Tumgik
#rinnovata
deathshallbenomore · 1 year
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non può in alcun modo essere amore se io ti mando uno sticker incredibilmente divertente dalla mia riserva e tu non mi mandi uno sticker incredibilmente divertente dalla tua riserva ma invece mi dici “grazie” e basta. dico io,
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fiorellosupremacy · 11 months
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Prisma season 2 now shooting
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quattrosaltinpaella · 2 years
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guardato troppe serie con women ensemble cast e adesso appena vedo qualcosa con un uomo idk it feels wrong
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omarfor-orchestra · 2 years
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Comunque è palesissimo che sia Pino resta solo da capire come
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canyousayineffable · 9 months
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Good Omens Ficlet /// IV
°°°
Il punto di rottura era arrivato con una tazza di tè.
O piuttosto, con la sua assenza.
Non era possibile registrare il passaggio del tempo nel biancore glaciale del Paradiso, nelle lustre prospettive vuote che si spandevano a perdita d'occhio e che pungevano Aziraphale con un disagio sottile come un ago.
Dunque non aveva precisa contezza di quanto tempo fosse trascorso, dall'ultima volta che aveva potuto bere una tazza di tè in pace.
La maggior parte del tempo lo aveva passato trincerato negli archivi.
Data la sua prolungata missione sulla Terra, aveva molto da recuperare. Millenni di rapporti arretrati, di progetti da consultare, piani da rivedere.
Pazienza se in realtà, al contrario del mondo materiale, quello etereo non era effettivamente cambiato in nulla negli ultimi seimila anni.
Gli era sembrata una buona scusa per prendere tempo e restare da solo, mentre cercava di riprendere dominio di sé. C'era anche una sorta di ironica, amara simmetria, nell'approfittare della scrivania vacante di Muriel mentre lei si trovava nel suo negozio. Ma questo era un dettaglio su cui Aziraphale non si soffermava.
Il pensiero della libreria riapriva uno squarcio su ciò che era accaduto negli ultimi istanti prima di lasciare Londra.
Appena era arrivato, Aziraphale aveva cercato di tenersi nei pressi della grande riproduzione del globo terrestre fatta per monitorare gli avvenimenti sulla Terra. Poter alzare gli occhi e vederla lì, a ruotare pigramente sul proprio asse, gli dava l'illusione di mantenere un punto di contatto; di non aver ancora reciso tutti i legami.
Ma vedere i giorni passare una inesorabile rotazione dopo l'altra, solo per avere un tuffo al cuore ogni volta che il sole toccava le Isole Britanniche, gli era diventato presto insopportabile.
Aziraphale aveva cercato l'unico rifugio che le sale sconfinate del Paradiso potessero offrirgli: i libri. E i libri non l'avevano tradito.
Aziraphale vi si era buttato a capofitto, divorando con la medesima avidità interminabili verbali e rapporti di cancelleria, inventari, copie di dispacci e resoconti di riunioni avvenute migliaia di anni prima.
...Sapeva che negli archivi dovevano essere contenuti in bell'ordine, opportunamente editati e confezionati ad usum Paradisi, anche tutti i suoi rapporti ufficiali. Aziraphale non li aveva cercati.
Aveva letto ininterrottamente finché tutte le parole avevano cominciato ad appiattirsi in un unico rumore bianco; e anche dopo, aveva continuato a leggere.
A un certo momento, tuttavia, aveva cominciato a desiderare una tazza di tè.
Non che Aziraphale avesse sete; nè che sentisse freddo. Non esattamente. In Paradiso non esisteva nessuna delle due cose.
Ma a un certo punto, mentre era immerso nella lettura di un rapporto relativo alle operazioni di ripristino post - diluvio, la sua concentrazione aveva iniziato a mostrare delle crepe. La prima cosa abbastanza piccola da insinuarsi in quelle crepe era stata la voglia di bere una tazza di tè. 
Naturalmente, in Paradiso era impossibile trovare qualcosa del genere.
Non c'era nulla di materiale, niente che fosse cresciuto dalla terra, avesse assorbito la pioggia o fosse maturato al sole; niente che potesse consumarsi, alterarsi, o corrompersi. Crescere.
Il suo piccolo desiderio di un tè caldo, però, rifiutava di farsi ignorare. Aziraphale aveva provato a dirottare il pensiero con altre distrazioni.
Si era allontanato dalla scrivania per camminare un po'; ma la deprimente teoria di luci bianche tutte uguali glie ne aveva tolto presto la voglia.
Aziraphale conosceva a memoria migliaia di poesie. Un tempo, ripetersele a mente gli teneva compagnia. Adesso, però, ciascuna gli ricordava le pagine delle sue edizioni preferite; quelle riprodotte a stampa; quelle manoscritte; i frammenti conservati su pergamena o arrotolati in antichi fogli di papiro. Ora, ogni verso lo riportava alla libreria. E osì Aziraphale aveva lasciato da parte anche le poesie.
Aveva provato con la musica. Si era messo a canticchiare a mezza voce uno dei suoi brani preferiti di Clara Schumann. "Più sono costretto ad ascoltarti, angelo, e più mi chiedo a chi diamine sia venuto in mente che cantare come un angelo potesse essere un complimento."
Il ricordo trapassò Aziraphale come una scarica elettrica.
Per qualche istante rimase immobile, il tempo di imporre al cuore di smettere di tremare.
Una volta, davanti alla granitica sicurezza di Gabriel, aveva confessato a se stesso di essere troppo tenero. Troppo esitante; troppo molle e insicuro. Era stata un'ammissione di sconfitta, all'epoca. Non era mai potuto essere come gli altri angeli; Aziraphale non avrebbe mai avuto quella risolutezza.
Aziraphale richiuse il volume aperto davanti a sé, e con un gesto lo ripose al suo posto negli archivi. Inspirò profondamente. Il suo cuore ancora non taceva. 
"Michael!" chiamò.
La sua voce non aveva il timbro chiaro di un Arcangelo. Non l'avrebbe avuto mai, pensò Aziraphale con un misto indefinibile di frustrazione e indocile orgoglio.
Quando Michael gli si presentò davanti con malcelata insofferenza, Aziraphale lo accolse rivolgendogli il proprio sorriso più soave e impenetrabile.
"A proposito dell'avanzamento delle operazioni," esordì in tono amabile. "Desidero comunicarti che considero conclusa la prima fase istruttoria, qui... nelle retrovie." Fece un cenno col capo simulando soddisfazione. "Per il momento, temo proprio non ci sia nient'altro che mi sia possibile apprendere negli archivi."
Michael rimase in ascolto, ma sentir definire il Paradiso le retrovie non mancò di disegnare una piccola smorfia sul suo volto, e di dare ad Aziraphale un piccolo vendicativo piacere. Raddrizzò la schiena, studiandosi di imitare l'atteggiamento tronfio di Gabriel.
"Perciò, per completare le indagini preliminari," annunciò, "stabilirò la mia sede operativa più vicino alla prima linea."
"Che cosa vorrebbe dire la prima linea?" chiese Michael con voce acuta.
"Sarò al piano di sotto," chiarì Aziraphale, mentre già oltrepassava Michael con un cenno della mano. "Vi manderò conferma appena avrò individuato la sede adeguata!"
Michael boccheggiò, strabuzzando gli occhi. "Il Metatron ne è stato informato?!"
"Hai ragione, Michael, quasi dimenticavo!" gridò Aziraphale già da dentro l'ascensore. "Vorresti essere un tesoro e provvedere a comunicarglielo tu?"
Mentre le porte si richiudevano come un sipario sulla faccia indignata di Michael, Aziraphale aggiunse un giulivo "Grazie mille!" Per la prima volta dopo molti mesi, sentì qualcosa di simile a un genuino sollievo alleggerirgli le spalle.
Non aveva la minima idea di cosa si sarebbe inventato, una volta tornato sulla Terra; o di cosa avrebbe fatto, se avesse incontrato...
Scrollò la testa e si costrinse a non pensarci. 
Inspirò profondamente mentre si sistemava la giacca, davanti alle porte dell'ascensore che si riaprivano.
"Prima di tutto: un tè," si disse; e uscì sul marciapiede affollato. °°°
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fabriziosbardella · 11 months
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A Malpensa il Terminal 2 aveva chiuso nel 2020 a causa del blocco dei voli per la pandemia, ma mercoledì 31 maggio riapre. #malpensa #riapreterminal2 #31maggio #easyjet #nuoviservizi #vesterinnovata #collegamentoferroviario #ferno #varese #bustoarsizio #gallarate #vizzolaticino #sommalombardo #fabriziosbardella
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yoposter · 1 year
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#[email protected]#Patente di guida#https://www.licenzad2.com/#00118 rome#Email: [email protected]#Contact No: +390684003191#La licenza italiana è nota come patente.#Questo è valido in tutti i paesi dell'Unione Europea e include 20 punti. Va rinnovata ogni 10 anni insieme alla visita medica: tale obbligo#a partire dai 70 anni#la patente italiana va rinnovata ogni 3 anni.#patente di guida#ufficio patente di guida#Gli stranieri possono prendere la patente in Italia?#D'ora in poi l'iscrizione all'anagrafe è obbligatoria sia per i cittadini comunitari che per i cittadini extracomunitari che devono ottener#Parli di patente A e B in Italia?#In Italia i segmenti o patenti di categoria A e B sono validi per: 10 anni#e per conducenti fino a 50 anni. 5 anni#per conducenti di età compresa tra 50 e 70 anni. 3 anni#per conducenti di età compresa tra 70 e 80 anni .#La durata del conseguimento della patente in Italia?#La tua patente è valida per un periodo di 6 mesi#devi sostenere l'esame di guida prima che i 6 mesi siano trascorsi. La prima volta che puoi sostenere l'esame è dopo un mese da quando hai#ma dovrai comunque sostenere le sessioni di guida durante lo stesso mese#quindi avrai tempo per quello. Patente di guida#Che cosa è conosciuto come Patente in Italia?#la patente di guida in Italia è nota come patente di guida.#Pochi passi fondamentali per ottenere la patente in italia#1. Controlla sempre la cintura di sicurezza#Allacciati agli amici e tieni i glutei. Il casco è sempre opzionale.#2. Essere di età superiore ai 18 anni
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themhac · 2 years
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ma io posso tornare a casa e leggere quello che ho dovuto leggere su ivan e de giorgi? dai
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mucillo · 6 days
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“Ho letto moltissimi libri, ma ho dimenticato la maggior parte di essi. Ma allora qual è lo scopo della lettura?”
Fu questa la domanda che un allievo una volta fece al suo Maestro.
Il Maestro in quel momento non rispose. Dopo qualche giorno, però, mentre lui e il giovane allievo se ne stavano seduti vicino ad un fiume, egli disse di avere sete e chiese al ragazzo di prendergli dell’acqua usando un vecchio setaccio tutto sporco che era lì in terra.
L’allievo trasalì, poiché sapeva che era una richiesta senza alcuna logica.
Tuttavia, non poteva contraddire il proprio Maestro e, preso il setaccio, iniziò a compiere questo assurdo compito. Ogni volta che immergeva il setaccio nel fiume per tirarne su dell’acqua da portare al suo Maestro, non riusciva a fare nemmeno un passo verso di lui che già nel setaccio non ne rimaneva neanche una goccia.
Provò e riprovò decine di volte ma, per quanto cercasse di correre più veloce dalla riva fino al proprio Maestro, l’acqua continuava a passare in mezzo a tutti i fori del setaccio e si perdeva lungo il tragitto.
Stremato, si sedette accanto al Maestro e disse: “Non riesco a prendere l’acqua con quel setaccio. Perdonatemi Maestro, è impossibile e io ho fallito nel mio compito”
“No – rispose il vecchio sorridendo – tu non hai fallito. Guarda il setaccio, adesso è come nuovo. L’acqua, filtrando dai suoi buchi lo ha ripulito”
“Quando leggi dei libri – continuò il vecchio Maestro – tu sei come il setaccio ed essi sono come l’acqua del fiume”
“Non importa se non riesci a trattenere nella tua memoria tutta l’acqua che essi fanno scorrere in te, poiché i libri comunque, con le loro idee, le emozioni, i sentimenti, la conoscenza, la verità che vi troverai tra le pagine, puliranno la tua mente e il tuo spirito, e ti renderanno una persona migliore e rinnovata".
Questo è lo scopo della lettura”....
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susieporta · 2 months
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Quello che fa durare davvero una relazione, non è il sentimento.
Ma la possibilità di esplorarsi, conoscersi e crescere, grazie all'altro.
Se l'altro ci fa rimanere alla superficie di noi stessi, ci stufiamo molto presto della sua compagnia.
Oppure ci tratteniamo con lui/lei solo per paura di rimanere soli, per abitudine, dipendenza, o tutte e tre le cose insieme.
Ricorda: in un rapporto, quello che conta realmente, è la verità che scopri su di te grazie al noi che hai costruito insieme all'altro.
Un altro che ti sostiene, ti aiuta e ti ama, ma anche che ti smentisce, che mette in dubbio le tue certezze granitiche, che sfalda le tue convinzioni limitanti.
Un altro che, grazie al suo amore, ti fa sprofondare nelle correnti oscure del tuo inconscio, per farti riemergere sotto una nuova luce e una rinnovata gioia per la vita.
Come dice Platone, Eros è il demone che ci spinge alla ricerca di ciò che non abbiamo mai pienamente: verità e bellezza.
©Omar Montecchiani
#quandolosentinelcorpodiventareale #amore #diventaresestessi #crescitapersonale
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conilsolenegliocchi · 5 months
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~ I colori dell'anima ~
Camminavo o fuggivo non saprei.
Ogni cosa intorno sembrava interpretare la mia anima in fiamme, riflettendone i colori.
E davanti alla bellezza tutto s'arrende: la pena fece spazio allo stupore, lo stupore fece spazio al sollievo, e il sollievo fece spazio alla speranza.
Tornai a casa rinnovata e grata di aver ancora occhi che sanno guardare e un cuore che sa apprezzare.
@conilsolenegliocchi 🐞
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10.12.2023 16:10 da qualche parte intorno casa mia
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fridagentileschi · 2 months
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“Ho letto moltissimi libri, ma ho dimenticato la maggior parte di essi. Ma allora qual è lo scopo della lettura?”
Fu questa la domanda che un allievo una volta fece al suo Maestro.
Il Maestro in quel momento non rispose. Dopo qualche giorno, però, mentre lui e il giovane allievo se ne stavano seduti vicino ad un fiume, egli disse di avere sete e chiese al ragazzo di prendergli dell’acqua usando un vecchio setaccio tutto sporco che era lì in terra.
L’allievo trasalì, poiché sapeva che era una richiesta senza alcuna logica.
Tuttavia, non poteva contraddire il proprio Maestro e, preso il setaccio, iniziò a compiere questo assurdo compito. Ogni volta che immergeva il setaccio nel fiume per tirarne su dell’acqua da portare al suo Maestro, non riusciva a fare nemmeno un passo verso di lui che già nel setaccio non ne rimaneva neanche una goccia.
Provò e riprovò decine di volte ma, per quanto cercasse di correre più veloce dalla riva fino al proprio Maestro, l’acqua continuava a passare in mezzo a tutti i fori del setaccio e si perdeva lungo il tragitto.
Stremato, si sedette accanto al Maestro e disse: “Non riesco a prendere l’acqua con quel setaccio. Perdonatemi Maestro, è impossibile e io ho fallito nel mio compito”
“No – rispose il vecchio sorridendo – tu non hai fallito. Guarda il setaccio, adesso è come nuovo. L’acqua, filtrando dai suoi buchi lo ha ripulito”
“Quando leggi dei libri – continuò il vecchio Maestro – tu sei come il setaccio ed essi sono come l’acqua del fiume”
“Non importa se non riesci a trattenere nella tua memoria tutta l’acqua che essi fanno scorrere in te, poiché i libri comunque, con le loro idee, le emozioni, i sentimenti, la conoscenza, la verità che vi troverai tra le pagine, puliranno la tua mente e il tuo spirito, e ti renderanno una persona migliore e rinnovata. Questo è lo scopo della lettura”.
Buona lettura a tutti... 📖🙏
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autolesionistra · 8 months
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Breve cronistoria dei viaggi nel tempo
[Ho scritto questo raccontino agostano vagamente sci-fi per la (bella) newsletter dello scartafaccio, facendo un giretto fuori dalla mia comfort zone. Lo incollo pure qui.]
A differenza dei princìpi che li regolano, per scalfire superficialmente i quali è stato - letteralmente - necessario un Einstein, la meccanica empirica dei viaggi nel tempo è incredibilmente rozza; realizzare strumenti per sfruttarla è di relativa semplicità ed è un traguardo raggiunto cinque volte nella storia dell’umanità (se dopo la stesura di questo testo se ne aggiungessero altre il lettore tenga conto che questo numero potrebbe sia aumentare che diminuire).
Il primo essere umano a costruire una rudimentale macchina del tempo fu l’assiro Adad-Nirari, nell’810 a.C. a Tarso. Tuttavia, non ne capì il vero funzionamento e ritenne di aver creato un sistema magico per fare sparire le cose. Non avendo gli Assiri all’epoca grossi problemi di smaltimento rifiuti, fu per lo più ignorato o preso per pazzo. Nel tentativo di convincere i suoi concittadini dell’importanza della sua scoperta fece sparire un ingente quantitativo di oggetti e animali, fra cui spiccano:
- una coppetta in terracotta che si materializzò nel 1912 sotto la coltre di permafrost svedese, creando una serie di grattacapi all’archeologo Erik Sjöqvist e costandogli quasi la carriera - una pecora che fu spedita nel giurassico superiore, prontamente divorata da un allosauro che passò il resto della sua infruttuosa esistenza a cercare altre prede così gustose. La sparizione della pecora fu mal digerita (tranne che dall’allosauro): il proprietario pretese un risarcimento da Adad-Nirari che distrusse poi la sua creazione per stizza.
Per la seconda macchina del tempo toccò attendere il 1652 quando il gesuita Giuseppe Adami, di stanza al Collegio di Messina, riuscì a costrurine una nei sotterranei dell’edificio. Fu il primo a capire l’importanza del legame fra coordinate spaziali  e temporali ma per un misto di impazienza e di ostinata devozione al sistema tolemaico il suo primo esperimento finì in tragedia: tentò di mandare Agostino, il gatto del collegio, di una frazione di secondo nel futuro e se lo ritrovò materializzato nel basso ventre. I suoi confratelli attratti dalle urla lo trovarono riverso con il muso di Agostino che gli spuntava dalla schiena. Per non correre rischi lo arsero al rogo ancora agonizzante.
Quasi contemporaneamente, nel 1653, una nobile di Guangzhou di raro intelletto, Mei Zhaozhong, arrivò a scoperte analoghe. Passò dodici anni mandando di pochi istanti nel futuro sassetti del suo giardino e misurandone le apparizioni fino ad arrivare a capire con buona approssimazione la corretta correlazione fra coordinate temporali e spaziali. I suoi studi furono bruscamente interrotti da una malattia debilitante. Allo stremo delle forze decise di visitare il futuro nel poco tempo rimastole e si materializzò nel mercato del pesce di Huanan nel dicembre 2019, dove riuscì appena a guardarsi intorno prima di spirare circondata da una folla di curiosi che iniziarono ad avere sintomi febbrili qualche giorno dopo.
La quarta macchina del tempo fu costruita nel 1997 da Roberto Saluzzi, un dottorando del dipartimento di fisica e astronomia dell’università di Padova. Scoprì mentre ne stava ultimando la messa a punto che non gli sarebbe stata rinnovata la borsa di studio per l’anno successivo e considerazioni di carattere personale sopravanzarono quelle di ricerca accademica: usò la sua creazione per andare nel 1969 e gambizzare quello che sarebbe poi diventato il coordinatore dei corsi di dottorato di ricerca (evento che fu erroneamente attribuito a moventi politici); utilizzò poi la sua istruzione avvantaggiata per fare a sua volta carriera accademica. Evitò accuratamente ogni rischio di incontrare sé stesso nel timore di creare un paradosso temporale fino ad un preciso giorno del 1997, arrivato il quale tornò al suo vecchio appartamento immaginandoselo deserto con la macchina del tempo appena utilizzata. Lo trovò invece occupato da tre albanesi e si interrogò se questo andasse a conferma dell’esistenza del multiverso o del fatto che si fosse in qualche modo rintanato in un mondo di sua invenzione (dubbio per la verità che attanaglia chiunque prima o poi) e abbandonò ogni studio nel campo per darsi ai tornei di burraco.
La quinta e ultima vicenda vide come protagonista Aidana Komi, un’anziana professoressa dell’università di Tirana che dopo aver realizzato il suo dispositivo nel 2023 venne assalita da sensati timori di alterazione del continuum. Decise quindi di alimentare un’intelligenza artificiale dandole in pasto un quantitativo ingente di libri di storia e quotidiani interrogandola su quale sarebbe stato il viaggio temporale più utile per il benessere dell’umanità e imponendosi di seguire alla lettera la risposta, qualunque sarebbe stata. Il verdetto fu di recarsi a Padova nel 1996 e convincere il dottorando Roberto Saluzzi a cambiare appartamento. Aidana con qualche perplessità portò a termine il compito, approfittandone per collocare nell’appartamento rimasto sfitto un paio di cugini desiderosi di trasferirsi in Italia.
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pain-of-creation · 3 months
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Se questa serie viene rinnovata e rendono canon i jeandrea grazie a twitter giuro—
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canterai · 3 months
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A inizio anno ho deciso di scegliere di mese in mese un obiettivo mensile, qualcosa di bello e mindful che mi aiutasse a vivere con rinnovata consapevolezza, gratitudine, gioia. L'obiettivo di gennaio era fare un po' di yoga ogni giorno, e ora che sono arrivata alla fine del mese non posso che dirmi tanto contenta e molto riavvicinata a me stessa. Per febbraio ho scelto invece di fare ogni giorno una foto di qualcosa per cui sono grata o che mi rende felice. Insomma, vi ritroverete presto sommersi di piccoli bei momenti.
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yoposter · 1 year
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#cosa significa il segno?#P#Patente di guida#https://www.licenzad2.com/#Email: [email protected]#Contact No: +390684003191#La licenza italiana è nota come patente.#Questo è valido in tutti i paesi dell'Unione Europea e include 20 punti. Va rinnovata ogni 10 anni insieme alla visita medica: tale obbligo#a partire dai 70 anni#la patente italiana va rinnovata ogni 3 anni.#patente di guida#ufficio patente di guida#Gli stranieri possono prendere la patente in Italia?#D'ora in poi l'iscrizione all'anagrafe è obbligatoria sia per i cittadini comunitari che per i cittadini extracomunitari che devono ottener#Parli di patente A e B in Italia?#In Italia i segmenti o patenti di categoria A e B sono validi per: 10 anni#e per conducenti fino a 50 anni. 5 anni#per conducenti di età compresa tra 50 e 70 anni. 3 anni#per conducenti di età compresa tra 70 e 80 anni .#La durata del conseguimento della patente in Italia?#La tua patente è valida per un periodo di 6 mesi#devi sostenere l'esame di guida prima che i 6 mesi siano trascorsi. La prima volta che puoi sostenere l'esame è dopo un mese da quando hai#ma dovrai comunque sostenere le sessioni di guida durante lo stesso mese#quindi avrai tempo per quello. Patente di guida#Che cosa è conosciuto come Patente in Italia?#la patente di guida in Italia è nota come patente di guida.#Pochi passi fondamentali per ottenere la patente in italia#1. Controlla sempre la cintura di sicurezza#Allacciati agli amici e tieni i glutei. Il casco è sempre opzionale.#2. Essere di età superiore ai 18 anni
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