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#musica che piace a me
spettriedemoni · 16 days
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La rimetto perché sì
E pure la versione live:
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icecoldversace · 1 year
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ma è davvero impossibile creare una sorta di playlist per una festa da mandare al dj dove bisogna accontentare i proprietari del venue, i tuoi amici italiani che ascoltano musica da maranza, le amiche che non si esprimono sui gusti musicali, le americane, tua sorella e quell’ebete del suo moroso, quello che ascolta esclusivamente la tecno stra underground, la superfan di alessandra amoroso, quello rimasto nel 2015, te stessa, sapendo perfettamente che tanto saranno tutti ubriachi ammerda e basta che ci sia qualcosa da ballare
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ilpianistasultetto · 9 months
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Quando ero piccolo non c'era molta musica in casa mia. Mia madre resto' vedova quando io avevo 5anni e da quel momento dovette rimboccarsi le maniche e lavorare da mattina a sera. Quando rientrava a casa non aveva certo lo spirito per ascoltare musica, stanca morta com'era. Lei non l'ascoltava ma a me comprava dischi dello zecchino d'oro. Poi iniziai a farmi regalare dischi da amici e parenti ad ogni compleanno, a ogni befana, ad ogni promozione scolastica fino a quando non iniziai a comprarli da solo, cosi diventarono decine, centinaia e centinaia. Li ho ancora tutti. Solo 4 non sono miei ma li compro' mia madre nel tempo. Un 45 giri di Antoine, uno di Caterina Caselli, un 33 giri di Julio Iglesias e un 45 giri di Peppino Gagliardi:
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Unico ricordo che ho di mia madre in una di quelle giornate piovose autunnali, seduta su una poltrona ad ascoltare musica. Un cantante che conosceva bene la melodia, come tutti i napoletani. Qualche giorno fa Peppino Gagliardi e' venuto a mancare. Mi piace pensare che da oggi in poi mia madre potra' ascoltarlo addirittura live standosene seduta su qualche poltrona lassù tra le nuvole.. @ilpianistasultetto
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diceriadelluntore · 1 month
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Storia Di Musica #317 - Black Flag, Damaged, 1981
A me piace poco la musica punk. In primis, perchè nasce sotto aspetti che molto ipocriticamente non si prendono mai in causa (basta sentire quello che dice Malcom McLaren, il deus ex machina dei Sex Pistols in The Great Rock'n'Roll Swindle) rispetto alla vera natura del genere musicale; in secundis perchè si oppose con i suoi modi sguaiati e "puri" contro la grandezza tecnica del prog, soprattutto in Europa. Negli Stati Uniti fu invece un movimento molto più eterogeneo e diffuso, il cui obiettivo trasgressivo era soprattutto artistico (mentre da noi fu sprattutto estetico). Detto ciò, per i gruppi che hanno "black" nel titolo non potevo non parlarvi un po' di loro. Il loro nome, Black Flag, fu suggerito ai fondatori Greg Ginn e Keith Morris dal fratello del primo, Raymond, che aveva un nomignolo curioso, Pettibon: la bandiera nera è il simbolo del movimento anarchico, e lo stesso Raymond disegnò il logo della band, quattro righe spesse che davano la sensazione del movimento della bandiera stessa (e cosa importante, poteva essere facilmente riprodotta con le bombolette spray per i graffiti). Tutto nasce a Hermosa Beach, vicino Los Angeles, nel 1976: Greg Ginn e Keith Morris fondano un duo, che si chiama Panic. Quando scoprono che esiste già un altro gruppo dallo stesso nome, cambiano in Black Flag, come detto sopra. Con la prima formazione registrano 4 brani in un Ep dal titolo esplicativo, Nervous Breakdown, che viene stampato in 2000 copie, ma problemi con la piccola casa editrice che gli aveva pagato le registrazioni spingono Ginn a fondarne una propria: aggiunge infatti una "divisione" artistica alla sua Solid State Tuners, che è una piccola dittaq specializzata in riparazioni e costruzione di impianti per le registrazioni elettroniche, creando la SST Records, che oltre che i dischi dei Black Flag sarà una delle case discografiche indipendenti più importanti degli anni '80 per aver pubblicato Soundgarden, Meat Puppets, Minutemen, Hüsker Dü, Sonic Youth, Dinosaur Jr., Negativland tra gli altri. Cambiano nel frattempo due volte cantante: prima Morris se ne va, e viene sostituito da Ron Reyes: dura pochi mesi, registra comunque delle canzoni che verranno inserito nel secondo EP, Jealous Again, poi se ne va a Vancouver. Qui in un negozio di dischi trova l'EP in questione e legge nei crediti come cantante un certo Chavo Pederast, pensando che avessero trovato un nuovo cantante, ma ascoltandolo si accorge che è la sua voce, la band ha voluto omaggiare il suo abbandono con la prima di una serie sgangherata di azioni di satira nera per cui diventeranno proverbiali. Reyes viene sostituito da Dez Cadena. Durante un concerto a New York, un tizio sale sul palco e inizia a cantare con lui: piace a tutti gli altri, e prima viene ingaggiato come roadie, poi spostato a cantante perchè Cadena esprime il desiderio di suonare la chitarra. Il tizio si chiama Henry Garfield, ma per cantare sceglie il nome Henry Rollins. Nasce così la line up leggendaria che nell'ottobre 1981, messi sotto contratto dalla Unicorn, una sussidiaria della MCA, va negli studi a scrivere la pietra miliare dell'hardcore punk.
In copertina, Rollins che dà un pugno allo specchio (rotto con un martello, il finto sangue è un miscuglio di caffè e salsa di pomodoro). Damaged è uno degli album più estremi, nichilisti, sinceri e devastanti della storia della musica. È l'espressione, sincera, di esigenze che sono ancora oggi comuni denominatori della sofferenza generazionale giovanile. Si parte con la necessità di alzare la voce contro il muro di silenzio degli altri, nella storica Rise Above, in cerca di realizzazione: We are born with a chance\Rise above, we're gonna rise above\And I am gonna have my chance\Rise above, we're gonna rise above\We are tired of your abuse\Try to stop us, it's no use. L'adrenalina si sposta nei 33 secondi, deflagranti come una bomba, di Spray Paint, dedica al movimento dei writers tanto caro alla band. Rollins sputa parole e urla più che cantare, su un tappeto sonoro che sebbene sia "semplice" nella struttura (le canzoni hanno una loro struttura ricorrente e riconoscibile), dimostra al contempo che i nostri sanno suonare e ne sono esempio gli intricati assoli di Ginn e Cadena. Seguono in parte lo stile Ramones in Tv Party e Gimmie Gimmie Gimmie, ma è quando Rollins e compagni parlano di sofferenza, quando sputano rabbia e frustrazione, che mettono i bridivi: Room 13 è una disperata richiesta di aiuto (It's hard to survive\Don't know if I can do it\I need to belong\I need to hang on\I need, need) con la voce di Rollins al limite dello spasmo; No More inizia con il tamburo della batteria quasi a segnare un countdown, prima di esplodere nella furia della musica della band; c'è la rabbia politica contro le istituzioni, pienamente espresso in Police Story (Fucking city is run by pigs\They take the rights away from all the kids\Understand that we're fighting a war we can't win\They hate us, we hate them). Ma l'apoteosi dono le due Damaged: Damaged II è una sorta di delirio rabbioso, scandito dalle urla di Rollins (I'm confused, confused, don't wanna be confused), che è un misto tra una crisi di panico e la disperazione della solitudine, che si trasforma in ferite interne ed esterne. Ed è ancora più sconvolgente Damaged, che chiude il disco:
My name's Henry And you're here with me now My life It's a song, ah You're just, you won't even let it happen You won't You won't let Damaged, by attack
e continua con dei vocalizzi che assomigliano pericolosamente ad un delirio.
Il disco fu stampato il 25 mila copie dalla Unicorn, ma quando i boss della MCA sentirono il disco, ne bloccarono la distribuzione. Senza battere ciglio, i Black Flag lo pubblicarono per la SST, con un adesivo in copertina che diceva "Come genitore, credo che questo sia un album contro i genitori", parole pronunciate dal presidente della Unicorn. Questo fu preso alla lettera dalla Polizia, che non perse occasione per intervenire durante i concerti della band, in cui spesso ci saranno dei feriti. Tutta la questione finì in una causa intentata dalla Unicorn che portò al carcere, per pochi giorni, Greg Ginn. La band tra altri cambiamenti di formazione pubblicherà un altro album inno punk, My War (1982) per poi intraprendere, fino al 1986, un percorso davvero interessante in cui alla furia iconoclasta della loro musica aggiungano elementi hard rock, più melodie e persino elementi del free jazz, grande passione di Rollins. Dopo lo scioglimento, Rollins fonderà una propria band, la Henry Rollins Band in cui proseguirà questo cammino sperimentale. I Black Flag si riformeranno due volte, negli anni 2000, ma non sarà mai la stessa cosa: non era più possibile replicare il pugno in faccia che fu questo disco, la loro rabbia, la loro disperazione, che arriva qui a vette insuperate, divenendo il seme da cui negli anni a venire nascerà di tutto: dico solo che persino il rap campionerà tantissimo questo disco, soprattutto Rise Above che fa da base a inni del genere quali Buck Whylin' di Terminator X, And What You Give is What You Get dei Beastie Boys, Real Niggaz Don't Die degli NWA e Holy Rum Swig dell'X-Clan.
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caoticoflusso · 1 month
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una serie di domande che anticiperebbero (per me) un rapporto duraturo ed intimo
‘che libro vorresti leggere?’
‘anche tu pensi che esista un cibo adatto per ogni singolo umore ed ogni giornata? il lunedì, per esempio, quale cibo sceglieresti?’
‘entriamo in un museo e facciamo finta di essere dei critici artistici?’
‘ti piace la cinematografia?’
‘anche tu preferisci il vino alla birra?’
‘ascolti musica?’
‘ti piace andare a teatro?’
‘credi agli alieni?’
‘in quale pianeta ti trasferiresti?’
‘qual è l’anime più disturbante che tu abbia mai visto durante gli anni ‘90?’
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sofysta · 3 months
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Sanremo si, Sanremo no. Io lo guardo, a me non piace preferirei morire, a me piace finchè non m'annoia ( non la cantante in abito da sposa), io lo preferivo una volta, ma scherzi? Molto meglio adesso, più liberale, meno costruito, più spontaneo. Mah che dirti, non saprei; so solo che quel cantante che danno come vincitore(?), ma si quello che canta in Napoletano, capito chi? Eh quello, quello a me non piace. Ma hai visto John Travolta che ballava il ballo del qua qua? Com'è caduto in basso? Io l'ho trovato carino, è stato autoironico ma con una gran faccia di cazzo! Macchè era tutto organizzato, lui sapeva già cosa gli avrebbero fatto fare! Amadeus non avrebbe dovuto lasciarglielo fare! No ma che c'entra? L'idea è partita da Fiore, sai quant'è figlio di una buona donna quel siciliano no? Vabbè comunque in tutto sto casino ho adorato la co-conduzione di Mengoni e Giorgia, la Mannino diciamo che poteva portarsela meglio da comica non mi ha fatto granché ridere. Faceva più ridere il vestito di Big Mama della prima serata! Smettila questo è bullismo e non dovresti parlare così di lei. Oh ma se non mi è piaciuto? Io non sto a sindacare sul suo brano,ma da esteta ti dico che le stava una merdina. Io invece adoro Big mama è autentica e qualsiasi cosa indossa le sta bene perchè lei è una donna libera. Si perchè un pò come la libertà del Maestro Allevi quando s'è tolto il cappellino per mostrare i suoi capelli bianchi dopo la sua aspra lotta contro il cancro, la libertà e la sua voglia di vivere e di esprimersi ancora sui tasti dopo aver toccato la morte con le mani. Si ok però è stato troppo prolisso e sdolcinato! E quindi ? Lui può è un Maestro. Potrei scrivere all'infinito su questa kermesse.
Chi lo ama e chi lo odia ma checché se ne parli Sanremo è Sanremo.
A Parigi lo amano, ogni casa ha una TV accesa perchè la ns musica Italiana li manda letteralmente in estasi
Sofysta
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millelenzuola · 3 months
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Ciao a tutti e tutte, questo è il mio nuovo blog dato che sono stata costretta ad abbandonare l'ultimo che avevo ormai da due anni penso.
Mi piace scrivere e ho bisogno di un angolo nel mondo dove sfogarmi, come questo.
Il blog prende il nome da una canzone ossia "La sera dei miracoli" di Lucio Dalla, mi piace particolarmente.
Piacere a chi non mi conosce e bentornati a chi già sa chi sono purtroppo (o per fortuna).
I miei #
#me per frasi, cose personali
#cucina penso che si capisca
#musica per le canzoni con cui sono in fissa
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principessa-6 · 1 year
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L'altro giorno una ragazza giovane mi ha chiesto:
"Cosa provi nell'essere vecchia"?
La domanda mi ha sorpreso molto, dato che non mi sono mai ritenuta vecchia. Quando la ragazza ha visto la mia reazione, immediatamente si è dispiaciuta, ma le ho spiegato che era una domanda interessante. E riflettendo, ho pensato che;
invecchiare è un regalo.
A volte mi sorprende la persona che riflette nello specchio, ma non mi preoccupo di lei da molto tempo e non cambierei nulla di quello che ho per qualche ruga in meno ed un ventre piatto.
Non mi rimprovero più perché non mi piace riassettare il letto o perché non mangio alcune "cose". Mi sento finalmente nel mio diritto di essere disordinata, stravagante e trascorrere le mie ore contemplando la natura o navigando sui social.
Inoltre a chi interessa se scelgo di leggere o giocare sul computer fino alle 4 del mattino e poi dormire fino a chi sa che ora. A chi interessa se ballo da sola ascoltando la musica anni 50? A chi interessa se voglio piangere per un amore perduto?
A chi interessa se cammino sulla spiaggia portando a spasso il mio corpo paffuto in bikini sotto lo sguardo da chi più di me se lo può permettere e a chi interessa se mi tuffo fra le le onde lasciandomi cullare.
Ho visto alcuni cari amici andarsene da questo mondo prima di aver goduto della libertà che viene con l'invecchiare.
È vero che attraverso gli anni il mio cuore ha sofferto per la perdita di una persona cara, ma È la sofferenza che ci dà forza e ci fa crescere. Un cuore che non si è rotto è sterile e non saprà mai della felicità di essere imperfetto.
Sono orgogliosa di aver vissuto abbastanza per far ingrigire i miei capelli e aver saputo conservare il sorriso della mia giovinezza. Orbene, per rispondere alla domanda con sincerità, posso dire:
"Mi piace essere vecchia, perché la vecchiaia mi rende più saggia, più libera".
So che non vivrò per sempre, ma mentre sono qui voglio vivere secondo le mie leggi. Quelle del mio cuore! Non voglio lamentarmi per ciò che non è stato né preoccuparmi di quello che sarà, e nel tempo che rimane semplicemente amerò la vita come ho fatto fino ad oggi, il resto lo lascio a Dio... 🤍 💜
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canesenzafissadimora · 3 months
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Io ho 80 anni, ma vi assicuro – a voi che ne avete molti meno – che quando arriverete alla mia età non sentirete differenze. La differenza arriva e si sente solo quando non si vive, quando non si ama la vita, quando non si vuol più fare qualcosa di nuovo. Ma se si rimane ancorati e aggrappati alla bellezza dell’amicizia, dell’amore, della musica, del mare e della poesia, la vita regala sempre delle sorprese.
Alla mia età si sentono gli acciacchi, certo, ma nello spirito non c’è differenza. L’amore non cambia mai. Quando uno si innamora, non importa l’età. Cambiano il riflesso fisico e la potenza sessuale, ma dal punto di vista emotivo forse l’amore è ancora più forte a cinquanta o sessant’anni. Io ho visto e conosciuto persone che si sono innamorate a settant’anni, ma innamorate davvero. Di quell’amore che quando l’altro manca si sta malissimo. (…)
Credo anche che la mentalità di un cinquantenne è più attrezzata per cogliere i sottintesi, le metafore e la verità delle emozioni di chi canta. Anzianità non è sinonimo di saggezza. Però è più facile che i cinquantenni siano allenati culturalmente, più equipaggiati. A me piace moltissimo cantare davanti a persone che hanno più di quaranta o cinquant’anni perché hanno la predisposizione a immergersi in quello che sentono e si crea una forte empatia.
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Roberto Vecchioni
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spettriedemoni · 3 days
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Musica
Credo che una delle cose più belle sia condividere la musica, dire a qualcuno: «Ascolta questo brano o questo artista o questo gruppo. Che ne pensi? Ti piace?»
Condividere la propria musica equivale ad aprire un po’ il proprio cuore, non credete?
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limoniacolazione · 5 months
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Questi sono i (più o meno) dieci brani che stanno in cima alla lista dei miei preferiti su Spotify. È stata @spinalenta a taggarmi e dico grazie 💚
Certo è che mi piace la musica tradizionale e il disco di Giuseppe Moffa, cantautore dialettale e molisano come me, è veramente stupendo e ben fatto.
Secondo me hanno delle belle cose da ascoltare @madonnaaaddolorata, @bastaconlapasta-revenge, @surfer-osa, @valinonfarumore e @viperaromantica
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silenziodorato · 5 months
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Allora praticamente do un senso a questo blog quindi
- su #Spotify ci sta la musica che mi piace sono tipo mille generi perché a me piacciono le singole canzoni
- su #cucina ci stanno i cibi che cucino
- su #so io alcune foto mie
- il resto è uno sfogo continuo quindi #me
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nonamewhiteee · 6 months
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stamattina in stazione c'era già un timido sole, ma il fumo della sigaretta continuava a mescolarsi con la nebbia, ora dopo quasi 12 ore è sceso completamente il buio. il cielo scuro mi piace, mi fa sentire meno esposto come quando il viso r coperto dalla barba lunga e non lascia intravedere molto di me. la musica mi ricorda che avrei voluto fumare un ultimo drummino prima di salire sul treno ma ho preferito accarezzare ogni micino che ho incontrato per strada.
#me
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fatalquiiete · 1 month
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Fammi essere ancora figlio. Solo una volta. Una volta sola. Poi ti lascio andare. Ma per una volta, ancora, fammi sentire sicuro. Proteggimi dal mondo. Fammi dormire nel sedile dietro il tuo. Guida tu. Che io sono triste e stanco. Ho voglia che sia tu a guidarmi, papà. Metti la musica che ti piace. Che sarà quella che una volta cresciuto piacerà a me. Fammi essere piccolo. Pensa tu per me. Decidi tu per me. Mettimi la tua giacca, che a me sembra enorme, perché ho freddo. Prendimi in braccio e portami a letto perché mi sono addormentato sul divano. Raccontami storie. E se sei stanco non farlo. Ma non te ne andare. Ho voglia di rimanere figlio per sempre. Abbracciami forte come dopo un gol. Dormi ancora, come hai fatto, per una settimana su una sedia accanto al mio letto in ospedale. Rassicurami. Carezzami la testa. Lo so che per tutti arriva il momento in cui devi fare da padre a tuo padre. Ma io non voglio. Non ora. Voglio vederti come un gigante. Non come un uccellino. Non andare, papà. Ti prego. Fammi essere ancora figlio. Fammi essere per sempre tuo figlio. ---Gabriele Corsi
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ambrenoir · 2 months
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Fammi essere ancora figlio.
Solo una volta. Una volta sola.
Poi ti lascio andare.
Ma per una volta, ancora, fammi sentire sicuro.
Proteggimi dal mondo.
Fammi dormire nel sedile dietro il tuo.
Guida tu. Che io sono triste e stanco.
Ho voglia che sia tu a guidarmi, papà.
Metti la musica che ti piace.
Che sarà quella che una volta cresciuto piacerà a me.
Fammi essere piccolo.
Pensa tu per me.
Decidi tu per me.
Mettimi la tua giacca, che a me sembra enorme, perché ho freddo.
Prendimi in braccio e portami a letto perché mi sono addormentato sul divano.
Raccontami storie.
E se sei stanco non farlo. Ma non te ne andare.
Ho voglia di rimanere figlio per sempre.
Abbracciami forte come dopo un gol.
Dormi ancora, come hai fatto, per una settimana su una sedia accanto al mio letto in ospedale.
Rassicurami.
Carezzami la testa.
Lo so che per tutti arriva il momento in cui devi fare da padre a tuo padre.
Ma io non voglio.
Non ora.
Voglio vederti come un gigante. Non come un uccellino.
Non andare, papà.
Ti prego.
Fammi essere ancora figlio.
Fammi essere per sempre tuo figlio…
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il-gualty1 · 10 months
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Tu pensa a un pianoforte… i tasti iniziano, i tasti finiscono… tu lo sai che sono 88 e su questo nessuno può fregarti… non sono infiniti loro, sei tu che sei infinto… e dentro quegli 88 tasti la musica che puoi fare è infinita… questo a me piace, in questo posso vivere…
dal film “ La leggenda del pianista sull'oceano ” di Giuseppe Tornatore
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