso eccessivo di farmaci crea una maggiore antibiotico-resistenza anche in noi esseri umani, con grave rischio per la nostra salute. Tutto questo crea cibi che sono sempre meno ricchi di sostante che fanno bene per il nostro corpo: vitamine, antiossidanti, sali minerali ecc. A questo proposito, nel caso si riscontrino tali carenze, ci vengono in aiuto gli integratori, degli speciali prodotti che vanno a colmare quel vuoto che si viene a creare nella nostra alimentazione. Ma quali sono gli integratori più importanti? Gli esperti sono tutti d’accordo, ci sono sostanze che ci possono aiutare a sopperire quelle carenze che, associate ad una dieta e uno stile di vita equilibrato e sano, ci permettono di vivere meglio. Ecco le più importanti: Multivitaminici Sicuramente costituiscono la categoria di integratori più importante di tutti, attraverso i quali, associata ad una buona dieta fatta di tutti i macronutrienti necessari all’organismo, si può migliorare la qualità della propria vita. Infatti una carenza vitaminica può comportare grossi problemi di salute, in base alla vitamina di cui si è carenti, come per esempio lo scorbuto quando si ha un apporto insufficiente di vitamina C (utile anche per aumentare le difese immunitarie), oppure fragilità delle ossa, davanti ad una mancanza di vitamina D. Quest’ultima si è rilevata molto carente ad esempio nelle persone che si espongo poco al sole o nei paesi dove la luce solare è molto scarsa. Oppure ancora stanchezza, debolezza e anemia megaloblastica in scarsità di vitamina B12. In un ottimo multivitaminico non deve quindi mancare mai un buono spettro di vitamine, da quelle liposolubili, cioè che vengono assorbite attraverso i grassi (vitamine A, D, E, K) a quelle idrosolubili, che si assorbono grazie all’acqua (vitamine del gruppo B, C, PP e H). Omega 3 Questo integratore è fondamentale per il nostro organismo in quanto noi non lo produciamo, per cui dobbiamo necessariamente integrarlo nella nostra dieta. Gli studi hanno dimostrato che questi acidi grassi polinsaturi hanno molteplici benefici sulla salute, ad esempio donano un solido sostegno al sistema nervoso, migliorando la memoria e contrastando la depressione, l’Alzheimer e altri problemi di deterioramento cognitivo. Favoriscono il controllo del colesterolo (contrastando i trigliceridi alti), riducono la formazione di coaguli nel sangue, e combattono l’artrite reumatoide, l’asma e le malattie cardiache, grazie anche alle loro capacità antiinfiammatorie. Se non si volesse assumerli attraverso gli integratori, è bene sapere che le fonti maggiori di Omega 3 sono: - l’olio di pesce e i pesci grassi, molto ricchi di EPA (acido eicosapentaenoico) e DHA (acido docosaesaenoico). - l’ALA (acido alfa linolenico) che invece si trova maggiormente in fonti vegetali quali semi e olio di lino, semi di chia e noci. Sali minerali I sali minerali sono delle sostanze inorganiche; anche queste dobbiamo necessariamente assumerle attraverso l’alimentazione, che deve essere corretta e bilanciata. Per questo in una situazione di deficit del loro apporto, fare una corretta integrazione può migliorare la nostra salute. I più importanti sono il calcio, il fosforo, il magnesio, il potassio, lo zinco, il ferro, il rame, il selenio, lo iodio e il cromo. Integratori specifici Ci sono alcune categorie di prodotti più specifici e mirati, in base alle patologie o allo stile di vita, e tra questi ricordiamo: -Integratori proteici: per tutti coloro che hanno un maggior fabbisogno di proteine, in quanto essenziali per la costruzione dei muscoli, come per gli sportivi. -Antiossidanti: ottimi alleati per combattere i radicali liberi, contro lo stress ossidativo delle cellule e le malattie degenerative. I più importanti sono le vitamine A, C, E, il Glutatione, il Nac (N-acetil cisteina) e il Coenzima Q10. -Integratori per il benessere cardiovascolare: mantenere sano lo stato di salute del nostro sistema cardiovascolare è fondamentale per mantenerci in salute il più a lungo possibile. Gli integratori migliori sono quelli a base di L-Carnitina e le già sopracitate vitamine del gruppo B, C, gli Omega 3 e il Coenzima Q10. Ovviamente ogni individuo è diverso dagli altri, e ognuno ha il suo fabbisogno di nutrienti, in base al proprio stile di vita, all’attività sportiva o al tipo di dieta (carnivora, vegetariana, vegana, ecc.) e solo il medico o gli specialisti possono stabilire quali sono le migliori tipologie di integratori per ogni persona. Quindi il consiglio è di affidarsi sempre a loro e mai fare di testa propria. Read the full article
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vitorsouzamascarenhas · 2 months
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O tratamento do transtorno de déficit de atenção e hiperatividade (TDAH) em crianças e adolescentes envolve abordagens farmacológicas e não farmacológicas. Descrevo neste texto de hoje estudo mostrando a eficácia da terapia cognitivo - comportamental (TCC) e do metilfenidato no TDAH em crianças e adolescentes. Quer saber mais? Acessa o link: https://vitorsouzamascarenhas.com.br/textos/eficacia-da-terapia-cognitivo-comportamental-e-do-metilfenidato-no-tratamento-do-transtorno-do-deficit-de-atencao-e-hiperatividade-em-criancas-e-adolescentes/
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cinquecolonnemagazine · 3 months
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Crisi alimentari nel mondo: un'emergenza non più silente
La fame nel mondo è un problema antico, ma negli ultimi anni si è trasformata in un'emergenza globale senza precedenti. La crisi alimentare è un'emergenza che non può essere ignorata. È necessario agire rapidamente per affrontare le cause di questa crisi e fornire assistenza alle persone che ne sono colpite. Di questo (tra cause e dati) ne parliamo, nella storia di oggi, con Azione contro la Fame. Crisi alimentare, i dati Il divario globale di finanziamenti per l’emergenza fame ha raggiunto il 65%, relativamente ai Paesi con i bisogni più urgenti, ovvero quelli in situazione di crisi alimentare. Lo rivela il nuovo rapporto di Azione contro la Fame “2024 Hunger Funding Gap”, pubblicato in concomitanza con il World Economic Forum di Davos. La nuova analisi dei finanziamenti, basata sui dati del sistema umanitario delle Nazioni Unite, rivela che nel 2023 è stato soddisfatto solo il 35% degli appelli provenienti da Paesi che si trovavano ad affrontare livelli di fame “di crisi” o peggiori, secondo la classificazione IPC, con un conseguente gap di finanziamenti per la risposta alla crisi alimentare del 65%, in aumento del 23% rispetto all'anno precedente. RDC - (c) Alexis Huguet per Azione contro la Fame Intervista a Simone Garroni, Direttore di Azione contro la Fame Il momento dell'intervista è arrivato. Parliamo in maniera più approfondita della crisi alimentare con chi ha redatto il report "2024 Hunger Funding Gap" ovvero Simone Garroni, Direttore di Azione contro la Fame: Quali sono le conseguenze del fatto che i paesi con livelli di fame "da crisi" abbiano ricevuto solo il 35% dei finanziamenti richiesti? Nelle comunità che sperimentano livelli di fame da "crisi", almeno 1 famiglia su 5 non ha cibo a sufficienza e ci sono alti livelli di malnutrizione acuta, che contribuisce a quasi la metà di tutti i decessi nei bambini di età pari o inferiore ai cinque anni e può causare deterioramento cognitivo tra coloro che sopravvivono. Nel breve termine, il deficit di fondi per la fame significa che governi e le ONG non sono in grado di fornire il sostegno umanitario essenziale per prevenire ulteriore sofferenza e salvare vite umane. Significa anche che non abbiamo abbastanza fondi per aumentare la portata degli approcci già collaudati per costruire la resilienza delle comunità e prevenire la fame. Questo può far sì che le persone rimangano intrappolate in una spirale di povertà, che non è solo una tragedia morale, ma può anche contribuire all'instabilità geopolitica. I conflitti e la fame, infatti, sono profondamente legati, e maggiori investimenti per soddisfare i bisogni essenziali oggi, potrebbero prevenire la necessità di spese ancora più elevate per affrontare crisi più gravi nel lungo periodo. Quali sono le cause di questo basso livello di finanziamenti? Le cause della carenza di fondi per la fame sono estremamente complesse e allo stesso tempo straordinariamente semplici: la comunità globale non ha fatto della fame una priorità. Il mondo produce cibo a sufficienza per tutti. Abbiamo anche le risorse finanziarie per raggiungere l'obiettivo di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite di ridurre la fame a zero entro il 2030. Eppure, a livello globale, quasi una persona su 10 va a letto affamata ogni sera. Il cambiamento può iniziare solo rivedendo le nostre priorità, sia a livello individuale che collettivo. Quali sono le responsabilità dei paesi nel rispondere all'emergenza alimentare? L'accesso a cibo sano ed economico è un diritto umano fondamentale. Vogliamo un mondo in cui tutti coloro che possono rispondere alla crisi della fame lo facciano. I Paesi più ricchi e quelli che hanno sottoscritto i principi dell'ONU hanno l'obbligo particolare di onorare i loro impegni e di essere leader nella creazione di un mondo migliore. Le principali cause della fame sono i conflitti, i cambiamenti climatici e le disuguaglianze croniche. Per rispondere a queste minacce, i Paesi donatori dovrebbero bilanciare gli aiuti immediati con fondi affidabili per lo sviluppo a lungo termine, per rafforzare tutti quei sistemi che possono prevenire la fame in prima battuta. Ci sono “colpe” anche dei media in questa situazione di crisi alimentare? Ci siamo resi conto che, quando le persone sono più consapevoli del problema, esprimono preoccupazione e spesso chiedono di agire. I media possono svolgere un ruolo significativo nel focalizzare l'attenzione sulla fame, evidenziando sia le aree di progresso sia quelle in cui è necessaria una risposta ancora maggiore. Purtroppo, questo non sempre accade. Qualche anno fa, Azione contro la Fame ha analizzato la copertura mediatica relativa alla fame in alcuni Paesi e l'ha confrontata con i livelli di fame e i finanziamenti per la fame. Abbiamo scoperto che i media globali in lingua inglese non si concentravano sui Paesi in cui la fame o il bisogno non soddisfatto di sostegno umanitario era più alto. Cosa si deve fare per risolvere questa situazione di crisi alimentare? Sebbene i finanziamenti siano solo una parte di ciò che serve per affrontare le complesse sfide della fame, è improbabile che riusciremo a mettervi fine nel corso della nostra vita senza colmare anche il divario di fondi, che è salito al 65% - il che significa che solo il 35% degli appelli di finanziamento legati alla fame sono stati soddisfatti. Ci vorrebbero 8,13 miliardi di euro per finanziare completamente gli appelli alla fame dei 17 Paesi considerati nel nostro Rapporto. Fame. Per affrontare queste crisi alimentari è necessario che un maggior numero di Paesi, di individui e di fondazioni fornisca maggiori fondi. È inoltre importante che i donatori intervengano prima, per evitare che le crisi si aggravino. Negli ultimi anni, una risposta rapida è riuscita a prevenire la carestia in Paesi come la Somalia. Tuttavia, la nostra analisi ha rilevato che, troppo spesso, i Paesi che si trovano ad affrontare il peso maggiore della fame ricevono le risorse più scarse e, quindi, che l'ammontare del sostegno finanziario ricevuto non è necessariamente correlato ai livelli di fame. Ne sono un esempio l'Honduras e il Kenya. In entrambi i Paesi, il 24% della popolazione soffre la fame a livello di crisi, o peggiore. Eppure, l'Honduras ha un divario dell'88% nei finanziamenti per la fame, mentre il Kenya ha un divario del 18%. Per poter salvare ogni vita, le richieste di finanziamenti legati alla fame dovrebbero essere completamente soddisfatte. È anche importante ricordare che ognuno di noi può fare la differenza aiutando a sensibilizzare le proprie reti sociali sulla crisi alimentare globale e chiamando i leader politici all'azione. Quali sono le pressioni politiche che ostacolano un aumento dei finanziamenti per l'emergenza alimentare? In alcuni Paesi, ci sono delle resistenze quando i governi e le agenzie di sviluppo propongono un sostegno pluriennale che sia abbastanza flessibile da rispondere a esigenze in rapida evoluzione. Eppure, è proprio questo il tipo di finanziamento che può fare la differenza.  In altri casi, i bilanci per l'assistenza umanitaria vengono talvolta collegati ad altre priorità politiche. L'assistenza umanitaria dovrebbe invece essere indipendente dagli obiettivi politici e militari e dovrebbe basarsi esclusivamente sui bisogni delle popolazioni civili. In alcuni casi, ci possono essere limitazioni sul modo in cui i fondi per la fame sono strutturati o anche sulle organizzazioni che possono ricevere il sostegno, il che può rendere più difficile rispondere rapidamente alle emergenze della fame che si stanno sviluppando.  L'ideale sarebbe che i donatori fornissero finanziamenti mirati direttamente alle ONG locali che hanno esperienza nell'affrontare la fame nel mondo e che hanno personale proveniente dai luoghi in cui operano. Crediti immagini di copertina: Kenya - (c) Abel Gichuru per Azione contro la Fame Read the full article
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lamilanomagazine · 3 months
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Progetto "Sistema Museale della provincia di Lecco: nuove proposte inclusive di accessibilità e accoglienza"
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Progetto "Sistema Museale della provincia di Lecco: nuove proposte inclusive di accessibilità e accoglienza" Lunedì 22 gennaio partirà l'azione 1 del progetto Sistema Museale della Provincia di Lecco: nuove proposte inclusive di accessibilità e accoglienza, per il quale la Provincia di Lecco ha ottenuto un finanziamento di 260.000 euro nell'ambito dell'Avviso per Progetti Comuni di Fondazione Cariplo. L'iniziativa rientra nella più ampia programmazione del Sistema Museale della Provincia di Lecco con il progetto comune Star bene al museo, finalizzato alla maggiore inclusione partecipativa e al benessere nei musei e nei siti culturali del Sistema. L'azione 1 consiste in un percorso di formazione, coordinato dalla Cooperativa sociale Eliante Onlus di Milano e gestito da La Nostra Famiglia - Istituto Medea, rivolto alle realtà del Sistema Museale della Provincia di Lecco; possono partecipare operatori museali, collaboratori dei soggetti gestori, guide turistiche, educatori, insegnanti, associazioni culturali e turistiche del territorio legati a ogni singolo museo/bene culturale del Sistema. Il corso riguarda specificamente l'ambito delle disabilità cognitive e visuocognitive per ampliare le competenze dei partecipanti sia nelle relazioni con le persone con disabilità che utilizzano i servizi museali, sia per la messa a punto di percorsi e materiali specifici da offrire ai servizi del territorio che si occupano di persone con disabilità degli ambiti indicati. Il percorso di formazione è articolato in alcuni moduli teorici di informazione sulle caratteristiche ed esigenze inerenti gli ambiti di disabilità, in successivi moduli di taglio laboratoriale per favorire un miglior avvicinamento al tema della disabilità cognitiva e multisensoriale, in moduli pratici di co-costruzione dei percorsi e delle proposte specifiche realizzati con gli operatori museali. Verranno svolte anche simulazioni e role playing per la sperimentazione sul campo delle attività didattiche progettate, nonché un follow up in via telematica dopo le prime esperienze effettive con utenti con disabilità, per l'eventuale messa a punto e/o revisione delle proposte precedentemente sviluppate. Per ulteriori informazioni e adesioni: [email protected]. "Nell'ambito delle nostre attività di valorizzazione del Sistema Museale della Provincia di Lecco - commentano la Presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann e la Consigliere provinciale delegata a Cultura e Beni culturali, Turismo, Villa Monastero Fiorenza Albani - abbiamo voluto fortemente questo progetto con l'obiettivo di creare inclusione sociale e pari opportunità nel godimento del patrimonio museale, promuovere familiarità con i luoghi della cultura quali spazi di arricchimento personale, favorire una condizione emotivamente positiva nell'individuo, stimolare le capacità creative e comunicative in persone con deficit cognitivo/sensoriali, rafforzare il legame con i cittadini e il territorio. Ci aspettiamo un'ampia adesione a questa proposta formativa, che affronta la tematica sempre più importante e sentita dell'accoglienza estesa". Sintesi del progetto "Sistema Museale della Provincia di Lecco: nuove proposte inclusive di accessibilità e accoglienza" Il progetto si articola su due piani integrati: - riorganizzazione delle modalità di accoglienza, accompagnamento e progettazione didattica e fruitiva, per offrire luoghi sempre più coinvolgenti, grazie a un nuovo insieme di percorsi e proposte di visita senza barriere, rivolte a persone con mobilità ridotta e a visitatori con difficoltà sensoriali o cognitive - nuovi percorsi trasformativi legati all'accoglienza inclusiva e di formazione rivolto agli operatori museali e al personale che opera all'interno dei 51 siti culturali del Sistema Museale della Provincia di Lecco Si intende aprire i luoghi a una molteplicità di pubblici: non solo soggetti con disabilità motoria, sensoriale, psichica e psichiatrica o metabolica, ma anche a soggetti che necessitano di attenzione particolare, quali le famiglie con le carrozzine, gli anziani che hanno bisogno di soste frequenti, persone con difficoltà temporanee di movimento. Le azioni prevedono: - la creazione di un percorso Kids Friendly: le opere si trasformano in un cartone animato che racconta i suoi segreti con un linguaggio adatto anche ai più giovani, un modo per rendere l'arte e la cultura accessibile a chiunque, riprodotti in 3D - l'allestimento di un percorso tattile olfattivo nel giardino di Villa Monastero per rendere accessibile a chiunque, non solo ai non vedenti, la conoscenza e la scoperta degli oggetti musealizzati attraverso l'olfatto, il tatto, l'ascolto - nuovi manuali didattici universal design ad accessibilità estesa, progettati e realizzati all'interno del programma di formazione rivolto agli operatori museali - l'intervento formativo focalizzato sulle disabilità cognitive e visuocognitive, per ampliare le competenze degli operatori museali nelle relazioni con le persone con disabilità che utilizzano i servizi museali, per la messa a punto di percorsi e materiali specifici da offrire alle strutture del territorio che si occupano di persone con disabilità I soggetti operativamente coinvolti fin dalla fase di progettazione, che seguiranno le fasi successive di realizzazione, sono la Cooperativa sociale Eliante Onlus di Milano e la Fondazione La Nostra Famiglia di Bosisio Parini.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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infosannio · 9 months
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L’abilismo di Concita De Gregorio e l’arroganza delle “stupide intelligenze” dei “non radical parvenu”(altro che “radical chic”)
(di Ottavio Cappellani – mowmag.com) – In un articolo su Repubblica, la giornalista Concita De Gregorio ha accostato gli influencer, che per farsi un selfie hanno distrutto una statua, alle persone con deficit cognitivo. Dopo essere stata accusata di “abilismo” (la discriminazione nei confronti delle persone disabili) ha chiesto scusa dando la colpa al “politicamente corretto”, ma sembra solo il…
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medicomunicare · 4 months
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Le facce "adulte" dell'ADHD: capire per gestire ansia, depressione e rischio di declino cognitivo
Secondo uno studio del Rutgers Institute, gli adulti con disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) hanno quasi tre volte più probabilità di sviluppare demenza rispetto agli adulti senza ADHD. Lo studio, di cui è coautore Michal Schnaider Beeri, direttore del Centro di ricerca sull’Alzheimer Herbert e Jacqueline Krieger Klein presso il Rutgers Brain Health Institute, è stato pubblicato…
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metodologica · 1 year
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Una dieta alta en grasas a largo plazo expande la cintura y encoge el cerebro
Una nueva investigación en ratones transgénicos muestra que los alimentos grasos no solo aumentan su cintura, sino que también causan estragos en su cerebro.
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Un estudio internacional dirigido por los neurocientíficos de UniSA, el profesor Xin-Fu Zhou y la profesora asociada Larisa Bobrovskaya, estableció un vínculo claro entre los ratones alimentados con una dieta alta en grasas durante 30 semanas, lo que resultó en diabetes, y un deterioro posterior en sus capacidades cognitivas, incluido el desarrollo de ansiedad, depresión y empeoramiento de la enfermedad de Alzheimer.
Los ratones con una función cognitiva deteriorada también tenían más probabilidades de aumentar de peso debido al metabolismo deficiente causado por cambios en el cerebro.
Investigadores de Australia y China han publicado sus hallazgos en Metabolic Brain Disease .
La neurocientífica y bioquímica de UniSA , profesora asociada Larisa Bobrovskaya, dice que la investigación se suma al creciente cuerpo de evidencia que vincula la obesidad crónica y la diabetes con la enfermedad de Alzheimer, que se prevé que alcance los 100 millones de casos para 2050.
“La obesidad y la diabetes dañan el sistema nervioso central, lo que exacerba los trastornos psiquiátricos y el deterioro cognitivo. Lo demostramos en nuestro estudio con ratones”, dice Bobrovskaya.
En el estudio, los ratones fueron asignados al azar a una dieta estándar o alta en grasas durante 30 semanas, comenzando a las ocho semanas de edad. La ingesta de alimentos, el peso corporal y los niveles de glucosa fueron monitoreados en diferentes intervalos, junto con pruebas de tolerancia a la glucosa e insulina y disfunción cognitiva.
Los ratones con la dieta rica en grasas aumentaron mucho de peso, desarrollaron resistencia a la insulina y comenzaron a comportarse de manera anormal en comparación con los alimentados con una dieta estándar.
Los ratones genéticamente modificados con enfermedad de Alzheimer mostraron un deterioro significativo de la cognición y cambios patológicos en el cerebro mientras se alimentaban con una dieta rica en grasas.
“Las personas obesas tienen un 55% más de riesgo de desarrollar depresión, y la diabetes duplicará ese riesgo”, dice el profesor asociado Bobrovskaya.
“Nuestros hallazgos subrayan la importancia de abordar la epidemia mundial de obesidad. Es muy probable que una combinación de obesidad, edad y diabetes provoque una disminución de las capacidades cognitivas, la enfermedad de Alzheimer y otros trastornos de salud mental”.
Referencia:
Xiong, J., Deng, I., Kelliny, S. et al. Long term high fat diet induces metabolic disorders and aggravates behavioral disorders and cognitive deficits in MAPT P301L transgenic mice. Metab Brain Dis (2022). https://doi.org/10.1007/s11011-022-01029-x
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alessandrovilla1982 · 2 years
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La macchia livida indelebile non resta sul colpo subito perché tutto ha un peso e si può superare ed vita mia ne ho superate talmente tante che una in più non è un problema.
Quello che mi fa sentire diverso, sporco e sbagliato è il rimando che ha lo specchio su di me.
Forse, per certi versi, chi soffre di disforia di genere o chi è cosciente del proprio essere mi può comprendere ma l'orientamento sessuale non si vede con gli occhi, il ritardo cognitivo forse neanche.
Io non sono razzista ma penso che sia veramente brutto da vivere il sapere che ci sono persone che non hanno problemi a mischiarsi con soggetti dal colore della pelle diverso, dai tratti somatici diversi e, forse, anche dal modo di pensare diverso, dal credo religioso o politico diversi e poi non riescono a percepire per quello che vale come "persona" chi è portatore di deficit fisici.
A volte faccio fatica anche io ma credo che questo sia dovuto dal fatto che, nell'"era moderna" attuale, non si riesca più a dare valore alla persona fine a sé stessa, puntando tutto sull'apparenza, sulle etichette e gli stigmi sociali.
Classificare è un semplicismo che ci può stare per collocare le persone, ma, poi, diventa un problema nel momento in cui la differenza diventa un motivo per allontanare, per schernire e, molto spesso, per avere paura.
#ddlzan #stopdifference #abilismo #pride🌈 #eterosessualità #omosessualità #disabilità #handifobia #normale #normalità #diverso #diversità #diffsrenza #società #socialità #bullismo #razzismo #etnia #searchmyidentity #paura #fobia #handcap #handicap #disabili #disabilità #handicappato #emarginazione
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ma-pi-ma · 3 years
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Proprio in questo periodo, lo scorso anno, “gli scienziati” hanno avuto il più basso deficit cognitivo che la storia dell’umanità ricordi, tutti presi ad elaborare gabbie di plexiglas per poter andare in spiaggia. Mi sembrava cosa buona e giusta ricordarvelo.
Amir Morano
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mezzopieno-news · 3 years
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INVENTATI GLI OCCHIALI CHE CURANO L’ICTUS E LA DISLESSIA
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Sono lenti che permettono la riabilitazione cognitiva per le persone colpite da ictus o che soffrono di patologie neuro-degenerative o del neuro-sviluppo, come il disturbo dello spettro autistico e i disturbi specifici dell'apprendimento.  
L’invenzione è stata considerata una delle più innovative degli ultimi anni nell’ambito medico europeo ed è italiana: si chiama Mindlenses (lenti della mente) e nasce dalla ricerca dell’Università degli Studi di Palermo. Ad averla sviluppata è la startup Restorative Neurotechnologies, fondata da Massimiliano Oliveri, professore ordinario di Neuroscienze Cognitive, che ha scoperto che occhiali dotati di lenti prismatiche influenzano significativamente l’attività cerebrale, potenziando le funzioni cognitive, come l'attenzione, la memoria e il linguaggio e inducono miglioramenti clinici considerevoli nei pazienti neurologici.
Le Mindlenses, approvate dal Ministero della Salute, stimolano selettivamente alcune aree del cervello senza ricorrere a pratiche chirurgiche invasive, inducendo un recupero cognitivo anche in casi di Alzheimer, dislessia o disturbo da deficit di attenzione. “Le lenti prismatiche - spiega Oliveri - creano una deviazione del campo visivo che fa vedere le cose spostate verso destra o verso sinistra. Per correggere questo errore il cervello attiva delle zone specifiche e si adatta in pochi secondi. Questo meccanismo di correzione dell’errore rappresenta uno stimolo che lo potenzia in maniera specifica: deviando il campo visivo verso sinistra va a funzionare di più la parte sinistra del cervello, quella che ha a che fare con il linguaggio o con il calcolo, mentre deviando il campo visivo verso destra si potenzia la parte destra, quella che è correlata con lo spazio, il tempo e le emozioni”.
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Fonte: Restorative Neurotechnologies; EIT Health - 8 settembre 2021
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