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#Pizzaiola Pizzeria
thatssocheezy · 5 months
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bicheco · 3 months
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Il sifone a U
Un caso comico e uno tragico ci dicono che servirebbero corsi scolastici e post-scolastici per insegnare a maneggiare i social. Quello comico è il ministro Crosetto che a Capodanno posta su Instagram il punteggio di una partita vinta a burraco, poi insulta chi lo critica e invoca la privacy, come se non l’avesse messa in piazza lui. Quello tragico è il probabile suicidio della ristoratrice lodigiana, esaltata dalla ministra leghista Locatelli e da molti media per avere zittito un presunto cliente della sua pizzeria che su Tripadvisor lamentava la presenza di gay e disabili, poi sbugiardata perché il commento discriminatorio era un falso grossolano da “marketing del bene”. Stare sui social è diventato un mestiere usurante e pericoloso, talvolta mortale. Chi li usa senza precauzioni non è attrezzato a sopportarne le conseguenze e non capisce che il web è come un sifone a U: se ci fai i tuoi bisogni, questi ti ritornano in faccia. E non di rado accade lo stesso anche con gli escrementi altrui. I personaggi pubblici sono sempre sotto i riflettori e, volenti o nolenti, ci fanno il callo. Ma le persone comuni spesso non reggono all’esposizione, soprattutto quando passano in mezzo minuto dagli altari alla polvere, da famosi a famigerati. Nessuno conosce i motivi del gesto della ristoratrice, anche se politici e commentatori si sono affrettati incredibilmente ad attribuirlo a Selvaggia Lucarelli e al suo compagno chef Lorenzo Biagiarelli. Cioè a chi ha avuto il merito di fare ciò che ormai pochissimi fanno: la verifica dei fatti. Così smascherare il falso post sui gay e i disabili che montava come panna nel mondo politico-giornalistico è diventato “campagna d’odio” e “gogna mediatica”, anche se i toni del fact checking erano civilissimi e i commenti social piuttosto contenuti.
La cosa doveva restare confinata lì. Invece la donna è stata intervistata dal Tg3 e persino convocata in Questura per scovare l’eventuale istigatore all’odio anti-gay e disabili, ove mai esistesse. Ma il fatto più ignobile è lo sciacallaggio della Lega, la cui ministra Locatelli si era bevuta tutto senza uno straccio di verifica. E ora specula sulla tragedia straparlando della “sinistra e dei suoi giornalisti” (questi pensano che siano tutti come quelli di casa loro) ed equiparando la pizzaiola al vicepremier e ministro Salvini imputato per Open Arms. Un presunto leader che da anni, con la sua “Bestia” e i suoi stalking citofonici, mette alla gogna social privati cittadini (anche ragazze e ragazzi, persino disabili) utili alla sua propaganda o colpevoli di criticare le sue politiche. Persone che manifestano senza far nulla per mettersi in mostra, esercitando soltanto un diritto costituzionale. Che poi, per lui e quelli come lui, è il vero peccato mortale.
Marco Travaglio
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truebloodrandazzo · 1 month
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Check out this listing I just added to my Poshmark closet: Laura in the Kitchen: Favorite Italian-American Recipes Made Easy: A Cookbook.
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giorginodj69 · 1 year
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Posted @withregram • @francescogalati_pizzachef non può mancare la regina con una spolverata di parmigiano 🤸‍♂️🤸‍♂️🇮🇹🇮🇹 Il sapore della tradizione 🥰🥰🥰. . . . . . .pizza#napoli#pizzanapoletana#pizzaiolo#pizzaiola#pizzafritta#viaggiareemangiare#food#pizzadelivery#foodbloger#pizzaporn#pizzafattaincasa#italyforfoodies#pizzamargherita#napoletana#mozzarelladibufala#italy#italia#pizzamania#pizzaitaliana#pizzanapoli#naples#pizzeria#mozzarella#italianpizza#unesco#pizzatime#cornicionebarocco https://www.instagram.com/p/CnV5IM2DesA/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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londranotizie24 · 2 years
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Al Bellavita Expo in scena anche gli Europei della pizza
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Al Bellavita Expo in scena anche gli Europei della pizza Di Tommaso Corno Nel corso dell’European Pizza and Pasta Show, parte di Bellavita Expo, si sono svolti gli Europei della pizza, vinti da Mauro Alba. Europei della pizza al Bellavita Expo, vince Mauro Alba Nella cornice del Bellavita Expo, dedicato al vivere ed al mangiare all’italiana, si sono svolti anche i campionati europei della pizza, che hanno trovato spazio nel programma del “ European Pizza and Pasta Show”, che si è svolto in parallelo alla stessa fiera. Una giornata di pizza, tanti sorrisi e competizione, che ha messo a dura prova i giudici nell’eleggere il campione europeo vista la grande qualità portata da tutti i concorrenti in gara. “I partecipanti sono tutti grandi professionisti,” ha spiegato uno dei giudici, lo chef e pizzaiolo Massimo Costanzo, “le pizze presentate erano tutte di altissima qualità, e la differenza fra il primo e l’ultimo classificato è veramente una questione di pochi punti. Eleggere un vincitore è stato tutt’altro che semplice”. A trionfare, alla fine, è stato Mauro Alba, di Cesena, con la sua pizza condita con fior di latte, pulled pork cotto a bassa temperatura, cialda di mais, salvia fritta e cipolla caramellata. Una pizza creativa, dal gusto ambizioso, che è riuscita a catturare i giudici e a dare ad Alba quel qualcosa in più che gli è valso la vittoria. Con questo trionfo Alba, che gestisce la pizzeria Roovido, ha staccato il biglietto per le Olimpiadi della Vera Pizza Napoletana, che si svolgeranno a Napoli dal 3 al 6 luglio e vedranno quarantacinque paesi rappresentati in gara da oltre trecento pizzaioli. La pizza sempre più europea: ecco l’importanza della cultura culinaria italiana all’estero Il podio è stato completato da Carmine Mastrocinque ed Aldo Brancato, che con le loro pizze “Cinque Corone” e “Martuccia” si sono meritati le congratulazioni dei giudici. Mastrocinque si è anche aggiudicato il titolo di miglior pizzaiolo della Repubblica Ceca, dimostrando come sia possibile esportare la tradizione italiana all’estero in grande stile. “È importantissimo far vedere che la cultura culinaria italiana si espande ben oltre i confini del nostro Paese, e far vedere che, ad esempio, la pizza è fatta così e così deve morire, senza cambiarne le radici e la natura. Certo, la creatività nei gusti è importante e rappresenta comunque una parte della cultura della pizza, anche all’estero, ma è importantissimo continuare a rispettare la tradizione, portando l’Italia nel mondo”. La pizza vera, quella all’italiana, sbarca dunque a Londra, mettendo sempre più in evidenza l’impatto internazionale della cultura culinaria del Bel Paese, anche da un punto di vista economico, come spiegato da Costanzo. “Londra è un luogo simbolico per questo campionato, perché è una città dove la pizza sta andando sempre più di moda e dove i dati sulle vendite sono ottimi. Fare queste gare è un modo per condividere le conoscenze di pizzaioli che lavorano in tutta Europa, e poter imparare costantemente cose nuove per rinforzare l’export della nostra cultura pizzaiola”. ... @ItalyinLDN Continua a leggere su Read the full article
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levysoft · 3 years
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Com’è fatto e come funziona un forno elettrico per la pizza
Un fornetto per la pizza è uno strumento pensato per riuscire a raggiungere temperature simili a quelle dei forni professionali a legna, che non si riescono ad ottenere con i forni tradizionali. Quello di Ariete ad esempio dice di essere in grado di arrivare fino a 400 gradi dopo qualche manciata di minuti. La pizza viene cotta su una pietra refrattaria, cioè una lastra resistente ad alte temperature che permette di ottenere cotture a temperature più uniformi e costanti.
Il forno di Ariete è molto semplice da utilizzare: ha solo due manopole, una per impostare la temperatura con valori da 0 a 5 (che è il massimo, circa 400 °C) e un timer con segnale acustico che arriva fino a 30 minuti. In mezzo c’è una spia che si accenderà in fase di riscaldamento e si spegnerà a temperatura raggiunta. Non ci sono pulsanti per l’accessione o lo spegnimento: se l’indicatore della manopola è su zero vuol dire che è spento, e si accende girando la manopola dall’1 in sù. Una piccola nota a margine sul timer: chi si è occupato dei test ha preferito comunque impostare un timer sul telefono, perché in quello del fornetto la prima tacca va da zero a 5 minuti, e per tempistiche più brevi l’impostazione è imprecisa.
Il forno di Ariete è venduto con due palette di legno per aiutare a posizionare la pizza sulla pietra refrattaria, ma non sempre sono comodissime: se con le pizze surgelate o prodotti simili non ci sono problemi (ma si potrebbe anche fare a meno di usarle), con prodotti cucinati da zero molto dipenderà dalla consistenza dell’impasto e da quanto sia in grado di scivolare sul legno. Alcuni, una volta appassionatisi a questo metodo di cottura, scelgono di comprare una pala in acciaio e dicono di trovarsi meglio (circa 20 euro su Amazon).
Se il forno elettrico di Ariete ha il pregio di essere semplicissimo da usare, ha però il difetto di essere abbastanza ingombrante (qui le specifiche) e di non avere grandi pregi estetici: a meno che non cuciniate pizza molto spesso, è improbabile che vogliate tenerlo esposto sul piano della cucina, e, se dovesse starci, occuperà un bel po’ di spazio anche nei pensili o nelle credenze. Un’altra cosa da tenere in considerazione è che, come indicato nelle istruzioni, il fornetto va usato su un piano di lavoro che non si rovini ad alte temperature. Una volta utilizzato, l’interno del forno si può pulire eliminando i residui di cibo con una spatola: la pietra refrattaria si scurirà e si macchierà, ma è normale. L’esterno si può pulire con un panno umido quando il fornetto non è più caldo ed è staccato dalla corrente.
I nostri test
Abbiamo provato a cucinare diverse pizze e a confrontare i risultati dello stesso impasto cotto con un forno classico ventilato e con il fornetto di Ariete. In particolare abbiamo cotto due pizze surgelate – una in forno tradizionale e una nel forno Ariete –, due pizze con impasto preparato in casa (idem) e una pizza con un metodo ibrido (ci arriviamo). In generale la cottura nel forno elettrico di Ariete è stata sempre più soddisfacente: è più veloce, cuoce meglio la base della pizza e dà un aspetto più “da pizzeria” alla pietanza.
Se per qualche motivo sarete interessati a ripetere l’esperimento, sappiate che il forno elettrico di Ariete e quello di casa tradizionale non potranno stare accesi contemporaneamente, almeno in fase di riscaldamento (che è quando si consuma più energia), perché se il vostro contatore ha una potenza standard di 3kilowatt probabilmente salterà la corrente.
La prima cosa da fare è portare il forno di Ariete a temperatura attaccandolo a una presa: per arrivare al massimo livello (il 5, circa 400 °C) ci sono voluti 12 minuti. Per arrivare alla massima temperatura del forno ventilato di chi si è occupato dei test, 250 °C, ci sono voluti circa 10 minuti.
Pizze surgelate Per cuocere una pizza surgelata in forno tradizionale ventilato a 220 °C, seguendo le istruzioni del produttore, ci sono voluti circa 11 minuti. Nel forno elettrico sono bastati meno di quattro minuti: inizialmente la pizza è stata scaldata per tre minuti al livello 3, ma si è deciso di proseguire per ancora per poco meno di un minuto aumentando la temperatura al livello 4. Tra le due pizze le differenze si notavano soprattutto nella cottura della base, che in quella cotta nel forno Ariete era più croccante, meno “cartonata”, e anche dei condimenti, che in questo caso risultavano molto meno secchi.
Pizze fatte in casa
Per le pizze fatte in casa bisogna tenere a mente che serve un impasto della giusta consistenza per riuscire a farlo scivolare dalla pala alla pietra refrattaria senza esagerare con la farina. Quelle provate dal Post erano panetti lievitati per 24h secondo la ricetta di uno di quelli che nell’ultimo anno si sono appassionati alla cucina pizzaiola.
Abbiamo cotto un primo panetto di pizza in forno ventilato a 230 °C, lasciando scaldare all’interno del forno la teglia su cui mettere la pizza per circa cinque minuti. Il tempo di cottura è stato di circa 15-20 minuti.
Nel forno Ariete abbiamo cotto la pizza sulla pietra refrattaria per 4 minuti al livello 4, che secondo la temperatura rilevata in quel momento da un termometro laser era a circa 380 gradi. Il termometro non è in dotazione con il forno, ma, come la pala, rientra tra gli attrezzi che potreste desiderare se vi appassionerete a questo metodo di cottura, come capitato a una delle persone che faceva parte della squadra di valutazione per questi test (sempre la stessa, che da un anno impasta la pizza settimanalmente). Su Amazon si trova a circa 19 euro.
Abbiamo poi provato un terzo metodo per cercare di cuocere la base della pizza emulando la consistenza che si ottiene con il forno di Ariete, ma senza usare il forno di Ariete: abbiamo scaldato per qualche minuto l’impasto su una padella calda (di nuovo, grazie al termometro, sappiamo che aveva una temperatura di circa 230 °C) e poi abbiamo finito la cottura in forno per una decina di minuti.
Anche in questa seconda tornata di pizze la giuria ha preferito il risultato del forno Ariete. Come nel caso delle surgelate, i condimenti rimangono più liquidi e la cottura della pasta migliore. L’esperienza ha anche insegnato che bisogna ricordarsi delle alte temperature del forno quando si condisce la base: come si vede bene dalla foto, le acciughe del Cantabrico che erano state messe prima della cottura si sono sciolte completamente. La terza opzione, padella + forno, è una valida alternativa che sta nel mezzo. Sempre osservando l’immagine qui sotto, si può notare come la cottura nel forno Ariete (da perfezionare, era il primo tentativo) dia quell’effetto bruciacchiato tipico delle pizze in pizzeria.
Per concludere
Il fornetto di Ariete può essere interessante per chi cucina spesso pizze in casa e vuole ridurre tempi di cottura avvicinandosi a risultati da pizzeria. Ma anche a chi vuole fare un regalo che rientri nella categoria di “elettrodomestici che fanno quello che altri elettrodomestici fanno già ma lo fanno meglio e prima”.
Le istruzioni indicano che può essere usato anche per cucinare e scaldare altri cibi oltre alla pizza, che però è quello per cui è stato pensato e testato in questa occasione. Per quanto riguardo l’utilizzo solo per riscaldare cibo è sicuramente un’opzione valida nel momento in cui il forno sia già pronto o si voglia dare una ripassata a cose cotte in precedenza, ma a meno che non ci sia questa premessa non ci sembra conveniente rispetto al forno tradizionale o al microonde.
Un ultimo appunto: nel forno Ariete si può cuocere solo una pizza per volta e di dimensioni medie, a differenza del forno tradizionale, in cui volendo si possono inserire più teglie e di dimensioni maggiori. Un aspetto da tenere a mente se si è una famiglia numerosa o per quando si potrà tornare ad avere un certo numero di ospiti a casa.
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biotoscana · 4 years
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Pizza alla boscaiola....... sentite il profumo dei porcini..... una pizza così la trovate solo da Canapone, dalla maestra pizzaiola Irene Dainelli 😋#ire_dainelli79 #pizza #pizzagourmet #pizzalover #pizzatime #pizzagram #mangiaresano #cibosano #km0 (presso Trattoria Pizzeria DA Canapone) https://www.instagram.com/p/B8FARUJCzja/?igshid=kvja1cfqdr7k
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sciscianonotizie · 5 years
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Napoli, Pizzaiola denuncia gli estorsori e rivela: “La bomba che danneggiò la pizzeria Sorbillo era per me” http://dlvr.it/R9DpYv http://dlvr.it/R9DpYv
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itunesjap5 · 5 years
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Laura in the Kitchen - Laura Vitale
At long last, the companion cookbook to the hit YouTube cooking show—including recipes for 120 simple, delicious Italian-American classics. When Laura Vitale moved from Naples to the United States at age twelve, she cured her homesickness by cooking up endless pots of her nonna’s sauce. She went on to work in her father’s pizzeria, but when his restaurant suddenly closed, she knew she had to find her way back into the kitchen. Together with her husband, she launched her Internet cooking show, Laura in the Kitchen , where her enthusiasm, charm, and irresistible recipes have won her millions of fans. In her debut cookbook, Laura focuses on simple recipes that anyone can achieve—whether they have just a little time to spend in the kitchen or want to create an impressive feast. Here are 110 all-new recipes for quick-fix suppers, such as Tortellini with Pink Parmesan Sauce and One-Pan Chicken with Potatoes, Wine, and Olives; leisurely entrées, including Spinach and Artichoke-Stuffed Shells and Pot Roast alla Pizzaiola; and 10 fan favorites, like Cheesy Garlic Bread and No-Bake Nutella Cheesecake. Laura tests her recipes dozens of times to perfect them so the results are always spectacular. With clear instructions and more than 100 color photographs, Laura in the Kitchen is the perfect guide for anyone looking to get comfortable at the stove and have fun cooking. http://dlvr.it/R52Yr3
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itunesbooks · 5 years
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Laura in the Kitchen - Laura Vitale
Laura in the Kitchen Favorite Italian-American Recipes Made Easy Laura Vitale Genre: Regional & Ethnic Price: $13.99 Publish Date: October 6, 2015 Publisher: Potter/Ten Speed/Harmony/Rodale Seller: Penguin Random House LLC At long last, the companion cookbook to the hit YouTube cooking show—including recipes for 120 simple, delicious Italian-American classics. When Laura Vitale moved from Naples to the United States at age twelve, she cured her homesickness by cooking up endless pots of her nonna’s sauce. She went on to work in her father’s pizzeria, but when his restaurant suddenly closed, she knew she had to find her way back into the kitchen. Together with her husband, she launched her Internet cooking show, Laura in the Kitchen , where her enthusiasm, charm, and irresistible recipes have won her millions of fans. In her debut cookbook, Laura focuses on simple recipes that anyone can achieve—whether they have just a little time to spend in the kitchen or want to create an impressive feast. Here are 110 all-new recipes for quick-fix suppers, such as Tortellini with Pink Parmesan Sauce and One-Pan Chicken with Potatoes, Wine, and Olives; leisurely entrées, including Spinach and Artichoke-Stuffed Shells and Pot Roast alla Pizzaiola; and 10 fan favorites, like Cheesy Garlic Bread and No-Bake Nutella Cheesecake. Laura tests her recipes dozens of times to perfect them so the results are always spectacular. With clear instructions and more than 100 color photographs, Laura in the Kitchen is the perfect guide for anyone looking to get comfortable at the stove and have fun cooking. http://dlvr.it/R1jH7j
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thatssocheezy · 9 months
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Pizzaiola Pizzeria & Restaurant - Oceanside Plaza on Long Beach Road in Oceanside, NY
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It's not often I have the opportunity to try a new pizzeria on Long Island, so I took advantage recently to try Pizzaiola in Deer Park, a spot recommended to me by my co-worker (and Lawn Guyland native) Alexa. First off, the location is VERY Long Island, being smushed in the corner of a shopping center. However, sometimes that's where the best NY pizza is, and Pizzaiola honestly didn't disappoint. They had a number of incredible looking slices that I wish I could have gotten, but I stuck to a plain and a buffalo chicken.
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I opened with the plain and loved every second of it. Wet and flavorful cheese, light sauce with the right amount of seasoning, and crust with a nice light crisp to it. Honestly I have nothing bad to say about it, this plain checks pretty much all the boxes you'd look for in a good slice of pizza. The buffalo also looked awesome, but unfortunately didn't quite reach the expectations set by the plain. The bleu cheese seemed to be baked into the cheese because it was not saucy at all and it threw off the flavor for me. It resulted in the bleu cheese being overly spotty which left some bites with way too much and others with far too little. The chicken also didn't have much flavor or kick to it, but there was some weird seasoning sprinkled over the slice that added a different unnecessary flavor instead. Kinda disappointing, especially for the $5 price tag.
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Had I just got the plain, I probably would be giving Pizzaiola a 6. However, the lackluster buffalo and the high cost ($9 for the pair) knocks it down to a 5 for me. I can definitely recommend this spot if you're looking for a good South Shore plain slice, but think twice if you're going for a specialty.
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foxpapa · 7 years
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LIBROMANIA LIBRIDINOSA ... PIZZAIOLA !
La sua ormai è molto più che una pizza. È un simbolo, legato indissolubilmente all’enogastronomia napoletana. La pizzeria “Da Michele”, aperta nel 1870 e tutt’oggi con un’unica sede storica in via Cesare Sersale, si racconta in un libro, pubblicato dal Alessandro Polidoro. A firmarlo, Laura Condurro, laureata in sociologia al suo esordio letterario e, soprattutto, rappresentante della quinta generazione discendente dalla storica famiglia fondatrice e proprietaria del locale. Il titolo, programmatico, è “L’antica pizzeria da Michele. Dal 1870 la Pizza di Napoli”
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lavoropescara · 7 years
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Seleziona 2 ragazze come pizzaiola e banconista di pizzeria https://t.co/So4OtqBV1B Pescara - Pescara (Pescara) Lâ€(TM)azienda di pizzeria… JobitalyPescara http://twitter.com/JobitalyPescara/status/883555094075232256 July 08, 2017 at 07:15AM <blockquote class="twitter-tweet"><p lang="it" dir="ltr">Seleziona 2 ragazze come pizzaiola e banconista di pizzeria <a href="https://t.co/So4OtqBV1B">https://t.co/So4OtqBV1B</a> Pescara - Pescara (Pescara) Lâ€(TM)azienda di pizzeria…</p>— lavoropescara (@JobitalyPescara) <a href="https://twitter.com/JobitalyPescara/status/883555094075232256">July 8, 2017</a></blockquote> <script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>
Seleziona 2 ragazze come pizzaiola e banconista di pizzeria https://t.co/So4OtqBV1B Pescara - Pescara (Pescara) Lâ€(TM)azienda di pizzeria… JobitalyPescara http://twitter.com/JobitalyPescara/status/883555094075232256 July 08, 2017 at 07:15AM
Seleziona 2 ragazze come pizzaiola e banconista di pizzeria https://t.co/So4OtqBV1B Pescara - Pescara (Pescara) Lâ€(TM)azienda di pizzeria…
— lavoropescara (@JobitalyPescara) July 8, 2017
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lavorolatina · 7 years
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Cercasi pizzaiola DONNA Max 35 anni https://t.co/O0vHrweF8Y Pizzeria Mykonos - Latina - Siamo alla ricerca di una pizzaiola donna, max 35 … lavorolatina http://twitter.com/lavorolatina/status/824510333389852678 January 26, 2017 at 07:52AM <blockquote class="twitter-tweet"><p lang="it" dir="ltr">Cercasi pizzaiola DONNA Max 35 anni <a href="https://t.co/O0vHrweF8Y">https://t.co/O0vHrweF8Y</a> Pizzeria Mykonos - Latina - Siamo alla ricerca di una pizzaiola donna, max 35 …</p>— lavorolatina (@lavorolatina) <a href="https://twitter.com/lavorolatina/status/824510333389852678">January 26, 2017</a></blockquote> <script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>
Cercasi pizzaiola DONNA Max 35 anni https://t.co/O0vHrweF8Y Pizzeria Mykonos - Latina - Siamo alla ricerca di una pizzaiola donna, max 35 …
— lavorolatina (@lavorolatina) January 26, 2017
from Twitter https://twitter.com/lavorolatina January 26, 2017 at 07:52AM via IFTTTCercasi pizzaiola DONNA Max 35 anni https://t.co/O0vHrweF8Y Pizzeria Mykonos - Latina - Siamo alla ricerca di una pizzaiola donna, max 35 … lavorolatina http://twitter.com/lavorolatina/status/824510333389852678 January 26, 2017 at 07:52AM
Cercasi pizzaiola DONNA Max 35 anni https://t.co/O0vHrweF8Y Pizzeria Mykonos - Latina - Siamo alla ricerca di una pizzaiola donna, max 35 …
— lavorolatina (@lavorolatina) January 26, 2017
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italiaatavola · 5 years
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Ambasciatori Doc Italy Nell’agroalimentare 101 nomine
Sì è svolta nei giorni scorsi a Roma, nelle sale del Campidoglio, la premiazione degli Ambasciatori del Gusto Doc Italy, per valorizzare le eccellenze del Made in Italy, con protagonista anche l’agroalimentare. Come ogni anno, l’iniziativa è promossa dall’Associazione nazionale Doc Italy, presieduta da Tiziana Sirna. Gli Ambasciatori Doc Italy, - come sottolinea una nota degli organizzatori - sono insigniti di questo riconoscimento per il loro Amor Patrio, per la passione, la dedizione, l’impegno con cui svolgono il proprio lavoro, ognuno nel settore di competenza. «Un esempio - dichiara la presidente Sirna - per noi tutti. La loro etica, la loro morale, l’attaccamento ai propri territori e alle loro tradizioni li porta “naturalmente” con le loro vite a promuovere il Made in Italy, le sue eccellenze e l’identità nazionale».
Nel campo della ristorazione e dell’agroalimentare sono stati assegnati 101 riconoscimenti, tra i quali spiccano: per la Pizza Campania il pluripremiato, Gino Sorbillo; per le Pizzerie centenarie il maestro Salvatore Grasso; per la Innovazione nella pizza Giuseppe Vitiello; per l’Accoglienza Campania il maître Dario Duro; per le pizze fritte Napoli la pizzaiola Lella Gallifuoco; per la Pasticceria Campania il maestro Dario Santarelli; per l’attività imprenditoriale legata alla valorizzazione del made in Italy, Giuseppe Patti della pizzeria Sardasalata di Licata e la Sommelier romana, Chiara Giannotti.
Per la città di Palermo, nell’ambito dei riconoscimenti per il gusto italiano, si è pregiato del sigillo, “l’Altramente cuoco”, Davide Merlino, giovane siciliano che da qualche anno ha dato consistenza ad un sogno, quello di allevare lumache. Con cura, pazienza, ostinazione, la sua visione ha preso forma ed è diventata l’azienda Lumaca Madonita, la più grande in Italia. Per informazioni: www.associazionenazionaledocitaly.it
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sinapsinews · 5 years
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Quattro mani da Michele Croccia. La pizza vesuviana di Renata Sitko e i prodotti a Marchio Cilento
domani 28 maggio, ore 20
Pizzeria La Pietra Azzurra – Caselle in Pittari (SA)
  La pizza è foriera di buone amicizie, oltre che base su cui poggiare gli straordinari racconti della ricca biodiversità campana. Domani 28 maggio, alle ore 20, una cena speciale celebrerà di fatto l’amicizia del pizzaiolo cilentano Michele Croccia con la pizzaiola di adozione vesuviana Renata Sitko, tre Spicchi…
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