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#mercato dei fiori
sleepyphotographs · 2 years
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Marché aux fleurs et aux oiseaux, Paris
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ifattinews · 2 years
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Municipio I, Meleo-Festa (M5s): "Trasferimento Mercato Fiori calato dall'alto, riprendere dialogo"
Comunicato stampa “Dopo il crollo del solaio lo scorso 4 ottobre, i 120 operatori del Mercato dei Fiori hanno ricevuto ieri sera la notizia che saranno trasferiti da via Trionfale al piazzale del Centro Carni, sulla Palmiro Togliatti. Questo già da venerdì 28, dunque con un preavviso di nemmeno tre giorni, in una sede priva di allestimenti e di un regolamento che disciplini lo spazio. Una…
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ps1 · 8 months
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Al mercato dei fiori
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sofysta · 17 days
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Parigi non è la Tour Eiffel. Parigi è la tomba di Baudelaire, le strade in cui ha passeggiato Modigliani. È la Shakespeare and company in cui ti sfiora l'ombra di Joyce. È la Senna col riflesso del Notre-Dame silente.[cit.]
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Parigi, anni Venti, quella città che più di ogni altra poteva vantare di essere il centro artistico e culturale del mondo..
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Il surrealismo, il movimento dada, il salotto di Gertrude Stein, i café di Saint Germain des Prés, e poi Hemingway, Joyce, Picasso, Modigliani, Cocteau, Matisse, Buñuel, Dalì, Fitzgerald e sua moglie Zelda, Tzara, Man Ray, Gide, Pound… scrittori e artisti, europei e americani, si ritrovavano in una città in pieno fermento, cosmopolita e mondana, quella che Woody Allen ritrarrà in Midnight in Paris.
E se c’era un posto che tutti gli scrittori, residenti o di passaggio, non potevano mancare di visitare, questa era la libreria Shakespeare and Company.
...
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1- Casa di Modì a Parigi 2- Rue de France 3 - L'amore grande Jeanne Hebuterne
Modigliani s’immerge nel mondo di Montmartre, e affitta uno studio in rue Caulaincourt, poi scende ancora più a fondo nelle viscere di Parigi. Vive nelle taverne della “Butte”, la “Suburra”. Conosce Pablo Picasso, Andre Derain, Diego Rivera, amici parigini cari, e il chirurgo Paul Alexandre, suo primo assoluto collezionista. Modigliani diventa amante della poetessa russa Anna Achmatova, scolpisce la pietra che lo renderà famoso, ma vive inesorabilmente in povertà. Nascono poi le famosissime “dame dal collo lungo”. A Parigi tra i colleghi il suo nome acquista grande prestigio Le cattive compagnie come la nuova amante Beatrice Hastings, lo fanno scivolare ancora inesorabilmente nelle droghe e nell’alcol. Il mercato dell’arte snobba l’artista livornese, tuttavia, il mercante poeta Guillaume, solo lui, acquista le opere di Modì.
L’evento più importante però è l’incontro con Jeanne Hebuterne, la ragazza con cui Amedeo avrà l’ultima struggente relazione, un amore d’altri tempi. Lì Modigliani conosce l’anziano Renoir, ormai semi paralizzato, ma il richiamo di Parigi è sempre più forte. Rientrati nella capitale francese, Jeanne aspetta un altro bambino, e Modigliani decide di ritrarla, ma la salute non lo assiste Purtroppo la tubercolosi e gli stenti consumano Amedeo Modigliani, e il ventiquattro gennaio del 1920, gli amici lo portano precipitosamente all’ospedale della Carità. Dopo una breve agonia, Modì muore in povertà nella sua amata Parigi,
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Cimitero di Montparnasse. Un immenso parco verde che ospita sepolture di personaggi famosi, tra 7 quali la tomba di Charles Baudelaire ed il cenotaffio in suo onore.
È considerato uno dei più importanti poeti del XIX secolo, esponente chiave del simbolismo, affiliato del parnassianesimo e grande innovatore del genere lirico, nonché anticipatore del decadentismo. I fiori del male, la sua opera maggiore, è considerata uno dei classici della letteratura francese e mondiale.
Il pensiero, la produzione e la vita di Baudelaire hanno influenzato molti autori successivi (primi fra tutti i "poeti maledetti" come Verlaine, Mallarmé e Rimbaud
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Il Notre-Dame riflesso sulla Senna
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beatricecenci · 21 days
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Tullio Silvestri (Italian, 1880-1963)
Mercato dei fiori
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angelap3 · 1 month
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Per te amore mio
Sono andato al mercato degli uccelli
E ho comprato uccelli
Per te
amor mio
Sono andato al mercato dei fiori
E ho comprato fiori
Per te amor mio
Sono andato al mercato di ferraglia
E ho comprato catene
Pesanti catene
Per te
amor mio
E poi sono andato al mercato degli schiavi
E t’ho cercata
Ma non ti ho trovata
Amore mio.
_Jacques Prévert_
Questa stupenda poesia l' avevo scritta sul diario di scuola al Liceo. ❤️
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iviaggisulcomo · 9 months
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Se ci rincontrassimo oggi potrei fingere che gli anni passati siano solo giorni, che nessuno dei due ha dosato la sua sofferenza in maniera che fosse sottile ma estremamente dilatata, che i segni sul tuo viso sono piccoli traumi di tristezza ed euforia; mi chiederesti come sto, ti chiederei e tu invece, come se non ci fosse molto altro dentro: quanti lavori hai cambiato, quanti traslochi hai affrontato, se e quando hai ricominciato a studiare perché l'università qui fa schifo e non ti garantisce niente, se ti ricordi i nostri pomeriggi estivi intrisi di ozio e filosofia a Villa Torlonia, le domeniche mattina al mercato di campo dei fiori o al riparo dalla pioggia forte o dal caldo asfissiante tra gli scaffali delle librerie polverose nascoste nel dedalo di vie del centro.
Se ci rivedessimo oggi ti direi che ho scritto lettere che non ho mai spedito: le ho nascoste nei libri, solo quelli che amavi da impazzire o che detestavi, perché non c'è spazio per le vie di mezzo; ti chiederei se ti ricordi la penultima volta che ci siamo visti a Roma, e poi l'ultima a Torino, quando dentro di me imperversava la malinconia di una vita andata e un coraggio liquido sotto forma di lacrime.
Se ti rivedessi oggi non saprei bene cosa dire - perché un cuore sfilacciato dal dolore, dilaniato da cani feroci e calpestato da giganti fa fatica a parlare. Starei forse in silenzio, mentre penso alla lettera tra le tante in mezzo ai tanti libri che hanno sostituito l'amore che non ho e tu mi diresti che sì, è veramente una bella lettera.
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a--piedi--nudi · 8 months
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Napoli
Come si fa a spiegare cosa significa quando una città ti chiama con tutte le sue contraddizioni.
Hai un nodo in gola che si scioglie e rifà di salita in salita,
di quartiere in quartiere.
Ci sono le foto dei morti nelle teche assieme ai santi.
Spazio di terrazze rubate al porfido e piastrelle azzurre. Ho la terrazza in strada ho la vita esposta.
Sembra il passato di una città di mare: la donna è sulla sedia di plastica bianca a fare un bagno di sole fra i palazzi.
Sorride, affianco a lei steso sulla finestra l’amico suo, il cane.
Palazzi abbandonati, moto abbandonate, immondizie, sporcizia, profumo di bucato, musica dalle finestre, se non piango mi scoppia il cuore.
Mi aggrappo alla letteratura ma la vita è un’altra cosa, gratta, scava, chiede di più, forse di capire.
E poi un gatto che non scappa e la sua cuccia in strada, sulla salita, mi guarda: non si muove.
Le chiese fra le case, i santi abbandonati sotto la polvere fra l’immondizia, i più fortunati sono ridipinti e spolverati, hanno i fiori finti a fargli compagnia.
Gatti in terrazza, nei vasi di fiori miagolano fra i panni stesi.
Profumo e tenerezza.
Il clacson, gli aerei e le donne che tornano dal mercato, gli scooter spuntano da ogni vicolo: scende un signore in folle con il barboncino in braccio.
Sale il paniere al terzo piano, è un settembre caldo, anno di lodi e di dolori, se hai una spina nel fianco massaggialo, vedrai che ne verrà fuori.
Case, botteghe, chiese palazzi poi capisci che significa l’arte dei pazzi.
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bicheco · 6 months
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Per te amore mio
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Sono andato al mercato degli uccelli
E ho comprato uccelli
Per te
amor mio
Sono andato al mercato dei fiori
E ho comprato fiori
Per te amor mio
Sono andato al mercato di ferraglia
E ho comprato catene
Pesanti catene
Per te
amor mio
E poi sono andato al mercato degli schiavi
E t’ho cercata
Ma non ti ho trovata
amore mio.
Jacques Prevert
P.s. Oggi è il black friday!
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tettine · 1 year
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Diego è ad Amsterdam, mi ha fatto un sacco di foto del mercato dei fiori, se non me ne portasse un mazzo sarei molto triste
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ilsalvagocce · 2 years
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Un tempo con mamma abitavamo la casa dei sogni
non c'era niente, ma era vicino alla mia scuola media e poi al liceo, e a pochi passi dal mercato, dal macellaio con le polpette al sugo, da lulù profumerie con gli ombretti glitter, da io che esco da scuola e chiamo Mamma! a mezzogiorno di giugno, con la maglietta turchese a quadretti, quella un po' meno da bambina, col girocollo che scopre le clavicole, da sotto casa, per dire che l'esame di fine scuola media È andato bene, bene! e lei si affaccia
La casa del centro, avanti alle Poste dei casermoni arancioni, quelli che allora vedevo arancioni e ora vedo anche casermoni, sopra la strada trafficata delle mura a ovest, al secondo piano, sopra l'autoscuola. Non c'era niente in quella casa di passaggio, ma pian piano ci aveva messo tutto, mamma.
Tutt'attorno allo stipite di una camera — che era di mia sorella quando tornava dall'università, ma pure la stanza degli armadi, e del lettino di nonna se si voleva fermare, e dell'ospite di casa porto di mare — mamma ci aveva dipinto una cornice di fiori e foglie. Ma mica con gli stencil, proprio a pennello libero, come le andava, petali rosa e corpulente foglie verdi, che bastava quello a dire Guarda! Sono a casa, pure se non era casa tua.
I lampadari li avevamo costruiti, su quello della camera dei miei, mamma ci aveva sistemato una stoffa, a calar giù, tipo velo dall'evidente sfacciataggine luminosa, quella che fa ridere i bambini: un foulard magico di quando eravamo piccole, con le stelle gialle fluorescenti, veletta comica, che faceva la sua figura cosmica.
Fu difficile al tempo lasciar quella casa, affitto in più che non serviva ormai, tutti sparsi, potevamo farne a meno, e un po' di cuore s'incrinò a entrambe, dire basta alla casa dell'adolescenza e di molto amore. mamma mi salvò dal trasloco via da lì, io a urbino, lontana dalla vista di scotch e scatoloni, e cornici dipinte di camere che restavano senza noi. chiudi gli occhi e scappa.
Son tornata ogni lustro, forse, sotto quella casa, sperando di trovare il portone aperto, solo per sentir l'odore di quelle scale di dodicenne, sedicenne, diciottenne.
Ci sono riuscita solo a giugno di quest'anno, quando cercavo e cerco mamma ovunque. Al secondo piano nostro ero arrivata, a leggere i campanelli di chi ci abitava, ora una famiglia indiana, sembra, forse anche i dirimpettai; l'odore di cucina d'oriente nelle mura d'occidente, impregnava la tappezzeria verde muschio delle scale, eppure sentivo ancora tutto, a toccar lo scorrimano bruno, la mattina presto, la colazione, la bici nel sottoscala, la mia gatta che usciva ad annusar il lucernaio, noi che si tornava a casa bastava poggiare la mano sul gran pomello butterato della nostra porta. 
Oggi son andata alle Poste, e con quell'ardore disperato È il mio onomastico, mamma mi avrebbe portato una rosa, uscendo ho guardato su, verso la nostra casa dei sogni.
Una finestra era aperta, spalancata, lì al secondo piano. Quella della camera dei miei, un gran vento d'ottobre caldo ci entrava, o ci usciva chissà.
Allora son andata avanti, lì sotto, più sotto possibile, a guardar su dalla strada trafficata, e l'ho visto.
Il lampadario senza lampadario, il nostro lampadario di fortuna cosmica, era ancora lì. Quel fazzoletto dalle stelle fluo della mia infanzia, della nostra infanzia, cincischiava dal soffitto, verso il sotto che non si vede. Il presente inscalfito che resiste ai secoli faceva da paralume a tutta la nostra felicità nostra ben colma, come la sfacciataggine luminosa che fa ridere i bambini e, me, io, che da lì sotto a testa in su, non so ancora come contenere.
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madhsoul · 1 year
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Mi ricordo quando ero piccola e mi facevi viaggiare con tutte le favole che ti inventavi sul momento, hai sempre avuto una fantasia meravigliosa. Mi hai fatto vivere migliaia di avventure impossibili con la magia delle tue parole. Hai sempre letto tantissimo, spesso leggevi più libri contemporaneamente, hai la saggezza di chi sembra aver vissuto centinaia di vite diverse e tutta quella saggezza finiva nelle poesie che scrivevi. Poesie che mi rimarranno impresse nel cuore a vita. Mi hai sempre accompagnato per mano, nella luce e nel buio, anche ora che vivo nella casa che tu e la nonna mi avete lasciato e lavoro sempre e non ho mai tempo per venire a trovarvi, tu sei sempre con me insieme alla nonna. Mi ricordo quando ogni martedì in estate mangiavamo insieme il pollo e la frittura del mercato, con la radio accesa sopra al frigo e la nonna che lavava i piatti in quella che ora è la mia cucina. Oppure quando mi portavi in bicicletta nel lungo mare sotto casa e cantavamo “nel blu dipinto di blu”, quando mi svegliavo la domenica mattina con le canzoni di Mina sparate al massimo e poi al pomeriggio facevamo la settimana enigmistica insieme, ma io guardavo sempre le soluzioni. E in montagna mi portavi al minigolf e mi facevi sempre vincere. Mi ricordo che mi portavi le rose ogni 25 aprile e le mimose ogni 8 marzo e attraverso i tuoi occhi mi hai insegnato ad apprezzare le piccole cose come il suono delle rondini i primi giorni di primavera, i fiori meravigliosi che fioriscono anche nei posti più improbabili, mi hai insegnato ad amare anche la pioggia... con te anche nelle giornate più noiose era facile trovare spunto per iniziare una delle nostre avventure segrete, come il parco dietro casa che era diventato "il bosco dei cento acri" o i viaggi nei mezzi pubblici dove per passare il tempo ti inventavi delle storie utilizzando come personaggi le dita colorate dei miei guanti. Poi io sono cresciuta, ma tu sei sempre l'uomo che mi ha insegnato cos'è l'amore, se sono così sognatrice e romantica è merito tuo che mi hai insegnato a volare mentre tutti gli altri imparavano a camminare. Tu che mi saluti sempre con un bacio sulla fronte e mi dici che mi vuoi bene, mentre io non lo dico mai abbastanza. Io che solo ora mi accorgo di tutto quello che hai fatto, tutti i sacrifici, tutto quello che hai voluto tenere da parte per me, per il mio futuro... tutto l'amore che mi hai dato e continui a darmi.
E oggi che ti tengo la mano in questo maledetto letto d'ospedale, l'unica cosa che vorrei è poter tornare indietro. Ma non si può. Ora tocca a me accompagnarti per mano nel buio e darti la forza per andare avanti, sperando che tu voglia farlo ancora una volta.
A te nonno, con l'amore di sempre...
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Sarà inaugurato il 13 maggio il nuovo ortomercato di Milano
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300 milioni di euro il costo della riqualificazione per trasformare il vecchio mercato ortofrutticolo di Milano che sarà inaugurato dal sindaco Beppe Sala il 13 maggio, dopo due anni di lavori. In queste ore, già molti operatori hanno fatto ingresso nel nuovo terminal che, assicura il presidente di Sogemi Cesare Ferrero, «è grande quanto l’aeroporto di Malpensa: siamo a un punto di compimento. Non sarà più l’Ortomercato come lo abbiamo conosciuto in questi anni, nel bene e soprattutto nel male. Questa nuova area è quello che serve a Milano per garantire la sicurezza alimentare». Pareti bianche, insegne rosse, stand spaziosi per la conservazione di frutta e verdura. Il lungo corridoio su cui si affacciano i «negozi» è suddiviso in corsie: la prima, quella davanti agli stand, è per gli acquirenti, che passando possono osservare la merce esposta nella corsia più ampia e più spostata verso il centro della navata, così da rendere più fluida la visita e la possibilità di scegliere la merce con calma, paragonando prezzi e qualità. Ma rispetto a tutti gli altri padiglioni dell’Ortomercato — che risalgono alla sua apertura, nel 1965, e che saranno rasi al suolo — questo è «moderno: anzi — si corregge Ferrero — è il più moderno d’Europa, anche perché avendolo realizzato per ultimi abbiamo il vantaggio che ci consentirà di diventare i primi come benchmark di riferimento ambientale». Questo perché è «innovativo e sostenibile dal punto di vista energetico». Non solo, infatti, prevede un sistema di carico-scarico basato sulla digitalizzazione — ogni operatore e acquirente prenota il suo slot orario sulla app — ma i quattro mini-padiglioni che lo compongono sono alimentati a pannelli solari e, grazie a una collaborazione con A2a, riscaldamento e raffreddamento saranno regolati con le pompe di calore. Entro il prossimo anno, poi, il programma Foody 2025, lanciato poco prima della pandemia, porterà a un raddoppio: un padiglione gemello di questo sarà realizzato lì dove ora ci sono i vecchi terminal B, C e D dell’Ortomercato. Sogemi, la società partecipata del Comune che ne ha la proprietà e la gestione, punta a una riqualificazione totale dei 700 mila metri quadri dei quattro mercati (ortofrutta, ittico, carni, fiori), con 350mila metri quadri di superficie edificabile di cui 220 mila di nuova costruzione entro l’estate prossima. «Questo significa — conclude Ferrero — assicurare quattro padiglioni per oltre 100 mila metri quadri e 282 punti vendita, con nove piattaforme logistiche e sette operatori specializzati». Gli obiettivi, d’altronde, sono ambiziosi: oltre 2 miliardi di euro di cibo scambiato ogni anno, 8 milioni di quintali di prodotti commercializzati e 368 imprese insediate stabilmente, di cui 150 grossisti e produttori agricoli, 134 operatori logistici, 3.903 società acquirenti, 5 mila persone al giorno e oltre 10 milioni di consumatori serviti. Read the full article
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beatricecenci · 2 months
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Tullio Silvestri (Italian, 1880-1963)
Al mercato dei fiori
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lamilanomagazine · 22 days
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Mantova Fiorita, inaugurata l’edizione primaverile: installazioni, laboratori, piante e fiori di ogni tipo in mostra a Mantova.
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Mantova Fiorita, inaugurata l’edizione primaverile: installazioni, laboratori, piante e fiori di ogni tipo in mostra a Mantova. Dopo il grande successo dell’edizione di settembre, è stata inaugurata nel centro della città dei Gonzaga, Mantova Fiorita, mostra mercato florovivaistica che porterà i visitatori alla scoperta di fiori, piante, installazioni e laboratori in programma il 27 e 28 aprile. Al taglio del nastro di sabato 27 aprile in piazza delle Erbe erano presenti l’assessore Commercio e Attività Produttive Comune di Mantova Iacopo Rebecchi, la vicesegretaria di Confartigianato Imprese Mantova Erika Medau, la rappresentante della Cna Mantova Sara Ferrarini e Stefano Pelliciardi per Sgp Grandi Eventi. “Mantova fiorita è una bellissima opportunità per la città – ha commentato Rebecchi –. L’edizione dello scorso anno ha avuto un ottimo successo. L’evento è piaciuto moltissimo ai mantovani perché oltre a valorizzare il florovivaismo, ha reso la città più bella e vissuta. C’è grande attesa quindi per questa nuova edizione. E’ una manifestazione che mette al centro le piante e i fiori, esalta ancora di più le bellezze di Mantova e attira le persone e il turismo”. “Siamo felici di tornare con l’appuntamento primaverile di Mantova Fiorita – ha aggiunto Pelliciardi - un evento che ha da subito riscosso grande successo e che permette ai visitatori un vero e proprio percorso con i florovivaisti da tutta Italia con anche spettacoli musicali interanti e giochi antichi per far divertire tutti da grandi a piccoli. Durante le due giornate di Mantova Fiorita ci saranno appuntamenti a tema che porteranno gioia e ulteriore bellezza ad una città già meravigliosa. Il centro interamente coinvolto e verrà colorato da tantissimi fiori di ogni tipo. Un vero tour super colorato e profumato dove sarà possibile scoprire, ammirare ed acquistare fiori, piante da interno o da esterno ma anche da giardino o orto”. Mantova, dunque, si è vestita di colori, profumi e le meraviglie di piante di ogni genere, un vero spettacolo per gli occhi con fioriture primaverili. Sabato 27 e domenica 28 aprile nel centro storico di Mantova espositori da tutta Italia stanno ricreando suggestive scenografie multicolori con piante e fioriture stagionali, piante grasse in fiore, aromatiche e officinali, rose, ortensie, nemesie, orchidee, crocus e tantissime altre varietà di fiori per il terrazzo, balconi e giardini, tutte da scoprire. Visitare Mantova in questa due giorni è come immergersi in un grande giardino allestito con decorazioni e installazioni colorate da vivere con tutti i sensi, un vero piacere per gli occhi e l’anima. A rendere ancora più bello il centro storico della città, architetti da giardino e paesaggisti hanno portato le loro installazioni e creazioni verdi, vere e proprie opere d’arte naturali che si incastonano tra quelle artistiche e storiche di Mantova. Mantova Fiorita è un evento dedicato non solo agli appassionati di florovivaismo, ai patiti di giardinaggio e ai “pollici verdi”, ma è un fine settimana pensato per fare fiorire il centro storico mantovano e regalare un’esperienza unica davvero per tutti, grandi e piccini; tante infatti le iniziative in programma che faranno da cornice alla parte espositiva, come l’area dedicata ai giochi antichi in legno, che funzionano senza batterie, pile ed elettricità, ma solo con l’uso manuale e l’applicazione delle leggi della scienza e della fisica, per imparare divertendosi. Per entrare davvero in contatto con il mondo delle piante e dei fiori, sono stati organizzati laboratori gratuiti per adulti e bambini, ma non mancano anche attività esperienziali incentrate su abilità artistiche e creative come la tessitura e la creta, dove esperti artisti e artigiani mettono la loro arte e la loro manualità a disposizione del pubblico. Mantova Fiorita è una vera festa con colori, profumi ed emozioni, e per perfezionare questo weekend mantovano non possono mancare anche spettacoli di intrattenimento e musicali, con street band e artisti di strada che si esibiranno con le loro performance per le vie e le piazze interessate dalla kermesse ma anche storia grazie alla mostra di auto Fiat 500 d’epoca che aggiunge i colori e le cromature di questi storici telai a quelli dei petali e dei bossoli in fiore. Non manca davvero nulla a questa nuova edizione primaverile di Mantova Fiorita promossa da Confartigianato Mantova e Cna Mantova con il patrocinio del Comune di Mantova e organizzata da SGP Grandi Eventi. La manifestazione si svolge in entrambe le giornate dalle 9 alle 20 in centro storico.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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I primi trattori da Melegnano sono arrivati a Sanremo
La protesta dei trattori raggiunge Sanremo nella terza giornata del Festival. Sono arrivati all’alba nella frazione di Bussana i primi sette trattoristi partiti ieri sera da Melegnano. Dopo aver percorso 240 km adesso sono fermi vicino al mercato dei fiori.  “Non abbiamo trovato l’accordo con la Rai, ma ora non possono ritirare l’invito, non farebbero una bella figura”. Lo dice a LaPresse Filippo…
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