Tumgik
#ansiose
Link
Sconfiggere l'Ansia con l'Ipnosi: Metodo DCS Professionale e Efficace scarica ora audio mp3 DCS dal titolo ADDIO ANSIA MALEDETTA : https://claudiosaracino.com/prodotto/mai-piu-ansia-mai-piu-paure-metodo-dcs/ #paura  #panico  #ansia Sconfiggere l'Ansia con l'Ipnosi: Metodo DCS Professionale e Efficace Scopri come liberarti dall'ansia attraverso l'ipnosi autentica e professionale. In questo podcast, esploreremo approcci verificati per affrontare l'ansia con l'aiuto di ipnoterapeuti qualificati.  Approfondiremo tecniche comprovate per gestire lo stress e recuperare il controllo della tua vita. Accompagnaci in questo viaggio verso il benessere mentale e scopri come l'ipnosi può essere una soluzione efficace per liberarti dall'ansia. Dichiarazioni alla stampa di Personaggi Famosi: "L'ipnosi è stata una rivelazione per me. Mi ha aiutato a superare le mie paure e a ritrovare la serenità interiore." - Emma Watson, Attrice Premiata "Dopo anni di lotta contro l'ansia, ho finalmente trovato sollievo grazie all'ipnosi. È stato un vero e proprio cambiamento di vita." - Ed Sheeran, Musicista Internazionale "Consiglio vivamente l'ipnosi per chiunque lotti con l'ansia. È un'esperienza trasformativa che ha migliorato notevolmente la mia qualità di vita." - Serena Williams, Campionessa di Tennis Olimpica 💪🏿YouTube👇🏿 https://www.youtube.com/channel/UCcNG...  👉🏿Facebook👇🏿 https://www.facebook.com/profile.php?id=61555200140324 👉🏿Instagram👇🏿 https://www.instagram.com/benessereip...  👉🏿twitter👇🏿 https://twitter.com/drsaracino 👉🏿Tiktok👇🏿https://vm.tiktok.com/GKxqYj/ 👉🏿sito:👇🏿 https://www.ipnologiassociati.com
0 notes
rsshq · 2 years
Note
mod, tem um horário para abertura?
Amanhã, por volta das 20h xuxu!
0 notes
fee-ling · 15 days
Text
Le persone ansiose sono come specchi; Si rompono facilmente.
11 notes · View notes
falcemartello · 8 months
Text
•••
Articolo scientifico :"Le persone che hanno una maggiore conoscenza dell'ambiente e del clima, sono meno ansiose sui cambiamenti climatici" Questa è la conferma che in TV invitano solo ragazzine climaticamente inquiete con il vuoto cosmico in testa.
@fortnardelli
Tumblr media
41 notes · View notes
missviolet1847 · 9 months
Text
da Eugene Ionesco, Relazione per una riunione di scrittori (febbraio 1961) in Note e contronote, Scritti sul teatro, pp.142-143
----------------
Osservate la gente correre indaffarata, nelle strade. 
Non guardano né a destra né a sinistra, preoccupati, con gli occhi fissi a terra, come cani. Tirano diritto, ma sempre senza guardare davanti a sé, poiché coprono un percorso già risaputo, macchinalmente.
In tutte le grandi città del mondo le cose stanno così. L'uomo moderno, universale, è l'uomo indaffarato, che non ha tempo, che è prigioniero della necessità, che non comprende come una cosa possa non essere utile; che non comprende neppure come, in realtà, proprio l'utile possa essere un peso inutile, opprimente. 
Se non si comprende l'utilità dell'inutile, l'inutilità dell'utile, non si comprende l'arte; e un paese dove non si comprende l'arte è un paese di schiavi o di robots, un paese di persone infelici, di persone che non ridono né sorridono, un paese senza spirito; dove non c'è umorismo, non c'è il riso, c'è la collera e l'odio.
Poiché queste persone indaffarate, ansiose, tese verso un fine che non è un fine umano o che è solo un miraggio, improvvisamente possono, al suono di chissà quali trombe, al richiamo di qualunque folle o demone, lasciarsi trascinare da un fanatismo delirante, da una qualsiasi violenta passione collettiva, da una nevrosi popolare.
# Eugene Ionesco
# drammaturgo
#'900
#teatro dell' assurdo
21 notes · View notes
tma-traduzioni · 2 months
Text
MAGP008 - Girando a vuoto
[Episodio precedente] [Indice TMAGP]
[Il computer dell’O.I.A.R. si accende]
NORRIS
Valutazione dell’elaborato 13718BTutor: Joseph Peterson (#ARCSTAF-12) Studente: Terrance Stevens (ID# ARCSTU-39609) Risultato: Bocciato – consegnato in ritardo (28%)
Valutazione:Struttura e Organizzazione – 50% Conoscenze – 40% Comprensione – 30% Analisi – 10% Uso delle fonti – 10%
Giustificato nel caso di: Seri problemi medici, trauma, altro. Commenti del tutor: “Venga a vedermi."
ALLEGATO:
Titolo: La Liminalità Brutale di Forton - un caso di studio dei fattori di stress psicologico indotti dall'architettura come risultato di un'esposizione prolungata agli spazi liminali in modalità brutalista, come mostrato dalla Forton Service Station.
Introduzione:
Questo saggio presenterà un’analisi dettagliata del Forton Services come esempio chiave per lo studio dell'intersezione tra brutalismo e spazi liminali nel design, con un focus secondario sui fattori di stress psicologico che un tale luogo può causare.
Per prima cosa, combinerò i framework teoretici per il brutalismo e la liminalità. Prenderò poi in esame le stazioni di servizio come uno spazio liminale stressante a livello psicologico, prima di proseguire con un’analisi architettonica del Forton Services e la sua storia come luogo brutalista. Il tutto terminerà con un caso di studio degli effetti della mia prolungata esposizione agli spazi liminali con architettura brutalista, tramite il mio impiego al Forton Services.
Per cominciare, stabiliamo un fondamento teorico per questo articolo collegando lo stile architettonico del brutalismo alla teoria antropologica della liminalità. Lo farò fornendo interpretazioni compatibili di entrambi e proponendo il nuovo concetto di “liminalità brutale”.
Brutalismo - ha origine dal Francese ‘béton brut,’ cemento grezzo - è un movimento architettonico che si concentra sullo scopo funzionale. Questo spesso risulta in materiali grezzo a vista, forme nette, forme geometriche ripetitive, e strutture monolitiche. Questo spesso può portare le persone esposte a questo stile a sentirsi sopraffatte o oppresse (Zumthor, P. 2006).
Spazi ‘liminali’, derivato dal termine latino ‘limen,’ che vuol dire ‘soglia,’ sono spazi di transito solitamente occupati per periodi brevi. È stato dimostrato che hanno effetti considerevoli sulla psiche di coloro che sono esposti ad essi, e si è scoperto che l'esposizione a lungo termine suscita risposte ansiose (Augé, M. 1995), (Bachelard, G. 1994) e una sensazione ‘perturbante’( Trigg, D.2012).
La mia ipotesi è che il Forton Services, un luogo di intersezione di questi due elementi psicologicamente significativi, può essere considerato un luogo di quello che ho denominato liminalità brutale, ed è per questo che ha un marcato effetto su coloro che ne sono esposti nel lungo periodo, come dimostrato dalle mie esperienze. Nello specifico, crea un senso di assenza che nonostante la presenza, una sorta di “fame architettonica.”
Le stazioni di servizio come Forton sono state originariamente concepite come un luogo in sè per sè, piuttosto che solo una pausa in un viaggio. Comunque, con il diffondersi delle automobili personali e il conseguente sovrasviluppo dell’infrastruttura stradale del Regno Unito, questi luoghi si sono trasformati in spazi liminali.
Questo aumento nel numero di viaggiatori, ben oltre i parametri della progettazione originale, ha portato a un flusso fugace di persone che transitano nelle stazioni di servizio a tutte le ore, lasciandosi dietro solamente rifiuti.
Non solo, a questi spazi è associata la percezione distorta del tempo, aggravata dalla voluta assenza di orologi (per incoraggiare soste più lunghe) e orari di apertura di 24 ore su 24 con routine di apertura, chiusura, pulizia e rifornimento scaffali.
La mia teoria è che poiché questi spazi sono privi di presenza umana costante e una corrente percezione del tempo, si sono così separati dal  panorama psicologico condiviso dall’umanità, e ci sono dei rischi per la salute di natura unica per le persone che sono esposte per periodi prolungati a questo fenomeno. In breve, ritengo che la “fame architettonica” di uno spazio che prova risentimento nei confronti della propria natura di luogo di transito può essere pericolosa, e ho un’esperienza diretta di questo fenomeno semplicemente unica.
Ho accettato la posizione di inserviente per il turno di notte al Forton a seguito di un prolungato divorzio che mi è costato la maggior parte delle mie amicizie. L’episodio di stress che ne è seguito mi ha portato a lasciare il mio lavoro come vice amministratore dei servizi fiduciari. Così ho fatto domanda per un colloquio e ottenuto con successo un impiego a bassi livelli di stress come inserviente, nonostante le mie notevoli qualifiche. Allo stesso tempo mi sono iscritto al Programma di Architettura all’Università di Lancashire, come studente maturo di 51 anni.
Mi sono presto accorto che il Forton Services è un perfetto esempio di liminalità brutale, dato il suo status sia come popolare stazione di servizio sull’autostrada e come monumento di architettura brutalista. E ritengo che questo sia principalmente dovuto alla Pennine Tower,che raggiunge i 20 metri e che è stata messa in vendita nel 2012, nonostante fosse chiusa al pubblico. 
L’area è 17,7 acri, include una zona picnic all'aperto e delle strutture su entrambi i sensi dell’Autostrada M6, con posti a sedere per 700 persone, 101 bagni e 403 parcheggi.
In cima alla torre originariamente c’era un ristorante di classe con una terrazza sul tetto, entrambi avevano una vista senza pari sulla campagna rurale che la circonda su ogni lato.
Sfortunatamente, gli effetti della liminalità brutale hanno presto fatto effetto, con un rapporto del governo che definiva il luogo “un’area fieristica priva di anima,”  il ristorante divenne una lounge per camionisti prima che fosse chiuso al pubblico nel 1989. Sono passati decenni dall’ultima volta che qualcuno ha mangiato lì.
In seguito ci sono stati tentativi fallimentari di dare un nuovo scopo all’area, ma nel 2017, i due ascensori pentagonali al centro della torre sono stati sostituiti, rendendo i piani più alti abbandonati e inaccessibili. 
La torre svetta ancora sulla campagna circostante, l’unico accesso è tramite il Forton Services sottostante, esempio di liminalità brutale. Ma l’ingresso è sbarrato, e questo forse è per il meglio.
Nonostante non potessi entrare nella torre, anche io nel corso dei mesi in cui ho lavorato lì ho accusato un cambiamento psicologico.
Inizialmente era talmente lieve che non me ne sono accorto, e quando è successo, ho pensato che ci fosse una spiegazione razionale. In termini semplici, ogni notte c’erano sempre meno persone. All’inizio ho pensato che fosse un qualche cambiamento che non avevo notato dovuto al periodo, ma ogni giorno diventava sempre più marcato finché alla fine, una notte, non mi sono reso conto che non avevo visto una singola persona.
Questo era ovviamente impossibile, ma era confermato dal mio registro (vedere tavola 1). Mi sono arrovellato, cercando di ricordare se avevo visto o anche solo intravisto qualcuno, ma no, nessuno. Intrigato, sono uscito fuori per controllare il parcheggio. Non c’era nemmeno una singola auto. Ma c’era… qualcos’altro.  
Mentre i miei occhi si abituavano alla distesa ambrata, ho notato delle strisce di luce sospese nell’aria. C’era una foschia luminosa che attraversava tutto il parcheggio, un miscuglio di colori attenuati attraversati da rossi più vividi, bianchi e gialli, ma cosa ancora più curiosa, mi sono accorto che principalmente era sospesa sopra l’asfalto. Le aiuole e i marciapiedi ne erano quasi tutti privi. L'effetto era stranamente familiare, ma non riuscivo a collegarlo. Da allora non sono stato ancora capace di determinare se la causa di questo effetto è di natura psicologica, fisiologica o atmosferica, ma confermo che questo fenomeno era accompagnato da un’inquietante senso di mancanza. Di fame. 
Ho aguzzato nuovamente  lo sguardo, cercando di cogliere dei dettagli in quelle lunghe strisce ondulate e iridescenti. Nel caos potevo distinguere dei percorsi più densi che portavano dalle porte principali alle strutture. Mentre osservavo, un ricordo delle fotografie della mia ex-moglie mi è tornato in mente, la mia foto preferita, che mi aveva regalato per il nostro settimo anniversario: “Uno studio del traffico.”
È stato in quel momento che ho capito perché mi sembrava tutto così familiare. Esposizione prolungata. Se fossi potuto entrare in quella fotografia, l’effetto sarebbe stato questo. Sarebbe stato bellissimo, se non fosse stato così destabilizzante.
Ripensandoci stavo chiaramente avendo un qualche tipo di grave episodio di allucinazioni causato dalla prolungata esposizione a quell'ambiente. Sapevo che probabilmente avrei dovuto semplicemente starmene seduto in silenzio ed aspettare che passasse, ma la nebbia luminosa era già entrata nell’edificio, e sentivo solo l’istinto di nascondermi, di trovare un posto, un posto qualsiasi, purché fossi lontano da quel miasma opprimente che sciabordava avanti e indietro nell’ingresso, minacciano di portarmi via con sé.
Sono tornato indietro, allontanandomi dall’ingresso principale, allontanandomi dalle aree più dense di quel caleidoscopio, nella speranza di trovare un posto meno saturo e schiacciante. 
Ed è stato allora che ho visto la donna.
Era alta, giovane, e magrissima, al punto da sembrare quasi denutrita, vestita come una steward con un gilet blu avvitato, abbottonato sopra una gonna grigia e seria. Stava sorridendo, tenendo la porta dell’ascensore aperta e invitandomi dentro. C’era una targhetta di ottone sul suo gilè, ma invece di un nome c’era scritto solo “Sei qui.” 
Ho esitato per un istante, poi prima che potessi valutare la sua stranezza, una marea di colore particolarmente alta ha invaso il corridoio avanzando verso di me. Sono andato nel panico e prima che mi rendessi conto di cosa stavo facendo ero saltato dentro l’ascensore e avevo schiacciato il bottone per chiudere le porte.
Le ho detto un “Grazie,”con la voce spezzata per il disuso. Lei a quanto pare non l’ha notato e ha continuato a sorridermi con calore quando ha allungato un braccio e ha pigiato il bottone per il penultimo piano etichettato “Ristorante.” Un bottone che sapevo essere disabilitato. L’ascensore ha iniziato a salire.
Ero in piedi, appoggiato contro le porte, e cercavo di riprendere fiato mentre lei ha iniziato a parlare:
“Buonasera!” ha esclamato. “È un piacere darti il benvenuto! Sei qui! Fermati un po’!” 
Ho borbottato qualche domanda indistinta, e il suo sorriso è rimasto largo come non mai, ma non ha detto niente. Poi le porte dell’ascensore si sono aperte con un ding e io sono caduto all'indietro sul pavimento.
“Fermati un po’!” ha ripetuto, prima che le porte dell’ascensore si chiudessero, lasciandomi nella torre.
Molly, la persona che avevo sostituito, mi aveva fatto vedere che le scale della torre erano sbarrate, e sapevo che sù in cima non c’era niente se non dei mobili rotti e bagnati dall'umidità. O almeno, così sarebbe dovuto essere.
Di fronte a me, però, c’era un ristorante, immacolato e luminoso con un arredamento retrò, stile anni ‘60, e il dolce profumo della carne di maiale sul fuoco veniva verso di me dalla cucina centrale. Sedie e tavoli erano allineati lungo la parete perimetrale, su ogni lato c’erano delle gigantesche finestre che avrebbero mostrato una vista impressionante del paesaggio sottostante, se non fossero state oscurate. Questo non sembrava infastidire gli ospiti, comunque, che erano felicissimi di mangiare mentre chiacchieravano gli uni con gli altri.
C’è stato un attimo di sollievo in quel momento, perché per quanto fosse strana quella situazione, almeno c’erano delle persone. Non ero più intrappolato in quel bizzarro limbo albeggiante e solitario al piano di sotto.
La sensazione è svanita, comunque, quando ho sentito cosa stavano dicendo. O meglio, cosa non stavano dicendo. 
Guardandomi intorno, il ristorante era quasi al completo, con un solo tavolo libero, ma quando ho cercato di ascoltare una sola conversazione, questa era solamente… rumore. Un mormorio ovattato che all’orecchio sembrava un discorso ma non conteneva alcun significato. Le loro bocche si muovevano ma potevo solo sentire un gorgoglio privo di senso, solo l’imitazione della parola, niente di più.
In maniera simile, quando ho guardato gli ospiti stessi con più attenzione, ho notato degli elementi che si ripetevano in maniera strana tra di loro. Tre donne stavano indossando gli stessi tacchi rosso-sangue. Due uomini gli stessi cappotti blu. E peggio, c’erano addirittura dei tratti ripetuti su volti diversi: gli stessi occhi verdi su due donne, baffi identici su tre uomini. Queste erano imitazioni di persone così come il suono era un’imitazione della parola. Ed erano tutti così orribilmente magri.
Uno chef si è girato verso di me, lo stesso sorriso sul suo volto sotto una quarta versione di dei baffi cespugliosi, e la stessa identica targhetta “Sei qui” sul petto. Ha indicato da dietro il bancone l’unico tavolo disponibile:
“Buona sera!” Ha urlato. “Sei qui! Speriamo che ti fermi per un po’!”
Automaticamente mi sono avvicinato al tavolo, prima di fermarmi. Nello stesso istante è sembrato che tutti nella sala si sono inclinati leggermente in avanti per l’anticipazione.
Ed è stato in quel momento che mi sono accorto della brezza che soffiava dalle finestre oscurate, solo che non erano oscurate. Non erano nemmeno finestre. Erano buchi quadrati spalancati e oltre i quali c’era il nulla assoluto. Qualsiasi ospite poteva allungare un braccio, se voleva, e affondare la mano nel vuoto buio, inquietante e completamente privo di dettagli. Non c’era niente. Niente verso l’alto, niente verso il basso, niente di niente. Niente, se non la torre e il ristorante.
Ho sentito l'istinto di allontanarmi da quella terrificante assenza in tutto il corpo, e sono indietreggiato verso l’ascensore. È stato in quel momento che il delicato mormorio di non-parole si è fermato di colpo, per essere rimpiazzato dal più totale e assoluto silenzio.
Stavano sempre tutti sorridendo, ma i loro volti ripetuti si erano bloccati, gli sguardi puntati su di me.
Lo chef ha parlato di nuovo, e anche se il suo tono non era cambiato, era chiaro che questa non era più una richiesta:
“Fermati un po’!”
Gli ospiti hanno fatto eco alle sue parole, un coro graduale sparso nella sala, che si sovrapponeva e si intrecciava, che mi ha avvolto e mi ha trascinato verso il tavolo.
“Fermati un po’!”
La loro presa su di me si è fatta più stretta, una dozzina di mani mi spingeva e mi tirava come se fossero una cosa sola. Poi un uomo con gli stessi baffi si è chinato verso la mia gamba, ha aperto la bocca, e mi ha morso.
Il dolore mi ha attraversato il corpo, ma i miei tentativi di liberarmi erano invani e poi una donna mi ha affondato i denti nella spalla, e potevo sentire il sangue caldo che scorreva lungo la mia schiena, mentre allo stesso tempo lo chef mi ha strappato un dito, l’osso ha a malapena rallentato la sua mandibola ben definita.
Ho urlato, ma il suono è soffocato, scivolando fuori dalle finestre e nel nulla.
Con una scarica improvvisa di adrenalina, ho spinto e scalciato e combattuto per liberarmi da quella folla emaciata, i loro corpi magri e fragili facevano poca resistenza, nonostante il numero. Ma non avevo vie di fuga. L'ascensore era sparito come se non fosse mai esistito e oltre le finestre c’era, ovviamente, il nulla. “Sei qui,” ho pensato amareggiato.
E così quando mi sono ritrovato di fronte al prospetto di essere mangiato vivo, o di buttarmi da una di quelle finestre nel più completo oblio… non era di una scelta. Mi sono buttato.
[Pausa]
NORRIS
I paramedici hanno attribuito il mio dito mancante e le altre ferite alla caduta dalla torre, e salvo ulteriori prove del contrario (per le quali non ho intenzione di tornare a Forton), sono costretto ad accettare la loro diagnosi di ferita da caduta e trauma associato come il risultato di un episodio psicotico causato dallo stress.
Per concludere, non c’è dubbio che il periodo in cui ho lavorato al Forton Services ha avuto un impatto considerevole su di me. Questa esperienza è prova di un intenso disagio mentale che la liminalità brutale può infliggere a una persona esposta troppo a lungo a una tale “architettura affamata.”
Posso solo scusarmi per la mia non voluta e prolungata assenza. Spero che questo possa fornire un po’ di contesto, anche se sono dolorosamente consapevole che non è stata fatta alcuna denuncia di persona scomparsa alla polizia, poiché a quanto pare nessuno dei miei colleghi, tutor o colleghi studenti si è accorto della mia assenza.
Ciò nonostante, spero che questa possa comunque essere considerata una circostanza attenuante e che quanto ho scoperto meriti uno studio approfondito. Anche se in tal caso richiederei che altri ulteriori lavori vengano assegnati a un altro studente.
[L’audio assume il tono riecheggiante della CCTV della saletta del personale]
[Passi che entrano]
[Qualcosa viene inclinato, senza risultati]
[Qualcosa viene appoggiato con rabbia]
GWEN
Alice.
[Una pausa]
GWEN
Alice.
ALICE
(si toglie un’auricolare) Hm?
GWEN
L’hai fatto di nuovo.
ALICE
Hmmm.
GWEN
Non farmi ‘hmmm’. Eravamo d’accordo che se finisci l’acqua nel bollitore dopo lo devi riempire.
ALICE
(sempre distratta) Non è vuoto.
GWEN
Non c’è nemmeno un terzo di una tazza qui dentro.
ALICE
(a voce più alta, finalmente prende parte alla conversazione) Quindi non è vuoto, giusto, no?
GWEN
Già è grave che cerchi deliberatamente dei casi parlanti e li lasci in play solo per darmi fastidio -
ALICE
Secondo l’accusa.
GWEN
– ma lasciare il bollitore pieno è il minimo!
[Pausa]
[Gwen inizia a riempire il bollitore]
ALICE
Sembri stressata. Problemi nella piramide aziendale? Accusi già il peso del ruolo di Deputata Presidente della Sinergia Esecutiva?
GWEN
“Collegamenti Esterni.”
ALICE
E ovviamente, sappiamo entrambe cosa vuol dire. Giusto?
GWEN
Presumo che gestirò una manciata di subappalti.
ALICE
(Interessata suo malgrado) Subappalti per cosa?
GWEN
Riceverò una spiegazione più dettagliata “a breve.”
ALICE
Cielo! Quanta adrenalina! Spero che deciderai di spiegarlo anche a noi infimi soldati semplici quando Lena avrà finalmente capito qual’è il tuo lavoro. Presumendo che per allora qui sarà rimasto qualcuno di noi.
GWEN
E cosa vorresti dire con questo?
ALICE
Solo che ultimamente qui ci sono stati molti cambiamenti. Non mi esalta. Teddy, Sam, Celia - e hai sentito che Lena ha messo Colin in “congedo per la salute mentale”?
GWEN
(Sorpresa) Cosa?
ALICE
Oh sì, c’è stata una scenata. Ha dato di matto e ha spaccato il telefono di Sam.
GWEN
L’ho sempre detto che era disturbato.
ALICE
Tu dici molte cose, per la maggior parte cagate. Non so… ho la sensazione che qui c’è sotto qualcosa.
GWEN
L’unica cosa che “c’è sotto” è il gigantesco carico di casi che tu non stai facendo niente per recuperare. A tal proposito, dove sono Sam e Celia?
ALICE
Hanno finito i loro casi prima, quindi sono andati via insieme.
GWEN
Non possono andarsene così senza nemmeno timbrare l’uscita!
ALICE
Forse erano troppo impegnati a darci dentro con la voce sexy di Norris in sottofondo e non se ne sono accorti.
GWEN
(fermamente) Non essere disgustosa.
ALICE
Ricevuto, “capo.”
[La CCTV si spegne]
[Suono di un telefono]
[L’audio cambia e ha la qualità metallica del telefono]
[Siamo al chiuso, con dei passi che si avvicinano]
GERRY
(Allegro) Scusate per il disordine, non aspettavo visite.
CELIA
Una tazza vuota non è “disordine”.
GERRY
Oh, sei troppo gentile!
(adesso un po’ più lontano, ad alta voce) C’è del pane a lievitazione naturale, se vi va?
SAM
No grazie mille!
GERRY
(ad alta voce) Sicuri? C’è anche del lemon curd fatto in casa da abbinarci…
SAM
(ad alta voce) Davvero, siamo apposto!
GERRY
(ad alta voce) Tè? Caffè? Succo d’arancia?
CELIA
(ad alta voce) Sei davvero gentile, ma per noi niente, davvero grazie!
GERRY
Beh, se siete sicuri…
[Gerry si siede]
GERRY
Allora. Dove eravamo, mi sa che mi sono perso i vostri nomi!
SAM
Sam.
CELIA
Celia.
GERRY
Piacere conoscervi entrambi. Io sono Gerry!
SAM
(Sorridendo) Lo sappiamo.
GERRY
(ridendo) Oh già, certo! Avete chiesto se ero in casa, ah! Allora, che cosa posso fare per voi?
SAM
Già, beh -
CELIA
Abiti qui da solo?
GERRY
(ridendo) Con gli affitti di Londra? Impossibile! Non fraintendetemi, il padrone di casa è adorabile e tutto il resto, ma no. Devo sempre fare a metà con Gee Gee.
CELIA
Gee Gee?
[Passi che si avvicinano]
GERTRUDE
Sarei io.
GERRY
(Ad alta voce) Ci sono ospiti, Gee Gee!
GERTRUDE
Sì, questo posso vederlo, Gerry. 
(freddamente) A che cosa dobbiamo questa… gradevole visita di prima mattina?
SAM
Oh sì, scusi, lavoriamo di notte, quindi… 
GERTRUDE
Quindi?
[Una pausa]
[Sam si schiarisce la voce]
SAM
Beh… uh… ci stavamo chiedendo -
CELIA
Questo l’hai dipinto tu?
GERTRUDE
Prego?
GERRY
Oh sì! Lo chiamo “Epifania di Camden.” Ti piace?
CELIA
È bellissimo!
GERRY
Se vuoi puoi averlo.
CELIA
Oh no, non potrei…
GERRY
Va bene, onestamente, ne ho molti altri di là. Ci faresti un favore, ad essere sinceri.
[Celia si fa scappare una risata]
GERRY
Gee Gee dice sempre che portano via troppo spazio, no, Gee Gee?
GERTRUDE
Di preciso che cosa avete detto di volere da mio nipote?
CELIA
Uh… Sam?
SAM
Già. Certo. Mi stavo chiedendo se sapevi qualcosa dell’Istituto Magnus?
[Una pausa, nessuno si muove]
[Si schiarisce di nuovo la gola]
SAM
Ero in uno dei loro programmi per bambini precoci e - um - ho trovato un elenco con qualche altro bambino, e ho pensato che sarebbe potuto essere bello se potessimo ritrovarci e scambiare storie e tutto il resto…
GERTRUDE
Capisco. Beh, mi dispiace, ma non credo che Gerry possa aiutarvi -
GERRY
(Con noncuranza) Sì, me lo ricordo a malapena.
[Gertrude fa un leggero sospiro]
SAM
Oh, allora eri un candidato?
GERRY
Oh sì, ma ero piuttosto piccolo. Ricordo di aver riempito una serie di schede e questionari, poi qualche vecchio che mi faceva domande sul genere di libri che mi piaceva leggere, chi ammiravo, quel genere di cose. E poi sono andato via.
SAM
(deluso) Tutto qui?
GERRY
Sì, temo di sì. Oltre che a trovarmi seduto con altri bambini in una stanza che odorava di libri vecchi.
[Una pausa]
GERTRUDE
(alzandosi in piedi) Beh, se questo è tutto, noi davvero dovremmo iniziare la nostra giornata…
SAM
(abbattuto) Ma certo, noi andiamo allora. Ah, beh.
GERRY
Oh, non prenderla troppo sul personale. È una mattina così bella.
[Gerry sembra così felice]
SAM
(Sorridendo) Non ha torto.
GERTRUDE
(aprendo la porta) Non vi tratterremo oltre. È stato un piacere conoscervi.
GERRY
(Allegro) Non dimenticare L’Epifania di Camden.
CELIA
Nemmeno per sogno.
[Le passa il quadro]
GERRY
(sempre allegro) E tornate presto! È sempre un piacere chiacchierare con dei vecchi amici!
GERTRUDE
Non penso ne avranno motivo, Gerry.
(a Sam) Buona caccia, ma altrove.
SAM
Di nuovo grazie per il tuo tempo.
[Passi che se ne vanno]
CELIA
Ciao, Gerry!
GERRY
Ciao, Celia!
[La porta si chiude]
GERRY
(ovattato da dentro) Mi piacevano.
GERTRUDE
(ovattato) Ovviamente.
[Suoni di un telefono]
[L’audio continua ad avere un tono metallico quando Sam e Celia escono, passi sul marciapiede]
SAM
Beh è stato -
CELIA
Niente male!
SAM
(diverto dal suo entusiasmo) – un vicolo cieco.
CELIA
Già. Però c’è il quadro gratis!
SAM
(inizia a camminare) Come pensi di portarlo sulla Metro?
CELIA
Mi inventerò qualcosa.
SAM
…Grazie per essere venuta con me, Celia. So che lavoriamo insieme solo da poche settimane.
CELIA
Hey, è stata una mia idea, ricordi?
SAM
So che Alice vuole che lasci perdere questa cosa del Magnus, ma, beh, dovevo provarci.
Non che faccia alcuna differenza. Vicolo cieco dopo vicolo cieco.
CELIA
Beh… forse puoi aiutarmi con il mio mistero?
SAM
E che mistero sarebbe?
CELIA
Sto cercando di indagare… nelle cose strane dal punto di vista fisico: viaggi nel tempo, altre dimensioni, teletrasporto, tutte quelle belle cose. Freddy a quanto pare non fa ricerche, quindi potresti tenere gli occhi aperti e farmi sapere se succedono nei tuoi casi? 
SAM
Uh, sembra un po’ fantascientifico rispetto alle solite cose. Per cosa ti serve? (divertito) Non è che stai facendo ricerche per quel podcast a cui hai partecipato, no?
CELIA
(Sorpresa) Lo conosci?
SAM
Potrei averti googolata.
CELIA
Allora… sì. Sto facendo un favore a Georgie.
SAM
Okay.
[Una pausa]
CELIA
Allooora…. Abbiamo un accordo? Ci aiutiamo a vicenda con i nostri misteri?
SAM
Sì, va bene. Affare fatto.
CELIA
Fantastico.
Inoltre, come parte dell’accordo, devi portare questo dipinto sulla Metro.
SAM
Ehi aspetta -
[Il telefono si spegne]
[Traduzione di: Victoria]
[Episodio successivo]
7 notes · View notes
latinotiktok · 1 year
Note
esto es peor que el mundial estoy tan ansiose que me puse a limpiar mi cuarto gracias latinotiktok
jhgfdjkhgdkf
69 notes · View notes
arreton · 3 months
Text
La difficoltà maggiore, nel non riuscire a ricordare bene e avere i ricordi confusi, è che si è incapaci di raccontarsi la propria storia e farlo in maniera cronologica, dove riesci a vedere gli sviluppi ed i cambiamenti, e di conseguenza si è incapaci di raccontarla agli altri. Ciò credo che potrebbe risultare complicato nella psicoterapia (soprattutto se fatta in centri pubblici, dove hanno una certa fretta): lo psicologo si ritrova un racconto confuso, disordinato, a tratti incoerente, ripetitivo e inaccessibile poiché subisce la confusione e la paura del paziente nel vedersi una nuvola nera che gli avvolge il cervello. Se da un lato è vero che lo psicologo "è lì per quello", dall'altro lato penso che... dipende. Credo che dipende dalla scuola di provenienza, dai protocolli seguiti, dal tipo di psicoterapia che segue. Col pubblico poi, hai una certa fretta: la psichiatra, che contrastava i miei impulsi di allora (dettati da una regressione depressiva), me lo disse chiaramente prima di iniziare che lo psicologo non era mio padre, che lì non si faceva psicoanalisi e che le tempistiche non erano così lunghe. Considero le mie due psicoterapie a tratti fallimentari ma non le stigmatizzo: sono contenta di averle fatte e mi hanno comunque lasciato degli spunti su cui riflettere, spesso non tanto sulla mia storia (che risulta ancora grossomodo inaccessibile a me e quasi del tutto inaccessibile a loro) ma più sul transfert che ho avuto nei loro confronti, chissà se loro hanno analizzato il loro controtransfert. Col senno di poi posso dire che lo psicologo in particolare riceveva da parte mia una forte pressione su più fronti: da un lato sono arrivata che gli chiedevo disperatamente (ma in maniera molto velata, che nemmeno io avevo notato) di essere amata e protetta perché mi sentivo totalmente smarrita al punto che volevo semplicemente smettere di esistere, gli chiedevo di amarmi da padre ma credo di averlo in un certo senso "sedotto" e avergli instillato il dubbio di provare un certo interesse da maschio nei miei confronti; dall'altro lato gli addossavo il carico della mia autoanalisi che al tempo contribuì a farmi sprofondare di più nell'angoscia, autoanalisi di stampo psicoanalitico quindi una scuola molto estranea a lui che era un cognitivo comportamentale. La psicologa invece credo che subisse da parte mia una certa repulsione: ho l'impressione di averla in qualche modo cacciata e tenuta distante, forse in quanto donna; ogni suo tentativo di mostrarsi in qualche modo amica era respinto da me (quei pochi momenti in cui ha confidato alcuni aspetti della sua vita, ad esempio, non sono stati da me accolti ma del tutto ignorati), credo che respingevo anche i nostri incontri dato che una volta sbagliai anche a ricordare l'orario di una nostra seduta prensentandomi con un ritardo di quarantacinque minuti; credo insomma che ci fosse una certa conflittualità da parte mia.
Al momento, anche se non sto seguendo nessuna psicoterapia, mi chiedo come potrei superare questo limite del linguaggio, questa falla linguistica che ho nel raccontare il mio passato ad un eventuale psicologo (meglio psicoanalista). Ma è una di quelle domande non solo inutili, ma ansiose di chi vuole controllare e prevenire. Bah.
8 notes · View notes
gelatinatremolante · 1 year
Text
Mi distraggo un attimo e mi ritrovo in un gruppo su WhatsApp insieme ad altre ottanta persone. Questa tecnologia è una roba veramente pericolosa per le persone ansiose (io sono le persone ansiose).
25 notes · View notes
ideeperscrittori · 7 months
Text
Mi fanno scherzi fin dalla più tenera età. Il primo forse risale all'epoca in cui andavo all'asilo. Non so spiegarmi il perché: ci dev'essere qualcosa nel mio modo di fare che attira chi pianifica beffe.
Una cosa è certa: al burlone di turno posso dare grandi soddisfazioni. Mi fanno scherzi e ci casco spesso. Ti spacci per Babbo Natale? Non credo nella sua esistenza, ma per una sorta di automatismo che è tipico delle persone ansiose potrei risponderti: «Noooo, Babbo Natale in persona? Che forza!».
Però non ho mai voluto governare nessuno. E non ho mai creduto alle balle dei fasci. Non ci casco quando gli scherzi sono disumani.
[L'Ideota]
14 notes · View notes
afterlikefm · 1 year
Text
Tumblr media
Aos ansioses: a comunidade está de hiatus até segunda ordem. Abaixo vou explicar um pouco dos meus motivos, mas é a velha ladainha de toda moderação que, ao longo do tempo, não muda muito.
O Afterlike não foi algo amplamente planejado, eu fiz um pouco de repente, então me culpo por faltar em muitos detalhes. Pela minha inexperiência na tag nessa nova era, já que tinha me afastado do Tumblr há algum tempo, aceitei sugestões vindas de todos os lados e as implementei conforme achei mais seguro.
Ainda assim, parecia existir sempre uma pressão para que eu fizesse mais e melhor. Não postei nenhuma das asks com cobranças, hates, duvidando das minhas decisões relacionadas à moderação sem utilizar nenhuma educação ou cobrando vagas específicas porque sempre acreditei ser desnecessário, mas eventualmente nada do que se faz parece ser suficiente para as pessoas. Nada parece ser bom, e isso cansa.
Mais do que isso, eu vi algumas pessoas reservando e às vezes aplicando dois, três personagens, sem saber se poderiam lidar com isso. Por mim tudo bem dar unfollow em um personagem, é só um personagem, mas em seguida vi essas mesmas pessoas partindo para outra comunidade fazendo o mesmo ou muito parecido. Isso é realmente cansativo e desumanizador, esse troca-troca, essa desvalorização. E o que me deixa mais indignada não é o ato de preferir outra comunidade porque tudo bem querer jogar outra temática, mas a falta de noção para nem pedir unfollow e só esperar cair no ac.
Em seguida, uma outra player pediu unfollow porque recebeu hate na inbox, e aparentemente é a segunda pessoa com quem aconteceu isso recentemente. Não há muito que eu possa fazer por essas pessoas a não ser lamentar pela situação e desejar que suas próximas experiências sejam melhores, mas eu ainda me sinto bastante culpada pelo ocorrido.
Todas as situações narradas acima me fizeram constantemente duvidar se eu sou ou não uma boa moderadora, se eu conseguiria tocar a comunidade do jeito que mereciam, se estava tudo realmente bem. Tentei fazer um formulário para pedir a opinião de vocês e as sugestões. Surpresa: tivemos apenas duas respostas. Entre 42 players. Let that sink in.
Por mais que eu entenda, mais do que ninguém, o quanto a vida real pede pela nossa atenção, eu também não deixo de ficar triste porque em nenhum momento alguém me disse "poxa, que tal rever as regras de atividade?" ou algo do gênero. Como eu disse, sempre tentei me mostrar aberta a sugestões de vocês e adotei todas na medida do possível, portanto não sei se tinham medo, ou não gostavam de falar comigo. Mas isso me deixou ansiosa, tensa, pressionada e insatisfeita no geral. Atualmente, me sinto desmotivada com o Afterlike e não é mais de meu desejo continuar com ele.
No entanto, eu tenho muito planejado para o jogo e colocar tudo no lixo parece tolice. Pretendo voltar depois de alguns meses, dar uma modificada nas regras e outras características, para que fique mais atrativo e acolhedor. Vou rever meus erros como moderadora e melhorar o que posso melhorar. Caso tenham sugestões, opiniões, críticas, fiquem à vontade. Não irei responder nenhuma ask, mas irei ler e refletir e, caso queiram manter contato, podem me encontrar no telegram @shinizpeople para me xingar, conversar, elogiar, etc.
Mais do que tudo, gostaria muito de agradecer a todos que permaneceram ativos durante todo tempo! E todos que ainda buscaram um tempinho para falar comigo sobre suas ocupações e tudo mais. Lamento muito pelos que entraram recentemente e não puderam jogar muito, espero que no futuro voltem para o Afterlike.
24 notes · View notes
pesquisamonaco · 28 days
Text
Foi aqui que pediram o cronograma oficial da abertura da MNU?
Ficamos muito felizes e ansioses que todos estejam empolgados para a abertura da nossa comunidade, por isso, organizamos nosso cronograma da seguinte forma:
05/05, às 19h: Liberação da central, deixaremos dois dias de folga para que vocês consigam ler tudo e resolver possíveis dúvidas conosco.  07/05, às 19h: Abertura das reservas, liberaremos o formulário com todas as informações necessárias trinta minutos antes. 07/05: Resultados das reservas, liberaremos a planilha com os resultados e pendências por meio da central. 08/05, às 18h: Primeiras aceitações e início das OOC Hours (pensamos em deixar dois dias de folga para que todos consigam combinar conexões). 09/05: Segunda leva de aceitações e continuação das OOC Hours. 10/05, às 18h: Abertura IC. 10/05, às 20h: Primeiro evento da comunidade!
Pensamos no cronograma com cuidado, visando adequar as necessidades da moderação e a demanda dos nossos players. Como falamos anteriormente, permitiremos reservas para terceiros por um formulário separado. 
Esperamos todos com muito carinho no domingo!
4 notes · View notes
tierradenod · 10 months
Text
Tumblr media
𝐀𝐏𝐄𝐑𝐓𝐔𝐑𝐀 𝐃𝐄 𝐑𝐎𝐋
Como hemos adelantado y correspondiendo las respuestas que recibimos en la encuesta hecha hace unos días, el comienzo del rol se dará el día de mañana VIERNES 11/08 en los horarios listados debajo. La actividad será comunicada a través del blog de actividades, así que por favor asegúrense de seguirlo. Si alguien no se ha animado o se ha unido recientemente, los invitamos a participar de los memes de introducción. Sin mucho más que decir, reiteramos nuestros agradecimientos por su compromiso con sus personajes y no podemos estar más ansioses de conocerlos.
⦾ México: 13:00 hrs. ⦾ Colombia y Ecuador: 14:00 hrs. ⦾ Bolivia, Chile, Paraguay y Venezuela: 15:00 hrs. ⦾ Argentina y Uruguay: 16:00 hrs. ⦾ España: 21:00 hrs.
Si observan algún error en los mismos o no encuentran su país, no duden en acercarse a avisarnos para que podamos hacer las modificaciones pertinentes. ¡Nos seguimos leyendo! Que tengan una linda noche.
🗡 LA ADMINISTRACIÓN.
7 notes · View notes
pataguja61 · 1 year
Text
"Yann Tiersen - Mother's Journey"
youtube
Come "Lezioni di piano"
un cerchio di suoni
ansiose cadenze
polvere di richiami
lontani
spenti
31 notes · View notes
ljun · 1 year
Text
Tumblr media
“espera, espera,” pide a la persona más cercana, antes de entrar al edificio donde se va a llevar a cabo la prueba. “ugh, espera un rato, ¿quieres? ¿o es que estás ansiose por empezar a ser entretenimiento para las masas?” sugiere con ironía, metiendo las manos el los bolsillos de su pantalón, haciendo un monumental intento por no mentalizarse a lo peor desde el minuto uno. “no me gustan las cámaras en mi cara, estoy seguro que en ningún momento aceptamos que nos grabaran...” se queja, viendo hacia el edificio, y volviendo pronto su atención a acompañante. “¿al menos tú lo llevas mejor?” 
29 notes · View notes
sysaaw · 6 months
Text
Tumblr media
— Um novo ano está chegando! O que acham de uma repaginada no visual do portfólio? Este cantinho em breve terá uma mudança no visual e também nos estilos de post! Ansioses?💙
2 notes · View notes