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#matura 2020
pienadicicatrici · 6 months
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A mia sorella, che sta soffrendo e non lo vuole fare vedere.
So perfettamente come stai, o forse non del tutto. Non siamo uguali, ma abbiamo lo stesso sangue e ciò ci rende simili. Non pensare di essere sola, se ci sono io, non lo sarai mai, fino alla fine dei miei giorni.
È difficile andare avanti quando il mondo sembra non voler camminare con te, quando una delusione dopo l'altra bussa alla porta, ma tu aprila sta cazzo di porta, buttala giù spaccata abbattila ma sta porta non ci deve più essere. Ora, con le stesse mani con cui hai buttato giù quella porta prendi il tuo cuore e il tuo cervello e cammina a testa alta, perché per l'età che hai, sei anche troppo matura per stare a piangere sulle sbucciature. Non dico che tu non debba piangere, fallo fino a finirle le lacrime, ma non restare lì dentro. Tre anni sembrano essere stati buttati, o forse non del tutto, ma tutto ciò ti ha insegnato cose che solo tu sai, emozioni che non hai mai provato.
Respira, goditi la strada che stai facendo, accetta la vita per come è, anche per quanto dura possa essere. Non sarai mai sola, ci sarà sempre qualcuno con te.
Vorrei essere lì questi giorni con te, questo periodo con te perché sento che stare così da sola non ti fa stare molto bene, vorrei all'essere li con te anche solo per giocare a Cod insieme, senza pensare a quel pirla o alla nostra famiglia che crea solo casino, solo goderci il tempo insieme, come se fossimo ancora nel 2020 a casa con il lockdown.
Abbi la forza di accettare il dolore, riconoscilo, vivilo e fai di tutto per uscire da lì, non fermarti dentro, io sono con te.
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ilhoonftw · 9 days
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i didn't trim my hair for like three months (depression) and realised this is the longest my hair has been since 2012 and 'thou shall not cut hair before matura exams or you will fail'
the way i joke about balding but my hair still grows +2cm per month 🫣
after 2013 i used to keep my hair short, even had an undercut once 🧐 shaved it all off bald in 2018, then again in 2019, 2020 lockdowns it grew pretty long but i managed to get a semi-legal haircut couple times so. then i started learning how to cut my hair
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micro961 · 4 months
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Leti Dafne - Sono tornata
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L'ultimo singolo dell’artista cremonese che unisce rap e lirica
Rinascita, nuovi inizi dopo la pandemia e tanto altro. “Sono tornata” è il nuovo singolo di Leti Dafne uscito per ED Music Recording, Egiuann in società con Daze, del gruppo Jaywork. Il ritorno musicale dell'artista, dopo il periodo della pandemia, in cui tutto il mondo è rimasto bloccato.
«La sensazione, comune a molte donne sopra i 45, di avere ormai poco da offrire. Questa società spesso passa messaggi come: "l'uomo matura e migliora come il vino, la donna invece è destinata ad invecchiare ed essere poco attraente”». Leti Dafne
 Leti Dafne torna più incattivita che mai, con il suo rap sfacciato e irriverente. Torna con i capelli grigi e dichiara: «Eh già, questa società mi vorrebbe come nonna Papera a sfornare dolci e invece sforno rime cattive però come Maga Magò)». 
La produzione è firmata dallo stesso Egiuann e da Marino Armeno che hanno proiettato le liriche in una fusione di sonorità classiche e hip hop moderne. Viene invitata ad esibirsi come ospite al Premio Tenco nella serata di sabato 21 ottobre in occasione dell’assegnazione delle Targhe Tenco 2023.
Letizia Sperzaga, in arte Leti Dafne, è stata per 20 anni cantante lirica, e ha debuttato in molti ruoli operistici. È anche autrice teatrale, vincitrice di numerosi premi letterari. Dal 2015 scrive canzoni sue. È l’unica musicista al mondo a mischiare due generi molto lontani: il rap e la lirica. Nonostante la formazione classica ha sempre amato il rap fin da ragazzina, ed è convinta che con la buona metrica si possa veicolare qualsiasi tipo di messaggio. Nata a Cremona nel 1974, è diplomata in canto lirico presso il Conservatorio “A. Boito” di Parma, e laureata presso l’Istituto di Alta Formazione Artistica a Parma. Ha frequentato l’Accademia di Arte Scenica per cantanti lirici a Modena. Ha insegnato canto lirico e leggero in numerose scuole e accademie musicali. Pur amando molto l’Opera lirica ha sentito l’esigenza di creare qualcosa di nuovo, di suo, che “svecchiasse” la Lirica pur nel rispetto della tradizione. Nel 2017 esce il primo videoclip esperimento: “RIP Callas”, una canzone ironica sul mondo dell’Opera.
Nel 2018 esce il primo EP “Perle ai porci” (dando vita alla collaborazione con il producer e arrangiatore Egiuann). I suoi videoclip, toccano spesso l’argomento della della Cultura e dell’Arte in Italia. Occupandosi anche di divulgazione, ha creato anche una serie di video chiamata “Opere in 2 minuti” che raccontano in breve la trama delle Opere liriche in forma rap.
Nell’ottobre 2021 esce il nuovo singolo “L’altra metà del cielo”, che racconta con amarezza della disparità di genere nella nostra società. 
Leti Dafne attualmente collabora con le etichette ED Music e Jaywork. Un altro argomento che tratta spesso nei suoi brani è la disparità di genere, certamente con un punto di vista femminile, che nel rap è molto raro. Occupandosi anche di divulgazione, ha creato anche una serie di video chiamata “Opere in 2 minuti” che raccontano in breve la trama delle Opere liriche in forma rap. Il 1° aprile 2020 in piena pandemia, è uscito il suo primo album musicale dal titolo “Molto di più”. Da luglio 2023 collabora con Mattia Mugnai, violinista e amico storico, con cui ha sempre condiviso passioni come filosofia, kabbalah, spiritualità, mentalità finanziaria e molto altro. Una collaborazione che è iniziata per gioco e totalmente in amicizia, ma che si è rivelata invece un perfetto sostegno professionale, soprattutto per le performance dal vivo.
Contatti e social
https://www.youtube.com/channel/UC63sdmnjoAEp_ie4EvqyeEg https://www.instagram.com/letidafne/ bit.ly/letidafne_spoty
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notiziariofinanziario · 4 months
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Da uno studio di I-Com e Join Group emerge che le reti private 5g stanno conoscendo uno sviluppo anche in Italia
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Per accelerare la diffusione delle reti private 5g il Governo dovrebbe offrire le agevolazioni fiscali. Tutto questo è emerso dallo studio dal titolo “I modelli di business del 5G: come incrociare domanda e offerta" realizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) e Join Group nell’ambito di Futur#Lab, il progetto promosso da I-Com e WINDTRE, in collaborazione con Join Group e con la partnership di Ericsson e INWIT.  L’indagine è stata presentata a Roma nel corso della terza tavola rotonda del 2023 alla quale hanno partecipato, oltre al presidente I-Com Stefano da Empoli e al Direttore External Affairs and Sustainability di WINDTRE Roberto Basso, il senior business advisor di Join Group Enrico Barsotti e la vicepresidente I-Com Silvia Compagnucci – che hanno illustrato la ricerca – il Professore di Telecomunicazioni Politecnico di Milano Antonio Capone, il Professore di Strategy, Entrepreneurship and Governance SDA Bocconi Carlo Alberto Carnevale Maffé, il CEO di Open Gate Italia Laura Rovizzi, l’External Relations, Communication & Sustainability Director Inwit Michelangelo Suigo, il Deputato di Azione-Italia Viva-Renew Europe e segretario della Commissione Finanze Mauro Del Barba e il Dirigente Divisione Attività internazionale e pianificazione delle frequenze della Direzione Generale per le tecnologie delle comunicazioni e la sicurezza informatica Ministero delle Imprese e del Made in Italy Umberto Mascia. Il dibattito è stato moderato dal presidente di Join Group Alessandra Bucci, partner dell’iniziativa. Il rapporto evidenzia che, nonostante lo sviluppo commerciale del 5G nel mondo, in Italia l’ampia concorrenzaha di fattolimitato gli investimento, anche per il progressivo calo del fatturato: nel quinquennio 2018-2022 i ricavi del settore telco si sono ridotti del 13,7%, passando da 31,2 a 26,9 miliardi. Il calo ha interessato sia le comunicazioni fisse che mobili, anche se risulta molto più accentuato per queste ultime che, nel quinquennio di riferimento, hanno perso il 20,4% dei ricavi. La prospettiva di aumento delle sottoscrizioni al servizio, nel caso specifico della Penisola, non avrà gli effetti positivi registrati in altri paesi.  Tra le innovazioni legate al 5G con le potenzialità più elevate ci sono appunto le Private Network al servizio delle imprese, le reti progettate specificamente per un’organizzazione aziendale. Secondo i dati raccolti dalla Global Mobile Suppliers Association (GSA), alla fine del terzo trimestre del 2022 risultavano essere state implementate 955 reti private a livello globale, con un aumento di circa il 32% rispetto al 2021 e del 123% sul 2020.  Gli ultimi dati dello European 5G Observatory (settembre 2023) individuano 94 reti private mobili aziendali dislocate in 21 Stati Membri UE con una maggiore concentrazione in Germania (20) e in Francia (13), mentre l'Italia è in ritardo con solo quattro reti attive. Dal punto di vista settoriale, dall’analisi emerge una netta prevalenza dell’industria, che conta 50 casi, mentre al secondo posto si trova il comparto dei trasporti con 20. Relativamente all’Italia, gran parte di questi afferiscono all’industria: ne è un esempio la collaborazione tra WindTre Business e il terminal Psa Italy di Genova Prà, che punta a realizzare nei prossimi anni uno Smart Port a Genova basato su una private network 5G sicura, performante ed espandibile - e uno all’ambito istruzione e ricerca. "Il 2024 può essere l’anno delle reti private 5G: la tecnologia è matura, i benefici sono chiari, già quest’anno abbiamo visto le prime realizzazioni pratiche", ha affermato il presidente I-Com Stefano da Empoli, aggiungendo "il Governo può dare un impulso decisivo all’accelerazione attraverso un piano “Transizione 5.0” che dovrebbe includere tra le spese agevolate anche quelle relative alla connettività, colpevolmente esclusa dai precedenti provvedimenti". Un ruolo importante nell’avvicinare le imprese verso le nuove tecnologie è infatti giocato dagli incentivi per la transizione digitale. Tuttavia, tra quelle oggetto di incentivazione e sostegno non rientrano le infrastrutture di rete per tlc e ciò costituisce un grave deficit, poiché sussiste una significativa interconnessione tra macchinari industriali e reti. Nell’ottica del miglioramento della copertura e delle performance delle reti 5Gfigurano le coperture indoor dedicate come i DAS(Distributed Antenna System), che migliorano la ricezione del segnale degli operatori mobili in aree particolarmente dense e affollate o dove il segnale non risulta sufficiente ad assicurare una ricezione ottimale (ospedali, musei, centri commerciali, stadi ecc.). Le coperture DAS sono realizzate in ottica multi-operatore e consentono di migliorare il servizio mobile per tutti clienti mobili presenti nell’area,. Read the full article
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Digitalizzazione Italia nell'era post pandemia
Digitalizzazione Italia: la pandemia vi ha dato un forte impulso anche se a macchia di leopardo. Ha seguito cioè la strada indicata dalle esigenze di un Paese entrato in lockdown da un giorno all'altro. In quei mesi 6,6 milioni di lavoratori sono diventati smartworkers; abbiamo dialogato con le pubbliche amministrazioni e ottenuto documenti anagrafici da remoto; i nostri ragazzi hanno studiato in DAD. Solo alcuni esempi, questi, che ci hanno aperto un nuovo orizzonte che ora, però, va inseguito in modo più ragionato. Per capire che direzione debba prendere il nostro Paese per raggiungere un livello di digitalizzazione degno dell'era post pandemica, abbiamo intervistato Davide D’Arcangelo, Responsabile relazioni esterne e Pnrr della Fondazione Italia Digitale e vicepresidente di Network Impatta. Dottor D'Arcangelo, durante la pandemia l’Italia ha conosciuto un forte impulso alla digitalizzazione anche se in maniera funzionale alle esigenze del momento. Quali azioni bisogna mettere in campo ora per attuare una vera cultura digitale? Davide D'Arcangelo Sembra un’epoca già lontana, ma appena due anni fa il mondo del lavoro e della scuola hanno conosciuto uno vero e proprio choc tecnologico, scoprendosi resilienti ma, allo stesso tempo, ancora lontane dall’avere dotazioni tecnologiche efficienti. Solo nel 2020 si è passati da 570mila smartworkers a 6,6 milioni, per non parlare della didattica a distanza per la quasi totalità degli studenti. La pandemia ha determinato un passo avanti per la nostra società, evidenziando la possibilità di gestire in maniera diversa l’istruzione ed il lavoro, ma ha anche messo in difficoltà famiglie e lavoratori poco abituati alla tecnologia. Non possiamo dimenticare i problemi affrontati da quella fascia di popolazione non connessa (oltre 200 i comuni senza ‘rete’ ancora oggi in Italia) che ha avuto enormi problemi nell’utilizzare servizi a distanza. Così come non possiamo dimenticare i problemi delle tante Pmi italiane poco inclini all’innovazione. Per compiere i giusti passi verso una economia supportata dal digitale, occorre innanzitutto il completamento delle infrastrutture di telecomunicazione del Paese, così da digitalizzare i comparti chiave, penso alla scuola e alla sanità ed in generale ai servizi pubblici. E poi dare il via ad una campagna di alfabetizzazione digitale che parta dagli studenti e arrivi ad enti locali ed imprese. In questo auspichiamo che il Pnrr possa imprimere la svolta decisiva. Quali sono le priorità per rendere l’Italia un Paese digitale? Come Fondazione Italia digitale abbiamo stilato un vero e proprio decalogo, presentando al governo le nostre puntuali proposte.Al primo punto poniamo la necessità di investire sul raggiungimento di una matura cultura digitale, lavorando a tutti i livelli sull’educazione digitale e sulle competenze digitali di base. Inoltre occorre riconoscere e dare il giusto ruolo alle tante professionalità digitali che possono rendere competitivo il nostro Paese sul fronte dell’innovazione. Certamente il Pnrr rappresenta l’occasione per costruire una politica industriale che punti sul digitale: avere una politica digitale per la PA significa alimentare la filiera del Govtech, creare nuovi standard da esportare.Questa l’occasione per digitalizzare ed efficientare la PA, creare una nuova filiera industriale, creare un nuovo paradigma di competitività pubblico privato senza alimentare una futura spesa corrente per gli enti locali. Parlando invece di sicurezza, quanta strada c’è ancora da fare? Molta la strada da fare: occorre sicuramente mettere al centro la cyber security, farne una nuova Industria 4.0, con una previsione dedicata in tutti i bandi pubblici. Durante la pandemia si sono moltiplicati gli attacchi informatici, evidenziando un nervo scoperto di tante imprese ma anche degli enti locali: occorre sensibilizzare sia il comparto pubblico sia quello privato affinché i propri sistemi informatici vengano resi più sicuri. Quasi la metà della Pmi italiane ha problemi nell’investire in cybersicurezza, e questo scoglio va superato, mentre per il 60% delle realtà più grandi, gli investimenti in sicurezza informatica sono decisamente aumentati in corrispondenza della pandemia. Formazione: esistono attualmente adeguati percorsi per formarsi sul digitale? In tema di formazione digitale siamo davvero agli inizi. E’ positivo che, sulla scorta della riforma degli Its, molti percorsi siano orientanti al formare le nuove professioni digitale. E questo anche grazie al supporto dei privati che sono interessati a ‘plasmare’ i futuri addetti. Certo, occorrerebbe incentivare l’area Stem già a partire dalla scuola, ingaggiare le donne nelle materie scientifiche per creare condizioni di maggiore competitività nel Paese. Nota dolente resta l’ambito pubblico, che dedica pochissimo tempo alla formazione dei dipendenti (meno di un giorno lavorativo): a questo si ovvierà con la formazione continua online che rappresenta uno degli asset strategici che il Pnrr dedica alla Pa. In copertina foto di StartupStockPhotos da Pixabay Read the full article
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degustameet · 1 year
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Clos de la Coulèe de Serrant Nicolas Joly 2020 Francia, Loira AOC Culèe de Serrant Chenin Blanc (100%) Bianco; Biologico; Biodinamico; Triple A; Vignaioli Indipendenti 14,5 % Nicolas Joly è conosciuto come il pioniere del biodinamico (dal 1981), il quale ha fatto storia creando uno dei vini più conosciuti della regione. Egli nel 1962 fondò l’omonima azienda insieme alla sua famiglia a Savennieres in Loira (parte Ovest), vicino alla Fortezza di Roche aux Moines, dove si respirano le vestigia delle battaglie Celtiche, Medievali e Carolingie di Giovanni senza Terra. Joly Recuperò un vigneto circoscritto (Clos) piantato nel 1130 dai monaci cistercensi e l’antico monastero in pietra. Proseguendo la coltivazione ormai secolare di Chenin Blanc per tutti i suoi vini, decise di implementare la filosofia biodinamica che storicamente era in parte utilizzata nella fredda Loira. Egli diede vita al Crù Clos de la Coulée de Serrant, ormai leggendario, conquistando l’AOC specifica e Monopole (dunque è l’unico vino che si può trovare in questa denominazione). Esso nasce da viti di 40-80 anni allevate a guyot su terreni scistosi, tanto ripidi da costringere i contadini a lavorare il terreno con cavalli e aratro. Le rese per ettaro sono tra le più basse di Francia (20-25 ettolitri/ha) e nei vigneti pascolano pecore per pulire il suolo, usate tisane calmanti a base di aglio e timo e letame proveniente da una mandria di dieci mucche e due Tori di Nantes (in via d’estinzione); non utilizza erbicidi ma copper e solfiti vulcanici. L’uva viene vendemmiata manualmente quando pienamente matura in 4 o 5 passaggi per poi fermentare lentamente con lieviti indigeni in fusti di rovere da 500 litri di secondo passaggio ed affinare 6-8 mesi sulle fecce fini nei tini. Il vitigno è particolarmente adatto a questi climi rigidi e freddi. Joly produce 3 vini per un totale di 40-50 mila bottiglie annue da 15,5 ettari vitati: Clos de la Coulée de Serrant (20-25 mila bottiglie da 7 ettari); Clos de la Bergerie (AOC Roche aux Moines; 8-10 mila bottiglie); Le Vieux Clos (AOC Savennieres; 15 mila bottiglie). #couleedeserrant #closdelacouleedeserrant #degustameet #biodinamico #organicwine #cheninblanc https://www.instagram.com/p/CnUoKfYrig2/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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martinstieger-blog · 1 year
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Österreichische Handwerksmeister können in Deutschland auch ohne Matura ein Regelstudium beginnen – z.B. den B.A. Betriebswirtschaftslehre mit der Vertiefung KMU- und Handwerksmanagement
Einem österreichischen Meister steht – so er denn keine Matura hat – für ein nachfolgendes Studium nur der mit 01. 10. 2021 neu geschaffenen „Bachelor Professional“ (BPr) offen, den man nach einem außerordentlichen Studium abschließen kann. Dieser neue österreichische akademische Grad lautet aber genau wie die im Januar 2020 geschaffene deutsche Zusatzbezeichnung „Bachelor Professional“, eine…
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usmaradiomagazine · 2 years
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I fumi della fornace – festa della poesia IV edizione Nasce il canale podcast de I fumi della fornace. La festa della poesia curata da Congerie. Usmaradio è presente. Testimonianze, conversazioni, approfondimenti con protagonistə della festa. «Di un pugno di sabbia faremo l’inizio di un giardino come, di tutti i granelli di silenzio, abbiamo fatto, dopo l’esodo, il nostro cielo.» Ancora un cominciamento, ancora un viaggio verso l’ignoto: un quarto capitolo che fa del deserto il luogo di costante interrogazione del possibile. Con le parole del poeta Edmond Jabès s'inaugura la quarta edizione dei "Fumi della fornace" che si svolgerà dal 26 al 28 agosto 2022 a Valle Cascia, piccola frazione del Comune di Montecassiano divenuta una specie di cantiere permanente dove si agitano e si incontrano vitalità provenienti da tutta Italia.  Tra gli ospiti: Luigi Lo Cascio con un suo intervento intitolato Sul deserto; letture di Ida Travi, Franca Mancinelli, Rosellina Massi Scataglini, Graziano Graziani ed Emanuele Franceschetti; concerti di Canio Loguercio, Roberto Paci Dalò e La Macina. Ad apertura delle giornate una serie di tavole rotonde dal titolo Isola e isole - dialoghi per il mondo a venire che ospiteranno Matteo Meschiari, Paolo Godani, Fabio Condemi, Alessandro Mazzi, Francesca Matteoni e Adriano Ercolani. Tra i progetti ospitati:- La specie storta. Terzo movimento: fossili di rivoltaA partire dal 2020, Congerie ha dato vita a La specie storta, un rito teatrale collettivo in tre movimenti orchestrato da Giorgiomaria Cornelio e Lucamatteo Rossi. Quest’anno il capitolo conclusivo indaga l’età matura e la stortura come marchio costitutivo. Il progetto si è costruito attraverso un lavoro teorico attorno al tema dell'infanzia degenerata, aperto a molteplici contaminazioni, oltre che a una sperimentazione sul campo insieme al gruppo di performer, scenografi e ricercatori che compone Congerie. Tratto costitutivo di questo progetto è il rapporto con il territorio: il lavoro è stato concepito nel segno di una radicale riattivazione dei luoghi della frazione, volto a coinvolgere la comunità in un esercizio teatrale aperto. Voce e musiche di Omero Affede con Enrico Bordoni e Isabella Carloni. Le scenografie sono di Luca Luchetti ed Elena Martusciello. I costumi sono disegnati e realizzati dalla Casa di moda Mavranyma. -Dimora sul limite. Passaggi per organismi diffusi Progetto curatoriale di Diana Caponi e Giulia Pigliapoco, che prende avvio dalle domande: "Si può contenere il deserto? Come si è nomadi se il viaggio è immobile, inatteso, sotterraneo, impercettibile? Interrogativi che si riflettono nella serie di strutture mobili progettate dall’architetto Lorenzo Malloni che popoleranno la festa e saranno attraversate da pratiche interdisciplinari, performance e installazioni che ripensano il modo di abitare partendo dal deserto; ovvero come l’architettura, il luogo, i corpi possano ridisegnare, costruire, mappare, inventare nuovi spazi o plasmarli. Un'indagine sull'abitare, e sulle sue crisi. Tra gli ospiti: Cristina Kristal Rizzo, dance-maker attiva sulla scena della danza contemporanea e tra i fondatori dello storico collettivo Kinkaleri, con il quale ha collaborato attraversando la scena performativa internazionale; Lucia Amara, teorica dell’arte scenica particolarmente interessata alla sperimentazione tra teoria e pratica e tra i critici chiamati da Romeo Castellucci alla Biennale Teatro di Venezia del 2005. Tra gli artisti anche Gaetano Palermo, Mauro Campagnaro e Roberto Paci Dalò (con l’opera Lament presentata alla Biennale Arte e prossimamente a Cafè Oto Londra). -Rubina Giorgi. La scena del possibile: teatro, symbolon e corrispondenze Mostra a cura di Valentina Lauducci che raccoglie l’eredità di Rubina Giorgi, studiosa che ha dedicato la propria vita alla ricerca di un’idea altra dell’uomo e del mondo. Filosofa, poetessa, docente universitaria, saggista, scomparsa nel 2019, ha vissuto gli ultimi diciannove anni a Macerata, rappresentando un punto di riferimento per gli artisti del territorio. Nella sua sterminata produzione, Giorgi ha dato alle stampe libri imprescindibili come Esercizi 1 per la storica “gialla” Feltrinelli e Figure di Nessuno, saggio di ispirazione per intellettuali alla stregua di Michel de Certeau. In mostra, testimonianze della sua collaborazione con il critico teatrale G. Bartolucci e alcuni dei più importanti gruppi teatrali d’avanguardia della scena italiana (Socìetas, Il Carrozzone/Magazzini Criminali, Teatro Rebis, Sperimentale Teatro A), corrispondenze private inedite e non con figure eminenti del panorama artistico italiano (L. Saffaro, A. Tagliaferri, S. D’Ambrosio, E. Grasso, D. Brancale, F. Ermini, A. Fazzini). Un omaggio nel segno delle “Corrispondenze dalla villeggiatura”, rassegna dedicata ai roveti ardenti (agli artisti spirito-guida, ai maestri) dell’impianto filo-poetico del festival, che quest'anno renderà omaggio anche al poeta Franco Scataglini, con un intervento serale al Parco della Poesia di Rosellina Massi Scataglini. -Il fiume non canta più Una mappa fotografica di Gianmaria Pennesi, a cura di Valentina Compagnucci. La mappa fotografica comprende una precisa area geografica delle Marche, quella del fiume Aso, dei Comuni da esso bagnati e del torrente Menocchia. Ciò che oggi rimane dell’antico mondo contadino sono le case: nuove possibili esistenze e riscoperte di quei luoghi dimenticati e abbandonati dallo sviluppo. Immagini della vita mutata in cui tutto è così come vive. Elogio all’incolto, alla dignità di ciò che resta. Per il primo anno I fumi della fornace ospiteranno anche un nuovo progetto sonoro che si svolgerà al termine di ogni giornata a partire dalle ore 23:30: Universo a sonagli è curato da Andrea Balietti e Simone Doria e ospiterà Babau, Jadhbadjk e Carolina Martines. La direzione artistica del festival è di Giorgiomaria Cornelio, Valentina Compagnucci e Lucamatteo Rossi. Il manifesto di quest’anno è stato disegnato da Roberto Paci Dalò. La festa è sostenuta dalla Regione Marche e dal Comune di Montecassiano, ed è patrocinata dai Comuni di Macerata, Appignano, Treia e Porto Recanati, e dall’Accademia di Belle Arti di Macerata. www.congerie.org
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micro961 · 4 months
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Alfredo Biondolillo - Il suo nuovo libro “Bassi si nasce”
L’attore e scrittore pubblica la sua seconda opera con la Daimon Edizioni
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“Bassi si nasce” è il secondo libro del poliedrico attore e autore Alfredo Biondolillo, stimato ed eclettico artista, che viaggia dal teatro alla penna con estrema e matura facilità e profondità d’animo, in cui la libertà di espressione viene difesa con orgoglio ed eleganza. Il libro, edito dalla casa editrice Daimon Edizioni di Alessandra Prospero, si addentra con intelligenza e sensibilità in un tema attuale, dai risvolti dolorosi e delicati, vestendo però la scrittura con originale ironia e rispetto: in una società sempre più conflittuale e competitiva, in cui i casi di prevaricazione e di bullismo aumentano in maniera esponenziale e i suicidi giovanili viaggiano di pari passo, fa notizia l’eroe buono descritto dall’autore. “Bassi si nasce” è divenuto in pochissimo tempo un libro amatissimo da pubblico e critica e già premiato in diversi contesti nazionali.
Storia dell’artista
Alfredo Biondolillo è nato a Palermo il sette novembre del 1971, è un autore e attore di teatro. Inizia il suo percorso di crescita con la Bioenergetica diventando successivamente operatore olistico e insegnante di tecniche corporee, inoltre studia per due anni tecniche di coaching e comunicazione. Dopo quindici anni di lavoro su sé stesso, intraprende i primi laboratori di teatro, stage, corsi intensivi in giro per l’Italia, muovendo i primi passi sul palcoscenico. Collabora con attori, cantanti, danzatori, compagnie amatoriali e professionali del territorio, scrive i primi pezzi comici, dal cabaret a monologhi, a commedie con più personaggi.
Alfredo crede che la scrittura sia uno strumento di aggregazione con gli altri e per gli altri, dove autore e lettore possono immedesimarsi nella stessa storia. È l’ideatore del gruppo teatrale “TriOscenico” nato nel 2020 insieme ad altri attori con un intento univoco: esprimersi in libertà attraverso il teatro. Per uscire dalla propria zona di comfort decide di scrivere i testi e di fare la regia per il TriOscenico, ha partecipato a diverse trasmissioni televisive nazionali, comparse e videoclip musicali. Nel 2022 pubblica il suo secondo libro “Bassi si nasce” con la Daimon Edizioni di Alessandra Prospero. Attualmente è impegnato con un nuovo racconto e testi teatrali.
Web Site: https://www.daimonedizioni.com/alfredo-biondolillo/
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Aziende e team italiani all’estero: nasce Future Visions Academy
È definito skill mismatch, il disallineamento tra le competenze insegnate dal sistema formativo tradizionale e quelle richieste invece dal mercato del lavoro. Una proposta per superare questo ostacolo alla crescita del PIL arriva da Confindustria Romania (l’associazione a servizio degli imprenditori italiani in Romania) che crea Future Visions Academy, la piattaforma dedicata alle competenze trasversali, grazie al supporto del partner italiano SkillDoers ®. Future Visions Academy, intervista a Stefano Saladino, CEO Mashub srl e Project Leader di SKillDoers® Sono tante le domande che sorgono dietro questa progetto. Dalla sua nascita fino alla sua realizzazione e presentazione. Proprio per questo motivo abbiamo pensato di fare quattro chiacchere con Stefano Saladino, CEO Mashub srl e Project Leader di SKillDoers®: Partiamo con una domanda per rompere il ghiaccio, cos'è SkillDoers ®? Ti rispondo in due modi. Per aiutare chi legge a comprendere, SkillDoers® è una piattaforma di corsi sulle competenze trasversali, con una proposta formativa che va oltre le classiche softskill, concentrandosi infatti anche sul Mindset e quelle che noi abbiamo definito le Powerskill, ossia un mix di competenze hard e soft indispensabili per il futuro. Ma da dove nasce l’idea di questo progetto formativo? E qui arriva la seconda risposta, quella di pancia. SkillDoers® è la soluzione a un problema, nonché a un bisogno che la pandemia ha accelerato; ossia la capacità di affrontare il cambiamento, come costante di una società che molti studiosi definiscono fluida. Poche certezze, continui ricalcoli da cui, di certo, il mercato del lavoro non è immune. Da un lato infatti, sempre più persone hanno bisogno di formarsi per riqualificarsi e fare nuove scelte di vita; dall’altro, sempre più aziende ricercano professionisti competenti e capaci di mettersi in gioco, facendo leva sulle competenze trasversali, che abilitano alla relazione di qualità con gli altri settori aziendali. Come nasce la vostra realtà? La realtà che detiene il progetto è Mashub srl, una start up con l’obiettivo di fare opening innovation nel settore del marketing e della comunicazione, con grande focus sulla content economy. Da questa filosofia e grazie all’elevata propensione alla sperimentazione, abbiamo implementato le competenze interne e le relazioni per dare vita a Rinascita Digitale® prima e a SkillDoers® poi. Due parole su Rinascita Digitale®: attualmente è una piattaforma digitale libera di contenuti live e on demand su 6 aree tematiche (business, innovazione, risorse umane, trend sociali, marketing e sostenibilità). Nasce nel marzo 2020 da un’idea condivisa con mio figlio, Michele Saldino, per aiutare le persone a fare due cose principali: rioccupare in maniera qualitativa il loro tempo; e costruire nuove relazioni, un nuovo senso di appartenenza partendo dalla condivisione dei propri interessi e competenze. È da quest’esperienza che matura l’idea e l’obiettivo di SkillDoers®. Avete da poco iniziato una collaborazione con Confindustria Romania, di cosa si tratta? La Future Visions Academy è un progetto di Confindustria Romania in collaborazione con SkillDoers®. L’obiettivo è valorizzare il capitale umano, attraverso la formazione continua, per rendere più competitive le imprese, generando benessere economico e sociale condiviso. Nello specifico, l’academy si basa su una ricca proposta di percorsi creati per accelerare i risultati personali e professionali del top management italiano in Romania. Oltre ai percorsi base, il progetto prevede anche pacchetti personalizzati con momenti di assessment, sessioni di coaching e creazione di percorsi di formazione ibrida (on demand e in aula). Come mai avete intrapreso questa collaborazione? Al centro la relazione. L’idea di creare qualcosa insieme a Confindustria Romania nasce da un incontro spontaneo, casuale con Andrea Allocco, Coordinatore del Gruppo Tecnico Digital Innovation di Confindustria Romania che aveva creato un profilo su SkillDoers®. Sensibile a questa tematica come Giulio Bertola, Presidente di Confindustria Romania e Vice Presidente di Confindustria Est Europa, ci chiede di fissare una call e…eccoci qui per diffondere insieme la cultura delle competenze trasversali oltre confine. Quello che è accaduto è perfettamente in linea con la mia filosofia: coltivare le relazioni, il confronto, per creare qualcosa che due entità, rimanendo separate, non avrebbero mai potuto non solo creare, ma nemmeno immaginare. Quali sono gli obiettivi della collaborazione? In parte l’ho già detto, ma voglio aggiungere un tassello che può aiutarvi a comprendere come la bellezza del caso e il potere delle relazioni sono sempre valorizzati da una progettualità che sta alla base. Mi spiego meglio. Abbiamo lanciato SkillDoers ® a settembre 2021 e abbiamo validato l’idea tra dicembre 2021 e giugno 2022. All’inizio ci siamo rivolti esclusivamente al B2C, ma abbiamo notato delle resistenze, principalmente legate a una mancanza di consapevolezza profonda delle persone di far evolvere quel percorso di crescita responsabile iniziato con la crisi pandemica e andato via via scemando una volta tornati a una nuova normalità. Questo ci ha spinto ad ampliare l’offerta economica e formativa alle aziende, più sensibili al tema e dotati di maggiori risorse rispetto al singolo. Perché proprio la Romania? Non c’è una risposta precisa. Come detto, la scelta è stata trainata dalla nascita di una relazione più personale con Andrea Allocco e Giulio Bertola, diventata poi di natura più professionale. Quello che posso aggiungere è che fatto il territorio dell’Est Europa, non ci fermeremo alla Romania, ma c’è in progetto di estendere l’academy ad altri paesi limitrofi. La collaborazione con Confindustria Romania e tutte le altre partnership sono guidate da un’unica mission e filosofia: valorizzare e potenziare il capitale umano, in un’epoca sempre più dominata dall’intelligenza artificiale. L’uomo sopravviverà al progresso tecnologico e porterà valore sociale ed economico sole se in grado di fare leva sulla sua natura, appunto quella umana, quella più soft. Read the full article
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