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gaerotix · 1 year
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renatomorselli · 3 months
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Arthur Rubinstein
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Arthur Rubinstein da Renato Morselli Tramite Flickr: Firma autografa del M° Arthur Rubinstein sul pianoforte dopo il concerto tenuto al Teatro Comunale di Bologna il 30 aprile 1960.
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showroomhaircut · 1 year
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Photoshop al volo
Dopo due settimane di assenza forzata, rieccomi a parlare con voi. Oggi parlerò di fotografia, che è la mia professione e in quanto specializzato in fotografia emozionale per l’immobiliare. In special modo discuterò di fotoritocco con alcune ghiottissime novità in casa Adobe. Non parlo dell’intelligenza artificiale, arrivata con Firefly (l’ho provata ed ha un grande potenziale, ma al momento è…
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marcogiovenale · 1 year
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7 maggio @ sic12 (roma): "suono, gesto, strumento: la memoria corporea dell'improvvisazione"
SIC12, Roma, via Francesco Negri 65 prenota: https://t.ly/OEpk * SIC.12 Art Studio APS è uno spazio espositivo e di ricerca musicale e teatrale. Sede della collezione di art brut e di arte contemporanea di Gustavo Giacosa e Fausto Ferraiuolo, nasce a Roma nel 2020. L’obiettivo di SIC12 Art Studio è quello di valorizzare con mostre, incontri a tema e residenze per artisti la ricchezza di questa…
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vvvounds · 7 months
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appena visto post di una tipa con foto delle sue cosce e l'iqos in mano con sotto scritto "posso fumarla mentre me la lecchi?" e ovviamente la risposta è NO a meno che tu non voglia intossicarmi, sentirmi tossire per un quarto d'ora e farmi avere una crisi respiratoria o direttamente uccidermi nell'atto
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mimiminimal · 2 months
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Eleuterio Pagliano (1826 - 1903) - Ritratto di gentildonna con strumento musicale, 1878. 
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omarfor-orchestra · 1 month
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Stai zitto che mi stanno obbligando a fare un corso di canto
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fedele-alla-linea · 1 year
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Aldo Ghirardello basatissimo
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deathshallbenomore · 1 year
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io che spiego l’ai applicata a strumenti tipo chatgpt a genitore 1: hai presente quando anni fa voi boomers facevate le domande a google immaginando che vi potesse rispondere [invece che fare una ricerca oculata che mirasse a un risultato preciso]? avevate ragione, adesso potete fare tutte le domande che volete all’ai; spero siate contenti
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klimt7 · 8 months
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Alle venti di una calda serata d’agosto accade quel che neanche i più pessimisti sullo stato del servizio pubblico avrebbero potuto immaginare. Accade cioè che il generale Roberto Vannacci, vittima a suo dire del politically correct, della cancel culture, della dittatura delle minoranze e di chissà che altro, appaia nell’edizione principale del Tg1. Senza che gli sia mossa alcuna contestazione, senza una reale domanda, senza un servizio che faccia capire di cosa si stia parlando.
Sgombriamo il campo da bugie e post verità. C’è un principio che non c’entra nulla con quel che sta accadendo intorno al caso Vannacci. Quel principio è la libertà di opinione.
Nessuno di coloro che lo criticano la mette in discussione. Chi lo difende, la tira in ballo come ormai è d’uso a destra: per giustificare qualsiasi dichiarazione abbia a che fare con odio, violenza, discriminazione, razzismo. “Che c’è di male, io la penso così, sono libero di dirlo”.
Non siamo qui a invocare roghi di libri, si tranquillizzi il vicepremier Matteo Salvini. Non siamo qui ad armare cacce alle streghe. Secondo il saggio di Vannacci, del resto, le “fattucchiere�� siamo noi: persone secondo cui il ruolo delle donne non è quello di stare a casa per dare figli alla patria e prendersene cura senza gravare lo Stato con i costi di servizi inutili come gli asili nido. E per le quali l’”emancipazione femminile” non è una pericolosa fissazione, ma un sacrosanto diritto sancito dalla Costituzione che parla di eguale dignità. Così come parla di accoglienza dello straniero e del profugo, non accetta distinzioni di sesso, razza o religione, vieta la discriminazione per orientamento sessuale. E in nessuna sua parte mai giustifica la violenza che Vannacci invoca in caso di quella che lui definisce “legittima difesa”, né sancisce il “diritto all’odio e al disprezzo” che il generale rivendica contro la dittatura dell’inclusività.
Non si tratta quindi di libertà di pensiero, ma di etica della responsabilità di un rappresentante dell’esercito chiamato a difendere la Costituzione, non a sovvertirla con i suoi vagheggiamenti di mondi al contrario.
Per questo il ministro della Difesa Guido Crosetto ha fatto quel che doveva fare e per questo chi oggi lo attacca o anche solo ne prende le distanze nella maggioranza, fa qualcosa di molto pericoloso: perché vorrebbe consentire che un simile pensiero, violento, sessista, machista, razzista, possa albergare e cercare proseliti – è il chiaro intento del libro – all’interno delle Forze armate.
Che sono – lo prescrive l’articolo 52 della Carta – informate allo “spirito democratico della Repubblica”. E che quello spirito devono difendere “con disciplina e onore”.
Ora, se le farneticazioni di Vannacci – che è certo libero di esprimerle da privato cittadino, ma non da generale di un qualsiasi settore dell’esercito italiano – si fossero limitate a un libro autoprodotto, ma perfettamente e velocemente editato come ha fatto notare su queste pagine Gianluca Nicoletti, e a qualche apparizione su tv semiclandestine e No vax come Byoblu, potremmo anche non essere preoccupati. Certo, ci sono già i siti che vendono le magliette. E sì, i nerissimi come Gianni Alemanno si sono ringalluzziti. Ma insomma, tutto questo resterebbe nell’ombra che compete ai pensieri eversivi.
Ieri sera però il Tg1 delle 20 – il principale telegiornale del servizio pubblico nell’ora di punta – ha pensato bene di intervistare Vannacci senza in alcun modo chiedergli conto di quanto scritto, né evidenziando nei servizi che hanno preceduto il colloquio il contenuto osceno del suo libro. Quello che hanno visto i cittadini è stato un mite generale che dice di aver servito la patria per 37 anni, di non escludere nulla, in merito a una sua discesa in politica, e di essere certo di non aver leso la dignità di alcuno. Quindi non delle persone omosessuali: “Fatevene una ragione: non siete normali!”. Non di Paola Egonu che non può essere considerata a tutti gli effetti italiana per via dei suoi tratti somatici. E potremmo continuare.
Il tg sovranista per eccellenza ha così fatto il giro completo. Non solo non racconta adeguatamente quel che accade nel Paese per evitare di disturbare la narrazione estiva del governo in vacanza.
Non solo non spiega in alcun modo come questa vicenda stia scuotendo – dividendola – la maggioranza. Per non parlare delle migliaia di minori non accompagnati che arrivano sulle nostre coste senza che un piano adeguato sia stato approntato per loro e per gli oltre 100mila migranti sbarcati.
Ma fa torto perfino alla premier: una donna che lavora, con una figlia, non sposata. Quella che Vannacci definirebbe “una fattucchiera” del mondo al contrario.
Qui non si tratta di denunciare la lottizzazione della Rai e la presa asfissiante della politica e del Parlamento che ne è di fatto l’editore (modello Bbc, dove sei?).
Tutti i governi, a partire da quelli che dicevano di voler cambiare le cose, si sono spartiti direzioni, vicedirezioni, aree di influenza, e i pochi che lo hanno denunciato sono stati messi a tacere.
Questa volta però c’è di più: c’è un totale, pervicace, sorprendente e prepotente sovvertimento della realtà. Senza che questo Paese stia mostrando gli anticorpi che servono a smascherarlo.
Meloni per prima ha molto da temere dai rigurgiti neri che pure il suo partito non riesce ad abbandonare. Potrebbe – se volesse - lasciare il buen retiro pugliese, mettere da parte le interviste soft-pop al settimanale Chi e schierarsi senza se e senza ma con Guido Crosetto.
In difesa del buon senso e della dignità delle Forze Armate. Della Costituzione e del Paese che è stata chiamata a guidare. Potrebbe, se volesse. Ma questo è ancora da capire.
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fashionbooksmilano · 1 year
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Breath of Life
La vie n’est qu’un souffle
Georges Petitjean
5 Continents, Milano 2021, 148 pagine,  158 illustrazioni a colori,  brossura con alette, lingua francese, 22,5 x 27 cm,  ISBN: 978-88-7439-962-8
euro 29,00
email if you want to buy :[email protected]
Lo yidaki, meglio conosciuto come didgeridoo, è l’iconico strumento musicale degli aborigeni. Una volta giunto in Europa ha guadagnato un’enorme popolarità, al punto da diventare quasi sinonimo dell’Australia aborigena. Nonostante questa ampia risonanza, si hanno pochissime informazioni sullo yidaki. Questa pubblicazione, e la mostra collegata presso la Fondation Opale (Lens-Crans Montana), si propongono di far conoscere al pubblico questo originale strumento musicale, nonché la cultura che l’ha prodotto e la terra in cui ha avuto origine. Lo yidaki non è solo uno strumento musicale in legno, ma anche un simbolo culturale e spirituale che rappresenta la complessa storia di una regione e di un popolo, ed è legato alle cerimonie di guarigione.
Gli Yolngu, una tribù aborigena australiana residente nel nord-est della terra di Arnhem, sono custodi dello yidakifin dai tempi più remoti. Djalu Gurruwiwi è un’autorità intrinsecamente collegata a questo strumento sacro e ne offre una prospettiva coinvolgente. Partendo dal suono archetipico dello yidaki, il “bruit originaire” – per riprendere le parole di Rainer Maria Rilke –l’attenzione si sposta verso una visione più ampia della cultura e dell’arte degli Yolngu. Attraverso le opere di tre importanti artisti Yolngu – Gunybi Ganambarr, Malaluba Gumana e Bulthirrirri Wunungmurra – tutti originari della remota comunità di Gangan, il lettore potrà scoprire diversi luoghi ancestrali di grande significato, e conoscere le storie legate ad essi (lo spirito Mokuy o di Wititj, il Serpente Arcobaleno). Radicata in una profonda tradizione culturale, la vivace e innovativa produzione di questi artisti stabilisce un legame tra passato e presente.
17/12/22
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libro-dimenticato · 2 years
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Se mi chiedi di scegliere tra l'arte o la musica allora io sceglierei te perché sei musica che si fonde con l'arte.
Il tuo corpo per me diventa tela su qui disegnare, ma al contempo uno strumento da suonare a ritmo dei tuoi battiti del 💙
📷 @libro-dimenticato
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buscandoelparaiso · 2 years
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girobot · 2 days
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STRUMENTO PULIZIA SPAZZOLE ROOMBA 5,90 € https://www.girobot.eu/roomba-500-serie/strumento-pulizia-spazzole-roomba
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themusicbin · 1 month
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Paolo Angeli, 18 marzo 2924, La Tenda Modena 
La prima cosa che vedi, entrando nell’intimità dello spazio de La Tenda è una chitarra, con un tavolino accanto, affollato di effetti. E’ la chitarra di Paolo Angeli, ed è da questa che dobbiamo partire soprattutto se, come per il vostro cronista, questa è la prima volta con l’artista sardo. E’ uno strumento che non ha eguali, una chitarra sarda preparata, uno strumento orchestra, così la…
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dominousworld · 2 months
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Diritti umani: strumento per coprire i crimini israeliani
Diritti umani: strumento per coprire i crimini israeliani
a cura della Redazione 29/12/2023 Alcuni think tank occidentali, fornendo informazioni false sulla questione dei diritti umani in Iran, tentano di distogliere l’opinione pubblica dalla realtà della Striscia di Gaza. Il 2 dicembre, il Guardian ha pubblicato un rapporto, scritto da Deepa Parent, in cui accusava l’Iran di mancato rispetto dei diritti umani. Deepa, trascurando gli sforzi dell’Iran…
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