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#Filarmonia Orchestra Veneta
lamilanomagazine · 6 months
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Rovigo presenta “Il sogno ch'io vorrei sempre sognar” presso il Teatro Sociale Rovigo, stagione di Prosa.
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Rovigo presenta “Il sogno ch'io vorrei sempre sognar” presso il Teatro Sociale Rovigo, stagione di Prosa. LA STRANA COPPIA di Neil Simon, regia Gianluca Guidi, assistente alla regia Francesca Somma con Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia, traduzione e adattamento Gianluca Guidi con Giuseppe Cantore, Rosario Petix, Riccardo Graziosi, Simone Repetto e con Claudia Tosoni e Shaen Barletta nel ruolo delle sorelle Hu Zhu Gao, scene e costumi Carlo De Marino, musiche originali Gianluca Guidi, luci Umile Vainieri, assistente alla regia Francesca Somma Domenica 12 novembre il sipario del Teatro Sociale di Rovigo si alza sulla nuova Stagione di Prosa. In scena alle 21 “La strana coppia” di Neil Simon, con Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia. La Strana Coppia è un esempio di come Neil Simon, il più geniale e prolifico autore del teatro comico della seconda metà del '900, riesca sempre a trovare quel pizzico di simpatica follia nella vita di tutti i giorni. Si narra la difficile e complicata convivenza tra due uomini dalle personalità diametralmente opposte. Felix e Oscar accomunati da un divorzio alle spalle decidono di andare a vivere insieme in un appartamento situato in uno dei tanti grattacieli di New York, sulla Riverside. Questo incontro-scontro darà vita a continue ed esilaranti gag garantendo un sicuro divertimento con questa versione proposta e interpretata “dall'inedita” coppia Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia. A Oscar che gli propone di continuare a vedersi insieme agli altri amici per il solito pokerino, malgrado le ultime clamorose litigate, Felix risponde di non aver chiuso affatto con il poker, perché i matrimoni vanno e vengono, ma la partita è come lo show: deve continuare. BOTTEGHINO Telefono 0425 25614 E-mail [email protected] ORARI DI APERTURA 9.00-13.00 / 15.30-19.30 Giorni di spettacolo mattutini 8.30/13.00 - 15.30/19.30 matinée 9.00/13.00 -15.00/19.30 serali 9.00-13.00 / 15.30-22.30 Giorno di chiusura: domenica, aperto nei giorni di spettacolo domenicale con chiusura il lunedì successivo La Stagione 23.24 del Teatro Sociale di Rovigo è sostenuta da: Ministero alla Cultura, Regione del Veneto, Comune di Rovigo. Partner Arteven, Conservatorio Statale di Musica “Francesco Venezze” di Rovigo, Associazione Musicale Venezze di Rovigo, Compagnia Fabula Saltica, MusikDrama, Filarmonica Arturo Toscanini, Orchestra Regionale Filarmonia Veneta, Orchestra di Padova e del Veneto, I Virtuosi della Rotonda, Teatro La Fenice di Venezia, I Solisti Veneti, Ente Rovigo Festival, Rovigo Jazz Club, Accademia dei Concordi, Associazione Dante Alighieri. Sponsor Camera di Commercio di Venezia Rovigo, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Banca del Monte di Rovigo, Fondazione Rovigo Cultura, Adriatic Lng, Banca del Veneto Centrale, Asm Set, Irsap, Coldiretti. Technical partner Play Piano pianoforti, Pasticceria Borsari, Gelateria Godot. Media partner La Piazza.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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faultylens · 1 year
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Concerto di Capodanno al Teatro Civico di Schio Orchestra Giovanile Regionale Filarmonia Veneta diretta da Giovanni Costantini con Maria Clara Maiztegui (soprano), Alex Magri (tenore), Marta Giovanna Tabacco (danzatrice) // #gala #concert #concerto #capodanno #ouverture #valzer #opera #teatro #teatrocivico (presso Teatro Civico Schio) https://www.instagram.com/p/Cm1UaxMttfM/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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ilvolofandom · 5 years
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Il Volo sings in Duomo
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By Luigi Mascheroni, November 29, 2018
Here they are. Black tie, lecterns, just mentioned gestures and the voices that have conquered the world, from Sanremo to the Radio City Music Hall in New York. Seen from the end of the central aisle, down between the altar and the first row of benches, they seem even more tense and excited but composed, ways and faces "beard and soap" [in Italy we say "acqua e sapone" "water and soap" to say someone is a simple good guy, but here they say "barba e sapone" to joke] as good guys, as they say as soon as they turn on their microphones: "It's an honor to be here, in a magical place ".
Magic, sacred, profane, and worldliness. Three boys - Piero Barone, Ignazio Boschetto and Gianluca Ginoble -, a trio, Il Volo, twelve tracks, a unique concert, and a special evening, for the Duomo, for Milan, for the music.
Pop music, in the lyric version for the audience, air suited for a white Christmas, sacred respect for the place, salacious desire to see (and be seen), to listen, to beat the time and- why not? - to be applauded.
Welcome, in an excited but religious silence, inside the Duomo of Milan, the city's cathedral basilica and, for an evening, a very closed location for a one-shot concert by Volo. The Milanese bank of Milan, Mediolanum, gave it to its customers. Ennio Doris, founder-president, has adopted a spire of the Duomo - "Every believer has the duty to participate in the preservation of his own church, and then it is a gesture of gratitude for what I had from the city" [.....].
The maestro is Matteo Parmeggiani, the orchestra La Filarmonia Veneta, and they sing the most beautiful pieces of the classical repertoire, in a Christmas declension. It starts with Nessun dorma da Turandot, and the first applause is even timid. Then Oh Holy Night, then Maria from West Side Story, the tension melts and the participation of the thousand special guests is released - the Duomo is neatly full - then Smile, Ave Maria Mater Misericordiae, Panis Angelicus, and My Way ... The ban on photographing and filming videos is kindly pointed out on the invitation. But as the notes of the three of Il Volo rise, the mobile phones are raised as well.
The cathedral closed as always at 18.30. Then an hour of environmental reclamation for safety. And so for the private concert of Mediolanum the trio has tried for an hour, no more. Just how long the evening lasts. There is Astro del Ciel, O Sole mio, naturally Grande Amore that conquered the Ariston, and closes - in a climate of standing ovation - with Adeste Fideles. Even Milan, sometimes, is able to be moved.
It's said that the three (former) boys, contacted by Mediolanum, have not discussed the cachet in the slightest, so much they wanted to sing in here, at least once.
And anyway, a concert like this - offered by a bank - is priceless.
Link: http://m.ilgiornale.it/news/2018/11/29/il-volo-canta-a-sorpresa-in-duomo/1608740/
Obviously the photo used in the article is old LOL. But it's cute.
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lamilanomagazine · 1 year
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Rovigo, “Il Trovatore” vi richiede a Teatro Sociale per la Stagione di Prosa
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Rovigo, “Il Trovatore” vi richiede a Teatro Sociale per la Stagione di Prosa.   Grande fermento e tanta attesa per il prossimo appuntamento con la Stagione Lirica del Teatro Sociale di Rovigo che, venerdì 3 febbraio alle 20.30 vedrà in scena “Il Trovatore”, di Giuseppe Verdi, in un nuovo allestimento in coproduzione con i teatri di Treviso, Novara e Jesi. L'opera andrà in replica domenica 5 febbraio alle 16 e in anteprima per il teatroragazzi mercoledì 1 febbraio alle 16. Il trovatore è un'opera  di Giuseppe Verdi rappresentata in prima assoluta il 19 gennaio 1853 al Teatro Apollo di Roma. Assieme a Rigoletto e La traviata fa parte della cosiddetta trilogia popolare. “A quasi dieci anni dall'ultima rappresentazione del capolavoro verdiano in terra Rodigina – afferma il direttore artistico del Teatro Sociale Edoardo Bottacin -, sono particolarmente felice di vedere questo titolo in stagione con una coproduzione virtuosa, che mette in rete diverse e prestigiose realtà per un titolo che nasconde non poche insidie, sia a livello drammaturgico che musicale, soprattutto sul fronte vocale e corale. Un'operazione questa, che va a chiudere il progetto di messa inscena in un triennio della celebre trilogia verdiana ( Traviata nel 2021, Rigoletto nel 2022) e che, grazie ad un cast di alto profilo capitanato da Gaston Riviero e Olesya Petrova conferma ancora una volta l'attenzione del nostro teatro verso le grandi voci internazionali”.   PERSONAGGI E INTERPRETI Manrico Gaston Rivero Azucena Olesya Petrova Conte di Luna Nelson Martinez Leonora Marily Santoro Ferrando Carlo Malinverno Ines Brigida Garda Ruiz Francesco Marsiglia maestro concertatore e direttore d’orchestra Francesco Rosa regia Deda Cristina Colonna scene e costumi Domenico Franchi luci Fabrizio Gobbi Orchestra Regionale Filarmonia Veneta Coro Lirico Veneto maestro del coro Giuliano Fracasso Realizzazione scene Laboratori Scenografici della Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi Costumi Sartoria Teatrale della Fondazione Pergolesi Spontini, Sartoria Teatrale Arianna, Macerata Coproduzione Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, Teatro Sociale di Rovigo Teatro Coccia di Novara, Teatro Mario Del Monaco di Treviso   Note di regia DEDA CRISTINA COLONNA La vicenda de Il trovatore si svolge di notte; è l’ultima notte del Medio Evo, il buio dell’animo umano prigioniero delle superstizioni, dell’odio e dell’ignoranza, l’oscurità in cui si bruciano le streghe, si coltivano sentimenti di inflessibile vendetta, in cui l’amore è espresso come diritto di possesso e la menzogna è sconfitta quando ormai è troppo tardi. ‘Egl’era tuo fratello!’, esclama Azucena alla fine dell’opera; la verità finalmente dichiarata annuncia un’alba di nuova consapevolezza, in cui il Conte di Luna dovrà decidere se e come continuare a vivere (‘E vivo ancor!’). La trama è ambientata nel XV secolo, epoca in cui gli artisti hanno espresso l’attenzione alla verità umana in un contesto di semplificazione geometrica delle composizioni, nella plastica monumentalità delle figure e nella cerimonialità dei gesti, nell’uso espressivo della luce. Nelle bassedanze - forma tutta italiana di intrattenimento cortese quasi meditativo - lo spazio contiene le evoluzioni dei corpi danzanti in porzioni rigorosamente simmetriche ed in coreografie tese alla ricerca dell’armonia tra gli opposti. Mi pare che le vicende dei protagonisti de Il trovatore si articolino in spazi emotivi altrettanto simmetrici. Motore della vicenda è la pressione della vendetta che pesa sull’animo di Azucena, che l’ha ricevuta dalla madre e che a sua volta inevitabilmente trasferisce sulle spalle di Manrico. Leonora attorniata dalle religiose nel convento e Manrico accompagnato dai carcerieri nel ‘miserere’ rappresentano momenti paralleli, come pure l’amore di Manrico e del Conte per Leonora, nella quale entrambi cercano la compensazione ed il coronamento dei propri sentimenti estremi. Nella stessa prospettiva, Manrico lascia Azucena per non perdere Leonora, ma in seguito abbandonerà quest’ultima per tentare di salvare la madre. Lo spazio di ispirazione quattrocentesca che proponiamo per questa regia de Il trovatore si pone come contesto in cui inscrivere proprio questa laboriosa e dolorosa, in fondo ed ovviamente tutta romantica ricerca della verità, intesa come armonizzazione degli opposti. In questo senso, nella proposta preliminare di Domenico Franchi la regia intende rappresentare anche i momenti che abitualmente vengono immaginati ‘fuori scena’, come l’aria iniziale ed il canto dalla torre del Trovatore, la cerimonia della presa dei voti di Leonora ed il miserere intorno a Manrico. Al rigore geometrico delle architetture che evocano il mondo del Conte di Luna si contrappone la rappresentazione dei Gitani, con una proposta coreografica flamenca nel coro ‘Chi del gitano i giorni abbella?’ Personaggio centrale della vicenda è Leonora. All’inizio giovane entusiasta ed inesperta nella gestione di sentimenti ancora sconosciuti e non misurati, sceglie di morire simbolicamente prendendo i voti quando pensa che Manrico sia morto. In seguito, quando Manrico stabilisce la priorità del proprio ruolo di figlio su quello di coniuge (‘era già figlio prima d’amarti, non può frenarmi il tuo martir’) e l’abbandona per correre a salvare la madre Azucena, Leonora evoca la morte come alternativa matura ad una realtà sentimentalmente sconfortante: ‘Non reggo a colpi tanto funesti… Oh quanto meglio saria morir!’ è il suo commento dopo l’aria ‘Di quella pira’. Questa presa di consapevolezza traccia l���inevitabile cammino Leonora verso la morte volontaria, vittima della notte del cuore, dominata dal conflitto tra l’amore barbaro ed appassionato del Conte ed il sentimento immaturo e deludente di Manrico. Nel finale dell’opera, la rappresentazione di una ‘pietà’ in cui Azucena regge il cadavere di Leonora, con il Conte di Luna disperato ai suoi piedi celebra l’alba in cui la luce della verità inaugura il riscatto dell’uomo dalla notte dell’ignoranza e della menzogna.   L'opera verrà presentata nell'ambito di ROVIGOCITTA'CHELEGGE, giovedì 2 febbraio alle 18 al Ridotto del Sociale   LA STAGIONE 22.23 DEL TEATRO SOCIALE DI ROVIGO è realizzata grazie al contributo e alla collaborazione di Ministero della Cultura, Regione del Veneto, Comune di Rovigo, Fondazione Cariparo, Fondazione Banca del Monte, Fondazione Rovigo Cultura, Banca del Veneto Centrale, Asm set, Arteven, Associazione Musicale Francesco Venezze, Conservatorio Statale di Musica Francesco Venezze. Mediapartner La Piazza.   INFO BOTTEGHINO TEATRO SOCIALE DI ROVIGO piazza Garibaldi, 14 - Rovigo telefono 0425 25614 - e mail [email protected] Orari di apertura 9.00-13.00 / 15.30-19.30 giorni di spettacolo: • mattutini 8.30/13.00 - 15.30/19.30 • mattina 9.00/13.00 -15.00/19.30 • serali 9.00-13.00 / 15.30-22.30 Giorno di chiusura: domenica. Aperto nei giorni di spettacolo domenicale con chiusura il lunedi successivo. INFO PREZZI su www.comune.rovigo.it/teatro... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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lamilanomagazine · 2 years
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Rovigo, apertura del centenario dell’Associazione musicale Francesco Venezze
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Rovigo, apertura del centenario dell’Associazione musicale Francesco Venezze. Il Teatro Sociale di Rovigo inaugura il suo palcoscenico venerdì 28 ottobre 2022 alle ore 20 con il primo dei CONCERTI PER I CENTO ANNI dell’ASSOCIAZIONE MUSICALE FRANCESCO VENEZZE. Sarà la prestigiosa Orchestra del Teatro La Fenice, venerdì 28 ottobre alle ore 20 al Teatro Sociale, a dare il via alle celebrazioni del centenario dell’Associazione musicale Francesco Venezze. La celebre formazione veneziana, che manca da più di vent’anni dalla nostra città, proporrà un concerto della sua Stagione Sinfonica 2021-22, con musiche di Franz Joseph Haydn e Pëtr Il’ic Čaikovskij. Sul podio sarà il direttore ucraino Dmitry Matvienko. Un ulteriore appuntamento sarà la presentazione di un volume di Nicoletta Confalone, vicepresidente dell’Associazione, che integra quello dedicato agli ottantacinque anni di attività dell’Associazione, curato da Sergio Garbato ed edito dall’Accademia dei Concordi. Un secondo concerto sinfonico concluderà le celebrazioni, il 5 dicembre alle 21, sempre al Teatro Sociale. Il celebre violoncellista Giovanni Sollima sarà impegnato nella doppia veste di direttore dell’Orchestra Filarmonia Veneta e solista nel suo Concerto per violoncello e in quello di Frederich Gulda, per violoncello e fiati. Completerà il programma Prélude à l’apès-midi d’un faune di Claude Debussy.... Read the full article
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lamilanomagazine · 2 years
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JAZZMI: Zoe Pia in concerto con “Shardana” venerdì 30 settembre e sabato 1 ottobre a mosso milano
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MILANO - Doppio appuntamento con la clarinettista e compositrice Zoe Pia in occasione della settima edizione di JAZZMI, il festival internazionale di jazz in programma a Milano e dintorni fino al 9 ottobre: la jazzista sarda, tra i talenti più luminosi della scena nazionale, sarà protagonista di due concerti, venerdì 30 settembre e sabato 1 ottobre, ospitati nei nuovissimi spazi di mosso, la neonata realtà sociale e associativa inaugurata in via Angelo Mosso 3, nell’ex Convitto del Parco Trotter. Insieme ai suoi musicisti (Roberto De Nittis al pianoforte, Rhodes, tastiere, toy piano e kalimba del Costa Rica, Glauco Benedetti al basso tuba e Sebastian Mannutza alla batteria e al violino), Zoe Pia porterà in scena l’album “Shardana”, il suo debutto discografico, orgogliosa celebrazione delle proprie radici culturali, condotta attraverso l’evocazione simbolica degli Shardana, misterioso popolo isolano dall’animo ribelle, dedito alla guerra e alla navigazione perenne. Organizzati dai curatori della rassegna Cernusco Jazz in collaborazione con mare culturale urbano, entrambi i concerti inizieranno alle ore 21 con ingresso a 10-15 euro (biglietti acquistabili on line: www.mailticket.it/manifestazione/0634/zoe-pia-shardana e www.mailticket.it/manifestazione/0734/zoe-pia-shardana--1-ottobre). Questi due appuntamenti sono i primi eventi musicali programmati nel nuovissimo spazio al coperto di mosso, luogo da poco riqualificato in cui convivono progetti di formazione, attività di ristorazione, eventi culturali, pratiche di riuso, feste e laboratori inclusivi. In “Shardana”, Zoe Pia compie un viaggio a ritroso nella memoria storica della sua terra: il suo percorso musicale celebra un incontro tra il passato nuragico e le stratificazioni successive, in cui il sacro e il profano si mescolano. Nell’album si respirano echi di riti ancestrali e di culti pagani dispersi nell’ardore cristiano di marca spagnola. Nelle composizioni originali della clarinettista (che in questo lavoro suona anche, con uno stile molto personale, le launeddas, millenario strumento a fiato originario della Sardegna) e nella musica del suo quartetto si evocano le feste popolari e la tradizione delle processioni di Mogoro (il paese natale di Zoe, in provincia di Oristano), che vengono raccontate attraverso registrazioni d’ambiente con la tecnica del soundscape recording e orchestrazioni in cui il basso tuba, le timbriche progressive del rhodes e un drumming a tratti post-rock trascinano nella contemporaneità. In “Shardana” si raccontano in musica le energie nascoste nella tomba dei giganti di Sa Dom ‘e S’Orcu, i misteri di S’Accabadora, i popoli del Mediterraneo, l’omaggio al cantautore Andrea Parodi, le mistiche Domus de Janas e il tradizionale rieccheggiare del ballo sardo. Di “Shardana”, Paolo Fresu ha detto: «È il giusto e auspicato equilibrio tra follia e razionalità, passione e sentimento, radice e fiore. “Shardana” è un coraggioso innesto di linguaggi, repertori e suoni a cavallo tra il jazz di oggi, l’improvvisazione e l’etnia». Musicista eclettica, compositrice e appassionata ricercatrice, Zoe Pia si è si diplomata a 18 anni in clarinetto con il massimo dei voti. Si è poi perfezionata al Conservatorio di Rovigo, conseguendo la laurea in Clarinetto Solistico e quella in Musica da Camera, ottenute con il massimo dei voti e la lode. Infine si è specializzata in Clarinetto Jazz sotto la guida di Marco Tamburini, Mauro Negri, Nico Gori e Fabio Petretti. In ambito classico ha collaborato con l’Orchestra New Art Symphonic, l’Orchestra Filarmonica Italiana, l’Orchestra Filarmonia Veneta, l’Orchestra Sinfonica di Pescara, l’Orchestra di Fiati della Sardegna, la Orquestra de Percusion y Vientos de Murcia e la UECO (la United European Chamber Orchestra). In ambito jazzistico ha suonato, tra gli altri, con musicisti del calibro di Marco Tamburini, Bruno Biriaco, Steven Bernstein, Furio Di Castri, Tino Tracanna, Paolo Fresu, Mauro Ottolini e Bebo Ferra. On line: www.cernuscojazz.it, www.mosso.org, www.maremilano.org, jazzmi.it... Read the full article
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ilvoloflightcrew · 2 years
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Christmas Memories by Susan De Bartoli
Christmas Memories by Susan De Bartoli
‘Twas three weeks before Christmas when all through the house, Not a creature was stirring not even my Spouse! The stockings were hung by the chimney with care, In hopes that Il Volo would soon be there! That pretty much sums up what we all want for Christmas! Piero, Ignazio and Gianluca! Dream on, that’s not happening! What I want for Christmas this year is for the guys to spend more time in the…
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ilvoloflightcrew · 3 years
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REVIEWS TO MORRICONE’S TRIBUTE by Daniela
REVIEWS TO MORRICONE’S TRIBUTE by Daniela
Many of you, in the comments after the various articles on the Verona concert, asked me for the opinion of the press. I have not forgotten about this and therefore here I am giving you my opinion. I want it to be clear, that it is only my personal opinion, maybe I am too protective, towards Piero, Ignazio and Gianluca, or maybe, like a mother, I want the best for them, because I think they…
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