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#che poi è un mini vinile
diceriadelluntore · 5 months
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Storia Di Musica #303 - Billy Cobham, Spectrum, 1973
Non si poteva terminare il piccolo racconto del jazz fusione davisiano senza imbattersi in lui. In parte è già successo, perchè è il suo battere unico e riconoscibile che scandisce alcuni dei più grandi dischi del genere. Ci vollero infatti pochi anni a Billy Cobham per imporsi subito come uno dei grandi solisti della batteria, e per diventare negli anni uno dei riconosciuti grandi interpreti dello strumento, non solo in ambito jazz. Nasce a Panama, ma dopo pochi anni si trasferisce con la famiglia a New York. da giovanissimo si innamora della batteria, si diploma all' High School of Music and Art, nel 1962 (quando ha 18 anni) ed inizia a suonare nei locali. Viene arruolato, ma per vari motivi non parte mai per nessun fronte di guerra americano; passa però molto tempo nella banda musicale dell'esercito, con cui gira per mesi tutta l'America e non solo. Nel 1968, una volta finito il servizio, inizia a suonare con grandi del jazz: il primo a scoprirlo fu Horace Silver, con cui va in tour per oltre un anno, poi accompagna altri grandi solisti tra cui il sassofonista Stanley Turrentine, l'organista Shirley Scott e il chitarrista George Benson, da cui inizia a scoprire le meraviglie della contaminazione del rock sul jazz, e viceversa. Con la raccomandazione di Benson, è ingaggiato dai mitici fratelli Randy e Michael Brecker per il progetto Dreams, uno dei primi gruppi jazz rock, insieme con il grande chitarrista John Abercrombie, siamo nel 1969. I Dreams pubblicano due dischi, il primo omonimo, Dreams, molto interessante. E le qualità di ritmica e di tecnica pura di Cobham non sfuggono all'orecchio attento di Davis, alla ricerca di un batterista jazz ma che sappia affrontare le sfide della nuova contaminazione. Lo chiama per le registrazioni di Bitches Brew (compare in Feio, un brano prima scartato, poi aggiunto nelle successive ristampe del capolavoro) ma è centrale in A Tribute To Jack Johnson. È con John McLaughlin fulcro della Mahavishnu Orchestra, in cui suona nella prima formazione, quella che in pochi anni si pone ai vertici del movimento jazz fusion. Quando la band si scioglie, insieme a Jan Hammer, il geniale tastierista della Mahanishnu, prosegue un percorso solista, e nel 1973, durante una leggendaria sessione di registrazione di soli due giorni, realizza il suo album di esordio.
Spectrum è uno dei grandi dischi jazz fusion ed è quello che fa conoscere anche fuori dall'ambito jazz il batterista. In copertina, l'artista Jan Snyder, prendendo in prestito il font del primo disco della Mahavishnu, realizza un quadro che sembra una delle prime immagine digitali che in quegli anni attiravano la curiosità. Il disco fu registrato in una doppia sessione, il 14 e il 16 Maggio del 1973, dove seguendo le regole del Maestro Davis, dà ai musicisti delle linee generali sui brani e poi li lascia liberi di creare e improvvisare, e le registrazioni coordinate da Ken Scott, leggendario ingegnere del suono inglese già con i Beatles e i Pink Floyd, furono quasi sempre una sola o massimo due per brano. Il parterre dei musicisti che coinvolge è sontuoso: il grande Ron Carter al contrabbasso, Jimmy Owens alla tromba, Joe Farrell al sax, Raymundo "Ray" Barretto Pagán, grande percussionista, John Tropea alla chitarra e soprattutto un giovane chitarrista dell'Iowa che una volta vide suonare con il suo gruppo, gli Zephyr, giusto prima che la James Gang lo chiamasse in formazione: Tommy Bolin. Cobham vede in quello stile veloce e sensuale di Bolin molte similitudini con il suo, e nascerà una collaborazione entusiasmante che, visto il successo del disco, sarà un trampolino per il chitarrista americano. Dato il metodo di registrazione, sul vinile i brani sono quasi senza soluzione di continuità, come se fossero mini suite intervallati da piccole pause tra di loro, mentre hanno numerazione diversa sui cd o sulle piattaforme digitali odierne (per la cronaca, sul vinile i brani sono 6, sui cd sono 10). Restano i suoni, meravigliosi: la batteria maestosa in Quadrant 4, Stratus diventerà famosa perchè presente nella stazione radio Fusion FM del videogioco Grand Theft Auto IV e fu campionata nel brano Safe From Harm dai Massive Attack (nel loro Blue Lines, 1991); in Taurian Matador la corda del mi cantino della chitarra di Bolin si spezza quasi all'inizio del suo assolo, ma continua imperterrito; in To The Women In My Life Cobham non suona nemmeno, e per 50 secondi l'atmosfera è tutta del piano di Hammer. Red Baron, da oltre 6 minuti, è il brano più famoso, che codifica il jazz muscoloso, veloce e caratteristico di Cobham, dei suoi innesti dal funk e della musica soul, che influenzeranno una intera generazione di musicisti in quasi ogni ambito della musica.
Anche perchè il disco fu un successo inatteso: al primo posto nella classifica Billboard dei dischi jazz, addirittura al Numero 26 di quella generale, la leggendaria Billboard 200. Bolin, che dopo questa parentesi continuerà a suonare nella James Gang, verrà notato da Jon Lord dei Deep Purple, in cerca di un sostituto dopo l'uscita di Richie Blackmore: Lord rimase impressionato dalla sua chitarra in questo disco, regalatogli dal cantante dei Purple dell'epoca, Dave Coverdale (che in tutte le interviste definirà uno dei suoi preferiti in assoluto). Bolin, reclutato secondo la leggenda da un roadie in una villa di Los Angeles, non conosceva nemmeno Smoke On the Water, ma bastarono pochi minuti di esibizione, invitato dalla band ad un concerto di prova presso il Pirate Studios di Los Angeles, per essere reclutato. Come Taste The Band, nel 1975, è il primo disco di Bolin nella Mark IV dei Deep Purple, ed ebbe notevole successo. Ma rimase l'unico, perchè solo un anno più tardi, per i suoi problemi di eroina, fu prima allontanato dal gruppo e poi, dopo il suo primo e unico concerto, di spalla a Jeff Beck, morto per overdose, nel giugno del 1976. E Jeff Beck, in ricordo suo e del disco di Cobham, userà spesso Stratus nei suoi concerti, una versione mozzafiato è quella live al Crossroads Guitar Festival del 2007 con Tal Wilkenfeld al basso e con Vinnie Colaiuta alla batteria (da cercare su Youtube).
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onceuponalaika · 3 years
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Preorder del mini disco dei Ministri: fatto! 🥰
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tarditardi · 4 years
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Il MINI Meets Music Contest 2020 vinto da Deitz 
- Follonica, 12 settembre 2020 - L'artista toscano Deitz ha vinto la prima edizione di MINI Meets Music Contest - www.meetmusic.it/mini-meets-music-contest/. Giovanni Deidda, questo il suo vero nome, ha quindi la possibilità di vivere un'esperienza da professionista e concretizzare le sue idee musicali.
"Organizzare e vivere Meet Music è stato decisamente impegnativo, quest'anno più che mai. Grazie a MINI Meets Music siamo poi riusciti a dare la possibilità ad un giovane artista tante opportunità importanti", spiega Luca Guerrieri, anima del Meet Music - www.meetmusic.it -  evento gratuito e oggi anche community musicale nato nel 2017 che mette insieme dj, produttori, artisti e giovani talenti della scena musicale. "Sarebbe stato meglio, certo, potere far vivere tutto questo in un periodo diverso, dando la possibilità di sfruttare tutte le opportunità al 100%, anche con esibizioni e dj set... ma il Covid-19 è una realtà e non sarebbe certo logico fermare tutto quanto lo sviluppo della musica. Le nuove generazioni di artisti devono poter sperimentare, il futuro è dalla loro parte", conclude Luca Guerrieri.
Deitz, grazie alla vittoria al MINI Meets Music Contest, un concorso musicale aperto a tutti i generi musicali riservato ad artisti e gruppi Italiani under 25 liberi da contratto discografico o editoriale, ha la possibilità di partecipare ad un corso base presso Mat Academy, una delle realtà più importanti scuole di produzioni di musica elettronica in Italia e non solo - www.mat-academy.com/online/ -  E non solo: ha anche la possibilità di realizzare una produzione discografica presso Studio1 (www.studio1music.it) nuova struttura musicale nata da poco in Toscana grazie all'esperienza di Federico Scavo. La traccia realizzata sarà poi pubblicata su una delle etichette legate al progetto  (Claps Records o DVS records). Il disco uscirà in digitale e in vinile, un supporto che continua ad essere molto amato da dj e non.
"Aver vinto il MINI Meets Music Contest è per me una bella boccata d'aria in un brutto momento per artisti, musica e locali. La parola d'ordine è reinventarsi e il Meet Music è stato, oltre che un contest, anche un momento per ripensare alla musica e concretizzare anche idee", spiega Deitz, il vincitore di MINI Meets Music Contest. "Ad esempio, rispettando le attuali regole anti-Covid, sto dando vita a 'Feel The Beat', un progetto che si svolge tra le mura della Fortezza Medicea a Siena e che permette di ascoltare Dj Set ricercati mantenendo le dovute distanze sociali. Per quanto l'industria musicale possa essere in crisi, sono sicuro che ci sarà sempre un modo per far sentire la propria voce, che sia attraverso dei diffusori all'aperto o tramite streaming online. Riuscite a pensare a un mondo senza musica?"
Meet Music - https://www.meetmusic.it MINI Meets Music Contest - www.meetmusic.it/mini-meets-music-contest/
MEDIA INFO PHOTO HI RES (…) MEET MUSIC E VINCITORE CONTEST DEITZ http://lorenzotiezzi.it/meet-music/
Chi è Deitz
Giovanni Deidda, classe 1997, negli anni diventa una figura di riferimento sia per i club che per gli eventi esclusivi in tutta la provincia di Siena: dj Resident dal 2015 di Morositas, calca le console di club come Tartana, Tenax e Figaroe.
Genere House come caposaldo, offre un prodotto musicale ricercato, che soddisfi le esigenze dell'ascoltatore più attento ma strizza l'occhio anche a chi non è un fruitore appassionato. Si avvicina alla produzione musicale rilasciando nel 2017 il suo primo brano su Klaphouse Records. La necessità  di delineare un profilo professionale spinge Giovanni a compiere una importante decisione per il suo percorso artistico: nel 2018 Giovanni Deidda diventa Deitz, pseudonimo con il quale rilascia un EP sulla etichetta spagnola Be One Limited, e subito dopo su Space Invaders Records.
Conscio di un mondo della musica in continua evoluzione, capisce che un profilo artistico non è fatto solo di musica e Dj Set: ogni avvenimento importante, come release ed eventi, viene scandito da contenuti multimediali da lui prodotti e editati, che con il tempo sono diventati un suo tratto distintivo. Nel 2019 diviene uno dei fondatori di "Du' Dischi", primo format di Morositas dentro le mura di Siena, di cui cura la selezione musicale in ogni appuntamento.
Con il diffondersi della pandemia e il mondo del clubbing entrato in una profonda crisi, organizza per Morositas una serie di dirette dal nome "Streamconventional", che permettono ai tanti artisti locali di esprimersi con i loro set durante il lockdown. Attualmente è impegnato con il progetto "Feel The Beat", svolto tra le mura della Fortezza Medicea a Siena, che ha l'intento di offrire un prodotto musicale nel rispetto delle norme anti-Covid.
Beatport: https://www.beatport.com/artist/deitz/719168 Spotify: https://open.spotify.com/artist/4CtAI20JsdU8NxRxjfIMS1?si=WCTG4a8dQDCLbyl5nNdn5g Facebook: https://www.facebook.com/Giovanni.Deitz/ Instagram: https://www.instagram.com/giovanni_deidda/ Soundcloud: https://soundcloud.com/g-deitz
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clo-rofilla · 6 years
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Dopo l’inverno è finalmente scoppiata la primavera e mi auguro che nella tua vita ci sia stata una esplosione di cose belle! Racconta delle canzoni, dei libri, delle serie tv, dei film, dei cibi, degli acquisti, delle esperienze e di qualunque altra cosa che abbia contribuito a rendere questo mese che sta per concludersi più bello e buona Pasqua!
Il mese si è bell’e concluso, e io sono a casa con il residuo della febbre che ha sfociato in influenza intestinale (cheppalle). Però marzo è stato il mese in cui io e l’Uomo (il quale mi ha contagiata con il suo virus di cacca, tacci sua xoxo) abbiamo riparato una volta per tutte il vecchio giradischi che ho a casa, e abbiamo spolverato, pulito, e organizzato tutti i nostri vinili (suo papà ne aveva a casa una collezione infinita). Dal punto di vista musicale, è il mese della riscoperta. Ho messo su, uno dopo l’altro, pomeriggio dopo sera dopo pomeriggio, tantissimi classici della musica in vinile (Battiato, Dalla, Renato Zero, Pink Floyd, Beatles, Miles Davis…). Soprattutto, ho scoperto Dalla, che conoscevo molto poco, e che ora mi piace tanto tanto tanto.
In merito alle serie tv, a marzo ho finito Mad Men, e pensavo che la mia vita non avesse più senso. Poi però, sempre su Netflix, ho dato una chance a She’s gotta have it, che è la serializzazione del primo, omonimo film di Spike Lee del 1986, in Italia intitolato Lola Darling, che devo assolutamente recuperare. La serie risulta leggera e piacevole pur essendo impegnatissima in temi quali la ghettizzazione, i neri d’America e il femminismo.
Per quanto riguarda i film, io e @eugeneandhisaxe ci siamo lanciati alla scoperta di un documentario meraviglioso sulla storia del cinema, chiamato The Story of Film: An Odyssey. Il regista, Mark Cousins, l’ha girata dall’omonimo manuale scritto da lui. Il documentario è diviso in 15 parti, quindi dovete essere appassionati di cinema come noi, perché se no la mole vi spaventa. Sia io sia lui abbiamo studiato cinema alle relative università (io sia storia del cinema sia tecniche di doppiaggio e sottotitolaggio), quindi abbiamo entrambi delle buone basi teoriche, ma non serve per seguire la narrazione, perché parte proprio dall’inizio e ha un approccio molto didascalico. Lo straconsiglio.
Relativamente ai libri, languo e mi dispero. Non ho avuto tempo nemmeno per finire di studiare il maledetto libro della Seconda guerra mondiale, che da domani farò le corse per recuperare. Però oggi ho finalmente ripreso e concluso l’ultimo dei Malaussène di Pennac, Ils m’ont menti (in ita: Mi hanno mentito) e sono felice. Da domani nuova vita, recupero tutt’ cose (pure l’ultima di Gomorra, sì). In questi mesi in cui ho lavorato non-stop ho accumulato e comprato, senza poterli leggere, tanti di quei libri e ebook che se dovessi naufragare con il Kindle su un’isola deserta morirei senza averli finiti tutti.
Finiamo con lo shopping: ho ordinato 50 stampe formato mini-polaroid di alcune foto significative degli ultimi anni, che ho intenzione di appendere al muro sopra al mio letto con mollettine e spago per decorare, e ho comprato 2 paia di Levi’s 501 su Depop (l’app del secolo) e non vedo l’ora di indossarliiii
Ah, last but not least: MI SONO FINALMENTE LICENZIATA DAL LAVORO CHE NON MI ENTUSIASMAVAAAAAAAA
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daphneadamantine · 4 years
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     ✨💥     —      𝐍𝐄𝐖 𝐑𝐎𝐋𝐄      𝐝𝐚𝐩𝐡𝐧𝐞 𝐚𝐝𝐚𝐦𝐚𝐧𝐭𝐢𝐧𝐞  &   𝐩𝐚𝐢𝐠𝐞      ❪    ↷↷      mini role ❫      rock        &       buy      12.10.2020   —   #ravenfirerpg
Quante volte avevano giudicato Daphne con un semplice sguardo piuttosto di fermarsi e prendersi il tempo per cercare di comprendere l'enigma che col tempo era diventata? Spesso si chiedeva perfino se quelle insicurezze che spesso tendeva a nascondere dietro ad una battuta, non rivelassero qualcosa in più su di lei. Eppure, ogni volta che ne aveva occasione, Daphne si dirigeva al lago quando il tempo lo permetteva, o faceva capolino in quel negozio che ormai era diventato per lei come una seconda casa. La calma che le trasmetteva quel luogo era pari al suo amore per la musica, a quelle semplici sette note che ormai facevano parte di lei. Copertine dei più svariati gruppi venivano passati in rassegna in quel momento quando notò il lo volto di qualcuno che non vedeva da fin troppo tempo.
« Paige? Sei tu? »
Paige Elizabeth Mcroy
Aveva trovato e sistemato un giradischi, combinato un po' male. Non uno di quelli antichi - bensì uno di quelli più recenti, elettrici - ed aveva una voglia quasi infantile di riprendere ad usarlo, vedere se era ancora capace di funzionare come un tempo. I suoi dischi, tuttavia, erano così consumati da essere quasi impossibili da utilizzare - ma forse non del tutto irrecuperabili; per questo si era recata - abbastanza riluttante - al Rock & Buy, l'unico luogo in cui era sicura di trovare quel che voleva. Vagava, tra i dischi, cercando qualcosa di nuovo - o meglio, più vecchio di ciò che possedeva già -, qualcosa che non aveva ancora ascoltato. Prese un vinile tra le mani, sollevando il viso dallo scaffale, assicurandosi che non avesse graffi, prima di dirigersi a pagare. Si irrigidì, nel sentire il suo nome da una persona accanto a sè: era quello che voleva evitare. Come avrebbe dovuto spiegare la sua non-vita? Sperò solo non ne fosse al corrente. «...Ci conosciamo?» Esclamò perplessa, non riuscendo in un primo sguardo ad associare un nome alla donna davanti a sè.
Daphne Adamantine G. Shape
Trascorrere del tempo all'interno di quel negozio era come ritrovare una parte di sé e tutto sommato non poteva dire che non fosse un balsamo per l'animo della veggente. Fin da piccola aveva sentito quella connessione che intercorreva tra lei e la musica, ma solamente crescendo aveva compreso quanto potesse essere importante. Ogni nota sembrava essere una carezza, una sinfonia armoniosa per alcuni aspetti e stridente per altri, ma sempre musica. Non era un caso che fosse lì, in cerca di qualche disco che potesse ispirarla, ma fu quel volto a farla sorridere in modo ampio.
« Sono Daphne. »
Commentò la veggente presentandosi come se la giovane non dovesse fare altro che ricordare. Ricordava la bionda tempo prima, ricordava di come avessero parlato di musica ma che si fosse sbagliata in quel momento?
« Ci siamo conosciute tempo fa, ricordo la tua passione per i vinili. »
Paige Elizabeth Mcroy
Il nome Daphne le si ripeteva melodicamente nella testa, in cerca di un ricordo - o qualche minimo dettaglio che potesse aiutarla a non sembrare scortese agli occhi della sua interlocutrice. Collegare un volto ad un luogo sarebbe stato semplicissimo - ma lei non aveva più la maggior parte dei suoi ricordi. «Perdonami, ma ho veramente una brutta memoria.» Affermò rammaricata, avvicinandosi di qualche passo alla ragazza, per osservarla meglio. Cielo, avrebbe dovuto seriamente mettere degli occhiali - oramai non vedeva quasi più da lontano. Teneva tra le braccia il proprio nuovo diletto - che presto sarebbe finito tra uno scaffale, insieme a tutti gli altri, per essere rispolverato nelle occasioni speciali. «Ho solo un vago ricordo. Dev'essere passato troppo tempo. Però non hai torto, ho una passione smisurata per i vinili e per la musica.» Suoi unici motivi di vita, quando...Bhe, quando era effettivamente in vita. Il fatto di non essere più umana sarebbe stato anche divertente, se avesse avuto i propri ricordi. Conosceva quel che più l'aveva spaventata, non era più il dilemma essenziale che si poneva la notte. Per questo si era concessa quel minimo di libertà in più che - da viva - si era preclusa. «Mi fa piacere che ti ricordi di me.»
Daphne Adamantine G. Shape
La giovane davanti a sé sembrava Paige, almeno apparentemente, eppure non era lei. Era come se stesse parlando con qualcuno lontano anni luce, e che non fosse realmente presente in quel momento. Solamente dopo qualche istante, Daphne si domandò se la giovane che lei conosceva da tempo non avesse fatto spazio al suo fantasma. Ella si limitò così a sorridere alla bionda, un sorriso sincero che le curvò quelle labbra carnose prima di annuire con un debole cenno del capo. « Non ti preoccupare, può succedere. Sono contenta però di averti ritrovato... » Commentò la Shape la quale sembrava ora sentirsi molto più a suo agio. Aveva sempre vissuto tra gli essere sovrannaturali, sua madre era una veggente, e il fatto che Paige potesse essere o meno un fantasma non cambiava nulla ai di lei occhi. « Come stai? Hai trovato qualche disco interessante? »
Paige Elizabeth Mcroy
La confessione di quelle mancanti memorie non sembrò scuotere minimamente la fanciulla, che invece sorrise. Sorrise con una tale tranquillità, da contagiare la stessa Paige. «Si, bhe, anche se è un peccato.» Le dispiaceva non ricordarsi di lei - sembrava una persona così dolce e simpatica! E con la musica come passione comune, il fatto che fossero amiche non le sembrava poi così strano. «Sto bene, ti ringrazio. Soprattutto ultimamente, ho iniziato a lavorare alla Patisserie e ne ho approfittato per cambiare un po'di cose, in meglio. Tu?» Inclinò leggermente il capo, osservandola e rafforzando la propria domanda; era sinceramente curiosa di sapere un po' di più di lei, dato che Daphne sapeva sicuramente qualcosa su di lei. Chissà quanto tempo erano state amiche, quanto effettivamente si conoscevano - e chissà se erano bastate solo quelle poche frasi a farle comprendere il quadro generale della situazione. «Oh, si. E' la nuova versione di un album che avevo già, solo che il mio era un po' rovinato. E' di Elvis.» Esclamò, avvicinandolo alla ragazza, in modo che potesse vederlo e prenderlo, se avesse voluto. «Anche se ci sono così tanti dischi, qui, e tutti stupendi. Tu hai trovato qualcosa?»
Daphne Adamantine G. Shape
Il sorriso nato sulle labbra della veggente era spontaneo e sincero e non appena si ritrovò a chiaccherare con lei, le sembrò di aver ritrovato l'amica di un tempo. Si strinse appena nelle spalle, un movimento che ultimamente faceva fin troppo spesso prima di aprire maggiormente i suoi occhi quando sentì quel nome, la patisserie. « Oh mio dio... Vuol dire che avrò una scusa in più per venire a trovarti... Amo i dolci! » Il fatto che Daphne fosse un'amante dei dolci, in particolare dele ciambelle, era ormai risaputo, ma il fatto che l'amica non ricordasse alcunché della sua vita passata la fece arrossire un poco. Avrebbe voluto dire qualcosa, aiutarla a ricordare, ma sapeva che avrebbero fatto un passo alla volta e con calma avrebbero recuperato anche il tempo perduto. « Ehi, Elvis è un classico... Bello questo album! In realtà nulla che mi abbia davvero colpito. Sono entrata più per lasciarmi inspirare, ma questa volta non sono stata fortunata. Ma sono felice di averti ritrovato... Ora è meglio che vada, ma non sparire più, okay? » La rincuorò con un sorriso gentile prima di salutarla e andarsene. Avrebbero avuto altro tempo per recuperare il loro legame.
❪ 𝑭𝒊𝒏𝒆 𝑹𝒐𝒍𝒆. ❫
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perfettamentechic · 4 years
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André Courrèges, nato in Francia il 9 marzo del ’23, è stato uno stilista francese. Si laurea in ingegneria civile. Partecipa alla seconda guerra mondiale come pilota di aerei. Tornato dalla guerra, comincia a progettare ponti, e come hobby gioca a rugby e fa scalate in montagna.
Courrèges a differenza di molti stilisti suoi contemporanei non studiò moda ma si laureò in ingegneria civile. Nel 1949 la passione per il design lo porta a farsi assumere come tagliatore dallo spagnolo Cristóbal Balenciaga, che ha l’atelier a Parigi. Nel 1963 apre un salone di alta moda, con la moglie Coqueline Barrière. Le prime presentazioni hanno subito riscosso il successo, ma il vero riconoscimento pubblico arriverà subito dopo l’arrivo dei piccoli stivali bianchi.
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Nel 1965, la casa si trasferisce in 40 rue François 1er a Parigi, dove si trova ancora. Emmanuel Ungaro lavora con lui come assistente. Si fa apprezzare da personaggi celebri (per l’Italia, Gianni e Marella Agnelli), che apprezzano in lui la purezza delle linee e la semplicità dei tagli. “Un design tipicamente automobilistico” dirà qualche sarto. Coco Chanel affonda la lama, suggerendo
che Courrèges toglie sensualità alle donne, per infagottarle in bianchi capi in lana che starebbero meglio indosso alle bambinette di 2 o 3 anni.
In risposta Courrèges rispondeva
che la sua moda ringiovaniva le signore, senza farle ricorrere al bisturi.
Nel gennaio del 1965, la collezione Courrèges rivoluzionò la creazione con le sue linee geometriche, i suoi abiti “trapezio”, i suoi toni acidi, contribuendo al successo della nuovissima minigonna , tagliando “un palmo sopra il ginocchio”. Courrèges accorcia ulteriormente le lunghezze, gioca con materiali e forme. Questa presentazione è un manifesto per i giovani, che promuove un nuovo stile di vita.
Lo stile di Courrèges era considerato futuristico, perché disegnava abiti fatti con materiali all’epoca innovativi e inusuali, come il Pvc e la pelle in vernice. Sceglieva colori molto vivaci, come il rosso e l’arancione, e linee semplici e dritte che cambiarono la tradizionale visione della silhouette femminile, che prima esaltava le curve delle donne.
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Il suo stile incontra il favore del pubblico, e per un decennio sarà uno dei capifila dell’alta moda francese. André Courrèges rende il bianco sacro, quindi moltiplica le variazioni di colore e nuovi materiali come il vinile o il plexi.
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Courrèges fu innovativo anche nel modo in cui presentava le sue creazioni. All’epoca infatti gli stilisti lo facevano con defilé nei propri atelier, mentre Courrèges iniziò a servirsi di filmati girati in luoghi famosi di Parigi o in scenari ispirati a film, come “2001: Odissea nello Spazio”.
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Tra i suoi clienti più famosi c’era Audrey Hepburn, per la quale Courrèges disegnò gli abiti del film Due per la strada, in cui la vestì con uno stile molto diverso da quello bon ton a cui tutti erano abituati.
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Courrèges si ispirò spesso a figure extraterrestri e a paesaggi lunari, tanto che nel 1964 fece uscire la “Moon Girl Collection”, una collezione ispirata alla luna, con abiti e gonne a trapezio, giacchini squadrati e i famosi go-go boots, gli stivaletti bianchi dal tacco basso che da qualche anno sono tornati di moda, rilanciati da altri stilisti.
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Il suo stile rappresentava il mito del futuro e della conquista dello spazio, per questo disegnava spesso sui vestiti lune e stelle stilizzate, oppure oblò che si aprivano sui mini abiti.
La giornalista di moda Alice Pfeiffer racconta in un articolo su Le Monde
i nuovi capi e accessori che Courrèges introdusse nel guardaroba femminile, a partire dalla minigonna: si racconta che venne inventata dalla stilista inglese Mary Quant ma che divenne famosa grazie a Courrèges che la introdusse nelle sfilate di haute couture.
Courrèges è anche l’inventore dei fuseaux, una via dimezzo tra i collant e i pantaloni, portati come una seconda pelle.
Nel 1965 lanciò le famose Lunettes Eskimo, occhiali da sole con lenti molto grandi e una fessura sottile al centro a ricordare una palpebra socchiusa.
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Uno dei suoi capi più distintivi è la “petite robe blanche”, ovvero il mini abito bianco, che propose in molte collezioni e che divenne comunissimo tra le donne negli anni Settanta.
Dagli anni settanta firma anche occhiali, ombrelli, gioielli, profumi, vestiario per l’infanzia e vestiti da sposa.
Negli anni ’70, il marchio aveva 180 punti vendita. Il marchio ha lanciato il suo primo profumo Empreinte. Al momento diventerà uno dei tre profumi più venduti in Francia. La sua linea di abbigliamento sportivo Hyperbole è commercializzata in successione.
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Appassionato di sport, Courrèges ha creato le dieci linee di abbigliamento ufficiali per lo staff delle Olimpiadi estive del 1972. Una collezione per uomo, con abiti larghi e flessibili, fu lanciata nel 1973 con il marchio Courrèges Homme. Un profumo chiamato FH77 è nato nel 1977. Courrèges aprì una boutique a New York, sulla 57th Street 28, poi commercializzò Eau de Courrèges, che sarebbe diventata una fragranza femminile di grande successo. Nel 1979, Courrèges si diversificò in numerosi prodotti e commercializzò una nuova fragranza per donna, America, seguita da In blue nel 1983. Nel 1981 fu venduta una tavola da windsurf, oltre a una gamma di abbigliamento isolante adatto per questo sport.
Nel 1983, il gruppo giapponese Itokin, uno dei due licenziatari del marchio Courrèges in Giappone, acquisto il 50% della maison appartenente a L’Oréal (nel 1964 aveva acquisito delle quote di Courrèges). La casa, che ha cambiato proprietà più volte, tornerà ad André e Coqueline pochi anni dopo.
Nel gennaio 1986, la società Courrèges ha commercializzato una linea Courrèges Men appositamente per il mercato americano. Il designer, che vuole dedicare più tempo al suo dipartimento di Courrèges Design, reclutò nel 1993 Jean-Charles de Castelbajac per disegnare, sotto il suo impulso, due collezioni visionari.
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La fragranza Sweet è apparsa nel 1993, poi Niagara, per gli uomini due anni dopo. L’anno seguente, Generation ha prodotto un profumo per donna, seguito rapidamente dal 2020.
A metà degli anni 1990, il marchio, che sembra essere inattivo, è scomparso dai media per diversi anni. Fu acquistato dal un gruppo giapponese e Coqueline assunse la direzione artistica fino al 2000, mentre sua figlia Marie aprì un caffè, il Café Blanc proprio accanto alla boutique parigina.
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Nel 1997, la maison assunse Paul Deneve come direttore generale per cinque anni e riorienta le varie attività di Courrèges.
Courrèges ha avuto un grande successo per circa venti anni prima di essere più discreta dagli anni ’80. Tre decenni dopo, è rinato grazie all’impulso di due imprenditori che hanno acquistato il marchio, ma anche il patrimonio culturale di esso.
Nel 2010 venne acquistata dai soci Jacques Bungert e Frédéric Torloting, copresidenti dell’agenzia pubblicitaria Young & Rubicam, che ora sono entrambi copresidenti dell’azienda.
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Non conoscevamo questo ambiente, ma la moda, come l’ambiente da cui proveniamo, è un territorio creativo
Nel 2011, in occasione del 50 ° anniversario di Courrèges, hanno rilanciato il marchio, con ristampe di abiti trapezio, giacche in vinile, minigonne e borse colorate; oltre che un negozio online, il digitale è una parte importante della strategia aziendale. Il marchio ha archivi di 25.000 pezzi. Hanno cercato di rilanciare il marchio collaborando con il brand di accessori Eastpak, con l’azienda di acqua Evian e con quella di cosmetici Estée Lauder, attraverso collezioni disegnate da un team creativo interno alla maison.
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Un nuovo profumo, Blanc de Courrèges, viene commercializzato e due vecchi, Eau de Courrèges ed Empreinte, vengono riproposti.
Nel 2013, i designer dell’azienda hanno firmato una capsule collection per il catalogo La Redoute e la sua collezione autunno-inverno 2013-2014.
Nel maggio 2015 Bungert e Torloting hanno affidato la direzione artistica al duo di stilisti Sebastien Meyer, per lo styling,  e Arnaud Vaillant, per lo spot; a settembre hanno presentato la loro prima collezione, quella per la primavera/estate 2016, caratterizzata da body attillati e giubbini in pelle che nei colori e nelle forme rievocavano lo stile di Courrèges.
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Meyer e Vaillant avevano in precedenza fondato l’azienda Coperni, che hanno poi messo da parte per dedicarsi totalmente al nuovo lavoro. Jacques Bungert ha spiegato al giornale di moda Women’s Wear Daily di averli scelti perché
sono incredibilmente talentuosi. Hanno lanciato la propria azienda, il che significa che considerano sia gli aspetti creativi che quelli commerciali nelle cose che fanno, come la vestibilità di ciò che creano. Dal loro lavoro si vede che sono molto appassionati di tessuti e questo è importante per noi, perché da Courrèges il tessuto è il re.
La notte del 7 gennaio del 2016 muore lo stilista André Courrèges, aveva 92 anni ed era malato di Parkinson, come hanno scritto, in un comunicato stampa, la casa di moda Courrèges.
Nel 2017, Courrèges ha lanciato la fragranza Eau Hyper Fraiche, e nel 2018 Mini Jupe, un cenno alle origini del marchio.
Jacques Bungert e Frédéric Torloting hanno lasciato l’azienda all’inizio del 2018. Con una prima collezione fresca e contemporanea, il duo aveva sedotto il pubblico. Però, passato il primo entusiasmo, il marchio transalpino non è mai riuscito a decollare, in particolare all’estero, dove il suo nome è meno conosciuto. A settembre dello stesso anno, Artemis, la holding della famiglia Pinault, che già possedeva il 40% della casa francese Courrèges, assunse il controllo del 100% della maison Courrèges, che era in difficoltà finanziaria.
La Maison Courrèges annuncia la nomina di Yolanda Zobel come sua nuova direttrice artistica.
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La stilista di origine tedesca per parte di padre (un designer di gioielli) e francese da parte di madre, specializzata nel prêt-à-porter donna, sarà operativa per la  collezione primavera-estate 2019. 
Gennaio 2020: Yolanda Zobel lascia la maison. Secondo una comunicazione ufficiale del brand del 3 gennaio 2020:
decisione comune
Tuttavia, arriva dopo alcune sfilate che non hanno ricevuto un’accoglienza buona, dove erano state presentate, nella Collezione primavera/estate 2020, un nuovo vinile a base di alghe; un materiale eco-responsabile che dovrebbe sostituire l’iconico materiale plastico di Courrèges.
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aggiornato al 5 gennaio 2020
Autore: Lynda Di Natale Fonte: courreges.com, ilpost.it, fashionnetwork.com, wikipedia.org, web
André Courrèges - Maison Courrèges #AndréCourrèges #Courrèges #creatordellostile #creatoridellamoda #perfettamentechic #felicementechic #lynda André Courrèges, nato in Francia il 9 marzo del '23, è stato uno stilista francese. Si laurea in ingegneria civile.
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margiehasson · 5 years
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Trend d’autunno: tra collaborazioni speciali e idee a tutto green
Mytheresa x Stella McCartney
Mytheresa x Stella McCartney
Mytheresa x Stella McCartney
Mytheresa x Stella McCartney
Mytheresa x Stella McCartney
Mytheresa x Stella McCartney
Mytheresa x Stella McCartney
Mytheresa x Stella McCartney
Mytheresa x Stella McCartney
Mytheresa x Stella McCartney
Mytheresa x Stella McCartney
Da sinistra: Mytheresa X Stella McCartney e la Smart Couture di Motivi disegnata da Daniele Carlotta
La moda di questa stagione è piena di sorprese e di progetti innovativi come quelli di Mythersa X Stella McCartney e di Motivi Smart Couture: la special edition firmata per questa quinta edizione dallo stilista Daniele Carlotta.
La stilista Stella McCartney
La prima, è un progetto che ha come focus la sostenibilità ed è firmata Stella McCartney, realizzata in esclusiva per l’e-commerce luxury Mytheresa. Grazie a questa nuova capsule la designer britannica diventa infatti una MyTheresa Women: il progetto nato nel 2013 e incentrato sulle donne più influenti del settore. La co-lab, molto green, è composta da 11 pezzi, la maggior parte dei quali realizzati in una speciale viscosa sostenibile. Ci sono tailleur, abiti con maniche a sbuffo, pantaloni in Alter Nappa, una jumpsuit e un completo in maglia. I colori? Quelli che accompagnano da sempre i codici stilisti del brand: dal nero al marrone fino al rosa con incursioni di motivi zebrati e stampe equestri. Perfetti per creare dei look da indossare 24 ore su 24.
«Questa collaborazione con Mytheresa incarna perfettamente l’essenza del brand Stella McCartney. Molti degli articoli sono realizzati in viscosa proveniente da coltivazioni eco-sostenibili e sono molto orgogliosa di essere tra i pochi nel settore a farne già uso. Mi piace anche che ci sia una forte componente sartoriale ispirata all’abbigliamento da uomo ma ripensata in chiave femminile, uno degli elementi portanti della nostra estetica. Si tratta di capi che si possono facilmente portare dalla mattina alla sera, che si prestano a diverse occasioni, dalle più casual alle più eleganti, a seconda degli abbinamenti o del proprio stile» ha dichiarato la stilista.
Un’altra collaborazione molto speciale, vede protagonisti capi d’ispirazione haute couture, ma a prezzi decisamente accessibili. Si chiama Smart Couture e la firma Daniele Carlotta per il brand Motivi. Una collezione Made in Italy che coniuga lo spirito sartoriale del brand, con le idee super creative del designer (già selezionato da Vogue Talent).
Due look della collezione Motivi Smart Couture
Daniele Carlotta, siciliano di nascita, milanese per vocazione e ora newyorkese d’adozione si è fatto già apprezzare per il suo gusto ricercato, femminile e contemporaneo che infonde nella collezione di 24 capi e 8 accessori tutti incredibilmente molto glam, ma anche molto portabili.
La Smart Couture by Motivi si può trovare nei 10 punti vendita selezionati, mentre altri 40 ne avranno disponibile una selezione, scelta ad hoc dallo stilista: energica, colorata, emozionante.
«È stato un percorso che mi ha portato a confrontarmi con una nuova realtà del sistema moda, dalla quale ho imparato tanto, confrontandomi con grandi professionisti che prendono ancora a cuore tutto ciò che fanno. Un team affiatato che ha permesso di creare un chiaro dialogo con tutti i componenti delle diverse funzioni che hanno lavorato con sintonia e grande rispetto», ha dichiarato Daniele Carlotta. In collezione: mini dress con volant, tessuti lamé, drappeggi e arricciature strategiche, l’abito trompe-l’oeil: per metà abito a sottoveste luccicante, per l’altra metà profilato di ruches dorate. E poi ancora, pantaloni fluidi con inserti di vinile e scintillanti crop top, i classici denim taglio boyfriend, il tailleur maschile, ma interamente tempestato di paillettes. E non manca il tocco rock: grazie alla T-shirt over con la scritta “Don’t go breaking my heart” (titolo della celebre hit di Elton John). A completare il look, boots, pump e una borsa effetto patchwork.
Ispirazione Eighties lo stilista italiano che si è lasciato suggestionare dalle atmosfere del mitico Studio 54 di New York. Nasce così una collezione piena di tocchi sparkling, come gli abiti che indossavano Cher e Diana Ross, fino all’off-shoulder dress indossato da Bianca Jagger quando – per festeggiare il suo compleanno – fece il suo ingresso a bordo di un bianco destriero. E poi ancora le mitiche polaroid della fotografa Maripol che immortalò i party più cool dell’epoca, il suo amico Andy Warhol, a stilisti leggendari come Yves Saint Laurent e Roy Halston.
Che lo shopping abbia inizio!
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Trend d’autunno: tra collaborazioni speciali e idee a tutto green published first on https://lenacharms.tumblr.com/
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40annidiversadachi · 5 years
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questa storia inizia con una canzone e un dubbio...
Questa la canzone... https://youtu.be/iRUD2Daz5q8
Questo il dubbio...uno dei primi film che ricordo da ragazzina è "Blade Runner", in realtà il mio ricordo è, precisamente, quel pezzo de fico di Harrison Ford...
Ora, quando una pischelletta come me, degli anni 80, pensava a come sarebbe stato il mondo nel 2019 inevitabilmente arrivava come un flash "Blad Runner": macchine che volavano, persone fuori in carne ed ossa come noi ma dentro piene di fili, metallo ed elettricità...certo non ero così ingenua da credere che tutti gli uomini sarebbero stati Harrison Ford, ma almeno 'na speranza, diciamo che, la coltivavo!!! Ma la vita, ora lo so, non è proprio come te la immagini...
Così un giorno, questo 2019 arriva e tu ti guardi allo specchio e non sei una figa atomica come "Sean Young" (che tra l'altro c'avuto un crollo importante) vivi a Roma, vai in giro con i mezzi pubblici perchè una macchina neanche ce l'hai, sei ormai una figura mitologica mezza umana e mezza computer, non sei più una "piskelletta dark-ribelle-impazzita" e soprattutto: ti ricordi quella pubblicità che ti piaceva tanto, con quella casa bellissima immersa nel verde con quel mulino grande grande al lato e quella famiglia sempre felice che la mattina faceva colazione tutta insieme con quei vestiti alla moda e che non aveva mai attacchi di cacarella con tutta quella cioccolata e quel latte che "se magnava" ma che soprattutto già dalle 7 di mattina RIDEVA ?????
BEH bella mia, tutte cazzate...te non sei li, non bevi latte intero perchè sei intollerante al lattosio, la mattina alle 7.00 ti rode sempre e tanto il culo, non fai colazione perchè altrimenti saresti ricoperta da valanghe di merda sul 170 che ti porta a lavoro la mattina...ovviamente quando passa...e soprattutto NO tu non hai la tua fottuta bella famiglia del mulino bianco!!!!!
quindi, questa storia, la mia storia inizia con il dubbio di stare a fare una cazzata a scrivere un blog, e soprattutto il dubbio più grande che ho è: ok, ho pure pagato, ma mo la gente come fa a trovamme???? eh che poi da toro ascendente scorpione quale sono, me rode pure a chiede' aiuto...
Comunque, ecco il mio primo post!!!
Probabilmente staserà festeggerò sta cosa con un bicchiere di Falanghina spumantizzata, unico vino che non mi crea acidità...perchè col cacchio che i 40 sono i nuovi 30 col cacchio che le milf sono le nuove adolescenti (che poi non sarei neanche milf perchè niente mather fuck)...i miei 40 sono la somma di due volte 20 occupati a bere vino di merda, di ore piccole, di cibo spazzatura ma anche di viaggi, di disegni, di libri, di musica...tanta musica e di film, proprio un botto di film, delle prime volte in macchina, dei diari di smemoranda, dei Cioè, dei poster sui muri e dei sogni ad occhi guardando "sposerò Simone le bon", dei Take That, dei dischi in vinile della mia principessa araba del cuore Sade, e mille altre cose che solo a pensarci mi viene il batti cuore!!!!
E poi i miei 40 anni sono gli anni vissuti con mia nonna, l'amore della mia vita!!!!
Quindi in conclusione, perchè sto #BLOG????
Perchè stamattina mi sono svegliata con tutta la luce dei ricordi più belli della mia vita, perchè stamattina ho guardato la mia mini-me degli anni 80 e ho pensato "cacchio, prima scrivevo mille diari e adesso l'unica cosa figa di questi social è che ci sono u botto di persone malinconiche come te con cui però ora puoi parlare pure se stanno a Timbuktu...spingi piccola, spingi e buttati in questa avventura"...
Così eccomi...a condividere la mia vita e i ricordi dei miei fuseaux, dei costumi sgambati e di Mirko dei Bee Hive...
a presto!!!!
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vele-e-vento · 7 years
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Il punto è che mi sveglio sul divano, la tv ronza forte sul canale secondo, sento vociare i bambini in strada, nessun altro rumore, forse le macchine; vedo una  targa MI L31307. Mi avvicino ai dischi, prendo distrattamente un vinile dallo scaffale, Deutche Grammophon, guardo gli altri 33 giri, saranno un centinaio, le cassette audio, TDK, Philps, forse di più,
estraggo con molta cura il disco dalla sua copertina  e poi dalla sua carta per non rigarlo.
Piatto, la puntina con delicatezza, le dita rimbalzano quasi: Mahler, la 4a sinfonia. Alzo la musica. Guardo dalla finestra. Una mini minor rossa parcheggiata in strada, il paraurti in metallo cromato. Una bambina coi capelli lunghi lisci, 10 anni forse 12. Una torma di ragazzini intorno: giocano a stella, forse. Lei ha questi occhiali indescrivibili, con le lenti grosse spesse, e i dentoni in fuori le lentiggini, e ride sempre, molto sicura di sè, è vicino a un cartellone Jeans-Wrangler con la scritta “chi mi ama mi segua” lei si muove, urla e ride... ma sì la riconosco, è mia madre, tutti le sciamano a comando, dirige tutto lei  e si vede, sembra felice. Mi distolgo dalla finestra e i suoi pensieri, osservo dove sono con occhi vergini: vedo il pianoforte verticale lucido e nero, il barometro, l’orologio che scatta nel silenzio, tic tac, tic tac tic tac goccia nel rubinetto del tempo. I mosaici alle pareti le foto in bianco e nero, mie, sviluppate in camera oscura , alcune su costosissima carta Ferrania; quella luce rossa intensa e gli occhi che si abituano piano piano, l’odore dei reagenti, del fissante, la consistenza appicicosa delle pellicole sotto le dita, il proiettore; la mia reflex in alluminio sul tavolo in legno rigato dai miei disegni di bambino,
le mie cose, io. perchè le mie cose mi definiscono? il telefono, con il disco i suoi buchi tondi per le dita coi numeri la presa nel muro, la radio, un vecchio TV catodico che trasmette fahrenheit 451: Godard, silenzi e parole, che film assurdo, i miei spartiti, la musica di Mahler lontana dove ero ...cosa stavo sognando?
ah sì , il futuro. e poi mi sono ridestato.
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fashioncurrentnews · 6 years
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Moda mare 2018: costumi a pois, bikini e interi
Marilyn Monroe nel 1952 viene ritratta in uno scatto fotografico con indosso un bikini a pois: slip a vita alta e reggiseno rifinito da piccole balze. È a quest’immagine, forse, che s’ispira la moda mare dell’estate 2018, riproponendo costumi a pois, bikini e interi, che riporta subito a quell’eleganza magica e senza tempo delle dive anni 50. Una conferma, per lo più, che questa fantasia a “puntini” è uno dei motivi più amati della calda stagione.
Rivisto in passerella per le sfilate Primavera Estate 2018, tutti hanno notato quel sofisticato one-pièce di Jacquemus abbinato a Le grand chapeau Bomba, il cappello di paglia XXL: un look che in un modo o nell’altro, suggeriamo di copiare se volete avere un look da spiaggia sofisticato.
Sappiamo bene, inoltre, che la fantasia polla dots è amata da una delle scoliate più seguite su Instagram, Emily Ratajkowski: dopo aver sfoggiato un mini abito, fanciullesco e divertente, è stata avvistata in Grecia con un bikini a pois.
Tra tutti gli abbinamenti di colore, prevale la coppia “bianco e nero”, ma la moda mare dell’estate 2018 si è sbizzarrita proponendo nuovi binomi cromatici: nero e verde, bianco e rosso, bianco e marrone. Da provare il costume intero di Lisa Marie Fernandez, bianco e giallo, un’interpretazione contemporanea del look in copertina del vinile Itsy Bitsy Teenie Weenie Yellow Polka Dot Bikini.
Guardate la gallery per scoprire la nostra selezione di costumi a pois, bikini e interi, dell’estate 2018.
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ilquadernodelgiallo · 4 years
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Lancelot ebbe un'esitazione, barcollò per un istante, poi si diresse deciso verso il portone socchiuso del palazzo. Non era cosa da niente per un uomo come Lancelot che aveva da molto tempo fatto voto di passività. Il suo culto dell'inerzia l'aveva spesso esposto alla mercé della tirannia e della dipendenza ma gli aveva permesso, e per Lancelot questo non aveva prezzo, un lento e piacevole infiacchimento. Era un modo piacevole di vivere un tantino in disparte. Un'assenza pacifica dagli altri. _________________ Un corsetto in vinile nero che luccicava nella penombra, guanti di satin nero fino al gomito, mini pantaloncini brillanti e dodici centimetri di tacco (le scarpe sembravano viola chiaro, ma c'era troppa poca luce per esserne sicuri). Lancelot ingoiò la saliva e si disse, Se non fossi venuto sarebbe rimasta ad aspettarmi vestita così? E il fatto che lei avesse accettato la possibile umiliazione di un insuccesso (fare avanti e indietro in vinile nero dentro la casa vuota o sprofondare sul divano con quella mise inutile che avrebbe scricchiolato a ogni minimo gesto ricordandole ogni volta la sua rabbia), insomma il rischio dell'umiliazione la rendeva magnifica e commovente. Lancelot le sorrise e da quel momento una voce nuova che non lo avrebbe lasciato per molti anni gli parlò nel cervello e gli sussurrò, Allora Lancelot, chiediti piuttosto chi le ha regalato quella bella tenuta, o peggio, carissimo, perché c'è sempre un peggio, per piacere a chi, prima di te, si è comprata un completino così assurdo? _________________ (a Lancelot piacciono le ragazze tristi, le ragazze commoventi, le ragazze carine ma un po' ridicole, gli piacciono le ragazze dolcemente volgari e pacchiane, gli è riconoscente degli sforzi di seduzione che ostentano). _________________ Un'ombra vive sul viso di quelli che hanno perso qualcuno. L'ombra di una pianta rampicante. Cresce a loro insaputa e, quando loro pensano che nessuno li veda, gli copre i tratti di assenza, di serietà e di perplessità. È un demone discreto che abita nei loro visi. Si nasconde appena qualcuno lo guarda.
Veonique Ovaldé, E il mio cuore trasparente
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italianaradio · 4 years
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Music Express – 31 gennaio 2020
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/music-express-31-gennaio-2020/
Music Express – 31 gennaio 2020
Music Express – 31 gennaio 2020
Il 31 gennaio 2020 è la data scelta da Taylor Swift per la pubblicazione del suo nuovissimo singolo dal titolo “Only the young” in coincidenza del debutto su Netflix del documentario “Miss Americana”. La nuova canzone accompagna i titoli di coda del documentario diretto da Lana Wilson (già presentato al Sundance Film Festival) che ripercorre alcuni anni della carriera di Taylor Swift in quanto cantautrice, artista e donna. La tournée  dall’amatissima popstar americana, farà tappa in Belgio, Germania, Norvegia, Regno Unito, Danimarca, Polonia, Francia, Spagna e Portogallo. Al momento non sono state comunicate date anche in Italia.
  Pierò Pelù festeggia 40 anni di carriera con la partecipazione a Sanremo e con un nuovo album di inediti intitolato “Pugili Fragili” in uscita il 21 febbraio. Pelù sarà per la prima volta in gara al Festival della canzone italiana ed ha scelto di portare “Gigante” (è così che chiama il nipotino), un pezzo rock ed elettronico, dedicato a chi arriva al mondo per la prima volta e anche a chi lotta per rinascere a nuova vita liberandosi dalle catene di un passato difficile. L’album “Pugili Fragili” sarà il ventesimo lavoro di studio tra Litfiba e Piero solista.
  “Bestiario d’Amore” è il nome che Vinicio Capossela ha scelto per il suo nuovo mini album in uscita il 14 febbraio.  Il progetto, composto da quattro canzoni che parlano d’amore, sarà presentato dal cantautore di origini irpine dal vivo. Proprio il giorno di San Valentino, Capossela inaugurerà una tournée che prenderà il via dalla Union Chapel di Londra. Questo tour poi proseguirà anche nel nostro Paese. Il disco uscirà in digitale, in CD e in EP 10” nero, ma pure in una versione limitata vinile 10” di colore rosso. Si tratta di quattro brani ispirati all’omonima opera di Richard de Fournival.
  Uscirà il 27 marzo l’undicesimo album in studio dei Pearl Jam intitolato “Gigaton”. Oltre sei anni dopo l’uscita di “Lightining Bolt”, insignito del Grammy Award. Prodotto da Josh Evans e dagli stessi Pearl Jam, Gigaton segna l’attesissimo ritorno discografico della band e includerà dodici tracce, compreso “Dance of the Clairvoyants” , il primo singolo ufficiale. Sarà un anno importante per la band di Seattle che nel 2020 celebra i 30 anni di attività. I Pearl Jam si esibiranno a Imola il 5 Luglio.
  “Che poi” è il titolo del nuovo singolo di Carl Brave, da lui scritto e prodotto. Sullo sfondo c’è sempre Roma, la sua città, tra cornetti la mattina nei vecchi bar e aperitivi al centro. La copertina del singolo, tra l’altro, è rappresentata dal mascherone in marmo della Bocca della Verità, con i capelli ricci e gli occhiali da sole tondi di Carl Brave. Anche il video, girato negli studi di Cinecittà, è tutto incentrato su Roma: si apre con una citazione di “Viaggi di nozze” di Carlo Verdone, che poi compare nella clip nei panni di un imperatore romano che chiede la testa dello stesso Carl Brave. La data d’uscita del nuovo album di inediti non è stata ancora resa nota.
  Il 31 gennaio 2020 è la data scelta da Taylor Swift per la pubblicazione del suo nuovissimo singolo dal titolo “Only the young” in coincidenza del debutto su Netflix del documentario “Miss Americana”. La nuova canzone accompagna i titoli di coda del documentario diretto da Lana Wilson (già presentat…
Noè Mele
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tarditardi · 4 years
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Comincia Meet Music Live Online - I MINI Mix su Mixcloud Live e MINI Meets Music Contest
Dopo una prova tecnica che ha avuto tra i protagonisti tra gli altri pure Benny Benassi, top dj italiano premiato con due Grammy Awards, si comincia.
Lunedì 29 e martedì 30 giugno 2020 in diretta social su www.facebook.com/meetmusic.it prende vita Meet Music Live Online, evento gratuito dedicato a dj, produttori, artisti e professionisti di oggi e di domani. Continua la partnership con MINI Italia e quest'anno Meet Music diventa un appuntamento ancora più imperdibile, visto che oltre alla consueta possibilità di fare tesoro delle esperienze di star e specialisti del settore, offre opportunità concrete ai giovani talenti.
Chi ha tra i 18 ed i 25 anni può infatti partecipare a MINI MEETs MUSIC CONTEST.  Il contest offrirà al vincitore una vera e propria esperienza da professionista: un corso base presso Mat Academy, la realizzazione di una produzione discografica presso Studio1, la pubblicazione della traccia realizzata su una delle label coinvolte (Claps Records, DVS records). La traccia verrà anche stampata su vinile. Dettagli e modalità di partecipazione sono disponibili qui: https://www.meetmusic.it/mini-meets-music-contest/
Spazio poi alla musica con tanti MINI Mix: il 29 ed il 30 giugno, alle 13 in poi, nell'intervallo per il pranzo e in serata, su Mixcloud Live, ovvero https://www.mixcloud.com/meetmusic/ tanti dj set, sempre diversi tra loro. E' un altro bel palcoscenico per il talento di dj affermati e non.
E' stato poi definito il programma dei tanti tavoli previsti, ben dodici (https://www.meetmusic.it/speakers-e-programma/). Le difficoltà causate dal Covid-19 mettono insieme chi organizza eventi musicali, discografici, dj, artisti, tecnici,  musicisti (...) e vengono analizzate da diversi punti di vista, per cercare insieme spunti per ripartire.
Il 29 giugno alle 9:30 l'evento prende il via con un "warm up" curato da Luca Guerrieri.
Alle 10 si entra nel vivo, partendo dai locali da ballo. La situazione viene analizzata tra gli altri da Leonardo Marras (Consigliere Regionale) Silvio Passini (Titolare Tartana - Follonica) e Faber, vocalist attivo in tutta Italia. Alle 11 prende poi vita uno dei tavoli più interessanti, visto che è dedicato ai social network e tra gli altri partecipa Livia Iacolare, Strategic Partnerships Manager Media di Facebook. Più tardi si discute del presente e del futuro della discografia, tra gli altri con Renato Tanchis, A&R di Sony Music Italy. Nel pomeriggio The Reloud (Mat Academy) ed il dj producer Federico Scavo (Studio 1) raccontano quando e come un corso può essere utile a un giovane dj. La prima giornata di Meet Music Live Online con un tavolo dedicato alla Live Music ed uno al diritto d'autore, che vede la partecipazione di Matteo Fedeli, direttore sezione Musica di SIAE.
Il secondo giorno di Meet Music Live Online inizia con un tavolo dedicato ai dj resident, figura chiave nei tempi di crisi del clubbing. Subito dopo di eventi discutono tra gli altri Maurizio Pasca del SILB e l'organizzatore Luca Seminerio (Areaconcerti). E poi la volta della figura del top dj, che viene analizzata tra gli altri da leggende del mixer come Ralf e Tommy Vee. Poi è la volta di un incontro dedicato alla salute fisica e mentale degli artisti, un tema troppo spesso sottovalutato. Gli ultimi due tavoli analizzano la produzione discografica "in quarantena" ed il legame tra solidarietà, musica e dj.
PHOTO HI RES E MEDIA INFO MEET MUSIC http://lorenzotiezzi.it/meet-music/
Meet Music, il programma dei tavoli
Day One lunedì 29/06/2020
10:00 - 10:45 LOCALI DA BALLO Come è possibile affrontare questa crisi. Idee per la disco del dopo Covid-19
Leonardo Marras (Consigliere Regionale) Silvio Passini (Titolare Tartana - Follonica) Faber (Vocalist)
11:00 - 11:45 SOCIAL NETWORK Comunicazione social per artisti, in quarantena e post quarantena
Livia Iacolare (Strategic Partnerships Manager Media - Facebook) Ottavio Nava (CEO - We Are Social) Ricky Fara (Social Media Manager)
12:00 - 12:45 DISCOGRAFIA Il settore dopo la pandemia: solo streaming o ritorno del supporto fisico?
Renato Tanchis (A&R Sony Music) Francesco Tanzi (A&R Natura Viva) Marco Roncetti (A&R Claps Records) Lucio Carpentieri (Pressology)
14:30 - 15:15 ASPIRANTI DJ & PRODUCER Corsi ed opportunità per giovani talenti del mixer
The Reloud (Mat Academy) Federico Scavo (Studio1) TBC
15:30 - 16:15 LIVE MUSIC Dopo lo stop, possibili soluzioni per i concerti live. Come ripartire?
Alex Marton (Firstline Studio) Andrea Fornai (Salty Music) Damien Mcfly Francesco Mucè (Loren)
16:30 - 17:15 TUTELA DEL DIRITTO DI AUTORE Diritti, innovazione, programmi musicali: il diritto d'autore si rinnova in pandemia
Matteo Fedeli (Direttore sezione Musica - SIAE) Andrea Pellizzari (Dj / Producer) Pierangelo Mauri (Editore)
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Day Two - lunedì 30/06/2020
10:00 - 10:45 DJ RESIDENT Da comprimario a unica star della serata. Il dj resident in tempi di crisi
Shorty (m2o) Danilo Secli (Samsara Beach) Max Zotti (Music On The Rocks)
11:00 - 11:45 ORGANIZZAZIONE DI EVENTI Estate 2020 ed autunno inverno 2020-21: eventi in disco, concerti. Come ripartire
Maurizio Pasca (Presidente Nazionale - SILB) Luca Seminerio (CEO - Areaconcerti) Peppe Russo (Titolare - Music On The Rocks )
12:00 - 12:45 GUEST DJ Come è cambiato e come cambierà il ruolo del dj superstar dopo il Covid-19
Ralf (Dj / Producer) Tommy Vee (Dj  / Producer) Albi Scotti (DJ Mag Italia)
14:30 - 15:15 SALUTE FISICA E MENTALE Chi sta bene produce musica migliore oppure la 'distruzione' dell'artista crea capolavori?
Stefano Salvucci (Medico) Lisa Maccanti (Insegnate Yoga)
15:30 - 16:15 PRODUZIONE DISCOGRAFICA Come si produce 'in quarantena"? Streaming, distanze e futuro della produzione musicale
Gianni Bini (Dj / Producer) Alex Kenji (Dj / Producer) Marco Lys (Dj / Producer)
16:30 - 17:15 AIUTIAMO IL PROSSIMO Musica, dj, artisti e solidarietà. Dalle difficoltà a nuove opportunità
Valentina Esposito (Abilmente Onlus) Valerio Gronchi (Art Director) Guido Gheri (Presidente Nazionale Dj)
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tarditardi · 4 years
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29 & 30 giugno 2020: Meet Music Live Online: tavoli e dettagli di MINI Meets Music Contest 
Lunedì 29 e martedì 30 giugno 2020 in diretta social su www.facebook.com/meetmusic.it prende vita Meet Music Live Online, evento gratuito dedicato a dj, produttori, artisti e professionisti di oggi e di domani. Continua la partnership con MINI Italia e quest'anno Meet Music diventa un appuntamento ancora più imperdibile, visto che oltre alla consueta possibilità di fare tesoro delle esperienze di star e specialisti del settore, offre opportunità concrete ai giovani talenti.
Chi ha tra i 18 ed i 25 anni può infatti partecipare a MINI MEETs MUSIC CONTEST.  Il contest offrirà al vincitore una vera e propria esperienza da professionista: un corso base presso Mat Academy, la realizzazione di una produzione discografica presso Studio1, la pubblicazione della traccia realizzata su una delle label coinvolte (Claps Records, DVS records). La traccia verrà anche stampata su vinile. Dettagli e modalità di partecipazione sono disponibili qui: https://www.meetmusic.it/mini-meets-music-contest/
E' stato poi definito il programma dei tanti tavoli previsti, ben dodici (https://www.meetmusic.it/speakers-e-programma/). Le difficoltà causate dal Covid-19 mettono insieme chi organizza eventi musicali, discografici, dj, artisti, tecnici,  musicisti (...) e vengono analizzate da diversi punti di vista, per cercare insieme spunti per ripartire.
Il 29 giugno alle 9:30 l'evento prende il via con un "warm up" sorprendente curato da Luca Guerrieri, 'ideatore di Meet Music, che però non sarà solo. Tra mini mix ed altre iniziative Meet Music Live Online sarà pieno di musica ed altre sorprese.
Alle 10 si entra nel vivo, partendo dai locali da ballo. La situazione viene analizzata tra gli altri da Leonardo Marras (Consigliere Regionale) Silvio Passini (Titolare Tartana - Follonica) e Faber, vocalist attivo in tutta Italia. Alle 11 prende poi vita uno dei tavoli più interessanti, visto che è dedicato ai social network e tra gli altri partecipa Livia Iacolare, Strategic Partnerships Manager Media di Facebook. Più tardi si discute del presente e del futuro della discografia, tra gli altri con Renato Tanchis, A&R di Sony Music Italy. Nel pomeriggio The Reloud (Mat Academy) ed il dj producer Federico Scavo (Studio 1) raccontano quando e come un corso può essere utile a un giovane dj. La prima giornata di Meet Music Live Online con un tavolo dedicato alla Live Music ed uno al diritto d'autore, che vede la partecipazione di Matteo Fedeli, direttore sezione Musica di SIAE.
Il secondo giorno di Meet Music Live Online inizia con un tavolo dedicato ai dj resident, figura chiave nei tempi di crisi del clubbing. Subito dopo di eventi discutono tra gli altri un top dj come Ralf, Maurizio Pasca del SILB e l'organizzatore Luca Seminerio (Areaconcerti). E poi la volta della figura del top dj, che viene analizzata da due dei dj italiani di riferimento, ovvero Albertino (Radio m2o) e Tommy Vee. Poi è la volta di un incontro dedicato alla salute fisica e mentale degli artisti, un tema troppo spesso sottovalutato. Gli ultimi due tavoli analizzano la produzione discografica "in quarantena" ed il legame tra solidarietà, musica e dj.
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Meet Music, il programma dei tavoli
Day One lunedì 29/06/2020
10:00 - 10:45 LOCALI DA BALLO Come è possibile affrontare questa crisi. Idee per la disco del dopo Covid-19
Leonardo Marras (Consigliere Regionale) Silvio Passini (Titolare Tartana - Follonica) Faber (Vocalist)
11:00 - 11:45 SOCIAL NETWORK Comunicazione social per artisti, in quarantena e post quarantena
Livia Iacolare (Strategic Partnerships Manager Media - Facebook) Ottavio Nava (CEO - We Are Social) Ricky Fara (Social Media Manager)
12:00 - 12:45 DISCOGRAFIA Il settore dopo la pandemia: solo streaming o ritorno del supporto fisico?
Renato Tanchis (A&R Sony Music) Francesco Tanzi (A&R Natura Viva) Marco Roncetti (A&R Claps Records) Lucio Carpentieri (Pressology)
14:30 - 15:15 ASPIRANTI DJ & PRODUCER Corsi ed opportunità per giovani talenti del mixer
The Reloud (Mat Academy) Federico Scavo (Studio1) TBC
15:30 - 16:15 LIVE MUSIC Dopo lo stop, possibili soluzioni per i concerti live. Come ripartire?
Alex Marton (Firstline Studio) Andrea Fornai (Salty Music) Damien Mcfly Francesco Mucè (Loren)
16:30 - 17:15 TUTELA DEL DIRITTO DI AUTORE Diritti, innovazione, programmi musicali: il diritto d'autore si rinnova in pandemia
Matteo Fedeli (Direttore sezione Musica - SIAE) Andrea Pellizzari (Dj / Producer) Pierangelo Mauri (Editore)
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Day Two - lunedì 30/06/2020
10:00 - 10:45 DJ RESIDENT Da comprimario a unica star della serata. Il dj resident in tempi di crisi
Shorty (m2o) Danilo Secli (Samsara Beach) Max Zotti (Music On The Rocks)
11:00 - 11:45 ORGANIZZAZIONE DI EVENTI Estate 2020 ed autunno inverno 2020-21: eventi in disco, concerti. Come ripartire
Ralf (Dj / Producer) Maurizio Pasca (Presidente Nazionale - SILB) Luca Seminerio (CEO - Areaconcerti) Peppe Russo (Titolare - Music On The Rocks )
12:00 - 12:45 GUEST DJ Come è cambiato e come cambierà il ruolo del dj superstar dopo il Covid-19
Albertino (M2O) Tommy Vee (Dj  / Producer) TBC
14:30 - 15:15 SALUTE FISICA E MENTALE Chi sta bene produce musica migliore oppure la 'distruzione' dell'artista crea capolavori?
Stefano Salvucci (Medico) Lisa Maccanti (Insegnate Yoga)
15:30 - 16:15 PRODUZIONE DISCOGRAFICA Come si produce 'in quarantena"? Streaming, distanze e futuro della produzione musicale
Gianni Bini (Dj / Producer) Alex Kenji (Dj / Producer) Marco Lys (Dj / Producer)
16:30 - 17:15 AIUTIAMO IL PROSSIMO Musica, dj, artisti e solidarietà. Dalle difficoltà a nuove opportunità
Valentina Esposito (Abilmente Onlus) Valerio Gronchi (Art Director) Guido Gheri (Presidente Nazionale Dj)
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