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【Cesare Attolini (チェーザレ アットリーニ)】
秋の特別受注会開催 9月6日(水)には、イタリアより グリエルモ・アデーニ氏が来日し、採寸やお客様のお好みに合わせてお見立てをいたします。 秋冬物のジャケット・スーツ・コートなどの上質なファブリックをご用意しております。
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tempi-dispari · 8 months
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Le soluzioni per l’underground: Mr. Jack
Problematiche e difficoltà del mondo underground sono ben note. Ora è il momento di trovare delle soluzioni reali. Azioni concrete che vadano al di là delle parole. Mr. Jack in questa intervista ne propone diverse. Piccoli passi per arrivare ad un grande risultato
Ringrazio ancora per aver accettato questa intervista e per la disponibilità.
Quelli che sono limiti e ‘problemi’ del rock/metal in Italia, soprattutto per quello prodotto nel Belpaese, li conosciamo già. Difficoltà di divulgazione, limitati spazi mediatici, problemi nell’organizzare eventi e via discorrendo. Sono anni che se ne parla, se ne dibatte, se ne discute. Sono anni che, però, si parla e basta. È diventato quasi un mantra autolesionista. La domanda è, assodato quanto sopra, quali potrebbero esse le possibili soluzioni effettivamente attuabili? Non parliamo del: sarebbe bello se. Parliamo del: possiamo fare così.
Bellissima domanda! Diciamo che c’è stato un’enorme cambiamento su tutto! Come dico sempre, un po’ la colpa è anche del Web! Ci dà grosse opportunità, ma ha tolto tanto alla vita reale! Non si va ai concerti come una volta, non si acquistano dischi, riviste, merch ecc, si è tagliato una grossa fetta “Emozionale” che non so se un giorno si riuscirà a recuperare! Prima, si andava al concerto e tornavi a casa con i cosiddetti “TESORI”, tipo, il disco della band, una T-Shirt, il plettro del chitarrista, la bacchetta consumata del batterista ecc ecc.
Ora, si va sul web, si ascolta il brano (sperando che davvero lo ascoltino) e finisce li! L’emozione è svanita! I negozi di dischi stanno chiudendo, le riviste vendono meno, le band hanno grosse difficoltà ecc ecc. Noi, come etichetta discografica e ufficio stampa, cerchiamo sempre di supportare al massimo ogni settore! Non nego che è molto difficile, ma, per fortuna, i fans ci sono sempre e danno il massimo nel supportare tutte le nostre band, i nostri artisti ecc ecc. Il problema però esiste e non possiamo far finta che non ci siano questi “disagi”.
Credo che il miglior modo per far si che si recuperi quella “magia” di una volta, sia dare il massimo tutti! Da chi lavora dietro le quinte, chi divulga, chi ha il compito di prendere quella notizia e di farla girare nel mondo, credo che serva più collaborazione e meno “menefreghismo”, nell’arte, c’è sempre stato amore, amicizia ecc, ora vedo anche odio a volte e la cosa mi fa piangere davvero!
Penso che il miglior modo o la miglior soluzione sia questa, il ritorno del supporto, della condivisione, il tornare sempre numerosi ai concerti, ritrovare quella gioia nello scartare un vinile, nell’aprire il libretto interno di un cd e via dicendo. Noto, che nella nuova generazione, ci sono ottimi musicisti e tanti appassionati, e la cosa mi fa gioire! C’è speranza nel futuro? Credo di si, ci vorrà tempo? Anche! Ma ho fiducia e speranza!
La sensazione è che si rimanga in attesa che le cose cambino. Che arrivi qualcuno o accada qualcosa per cui la situazione possa mutare. Nel frattempo si vivacchia. Salvo poi, per moltissimi, lamentarsi. Non sarebbe forse meglio cercare di muoversi autonomamente e creare vie di uscita invece di aspettare che qualcun altro lo faccia per noi?
Quello sicuro! Ci si lamenta di tutto , ma ci si muove poco! Come dicevo prima, tutti bravi dietro un pc, si esce poco, si supporta meno. Diciamo che si dovrebbero mostrare più i cosiddetti “attributi”, come si faceva una volta! Metterci la faccia e mostrare le proprie idee! Dicono che si stia vivendo la generazione degli ignoranti! Cosa estremamente negativa per il mondo!
Ma ritengo che esistano ancora menti ottime su cui fare affidamento, però ripeto, credo che ci sia più bisogno di presenza umana e non digitale! La gente deve mostrarsi al mondo, ognuno deve tirarsi su le maniche e portare avanti il proprio ideale! Credo che se ognuno di noi facesse la propria parte, le cose andrebbero molto meglio!
Meno tempo sui cellulari e dispositivi vari e più tempo ad apprezzare la vita fuori la porta di casa! Noi facciamo il possibile, ma serve l’aiuto di tutti voi! Le band hanno bisogno del loro pubblico! Voi siete il motore di un live, le ruote motrici di una band, il calore adrenalinico che serve alla band quando sale sul palco!
Un difficoltà emersa ascoltando diversi youtuber tra i 20 e i 30 anni che parlano di rock/metal, è il riuscire, per la loro generazione, ad inserirsi nel giro. Molti evidenziano come, a causa della giovane età, vengono spesso dileggiati, non presi sul serio. Quasi che per essere ‘considerati’ debbano superare un esame di ammissione. Il che non favorisce certo un dialogo. È un problema che avete riscontrato?
Purtroppo si, questo problema c’è e lo sento da tante band che mi contattano! Purtroppo, la maggior parte delle persone, mirano sempre a seguire o supportare un nome già affermato, mettendo da parte le giovani band che avrebbero bisogno di un’enorme appoggio!
Nel corso degli anni, con la Wanikiya, abbiamo dato tanto spazio a tante giovani band e abbiamo avuto enormi soddisfazioni! Credo che tutti dovrebbero aprire un po’ più la mente, ascoltando e supportando si, i grandi artisti, ma dare un’opportunità di ascolto anche alle giovani mente, perché, fidatevi, tra le nuove proposte, ci sono davvero tanti musicisti che hanno i “controcogl..ni” e hanno tanto da far ascoltare!
Le mentalità dei ‘vecchi’ della scena e delle nuove leve, sono davvero inconciliabili o è volontà degli storici non voler ammettere che il tempo passa e che bisogna andare avanti, ‘crescere’ ascoltando anche altro?
Certo! Concordo in pieno! Ritorno a quello che sto dicendo fin ora. Bisogna tornare a cercare quella magia, nell’ascoltare roba nuova, giovane e fresca, perché ce né! Il tempo passa, i miti restano, ma credo che sia anche il caso di crearne di nuovi, così che la catena del rock e dell’arte in generale non si spezzi!
Altro limite evidenziato dai giovani è che quando si recano ai concerti vengono criticati o sminuiti perché non conoscono tutte le canzoni delle band che si stanno esibendo. Dal loro punto di vista questo non è un limite dato che si stanno ‘formando’. È un limite che notate?
Come dicevo prima, una volta (o per lo meno io ehehehhe), appena comprato un disco, si sfogliava il libretto talmente tante di quelle volte, che anche se non sapevi l’inglese, imparavi i testi in automatico! Si leggeva molto! Si andava su internet (quando davvero il web veniva usato per “CERCARE E SAPERE”) a tradurre i testi e le interviste per capire cosa stessero dicendo e di cosa parlassero.
Ora, si ascolta a malapena e non ti resta molto nella mente! Una canzone, può nascere da una poesia, da un episodio realmente accaduto ecc, e non avreste la voglia di saperne di più ? Di scoprire di cosa parla e del perché quella band, abbia scritto proprio quel testo? Secondo me , ripeto, serva che ritorni la voglia di apprendere e di incuriosirsi sempre di più
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marcommarco · 3 years
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Dopo il Duomo di Milano, anche Piazza del Popolo a Roma è stata invasa da un esercito di bauli, l’oggetto-simbolo dei lavoratori dietro le quinte, che manifestano per essere riconosciuti e ascoltati dal governo italiano. Sabato 17 aprile nella capitale si è svolta la seconda manifestazione nazionale del settore dello spettacolo e degli eventi promossa e organizzata dall’APS Bauli In Piazza, con oltre 1000 bauli schierati ai piedi del Pincio e 1500 lavoratori. La manifestazione si è svolta come da programma, in modo pacifico e ordinato, nel rispetto del distanziamento e delle norme anti-covid: ogni partecipante ha ricevuto una t shirt e una maschera nera oltre ai dispositivi di sicurezza regalati dai partner tecnici (mascherine chirurgiche, mascherine ffp2 e gel). Al check-in, tutti hanno consegnato l’autocertificazione covid, come richiesto in fase di registrazione online.
Al centro della protesta il numero “419”: tante le giornate trascorse dal 9 marzo 2020 al 17 aprile 2021, con il fermo delle attività produttive e culturali che vedono impiegati i lavoratori del settore dello spettacolo e degli eventi, a causa delle restrizioni per la pandemia. Il numero 419 è stato rappresentato con un grande allestimento realizzato con 246 bauli e lo stesso numero ha scandito a livello visivo e sonoro l’intero flashmob ideato da Bauli In Piazza.
“La giornata di ieri ce la porteremo nel cuore, ci farà compagnia nei mesi a venire. La componente emotiva é stata enorme, rivedere gli amici e i colleghi “riabbracciarsi”, dopo mesi di incertezze, disgregazione, buio, é uno dei significati più profondi di questo sabato 17 aprile.” - dichiara Maurizio Cappellini -  del Direttivo Bauli In Piazza e prosegue: “L’attenzione mediatica che abbiamo intorno, cresciuta anche grazie al sostegno degli artisti che hanno partecipato, e quelli che ci hanno appoggiato, non deve spegnersi, deve servire a traghettare tutto il nostro settore verso una nuova era. Questa é l’ultima occasione.”
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lemagliettecazzute · 4 years
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- Io ve l'avevo detto (Yoda, dietro le quinte) Check out our new t-shirts! 😎 www.lemagliettecazzute.it #yoda #meme #lemagliettecazzute #apocalissezombie #iovelavevodetto #profeziamaya #maya #cassandra #nostradamus #sfiga #cazzimma #asteroide #gretaportasfiga #usalaforza #portasfiga #2020 #annushorribilis #scongiuri #portafortuna (at Le Magliette Cazzute) https://www.instagram.com/p/CFnF7lSF_hM/?igshid=ljzfyfwd46e2
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margiehasson · 5 years
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Brad Pitt al Festival di Venezia: «Sex symbol io? Siamo seri, passiamo ad altro»
Al photocall di Ad astra
Al photocall di Ad astra
Al photocall di Ad astra
Al photocall di Ad astra
Al photocall con il cast di Ad astra
Sul red carpet
Il cast di Ad astra sul red carpet
Sul red carpet
Sul red carpet
Sul red carpet
L'arrivo al Lido
L'arrivo al Lido
L'arrivo al Lido
L'arrivo al Lido
Coppola in mano, t-shirt verde oliva e sguardo furbetto: Brad Pitt incanta la 76esima Mostra del cinema di Venezia senza troppo sforzo. Per Ad astra si sdoppia: davanti alla camera in versione astronauta e dietro le quinte in veste di produttore. Il mese di settembre al cinema se l’è decisamente conquistato perché il film arriva in sala il 26, preceduto di una settimana dal precedente progetto, C’era una volta… ad Hollywood accanto a Leonardo DiCaprio, di cui interpreta la controfigura.
In Laguna non ha fatto vezzi da star, si è concesso con pazienza alle urla dei fan che all’alba hanno assediato i bordi del red carpet muniti di scale, ombrelli e persino tende da campeggio. “Sex symbol io? – si schermisce davanti alla stampa di tutto il mondo – Siamo seri, passiamo ad altro”.
Se anche solo leggesse la lista della spesa riuscirebbe comunque ad incatenare con lo sguardo perché quando gli chiedi qualcosa ti fissa senza mai distrarsi un attimo. Glamour l’ha sperimentato in presa diretta e alla domanda “Te ne andresti nello spazio come il tuo personaggio? O ti sentiresti libero altrove?” ha risposto con piglio pensieroso: «In realtà l’esistenza dell’astronauta è piuttosto solitaria. Se ci pensi bene sei tenuto in vita da una serie di macchinari e non fa per me. Sono un tipo da aria aperta. La mia idea di libertà è legata ad una serata con buoni amici in mezzo alla natura».
Cosa l’ha attratta allora verso Roy, un uomo coinvolto in una missione spaziale in solitaria? «Conoscevo il regista James Gray per Civiltà perduta e m’intrigava l’aspetto personale più di quanto mi affascinasse la cornice dello spazio. Lo dico da padre, da figlio e come uomo. Senza retorica, ma con onestà: si vedono le fragilità di Roy e le facciamo nostre perché le abbiamo provate».
Lei come se la cava a mettere a nudo le emozioni? «Sono dell’idea che i sentimenti vadano guardati in faccia, nella vita e sul set, con tutti i momenti imbarazzanti e le risate assurde che ne derivano. James mi ha mandato email personali per un sacco di tempo raccontandomi episodi privati e allegando idee varie d’ispirazione autobiografica. Quella schiettezza mi ha spiazzato e spronato a lasciarmi andare».
Concorda sul fatto che invece il concetto di mascolinità attuale possa invece essere tossico? «Col senno di poi capisco che questo concetto mi affascina e voglio vederci chiaro. Da piccolo ai bambini insegniamo a tenersi tutto dentro, a non mostrare sentimenti e debolezze e a farti rispettare. Quello che di fatto stiamo dicendo ai maschietti è di negare il proprio dolore».
Ci faccia un esempio. «Ci sono cose di cui ti vergogni o che rimpiangi, forse sono accadute davvero o forse hai solo percepito che siano andate in quel modo. E parlo anche dei rapporti umani, del legame con i figli o con la moglie. Ecco, devi essere onesto con te stesso e affrontarle».
C’è chi la dà già in odore di Oscar, ci sta facendo un pensierino? «Quando ho accettato il film non l’ho fatto come strategia per ottenere dei premi, ma l’ho usato come riflessioni su chi siamo e su quale sia il nostro scopo nella vita. Insomma, fare chiarezza visto che un giorno o l’altro arriverà l’ora di andarsene per i nostri cari e anche per noi».
Come si è sentito nella tuta d’astronauta? «Come Peter Pan, capace di volare. Solo che io lo facevo attaccato a dei fili».
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Brad Pitt al Festival di Venezia: «Sex symbol io? Siamo seri, passiamo ad altro» published first on https://lenacharms.tumblr.com/
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tmnotizie · 5 years
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SAN BENEDETTO – Seimila euro raccolti e devoluti in favore della ricerca e prevenzione contro il cancro nellag 4ª Edizione di “CORRIconMARTINA km 8.6 – Premio Domenico Mozzoni”, la corsa competitiva di km 8.6 e passeggiata ludico-motoria di km 4.6 / 8.6, che si è snodata sullo splendido lungomare di San Benedetto del Tronto.
Un successo, quello di “Corri con Martina”, che è cresciuto di anno in anno. L’iniziativa è stata organizzata dai Club Lions di San Benedetto del Tronto, Ascoli Piceno, Amandola Sibillini, Valdaso e il Leo Club di Ascoli Piceno, con la collaborazione dell’ASD Running Team d’lu Mont.
E’ stata patrocinata dal Comune di San Benedetto del Tronto, dal Consiglio della Regione Marche, dall’ordine dei Medici chirurghi e odontoiatri della Provincia di Ascoli Piceno, dall’Associazione Nazionale Dentisti Italiani.
Sono stati testimonial dell’evento:
Piero Galieni primario unità di ematologia area vasta ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno
Diana Giobbi ginecologa
Giuseppina Petrelli primario pronto soccorso ospedale San Benedetto del Tronto
Enzo Iachetti attore
Valentina Marchei campionessa di pattinaggio
Maurizio Compagnoni giornalista sky
Manrico Urbani
Andrea Maurizi comico
Domenico Piunti
Gian Marco Scacchia
Vinicio Ruggeri
Giovanni Ruggiero maratoneta
Ugo Vitelli
i runner:
Denis Curzi campione italiano
Marcella Mancini campionessa europea
Marco Marchei olimpionico, già direttore di Correre e di Runner’s World Italia
Roberto Silvesrti
I seimila euro raccolti sono, totalmente, devoluti all’AIL e verranno utilizzati per contribuire all’acquisto dello strumento “ION CHEF” per la U.O. di Ematologia dell’ospedale di Ascoli Piceno, diretta dal dott. Piero Galieni.
La tecnologia “Next Generation Sequencing” (NGS) o “deepsequencing” consente la lettura multipla e parallela di singoli frammenti di DNA, passando in rassegna migliaia di geni in poche ore.Tale tecnologia è versatile perché impiegabile sia a scopo diagnostico che di ricerca. Il sequenziamento di gruppi di geni viene attualmente impiegato per identificare alterazioni in geni implicati nei tumori e in malattie genetiche.
Presso il laboratorio di ematologia dell’ospedale di Ascoli Piceno viene utilizzato lo strumento “NGS IonTorrent” per analizzare le mutazione genetiche nei pazienti affetti da malattie del sangue e dell’apparato linfatico (leucemie, linfomi e mieloma) diagnosticati e seguiti nel reparto di Ematologia e Terapia Cellulare dell’ospedale.
“Ion Chef” è lo strumento che sarà acquistato dal’AIL sezione di Ascoli Piceno e donato al laboratorio della U.O. di Ematologia, per essere utilizzato parallelamente a IonTorrent in modo da permetterne la semplificazione, la standardizzazione e la velocità di esecuzione. Inoltre Ion Chef è progettato per ridurre gli errori introdotti dall’utente e la variabilità dei dati se il lavoro che lo strumento svolgerà fosse invece effettuato manualmente dal biologo molecolare. Il costo dello strumento e di euro 44.000 + IVA.
L’iniziativa nasce dal grande impegno che i Lions profondono da anni nella lotta al cancro sia attraverso il “Progetto Martina”, il cui obiettivo è informare e sensibilizzare i giovani sulla prevenzione dei tumori, sia attraverso l’area dell’oncologia pediatrica, il cui obiettivo strategico è aiutare i bambini colpiti dal cancro a sconfiggere la malattia e a crescere bene.
Hanno collaborato alla realizzazione di CORRIconMARTINA, tantissimi volontari che hanno lavorato in modo indefesso dietro le quinte senza soste.
I medici: Piero Galieni, Carmine Guercioni, Diana Giobbi, Giorgio De Signoribus, Meri Moretti, Corradetti Giovanni, Giuseppina Petrelli
L’Istituto Alberghiero, che grazie al Prof.  Vincenzo Guardato, ha curato il Buffet di fine Gara
Le associazioni di volontariato:
Associazione Carabinieri
Cento Soccorso di Centobuchi
Misericordia di Grottammare
AIDO Sezione Provinciale
AVIS San Benedetto del Tronto e Cupra
A.S.D. Atletica AVIS
UTES
Bianco Airone
Unione Rugby San Benedetto
Cavalluccio Marino
Scaut
Noi Samb
In qualità di main Sponsor Decathlon e Riviera Oggi hanno offerto 800 t-shirt tecniche da collezione della manifestazione e 800 borse gara.
Gli sponsor tecnici: Dionisi Sport, Il Campione Sport
Gli sponsor: UISP – TONIC – ATF – SAMICA – HOTEL RELAX – FAST EDIT – LA GRAFICA PAOLA ARMANDI – LA FONDAZIONE LIBERO BIZZARRI – PFEIFER – PAPILLON – EMIL CAR – TELECOMPUTER – GF INFORTUNISTICA – CANTINE VELENOSI
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igersbologna · 6 years
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Cari igers, ecco a voi un assaggio della mostra fotografica “Kurt Cobain 50: Il grunge nelle foto di Michael Lavine” che potrete vedere fino al 31 gennaio 2018 alla @onoarte ! Dal sito @zero.eu: “Solo cinquant’anni fa nasceva Kurt Cobain. Fa strano immaginare come sarebbe oggi, magari coi capelli bianchi e la panza, certamente non l’icona che l’equazione Kurt-Courtney-Droga-Successo-Suicidio ha prodotto. E cosa ne sarebbe stato del grunge senza quella fucilata alla testa? Domande inutili, forse. C’era comunque la crisi economica e l’eroina, quel suono sporco (grungy) che prendeva spunto dal punk inglese e che per qualche allineamento astrale caratterizzava in quel determinato momento Seattle e le band raccolte nel catalogo Sub Pop. Un movimento che trovava nei Nirvana la propria punta di diamante e che con la fine dei Nirvana perse slancio. Quando oggi ci ripensiamo, però, oltre a canticchiare le prime note di Come As You Are, ci vengono soprattutto in mente le camicie di flanella e i jeans strappati, lo stile anti-fashion che perdura – più delle canzoni – in molti adolescenti che magari dei Nirvana hanno sì la maglietta, ma nemmeno un disco. La solita storia: tanta moda, poca musica. Allora come già la biografia della band scritta da Michael Azerrad e qualche buon documentario ci hanno permesso di sbirciare dietro le quinte di Kurt, Chris (Novoselic) e Dave (Grohl) svelandoci dei ragazzi qualsiasi, in quest’occasione le foto del celebre fotografo pubblicitario Michael Lavine esposte da Ono Arte potranno forse aggiungere qualche tassello e raccontarci di più sulla costruzione iconografica di un giovane e debole uomo che voleva solo fare musica ed è finito suo malgrado sotto il treno dell’industria musicale. 50 scatti che oltre a immortalare gli esordi e gli anni d’oro dei Nirvana, ritraggono anche altri personaggi da Kim Gordon a Nick Cave passando per Beastie Boys, Hole e Cramps. Praticamente uno spaccato nineties imperdibile. La mostra è prodotta in collaborazione con Gas Jeans che per l’occasione realizzerà 2000 t-shirt e felpe con una rielaborazione grafica delle immagini più importanti di Lavine." #kurtcobain #michaellavine #grunge #seattle #igersbologna http://ift.tt/2zaaEdd
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【Cesare Attolini (チェーザレ アットリーニ)】
秋の特別受注会開催 9月6日(水)には、イタリアより グリエルモ・アデーニ氏が来日し、採寸やお客様のお好みに合わせてお見立てをいたします。 秋冬物のジャケット・スーツ・コートなどの上質なファブリックをご用意しております。
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— 場所: Dietro Le Quinte MinamiAoyama
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Cesare Attolini Jacket - DIETRO LE QUINTE
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Cesare Attolini Suit(チェーザレアットリーニ スーツ)
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Cesare Attolini - DIETRO LE QUINTE
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Cesare Attolini S/S 2023
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