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#giorgio petrocchi
kalabriatv · 9 days
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Il professore Barbina compie 100 anni
Il professore Antonio Alfredo Barbina compie oggi 100 anni. Sono cent’anni di una vita intensa, vissuta tra i libri e gli studi che lo hanno portato ad occupare un posto di primo piano nel panorama culturale italiano ed europeo accanto al suo indimenticabile maestro, il prof Umberto Bosco, e ai suoi cari amici e colleghi:Gaetano Mariani, Giorgio Petrocchi,Sandro d’Amico. Docente nelle Università…
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agrpress-blog · 2 months
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È stato presentato venerdì 16 febbraio 2024 presso la Libreria Nuova Europa I Granai - via Mario Rigamonti 100, in zona viale Tintoretto - il libro di Valentina Notarberardino Operazione bestseller. Dietro le quinte del successo editoriale (Ponte alle Grazie). L’autrice ha dialogato con Sabina Minardi (giornalista e responsabile delle pagine culturali de «L’Espresso») e Barbara Pieralice. Testimonianze inedite di Alessandra Casella, Alessandro Della Casa, Antonio Franchini, Antonio Pascale, Barbara e Francesca Pieralice, Bruno Luverà, Caterina Marietti, Enrico Carraro, Enza Campino, Filippo Guglielmone, Gaia Manzini, Gian Marco Griffi, Gianluigi Simonetti, Giorgio Zanchini, Giuseppe Laterza, GFK, Mario Desiati, Matteo B. Bianchi, Michele Foschini, Monica Manzotti, Nicola Lagioia, Paolo Di Stefano, Romano Montroni, Simonetta Pillon, Stefano Petrocchi. «Quello che propongo è un viaggio nel mondo nascosto dell’editoria, attraverso la vita materiale dei libri e quella immateriale, che talvolta porta anche all’anonimato alle stelle. Importanti compagni di viaggio, alcuni (tanti) protagonisti d’eccezione del mondo editoriale con le loro testimonianze esclusive: scrittori, editori, direttori commerciali, editor, librai, giornalisti culturali e critici letterari, organizzatori di festival, direttore dei principali premi, conduttori televisivi, radiofonici e di podcast, e gli addetti al rilevamento delle vendite e alla compilazione delle classifiche» (Valentina Notarberardino) «Per chi fa il nostro lavoro, una vera goduria. Per gli appassionati un divertissement scritto bene, spiritoso e ricco di sorprese. Un libro pieno di risvolti. E non è una battuta. Né una fascetta» (Giuseppe Civati) «Con Notarberardino, a furia di leggere tutti i segreti dei libri, si finirà per leggerli con occhi diversi» (Giuseppe Matarazzo, «Avvenire») Un viaggio curioso, chiarificatore ed entusiasmante dietro le quinte dell'editoria italiana: la maggior industria culturale del Paese. Tutti i segreti e i misteri della vita dei libri finalmente svelati agli amanti della lettura. Cenni sparsi di anatomia editoriale: editori, scrittori, tirature e costi. Le classifiche cosa sono? Chi le fa? La sottile linea rossa: dalla tipografia al comodino. La libreria: tra romanticismo e vendite. Lo scrittore va in tournée: presentazioni, fiere e festival. I premi letterari: croce e delizia degli scrittori. I giornali e la critica: le recensioni giovano alle vendite?I social network: influencer, scrittori, editori. Lo schermo: passaggi televisivi, film e serie.La voce: trasmissioni radio e podcast sui libri. Altri elementi del successo: editor, traduttori, ghost writer. Perché certi libri hanno successo e altri no? Perché di alcuni si capisce presto che finiranno tra i «libri dell’anno» mentre altri passano in sordina? Come arrivano gli amati tomi in libreria? Come si partecipa ai premi letterari? Chi vota? E soprattutto, perché vince chi vince? E chi perde, come la prende? Si può vivere di sola scrittura? Perché ogni anno in Italia vengono pubblicati così tanti titoli? Come funzionano i festival letterari e le fiere del libro? Che cosa riesce a fare un bravo libraio per il successo di un libro? Che impatto hanno i social? I podcast? Le trasmissioni radio e tv? Come funzionano le classifiche? Come si rilevano le vendite, e chi lo fa? Insomma: che cosa fa vendere i libri? Agli appassionati/appassionate della lettura Operazione bestseller racconta tutto questo: la vita materiale del libro dalla tipografia al comodino, e la vita immateriale, dall’anonimato alle stelle. E lo fa avvalendosi del contributo di alcuni protagonisti del mondo editoriale e delle loro testimonianze esclusive. Ne risulta un viaggio curioso, chiarificatore ed entusiasmante dietro le quinte dell’editoria italiana: la maggior industria culturale del Paese. Valentina Notarberardino è nata a Fondi (LT) e vive a Roma, dove lavora nel settore editoriale da oltre quindici anni, molti fra i quali come responsabile dell’Ufficio Stampa e della Comunicazione di Contrasto.
Ha collaborato come coordinatrice didattica con il Master in Editoria, Giornalismo e Management culturale dell’Università di Roma Sapienza, dove tiene un corso dedicato al Paratesto ed alla Comunicazione dei libri. Ha uno spazio di approfondimento su RaiUno, dedicato alle copertine dei libri. È co-curatrice del volume Libero de Libero. Le poesie (Bulzoni, 2011), e autrice di Fuori di testo. Titoli, copertine, fascette e altre diavolerie (Ponte alle Grazie, 2020). Operazione bestseller. Dietro le quinte del successo editoriale di Valentina Notarberardino, pubblicato da Ponte alle Grazie (Milano) nella collana “Saggi” - testimonianze inedite di Alessandra Casella, Alessandro Della Casa, Antonio Franchini, Antonio Pascale, Barbara e Francesca Pieralice, Bruno Luverà, Caterina Marietti, Enrico Carraro, Enza Campino, Filippo Guglielmone, Gaia Manzini, Gian Marco Griffi, Gianluigi Simonetti, Giorgio Zanchini, Giuseppe Laterza, GFK, Mario Desiati, Matteo B. Bianchi, Michele Foschini, Monica Manzotti, Nicola Lagioia, Paolo Di Stefano, Romano Montroni, Simonetta Pillon, Stefano Petrocchi; copertina: Maurizio Ceccato; pp. 352 -, disponibile in libreria e online dal 2 febbraio scorso, è stato presentato presso la Libreria Nuova Europa I Granai venerdì 16 febbraio 2024.
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Doppio anniversario per il nostro poeta nazionale
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Giorgio Vasari, Ritratto di sei poeti toscani (1544)
Tutta Italia quest’anno ricorda i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri e celebra, il 25 marzo, il secondo Dantedì, giornata istituita nel 2020 (ne abbiamo parlato nel nostro blog) dal Consiglio dei Ministri. Le numerose iniziative sono state organizzate in modo da consentire sia una visita sul posto, sia tour virtuali che allargano in modo esponenziale le possibilità di vedere e conoscere. Se, prima di partire alla riscoperta del grande Durante, sentite l’esigenza di ripassare la sua biografia, vi consigliamo un classico, Vita di Dante di Giorgio Petrocchi, una biografia recente di Giorgio Inglese e una fiction televisiva in cui Dante è magistralmente interpretato da Giorgio Albertazzi.
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Sono veramente innumerevoli le manifestazioni che si svolgeranno in Italia (la più curiosa è forse quella di un liutaio che ha raffigurato i 33 canti dell’Inferno su altrettanti violini), e in particolare a Firenze e nelle altre città in cui il padre della lingua del sì ha soggiornato. Per la gran parte rimandiamo ai link relativi, ma ci piace ricordare in primo luogo la brillante iniziativa dell’Accademia della Crusca che, per ogni giorno del 2021, farà apparire nel proprio sito ufficiale una diversa parola o espressione di Dante arricchita da un breve commento.
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Raffaello, Stanza della Segnatura, Città del Vaticano (1509)
Piazza Dante. #Festivalinrete è un progetto di 41 festival di approfondimento culturale uniti per celebrare il sommo poeta. “Piazza Dante sarà una piazza virtuale in cui contenuti multimediali (video, interviste agli autori, scritti inediti) daranno la possibilità a tutti di vivere le iniziative realizzate via via dai Festival”. Per quanto riguarda Milano, anticipiamo che gli eventi, curati da Elisabetta Sgarbi, si svolgeranno durante la tradizionale manifestazione La Milanesiana (giugno-luglio 2021).
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Agnolo Bronzino, Ritratto di Dante (1532-33)
“Molto interessante il progetto UniBg per Dante 2021, sviluppato dall’Università di Bergamo. Su un canale dedicato è in continuo aggiornamento la serie di cortometraggi 5 minuti con Dante: brevi conferenze-video di critica e di esegesi tenute da più di 50 studiosi italiani e stranieri del mondo della letteratura e di scienze affini all’italianistica”.
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Per la serie infinita “l’arte ispira l’arte”, la Comedìa ha esercitato un ruolo importante anche come fonte creativa non solo per la letteratura e le arti figurative, ma anche per la musica: questa antologia musicale comprende autori come Monteverdi, Liszt, Rossini, Puccini, Ponchielli e molti altri.
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La nave di Teseo ha appena dato alle stampe l’ultima fatica del celebre dantista Giulio Ferroni  L’Italia di Dante. Viaggio nel paese della  Commedia. “Seguendo la traccia della Divina Commedia, e quasi ripetendone il percorso, Giulio Ferroni compie un vero e proprio viaggio all’interno della letteratura e della storia italiane: una mappa del nostro paese illuminata dai luoghi che Dante racconta in poesia”. Questo cammino critico-letterario ha dato lo spunto alla realizzazione del progetto L’Italia di Dante, che prevede una piattaforma digitale, in cui le località visitate dal Poeta o da lui citate saranno proposte in veri e propri itinerari virtuali.
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Un altro tour virtuale è quello che permette di ammirare gli scatti di Massimo Sestini per Dante 700, “un racconto del mondo lirico, politico e biografico di Dante attraverso venti fotografie che ritraggono il volto del poeta in luoghi che ne conservano memoria e ispirazione”.
Anche Verona, che ospitò Dante fra il 1313 e il 1318, ha preparato un programma molto ricco, tra cui segnaliamo La Verona di Dante: un viaggio in video per scoprire i luoghi del Poeta nella città veneta, con la collaborazione di Claudio Santamaria. Per quanto riguarda le arti figurative, il Museo di Castelvecchio ospiterà due mostre ispirate ai canti dell’Inferno: una dell’illustratore americano Michael Mazur e una di Gabriele Dell’Otto, noto per i disegni dei supereroi della Marvel, le cui immagini troviamo nelle nostre biblioteche nell’edizione dell’Inferno curata da Franco Nembrini. Fra gli spettacoli, Dante Project di Paolo Fresu e La figura femminile nella Divina Commedia a cura di Lella Costa.
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Per quanto riguarda Ravenna, dove Dante passò gli ultimi anni, ricordiamo in special modo una “mostra della mostra”, ovvero un percorso di documentazione storica allestito al Museo d’arte, che descrive le celebrazioni nazionali per il VI centenario dantesco del 1921, inaugurate dall’allora Ministro della Pubblica Istruzione Benedetto Croce. “Già aperta Dante nell’arte dell’Ottocento. Un’esposizione degli Uffizi a Ravenna allestita negli Antichi Chiostri francescani, limitrofi alla Tomba di Dante. Frutto di una collaborazione con gli Uffizi, prevede un prestito di un nucleo di opere a cominciare dal Dante in esilio di Annibale Gatti. Nell’opera il poeta è ritratto in un momento di intima riflessione, in compagnia del figlio, nella pineta di Classe, citata nel Purgatorio”. Estremamente interessante, infine, la mostra Le arti al tempo dell’esilio presso la chiesa di S. Romualdo, che espone le opere che il poeta stesso poté vedere durante le sue peregrinazioni, come il Polittico di Badia di Giotto, il San Paolo di Jacopo Torriti e il preziosissimo Offiziolo, un manoscritto miniato, per la prima volta esposto, appartenuto al poeta Francesco da Barberino, amico di Dante.
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Polittico di Badia, Giotto
Forse il Poeta, esule, bandito dalla sua amata Firenze, ramingo per l’altrui scale, pensava proprio a se stesso quando, in Pg XXII 67-69, fa pronunciare da Stazio questi versi rivolti a Virgilio:
Facesti come quei che va di notte, che porta il lume dietro e sé non giova, ma dopo sé fa le persone dotte.
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skyeventide · 7 years
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What books would you recommend someone about Dante's life?
Hello, anon. 
The one I will always recommend to beginners (and also to people who already know their Dante, because the book is really thorough in its research and bibliography) is Marco Santagata’s Dante: The story of his life (here on amazon). It covers Dante’s life and works chronologically and adds historical and cultural background to understand the subtler nuances. It’s not in any way a literary analysis of his works, though his works are used to inform analyses of Dante’s character and philosophical development. It’s a fair portrait of the man and I would say there’s no excess of praise.
A classic is Giorgio Petrocchi’s Life of Dante, which is not as recent and I remember it to have a certain religious note here and there. I’m unsure whether this one has been translated to English, but the author was a certified scholar of Dante and was a member of the directive committee of the extremely useful and high quality Enciclopedia Dantesca, aka one of the best online resources about Dante, his life and times, and his works (unfortunately also fully in Italian). Another vintage classic is Umberto Cosmo’s Life of Dante (again, yeah), published in 1930, again I’m unsure if translated at all.
(Now a real classic is the biography by Boccaccio, but that one inflates Dante’s character a great deal. Good to cultivate some philological and obscure literature interests, but… not a good starting point, really. Also again… written in an Italian used back in the 14th and 15th centuries and idk if available in English.) 
I haven’t read it myself, but Barbara Reynold’s biography, Dante: The Poet, the Political Thinker, the Man, is an option too. It seems to be both a biography and a commentary/analysis on the various works, so if what you’re looking for is a “pure” account of Dante’s life, this isn’t the one for you. On the other side, if you’d like something broader, you can try Reynold’s book. Compared to Santagata, it seems like she assumes her reader isn’t at all acquainted with Dante’s literary production, which may be a good thing. Reynolds certainly knew her stuff and has credentials.
I hope this is enough for you.
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pangeanews · 4 years
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“Avrei voluto essere Stevenson, al limite Céline, fondamentalmente sono un solitario e ho scritto l’Odissea del nostro tempo”. Dialogo con Gianluca Barbera
Forse è un prestigiatore, di certo ha la tenacia – e il ceffo – di un molosso, un tempo lo definii una specie di Orson Welles. Per mesi si è sotterrato in isolamento senese, nella folgore immaginativa, facendo della sua casa – l’ho capito dopo – il centro del mondo, alcova di navi, base spaziale, castello in aria, tormenta onirica. Ne è emerso, Barbera, come ringiovanito, con Il Viaggio dei Viaggi (Solferino, 2020), romanzo caleidoscopico, uno e multiplo, costruito come una collana di racconti assemblati dall’espediente di una picaresca gita al “Museo dei grandi viaggi di avventura, di esplorazione e di scoperta” sotto la sferza del professor Terranova. Il titolo del libro richiama Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile – di cui assume il carisma fiabesco, il barocco che serve l’improbabile in palmo di mano –, la struttura narrativa pare desunta dal ciclo di film Una notte al museo. Non mi si fraintenda: Barbera è coltissimo – in esergo piazza Roberto Bolaño, il Giorgio Caproni de Il muro della terra, una frase del grande esploratore James Bruce, che scoprì le sorgenti del Nilo e il libro apocrifo di Enoch, trafugato in Etiopia – e proprio per questo vuole farsi leggere, sbriciolando l’alta sapienza in felicità narrativa, rompendo le fila e i luoghi comuni dei palazzinari della letteratura, quelli che credono di essere archistar del libro e guardano allo Strega con invidia celata da petulante polemica. Molto più banalmente, Barbera, in due anni – da Magellano, 2018, in qua – ha rifondato un genere, quello di Salgari e di Jules Verne, che affonda nel Milione di Marco Polo – a cui nel 2019 ha dedicato un romanzo biografico di successo – dando aria nuova all’asfittico, affollato, genericamente ingrigito panorama letterario italico (permettendosi perfino un libro ‘minore’, in odore d’abiura, La leggenda di Jesse James, edito l’anno scorso da Stampa Alternativa). Quanto a questo libro: i racconti sono studiati come un ciclorama ottocentesco, le stanze circolari, illustrate, che davano l’idea di essere nel culmine nudo della Storia, una festa dei sensi e delle meraviglie. Alcuni racconti ho avuto il pregio di vederli dal vivo: tra tutti, forse, prediligo Grand Tour, sul viaggio in Italia di Horace Walpole e Thomas Gray; per chi ha amato Magellano sarà bello scoprire una sorta di spin off, Il grande Oceano Pacifico; devo dire che mi ha folgorato la storia – autentica – dell’esploratore e archeologo italiano Giovanni Battista Belzoni (che appare in Un italiano tra le piramidi) e il modo in cui viene raccontata la disfida tra Umberto Nobile e Roald Amundsen (L’ultimo volo). Barbera, che unisce la baldanza ipnotica dei poemi intorno al fuoco (sfogliatevi Manas, l’epopea dei Kirghisi) al gergo di Jack London, confessa che il suo ‘pezzo’ migliore è Allunaggio – un tempo, se non ricordo male, era L’isola di Robinson, che riorienta la storia di Daniel Defoe – forse perché è l’ultimo che ha scritto. Non ho mai incontrato uno scrittore così proiettato nel futuro come Barbera: oggi vi dirà che il suo libro più bello è questo, Il Viaggio dei Viaggi – di certo è il più elaborato, cercato, vissuto – ma in realtà sta pensando che è il prossimo, quello che ha in mente, che ha appena ipotizzato, il suo capolavoro. È un uomo in moto, che forza il parto dell’alba, un entusiasta, un eterno bambino – scaltro come un cobra e puro come lo smeraldo. Per questo, in fondo, sono ancora qui, a chiacchierare con lui di avventatezze, avventure e altre necessarie amenità. (d.b.)
Sintetizzo. Con Magellano e Marco Polo hai ridato vita al romanzo biografico, virando dalla complessità ‘filosofica’ alla narrazione multiforme. Ora fai ‘esplodere’ gli intenti romanzeschi in un romanzo che ne contiene molteplici. Come nasce Il viaggio dei viaggi?
Dall’intenzione di dare vita a una nuova “Odissea”. Un viaggio mitico attraverso spazio, tempo, abissi dell’animo. Protagonista del romanzo è l’arte di viaggiare, in tutte le sue declinazioni. Potrei sintetizzare così la storia: una scolaresca in visita al museo dei viaggi, si imbatte in un libro che li fa precipitare in una grande avventura nel tempo e nello spazio.
…penso, cioè, alla ‘struttura’ della narrazione, su cui mi pare tu abbia lavorato molto. Non solo per ‘inscatolare’ diversi racconti in una comune cornice narrativa, ma trovando la formula di una scrittura ‘felice’, scattante. Come l’hai ottenuta, quali sono i segreti alchemici del tuo scrivere?
La felicità della scrittura, come la definisci tu, è ottenuta attraverso la rapidità del pensiero e la felicità dello scrivere. O meglio del raccontare. Io sono stregato da chi possiede il dono dell’affabulazione. E quello dell’ironia. Nella scrittura come nella vita mi tengo lontano dagli “agelasti” (neologismo coniato da Rabelais), ossia da coloro che non sanno ridere. Il capitolo sull’allunaggio è, credo, il brano più divertente che abbia scritto.
Ti accusano di essere un narratore ‘d’evasione’: come rispondi?
Hanno ragione. Se attraverso la lettura non si evade, a che serve leggere? Anche un libro di filosofia ci fa evadere da noi stessi, trascendere dal quotidiano. I filosofi hanno concepito universi meravigliosi, superiori a quelli di tanti narratori. Basti pensare alle principali teorie metafisiche e cosmologiche. L’Essere di Parmenide, Platone e l’iperuranio, Aristotele e il primo motore immobile, Leibniz e le monadi, Berkeley e il solipsismo, Hegel e il Dio che pensa sé stesso, Severino e gli Eterni. Mi rendo conto di avere letto le opere dei filosofi come se fossero prodigiose architetture. Immani cattedrali gotiche. Ineguagliabili “città invisibili”.
Nel romanzo per racconti ci porti dall’isola di Robinson alla Luna, dal Polo al Grand Tour settecentesco. Qual è stato l’istante narrativo più laborioso da scrivere, quello più facile, quello che rimpiangi di non aver scritto, ovvero, quello che scriverai?
In verità, mi viene fuori tutto abbastanza facilmente. Perché sono cose che ho dentro, anche se le scopro via via. A volte penso a me come a una macchina-spara-storie. Simenon scriveva un romanzo a settimana. Lo invidio. A me serve più tempo. Spero di migliorare col passare degli anni. Ovviamente, quel che conta è il risultato. Sono piuttosto orgoglioso del mio nuovo romanzo. Rappresenta un punto di arrivo. Non escludo in futuro di virare sul genere noir.
Sbaglierò ma nella struttura narrativa – la gita scolastica – scorgo un intento ‘educativo’. Al sodo: che cos’è per te la letteratura? Una avventura, cosa che deve dare tanto diletto e poco pensiero? E poi: che libro consigli a un ragazzo delle scuole medie, a uno delle superiori, ai tuoi ‘colleghi’ scrittori?
Dici bene, un’avventura. Se c’è un intento educativo, non è mio, appartiene ai personaggi. I quali comunque sono tra loro dissonanti. Del resto si tratta di una scolaresca accompagnata al museo dei viaggi da un professore di storia. Io non ambisco a educare nessuno. Mi guardo bene dal dare consigli perfino ai miei figli. Le parole non sono in grado di educare. Solo l’esempio lo può. Quanto al pensiero, è nelle cose. In un romanzo deve sciogliersi nell’azione, nei personaggi. Consigli di lettura non ne do. Da ragazzino ero appassionato di Stevenson, London e Poe. Da adolescente di Kafka e Orwell. Ora, in cima a tutti metto Musil, Borges e Kundera.
…ma t’interessa poi far parte del ‘salotto buono’ degli scrittori italiani, vincere uno Strega, quella roba lì?
Se vorrei vincere lo Strega? Certamente. Petrocchi, batti un colpo. Il punto è: solo dopo aver conseguito un traguardo importante puoi permetterti di snobbarlo. Prima, il tuo atteggiamento potrebbe essere scambiato per invidia. Quanto ai salotti letterari, qualunque cosa siano, non mi appassionano. Se mi invitano a festival, presentazioni, incontri, vado volentieri. Specie nelle scuole. Sono una persona aperta, all’occorrenza. Ma fondamentalmente resto un solitario.
Domanda allo stratega editoriale: come cambierà il mondo del libro dopo la catastrofe da virus? Nascerà un genere nuovo – il ‘romanzo virale’ –, cambierà il modo di scrivere, resterà tutto come prima, cosa?
Ho rinunciato da tempo a fare previsioni. La professione di mago non mi si addice. A istinto, sono portato a dire che cambierà poco. Personalmente mi terrò lontano da narrazioni ambientate “ai tempi del virus”. Qualcuno dovrà senz’altro occuparsene, ma non sarò io.
Ultima. Il libro che avresti voluto scrivere. Il libro di un italiano vivente che consigli con la mano sul fuoco.
L’isola del tesoro e Viaggio al termine della notte sono i due libri che avrei voluto scrivere. Quanto agli italiani viventi, escludendo i presenti direi un romanzo inedito di Alessandro Gnocchi dal titolo Il martire. O Anatomia di un profeta di Demetrio Paolin. Ma non sono consigli. Solo opinioni.
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tmnotizie · 4 years
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MONTEGIORGIO – Grandi movimenti in casa Hair Gallery Cycling Team: sarà un 2020 di nuove e stimolanti sfide per la compagine amatoriale marchigiana con sede a Piane di Montegiorgio. Nuova la denominazione societaria che eredita quella di “Melania” che ha contrassegnato una storia fatta di impegni e trionfi in giro per la penisola da 37 anni.
Lo staff dirigenziale, presieduto da Fabrizio Petritoli, ha sempre come obiettivo primario la valorizzazione dei propri atleti e pone al centro di questo progetto l’etica, la professionalità, lo stare insieme e il divertirsi durante le gare. L’intero roster per la nuova stagione ciclistica è suddiviso in tre blocchi per tipologia di corsa per affrontare al meglio un’annata di grande emozioni sui pedali.
Granfondisti: Matteo Gnucci, Emidio Celani, Alessandro Fantini, Wladimiro D’Ascenzo, Antonio Piccioni, Domenico Braccetti, Piero Amabili, Marco Prati, Lorena Zangheri, Giuseppe Campagna, Arina Voronova e tra i nuovi arrivati Stefano Scotti, Ettore Carlini, Laura Antonioni e Giulio Pomante.
Gare a circuito: Moreno Calcinari, Moreno Rapari, Samoca Vagnarelli, Danien Luku, Luca Curti, Tino Scatozza, Paolo Fiezzi, Emanuela Sampaolesi, Augusto Cannella, Stefano Ficcadenti, Andrea Pierangelini, Giuseppe Dezi, Francesco Iacoponi, Sergio Marconi, Imerio Concetti, Corrado Savini, Robert Sabbatini, Nicolas Forei, Alessandro Conti, Gisella Giacomozzi, Serafino Clementi, Giordano Petrocchi, Valter Basili, Leandro Mannino, Pasquale Orani, Adolfo Pochi, Pierluigi Fratini, Matteo Moretti, Antonio Pierangelini, Giordano Lucci, Andrea Di Paolo, Fernando De Rossi, Roberto Magnoni, Bruno Razzu, Graziano Verdini, Alessandro Piergentili, Giorgio Temperini (nuovo) ed Emidio Curti (nuovo).
Cicloturisti: Giuliano Maggiorana, Flaviano Ciccioli, Massimo Di Stefano, Piero Luciani Alberto Trapasso, Donatella Tirabassi, Laura Bonifazi, Marisa Sannicandro, Ester Maria Diamante, Debora Massetti, Ferdinando Siquini, Antonio Mangiulli, Serhei Kirichok, Francesco Di Iorio, Daniele Ubaldi, Pierluca Pocelli, Paolo Fabbri, Luigi Foresi, Helmut Scheggia, Roberto Micheli, Giampiero Micheli, Paolo Lorenzini, Giampiero Traini (nuovo) e Romeo Polci (nuovo).
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#CLIMATECHANGE MANCANO DUE SETTIMANE AL FERRARA FILM CORTO 2020 DEDICATO ALLA DIFESA DELL’AMBIENTE
Al via tra sole due settimane la 3^ edizione del FERRARA FILM CORTO, Festival Nazionale di cortometraggi organizzato dalla Ferrara Film Commission -  insieme a Cineclub Fedic e Ascom Confcommercio Ferrara - che si terrà dal 28 gennaio al 1 febbraio 2020 dalle ore 16.00 alle 19.00 e dalle 21.00 alle 23.30 presso la Sala Estense (Piazza Municipale di Ferrara).
Ferrara Film Commission ha preso a cuore la questione del Cambiamento Climatico e ha deciso di intitolare questa edizione del Festival #CLIMATECHANGE, ritenendo  necessario stimolare, attraverso il linguaggio cinematografico, la discussione e gli interventi concreti della popolazione, dei giovani in particolare, delle istituzioni e della politica su questo tema
Il Festival si svolgerà, sotto la direzione artistica del critico e storico del cinema Paolo Micalizzi. 
Cinque le giornate dedicate ai cortometraggi ammessi al concorso, al grande cinema a tema ambientale e a importanti ospiti sensibili alla tematica del Festival, ma anche  tese a sottolineare alcune collaborazioni nel campo della cultura cinematografica e a porgere omaggio ad alcune personalità importanti del cinema italiano.
Diciassette le opere ammesse in concorso – selezionate da una Commissione formata da Soci della Ferrara Film Commission: Paolo Micalizzi (Presidente), Mattia Bricalli, Stefano Duo, Eugenio Squarcia e Barbara Vincenzi - che mettono in evidenza argomenti relativi ad ambiente e cambiamento climatico, rapporto uomo- ambiente, raccolta differenziata dei rifiuti, l’ambiente dopo una possibile estinzione della specie umana, rapporto tra passato e futuro dell’umanità.
A giudicarle e assegnare i premi sarà una Giuria di esperti presieduta dal regista Franco Piavoli e composta da Gaetano Capizzi, Direttore del Festival CinemAmbiente di Torino, dallo scenografo ferrarese  Lorenzo Cutuli, dall’attrice e regista Karin Proia e dall’attore e produttore Raffaele Buranelli.
Dopo la proiezione di ogni ciclo di opere in Concorso  avrà luogo un Incontro con gli Autori coordinato da Cesare Bastelli, regista e rinomato direttore della fotografia che annovera importanti collaborazioni con Pupi Avati, e da Giorgio Ricci, filmmaker  storico, già presidente nazionale della Fedic (Federazione Nazionale dei Cineclub).
Il Festival si articolerà in due momenti che si svolgeranno alla Sala Estense.
Nei giorni 28 e 29 gennaio avrà luogo “Aspettando il Festival” dedicato soprattutto a proiezioni ed eventi relativi al cambiamento climatico. In questo contesto è prevista anche la proiezione di un film all’Apollo Cinepark. Continuando la collaborazione con il Roma Film Corto, il suo Direttore Roberto Petrocchi proporrà martedì 28 gennaio (ore 18) la proiezione di 4 cortometraggi presentati al Festival romano del 2019: 2 sul tema del cambiamento climatico e 2 tra i vincitori del Festival.
Mercoledì 29 gennaio (ore 16) alla Sala Estense avrà luogo una Conversazione–dialogo sul tema del cambiamento climatico tra Stefano Mazzotti, Direttore del Museo di Storia Naturale di Ferrara, il biologo marino Luca Marini e Raffaele Bruschi, attivista del movimento studentesco Friday for Future.   
Giovedì 30 gennaio prenderà l’avvio il Concorso Ferrara Film Corto che si svolgerà, contestualmente ad altri eventi culturali, fino a sabato 1 febbraio. Oltre alle 17 opere in Concorso avrà luogo la proiezione di opere fuori concorso: 2 di Aqua Aura presentate da Raffaele Piseddu, 6 cortometraggi di “CinemAmbiente 2019” introdotti dal suo Direttore Artistico Gaetano Capizzi e 2 cortometraggi realizzati da 2 allievi della Scuola IULM di Milano, coordinati dal regista Mauro Conciatori.
Omaggio del Ferrara Film Corto al suo Presidente di Giuria Franco Piavoli, singolare figura di filmaker indipendente che realizza e produce da solo i suoi film e persegue un’idea di cinema lirico-sinfonico in cui le immagini costituiscono una sorta di partitura audiovisiva dal forte impatto emozionale. Saranno proiettati 3 sue opere del periodo che lo hanno lanciato verso una dimensione internazionale cinematografica.
Omaggio anche all’attrice, scomparsa  nel luglio 2019, Ilaria Occhini, molto nota a teatro e in televisione ma anche come interprete di film recenti, attraverso un docu-film dal titolo “L’intelligenza del cuore. Ilaria Occhini” – realizzato e presentato dal regista Mauro Conciatori - che vede la presenza della figlia dell’attrice Alexandra e del marito, notissimo scrittore, Raffaele La Capria e la partecipazione di Agnese Nano.
Nella mattinata di sabato 1 febbraio si svolgerà, al Circolo dei Negozianti, una Tavola rotonda sul tema “Essere filmmaker” con la partecipazione anche della Fedic Nazionale. Sarà un’occasione per stimolare i filmmaker ferraresi a realizzare nuove opere e a conoscere la collaborazione che la Ferrara Film Commission potrà loro dare.
Il Festival si concluderà Sabato 1 febbraio (ore 21) alla Sala Estense, con una serata che sarà presentata dall’attore ferrarese Stefano Duo e dall’attrice-regista Karin Proia, madrina del Festival. in cui avrà luogo la Cerimonia di premiazione del Ferrara Film Corto 2020. A chiusura della serata, saarà proiettato, in anteprima per Ferrara, il film “Una gita a Roma” di Karin Proia, attrice e regista sia teatrale che cinematografica, che è tra i protagonisti della serie cult “Boris”. Il film, che racconta una Roma vista da due bambini, è del 2017 ed è il primo lungometraggio realizzato dalla regista. Il film costituisce un’impresa di famiglia perché è sceneggiato insieme al marito Raffaele Buranelli, produttore e attore, e vede tra gli interpreti, oltre alla coppia, anche la loro figlia Tea. Nel cast due volti molto noti dello schermo: Philippe Leroy e Claudia Cardinale. 
Per ulteriori informazioni:
Alberto Squarcia, Presidente FFC
(tel.335.1363928; [email protected]),
Margherita Pasetti , Segretaria e coordinatrice FFC
(tel. 349.3607852; [email protected])
Ufficio Stampa
Federica Tarroni
Tel. 347.0555858
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agrpress-blog · 3 months
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In libreria dal 2 febbraio 2024 il nuovo libro di Valentina Notarberardino Operazione bestseller. Dietro le quinte del successo editoriale (Ponte alle Grazie). Il libro verrà presentato presso la Libreria Nuova Europa ai Granai - via Mario Rigamonti 100, in zona viale Tintoretto - venerdì 16 febbraio alle ore 18.30. Testimonianze inedite di Alessandra Casella, Alessandro Della Casa, Antonio Franchini, Antonio Pascale, Barbara e Francesca Pieralice, Bruno Luverà, Caterina Marietti, Enrico Carraro, Enza Campino, Filippo Guglielmone, Gaia Manzini, Gian Marco Griffi, Gianluigi Simonetti, Giorgio Zanchini, Giuseppe Laterza, GFK, Mario Desiati, Matteo B. Bianchi, Michele Foschini, Monica Manzotti, Nicola Lagioia, Paolo Di Stefano, Romano Montroni, Simonetta Pillon, Stefano Petrocchi. «Quello che propongo è un viaggio nel mondo nascosto dell’editoria, attraverso la vita materiale dei libri e quella immateriale, che talvolta porta anche all’anonimato alle stelle. Importanti compagni di viaggio, alcuni (tanti) protagonisti d’eccezione del mondo editoriale con le loro testimonianze esclusive: scrittori, editori, direttori commerciali, editor, librai, giornalisti culturali e critici letterari, organizzatori di festival, direttore dei principali premi, conduttori televisivi, radiofonici e di podcast, e gli addetti al rilevamento delle vendite e alla compilazione delle classifiche» (Valentina Notarberardino) Un viaggio curioso, chiarificatore ed entusiasmante dietro le quinte dell'editoria italiana: la maggior industria culturale del Paese. «Per chi fa il nostro lavoro, una vera goduria. Per gli appassionati un divertissement scritto bene, spiritoso e ricco di sorprese. Un libro pieno di risvolti. E non è una battuta. Né una fascetta» (Giuseppe Civati) «Con Notarberardino, a furia di leggere tutti i segreti dei libri, si finirà per leggerli con occhi diversi» (Giuseppe Matarazzo, «Avvenire») I segreti del libro finalmente svelati agli amanti della lettura. Perché certi libri hanno successo e altri no? Perché di alcuni si capisce presto che finiranno tra i «libri dell'anno» mentre altri passano in sordina? Come arrivano gli amati tomi in libreria? Come si partecipa ai premi letterari? Chi vota?  E soprattutto, perché vince chi vince? E chi perde, come la prende? Si può vivere di sola scrittura? Perché ogni anno in Italia vengono pubblicati così tanti titoli? Come funzionano i festival letterari e le fiere del libro? Che cosa riesce a fare un bravo libraio per il successo di un libro? Che impatto hanno i social? I podcast? Le trasmissioni radio e tv? Come funzionano le classifiche? Come si rilevano le vendite, e chi lo fa? Insomma: che cosa fa vendere i libri?   Agli appassionati/appassionate della lettura Operazione bestseller racconta tutto questo: la vita materiale del libro dalla tipografia al comodino, e la vita immateriale, dall'anonimato alle stelle. E lo fa avvalendosi del contributo di alcuni protagonisti del mondo editoriale e delle loro testimonianze esclusive. Valentina Notarberardino è nata a Fondi (LT) e vive a Roma, dove lavora nel settore editoriale da oltre quindici anni, molti fra i quali come responsabile dell’Ufficio Stampa e della Comunicazione di Contrasto. Ha collaborato come coordinatrice didattica con il Master in Editoria, Giornalismo e Management culturale dell’Università di Roma Sapienza, dove tiene un corso dedicato al Paratesto ed alla Comunicazione dei libri. Ha uno spazio di approfondimento su RaiUno, dedicato alle copertine dei libri. È co-curatrice del volume Libero de Libero. Le poesie (Bulzoni, 2011), e autrice di Fuori di testo. Titoli, copertine, fascette e altre diavolerie (Ponte alle Grazie, 2020). Operazione bestseller. Dietro le quinte del successo editoriale di Valentina Notarberardino, pubblicato da Ponte alle Grazie (Milano) nella collana “Saggi” - testimonianze inedite di Alessandra Casella, Alessandro Della Casa, Antonio Franchini, Antonio Pascale, Barbara e Francesca Pieralice,
Bruno Luverà, Caterina Marietti, Enrico Carraro, Enza Campino, Filippo Guglielmone, Gaia Manzini, Gian Marco Griffi, Gianluigi Simonetti, Giorgio Zanchini, Giuseppe Laterza, GFK, Mario Desiati, Matteo B. Bianchi, Michele Foschini, Monica Manzotti, Nicola Lagioia, Paolo Di Stefano, Romano Montroni, Simonetta Pillon, Stefano Petrocchi - sarà disponibile in libreria e online dal 2 febbraio 2024 e verrà presentato presso la Libreria Nuova Europa ai Granai venerdì 16 febbraio alle ore 18.30.
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tmnotizie · 5 years
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di Stefania Mezzina
TERAMO – Si svolgerà nella notte tra sabato 3 e domenica 4  agosto il 39° pellegrinaggio a piedi Teramo San Gabriele. “Il pellegrinaggio – spiega padre Francesco Cordeschi, ideatore e anima del pellegrinaggio, nato 39 anni fa con la Tendopoli di San Gabriele  – avrà per tema queste parole: “Con San Gabriele alzati e cammina”. Ispirandoci alle  parole di papa Francesco: “oggi il Signore a ognuno di noi dice: alzati, cammina, prendi la tua vita com’è, bella, brutta come sia, prendila e vai avanti. Non avere paura, vai avanti con la tua barella. E’ la tua vita, è la tua gioia”.
Il programma: Il tradizionale pellegrinaggio partirà da Teramo sabato 3 agosto, alle ore 22, davanti al Duomo, dove il vescovo di Teramo-Atri, Monsignor Lorenzo Leuzzi, impartirà le benedizione ai pellegrini che cominceranno il cammino verso il Santuario, guidati da una croce luminosa. Domenica 4 agosto alle ore 01 è prevista la prima sosta, in piazza Orsini a Montorio, dove ci sarà l’arrivo in contemporanea, portata in staffetta da 20 podisti, della Fiaccola della Speranza partita nel pomeriggio dal centro storico dell’Aquila.
Dopo la benedizione ed il ristoro allestito dalla comunità montoriese, i fedeli ripartiranno verso il Santuario. Un seconda sosta ci sarà intorno alle 04 a Tossicia. Alle prime luci dell’alba i pellegrini si fermeranno sotto i piloni dell’autostrada A24, con in lontananza la vista del Santuario, per la recita dell’Angelus. Intorno alle 6.30 l’arrivo e la benedizione del rettore del Santuario padre Natale Panetta ai fedeli, prima della santa messa. Alle ore 7 verrà celebrata la santa messa. Per informazioni contattare Ugo al 3382282110 oppure padre Francesco 335326313.
La 39° Tendopoli di San Gabriele, si svolgerà, invece, dal 20 al 24 agosto al Santuario di Isola del Gran Sasso. In continuità con il tema sviluppato lo scorso anno, “l’unica libertà che abbiamo è scegliere da chi dipendere”.  In questa Tendopoli i giovani verranno messi di fronte ad una scelta sintetizzata nello slogan “Liberi con un sì”.
 “Il segreto della felicità è la libertà  –  spiega padre Francesco Cordeschi- il segreto della libertà è il coraggio. Nella vita se fai ciò che ami sarai libero, se ami ciò che fai sarai felice. Se sei libero, sei tu che crei il mondo; se non sei libero, il mondo crea te! Per non essere una fotocopia di un “modello giovane”, omologato dal sistema, ti invito a partecipare alla Tendopoli, dove potrai scoprire la bellezza e la gioia di ciò che Dio, il tuo creatore, sa che tu sei. Un dono d’amore. Solo con un sì coraggioso, ti scoprirai autorevole come la donna di Cana, per indicare ai pellegrini del tempo, agli argonauti raminghi nel mare della liquida cultura di oggi, come cambiare la disperazione in speranza, la tristezza in gioia, l’acqua in vino”.
Martedì 20 agosto alle ore 18.30 sarà Sua Eccellenza, Monsignor Lorenzo Leuzzi, vescovo della diocesi di Teramo-Atri, ad aprire ufficialmente la Tendopoli, insieme al provinciale dei padri Passionisti padre Luigi Vaninetticon il saluto ai tendopolisti. I giovani si prepareranno quindi, dopo il Tend Fest con Game of Tends,  ad accogliere in serata l’arrivo della Fiaccola della Speranza, benedetta da Giovanni Paolo II prima, da Benedetto XVI dopo e infine da Papa Francesco, portata in staffetta da un gruppo di 20 podisti di Montorio al Vomano.
La Fiaccola partirà dal centro storico dell’Aquila, per ritornare, così come accadde 10 anni fa, nel cuore della città che porta ancora i segni di quel sisma che ha distrutto la città e ucciso 109 persone. La Fiaccola partendo il 3 agosto alle 18 dalla Basilica di Collemaggio attraverserà l’Aquila e poi passando per la statale 80 e il passo delle Capannelle correrà attraverso Arischia,  Ortolano, Paladini e Aprati e poi lungo la via Salaria verso Montorio.
Qui l’arrivo dei podisti è previsto per l’una di notte, in concomitanza dell’arrivo in piazza Orsini del pellegrinaggio a piedi Teramo-San Gabriele. La Fiaccola, quindi, si fermerà a Montorio, dove verrà custodita nella chiesa di San Rocco fino a martedì 20 agosto. Da qui ripartirà alle volte del Santuario di San Gabriele, dove il suo arrivo è previsto in tarda serata alle ore 23 per l’apertura ufficiale della 39° Tendopoli.
Mercoledì 20 agosto i ragazzi entreranno nel vivo della Tendopoli, con la gioiosa testimonianza dei TwoTwins, i gemelli Valerio e Fabrizio Salvatori diventati famosi nel salotto condotto da Paolo Bonolis  “Avanti un altro”, ma anche modelli e testimonial di numerose campagne pubblicitarie e speaker radiofonici. In serata è in programma il tend fest con il gruppo “8 millimetri”.
Giovedì 22 agosto alle ore 9.30 aprirà la mattinata di riflessione don Giovanni Giorgio, docente di filosofia teorica della Pontificia Università Lateranense di Roma, con la relazione “Attingete e portate”. Don Giorgio solleciterà i giovani a vivere la realtà contemporanea, pur segnata da tante difficoltà e povertà, e ad impegnarsi a rivelarne i valori. Nel pomeriggio alle 15, la festa della famiglia Tendopoli, con la testimonianza della giornalista e scrittrice Costanza Miriano che parlerà delle problematiche attuali della vita famigliare. E in serata il tend fest “Tendopolisti allo sbaraglio”.
Venerdì 23 agosto lo scrittore e teologo don Luigi Maria Epicoco,  con la relazione dal titolo “Fate quello che lui vi dirà, la forza di quello avvenga per me”,  sintetizzerà le problematiche emerse nel corso delle varie giornate di riflessione invitando i giovani a vivere la libertà come totale dipendenza di amore da Dio. Nel pomeriggio, a partire dalle ore 15, si terranno il consueto deserto e la festa della riconciliazione, prima della via crucis serale alle ore 21 sul piazzale del Santuario.
Sabato 24 agosto la Tendopoli chiuderà con la Festa dei giovani e la tradizionale marcia a piedi Isola – San Gabriele. Alle 11 è prevista la messa presieduta dall’arcivescovo metropolita dell’Aquila SuaEminenza il cardinale Giuseppe Petrocchi, e poi, come tradizione vuole, la foto ricordo davanti al vecchio Santuario. Nel pomeriggio, la conclusione: alle ore 14 i saluti con il gruppo di animazione della Tendopoli.
E’ possibile seguire la Tendopoli on line sul sito www.tendopoli.it e sui canali social Facebook (Tendopoli di San Gabriele Ets), Twitter (@Tendopoli_IT) e Instagram (tendopoli.sangabriele) , digitando gli hashtag ufficiali: #Tendopoli2019 #accendilasperanza.
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tmnotizie · 5 years
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ASCOLI PUCENO – Appuntamento domenica 20 gennaio (alle ore 18,00 presso la libreria Rinascita di Ascoli Piceno, in piazza Roma 7) con il romanzo La rampicante di Davide Grittani(LiberAria Editrice, Bari 2018; Pagg. 222; Prezzo di copertina 16,50 euro; Collana Meduse) che alcune indiscrezioni del mondo editoriale dànno tra i canditati al Premio Strega 2019 (https://www.illibraio.it/premio-strega-2019-voci-sui-candidati-948207/). Dialogano con l’autore Lucia Marinangeli, presidente AIDO – Marche, Paolo Cappelli presidente AIDO – Ascoli Piceno ed Eleonora Tassoni, libreria Rinascita – Ascoli Piceno.
Un libro che sta emozionando e contagiando i lettori, grazie a una storia molto complessa ma anche molto affascinante.Completamente ambientata nelle Marche, dal Fermano al Maceratese, dalla regione che con straordinaria dignità ha reagito a tutto ciò che le è successo negli ultimi anni, a cominciare dal sisma del 2016. Una storia realmente accaduta (agli inizi degli anni Novanta) che Davide Grittani ha ricostruito recuperando fatti e misteri, mescolando con cura una trama d’altri tempi a personaggi e circostanze dei nostri giorni.
Ognuno di noi si trascina una sua “controstoria” dell’11 settembre, non di ciò che successe quel giorno ma di ciò che stava facendo in quel momento. In un piccolo paese che porta il nome del mare ma s’aggrappa alle colline, l’11 settembre 2001 un adolescente scopre di non essere ciò che credeva. Comincia una scivolosa rincorsa alla verità, un viaggio miserabile e commovente durante cui è costretto a misurarsi con ipocrisie, inganni, generosità, necessità e vendette.
Nella calma imperturbabile di Sant’Elpidio a Mare ribolle il sangue di un ragazzo: un ragazzo che decide di ribellarsi alle logiche del branco, mentre una bambina sente voci nella sua testa e dispensa una strana saggezza, e mentre un padre impone rispetto comprando i destini di chi lo circonda. La rampicanteracconta la piccola e maestosa epopea di Riccardo Graziosi, la sua avventura umana dall’età di 15 ai 30 anni.
Una trama fitta, tirata dalla prima all’ultima pagina, giocata sull’incapacità degli uomini di rendersi conto del privilegio che gli è stato concesso dalla vita, sull’importanza del dono (ammesso che uno appia riconoscerlo) e sulla perversa casualità della fortuna.
Una tragedia pop e shakespeariana che parte da lontano e arriva fino alle Marche dell’ultimo terremoto (2016), una storia spietata e romantica che indaga le nostre coscienze, come dice Dacia Maraini a proposito de La rampicante, fino a chiederci se «ci siamo meritati tutto ciò che abbiamo avuto?» Davide Grittani affronta alcuni dei temi più cari alla letteratura universale, come la relazione tra padre e figlio, il rapporto dell’uomo con la giustizia e con il denaro – e quindi essenzialmente con la verità – passando per la stringente attualità di argomenti come l’adozione e il disagio infantile, fino all’atto estremo, solenne e irreversibile della donazione d’organi.
Furio Colombo descrivendo La rampicante sostiene che il romanzo «è come un documentario, narrato però con impetuosa espressività letteraria. Incalzano i fatti, le sequenza di eventi, la durezza delle parole e dei sentimenti, che hanno una brutale vitalità rara nella fiction».
Il continuo incalzare dei fatti e l’agilità coinvolgente con cui la storia procede, riportando paradossalmente tutto al punto di partenza, suggellano il titolo del libro: La rampicante. Riccardo trascorrerà la vita a implorare comprensione e meditare vendetta, inciampando continuamente nei rami dell’edera: simbolo del destino che non scende a patti, che non accetta compromessi.
Adesso questo romanzo, che sta girando l’Italia con numerose presentazioni allestite e in corso di allestimento, è tra i papabili a una candidatura al Premio Strega 2019, cioè la competizione letteraria ed editoriale più importante dell’Italia e tra le più importanti d’Europa. Fa un certo effetto, saper chw alla base di questa esperienza ci siano una storia e un’ambientazione che sono state calate totalmente all’interno delle Marche, di un territorio che attraverso queste pagine racconta del fascino straordinariamente misterioso di un popolo così nascosto, così essenziale. «Una storia coraggiosa e importante, ambientata nelle Marche che nessuno conosce bene quanto il silenzio e la dignità».
Hanno detto de “La rampicante”
«La donazione degli organi resta il più misterioso e affascinante metodo per tornare a nascere. Sono davvero pochi i romanzi che se ne sono occupati senza scadere nella banalità, quello di Davide Grittani lo fa addirittura con una discreta dose di cinismo. Nelle mani del lettore, alla fine del libro, resta l’interrogativo che forse sta alla base di tutte le coscienze: ci siamo meritati tutto ciò che abbiamo avuto?». Dacia Maraini
«Scritta in una lingua delicata, questa è la storia di come un tormento finisca per diventare una rivelazione. L’autore riporta la vita nelle terre scosse dal terremoto, e lo fa con la necessaria crudeltà della letteratura. Un libro molto denso, pieno di personaggi che si mostrano e nascondono continuamente come dentro scatole cinesi. Un omaggio alla poesia delle Marche, alla forza d’animo dei marchigiani». Wanda Marasco
«La ampicante è come un documentario, narrato però con impetuosa espressività letteraria. Incalzano i fatti, le sequenze di eventi, la durezza delle parole e dei sentimenti, che hanno una brutale vitalità rara nella fiction. Di questo romanzo di Grittani si può dire che la narrazione, risoluta e tenace, supera l’invenzione. Non consola, fa luce». Furio Colombo
«Un romanzo che incanta alla pagina, emoziona e coinvolge come poche altre storie. Grittani riesce a rapire la coscienza del lettore, che poi è la principale missione degli scrittori. La scrittura, visiva ed agile, appare dotata di una rara intensità». Roberto Pazzi
«La rampicante racconta di un Paese di cui non ci vergogniamo mai abbastanza, dei delitti e delle pene che ogni giorno si consumano nelle pieghe della nostra provincia. Scritto con una voce raffinata e cinica, il romanzo di Grittani parla di usura, amore, morte ma anche di trapianti e speranze. Parla delle Marche, terre magiche e misteriose in cui nulla sembra avvenire per caso. Nemmeno il terremoto, che scuote la vita dei personaggi ma che soprattutto scuoterà la coscienza dei lettori». Andrea Purgatori
«Un viaggio all’interno di una terra che non si risparmia, che lesina le parole avvolgendosi in un silenzio senza redenzione; un’esperienza narrativa che forse va al di là delle possibilità umane di comprensione, offrendo al lettore uno spunto di riflessione necessario seppur crudele; un percorso ad ostacoli che si muove tra la donazione degli organi, il ricordo ancora vivo del terremoto e la percezione della solitudine a cui tutti gli uomini – buoni o cattivi – sono destinati. Un appello alla vita che, come l’edera, resiste e persevera. Tutto questo è La rampicante di Davide Grittani». Giulia Ciarapica
«La capacità di riconoscere e aggrapparsi alla bellezza appartiene alle anime tormentate, come quelle di Riccardo ed Edera, protagonisti di un romanzo potente che intreccia ombra e luce, vita e morte, segreti e rivelazioni, sconfitte e rinascite. Questo continuo gioco di opposti, presente anche nell’esistenza di ognuno di noi, è narrato benissimo da Grittani che, con scrittura solida e mai compiaciuta, compone paesaggi umani nei quali sostare. Sullo sfondo le Marche, metafora di mondi interiori che tremano dal di dentro, eppure in grado di ricominciare». Paola Cereda
Davide Grittani (Foggia, 1970) è giornalista e scrittore. Dal 2006 al 2016 ha curato la prima mostra internazionale della letteratura italiana tradotta all’estero Written in Italy, che ha raccolto ed esposto (in 16 Paesi di tutti i Continenti) una biblioteca di oltre 3200 traduzioni in rappresentanza di 800 autori italiani dal 200 ad oggi, 56 lingue e 24 alfabeti: per Written in Italy si è aggiudicato il Premio Maria Grazia Cutuli 2010.
Ha pubblicato il romanzoRondò. Storia d’amore, tarocchi e vino (Transeuropa 1998, allora diretta da Massimo Canalini) e E invece io (Biblioteca del Vascello 2016, Torino) presentato in concorso al Premio Strega 2017. Della sua scrittura e delle sue attività si sono occupati a vario titolo Alessandro Piva, Giorgio Barberi Squarotti, Giampaolo Rugarli, Dacia Maraini, Ettore Mo, Corrado Augias, Marcello Sorgi, Wanda Marasco, Andrea Purgatori, Massimo Canalini, Fabio Geda, Roberto Pazzi, Stefano Petrocchi, Mario Sansone e Furio Colombo. La rampicante (LiberAria Editrice 2018, Bari) è il suo terzo romanzo.
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