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#La Nuova Ferrara
giramenti · 1 year
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Inchiostro e mimose su La Nuova Ferrara di oggi
In pole position sul paginone domenicale dedicato alla cultura, ecco come ho raccontato “Inchiostro e mimose” a Katia Romagnoli de La Nuova Ferrara. Vi aspettiamo mercoledì 8 marzo in Sala Agnelli (Biblioteca Ariostea, Ferrara) alle 17!
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unpoorno · 5 months
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Janice Griffith
nata il 3 luglio 1995 è un'attrice e imprenditrice americana di film pornografici. Ha iniziato la sua carriera di attrice pornografica nel 2013 e da allora ha ricevuto due nomination agli AVN Award e ha vinto l'XBIZ Award 2019 per la migliore scena di sesso - All-Girl.
Janice è nata da genitori con un passato nelle forze dell'ordine ed è cresciuta da loro nel Queens, a New York. Da giovane frequentò una scuola cattolica privata e andò al liceo nel Queens e a Long Island, New York, dove all'epoca risiedeva il suo padre biologico. La madre di Griffith è musulmana e lei, Griffith, ha dichiarato di considerarsi "culturalmente musulmana", anche nonostante debba affrontare continue molestie online da parte di musulmani per il suo lavoro. Etnicamente/razzialmente, si è descritta come persone multirazziali e per metà indiane. Considera la collega artista per adulti April O'Neil una sua cara amica.
Griffith è entrata nell'industria per adulti nel 2013 dopo aver appena compiuto diciotto anni con l'intenzione di girare una sola scena. Tuttavia, ha deciso di rimanere nel settore a causa della paga che offre e del fatto che coinvolge il sesso, che ha dichiarato di amare. Il suo ingresso nel settore l'ha spinta a trasferirsi da New York a Los Angeles, in California. Per quanto riguarda la scelta del nome d'arte, ha scelto il nome "Janice" dal nome della sua migliore amica e "Griffith" dal nome di una cameriera con cui lei e la migliore amica hanno cenato una volta. Finora nella sua carriera, Griffith ha recitato in più di 300 scene ed è stata nominata per la categoria Miglior nuova stellina ai 32esimi AVN Awards 2015. Inoltre, una scena in cui recitava accanto a Bonnie Rotten e Manuel Ferrara nel 2014 è stata nominata per la migliore scena di sesso a tre – categoria Ragazza/Ragazza/Ragazzo negli stessi premi. Anche se non ha ricevuto entrambe le nomination, più avanti nella sua carriera ha vinto l'XBIZ Award 2019 nella categoria Miglior scena di sesso - All-Girl, un premio che ha condiviso con Ivy Wolfe per il loro ruolo in una scena ragazza-ragazza del 2018.
Nel corso della sua carriera, Griffith ha protestato ogni volta che si è sentita insicura o a disagio sul set e ha incoraggiato altre attrici, soprattutto quelle nuove, a fare lo stesso. Ha espresso felicità e soddisfazione per la sua vita nel settore per adulti. Janice ha espresso antipatia per le persone che le inviano nudi o materiale sessuale poiché non fa parte del suo lavoro e perché non sono consensuali. Inoltre, ha espresso disinteresse nel fare sesso con i fan e non accoglie volentieri gli inviti a farlo.
Nel 2017, Griffith, insieme a molte altre persone, ha fondato SpankChain, un sito Web basato su blockchain e un sistema di pagamento online specializzato nell'offerta di soluzioni di pagamento alle lavoratrici del sesso nel settore degli adulti
Nel dicembre 2014 l'attore e giocatore professionista di poker Dan Bilzerian venne citato in giudizio da Janice Griffith, che aveva gettato giù dal terrazzo di una casa la ragazza, nell'aprile 2014, con l'intento di farla atterrare in una piscina come parte di un servizio fotografico della rivista per adulti Hustler. La Griffith, però, atterrò male e colpì il bordo della piscina, rompendosi un piede. La allora diciottenne chiese a Bilzerian un risarcimento pari a 85.000 dollari, che rifiutò di pagare. Di conseguenza, Griffith intentò causa sia a Hustler che a Bilzerian, i cui legali risposero che la ragazza era sotto contratto e che quindi Bilzerian non poteva essere ritenuto responsabile dell'accaduto, tantomeno Hustler.Nel gennaio 2015 i legali di Hustler dichiararono l'incidente un "caso fortuito", affermando che nulla poteva essere imputato alla rivista circa l'infortunio della ragazza
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savage-flirtation · 1 month
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103-year-old Italian woman fined for driving with expired licence | Italy | The Guardian
Molinari was fined and taken home by police.
“I will buy myself a Vespa,”
Molinari told local newspaper La Nuova Ferrara.
I wanna be her when I grow up 💖💖💖💖💖
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occhietti · 11 months
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Ogni giorno della vita è una nuova esperienza...
Chi crede di non avere più niente da imparare, o è troppo presuntuoso, o è arrivato con la mente a fine corsa...
- Saverio Ferrara
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pettirosso1959 · 4 months
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Finalmente la resa dei conti è arrivata. Poi toccherà all'Unità ed al Fatto Quotidiano.
Patrizia Cesaretti: Se fossero giornalisti invece che lecchini, camperebbero meglio.
Maria Stella Maltoni: Questo perché i pescivendoli non hanno più comprato Repubblica per incartare il pesce.
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CAOS A LA REPUBBLICA: "LA NAVE AFFONDA I CONTI VANNO MALE. QUAL' È LA LINEA EDITORIALE’’.
Libero 05/01/24
Non c’è pace a Repubblica. Dopo il durissimo comunicato di metà dicembre coi 5 giorni di sciopero paventati, il 2024 si apre con una mail esplosiva del Comitato di redazione (Cdr) a tutti i giornalisti della testata.
La sintesi è che la direzione e la proprietà si sono allontanate dall’identità del giornale.
Nel 2020 gli Elkann, proprietari di Repubblica, hanno venduto il Tirreno, la Gazzetta di Modena, la Gazzetta di Reggio e La Nuova Ferrara.
Nel 2021 si sono liberati di MicroMega.
Nel 2022 la vendita dell’Espresso.
Poi, nel 2023, la cessione di 6 testate del Nord-Est (Corriere delle Alpi, Il Piccolo, Messaggero Veneto, La Nuova Venezia, Il Mattino di Padova e La Tribuna di Treviso).
Pochi giorni prima di quel comunicato, il fondatore, De Benedetti, aveva a sua volta picchiato duro contro gli Elkann, accusandoli di aver distrutto il quotidiano.
IL CDR: «L’ANNO CHE SI CHIUDE È STATO SOFFERTO E DIFFICILE, ASSAI DELUDENTE PER TUTTI NOI.
IL NOSTRO GIORNALE CONTINUA A PERDERE COPIE,
ABBONAMENTI E NON RIESCE A TROVARE UNA STRADA NEL DIGITALE. E QUESTO, A NOSTRO AVVISO
PER LA MANCANZA DI UNA CHIARA STRATEGIA DI INVESTIMENTI, MARKETIG, OBIETTIVI, COLLOCAZIONE NEL PANORAMA EDITORIALE.
NONOSTANTE GLI SFORZI TITANICI DI TUTTI NOI.
La difesa dell’identità di Repubblica (ciò che sembra importare solo a noi giornalisti che amiamo questo quotidiano e il lavoro che facciamo)
ci ha impegnato in un anno che ha segnato la per noi traumatica disgregazione di quello che era il più importante gruppo editoriale del nostro Paese,
smembrato e dismesso da un editore il cui progetto resta per noi incomprensibile, oltre che frutto di preoccupazione».
La redazione, si legge sempre nel comunicato, attende dal direttore Maurizio Molinari il nuovo piano editoriale:
«Come sappiamo nel futuro prossimo ci sono ancora tagli, riduzione del perimetro giornalistico, mortificazione di competenze e professionalità (...)
il 2024 si preannuncia un anno di dura battaglia a difesa del nostro posto di lavoro, del nostro nome (...) dovremo affrontarlo insieme.
perché da questa caduta rovinosa non si salva nessuno.
Vedere Repubblica che viene abbandonata come una nave che affonda è motivo di particolare amarezza».
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ginogirolimoni · 6 months
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Francesca Bergesio, della provincia di Cuneo, è la nuova Miss Italia, incoronata sabato sera a Salsomaggiore dal Presidente del Concorso Vittorio Sgarbi, dalla conduttrice Jo Squillo e da una giuria composta da Hoara Borselli, Giuseppe Cruciani e Giulia Salemi.
Sgarbi ha una fedina penale più lunga di un rotolone Regina, fra archiviazioni, condanne e procedimenti in corso per assenteismo, produzione di falsi documenti, diffamazione, voto di scambio con la ‘ndrangheta, , ingiurie, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, esportazione illecita di opere e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e il caso delle attività extrapolitiche.
Nonostante ciò, e forse proprio per questo, Vittorio Sgarbi è stato più volte membro della Camera dei deputati e di diverse amministrazioni comunali; è stato sindaco di Salemi (TP), attualmente è sindaco di Arpino (FR), prosindaco di Urbino, assessore alla bellezza del comune di Viterbo e sottosegretario di Stato alla Cultura. Inoltre, è presidente della Fondazione Ferrara Arte, del Mart di Rovereto, del MAG di Riva del Garda e della Gypsotheca del Canova, oltreché commissario per le Arti di Codogno.
Oltre a ciò, trova pure il tempo per fare comparsate in tv ovunque lo invitano, distinguendosi per l’irascibilità e l’uso del turpiloquio; ed anche, come potete constatare, per presiedere il Concorso per Miss Italia.
Come giudice imparziale naturalmente, sebbene la signorina Francesca Bergesio sia figlia del senatore leghista Giorgio Maria Bergesio, membro della Commissione di vigilanza Rai.
Pare che la piccola Ginevra Meloni, per un pelo, non abbia potuto partecipare al concorso, altrimenti sarebbe stata una temibile rivale per la Bergesio; in compenso la mamma Giorgia ha previsto per lei un apposito ministero Ai Giocattoli dove pare che la figlia del Premier Eletto Direttamente dagli Italiani sia molto competente. Ministero col portafoglio, è ovvio, altrimenti come farà la bambina a comprarsi i giocattoli?
Del resto la destra di governo, come sappiamo, è molto generosa, in Sicilia ad esempio, sono starti stanziati dalla presidenza Schifani due milioni di euro per presepi e sagre, che oltre al Ponte sullo Stretto, sono quanto di più urgente e necessario l’Isola ha bisogno per un decollo immediato economico e turistico.
Molti investitori e altrettanti turisti, infatti, si rifiutano di investire sull’Isola i propri soldi se prima non vedono organizzata una sagra o un presepe e se non possono comodamente arrivarci via terra attraverso il Ponte Silvio Berlusconi I°.
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toscanoirriverente · 2 years
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Ore 20.05, del 30 aprile 1993, Hotel Raphael, Roma.
Saliamo in macchina sotto una doccia di pietre, monetine e insulti.
È chiaro che siamo protagonisti di un evento epocale (anche se, incredibilmente, il giorno dopo nessuno ne scriverà).
In realtà, ovviamente, il protagonista era Lui, Bettino Craxi, ultimo segretario del PSI nel centesimo anno della sua fondazione. Noi altri tre in quella macchina, Nicola Mansi, storico autista e Umberto Cicconi, fotografo e ombra del segretario, eravamo solo birilli decorativi di quel tiro al piccione (io, seduto dietro e alla sinistra di Craxi, ero in quel momento segretario nazionale dei Giovani Socialisti).
Siamo consapevoli dell’odio che s’infrange sui finestrini dell’auto, ma veniamo pervasi da un sentimento di tranquillità quello che ci porta a comprendere che quel passaggio rappresentava un calvario necessario, forse ruvido, forse ingiusto, verso una nuova Italia.
Nel viaggio verso gli studi televisivi al Palatino, dove Craxi avrebbe rilasciato un’intervista a Giuliano Ferrara, eravamo sollevati dall’aver intuito il significato di quell’aggressione.
In quei pochi minuti di una Roma addobbata a forca ci si mostrava un domani diverso, dove capivamo non ci sarebbe stato posto per noi, ma la soddisfazione che tutto questo futuro sarebbe ricaduto sui nostri concittadini ci ripagava e rasserenava.
Intanto i partiti avrebbero trovato subito un modo per finanziarsi in modo trasparente e la politica, tutta, si sarebbe liberata da quell’immensa ipocrisia che non consentiva ai più importanti attori delle istituzioni, i partiti appunto, di organizzare la costruzione del loro consenso. Persino i rappresentanti d’interessi, i lobbisti, avrebbero esercitato il loro talento ottenendo in pochi giorni una legge che li rendesse attivi alla luce del sole. Il Paese quindi avrebbe incontrato riforme costituzionali, che attendeva da decenni, per adeguare la sua struttura istituzionale al nuovo mondo.
E anche i partiti e la selezione delle loro classi dirigenti se ne sarebbe avvantaggiata. Gli uomini compromessi da precedenti responsabilità o quelli difensori di ideologie fallimentari e fallite si sarebbero silenziosamente sottratti alla scena politica per lasciar spazio a una nuova classe dirigente finalmente costruita sul merito, la competenza e la passione civica. Il nepotismo sarebbe stato annichilito dal virtuosismo di una nuova selezione costruita sui titoli e le capacità tecniche (e di afflato etico indiscusso). Tutto questo avrebbe portato finalmente al Paese, stabilità, prosperità e crescita.
Intanto cominciando a fare quelle cose così semplici che nessuno era mai riuscito a realizzare. Insegnanti, forze dell’ordine, infermieri, financo le guardie carcerarie, sarebbero state ripagate e riconosciute per la centralità del loro ruolo di sviluppo e di rappresentanza dello Stato (soprattutto quando lo Stato incontra il suo unico azionista, il cittadino, nei suoi momenti di maggiore debolezza e necessità); e lo avrebbe fatto nel modo più semplice: con un riconoscimento economico e di prestigio sociale del loro ruolo.
Poi, si sarebbe dato il via al più grande progetto di ricostruzione di scuole, ospedali e infrastrutture pubbliche che aspettavano ancora un segnale da questa Repubblica tanto giovane quanto incerta e distratta nel mettere mano alle primarie urgenze dei suoi cittadini.
La Prima Repubblica aveva lasciato un grave debito pubblico giustificandolo con l’aver dovuto affrontare un’economia da guerra fredda, poi il terrorismo, quindi scontri sociali violentissimi, il tutto dentro a un’inflazione pandemica a doppia cifra, ma sapevamo che anche questo vulnus sarebbe stato presto domato e riportato all’equilibrio e ribaltato in prosperità.
Infatti il terminare di ogni litigiosità politica e la comparsa dei civil servant, immolati solo agli interessi della collettività, annunciavano una strada che avrebbe reso una passeggiata il raggiungimento di questi obiettivi. Come infatti è stato. A cominciare dalla redistribuzione della ricchezza coniugata con un’accettazione sociale della stessa riconosciuta come premio del talento e non bersaglio d’invidia.
Qualcuno avrebbe preteso di cedere i nostri gioielli pubblici nel settore energetico, infrastrutturale o del mondo delle comunicazioni. Le nuove forze politiche avrebbero però respinto questa scellerata prospettiva o l’avrebbero, contro voglia, applicata solo per risanare, definitivamente, il nostro debito pubblico e ripartire verso nuove avventure di un Paese che era stato capace di raggiungere primati impensabili per una nazione così piccola (come l’essere stati i terzi a lanciare un satellite nello spazio o i leader nella scienza atomica o, in un settore non secondario come quello delle comunicazioni, veri pionieri).
Avremmo fatto di necessità virtù dell’assenza di materie prima, rendendoci energeticamente, se non autosufficienti, liberi da ogni ricatto; poi ci saremmo focalizzati sulla nostra capacità manifatturiera di elaborare e migliorare il prodotto, rendendo lo Stato complice del cittadino e delle sue attività produttive, levigando quella catena montuosa di tassazioni che tratteneva risorse senza restituirle, in modo plastico, in servizi e infrastrutture.
E grazie a tutto questo, sarebbero rinate le città; e in effetti oggi è davvero una soddisfazione camminare tra strade abbaglianti per il loro decoro, lucidate da una pulizia ossessiva e maniacale, avvolti in un clima di sicurezza e serenità che solo a immaginarlo allora ci sembrava un sogno utopistico. I giovani sapevamo avrebbero ritrovato fiducia nel futuro e gli anziani la serenità per la loro meritata età.
Queste cose così semplici, solari, di plateale buon senso, erano state tradite solo dall’incompetenza della nostra Prima Repubblica, ma avrebbero trovato una lineare soluzione.
E senza negare la fraternità italica e il sentimento di riconoscenza verso i nostri “liberatori” occidentali avremmo primeggiato nella nostra capacità di dialogo col mondo senza mostrare sudditanza per alcuno (ancor meno adombrata da miseri interessi economici travestiti da cause più nobili). Perché mai, e poi mai, queste nuove classi dirigenti, avrebbero tradito quel carattere fondato sulla lealtà, sulla gratitudine, sulla difesa degli impegni e delle promesse che ne avrebbe costituito il carattere fondativo e distinguente.
Certo sapevamo che non tutto sarebbe stato risolto subito, anche in ragione della nostra eredità, ma l’enorme talento inespresso a cui era stato negato di mostrarsi scalciava per cominciare la sua cavalcata verso questo Eden che attendeva il Paese.
Ecco, questo accadde la sera di 29 anni fa. Per cui si trattò di un sacrificio necessario.
Stava terminando la nostra vita politica, ma quelle che potevano scambiarsi per urla di un’Italia inferocita contro di noi, era invece la voce del Paese nascente e del suo liberatorio vagito: quello del “né-né”.
Luca Josi
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francescafiorini · 15 days
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AIR: SI AGGIUNGE UN TERZO APPUNTAMENTO ALL’ESTATE ITALIANA - VENERDÌ 2 AGOSTO 2024 @ VIVA! FESTIVAL LOCOROTONDO (BA)
SI AGGIUNGE UN TERZO APPUNTAMENTO ALL’ESTATE ITALIANA DEGLI AIR VENERDÌ 2 AGOSTO 2024 LOCOROTONDO (BA) @ VIVA! FESTIVAL NUOVA DATA VENERDÌ 21 GIUGNO 2024 ROMA @ CAVEA AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA ENNIO MORRICONE SABATO 22 GIUGNO 2024 FERRARA @ SUMMER VIBEZ, PIAZZA TRENTO E TRIESTE FOTO USO STAMPA   Gli Air, band che ha fatto la storia della musica elettronica e lasciato un segno indelebile…
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lamilanomagazine · 19 days
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Bologna, il bilancio di undici mesi di lavoro per la messa in sicurezza dei fiumi e abitati colpiti da frane: 402 cantieri per un investimento di circa 343 milioni
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Bologna, il bilancio di undici mesi di lavoro per la messa in sicurezza dei fiumi e abitati colpiti da frane: 402 cantieri per un investimento di circa 343 milioni.  Dai primi interventi urgentissimi sugli argini dei fiumi ai lavori di consolidamento dei versanti in dissesto a ridosso degli abitati, fino al miglioramento delle condizioni di deflusso dei corsi d'acqua. Si continua a lavorare senza sosta nei territori colpiti dall'alluvione dello scorso maggio: nel complesso, sono 402 i cantieri in capo all'Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile che interessano le province colpite di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia. Di questi, 130 sono già stati completati, 158 quelli in corso e 114 in progettazione. Il tutto per un investimento totale di circa 343 milioni di euro, tra somme urgenze, urgenze, programmazione regionale anticipata e programmazione da altre fonti. A poche settimane dal primo anniversario dai drammatici fatti del maggio 2023, in Regione è stato fatto il punto su undici mesi di lavoro non stop per la messa in sicurezza del territorio. "Manca poco, ormai, al primo anniversario dell'alluvione- sottolinea il presidente Stefano Bonaccini-. Se il primo pensiero va alle vittime, l'unico aspetto irreparabile di questa tragedia, i numeri che presentiamo dimostrano che il lavoro delle strutture regionali non si è mai fermato. La ricostruzione e la messa in sicurezza vanno avanti giorno per giorno da undici mesi grazie allo straordinario lavoro senza sosta di donne e uomini, professionisti al servizio delle nostre comunità, in stretta e positiva collaborazione con la Struttura commissariale e tutte le istituzioni coinvolte. Non mi stancherò mai di ripetere quanto abbiamo ribadito fin da subito: la Regione non farà un passo indietro fino a quando la ricostruzione non sarà completata al 100%. Una ricostruzione che sarà necessariamente diversa e che porteremo avanti insieme ai territori, con un preciso impegno: nelle zone alluvionate non si costruirà più, è la lezione che dobbiamo imparare da questo dramma. Al tempo stesso continuiamo a chiedere al Governo di sbloccare i rimborsi per i beni mobili: è assurdo che dopo quasi un anno il loro risarcimento non sia previsto dalle norme". "Mentre i cantieri proseguono spediti, stiamo lavorando con l'Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po, insieme a tutti i componenti dei gruppi di lavoro dei Piani speciali, per mettere a punto una nuova visione strategica con interventi, strutturali e non, basati sull'analisi puntuale degli eventi dello scorso maggio e delle trasformazioni che ne sono conseguite- afferma la vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile, Irene Priolo-. Questo richiederà, naturalmente, che i Piani vengano finanziati e i territori accompagnati nella definizione delle nuove strategie per il futuro di queste aree".   Aste fluviali, i quattro video Sul sito della Regione dedicato all'alluvione (https://www.regione.emilia-romagna.it/alluvione), e su Lepida TV, quattro nuovi video raccontano i lavori sulle aste fluviali di altrettanti corsi d'acqua romagnoli – Santerno, Senio, Lamone e Montone – con la voce dei tecnici dell'Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile presenti direttamente nei cantieri. Sul Santerno si è intervenuti su diversi tratti e in diversi momenti, a partire dalle maggiori criticità, con il ripristino dei rilevati arginali, nella zona tra Sant'Agata e a valle di Ca' di Lugo, per poi spostarsi nei tratti più a monte. Nel complesso, lungo l'asta fluviale sono conclusi o in corso 18 interventi per 29,7 milioni di euro; a questi se ne aggiungono altri cinque in fase di avvio/progettazione, che portano il totale a 34,2 milioni di euro. Dopo gli eventi di maggio sul Senio sono stati fatti diversi interventi di somma urgenza, soprattutto nella parte pedecollinare (a monte di Castel Bolognese), e riprese le lesioni sui corpi arginali nelle aree a valle (zona di Cotignola). Nel complesso, lungo l'asta sono conclusi o in corso 11 interventi per quasi 7 milioni di euro, a cui se ne aggiungono altri sei in fase di avvio/progettazione, che portano il totale a 14,9 milioni di euro. Da monte, e dunque da Brisighella, fino alla foce: il Lamone ha subito grossi danni lungo tutto il corso, in particolare a Faenza e Bagnacavallo. I cantieri hanno permesso la ricostruzione di argini e golene. Nel complesso, lungo l'asta sono conclusi o in corso 18 interventi per oltre 23,5 milioni di euro, a cui se ne aggiungono altri nove in fase di avvio/progettazione, che portano il totale a 27,2 milioni di euro. Sul Montone gli interventi si sono susseguiti su tutto l'alveo, da monte a valle, e cioè dal crinale appenninico ai tratti arginati di pianura; va segnalato un intervento di somma urgenza a San Benedetto in Alpe, dove un'ampia frana ha occluso l'alveo del corso d'acqua. Nel complesso, sul Montone sono conclusi o in corso 13 interventi per oltre 8 milioni di euro. A questi se ne aggiungono altri nove in fase di avvio/progettazione, che portano il totale a più di 18 milioni di euro. La mappa online I cantieri, con il relativo stato di avanzamento, online. Al seguente link è disponibile il WebGis elaborato dalla Regione Emilia-Romagna con l'obiettivo di informare sugli interventi realizzati, in corso o in attivazione (finanziati con ordinanze del Commissario straordinario) per ripristinare le opere di difesa idraulica, del suolo e di bonifica. Interventi attuati dall'Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, dall'Agenzia interregionale per il Fiume Po e dai Consorzi di Bonifica.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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notizieoggi2023 · 21 days
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Anticiclone Narciso, temperature di oltre 10 gradi sopra la media: dove farà più caldo nel weekend (ma da lunedì cambia tutto) È tornato il caldo sull'Italia. Dopo mesi di pioggia e maltempo, l'arrivo dell'anticiclone africano ha portato il sole e temperature oltre la media in tante città italiane, con picchi di 28 gradi nel Sud Italia. Partito dal Marocco, "Narciso" - questo il suo nome - è in procinto di invadere gran parte del continente, fino al Nord Europa. Tra le conseguenze, un caldo anomalo per la stagione e la presenza del pulviscolo sahariano nei cieli. Smog a Roma, allarme polveri sottili: livelli oltre i limiti di legge almeno fino a domenica. E arriva una nuova ondata di caldo L'anticiclone africano Come spiega Edoardo Ferrara di 3B Meteo, nei prossimi giorni il notevole rinforzo di una circolazione ciclonica a ovest delle Isole Britanniche trascinerà l'anticiclone africano su Mediterraneo e Italia, ma con una puntata anche sull'Europa centro-occidentale dove le temperature si porteranno su valori eccezionalmente elevati in relazione al periodo. Massima espressione dell'anticiclone sull'Italia oggi, domani e lunedì: tempo in prevalenza stabile e soleggiato pur con cieli a tratti offuscati da nubi alte di passaggio. Le temperature si porteranno su valori tardo-primaverili se non in alcuni casi proprio estivi. Aumentano invece le probabilità per una nuova perturbazione tra martedì 9 e mercoledì 10 aprile. Caldo anomalo A circa 1500m di quota la temperatura dell'aria sarà sopra media anche di 10-14°C su gran parte d'Italia (qualcosa in meno all'estremo Sud), con punte addirittura di 15-17°C sopra media sulle Alpi. Stessa situazione sull'Appennino: lo zero termico potrà infatti raggiungere i 4000m di quota, come in piena estate, mentre diverse località a 1300-1500m potranno registrare picchi pomeridiani di 16-18°C. Le città più calde In pianura domenica sarà la giornata più calda: si potranno raggiungere massime di 23/26°C sulla Pianura Padana, 24/27°C sulle regioni centrali, 26/28°C al Sud con picchi superiori non esclusi in Sardegna. Tra le città più calde ritroveremo Firenze (a fronte di una media di circa 18°C), Foggia e Matera con picchi di 27/28°C, Catanzaro, Cosenza e Oristano con 26/27°C, Catania con 25°C. Ma il clima sarà piuttosto caldo anche altrove, con punte di 23/25°C a Roma (a fronte di una media di circa 18°C), 24/25°C a Bologna, Verona e Milano (a fronte di una media di circa 17°c). Se 24/26°C non vi sembrano troppi, ricordiamo che in questo periodo le massime medie si dovrebbero assestare sui 17-19°C su gran parte del Centronord (prendendo ad esempio in considerazione Milano e Roma). Da martedì cambia tutto Con la fine del weekend la "bolla" di caldo dovrebbe però lasciare l'Italia spazzando via questo primo assaggio d'estate. Gli esperti prevedono, infatti, un vero e proprio ribaltone all'inizio della settimana prossima con l'arrivo di una perturbazione che farà scendere le temperature, portando temporali e grandinate. L'anticiclone crollerà infatti lasciando campo aperto a una perturbazione atlantica che sarà associata ad aria più fredda e molto instabile al contatto con il primo caldo estivo accumulato in Pianura Padana nel weekend. Si temono grandinate di grosse dimensioni con temporali e raffiche di vento nella giornata di martedì 9 aprile.
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andre83us · 30 days
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Ucraini di Ferrara, Pasqua fra tradizione e speranza
La guida degli ucraini cattolici in Diocesi, don Verbitskyy, ci racconta le iniziative per la Pasqua, la raccolta dei farmaci per il Paese in guerra e la prossima accoglienza di 18 bambini ucraini di Andrea Musacci Davanti alla nuova iconostasi, che divide il presbiterio dalle navate, sono stati posati alcuni dolci e della cioccolata. Un’offerta che regalerà un sorriso a diversi bambini…
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cinquecolonnemagazine · 2 months
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Ad Maiora - Storie di Resilienza: il trailer
AD MAIORA - Storie di Resilienza è un’opera di cinematografia sociale, un progetto che non ha scopo di lucro e che dà voce a realtà no profit che operano sul territorio lasciando un segno positivo, di bellezza appunto. La quarta stagione è un viaggio nei volti e nei luoghi più nascosti. È il racconto di 8 storie, di coraggio, ambientate in Emilia-Romagna. La parola chiave di questa stagione è la BELLEZZA declinata in momenti e significati diversi. https://www.youtube.com/watch?v=bwEulb5rgAk Un sorriso o un abbraccio tra nuovi amici, la scoperta di luoghi che resistono al tempo, la forza dell’amore a supporto delle fragilità. Il valore dello sport e del teatro come strumenti di inclusione e superamento delle barriere culturali. Al centro, sulla scia delle precedenti edizioni della digital serie, sono le Persone che aiutano altre Persone. La stagione 2024 presenta importanti novità tra cui l’ampliamento del cast con Stefano Foglia, alla regia, Federico Feliziani alla sceneggiatura. Filmmakers sono: Manuel Benati e Filippo Romanelli. La produzione è di AD Communications e per la prima volta il progetto ottiene il patrocinio di: Regione Emilia-Romagna, Città metropolitana di Bologna, Comune di Bologna, ANCRI e Ferrara Città del Cinema. AD MAIORA in questa nuova tappa del viaggio, trae ispirazione come sempre da AGENDA ONU 2030 e da alcuni obiettivi di sviluppo sostenibile. Tutti gli aggiornamenti e i video sarà possibile visionarli sul sito ufficiale www.storiediresilienza.org Read the full article
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storiearcheostorie · 2 months
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Archeologia, scoperta a Ostellato (Ferrara) una fornace romana del I secolo d.C.
Archeologia, scoperta a Ostellato (Ferrara) una fornace romana del I secolo d.C.
Redazione Interessante scoperta archeologica a Ostellato, nel Ferrarese, dove durante gli interventi di scavo per la posa, da parte di C.a.d.f. s.p.a., della nuova condotta idrica su via dei Lidi ferraresi, sono riemersi reperti e testimonianze di epoca romana. Gli scavi, svolti sotto la direzione scientifica della locale Soprintendenza in una zona già nota per aver restituito in passato altri…
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ladiesinrock · 3 months
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Comfort Festival 2024: la line up completa con The Gaslight Anthem, Rival Sons e altri
La seconda edizione del festival, nel 2023, si era conclusa con una serie di straordinarie jam session di Jack Johnson insieme agli altri artisti in lineup, tra i quali Glen Hansard, Kurt Vile and the Violators e Wolfmother. Ora sono finalmente ufficiali i nomi della terza edizione di Comfort Festival® che andrà in scena domenica 7 luglio 2024 presso la Nuova Darsena di Ferrara. I biglietti early…
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Ferrara omaggia Giovanna Bemporad a 100 anni dalla nascita
Sarà intitolata a Giovanna Bemporad, poetessa e traduttrice ferrarese di origini ebraiche, amica di Pasolini, la nuova Darsena di Ferrara: il 19 dicembre vi sarà apposta una targa alla memoria alla presenza del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, mentre la sera precedente al Teatro Comunale si terrà lo spettacolo “Giovanna Bemporad: una luce nella notte”, con Vittorio Sgarbi,…
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