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#residenza creativa
sguardimora · 8 months
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Nei giorni scorsi ho assistito a una prova aperta di The Garden, il nuovo lavoro di Gaetano Palermo, con Sara Bertolucci e Luca Gallio, che quest’anno è stato selezionato per la quarta edizione di ERetici_le strade dei teatri, il progetto di accoglienza, sostegno e accompagnamento critico, ideato e curato dal Centro di Residenza dell’Emilia Romagna.
In scena una black box ospita al suo interno un unico fermo immagine che solo alla fine si smaterializza lasciando lo spazio vuoto. Una donna, vestita con una sottoveste rosso mattone, è riversa a terra sul fondo destro del palcoscenico e lì resterà immobile, mossa solo da un respiro lento e profondo.
 La dimensione immaginifica e di spaesamento che si crea per lo spettatore è dettata dalla drammaturgia sonora, che ad ogni cambio di brano amplia l’immaginario in nuove visioni, e dall’impianto luminoso, che resta statico dopo una prima accensione a lampi di neon. Per rifarci al titolo ci troviamo davanti a una natura morta, che fa però permeare di vita quell’immagine statica in ogni attimo che passa.
Fotografia o cinema? Teatro o dj set? Installazione o durational performance? O tutto questo insieme? L’impianto del lavoro è decisamente teatrale: come si diceva in principio, c’è una scena nera che si illumina quasi cinematograficamente per restare così, con la stessa tonalità di colore e luce, fino alla fine. Poi c’è la drammaturgia sonora che è ciò che da movimento a un’immagine altrimenti immobile e fa sì che lo spettatore proceda nella giustapposizione di immaginari e di significati. 
Il dispositivo che il collettivo artistico mette in opera viene così definito da un crash mediale che fa collasse il cinema nel teatro, il teatro nel dj set, la fotografia nell’installazione e così via. Questo meccanismo inoltre sembra operare su quel piano di reinvenzione del medium di cui parla Rosalind Krauss (2005): facendo collassare sulla scena molteplici media il collettivo porta lo spettatore dentro il processo stesso, rendendo percettibile, grazie alla ripetizione all’infinito della stessa immagine, la finzione della rappresentazione e il funzionamento dell’immaginazione. 
La mente così vaga tra le immagini della memoria: da un’apparizione lynchiana a una classica vittima del cinema di Hitchcock, da un corpo collassato durante un rave party al corpo a terra di Babbo Natale nella clip de La Verità di Brunori sas, dai corpi della cronaca nera a quello di Aylan riverso sulla spiaggia greca e così via, continuamente si creano e distruggono immagini nella mente di chi guarda.
In questa pratica mediante la quale si crea un ibrido, per restare anche nella metafora naturale, che incrocia più media, si assiste a una sorta di Iconoclash (Latour, 2005): accade allora che chi guarda si ritrova in una sorta di terra di mezzo, di indecisione dove non sa l’esatto ruolo di un’immagine, di un azione perché, nel caso di The Garden, questo si modifica non appena viene assimilato dell’occhio di chi guarda; e su questa scena ciò che accade è proprio questo: lo spettatore è messo davanti ad un’immagine iconica che cambia costantemente di significato e senso, passando dal sentimento del tragico a quello del comico fino a dissolversi svanendo ironicamente, rompendo il quadro della rappresentazione.
Una delle caratteristiche fondamentali delle immagini è, sempre per Bruno Latour, la loro capacità di scatenare passioni ed è proprio su questo meccanismo che sembra lavorare il collettivo guidato da Palermo che a settembre presenterà al pubblico una prova aperta di questo lavoro presso la Corte Ospitale di Rubiera dove si chiuderà il progetto ERetici.
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*Krauss, R. (2005). Reinventare il medium. Cinque saggi sull'arte d'oggi, a cura di Grazioli E., Mondadori, Milano. 
* Latour, B. (2002). What is iconoclash? Or is there a world beyond the image wars. Iconoclash: Beyond the image wars in science, religion, and art, 14-37.
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eyelinerda3euro · 1 year
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cose che sono successe ieri, in ordine: ho provato lo snus per la prima volta (il saccottino di nicotina gengivale per cui gli scandinavi sono pazzi) e devo dire che…. è meglio di fumare cento sigarette in effetti? e i miei amici erano tipo: madoo jenni dovresti sentirti nauseous la prima volta e io ero tipo. amio.
comunque estremamente gross il gesto di alzarsi il labbro a tavola per inserire questo ordigno chimico micidiale, cioè non molto elegante, tuttavia sento di consigliarlo ai miei followers tabagisti, se disposti a rinunciare al south european charme. poi ho incontrato aurora la cantante quella… quella… dellq canzone di tiktok… non so come altro spiegare, comunque lei, proprio perché natural born bergen babe!! dopo di che ho avuto la mia iniziazione agli afterparties di bergen e ovviamente tirata in mezzo da un tipo italiano lol perché siamo così… T.T edonistici.. e io gli dicevo mm comunque sai non sono proprio certa di voler rimanere a bergen ultimamente e lui noooo io da 10 anni che vivo qua w la norvggg w la mia fidanzata scandinava sisi ora te la presento ingeborg, kjære, vieni qua e così conosco ingeborg e ingeborg continua a farfugliare cose in italiano sul fatto che vuole instituire una residenza d’arte nelle marche perché come dice lei “io ho la privilegio” “io ho la soldi come persone norvegese” e io ero tipo eh ingeborg che vuoi che ti dica. prendi in mano le redini della scena artistica italiana. queen. vai. buttati. è tua. successivamente ormai sono abbastanza sbronza e [redacted] per improvvisarmi una ballerina. ho ballato fortissimo con il mio amico jonas in sala di vittorio e ingeborg, ma in una maniera super ridicola. tipo per ogni canzone mi inventavo una specie di piccola trama che raccontavo ad alta voce? in inglese? (assurdo) e si articolava attraverso i movimenti creando delle coreografie stupidissime ma estremamente divertenti e mi sembra assurdo con che facilità trovavo le parole, inventavo l’andamento drammaturgico senza pensare a niente e addirittura trovavo modi di muovermi per raccontare. beh in ogni caso, penso proprio che se non vivessi con questa pesantezza d’animo sarei una ragazza estremamente svagata, leggera, più creativa e oserei dire… più libera? sono certa che sia così e spero un giorno di riuscire a ricongiungermi con questa mia natura, non avere più paura delle persone e smettere di giudicare tutto e tutti. comunque poi si sono fatte le 8 di mattino, ho preso il tram e sono tornata a casa, mi sono fatta una doccia bollente e ho messaggiato con ale tentando di fare del sexting senza successo (lol) mi sono segata e ho dormito tot ore. oggi è un giorno vecchio ma nuovo
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scenariopubblico · 1 month
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La storia delle residenze di SP/CZD
Tra le attività più articolate sostenute da Scenario Pubblico vi sono senza dubbio le residenze artistiche. Ne parleremo brevemente qui per diffondere la conoscenza su cosa sono e come funzionano con l'obiettivo di creare un quadro chiaro, anche se non esaustivo, che possa essere l'incipit di una serie di attraversamenti che faremo nei prossimi mesi in cui conosceremo tutti i soggetti selezionati dal bando ACASA 24-25.
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Introduciamo questo breve attraversamento consigliando la visione di un video che ripercorre - attraverso le immagini - la genesi di Scenario Pubblico e la sua vita di ogni giorno 👇
Non per niente siamo partiti dalla storia
Da spazio privato voluto per diventare casa della Compagnia Zappalà Danza, Scenario ha iniziato subito ad ospitare una stagione di danza. Conseguenza "naturale" del circuitare di artiste e artisti sono state le diverse richieste di ospitalità per avere spazi e poter creare. Così in concomitanza con la stagione è iniziato un programma di residenze artistiche regolamentato poi nel 2015 0anno in cui Scenario diventa Centro di Produzione della Danza riconosciuto dal MiC.
Nel tempo il progetto di residenze si è andato strutturando meglio. Quello che esiste oggi è un bando biennale - chiamato ACASA - (giunto alla sua seconda edizione) destinato ad artiste e artisti over 30. In un biennio l'impegno è quello di garantire continuità ai progetti anziché rimanere esperienze isolate.
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Nel corso del biennio la residenza si articola in due fasi: una prima creativa che si conclude con uno sharing del lavoro e un dialogo con il pubblico e una seconda parte tecnica finalizzata alla messa in scena del lavoro creato.
A coronamento dei due anni i lavori vengono presentati durante il FIC Fest, occasione di ritrovo, condivisione, confronto. Questa possibilità è utile sia per i programmatori che possono quindi vedere più artisti nell’arco della durata del festival, che per gli stessi artisti.
Con questo tipo di articolazione il Centro e il pubblico hanno la possibilità di seguire gli artisti e le artiste nel loro percorso, vedere le evoluzioni, assistere al processo completo: dalla creazione alla messa in scena. Momenti importanti e sentiti in tal senso sono le open door, ovvero le prove aperte che si svolgono alla fine del primo ciclo di residenza. Insieme alla "restituzione" del lavoro fatto l'incontro con l'artista viene accompagnato da uno sharing dialogante con il pubblico che viene incoraggiato ad esprimere il proprio feedback, le proprie sensazioni.
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Questo contributo è stato elaborato in collaborazione con Laura Gullotta, responsabile della programmazione di Scenario Pubblico che proprio in questi giorni rappresenta il centro nella Tavola Rotonda IntegrARTI intitolata Il ruolo delle Residenze Artistiche nella rigenerazione Urbana: spazi, modelli, comunità che si svolge dal 18 al 20 marzo a Messina.
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A presto con il prossimo attraversamento che entrerà nella prima Residenza Artistica del 2024!
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lamilanomagazine · 2 months
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Pesaro2024 presenta il nuovo progetto di ISAC-2024: 'In Ascolto: la Sonosfera® da dentro, fuori e oltre'
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Pesaro2024 presenta il nuovo progetto di ISAC-2024: 'In Ascolto: la Sonosfera® da dentro, fuori e oltre'. Pesaro 2024 presenta un nuovo progetto di dossier che prende corpo nell'anno da Capitale: si tratta di 'In Ascolto: la Sonosfera® da dentro, fuori e oltre', collocato nella sezione della 'natura vivente' della cultura, attuato dalla Fondazione Centro Arti Visive Pescheria, a cura di David Monacchi. Il progetto nasce all'interno di ISAC-2024 (International Sonosfera® Ambisonics Competition 'Eugenio Giordani'): l'Associazione Culturale Fragments of Extinction implementa la realizzazione operativa della seconda edizione del concorso internazionale di composizione elettroacustica tridimensionale per Sonosfera® ideato da David Monacchi nel 2023 e dedicato al M° Eugenio Giordani docente del Conservatorio Rossini scomparso nel 2020 che ha diretto per 40 anni la storica Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio Rossini. Venerdì 15 marzo in Sonosfera®, in programma la premiazione e il concerto dei premiati al termine di una mini-residenza dei vincitori per l'ottimizzazione delle proprie composizioni che si svolge nell'anfiteatro tecnologico per l'ascolto profondo di ecosistemi e musica di Pesaro città creativa Unesco della Musica. Nel segno del dialogo internazionale, ISAC-2024 si avvale di un partner prestigioso: l'IRCAM Centre Pompidou di Parigi. Dopo il grande successo della prima edizione di ISAC che ha visto la partecipazione di 77 candidati provenienti da ben 26 paesi, l'IRCAM – che proprio nel 2024 celebra il 30° anniversario del suo Forum - ha proposto a Pesaro 2024 - Capitale italiana della cultura la collaborazione per il concorso 2024 per creare un premio in sinergia. La confluenza preziosa di ricorrenze rappresenta così un'opportunità unica per i vincitori che avranno il privilegio di viaggiare da Pesaro a Parigi, sperimentando due delle strutture pubbliche di fama mondiale per l'ascolto acusmatico High-Order Ambisonics (HOA): Sonosfera® a Pesaro ed Espace de Projection a Parigi. Alla chiusura della call, i risultati sono straordinari: 149 candidature da 42 paesi, più del doppio rispetto all'edizione ISAC-2023. Il concorso ISAC funge da piattaforma per supportare le pratiche creative nella musica interamente perifonica e nella composizione di paesaggi sonori. Contribuisce alla diffusione di una cultura incentrata sull'ascolto acusmatico tridimensionale, una visione cara ai pionieri della musica elettronica ma che finora non è stata esplorata a fondo, visti i vantaggi dei moderni software e delle tecnologie elettroacustiche. Due le commissioni del concorso:  la steering committee composta da Nicola Casetta, Carmine Emanuele Cella, Tommaso Giunti, David Monacchi, Alessandro Petrolati; la giuria internazionale a cura dell'IRCAM: Núria Giménez Comas, Sivan Eldar, Philippe Langlois, Frank Madlener, David Monacchi, Markus Noisternig (Chair).  In Ascolto: la Sonosfera® da dentro, fuori e oltre ISAC-2024 CALENDARIO Pesaro, Sonosfera® - giovedì 14 marzo  prove dei candidati - venerdì 15 marzo 9-13 prove e ottimizzazioni composizioni dei candidati 16-17 concerto d'ascolto dei finalisti 17.15-18.15 sede in definizione cerimonia di premiazione 18.30-19.30 Concerto dei premiati - sabato 16 marzo 17-18 Concerto dei brani short list 1 18-19 Concerto dei brani short list 2 21-22 Concerto dei premiati - domenica 17 marzo 16.30-17.30 Concerto dei brani short list 2 17.30-18.30 Concerto dei premiati Parigi, Espace de projection - martedì 19- venerdì 22 marzo 2024 Partecipazione dei vincitori ai workshop del Forum IRCAM e al lavoro di remix in situ all'Institut de recherche et coordination acoustique/musique; - venerdì 22 marzo 2024 Evento finale nei workshop del Forum IRCAM 2024 e concerto finale   Alla conferenza stampa erano presenti: in collegamento Daniele Vimini vicesindaco e assessore alla Bellezza del Comune di Pesaro e Agostino Riitano direttore artistico Pesaro 2024; il professore David Monacchi ideatore di Sonosfera®.   Ha aperto Daniele Vimini: questo progetto con due specificità importanti: ovvero quella di dimostrare le potenzialità di Sonosfera® - anfiteatro tecnologico che nasce per raccontare paesaggi sonori ma anche per la composizione digitale - attraverso un concorso mondiale. E poi il concorso nel nome di Eugenio Giordani - fra l'altro la fase finale dei concerti avverrà nei giorni del suo compleanno – è caratterizzato da un forte coinvolgimento internazionale, con un senso di comunità locale e globale. Tutto ciò con un grande lavoro tecnico dietro. Ed è prezioso e unico che ad un concorso che aveva già un credito internazionale si sia unita un'istituzione come l'IRCAM di Parigi. E' chiaro che si tratta di uno degli appuntamenti più qualificanti della Capitale della cultura perché ha anche la caratteristica della riproducibilità della formula negli anni, dunque un progetto che non si esaurisce con il 2024 ma ha la possibilità di sedimentare le esperienze diventando patrimonio consolidato.   Ha continuato Agostino Riitano: oggi con l'avvio del progetto che vede Sonosfera® protagonista per noi è anche l'occasione per ricordare che Sonosfera® è stata sicuramente una delle fonti di ispirazioni centrali per la definizione del tema del nostro dossier di candidatura che ci ha consentito poi di vincere il titolo di Capitale della cultura. All'epoca l'incontro con la Sonosfera® è stata una folgorazione perché al suo interno arte, natura e tecnologia sono straordinariamente legati tra loro e ci hanno dato la possibilità di avere una tangibile presenza nell'ecosistema culturale della città di quella che poteva essere per noi la declinazione della natura della cultura, ovvero la relazione tra arte, natura e tecnologia. Questo è stato un elemento decisivo perché dall'esperienza in Sonosfera® abbiamo iniziato un'interlocuzione molto forte con Monacchi disponibilie fin da subito a condividere tutti i ragionamenti alla base di quella che è una vera e propria invenzione artistica: è importante sottolinearlo, c'è un forte aspetto pioneristico e un cambiamento epocale per la fruizione ma anche per la composizione musicale. Questo è alla base del concorso di cui quest'anno ricorre la seconda edizione con cui alziamo decisamente l'asticella, che ha raggiunto una maturità straordinaria e che ci darà ulteriori opportunità di sperimentazione. Ricordo che sempre legato alla Sonosfera® c'è il progetto Twin Color di cui parleremo più avanti.   Le conclusioni affidate a David Monacchi: ISAC è un concorso che è alla seconda edizione, l'anno scorso eravamo soli, avevamo lanciato questa iniziativa sotto l'idea del Maestro Eugenio Giordani che non c'è più e che ci ha lasciato proprio con la volontà di lanciare un concorso per la Sonosfera® che potenziasse la composizione elettroacustica a livello internazionale proprio per questi spazi tridimensionali. Già l'anno scorso abbiamo avuo grandi risultati, per l'anno in corso abbiamo la collaborazione dell'IRCAM di Parigi. Non è stato facile istituire una collaborazione però è stato grande l'interesse di Parigi a seguire tutte le nostre istanze e impostazioni, si sono miracolosamente accodati a questa iniziativa cui abbiamo dato forma nel segno e nel solco dell'edizione 2023. Quest'anno la call lanciata a livello internazionale ha coinvolto i nostri contatti in ambito accademico ma anche tutto il bacino di utenza del Centre Pompidou. E i numeri sono raddoppiati con tutta l'Europa rappresentata, il Nord America, Cina, Giappone, Corea, Taiwan, Hong Kong con presenza forte dell'Oriente. Quindi il concorso è diventato il più importante al mondo per la composizione musicale acusmatica. Dunque l'adesione così forte ci ha messo nelle condizioni per cui la Capitale della cultura 2024 è diventata anche capitale della musica elettroacustica tridimensionale acusmatica; vuol dire che abbiamo messo in moto un meccanismo virtuoso per far capire al mondo che la musica elettroacustica può essere ascoltata in un modo molto specifico che la Sonosfera® consente: e cioè essere in uno spazio del tutto buio e dove le sorgenti sonore stanno tutte attorno. La metafora del titolo 'In Ascolto: la Sonosfera® da dentro, fuori e oltre', rende bene l'idea di questa compenetrazione.   Il significativo progresso nelle tecnologie del suono tridimensionale negli ultimi anni ha portato alla proliferazione di creazioni artistiche in diversi ambiti della produzione musicale. Generi come la musica elettronica ed elettroacustica, la soundscape composition, i documentari tematici, gli audiodrammi, le registrazioni musicali, ecc., stanno ora adottando tecniche audio spaziali. Ciò consente di modellare il suono all'interno di un dominio sferico, trasformando lo spazio (compresa la posizione, dimensione e prospettiva delle sorgenti sonore) in uno strumento compositivo tangibile. Fondato a Pesaro nel 1971 da Walter Branchi e sotto la direzione di Eugenio Giordani per oltre quattro decenni, il laboratorio elettronico per la musica sperimentale LEMS ha coltivato una tradizione sulla composizione elettronica pionieristica in Italia. Sebbene vi sia ormai un'ampia disponibilità di software e hardware per la sintesi, la manipolazione e la post-produzione del suono in queste creazioni, è evidentemente molto meno comune poter utilizzare teatri e luoghi attrezzati per riprodurre queste opere in perifonia sferica, in particolare per un pubblico di sufficienti dimensioni. Sonosfera® soddisfa entrambe le esigenze: uno standard tecnologico di 6° ordine Ambisonics di altissimo livello qualitativo sonoro, e una capienza di 60 posti.   Sonosfera® E' un anfiteatro tecnologico mobile per l'ascolto profondo degli ecosistemi e della musica, progettato per Pesaro Città Creativa della Musica UNESCO da David Monacchi, inaugurato nel gennaio 2020. Lo spazio è dotato di 45 altoparlanti costruiti appositamente e posizionati in uno spazio sferico isolato acusticamente e con una perfetta acustica interna. Spalti circolari trasparenti al suono sollevano il pubblico sopra un emisfero inferiore acusticamente "attivo", mentre quello superiore è dotato anche di uno schermo di proiezione a 360°. L'ascoltatore si trova così al centro del paesaggio sonoro, nell'oscurità di una stimolante esperienza sensoriale acusmatica, talvolta "illuminata" da analisi visive del suono stesso. Sonosfera® è stato infatti originariamente progettato e costruito per la ricostruzione sferica e la visualizzazione delle registrazioni effettuate negli ecosistemi primari delle foreste pluviali tropicali, come parte del progetto a lungo termine 'Fragments of Extinction".   Espace de Projection Situato all'interno dell'IRCAM di Parigi, l'Espace de Projection è una sala per spettacoli di medie dimensioni con acustica adattabile, che può ospitare circa 400 posti. Costruito negli anni '70, il suo design mirava a offrire un'ampia flessibilità in termini di forma, dimensioni e caratteristiche acustiche. Grazie a questa adattabilità architettonica, diverse caratteristiche acustiche possono essere regolate separatamente. L'impostazione audio risulta coinvolgente e senza precedenti per i nuovi media e le arti performative. Offre inoltre attrezzature all'avanguardia per la ricerca sperimentale nell'audio spaziale ad alta definizione e nella cognizione spaziale uditiva. ISAC-2024 è promosso da Pesaro 2024 - Capitale italiana della cultura e Comune di Pesaro/Assessorato alla Bellezza, prodotto dall'organizzazione no-profit Fragments of Extinction in collaborazione con la Fondazione Centro Arti Visive Pescheria e il Conservatorio Rossini.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 2 months
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“L’oro del Miglio d’Oro” di Catanzaro e Maggio
“L’oro del Miglio d’Oro” di Catanzaro e Maggio “L’oro del Miglio d’Oro” di Paquito Catanzaro e Annalisa Maggio edito da Officina Milenaè un appassionante libro per giovani lettori. Il protagonista, Pio, è un ragazzino annoiato che un giorno conosce un personaggio stravagante, anche un po’ invadente. Si tratta di un certo Massimo Troisi che lo scrolla dal suo torpore e lo convince a fare un bellissimo giro in bicicletta lungo il Miglio d’oro. Si tratta della strada che da San Giovanni a Teduccio e Barra passa per San Giorgio a Cremano fino ad arrivare a Torre del Greco, passando per Portici ed Ercolano.  Insomma, un vero e proprio tour alla scoperta di pura bellezza. Pio rimarrà affascinato dalla ricchezza storica, paesaggistica e dalle strepitose ville vesuviane del Settecento. “L’oro del Miglio d’Oro” di Catanzaro e Maggio utilizza un linguaggio semplice che arriva dritto al cuore dei ragazzi, con qualche piccolo e simpatico passaggio dialettale. Il libro è illustrato con gli splendidi disegni ad acquerello di Annalisa Maggio che stimolano la fantasia del lettore, rendendo il viaggio di Pio una passeggiata davvero appassionante Ringrazio l’autore per l’intervista ricca di dettagli che certamente vi incuriosirà. Se avete figli e amate il nostro territorio, la Campania, questo libro fa certamente al caso vostro. Condividete la lettura con i vostri ragazzi e poi accompagnateli a vedere tutto ciò che racconta Massimo Troisi nel libro! Intervista a Paquito Catanzaro Salve Paquito, lei è nuovo ai lettori di Cinquecolonne Magazine, ci può raccontare brevemente cosa fa nella vita, di cosa si occupa? L’espressione “vivo in mezzo alle storie” mi racconta alla perfezione. Sono il redattore di una casa editrice (Colonnese); sono tra gli organizzatori di un evento letterario (Ricomincio dai Libri); coordino la redazione di un blog (Il Lettore Medio). Trascorro più tempo in libreria a presentare libri d’altri che a casa. Chiaramente mi dedico anche alla scrittura, con una bella gavetta decennale tra: saggi sportivi, romanzi, raccolte di racconti e libri illustrati. Se m’avanza tempo, mi concedo lunghe passeggiate con gli auricolari piantati nelle orecchie. “L’oro del Miglio d’Oro” è stata per lei una sfida perché si è sempre occupato di pubblicazioni per adulti. Cosa le ha fatto scattare la scintilla? Dal 2010 lavoro nelle scuole del territorio campano, coordinando laboratori teatrali e di scrittura creativa. Rapportarmi con tutti questi allievi (dal Nido fino al diploma) ha fatto nascere il desiderio di rivolgermi a loro attraverso una storia, sperando innanzitutto di fargli scoprire il piacere della lettura. Da lettore e aspirante scrittore onnivoro ero desideroso di “sostenere quest’esame”: l’editoria per ragazzi è un settore in grandissima crescita ed ero curioso di capire se avessi la capacità di misurarmi con questa branca. Partiamo dal titolo del suo libro. Cos’è tutto questo “oro”? Spieghiamo ai lettori cosa troveranno nel libro e perché ha scelto questo titolo? Questo racconto è un atto d’amore verso il mio territorio, quello che va da Torre del Greco (città nella quale sono nato) fino a San Giorgio a Cremano (comune che, di fatto, mi ha adottato). Lungo questi pochi chilometri, ci sono: ville, musei, scavi archeologici, ma soprattutto storie. Quelle che desideravo condividere. Si parla del Museo di Pietrarsa, il più importante museo ferroviario d’Italia; degli Scavi Archeologici di Ercolano, uno dei siti più visitati al mondo; ma pure della manifattura del corallo, un’arte che continua a stupire a distanza di 150 anni, ma pure di Villa delle Ginestre, residenza di Giacomo Leopardi. Chiaramente c’è spazio anche per Villa Bruno, nel cuore di San Giorgio a Cremano, che mi piace definire uno dei posti del cuore. Ad accompagnare il piccolo Pio nelle sue scoperte c’è una guida eccezionale, Massimo Troisi. Perché ha optato proprio per lui? Chi meglio di lui? Massimo Troisi è stato uno dei più talentuosi attori del dopoguerra. Dotato di un’ironia sempre garbata, ma pure di una malinconia che ha del poetico. Avevo 12 anni quando la tv annunciò la sua morte e ci rimasi molto male. Credo che Il postino sia il suo lascito più bello. Per questo volume era il testimonial giusto, così come lo è stato per il territorio: A San Giorgio a Cremano ci è nato, a Torre del Greco ha frequentato le scuole superiori, a Portici ed Ercolano ha cominciato la sua gavetta. Paquito, vuole raccontare ai nostri lettori che obiettivo si è posto quando ha scelto di scrivere il libro? Spero sia il primo di una lunga serie di albi illustrati. La prospettiva di scrivere per ragazzi è un sogno che spero di rendere reale col tempo. Per ora mi godo i riscontri de “L’oro del Miglio d’oro” ma sono già al lavoro su altri progetti. Contestualizzando le ambizioni al libro, spero che arrivi questo messaggio ai potenziali lettori: “Mettete da parte lo smartphone e andate a scoprire le meraviglie nascoste a due passi da casa”. Read the full article
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chez-mimich · 9 months
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PERFORMING PAC: DANCE ME TO THE END OF LOVE (parte II)
(Segue) Unica opera oggettuale presente che fa diretto riferimento all’attentato al Pac ecco “Untitled”, bouquet di fazzoletti annodati con una calza femminile che alludono alle lacrime versate dalla città, ma forse anche all’oggetto sopravvissuto e salvato e “Souvenir di Milano”, sorte di ready-made della macchinetta fotografica per bambini da cui ammirare panorami della città. Forse l’opera più criptica, ma anche la più ironica e dolente. Tornando alla sezione video al piano superiore del padiglione, ecco “Redemption” di Miguel Gomes dove quattro personaggi si raccontano con voci attribuite a personaggi politici europei ovvero Passos Coelho, Berlusconi, Sarkozy e Merkel. I testi partoriti dall’immaginazione dell’artista: un bambino che scrive dal Portogallo ai genitori in Angola, un anziano signore milanese che racconta del primo amore ai tempi della caduta di Mussolini, a Parigi un uomo confessa la propria incapacità di essere padre, a Lipsia una sposa si sforza di togliersi dalla testa il tema di Parsifal. Un video originalissimo e coinvolgente. Lascia incantati la bellezza cruda ed essenziale del video di Maja Bajevic “Green, Green, Grass of Home”. L’artista camminando su un prato ripercorre i percorsi interni della casa dei nonni che sorgeva proprio in quel luogo prima della battaglia di Sarajevo, video dolente e che non necessità di nessuna spiegazione ma solo della condivisione di un dolore immenso. Sempre di memoria e dolore si tratta in “La Storia, in generale” di Giulio Squillacciotti, nato da una residenza a Torino durante la quale l’artista ha studiato tre archivi di arte irregolare (ma esiste un’arte regolare?), in ambito psichiatrico: il Regio Manicomio di Collegno, il Museo Antropologico di Torino e l’archivio della città “Mai visti e altre storie”. Si tratta di un immenso patrimonio di creazioni di quella che si definiva “devianza” e che è rivelatrice di una straordinaria potenza creativa, ma che “noi umani” ci rifiutiamo spesso di considerare. La mostra, per chi non volesse distrarsi troppo da grigliate estive, bagni al mare e salutari passeggiate in montagna, è aperta comunque fino al 10 settembre prossimo, e costituisce comunque una bella passeggiata spirituale per la mente e per l’anima. Sempre che qualcuno fosse ancora interessato a coltivarne lo spirito.
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personal-reporter · 9 months
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I mondi di Gina Lollobrigida a Roma
L’Istituto Centrale per la Grafica – Palazzo Poli a Roma ospita, fino all’8 ottobre,  la mostra che celebra la vita e il talento di Gina Lollobrigida promossa dal Ministero della Cultura con Archivio Luce Cinecittà. Star del cinema internazionale, fotografa, disegnatrice, scultrice e cantante, Gina Lollobrigida è stata una vera donna dall’incredibile vena creativa che, in un’intervista, affermo che “vorrei essere ricordata soprattutto come artista e, perché no, anche come attrice”. Ideata e curata da Lucia Borgonzoni, Sottosegretario del MIC, e da Chiara Sbarigia, Presidente di Cinecittà, I mondi di Gina  trasporta nello straordinario universo dell’attrice, musa di grandi registi e icona di moda con i suoi inconfondibili abiti ispirati allo stile impero. Il percorso espositivo si snoda in 120 fotografie, provenienti dall’Archivio Luce Cinecittà, dal Centro Sperimentale di Cinematografia e dal MuFoCo – Museo di Fotografia Contemporanea - e da altri archivi, filmati inediti di momenti privati, per gentile concessione di Andrea Milko Skofic, e pubblici. Nella mostra ci sono  anche due abiti da sera originali realizzati da Gattinoni e due costumi di scena dei film Venere Imperiale e La donna più bella del mondo, creati da Costumi d’Arte, oltre ad alcuni gioielli Bulgari, come i magnifici orecchini con smeraldi, provenienti dall’Archivio Storico della Maison e parte della collezione personale della diva. L'Istituto Centrale per la Grafica si trova  nel complesso monumentale della fontana di Trevi e comprende Palazzo Poli e il Palazzo della Calcografia costruito nel 1837 dall'architetto Giuseppe Valadier per ospitare la Calcografia camerale, di cui fu direttore per decenni, con il compito di conservare, tutelare e promuovere un patrimonio di opere che documentano l'arte grafica in tutte le sue forme. Palazzo Poli fu commissionato da Lelio dell’Anguillara duca di Ceri che, nel 1566, aveva acquistato palazzo Del Monte ed è il risultato di diverse fasi costruttive. I lavori furono eseguiti su progetto dell’architetto Martino Longhi il Vecchio nel 1573 e alla sua morte, da Ottaviano Mascherino. Dal 1834 il palazzo divenne la residenza della principessa Zenaide Wolkonsky, che nel suo salotto letterario, ospitò il poeta romanesco Belli e il romanziere russo Nikolaj Vasil'evič Gogol’.  Il luogo più bello del Palazzo è la Sala Dante, nota per le sue grandi dimensioni,  dove si svolgono eventi, convegni, concerti, seminari; mentre al primo piano vi sono gli spazi espositivi che ospitano mostre ed esposizioni di grafica storica e contemporanea. Read the full article
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mypickleoperapeanut · 9 months
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"Dedicato a chi si perde il meglio della vita" di Riccardo Rescio
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Sicuramente ad una superficiale visione, oppure ad attenta e per così dire oculata osservazione critica, finalizzata a marcare a senso unico quello che ci è dato di vedere, si troverà sempre la carenza, la disfunzione, l’irregolarità, quello che non và, quello che nel nostro immaginario abbiamo pensato e non riscontrato.
L’occhio guarda, la mentre critica, l’espressione cambia, la critica negativa inesorabilmente parte.
Se con la stessa determinazione e velocità, partisse la valutazione positiva di quello che ci colpisce positivamente, di quello che appaga la nostra vista, che soddisfa le nostre membra, che gratifica le nostre aspettative, avremmo una moltitudine di contenti e compiacenti divulgatori delle innumerevoli meraviglie che offre il nostro Paese.
Bisognerebbe ben sottolineare che, se prevenuti, in qualsiasi parte del mondo si potra mai essere, se lo spirito che ci accompagna è quello di individuare solo quello che non ci appaga, troveremo sempre e comunque qualcosa che soddisfa la prorompente necessità di esternare l’inesorabile critica negativa.
Se come denigratori seriali avessimo l’opportunità di viaggiare nel mondo riscontreremmo magari che a Vienna ci sono troppe zone pedonali, a Firenze troppi tavolini nelle nelle strade, a New York troppa gente sui marciapiedi, a Napoli troppa folclore diffuso a Parigi troppi francesi.
Il nostro denigratore seriale tipo, ma stanziale, si accanisce invece in particolar modo con il proprio luogo di residenza.
Uno sport nazionale troppo diffuso in patria, che si trasforma paradossalmente in una esagerata sua esaltazione quando si è all’estero o solo fuori dal perimetro circoscritto in cui solitamente si vive.
In un momento come quello che stiamo vivendo, dove la carenza di fonti energetiche alternative mette a dura prova le nostre risorse per la dipendenza da quelle abituali, potremmo suggerire di trasformare tutto l’oneroso, faticoso e dispendioso criticare in energia creativa, il genio italico lo consente, per suggerire idee, progetti, soluzioni per trasformare ciò che riteniamo perfettibile, migliorabile o sostituibile, con proposte concrete, fattibili, perseguibili.
Ora più che mai abbiamo necessità e bisogno di solidarietà sociale, di coesione interpersonale, di collaborazioni trasversali, che permettano al nostro straordinario Paese di raggiungere quei primati che il suo incommensurabile patrimonio di valenze umane e territoriali meritano .
Le critiche distruttive, non fanno bene e non aiutano ne chi le fa, tantomeno chi le riceve.
L’Italia è il più grande giacimento di bellezza e il maggiore concentrato d’Arte, Cultura, Bellezza, Enogastronomia, Storia, Folclore e tanto, tanto di più, contribuiamo tutti a farla conoscere per quanto realmente vale e quanto realmente merita.
Riccardo Rescio / Italia&friends /
I&f Arte Cultura Attualità / Firenze 23 luglio 2023
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cristinaitaliani · 11 months
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Laureata giovanissima in flauto presso il Conservatorio Statale di Musica ‘Luisa d’Annunzio’ di Pescara, ha seguito corsi di perfezionamento in Italia, in Francia e in Germania con flautisti tra i quali Alain Marion e Conrad Klemm. Dalle prime partecipazioni ai festival musicali estivi (Spoleto, Roma, Bayreuth) si e’ velocemente unita ad alcune orchestre italiane e straniere (Orchestra Sinfonica Schleswig Holstein, Orchestra del Teatro all’Opera di Roma etc.). Ha fatto parte di numerosi Collettivi jazz (o di musica creativa ) tra i quali Da-i-Da Orchestra, Polaroid Orchestra, Associazione Musicisti Riuniti e Modigliani Suite Free Jazz Trio. Attiva nell’ambito dell’interdisciplinarieta’ artistica ha realizzato numerosi lavori di creazione e sonorizzazioni per eventi teatrali (Theatre de Nanterre e Friche de La Belle de Mai a Marseille )spettacoli di danza (Florence Dance Festival al Teatro Romano di Fiesole, Gaia Scuderi alla Limonaia di Villa Strozzi e Teatro Instabile di Firenze) spettacoli di mimo (con Bianca Francioni ) reading musicali (sonorizzazioni live al Caffè Letterario Le  Murate di firenze in occasione di presentazione di libri ), perfomance di improvvisazione con visual performers (vernissage d’arte come ‘’studi aperti in via degli artisti’’ e mostre in italia e all’estero) Da febbraio 2014 entra a far parte del collettivo Improvvisatore Involontario.Dal 2015 è membro del Duo Hayet  col virtuoso di oud  algerino Hafid  Moussaoui  con cui si esibita in importanti festival  rassegne ed è stata ospite di trasmissioni radio ( Terra Mia, Piazza Verdi su Rai Radio 3 , Orchestra Mediterranea ).Nel 2019 ,col Duo Hayet ha composto la colonna sonora della mostra Sguardi globali. Mappe olandesi, spagnole e portoghesi nelle collezioni del granduca Cosimo III de’ Medici”organizzata da Angelo Cattaneo e Sabrina Corbellini e , come solista ha partecipato al Convegno organizzato in occasione della Mostra , interpretando musiche di Bitti , Rousseau e Vivaldi.
Recentemente ha fondato l' Ensemble '' Shababik '' con l'Associazione Good World Citizen con cui  è risultata vincitrice  di un grant dalla Fondazione Anna Lindh Foundation per il Mediterranean Day che si è tenuto il 28 novembre 2022 a Firenze
 Alcuni suoi brani , col Duo Hayet fanno parte della colonna sonora di '' La cinquieme saison'' del grande regista algerino Ahmed Benkalma per il Centro di Cinematografia dell ' Algeria.
L'artista  sta proseguendo la sua attività con progetti interculturali, collaborando sia con l' Associazione Good World Citizen che con l'Università degli Studi di Firenze.Ultimamente ha partecipato insieme all' Associazione Good World Citizen ied il prof. Angelo Cattaneo ( Isem Cnr - Unifi ) ad un importante evento su Muhammad Al Idrisdi e il Mediterraneo organizzato dal Dipartimento Sagas - Unifi .Nel mese di maggio ha vinto un bando di concorso per un programma di mobilità della Anna Lindh Foundation con il progetto '' Voix Invisibles ''con una  Residenza  Artistica in Marocco insieme  a Giulia Gallina , sound artist di Lisbona ,.
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sguardimora · 7 months
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[ph. Chiara Mannucci]
Il 10 ottobre ho assistito al lavoro di Alessandro Marzotto Levy per IRENE, il suo nuovo spettacolo, selezionato dall'azione DNA appunti coreografici, che debutterà al Festival Romaeuropa il prossimo 22 ottobre 2023. In residenza con lui Flavia Passigli alla composizione musicale, Alice Consigli / PHYSALIA all'assistenza artistica e produzione e Camila Chiozza al disegno luci.
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[ph. Chiara Mannucci]
Il palco è una distesa di paglia, un'orizzonte senza confini, vuoto e fuori dal tempo. Alessandro Marzotto Levy entra e attraversa questo spazio con i piedi nudi, ripercorre passi, riscrive gesti che subito riconosce.
La memoria riaffiora mentre appaiono oggetti e canzoni, una luce particolare che illumina la scena, un frammento di coreografia: il corpo agisce e le immagini tornano alla mente, il corpo si veste e le parole iniziano a prodursi sottili, in ogni movimento e gesto qualcosa di più si svela.
L'atmosfera s fa via via più rarefatta, si odono frasi ora soffocate ora sussurrate finché una rabbia quasi primitiva sembra attraversare quel corpo spingendolo a una metamorfosi ferina.
In questo dispositivo coreografico e scenico è la danza che si fa veicolo per attivare la memoria e il ricordo. Il corpo si muove e dal presente in cui si trova si affaccia sul passato riattivandolo in piccoli gesti e segni, in brevi azioni.
Non c'è timore in questo che potremmo definire passaggio di stato, non c'è tristezza; c'è piuttosto una danza magnetica, a tratti festosa e un luogo invaso da una presenza che si fa sempre meno evanescente mentre la musica si ferma e le voci nitide si odono dal silenzio.
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[ph. Chiara Mannucci]
Giovedì 12 ottobre, ore 21 Prova aperta Ingresso libero, prenotazione consigliata
IRENE di Alessandro Marzotto Levy
a seguire, incontro con l’artista a cura di Francesca Giuliani nell’ambito di Il pane quotidiano | Moltiplicazione degli sguardi, percorso di cura e dialogo tra gli artisti in residenza e le comunità di cittadini, spettatori e abitanti dell’Arboreto
a seguire, piccolo buffet
Si consiglia la prenotazione alla mail [email protected] indicando nome, cognome, numero di telefono e n di posti oppure telefonando al 0541 624003 / 331 9191041
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22 maggio - 28 maggio | Ligonchio, “RuralizArt"
Dal 18 al 29 maggio 2023 Legambiente Ligonchio ospiterà all’Ostello dei Balocchi la seconda residenza del progetto RuralizArt, la Small Scale Partnership Erasmus+ sviluppata in collaborazione con Canopia Coop. V. Questa residenza stimolerà la nascita di una nuova narrazione territoriale intrecciando due elementi: l’educazione ambientale e l’espressione creativa. I partecipanti saranno…
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MOTUS - Chroma Keys
Foto di scena: Chroma Keys – Silvia Calderoni © Claudia Pajewski Venerdì 24 febbraio 2023 – ore 21.15 – Il Dialma – Cantiere Creativo Urbano Di Enrico Casagrande, Daniela Nicolò e Silvia Calderoni con Silvia Calderoni video design Paride Donatelli e Simona Gallo direzione tecnica Simona Gallo residenza creativa L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino si ringrazia Matteo Marelli per la…
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lamilanomagazine · 7 months
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Buon Compleanno a Luciano Pavarotti. l Ricci e Vimini annunciano la scultura dedicata al Maestro.
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Buon Compleanno a Luciano Pavarotti. l Ricci e Vimini annunciano la scultura dedicata al Maestro. Pesaro 2024 omaggia il grande Luciano Pavarotti, e nel giorno di quello che sarebbe stato il suo 88esimo compleanno, il sindaco Matteo Ricci e il vice sindaco e assessore alla Bellezza Daniele Vimini annunciano «una scultura dedicata al Maestro», che verrà posizionata davanti ad uno dei luoghi simbolo della Capitale Italiana della Cultura, «il Teatro Rossini». Pavarotti, nato il 12 ottobre 1935, «era molto legato alla nostra città, che considerava la sua seconda casa – spiegano -. È stata una figura ben presente nell’identità pesarese, protagonista in momenti salienti della storia recente e testimonial, insieme a Rossini, della Città Creativa della Musica UNESCO che tanto deve al Maestro che qui ha intrecciato legami umani, solidali e creativi. Soprattutto nella sua villa immersa ne “La natura della cultura” che ha plasmato Pesaro 2024. Una città che, per il Pavarotti era “il luogo della felicità” e residenza creativa in cui produceva il suo canto capace di emozionare il pubblico dei teatri di tutto il mondo». L’idea è quella di una statua di Pavarotti posizionata su una panchina, che verrà istallata in piazzale Lazzarini «nella quale i pesaresi e i visitatori potranno sedersi e ammirare il Teatro Rossini al fianco del Maestro». La scorsa settimana sono stati effettuati i sopralluoghi, con l’assessore al Fare Riccardo Pozzi, per capirne la fattibilità ed è stata incaricata dello studio un’importante bottega d’arte. Un omaggio ad un artista straordinario mai dimenticato, che annunciato oggi si trasforma in un regalo di compleanno, che verrà realizzato nei primi mesi di Capitale Italiana della Cultura 2024, a poco più di un anno di distanza dalla posa della stella di Pavarotti nella Walk of Fame di Hollywood, «Un bel modo per ricordare un personaggio mondiale, che ha intrecciato la nostra cultura, constribuendo a farla crescere», hanno concluso.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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micro961 · 2 years
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Maurizio Mastrini, Hugs
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Il pianista  presenta il suo nuovo album
Parliamo di genialità e di numeri. La genialità e ́ quella del maestro Maurizio Mastrini, uno dei maggiori pianisti e compositori del panorama musicale e strumentale internazionale, che presenta il suo nuovo progetto, l'album Hugs, uscito il 13 Maggio. Un album composto da 11 nuovi brani, ognuno dei quali porta con sé un significato importante: con delicata sensibilitá il maestro tocca alcuni temi, riuscendo a scuotere attraverso le note le corde dell´anima e le coscienze degli ascoltatori. I numeri sono quelli di un´artista definito dalla critica come “fenomeno“, che con la sua musica ha toccato tutti i continenti raggiungendo, negli ultimi 10 anni, 770 concerti in giro per il mondo ed oltre 32.000.000 di ascolti solo su Spotify, rientrando così tra i pianisti italiani ad avere il numero più alto numero di download e streaming sul web.
“Hugs”, brano che dá il titolo all'album, è un omaggio agli abbracci ed al contatto mancato durante la pandemia, ma anche l´auspicio, attuale piú che mai, che due popoli come quello russo ed ucraino tornino ad abbracciarsi; “Astor”, composto a Buenos Aires nel 2011, é un tributo ad Astor Piazzolla, noto musicista e compositore argentino e descrive l’atmosfera notturna delle milonghe della capitale argentina; “Bolle di sapone” è dedicato all ́étoile Roberto Bolle. Il maestro è solito suonarlo mentre dal pianoforte escono e si librano nell’aria bolle di sapone, con l’intento di evocare la grazia e la leggerezza del famoso ballerino
Si parla nuovamente della pandemia con “Butterfly”, brano scritto in onore dei tanti camici bianchi periti durante la lotta contro il Covid; le loro anime, con rimando proprio al bianco della divisa da lavoro, sono paragonate magicamente alle ali di farfalla. “Elettra”,brano molto sentito dall´artista, è una dedica ad Elettra Morini, étoile della Scala e moglie di Tony Renis(attuale produttore di Mastrini e di artisti del calibro di Bocelli);in occasione di una serata passata insieme a questi due cari amici, Maurizio coglie gli sguardi intensi tra la coppia, sguardi che, nonostante il tempo, sono lo specchio di un amore saldo ed inossidabile. Si prosegue con “Galop”, un inno alla libertà: ascoltando il brano si ha la sensazione di cavalcare un purosangue e di galoppare all’infinito. Altro brano molto intenso é “Girasoli”, che evoca la celebrazione dell’amore più bello e puro che possa esistere: quello tra il girasole e il sole. I due si cercano continuamente, il sole dà la vita al girasole, ma materialmente non si toccano mai; “Il balbuziente innamorato” è un brano autobiografico in cui il maestro Mastrini ricorda la sua prima adolescenza piena di timidezza che lo faceva balbettare ogni volta che si avvicinava ad una ragazza.“La mia Africa” è stato composto in Ghana, presso la residenza dell’Ambasciatore italiano Favilli, a cui è dedicato; omaggia la purezza, la saggezza e la dignità del popolo africano, in particolare dei bambini, che vivono di nulla, ma quel nulla è tutta la loro ricchezza. “Love” è un’ode universale all’amore in tutte le sue forme: per se stessi, per un luogo, per un oggetto, per gli amici. Ed infine “W la vita”, scritto a Cuba e dedicato al popolo cubano. Celebra la vera essenza dell’essere e non ciò che si vorrebbe essere. Un album ricco di significati, emozioni positive e speranza. Mastrini viene definito un musicista “incontaminato“, poiché la sua vita creativa si esprime lontano dal caos delle metropoli, in Umbria. Il suo stile compositivo evidenzia i caratteri essenziali di un linguaggio colto e complesso e al tempo stesso emozionale ed immediato. Tra tutti gli insegnanti lascia un’impronta significativa il maestro Vincenzo Vitale. Tra i dischi di musica classica di maggior successo citiamo Piano Music, Baby's First Piano Music, Il Pianoforte, Love Music, Classic Music For Christmas, Le Musiche dello Zodiaco, Love Piano. Di particolare rilievo è il CD “Storia della Musica – Capolavori”, distribuito dalla Ricordi, in cui il Maestro Allorto, curatore della collezione, inserisce l’esecuzione della fantasia in do Mag. di R. Schumann. Inoltre nella produzione discografica si segnalano: “I Miei Romantici vol.1”, “Sogno D’Amore”, “Sacro & Profano”, “I miei Classici” edito da “Progetti Sonori” la cui particolarità consiste nel fatto che il Maestro Mastrini è il primo al mondo ad avere inciso i primi lavori compositivi dei capisaldi della musica tra cui Mozart, Beethoven e altri celeberrimi compositori classici. Nel 2011 all'interno dell'album Terra! é contenuto il brano “Tié!“, suonato con un virtuosismo particolare, usando sulla tastiera del pianoforte solo le dita pollice, indice e mignolo che formano il segno scaramantico delle corna, brano dedicato ad un amico rimasto paralizzato dopo un incidente, con il messaggio che anche se la vita ci mette davanti a situazioni tragiche bisogna avere il coraggio di andare avanti. Mastrini compone e registra anche per alcune importanti emittenti televisive e radiofoniche come Radio France, R.A.I. Italiana, Radio e televisione Svizzera, Mediaset, BBC, ABC Americana. La consacrazione come compositore in campo internazionale arriva con la realizzazione del primo album “Il Mio Mondo al Contrario”, in cui suona composizione classiche ed originali partendo dall’ultima nota verso la prima, con un riscontro musicale sorprendente. L’attenzione dei media lo consacra tra i più quotati e sbalorditivi pianisti contemporanei mondiali ispirato sempre da una continua ricerca ed esplorazione verso frontiere musicali sempre nuove.
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residancexl · 2 years
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Sul nuovo numero di Hystrio (gennaio-marzo 2022) un ampio dossier sulla nuova danza italiana con protagonisti alcuni degli autori sostenuti dall’azione ResiDanceXL.
Per una lettura completa del dossier: https://www.hystrio.it/numero/numero-1-di-gennaio-marzo-2022/
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charretteslab · 3 years
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Poche regole
Per partecipare alle charrettes online è necessario seguire alcune regole; ve le elenco qui sotto, con le relative spiegazioni (in basso in corsivo) per farvi comprendere la legittimità delle scelte
1. Proteggere l’anonimato dei partecipanti. Che sia nella forma di un dibattito, di un focus group o di un’attività più creativa la partecipazione al laboratorio online è in forma anonima. Questo significa che non è necessario specificare nessun dato anagrafico per essere ammesso (né nome, né età, né professione, luogo di nascita o residenza, appartenenza sociale, stato civile, schieramento politico, ideologico, genere, appartenenza religiosa, etnica, ecc.)
Qualora uno voglia condividere con gli altri una qualunque di queste informazioni, è pregato 1.1 di non farlo durante la charrette o attraverso i canali di CHARRETTES LAB
Invece tutte le fonti citate (se si vuole farne uso) vanno esplicitate, in modo che tutti possano riconoscerne la provenienza. Si consiglia di utilizzare fonti non di parte, o almeno non eccessivamente di parte, ma nella consapevolezza che un’informazione del tutto disinteressata è difficile da reperire il più delle volte, almeno specifichiamo sempre la fonte (sito web, link, giornale, fonte autorevole, personaggio pubblico ecc.) cosicché tutti possano prenderne atto
Non si tratta principalmente di una misura per proteggere la privacy dei partecipanti, ma di una misura di cautela per tentare di evitare che appartenenze rigide, stereotipi o prese di posizioni possano inquinare la discussione ancora prima che si sia capito il punto di vista della persona nella discussione in svolgimento
2. Chiunque può proporre un argomento di discussione. Non è necessario essere un esperto in materia, non è necessario assumere punti di vista che realmente si riconoscano come propri. Per esempio, uno potrebbe benissimo proporre una discussione su un tema caldo nel web in quel momento (pro vs no pass), e decidere di assumere un punto di vista rivale a quello che generalmente prende (che sia no o pro pass) soltanto per poterne capire le motivazioni da una prospettiva nuova per lui. Ovviamente, chiunque (anche chi propone l’argomento da trattare) può cambiare punto di vista anche durante la charrette, le uniche cose da tenere presente sono che 2.1 non si può andare off topic nel corso della charrette; 2.2 non si può monopolizzare nessuna discussione, neanche per una presunta buona conoscenza dell’argomento (quello che si può fare è condividere le proprie esperienze e relative considerazioni); 2.3 non si discute per convincere nessuno a fare suo il nostro punto di vista. Non si discute in generale per convincere (neanche se stessi), ma per condividere, confrontarsi, cercare di comprendere punti opposti ai propri e cercare tra tutte le posizioni punti di possibile convergenza
Queste regole sono state redatte come una sorta di invito a chiedere (a noi prima di tutto, poi agli altri) uno scambio di idee il più possibile leale, critico, attento e civile. Non stiamo partendo dal presupposto che la comunità di CHARRETTES LAB sia già matura e solida, ma se voi credete ti poter chiedere a voi stessi una partecipazione insieme onesta e impegnata, allora pensiamo di poterci fidare nello stesso modo.
3. Non è possibile guidare nessuna discussione. Questo significa che le nostre charrettes sono esperimenti un po’ scostanti la tradizionale interpretazione. Non ci sono gestori, amministratori, capi gruppo o altro. Ognuno è libero (ed è caldamente invitato) a partecipare portando tutte le sue riflessioni e allo stesso modo ad ascoltare e riflettere su quelle degli altri. Di volta in volta si deciderà insieme come rendere la discussione ordinata, se e quali punti programmare, se e con quali attività aggiuntive arricchire la charrette, quanto a lungo debba durare, quando fare le due votazioni e tutte le altre questioni amministrative che non sono contenute in queste regole. Tutte le decisioni verranno prese di comune accordo, secondo un confronto ragionato e prendendosi i dovuti tempi. 
CHARRETTES LAB si regge sul presupposto che l’arena di partecipazione dal basso è un’arena sperimentale. Nessuno può guidare una discussione perché nessuno sa da solo come dovrebbe funzionare questo microcosmo di democrazia dal basso. Ricordiamoci che CHARRETTES LAB è un esperimento, e come tale ha bisogno del contributo attivo e volontario di tutti, senza imposizioni o condizionamenti anche minimi che provengano “dall’alto”
4. All’inizio e alla fine di ogni charrette si terrà una votazione. Queste si svolgeranno attraverso due sondaggi a cui saranno invitati a partecipare tutti quelli che hanno avuto un ruolo (anche solo di lettori passivi) nella charrette. Si dovrà esprimere la propria risposta prima e dopo la discussione anche qualora questa sia rimasta invariata. Nella prima votazione è possibile esprimere un punto di vista fittizio come da esempio nella regola 2. Non è possibile farlo nella votazione finale, che dovrà tenere conto soltanto della riflessione successiva a tutti gli incontri con gli altri partecipanti la charrette e delle proprie conclusioni
Le votazioni sono uno strumento per raccogliere dati sullo svolgimento delle charrettes. Da soli non dicono abbastanza, ma mi impegnerò a conservarli di volta in volta allegati da una breve descrizione di come è andata la discussione che sarà pubblicata e visibile a chiunque voglia leggerla. Naturalmente in forma del tutto anonima (non saranno riportati i nomi nè i nickname dei partecipanti)
Grazie
17.10.2021
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