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#tranquillanti
scienza-magia · 2 years
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In aumento dei casi di malattie mentali post pandemia
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In tutto il mondo si registra un boom del consumo di farmaci psicotropi (ed è un problema).  Le prescrizioni sono cresciute del 4% ogni anno dal 2008 al 2019, con picchi nei paesi a più alto reddito. Un dato enorme che testimonia l’importanza sempre maggiore della salute psicologica, ma anche gli eccessi nelle prescrizioni Durante la pausa estiva mi sono imbattuto in uno studio, pubblicato nel 2021, realizzato dalla Research Department of Practice and Policy, UCL School of Pharmacy, London, UK, in collaborazione con altre diverse Università e centri di ricerca nel mondo (Arabia Saudita, Hong Kong, Cina ed altri), dove sono stati analizzati i dati mensili sulle vendite di farmaci psicotropi tra il 1° gennaio 2008 e il 31 dicembre 2019 (pre-Covid-19) in ben 65 paesi al mondo (8 paesi a basso reddito medio, 19 paesi a medio reddito medio superiore e 38 paesi ad alto reddito). Il consumo totale di medicina psicotropica includeva la vendita di antidepressivi, antipsicotici, tranquillanti, sedativi o ipnotici e stabilizzatori dell’umore. Ebbene, le vendite di medicine psicotropiche sono aumentate da 28,54 DDD (dose giornaliera definita) per 1000 abitanti al giorno nel 2008 a 34,77 DDD nel 2019, corrispondente a un aumento medio relativo annuo del 4,08%. L’aumento annuo assoluto è stato maggiore nei paesi ad alto reddito rispetto ai paesi a medio reddito medio superiore e paesi a basso reddito medio. Nel 2019, il consumo regionale di farmaci psicotropi variava notevolmente, con le vendite più alte di tutte le classi di medicina psicotropa segnalate nel Nord America e le vendite più basse segnalate in Asia. Spagna, Belgio e Portogallo in Europa, Stati Uniti, Canada e Australia guidano il gruppo dei paesi dove si consumano – rispetto al numero di abitanti – le maggiori quantità di tali farmaci. Negli Stati Uniti in particolare un recente studio dei ricercatori della Columbia University Mailman School of Public Health e della Columbia University Irving Medical Center, ha dimostrato come l’uso di allucinogeni sia aumentato dal 2015 in generale e in particolare tra gli adulti di età pari o superiore a 26 anni, mentre l’uso sia diminuito negli adolescenti di età compresa tra 12 e 17 anni. Si stima che l’anno scorso oltre 5,5 milioni di persone negli Stati Uniti abbiano utilizzato allucinogeni.
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In Italia l’ultimo Rapporto realizzato dall’Osservatorio Nazionale sull’impiego dei farmaci (OsMed) e dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) segnala un aumento delle prescrizioni di antidepressivi del 2,4% nel 2021 rispetto all’anno precedente e che il 7% degli italiani in media ha assunto antidepressivi con punte al 10% in Toscana e Liguria. A questi vanno aggiunti gli antipsicotici (disturbo dell’umore, disturbo bipolare, etc.) il cui consumo dal 2014 al 2020 è aumentato del 20%. Grazie a una rete di 800 Medici di Medicina Generale sparsi sul territorio, è anche stato possibile raccogliere anche dei dati sulle nuove diagnosi e prescrizioni di antidepressivi, su un bacino di 119 mila utenti. Si contano 6,7 nuovi casi di depressione ogni 1000 pazienti – addirittura 9 casi per 1000 fra le donne – un 6,4% in più rispetto al 2020, anno non certo facile per la pandemia. Nel complesso, il 13% degli italiani e delle italiane presi in carico da questi 800 medici sentinella ha una depressione diagnosticata. Si tratta di percentuali in crescita dal 2019 per tutte le fasce d’età e aree geografiche. Convive con una diagnosi di depressione il 6% degli under45 esaminati, il 15,3% dei 46-65 enni, il 19,2% dei 66.74 enni, il 22,3% dei 75-84 enni e il 25,2% degli over 85. Il fenomeno è quasi certamente sottostimato: quante persone vivono una depressione senza chiedere reale aiuto e senza una diagnosi concreta da parte del medico? E il Covid-19? Secondo una ricerca pubblicata dall’American Psychological, le persone in tutto il mondo hanno sperimentato un aumento della solitudine durante la pandemia di Covid-19, che, sebbene piccola, potrebbe avere implicazioni per la salute mentale e fisica, la longevità e il benessere delle persone a lungo termine. I ricercatori hanno esaminato 34 studi provenienti da quattro continenti, principalmente in Nord America ed Europa, che hanno coinvolto più di 200.000 partecipanti totali, riscontrando un piccolo ma significativo aumento della solitudine durante la pandemia, in media un aumento di circa il 5% della prevalenza della solitudine nei singoli studi. «Sembra che la pandemia abbia aumentato la solitudine», ha affermato l’autrice principale dello studio, Mareike Ernst, PhD, della Johannes Gutenberg-University Mainz in Germania. Ernst e i suoi coautori volevano esplorare se cambiamenti come i blocchi, il distanziamento fisico e il passaggio al lavoro a distanza e alla scuola durante la pandemia abbiano aumentato la solitudine delle persone. Tali misure hanno indubbiamente aumentato l’isolamento sociale, ma la ricerca ha scoperto che l’isolamento sociale non porta sempre alla solitudine. L’isolamento sociale significa avere una rete sociale e poche interazioni con gli altri, mentre la solitudine è la sensazione dolorosa di avere insufficienti connessioni sociali o di qualità inferiore a quelle che una persona desidera. Secondo un documento scientifico pubblicato lo scorso marzo dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel primo anno della pandemia di Covid-19 la prevalenza globale di ansia e depressione è aumentata del 25%. La salute mentale è giustamente tornata ad essere un tema centrale al pari di altre malattie. Dévora Kestel, Direttore del Dipartimento per la salute mentale presso l’OMS, riassume la situazione: «Sebbene la pandemia abbia generato interesse e preoccupazione per la salute mentale, ha anche rivelato un sottoinvestimento storico nei servizi di salute mentale. I paesi devono agire con urgenza per garantire che il supporto per la salute mentale sia disponibile per tutti». Molti paesi a basso reddito hanno meno di un operatore di salute mentale ogni 100.000 persone! Lo scorso agosto Il New York Times, a firma di Matt Richtel, riportava la lunga storia di Renae Smith, una ragazza (che frequentava all’epoca il liceo) che nella primavera del 2018 iniziò, dietro prescrizione medica, ad usare il Prozac. Nel corso degli anni del liceo, alla signora Smith sono stati prescritti 10 diversi farmaci psicotropi, non sempre simultaneamente ma in periodi sovrapposti, come mostrano le sue cartelle cliniche. Nel 2021, anno in cui si è laureata ne assumeva 7 (sempre dietro prescrizione medica). Tralascio per brevità il racconto delle sue sofferenze e di quelle dei suoi genitori e il NYT ben mette l’accento sulla «facilità» o «leggerezza» con la quale vengono in molti casi prescritti ad adolescenti tali farmaci. L’articolo cita (giusto per fare un esempio) i dati di Express Scripts, una farmacia per corrispondenza, che segnala come le prescrizioni di antidepressivi per gli adolescenti sono aumentate del 38% dal 2015 al 2019, rispetto al 12% per gli adulti. Nell’ottobre del 2021, i medici hanno scoperto il cancro alla tiroide della signora Smith. L’intervento chirurgico per rimuovere il tumore è andato a buon fine e la signora Smith sta meglio grazie a un nuovo psichiatra, al «lavoro interiore» e all’assunzione di un solo farmaco psicotropo. Il dottor Joshua Gordon, direttore del National Institute of Mental Health, intervistato dal NYT ha affermato che per i medici spesso la mancanza di prove chiare su come funzionano i farmaci può portare a mere congetture e alla prescrizione di più farmaci. «Il motivo per cui gli adolescenti finiscono con più farmaci è perché non abbiamo i farmaci che funzionano davvero per loro», ha detto. «Tutto ciò suggerisce che abbiamo bisogno di ulteriori ricerche». Un mercato che vale per quanto riguarda gli antidepressivi (secondo il rapporto “Antidepressants Global market Report 2020-30: Covid 19 Implications and Growth) circa 14,3 miliardi di dollari nel 2019 cresciuto raddoppiando a 28,6 miliardi di dollari nel 2020. Secondo FortuneBusinessInsights il mercato globale dei farmaci antipsicotici crescerà dai 15,50 miliardi di dollari del 2022 ai 24,74 miliardi di dollari entro il 2029. Cifre importanti che muovono interessi importanti. Ma la salute (mentale) non può essere oggetto di speculazione economica. Come se non bastasse, in un recente articolo pubblicato su Psychopharmacology, la Professoressa Anne Vingaard Olesen ricercatrice della danese Aalborg University e i suoi colleghi hanno analizzato la correlazione tra l’uso di droghe psicotrope e gli incidenti stradali. Confrontando i dati di 130.000 persone coinvolte in incidenti stradali con i dati di prescrizione dalla Danimarca tra il 1996 e il 2018 hanno dimostrato che l’uso di farmaci psicotropi è associato a un aumento del rischio di incidenti stradali. Nel frattempo, la Food and Drug Administration ha recentemente approvato un nuovo farmaco “Auvelity” prodotto da Axsome Therapeutics, che migliorerebbe i sintomi del disturbo depressivo maggiore (MDD) – noto anche come depressione clinica – a partire già da una settimana dalla somministrazione. Una caratteristica esclusiva, che lo rende il primo e unico farmaco orale ad azione rapida approvato per tale disturbo. Da quando il Prozac è stato approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) nel 1987, l’uso di antidepressivi è quadruplicato negli Stati Uniti e più di un americano su 10 ora assume antidepressivi, la seconda categoria di farmaco più comunemente prescritto negli Stati Uniti, subito dopo i farmaci per abbassare il colesterolo. “Platone è meglio del Prozac” è il titolo del famoso libro di Lou Marinoff nel lontano 1999, libro controverso e caso editoriale di grande successo, dove con l’aiuto della filosofia l’autore cercava di spiegare la differenza tra approccio psicologico e approccio psichiatrico. Che Socrate sia meglio dell’Auvelity? Read the full article
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i-am-a-polpetta · 1 year
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un blog mi ha messo mippi ad un posto di quasi 2 anni fa e mi sono riletta un po' qualcosa di quel tempo. ero una persona completamente diversa che scherzavo un sacco, vi coinvolgevo di più, ero stra iperattiva, non dormivo ed ero grata anche e soprattutto per le piccole cose. adesso mamma mia mi sento un mostro, come se quella parte di me l'avessi uccisa, soffocata. sopraffatta da questa malattia che mi sta massacrando. non ho il coraggio di dire a mia madre che vado dallo psichiatra, che ha una figlia schizofrenica grave e che da lunedì ho chiesto la malattia perché sono esausta. domani glielo dirò, promesso. adesso ho preso tanti di quei tranquillanti che mi sto addormentando scrivendo questo stesso post.
sapete quando la mia psicologa ha detto che stavamo migliorando ho voluto crederle, ho voluto darmi una speranza, immaginare che anche per me ci fosse una soluzione. chi avrebbe potuto prevedere tutto questo?
la Nastia mi ha abbracciata e io mi sono rimessa a piangere e mi ha detto "sei triste perché lei non c'è più e ci credevi tanto in lei?", "non è colpa sua, sono più triste per le cose che mi dice la mia testa" - "e cosa ti dice la tua testa?" - "delle cose terribili..."
mi sento dire in continuazione "mi fa male vederti stare così male" e io mi sento in colpa perché fondamentalmente non lo faccio apposta, non è una cosa che posso controllare, è la mia testa che mi fa reagire in questo modo e io non posso, non riesco a controllare queste reazioni, queste crisi.
non lo so sai, mi ritrovo da sola in una delle tante realtà in cui mi dissocio e l'unica cosa che vorrei sarebbe addormentarmi ascoltando un cuore leggero che mi distragga da tutto questo perché nel rimbombo del materasso sento solo l'eco del mio che è troppo marcio per funzionare e ascoltarlo fa venire l'angoscia.
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canesenzafissadimora · 2 months
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Non servono tranquillanti o terapie, ci vuole un’altra vita...
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Franco Battiato
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susieporta · 5 months
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DELUSIONI D’amore
( o cosiddette)
De-ludere significa uscire dal GIOCO .
E qual è Questo gioco se non PLASMARE L’Immagine dell’altro fino a farla COMBACIARE CON L’idea che CI FA COMODO IN QUEL MOMENTO ?
Noi tutti che siamo stati in qualche modo FERITI dalla vita, pensiamo in fondo al cuore che gli altri ci DEBBANO QUALCOSA.
che debbano risarcirci, darci quel che ci è stato RUBATO NELL’ INFANZIA .
Questa cecità , o per dirla all’ orientale, quest’ignoranza di come STANNO REALMENTE LE COSE CI CONDUCE A indicibili sofferenze.
E credetemi ogni giorno visito tante persone e sono 11 anni che lo faccio e NULLA FA SOFFRIRE DI PIU’ le persone DI UNA RELAZIONE FINITA .
Ma cosa c’è Dietro tutta questa sofferenza?
Il NON VOLER VEDERE
non voler vedere che ognuno è
fatto come è fatto e NON È
Suo compito soddisfare i nostri bisogni.
figli
Fidanzati\e
Mamme
Padri
Amici
Mogli mariti colleghi
Nessuno e SOTTOLINEO NESSUNO NEANCHE QUELLI CHE PAGHIAMO sono TENUTI A SODDISFARE I NS BISOGNI INFANTILI FRUSTRATI .
Invece noi ce ne andiamo in giro dentro una bolla, una stratificazione di ferite e irrisolti:
E TRAMITE QUELLA INTERAGIAMO e piu’ quello strato e ‘ CEMENTIFICATO piu’ SPINGE L’altro a doversi adattare.
Hai mai sentito che in presenza di qualcuno FATICHI A SENTIRTI SCIOLTO E LIBERO ?
Beh quella persona ha una cementificazione di dolori nel suo campo energetico e quel materiale irrisolto NON TI PERMETTE DI VEDERE CHIARAMENTE CHI E COSA HAI DAVANTI .
Per questo è NOSTRO DOVERE guarire.
Per questo è nostro dovere ripulirci , a prescindere da chi o cosa abbia causato quel dolore ,
Per EVITARE DI FARE VIOLENZA AGLI ALTRI E A NOI STESSI ,
Per consentirci di VEDERE LE COSE E LE PERSONE PER QUELLE CHE SONO e non piu’ come Salva-vita o tranquillanti .
Una volta ripulito il campo , possiamo VEDERE E SCEGLIERE ma fino a quel Momento siamo sia VITTIME CHE CARNEFICI
Claudia Crispolti
#codipendenza #narcisismo #delusioni #relazioni #campoenergetico
Para Portadas illustrazioni
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donaruz · 25 days
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Sono passati 30 anni da quel 5 aprile del 1994, quando Kurt Cobain, leader del gruppo Nirvana, si suicidò con un fucile calibro 20 compratogli dall’amico Dylan Carlson, il frontman degli Earth.
Il corpo verrà ritrovato solo l’8 aprile dall’elettricista Gary Smith presso il garage della casa di Seattle sul lago Washington. "
Accanto al corpo, una scatola contenente droga, un cucchiaio, aghi, sigarette e un paio di occhiali da sole, così come hanno rivelato alcune immagini scattate dopo il ritrovamento del corpo e rese note alcuni giorni fa. Poco sangue, quasi nulla, e una lettera indirizzata alla moglie Courtney Love e alla figlia Frances Bean.
Il leader dei Nirvana, da molti considerato il vero padre del grunge, è morto come aveva vissuto, stordito dai farmaci e dalla droga, imprigionato - le parole sono le sue - nella paura di vivere e “avverso al genere umano”, a tal punto da non avere più “nessuna emozione”. “It’s better to burn out then to fade away (E’ meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente)”, scrive Cobain nel suo commiato, citando Neil Young (che oggi dice: “Se avessi avuto la possibilità di parlare con lui gli avrei detto di mollare tutto, di fare altre cose, di allontanarsi da quel mondo”).
L’inizio - letterale - della sua fine ha una data ben precisa. Due mesi prima del suicidio, il 3 marzo, in una suite dell’hotel Excelsior in via Veneto a Roma, Cobain andò in overdose. Con lui c’erano la moglie e la figlia, nella capitale per trascorrere qualche giorno di relax dopo l’ultimo concerto del tour europeo dei Nirvana, a Monaco. Già in quella occasione molti parlarono di tentato suicidio. Ricoverato al Policlinico Umberto I, Cobain fu poi trasferito all’American Hospital, prima di tornare negli States.
Le settimane successive furono un lungo preludio alla fine annunciata. Depressione, droga, molta droga, tranquillanti, e nessuna voglia di vedere la luce del sole. L’uomo simbolo del grunge aveva semplicemente scelto di morire. Da solo. Un altro nome nella macabra lista del ‘Club 27’, che allora contava, fra gli altri, anche Jim Morrison, Janis Joplin, Jimi Hendrix e Brian Jones, tutti geni della musica morti tragicamente a 27 anni. A loro, il 23 luglio 2011, si è unita anche Amy Winehouse.
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Caro diario...
Non riesco a dormire.
Non riesco a concentrarmi.
Non so se sono brava o una frana a letto.
Odio il dolore.
Non posso avere figli.
Sono incapace di prendere decisioni.
Non riesco a far durare una storia d’amore. Soffro di depressione e prendo troppi tranquillanti.
Bevo, mento e, troppo spesso, ho voglia di morire, anche se nel contempo ho una paura folle della morte, delle cose morte.
Voglio amare e allo stesso tempo sacrifico ogni cosa per la mia carriera.
Sono ignorante, tonta e volgare.
Anche se leggo libri e ho dei maestri che pensano che posso arrivare ad essere una brava attrice, anche se non riesco mai a ricordare le battute.
Sono una stella, ma i produttori mi odiano. Credo nel matrimonio e nella fedeltà, ma vado a letto con chiunque…
Dio mio, che grande confusione!
Marilyn Monroe
dal "Diario"
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aitan · 2 years
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Milton Greene, "Marilyn Monroe", 1953
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Ernesto Cardenal, "Preghiera per Marilyn Monroe" (traduzione di Antonio Porta e Marcelo Ravoni)
accogli questa ragazza conosciuta in tutto il mondo con il nome di Marilyn Monroe
nonostante non fosse questo il suo vero nome
(ma Tu conosci il suo vero nome, quello dell’orfanella violentata a 9 anni
e la piccola commessa che a 16 aveva voluto uccidersi)
e che ora si presenta a Te senza nessun maquillage
senza il suo Addetto Stampa
senza fotografi e senza firmare autografi
sola come un astronauta davanti alla notte spaziale
Lei sognò da bambina che si trovava nuda in una chiesa
(secondo il racconto del Time)
davanti a una moltitudine prostrata, il capo sul pavimento
e doveva camminare in punta di piedi per non pestare le teste.
Tu conosci i nostri sogni meglio degli psichiatri.
Chiesa, casa, antro, sono la sicurezza del seno materno
ma anche qualcosa più di questo…
Le teste sono gli ammiratori, è chiaro
(la massa di teste al buio sotto il torrente di luce).
Ma il tempio non sono gli studi della 20th Century Fox.
Il tempio – in marmo e oro – è il tempio del suo corpo
nel quale c’è il Figlio dell’Uomo con una frusta in mano
che scaccia i mercanti della 20th Century Fox
che hanno fatto della Tua casa di preghiera un antro di ladri.
Signore
in questo mondo contaminato dal peccato e dalla radioattività
Tu non incolperai soltanto una piccola commessa
che come tutte le piccole commesse ha sognato di essere una stella cinematografica.
E il suo sogno divenne realtà (ma come la realtà del tecnicolor).
Non ha fatto che mettere in atto il copione che le avevamo dato
– Quello delle nostre stesse vite – Ed era un copione assurdo.
Perdonala Signore e perdonaci
per la nostra 20th Century
per questa Colossale Super-Produzione a cui tutti abbiamo lavorato.
Lei aveva fame di amore e le abbiamo offerto tranquillanti,
per la tristezza di non essere santi
le fu raccomandata la Psicoanalisi.
Ricorda Signore la sua paura crescente della macchina da presa
e l’odio per il maquillage – insistendo a truccarsi per ogni scena –
e in che modo l’orrore divenne sempre più grande
e più grande la mancanza di puntualità negli studi.
Come ogni piccola commessa
ha sognato di essere una stella cinematografica.
E la sua vita fu irreale come un sogno che uno psichiatra interpreta e archivia.
I suoi amori furono un bacio ad occhi chiusi
che quando gli occhi si aprono
si scopre che è stato sotto i riflettori
e spengono i riflettori!
e smontano le due pareti della stanza (era un set cinematografico)
mentre il Regista si allontana col suo taccuino
perché la scena è ormai stata girata.
O come un viaggio in yacht, un bacio a Singapore, un ballo a Rio
l’esser ricevuta nella dimora del Duca e della Duchessa di Windsor
visti nel salottino dell’appartamento miserabile.
Il film è finito senza il bacio finale.
La trovarono morta sul letto con una mano sul telefono.
E i due detectives non riuscirono a sapere chi voleva chiamare.
Fu
come uno che abbia composto il numero dell’unica voce amica
e sente soltanto la voce di un disco che dice: WRONG NUMBER.
O come uno che ferito dai gangsters
che allunga la mano verso un telefono staccato.
Signore
chiunque sia stato quello che voleva chiamare
e non chiamò (e forse non era nessuno
o era Qualcuno il cui numero non si trova sull’elenco di Los Angeles)
rispondi Tu al telefono!
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saraserarara · 7 months
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"Non servono tranquillanti o terapie
ci vuole un'altra vita."
-Franco Battiato.
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lalamettalamiascelta · 11 months
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Sono distrutta…
Ieri sera sono crollata come non mi succedeva da tempo. Ho cercato di evitarlo per mesi (forse persino anni) e alla fine sono esplosa. Dopo un forte pianto interninabile tanto da fare fatica a respirare.. urla silenziate in gola per non svegliare nessuno, la vista annebbiata… Ho dovuto prendere dei tranquillanti sperando di potermi addormentare ed una pastiglia per il mal di testa..
Mi sveglio ora.. ho mal di gola, mi fa male la testa ed ho una confusione che sento su tutto il corpo non indifferente.. non ho voglia di alzarmi dal letto, non ho voglia di niente sono svuotata…
Oggi il tempo rispecchia il mio stato d’animo, a Torino piove dalle 4 con tuoni e lampi e non ha smesso un secondo. Fa freddo, ho freddo.
Ed ho nuovamente ripreso a piangere…
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forzadiavoloale · 1 year
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rido perché vogliamo tutti dei tranquillanti akckskxksocj
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.         𝗠𝗜𝗦𝗦𝗜𝗡𝗚 𝗠𝗢𝗠𝗘𝗡𝗧  ‘   
         Chapter XV.      
    Willow Hill, psychiatric hospital
tic tac, tic tac, tic tac (…)
Il ticchettio dell’orologio, ritmico, sempre uguale, batteva nel confine tra lucidità e follia.
Non ne poteva più, non aveva mai odiato tanto qualcosa in vita sua, quanto quel suono infinito.
Un cocktail di farmaci era già in circolo nelle sue vene, perlopiù calmanti per tenere a bada il mostro e Tyler faticava a svegliarsi, continuava a lamentarsi in quel sonno-veglia senza fine, inciampando sempre negli stessi incubi atroci. Ma doveva svegliarsi, doveva farlo assolutamente.
Com’è che era finita così?
Tyler riviveva il momento in cui lo avevano catturato, ancora ed ancora, ne distorceva i dettagli ma il momento in cui veniva colpito al collo da un ago, restava sempre uguale. Era successo mentre si allontanava da Jericho, lungo la via maestra nei boschi, l’alba era spuntata da appena qualche ora… il corpo del ragazzo che aveva ucciso, nei panni della bestia, era stato trasportato lontano lungo il fiume e questo avrebbe dovuto dargli più tempo… ed invece erano già sulle sue tracce da un pezzo, probabilmente. Tyler non era riuscito nemmeno a varcare il confine che era stato nuovamente costretto in una camicia di forza e trasportato via in un blindato. Stavolta, però, era stata rincarata la dose di tranquillanti.
Stavolta, il suo mostro non li aveva salvati.
Willow Hill sorgeva solingo, circondato dal niente per diverse miglia. Quell’ospedale psichiatrico assomigliava a una fortezza inespugnabile… ed aveva ospitato sua madre prima di lui.
Nel silenzio sfaldato solo da quel ticchettio insopportabile, un vociare improvviso e abbastanza confuso, emerse nella coscienza sospesa di Tyler. Di cosa stavano parlando? Sebbene assuefatto dal torpore dei farmaci, Tyler tentò di recepire qualche informazione.
Era terribile la sensazione di non riuscire ad aprire gli occhi, nonostante egli cercasse disperatamente di farlo.
“Non scapperà come la madre”
Qualcosa dentro di lui si fermò, probabilmente furono i battiti del suo cuore a rallentare considerevolmente. Stava immaginando quella conversazione, oppure stava avvenendo davvero?
“Non era morta nell’incendio?”
“E tu credi che avrebbero permesso che si sapesse? Nessuno lascia Willow Hill”
Ogni fascio di nervi gli si irrigidì, il respiro divenne improvvisamente affannoso, troppo veloce… il cuore si dibatteva, ora, all’impazzata come se stesse per scoppiare da un momento all’altro.
“altro sedativo o gli verrà un infarto!”
Tyler avvertì come una scarica elettrica attraversargli tutto il corpo, ormai in piena crisi, anche le palpebre si levarono di scatto, rivelando le sclere arrossate e nessuna iride. La sua mente non fece in tempo ad elaborare meglio quelle informazioni che nuovo veleno prese a infuocargli le vene e nel giro di pochi istanti il corpo di Tyler trovò nuovamente la quiete.
I battiti del suo cuore furono chetati ed i suoi pensieri, persino quelli scivolarono in un nuovo e più profondo torpore.
E nuovamente chiuse i suoi occhi, sapendo che non era finita.
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Non servono tranquillanti o terapie
ci vuole un'altra vita.
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Franco Battiato
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boschblogs · 1 year
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La nostra società è disfatta
e la borghesia è morta,
il teatro non esiste più,
l'erotismo è stato fagocitato dal consumismo,
ci hanno anestetizzato,
imbottito di tranquillanti,
sono riusciti a non farci più reagire.
Hanno proprio vinto gli imbecilli,
gli idioti.
Carmelo Bene.
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sorella-di-icaro · 1 year
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Marilyn Monroe
Nasce a Los Angeles il 1° giugno 1926 ma, a causa dei problemi di salute mentale della madre, viene data a una famiglia affidataria.
Il 19 giugno 1942 si sposa con un vicino, Jim Dougherty.
Nel 1945 viene notata da un fotografo mentre lavora in fabbrica e inizia a lavorare come fotomodella, l'anno successivo divorzia dal marito.
Nel 1946 ottiene il primo contratto di sei mesi con la Fox, le chiedono di assumere un nome d'arte, alla fine la scelta è Marilyn Monroe.
Ottiene un secondo contratto temporaneo con la Columbia, recita in film di serie B e continua a posare per le pubblicità.
Nel 1953 i ruoli in Niagara e Gli uomini preferiscono le bionde fanno di lei una star.
Sposa il campione di baseball Joe Di Maggio il 14 gennaio 1954; nel 1955 spopola con l'interpretazione in Quando la moglie è in vacanza e divorzia.
Si trasferisce nel 1956 a New York per studiare recitazione, conosce e sposa il commediografo Arthur Miller il 29 giugno 1956.
Subisce una serie di aborti e il rapporto con il terzo marito si deteriora: divorziano il 21 gennaio 1961.
Nel 1959 e nel 1962 vince il Golden Globe come migliore attrice.
Viene trovata morta il 5 agosto 1962.
Arrivata a Hollywood grazie al lavoro di fotomodella, Marilyn Monroe diventa una delle attrici più conosciute al mondo.
Lavora con i migliori registi di Hollywood e interpreta la protagonista di film che hanno fatto la storia del cinema.
Al successo professionale non corrisponde una felice vita privata: oltre a tre matrimoni falliti e l'impossibilità di avere figli, riesce a gestire la fama solo con alcol e tranquillanti, in un mix che la porta alla morte (forse accidentale) a soli 36 anni.
Fonte: studenti.it
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crazy-so-na-sega · 1 year
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C’è chi si fa di eroina Chi di coca e chi di coccoina. C’è chi si fa di crack, Chi fuma cobret e chi mescalina. C’è chi assume farmaci, Chi prostitute e chi metamfetamina. C’è chi prende tranquillanti, Chi barbiturici e chi acqua frizzantina. C’è chi si fa la ketamina, Chi l’MDA e chi sua cugina.
Io sono fatto di parole come un tossicomane all’ultimo stadio.
-aitan
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nonsaremodellestar · 2 years
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06/11 Milan-Spezia mi devo munire entro quel giorno di goccine e tranquillanti
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