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#delitto d'onore
saax2 · 6 months
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Abuso
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Christine Wu (USA)
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Tashweesh (Disarray) | Easam Darawshi (1984, Israel)
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Daphne | Marcel Antonio (1965, Philippine)
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no data
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La ribelle, 1919 | Luigi Serralunga (1880-1940, Italia)
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Gudrun’s Abduction, 1903 | Robert Engels (1866-1926, Germany)
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Susanna and the elders, 1610 (Pommersfelden, Kunstsammlungen Graf von Schönborn) | Artemisia e Orazio Gentileschi (1593-1653 e 1563-1639, Italia)
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Project 'Two ways to carry a cauliflower', 2021 | ph., Emma Sarpaniemi (1993, Finland)
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L’adultera o La femme de Claude, 1877 (Galleria d’Arte Moderna, Torino) | Francesco Mosso (1848-1877, Italia)
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Susanna e i vecchioni (Susanna and the elders), 1622 | Artemisia Gentileschi (1593-1653, Italia)
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Intérieur (Viol), 1868-69 (Philadelphia Museum of art, Philadelphia) | Edgar Degas (1834-1917, France)
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silenziodorato · 5 months
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Oggi è il 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.
Sono stanca di leggere post su come una donna debba difendersi, sui segni premonitori, su come capire che un uomo stia diventando violento. Sono stanca perché NON dovrebbero spiegare COME PROTEGGERSI ma ANZI EDUCARE tutta la società, donne e uomini.
Gli uomini vanno educati al rispetto, al non oggettificare una donna, all'amore e non alla possessione. A chi si giustifica con il famoso "non siamo tutti così" consiglio un esame di coscienza perché almeno una volta nella sua vita avrà fatto o sentito una battutina a sfondo sessuale, che sembra il minimo ma non lo è. La violenza è insita nella società, nelle vostre mani sporche di sangue e nelle bocche colme di parole che disprezzano, piene di odio e di commenti che rimandano al patriarcato. Perché no, non è questione di cinquant'anni fa, una mentalità resta negli anni e non si può cancellare facilmente, soprattutto in Italia, dove leggi come quelle sul delitto d'onore sono rimaste in vigore fino a pochi decenni fa.
Le donne vanno educate a non adeguarsi a questo sistema, a ribellarsi, alla SOLIDARIETÀ tra sorelle perché quando ci legano fatti come questi non possiamo fare altro che esserlo.
Dobbiamo impegnarci tutti per conquistare quel futuro che tanto desideriamo e di cui parliamo su cartelloni e striscioni.
Noi non vogliamo più voltarci quando camminiamo in una strada buia per vedere se siamo seguite. Non vogliamo più avere la sensazione di essere guardate come un oggetto sessuale. Non vogliamo più i commenti maschilisti che subiamo mentre passeggiamo. NOI NON VOGLIAMO AVERE PAURA.
Per Giulia e per la sorella Elena, che hanno finalmente fatto parlare gli italiani (e non solo) di una grande problematica da sempre presente.
Per tutte le donne UCCISE.
Saremo unite, e spero uniti, per voi.
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paoloferrario · 5 months
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le disposizioni sul delitto d'onore sono state abrogate il 5 agosto 1981 (legge 442)
Dopo l’abrogazione del reato di adulterio nel 1968, dopo l’introduzione del divorzio nel 1970 (legge 898), dopo la riforma del diritto di famiglia nel 1975 (legge 151), dopo l’introduzione dell’aborto nel 1978 (legge 194), le disposizioni sul delitto d’onore sono state abrogate il 5 agosto 1981 (legge 442) Delitto d’onore –…
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Violenza sulle donne, Letizia Mannella: "Codice Rosso rivoluzione piu' grande dell'abrogazione del delitto d'onore"
Procuratrice aggiunta Milano “Per proteggere vittime serve rete sociale, non solo forze polizia”source
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pinknachowitch · 1 year
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#francofranchi #ciccioingrassia
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ninocom5786 · 3 years
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Nonostante ciò, si continua a uccidere e a maltrattare mogli, figlie, fidanzate, nipoti, conviventi, cugine, amiche ed ex per il solo fatto di non essere più proprietà di uomini violenti, narcisisti, "gelosi" e viscidi.
E poi hanno ancora il coraggio di parlare di "famiglia tradizionale", che la vita è sacra, ecc.
Ma per cortesia!
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et3rnauta · 2 years
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Oggi, come ogni anno, abbiamo il dovere di ricordare questa donna straordinaria di nome Franca Viola.
Aveva 17 anni il giorno di Santo Stefano del 1965 quando Filippo Melodia, noto malavitoso e nipote di un capoclan, fece irruzione nella sua casa di Alcamo insieme a tredici giovani armati, che devastarono l'appartamento, pestarono a sangue la madre e rapirono Franca e il fratellino Mariano.
Il fratello lo lasciarono poche ore dopo. Franca no. Franca trascorrerà i successivi sette giorni segregata a letto, a digiuno, in stato di semi-incoscienza, insultata, saccheggiata, umiliata, e infine violentata da Melodia.
Quando, il 2 gennaio, fu rintracciata e liberata dalla polizia, Melodia dava per scontato che tutte le accuse sarebbero crollate con quello che allora era considerato la norma: il "matrimonio riparatore".
Ed è qui che la storia di Franca, e con lei quella di un intero Paese, cambierà per sempre. Franca rifiuta di sposarsi, sceglie di dichiararsi "svergognata" davanti all’opinione pubblica: non era mai accaduto prima.
Franca ha contro tutto e tutti: lo Stato italiano, la mafia, una società patriarcale e arcaica che la considera un incidente di percorso. Accanto a lei solo una persona: il padre Bernardo, che, contro ogni convenzione e a rischio della vita, decide di starle accanto e costituirsi parte civile al processo.
Ed è proprio durante quello storico processo che Franca Viola pronuncia queste parole indimenticabili:
“Io non sono proprietà di nessuno” disse. “Nessuno può costringermi ad amare una persona che non rispetto. L'onore lo perde chi le fa certe cose, non chi le subisce”.
Dopo mesi di fango, insulti, minacce, intimidazioni di ogni genere, Melodia e i suoi complici vengono condannati a 11 anni di carcere. Franca ha vinto, sposa un altro uomo, si riappropria della propria vita, ma dovremo attendere altri 15 anni - il 1981 - perché il matrimonio riparatore e il delitto d'onore - grazie anche e soprattutto al suo coraggio e alla sua tenacia - spariscano dal codice penale.
Ancora oggi, a distanza di oltre mezzo secolo, quando Franca incontra per strada alcuni dei suoi carnefici, chinano il capo, incapaci di sostenere lo sguardo, la dignità incrollabile di questa grande donna. A cui tutti dobbiamo dire grazie.
Lorenzo Tosa
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cecinestpaselisa · 2 years
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25 nov
In un giorno così ci vorrebbe molta maturità, ci vorrebbe molta rabbia repressa in meno, ci vorrebbe il risultato di un percorso di accettazione delle esperienze subite di cui non eri parte attiva, ci vorrebbe un percorso di perdono in cui nelle parole "se non fosse successo non sarei io" ci credi davvero. io ci credo, ma non credo totalmente che ciò sia un bene. non sono fermamente convinta che il cambio del carattere, la paura che ti pervade, il passare ore a cercare un parcheggio il sabato sera perchè no, in quella strada non ci parcheggio piuttosto torno a casa e vado a dormire. in un giorno così credo che per essere un minimo ascoltate da quei maschilisti che mascherano il delitto d'onore con la tua esagerazione credo ci vorrebbe il mettere da parte il rancore, ci vorrebbe così tanto perdono da permettere la cancellazione del loro orgoglio, e così tanta maturità che nei corpi di ragazze ventenni non ce n'è alcuna traccia. ci provano con tutto il fervore e l'energia che tali corpi possono contenere ma non sarà mai abbastanza.
Perché io ragazza, io non sarò mai calma e ponderata davanti ad un sopruso, non sarò mai tranquilla e mai accetterò che tu possa tirarmi uno schiaffo ed io non possa per consuetudine insultarti, spingerti via, lontano da me.
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gabbianotitania · 3 years
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Ho appena cominciato!
AA.VV., Elisabeth von Österreich - Einsamkeit, Macht und Freiheit, Museo della città di Vienna
AA.VV., L'imperatrice Elisabetta dalla storia al mito (catalogo della mostra a Castel Sanzeno, Trento)
Alessandro Minutillo, Trieste durante l’ultimo periodo di dominazione austriaca- Note, impressioni e rettifiche
Alfons Schweiggert, Märchen der Kaiserin Elisabeth
Aurelia Cimino Folliero De Luna, Massimiliano e Miramare- La prima guida del castello
Beatrix Meyer, Kaiserin Elisabeth ganz privat- Briefe an ihre intimste Vertraute Ida Ferenczy
Brigitte Hamman, Elisabeth
Carlo Capra e Marco Meriggi, Gli Asburgo- Felix Austria (dossier)
Costantin Christomanos, Fogli di diario
Elisabetta D’Austria Diario poetico
Francois Fejto, Requiem per un impero defunto- La dissoluzione del mondo austro-ungarico
Giorgia Marras, Sissi- Imperatrice, ribelle, donna (graphic novel)
Irma Sztáray, Elisabeth, gli ultimi anni. L'imperatrice raccontata dalla sua Dama d'onore
Kaiserin Elisabeth Das poetische Tagebuch
Maria Matray & Answald Krüger, L’attentato. La morte dell'imperatrice Elisabetta e il delitto dell'anarchico Lucheni
Marie Valerie von Österreich, Das Tagebuch der Lieblingstochter von Kaiserin Elisabeth
Martin Mutschlechner, Schloss Schönbrunn- Die geheime Geschichte von Österreichs Kulturdenkmälern
Matteo Tuveri, Specchi ad angoli obliqui- Diario poetico di Elisabeta d´Austria, riflessioni storiche, letterarie ed estetiche
Matteo Tuveri, Tabularium- Considerazioni su Elisabetta d’Austria
Nicole Avril, Sissi - Vita e leggenda di un’imperatrice
Nora Fugger, Im Glanz der Kaiserzeit
Nora Rath-Hodann e Anemone Kloos, Sisi- Erzählt für Kinder
Valerio Vitantoni, I sentieri di Sissi- Verità e leggende sugli itinerari altoatesini dell’imperatrice
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inesistenzadellio · 4 years
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"...ed è che in Sardegna la donna non esiste. E mi spiego. In Sardegna non esiste la gelosia, non esistono i delitto d'onore, come li chiamano, non esiste nulla. A differenza che nel resto del meridione, e anche in tanti altri paesi, la donna non segue a piedi il marito a cavalcioni sull'asino quando scendono al poderetto, va sul carro con lui, e quando tornano per le strade erte, e i buoi mugghiano sotto il carico, la donna sta sul carro, ed è il marito che scende e fatica più dei buoi. A casa governa le masserizie, comanda alle serve ed anche ai servi, custodisce le chiavi, e vende alla spicciolata i prodotti (perché ogni casa è come una bottega, e ci sono tutti i pesi e le misure, la stadera e i "quarti" per il grano), ma non appare mai quando ci sono ospiti, neppure se sono amici di posata. Il motivo è che, come dicevo, la donna non esiste. Per il sardo, parlo del sardo di allora, s'intende, prima che fosse un semplice inquilino di un'isola, com'è adesso, la donna, la moglie era come l'oggetto di un culto silenzioso, esposto alle vicende della vita, strumento delle esigenze della vita, e quindi anche alle esigenze del marito e della famiglia, ma come rarefatta, esterna a quello che è il dominio dell'uomo, cioè al governo del piccolo stato familiare."
-Il giorno del giudizio. (S.Satta)
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oramicurcu · 4 years
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Avevo scritto un post lungo sul mio studio dei post e commenti incattiviti visti su Facebook in questo periodo e sul fattore comune degli autori e la loro posizione destrosa politica. Ma Tumblr non ha pubblicato e quindi lo scrivo di nuovo, sintetico.
Avevo anche scritto che questi hanno con ogni probabilità in testa un'idea di identità siciliana ferma a boh, 60 anni fa?! Donne con il velo nero, istruite magari sì ma poco perché i figli i la casa non si mantengono mica da soli, matrimoni riparatori e quando necessario delitto d'onore. Tutte cose che non rappresentano l'identità siciliana di oggi ma, appunto, c'è chi sarebbe lieto di ritornarci. Si stava meglio prima.
Avevo scritto anche dei beni culturali. Ma qui di cultura c'è poco di cui parlare. Una cultura così libera, influenzata da così tanti popoli, aperta ed accogliente, poliedrica.
Avevo scritto anche di come sinceramente non vorrei che a qualcuno ancora più in alto, che tra i suoi slogan principali metteva per primi parti di Italia lontane dalla Sicilia (o forse anche dall'italia stessa: padana libera) venisse in mente di farsi paladino di non so cosa, come ogni bianco che si rispetti e che se sta appena un po' più su di un altro vuole colonizzare e civilizzare, ma questo è un altro discorso.
Che dire follettini e follettine, Sarà Bellissima.
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leperecotte · 5 years
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Il 5 settembre 1981 in Italia veniva abolito il "delitto d'onore", secondo cui chi uccideva la moglie o la figlia 'adultera' aveva sconti di pena. Con esso, abolito anche il "matrimonio riparatore", ovvero la sanatoria che annullava la pena prevista per lo stupro se la vittima sposava il suo carnefice.
1981.
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blogitalianissimo · 5 years
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Ma a quanto ho capito il collegio sarebbe sta cazzata passatista tipica di certa gente che vede i Ggggiovani istruiti dai sani e vecchi principi delle austere generazioni di professori del 1968 perche si stava meglio quando si stava peggio no? Allora io dico, andiamo full passatismo, e famo che una delle professoresse ha una relazione extraconiugale, viene scoperta dal marito che la ammazza, ed il marito si pia a malapena 6 anni per via del delitto d'onore.
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Guarda io non lo seguo, ho solo visto una clip dove tagliavano i capelli agli alunni (alcuni si sono messi pure a piangere perché non volevano) e sono rimasta un tantino wtf—
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goodbearblind · 5 years
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"In questi giorni si legge molto sulla riproposizione, da parte di Etna Comics, della figura di Gammazita. Sdegnat* da testi di articoli e post vari, ci pare opportuno avanzare dei chiarimenti: Nella leggenda catanese, Gammazita è una donna che, pur di sfuggire alle norme di genere imposte dalla cultura eteropatriarcale, si lancia in un pozzo. Non per onore, non per virtù, ma per salvarsi dal maschilismo e dalla violenza (il concetto di "disonore" lasciamolo a chi ha mantenuto il "delitto d'onore" nel sistema giuridico italiano fino qualche decennio fa). La sua storia è simile a quella di molte donne vittime di abusi e violenze quotidiane ancora oggi. Gammazita ora viene ripresentata in questa ""fantastica"" illustrazione che la ritrae come oggetto erotico del maschile (e così è descritta: "gambe lunghe, vita stretta, seno prorompente"), lo stesso maschile oggettificante che l'ha spinta a lanciarsi in quel pozzo. Lo stereotipo perfetto della bella donna insomma, secondo canoni costruiti proprio dalla cultura maschilista ed eteropatriarcale a cui lei voleva sfuggire, al punto di arrivare a togliersi la vita. La narrazione di cui l’illustrazione è corredata, non bastasse questo, continua a fare leva sulla bellezza della donna, accostata a quella tipica di altre supereroine (anche intelligenti, anche coraggiose, ma prima di tutto belle) e su una "virtù" che viene collegata al “patriottismo”, sottolineando ancora una volta quanto nella odierna concezione machista lo stupro sia considerato un delitto contro la famiglia, la comunità, la patria. Completa il tutto il riferimento alla “follia” degli assassini, linguaggio totalmente travisante. Quest'illustrazione altro non è che un insulto alla protagonista di questa storia e a tutte le donne vittime di questa orrenda cultura. Poco importa di chi sia la mano che ha tracciato il segno o le sue buone intenzioni, l’occasione per far emergere le vere cause della violenza di genere è stata ampiamente sprecata." . . . . . . . #etnacomics #gammazita #fumetti #illustrazione #stupro #maschilismo #machismo #appropriazioneculturale #news #femminismo #fumetti #comics #catania #pozzo #cosplay -Qeers- https://www.instagram.com/p/BycCFaOCDz8/?igshid=1ty00450zue7v
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liviaserpieri · 5 years
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“Io penso” disse Voltaire ridendo “Che possiamo dormire tranquilli. La storia non concede il bis.”
“Si riduceva tutto all'amore, rifletté‚ Saladin nella sua tana: l'amore,"lo strano augello"  del libretto di Meilhac e Halévy per "Carmen" -uno dei massimi esemplari, questo,dell' Uccelliera allegorica che aveva messo assieme in giorni più spensierati, e che comprendeva, tra le varie metafore alate,il Dolce (della giovinezza), il Giallo (più fortunato  di  me),  l'Uccello del Tempo senza aggettivi di Khayyam, Fitzgerald (che può volare solo per un piccolo tratto,ed ecco! E’ sulle Ali),  e l'Osceno, quest'ultimo da una lettera di Henry James senior ai figli: "... Ogni uomo che sia arrivato anche soltanto all'adolescenza intellettuale comincia a sospettare che la vita non sia una farsa; che non sia neanche una elegante  commedia;  che viceversa  fiorisca e fruttifichi attingendo ai più profondi abissi tragici di quella povertà essenziale in cui affonda le radici il suo soggetto. Il retaggio naturale di chiunque sia capace di una vita spirituale è una foresta vergine dove ulula il lupo e squittisce l'uccello osceno della notte". Beccatevi questa, ragazzi! - E in una bacheca, differente ma vicina, della fantasia di un Chamcha  più giovane e più felice svolazzava una prigioniera proveniente da un pezzo di musica da hit parade,la Farfalla Lucente e Sfuggente, che divideva l' "amour" con l' "oiseau rebelle". L'amore, una zona nella quale nessuno che desideri accumulare un corpus  umano (cioé non robotico, non skinneriano-androide) di esperienze  potrebbe permettersi di troncare le operazioni, ti ha imbrogliato, non c'è il minimo dubbio, e con ogni probabilità ti ha anche distrutto. Ti aveva persino avvertito in anticipo. "L'amour est enfant de Bohéme" ̄  canta Carmen, l'Idea stessa dell'Amata, il suo modello perfetto, eterno, divino,se t'amo déi tremar per te. ̄ Non si può pretendere nulla di  più corretto. Personalmente Saladin aveva molto amato, e ora (ne era ormai convinto) stava subendo la vendetta di Amore sull'amante sciocco. Tra le cose dello  spirito, aveva soprattutto amato la cultura proteiforme inesauribile dei popoli di lingua inglese; aveva detto, quando faceva la corte a Pamela, che "Otello",  da  solo, valeva quanto l'opera omnia di qualsiasi altro drammaturgo in qualsiasi altra lingua;  e pur sapendo che quella era un'iperbole, pensava di non aver esagerato molto. (Naturalmente, Pamela si sforzava in continuazione di tradire la propria classe e  la  propria razza, e quindi,come  era prevedibile,si dichiarava inorridita).”
“Cosa farai adesso?” gli aveva domandato Mishal fra le macerie del night Cera Bollente, e lui aveva risposto, con noncuranza eccessiva:”Io? Penso che tornerò alla vita”. Più facile dirlo che farlo; era stata la vita, dopo tutto,  a compensare il suo amore per il bambino del sogno con la mancanza di figli; il suo amore per  una donna con l'allontanamento di lei  e la di lei fecondazione a opera di un suo vecchio  compagno di college; il suo amore per una città scaraventandolo su di essa da altezze da Himalaya; e il suo amore per una civiltà facendolo tormentare, umiliare, fracassare sulla ruota. Be', non proprio fracassare, corresse: era di nuovo intero, e poi c'era da considerare il caso di Niccolò Machiavelli (un uomo denigrato a torto, un nome diventato, come quello di Muhammad-Mahon-Mahound,  un sinonimo di malvagio; quando,in realtà le sue incrollabili convinzioni repubblicane gli avevano  procurato il supplizio della ruota, al quale sopravvisse, ma erano poi tre i giri?  - sufficienti comunque a far ammettere dalla maggior  parte  degli  uomini  di aver violentato le proprie nonne, o qualsiasi altra cosa, pur di non dover  più soffrire - e tuttavia non aveva confessato niente, non avendo commesso alcun delitto al servizio della Repubblica  fiorentina, quell'interruzione troppo breve del potere della famiglia Medici); se Niccolò era  riuscito a  sopravvivere a tante tribolazioni, fino a scrivere quella parodia, forse amareggiata  forse sardonica, della servile letteratura specchio-dei-potenti,  allora così in voga, che fu "Il Principe", e poi i magistrali "Discorsi", lui, Chamcha, non doveva certamente permettersi il lusso della disfatta. Resurrezione, dunque; spingi via quel masso dalla bocca oscura della caverna, e al diavolo i problemi legali.”
“Rimasto solo, si ricordò subito che lui e Pamela erano stati un tempo in disaccordo, come su tutto il resto, su un  racconto che avevano letto entrambi e che aveva appunto come tema la natura dell'imperdonabile. Un uomo e una donna erano stati amici intimi  (ma non  amanti)  per tutta la loro vita d'adulti. Per il suo ventunesimo compleanno (allora erano tutti e due poveri), lei gli aveva regalato,per scherzo, il vaso di vetro più brutto e volgare che era riuscita a trovare, con colori che erano una  parodia  pacchiana della gaiezza veneziana. Venti anni dopo, quando entrambi avevano avuto successo e stavano diventando grigi,  lei andò a trovarlo a casa  e si mise a rimproverarlo per come aveva trattato un amico comune. Nel corso della lite, i suoi occhi si posarono sul vecchio vaso, che lui teneva ancora al posto d'onore sulla mensola del soggiorno, e senza interrompere la sua tirata, lo fece cadere sul pavimento dove si ruppe in mille pezzi. Da allora lui non le rivolse più la parola;  e quando lei morì, cinquant'anni dopo, si rifiutò di andare a trovarla sul letto di morte o di assistere al suo funerale, benché‚ fossero arrivati dei messaggeri a  dirgli che era questo il suo desiderio più vivo.”Ditele “ dichiarò agli emissari, “che lei non ha mai saputo quanto era prezioso per me ciò che ha rotto. “Gli   emissari discussero, implorarono, s'arrabbiarono. Se lei non sapeva di quale significato lui aveva investito quella cosetta,  come si poteva, oggettivamente, fargliene una colpa?  E nel corso degli anni non aveva  forse  tentato  infinite volte di scusarsi e di espiare? Adesso poi, perdio, stava morendo; non era possibile  appianare questa antica e puerile divergenza?  Avevano già perso tutta una vita d'amicizia;  non potevano almeno dirsi addio? “No” disse l'implacabile uomo. “Ma è davvero per il vaso? O ci stai nascondendo qualcosa di più misterioso?”
“E' per il vaso “rispose lui “Per il vaso e niente altro”. Secondo Pamela, l'uomo era  meschino e crudele. Ma Chamcha aveva già allora apprezzato la strana privacy, il carattere intimo e inspiegabile del problema. “Nessuno può valutare una  ferita interiore“aveva  detto, “dalle dimensioni di quella esteriore, del foro. “
"Sunt lacrimae rerum",  avrebbe detto l'ex insegnante  Sufyan, e nei giorni successivi Saladin  ebbe  ampie  possibilità di osservare le lacrime delle cose.“
The Satanic Verses
“Potente effetto del crimine su un cuore come il mio! Era scritto, nel sacro libro della natura, che tutto quanto dovesse scandalizzare gli animi comuni,avrebbe invece deliziato il mio, e che quanto dovesse offendere la natura da loro riconosciuta, avrebbe dovuto diventare per me, invece, primario movente del piacere”
“Porta pazienza, amico lettore, poiché tra breve non ti celeremo più nulla.”
Un uccellino molto pauroso che avrebbe potuto venirmi a mangiare in mano
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ninocom5786 · 5 years
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Quante volte abbiamo sentito "se l'è cercata", "spiace per lei, ma non doveva trovarsi in quella situazione", "perché si è vestita così"?
Quante volte abbiamo sentito "troia", "puttana", non solo detto da uomini, ma anche da donne?
Quante volte abbiamo sentito dire di politici di Destra di difendere le donne italiane dalle "bestie" straniere o di politici di Sinistra di criminalizzare tutto il genere maschile?
Quanto volte abbiamo sentito al telegiornale di fidanzate, mogli, figlie uccise dal compagno, dal marito, dal fidanzato solo perché lo avevano lasciato o perché non sa accettare i "no" e le sconfitte?
Quante volte abbiamo letto le solite patetiche e soprattutto squallide giustificazioni dei giornali, degli intellettuali tuttologi e dei benpensanti su questa materia?
Quante volte abbiamo sentito parlare di donne malpagate, sfruttate nel lavoro, negate e dimenticate dalle istituzioni e dalla politica in generale?
Quante volte abbiamo sentito parlare del clero e dei movimenti religiosi scagliarsi contro l'aborto, contro le "streghe" che lottano per la loro emancipazione e la loro autodeterminazione?
Quante volte, ma proprio quante?
Prendere troppo per scontato essere contro la violenza sulle donne è alquanto ipocrita e ridicolo. L'ipocrisia, l'ignoranza e la doppia morale su questo tema è veramente squallida perché siamo abituati a giudicare le persone in base alla nazionalità, all'orientamento sessuale, alla religione, all'etnia, alla lingua e al ceto sociale di appartenenza.
La mentalità dell'uomo che ha sulla donna è la vera natura della violenza sulle donne; la cultura del possesso, i non saper accettare i "no", il non accettare la sconfitta, ritenere la donna inferiore nello svolgere mansioni lavorative di un certo spessore, limitare la donna solo nel lavoro domestico e nella sfera privata.
Nonostante la concessione del diritto di voto, l'abolizione dello ius corrigae, la legalizzazione dell'aborto, dell'utilizzo degli anticoncezionali, l'abolizione del matrimonio riparatore e del delitto d'onore, dello stupro come reato contro la persona, tutto ciò ancora persiste fin quando esiste questo tipo di mentalità e di società.
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