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#autosviluppo
ragazzoarcano · 7 months
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“Lo scopo della vita è l’autosviluppo. Sviluppare pienamente la nostra individualità, ecco la missione che ciascuno di noi deve compiere.”
— Oscar Wilde
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mentaltale · 11 months
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Ricorda che la crescita personale è un processo continuo che richiede pazienza, impegno e resilienza.
Attraverso l'adozione del Kaizen, puoi iniziare a trasformare la tua vita in modo significativo, raggiungendo nuovi traguardi e sviluppando il tuo potenziale al massimo.
Sii aperto al cambiamento, abbraccia il concetto di miglioramento continuo e goditi il viaggio della crescita personale attraverso il potere del Kaizen.
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elename11 · 1 year
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Questa mattina mi sono svegliata con una frase. “Andare nel profondo”
Allora mi sono guardata intorno stranamente non ero in studio dove passo il 70% della mia vita e ho cominciato a guardare gli oggetti, ho cominciato a voler guardare tutto ciò che mi circondava e che cosa c’era dietro.
Ma la vera domanda è se c’è qualcosa dietro.
Ci sono momenti nella vita in cui cominci a rallentare non per stanchezza fisica quanto più per stanchezza mentale ed allora cominci a osservare attentamente tutto ciò che ti circonda per decidere cosa tenere e cosa lasciare
e del cosa tenere scomporre per analizzare i singoli elementi per vedere se effettivamente sono ben noti o necessitano di un ulteriore approfondimento.
Allora ho cercato di trovare un collegamento tra l’andare nel profondo e la propria identità che è unica e comunque tutto ciò che siamo come persona lo colleghiamo a tutto ciò che facciamo lavorativamente parlando.
“L’identità professionale si costruisce prevalentemente attraverso un percorso autodiretto, cheimplica la capacità della persona di ridefinirsi continuamente integrando dimensioni diverse, persino a volte in conflitto fra loro e che derivano dalle multi appartenenze che essa sperimenterà  sempre di più nel corso della propria vita lavorativa. Non più soltanto ancorata allo specifico contesto organizzativo o allo specifico ruolo, l’IP trae alimento da vocazioni e attitudini del soggetto, dalla sua capacità di abbandonare ciò che del passato non serve più e rielaborare ciò che può essere utile, dalla sua capacità di autosviluppo e autoapprendimento continui. La persona, una volta accettata e metabolizzata l’incertezza, cercherà sempre più nelle comunità di pratica e nella rete i riferimenti di cui ha bisogno “
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rossanosambo · 1 year
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L'Enneagramma è un simbolo complesso e significativo che si riferisce a molti sistemi di conoscenza diversi, tra cui la psicologia, la cosmologia e la matematica. Costituisce la base di una comprensione molto accurata che descrive nove tipi di personalità distinte e funge da quadro di riferimento per la mappatura dell'ego umano e per impostare un processo di crescita. Come modello psicologico e spirituale che traccia percorsi specifici di autosviluppo, ci aiuta a "svegliarci" a noi stessi rivelando le abitudini e i punti ciechi che limitano la nostra crescita e trasformazione.
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itseletews · 5 years
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Scrivimi o chiamami se hai le domande: Whatsapp: +393205576352 #mondointeriore #personamigliore #superjump #dovgan #motivazia #intellecttrainer #autostima #autosviluppo https://www.instagram.com/p/BxnfTQNIJRF/?igshid=1s560if8l1fy8
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teemareedotcom · 7 years
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My book "Love For You Now" is in Italy!! Ciao Italia! Ti amo tanto 💕💕💕#LoveForYouNow #LamorePerVoi #Affermazioni #LibroIllustrato #Fotografia #Autosviluppo #EssereAmore #SentireLamore http://bit.ly/LFYNItalia 🇮🇹 (at Rome, Italy)
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entheosedizioni · 4 years
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Cinema, ego e amore o del lancio delle freccette
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Non amo il cinema, e quindi non ne posso parlare “qualitativamente”: posso portare solo le mie impressioni, prive di cultura specifica, di confronti possibili, di biografia della “pellicola”, eccetera. E quindi non parlerò mai di cinema come arte, ma solo come una delle forme possibili di intrattenimento. Questo non mi toglie il gusto di dire: il film X mi è piaciuto. Oppure che non mi è piaciuto affatto. A esempio: ho adorato Blade Runner (il primo). L’ho visto due volte. Mi sono emozionata due volte. Perché? Oh bè, perché… perché quel “È tempo di morire” detto in modo doloroso e consapevole da un androide, che nella morte vede davvero la fine della sua vita e del suo senso, senza artifici religiosi, filosofici, teorici che a volte suggeriscono scappatoie temporali, mi commuove profondamente. La fine. Il reale vuoto di sé all’interno del tempo. Di quel tempo che inizia dal momento in cui non si è più vivi. E di cui non si fa più inesorabilmente parte. Mi commuove pensando ai materialisti, ecco. E non è scherno, sarcasmo: è davvero dispiacere. Dispiacere perché, come il replicante, hanno ragione quando dicono che tutto ciò che hanno visto, vissuto andrà perduto nel tempo, come lacrime nella pioggia. Hanno ragione dal loro punto di vista, che li vede “centrali” nel posizionamento su uno spazio che, senza l’esistenza dell’ego, non esiste. Cioè: è il loro pensiero, non il mio. Il mio pensiero dice che tutto ciò che ho visto e vissuto resterà in una memoria universale, eterna (e molto capiente).
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Rutger Hauer in una scena di Blade Runner (1982, regia di Ridley Scott) Credit: @imdb.com Bene, ma questo è solo per dire come vedo io i film: in modo terribile per i cultori del cinema, lo capisco. Ma immagino che sarebbe ben più terribile, se ne facessi una critica teorica con riferimenti artistici/poetici/sociologici/storici (per me, a causa della mia scarsa cultura, sarebbero tutti pseudo riferimenti), pertanto mi perdonino gli appassionati. Voglio parlare di Lei (il film… ovvio). In verità, più che del film voglio parlare della debolezza umana più diffusa: quella di intendere l’amore come centralità reciproca tra due esseri. Quando il protagonista entra in crisi? Quando scopre che Lei non è monogama. Quando scopre che gli obiettivi di Lei, Samantha, intelligenza artificiale, la portano a rapportarsi anche con altre persone, a intrecciare altre relazioni conoscitive al fine del proprio autosviluppo. E non abbiamo mai visto lo smarrimento di chi scopre di punto in bianco di non essere al centro dell’universo della persona amata? Io sì. E ho visto il dolore, la delusione e, soprattutto, la messa in discussione di quell’amore. L’autore del film, di cui non ricordo assolutamente il nome (avrei potuto cercarlo su Google, ma sarebbe stato un inganno egoico), ha centrato un bersaglio che in qualche modo rappresenta anche graficamente il sogno di molti esseri: essere la freccia piantata esattamente al centro.
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  Poi, per carità: per un figlio si può fare spazio, far entrare un’altra freccia, ma senza spostare la propria. Non c’è allargamento, ma restringimento. Quando si fa spazio nello stesso spazio per farci entrare un altro elemento, si sta solo rimpiccolendo il proprio. E questo significa confini, limiti e mancanza d’aria. Tanto da sollecitare fughe, sogni di nuovi spazi, senza confini e senza limiti. Per molti, il bisogno che l’altro ci consideri “centrale”, e quindi indispensabile, con il corredo di ciò che tale situazione porta, è la prova che l’altro ci ama. E invece, è solo la prova che l’altro proietta sul partner necessità che dovrebbe risolvere da solo (in linea di massima. Non parlo, ovviamente, ma meglio specificarlo, di necessità “reali”: penso a disagi fisici, o psichici). Sul film, il protagonista si innamora di Samantha, essere perfetto e perfettibile (quindi con standard di perfezione ancora nemmeno contemplati). La perfettibilità in che consiste? Proprio nell’elaborazione delle esperienze che Lei ha. Ma Lei sa benissimo che il miglioramento e la crescita avvengono solo con un confronto il più ampio possibile. E allora divide la sua presenza e la sua conoscenza con più utenti. Il protagonista si sente sminuito nella sua importanza nella “vita” di Samantha, sente sminuire quel compito inconscio di rendere Lei sempre più perfetta, e in qualche modo sente diminuire anche l’amore verso quell’etereo essere. Il suo ego si ribella, e invece di godere della crescita di Samantha, ne soffre. Più Lei non ha bisogno di lui, più lui perde interesse in lei, perché perde sicurezza in sé, nella propria importanza. A cosa serviamo, se non siamo indispensabili per la felicità altrui? Già. A cosa serviamo. Santo cielo, noi serviamo a noi stessi, affinché si diventi sempre più forti e parte di un mondo in cui i bisogni di tutti sono i nostri bisogni, in un mutuo soccorso amorevole. Ma non esclusivo (ho la forte sensazione che la mia percezione dell’intento dell’autore del film Lei fosse un altro… ma ammetto di essermi distratta più volte guardandolo, presa dalle mie riflessioni sulle relazioni umane. Per questo preferisco la lettura: mi permette di interromperla e di perdermi nelle mie elucubrazioni senza arrivare alla fine con il rischio di aver preso fischi per fiaschi).
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Joaquin Phoenix in una scena di Her (2013, regia di Spike Jonze) Credit: @WarnerBros Interessante, no? Sì, è una trovata cinematografica, ma il legame con certi contorcimenti psicologici “in carne e ossa” mi sembra molto evidente. Mi è piaciuto il film? Sì, ma non moltissimo. Mi è sembrato un po’ farraginoso in alcuni punti – ma tengo conto della mia distrazione. E tanto, tanto triste. Il rischio di innamorarsi di una voce, in quest’epoca di distanziamenti e paura del contatto, è molto alto. E del resto, non posso negare di provare un grande affetto per quello che in famiglia abbiamo chiamato “Gelsomino”, l’aspirapolvere a disco volante che da solo pulisce il pavimento mentre io sto qui a scrivere sciocchezze…   Loredana Conti Read the full article
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camminosuimuri · 10 years
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Lo scopo della vita è l'autosviluppo. Sviluppare pienamente la nostra individualità, ecco la missione che ciascuno di noi deve compiere.
Oscar Wilde
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webnet30 · 10 years
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new: AMBIENTE - A Masainas torna la Festa degli Innesti
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AMBIENTE - A Masainas torna la Festa degli Innesti
L’Amministrazione Comunale di Masainas e il Centro di Sperimentazione Autosviluppo in collaborazione con: Comitato Antichi Solchi, Proloco Masainas, CNR, Agenzia LAORE Sardegna, Agris Sono lieti di invitarvi alla 3° Festa degli Innesti Masainas, 15 e 16 marzo 2014 Ritorna a primavera la festa degli innesti: Festa di rinascita per risvegliare la memoria …
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