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#pagina69
errantepagina69 · 19 days
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Giacomo Leopardi (Lo zibaldone)
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E in fine può anche derivare, e penso che almeno in parte derivi dallo stesso timore che abbiamo di quel pensiero, per la ragione che in tutte le cose fisiche e morali, il voler troppo intensamente e il timore di non conseguire, distorna le nostre azioni dal loro fine, e il mettersi ad un'operazione di mano p. e. chirurgica con troppa intenzion d'animo e timore di non riuscire, la manda a male, e nelle lettere, o belle arti, il cercar la semplicità con troppa cura, e paura di non trovarla, la fa perdere ec.
L'orrore e il timore della fatalità e del destino si trova più (anche oggidì che la superstizione è quasi bandita dal mondo) nelle anime forti e grandi, che nelle mediocri per cagione che i desideri e i fini di quelle sono fissi, e ch'elle li seguono con ardore, con costanza, e risoluzione invariabile. Così era più ordinariamente presso gli antichi, appo i quali la fermezza e la costanza e la forza e la magnanimità erano virtù molto più ordinarie che fra i moderni. E vedendo essi che spesse volte anzi frequentissimamente i casi della vita si oppongono ai desideri dell'uomo, erano compresi da terrore per la ragione della loro immobilità nel desiderare o nel diriggere
le loro azioni a quel tale scopo che forse e probabilmente non avrebbero potuto conseguire. Infatti nella infinita varietà dei casi è molto più improbabile che segua precisamente quello a cui tu miri invariabilmente, che gl'infiniti altri possibili. Ora accadendone piuttosto un altro non è effetto di destino fisso che ti perseguiti, ma di cieco accidente.¹ Essi tuttavia com'è naturale come per un'illusione ottica o meccanica confondevano (e gli animi forti ed ardenti tuttora confondono) l'immobilità loro propria con quella degli avvenimenti, e perchè non erano spiriti da secondarli e adattarvisi, immaginavano che l'immobilità stesse non in se ma nei medesimi avvenimenti già stabiliti dal destino. Laddove gli spiriti mediocri, senza fermezza nè certezza di mire, nella moltiplicità dei loro fini, e si abbattono più facilmente a uno o più di quelli che desiderano, e anche nel caso opposto cedono senza difficoltà all'andamento delle cose, e da questo si lasciano trasportare, piegare, regolare, andando a seconda degli avvenimenti. Così essi non avendo immobilità in loro, nè vedendo la somma difficoltà di concordare i loro disegni cogli avvenimenti hanno l'intelletto più libero, e non pensano che la fortuna opponga loro un'opposizione forte e stabile, (la qual forza e stabilità non è veramente se non nella resistenza che le anime grandi oppongono agl'instabilissimi e casuali avvenimenti) ma considerano tutto come effetto del caso, e delle combinazioni, siccom'è infatti: Aggiungi l'invariabilità non solo dei fini, ma anche dei mezzi nei primi, (cioè né magnanimi) che non permette loro di cambiar principii, nè di regolare le loro azioni a norma degli avvenimenti, ma li conserva sempre costanti nel loro proposito e nel modo di seguitarlo, mentre il contrario accade nei secondi. E anche senza nessun proposito nè scopo, si vedrà che la sola fermezza e immutabilità del carattere, fa illusione sulla forza del destino ch'essendo così vario pare immutabile a quelli che non vedono se non una sola via, una sola maniera di contenersi di pensare e operare, una sola sorta di avvenimenti, e come questi dovrebbero o pare a loro che dovrebbero accadere. E questo timore del destino si trova in conseguenza più o meno anche negli spiriti mediocri, o puramente ragionevoli e filosofici ec. quando provano qual-
che desiderio o mirano a qualche fine in modo che divengano immobili intorno a quel punto.
Prima uscita: 1898
Editore: Mondadori
Pagine: 2032
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virginia-dara · 7 years
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#pagina69 luglio: buona partenza (e buona vita) con solo bagaglio a mano
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A Naju, in Corea del Sud, si può assistere alla cerimonia della propria morte: è un modo "estremo" per rendersi conto di cosa resta di ognuno di noi dopo il grande passo. E le cose che restano sono cose che entrano comodamente in un “Solo Bagaglio a mano”.
Il prezioso saggio di Gabriele Romagnoli è il mio consiglio di lettura per luglio. Scoprite perché con #pagina69 su We Smile.
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paoloferrario · 4 years
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le pagine 69 di Saetta: Libri e pensieri a quattro zampe
le pagine 69 di Saetta: Libri e pensieri a quattro zampe
vai a Pagina69 | Saetta ~ Libri e pensieri a quattro zampe
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peccatidipenna · 8 years
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«Mi duole la schiena» aveva urlato tra le lacrime mentre supplicava sua madre di risparmiarla almeno per quel giorno. «Non avresti questo problema se tu non fossi una peccatrice!» le aveva urlato in faccia Euphemia inorridita da quanto accaduto la sera prima. «Sei una vergogna per me, una vera disgrazia, non posso lasciarti uscire un attimo che mi torni subito a casa con pensieri osceni nella mente, tu sei incapace di stare lontano dal peccato e questo tuo atteggiamento offende Nostro Signore!» continuò a rimproverarla.
http://peccati-di-penna.blogspot.it/2016/05/pagina69-53-i-figli-dellombra.html
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errantepagina69 · 14 hours
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Jackie Collins (Le signore di Hollywood)
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Una ragazza era ferma di fianco a lui e lo guardava. Portava i capelli di un rosso arancio raccolti in piccoli riccioli in cima alla testa e indossava il bikini più piccolo che avesse mai visto. Riusciva a contenere a malapena i suoi seni abbondanti e le copriva sì e no la zona del pube. Continuò a nuotare. Lei si piazzò su un asciugamano e prese a spalmarsi di olio. Prima di Angel l'avrebbe abbordata. Subito. Sceglieva sempre le migliori e questa, anche se non era paragonabile ad Angel, a modo suo era degna di nota. "Mi chiamo Shelly," annunciò lei. "E tu?" Balzò fuori dalla piscina e cominciò a fare delle flessioni. "Buddy. Buddy Hudson." "Vivi qui da solo?" chiese lei con intenzione, mentre si slacciava il sopra del bikini e se lo toglieva. Non poté fare a meno di guardare i suoi seni sodi e abbondanti. "No. Con mia moglie. Lei scoppiò a ridere. "Sei sposato?" Che cosa ci trova di tanto buffo? "Sì. Sono sposato." Si concentrò con foga sui suoi esercizi. Ancora quattro slanci per gamba e poi di nuovo in piscina, a soffrire ancora un po'. Fece trenta vasche battendo il crawl prima di uscire fuori dinnuovo. Shelly era sdraiata sulla schiena, le gambe distese e accuratamente unte, le tette che puntavano verso il cielo come due melanzane lustre. Gli occhiali da sole le nascondevano gli occhi la radio a transistor era sintonizzata su KIIS F.M. Buddy raccolse l'asciugamano e rientrò. Mentre saliva le scale controllò la casella della posta. Tre bollette per Randy. Un opuscolo che invitava grandi e piccoli a "Unirsi a Gesù". E la pubblicità di un portentoso topicida: "Problemi di topi? Niente paura! Rivolgetevi a noi, vi daremo la cura!" Nell'appartamento di un solo locale Angel stava passando l'aspirapolvere. Lo spense quando lui entrò e gli sorrise. "L'ho chiesto in prestito alla vicina. Mi ha detto che posso usarlo tutte le volte che voglio. È stata gentile, no? "Certo." Angel era fanatica. Perché perdere tempo a passare l'aspirapolvere in quel merdaio? Si sfilò il costume bagnato e lo lasciò cadere sul pavimento prima di entrare nel gabinetto che chiamavano bagno. Qui tentò di usare la doccia a telefono, installata tra i due rubinetti. Un'impresa non da poco. Quando uscì, Angel gli stava preparando una spremuta dietro il bar che fungeva anche da cucina. L'intero appartamento avrebbe potuto stare tranquillamente in due valigie di media grandezza.
Prima uscita: 1991 Traduttore: M.G. GOMES Editore: Bompiani Pagine: 567
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errantepagina69 · 2 days
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George Orwell (La fattoria degli animali)
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quando, anni fa, avevano cominciato a lavorare per abbattere il genere umano. Queste scene di terrore e di strage non erano ciò che avevano sperato di vedere la notte in cui il Vecchio Maggiore li aveva incitati alla ribellione. Se lei stessa avesse avuto una qualche visione del futuro, questa era l'immagine di una società di animali liberati dalla fame e dalla frusta, di animali tutti uguali, ognuno al lavoro secondo le proprie capacità, con i forti che proteggevano i deboli, come aveva protetto l'ultima covata di anatroccoli con la zampa anteriore la notte del discorso del Vecchio Maggiore. Invece (e lei non sapeva perché) eccoli giunti al punto che nessuno osava esprimere le proprie idee, che cani feroci vagavano ovunque ringhiando, che dovevi vedere i tuoi compagni fatti a pezzi dopo che avevano confessato crimini sconvolgenti. Non c'erano, nella sua mente, idee di ribellione o di disobbedienza. Sapeva che, se anche le cose erano arrivate a questo punto, essi stavano molto meglio di quanto fossero stati ai tempi di Jones, e che la cosa che era più necessaria tra tutte era impedire il ritorno degli esseri umani. Qualunque cosa succedesse, ella sarebbe rimasta fedele, avrebbe lavorato sodo, eseguito gli ordini che le erano impartiti, e avrebbe accettato che Napoleone fosse al comando. Nonostante tutto, però, non era questo che lei e gli altri animali avevano sperato, non era questo ciò per cui avevano faticato. Non era per questo che avevano costruito il mulino e affrontato le pallottole del fucile di Jones. Erano questi i suoi pensieri, sebbene le mancassero le parole per esprimerli. Alla fine, sentendo che questo poteva sostituire le parole d'Inghilterra". Gli altri animali, che sedevano attorno a lei, ripresero a loro volta la canzone e la cantarono per tre volte con voce intonata ma lenta e piena di dolore, in un modo in cui mai prima l'avevano cantata.
Prima uscita: 17 agosto 1945 Editore: Liberamente Pagine: 144
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errantepagina69 · 3 days
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Nicholas Sparks (Quando si aveva un desiderio)
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La nostalgia di casa mi fece salire le lacrime agli occhi e me li asciugai con la mano, ma gli ormoni ci misero del loro insistendo che MI MANCAVA TAAAANTO SANDY! Senza pensarci, mi alzai dalla panca. Vidi la finta Sandy trotterellare verso un tizio seduto su una poltroncina pieghevole all'estremità del ponte, le gambe allungate davanti a sé. Indossava un giubbotto verde oliva e aveva accanto un treppiede con una macchina fotografica. Mi bloccai. Per quanto avessi voglia di vedere, e anche di accarezzare, il cane, non ero sicura di voler intavolare un'impacciata conversazione con il suo padrone, soprattutto visto che si sarebbe accorto che avevo pianto. Stavo per voltarmi, quando il tizio bisbigliò qualcosa all'animale. Vidi il cane girarsi e trotterellare fino a un cestino poco distante, dove si alzò sulle zampe posteriori e depositò con cura l'incarto di plastica. Sbattei le palpebre, pensando: Wow, stupefacente. Il cane tornò accanto al padrone, si accucciò e stava per chiudere gli occhi quando il tizio lasciò cadere a terra un bicchiere di carta vuoto. Il cane si alzò subito, afferrò il contenitore con i denti e lo gettò nel cestino. Quando poco dopo lo sconosciuto buttò a terra un altro bicchiere, non riuscii più a resistere. «Che cosa sta facendo?» domandai. Il tizio si voltò e solo allora mi resi conto del mio errore. Non era un uomo, ma un ragazzo, forse di un anno più grande di me, con i capelli color cioccolato e gli occhi scuri che lampeggiavano divertiti. Il giubbotto, di tela verde con intricati ricami, era stranamente raffinato, almeno per questa parte di mondo. Quando alzò un sopracciglio, provai la strana sensazione che mi stesse aspettando. Nel silenzio,
Prima uscita: 21 giugno 2022 Traduttore: Alessandra Petrelli Editore: Sperling & Kupfer Pagine: 406
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errantepagina69 · 3 days
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Roberto Volpi (Il sesso spuntato)
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Che ritmi e stili di vita molto intensi, indaffarati, costellati se non di vere e proprie preoccupazioni almeno di obiettivi e traguardi da raggiungere pressoché giornalmente, o che tali sono anche semplicemente per la necessità di dover sbarcare il lunario, possano avere un certo peso nell'aumento della sterilità/infertilità della coppia, e in modo particolare in quella del soggetto maschile, non si può certo escludere, è anzi piuttosto probabile. Com'è probabile che livelli particolarmente accentuati di inquinamento ambientale, atmosferico in primo luogo, possano alla lunga riflettersi in una qualche contrazione biologica delle capacità procreative. Ma, tanto per fare un esempio, non è che a proposito di stili e ritmi di vita concitati e teoricamente stressanti, e pure di alti livelli di inquinamento, gli Stati Uniti abbiano molto da imparare, se così si può dire, dai Paesi europei, eppure i tassi di fecondità degli States continuano almeno a oscillare sopra, sia pure leggermente, la soglia di sostituzione: un livello che in Europa non ha l'eguale. Ora, un tale confronto, sia chiaro, in quanto influenzato da molti altri elementi di diversità è poco significativo come prova retta della scarsa influenza di questi fattori sui livelli di sterilità/infecondità. Ma almeno indirettamente ci suggerisce che fattori come stress e stili di vita particolarmente intensi, indaffarati, se hanno un'influenza sui livelli di sterilità/in fecondità, la qual cosa è pressoché certa, tuttavia non ne hanno una preponderante. Un più marcato fattore di diver- sità tra le due sponde dell'Atlantico lo si riscontra semmai nella stessa concezione dei figli, che è molto più sobria e naturale in America che non in Europa, ed è a sua volta più sobria e naturale in Europa che non in Italia, dov'è andata caricandosi, con l'andar del tempo, di molti aspetti di artificiosità, di sovrastruttura culturale, perfino cervellotica.
Prima uscita: 1 ottobre 2012 Editore: Lidau Pagine: 208
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errantepagina69 · 6 days
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Papa Francesco (Life) La mia storia nella storia
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Dopo tante preoccupazioni dovute al conflitto mondiale e all'esplosione delle bombe atomiche, servivano attività che permettessero lo svago, a patto che fossero svolte nei limiti di un confronto sano: ci insegnavano a competere da cristiani. E quindi niente falli brutti e, soprattutto, tanta onestà in campo! La cosa più importante, però, credo sia il fatto che, in generale, il collegio creava, attraverso il risvegliarsi della coscienza nella verità delle cose, una cultura cattolica che non era bigotta o disorientata. Si viveva anche la pietà verso gli altri, ed era reale! Questo formava abitudini che, nel loro insieme, plasmavano un modo di essere, seguendo appunto gli insegnamenti cattolici. Lì, per esempio, ho imparato ad aprirmi agli altri, a privarmi di alcune cose per darle a persone più povere di me. Dopotutto, il sudario non ha le tasche, ricordate? Non a caso, fu qui dai salesiani, a dodici anni, che per la prima volta sentii la vocazione sacerdotale. Presi coraggio e ne parlai con padre Martínez, conosciuto da tutti perchè lo chiamavano el pescador, per il grande numero di vocazioni che aveva tirato fuori dai ragazzi girando per i collegi salesiani. Lo incontrai qualche volta, mi fece alcune domande, mi diede dei consigli, ma non approfondimmo mai il discorso. Dentro di me questo desiderio era ancora addormentato, finché non esplose definitivamente durante gli anni cinquanta.
Prima uscita: 19 marzo 2024 Editore: Harper Collins Pagine: 336
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errantepagina69 · 7 days
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Michel Schooyans (Evoluzioni demografiche)
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Dopo Bismarck hanno visto la luce numerosi sistemi pensionistici. Questa questione è diventata uno dei temi abituali dei programmi elettorali. Il diritto alla pensione di anzianità sarebbe un diritto estensibile e che sfugge alle esigenze demografiche o ad altre esigenze. I sistemi pensionistici adottati nelle nostre società sono di due tipi. Il primo è il sistema che procede dalla ripartizione. Il secondo procede dalla capi- talizzazione. Notiamo anche che esistono diversi sistemi misti. Vediamo allora quale sia il sistema che non può sfuggire alla realtà demografica. Ec- co come Philippe Maystadt e Françoise MinetDermine presentano i due sistemi: «Il sistema di ripartizione [...] comporta che le quote contributive del personale attivo di oggi servono a finanziare le pensioni di chi è in pensione oggi. Le quote contributive che questi ultimi hanno versato quando erano attivi sono servite a pagare le pensioni dei pensionati di quegli anni precedenti. Al contrario, in un sistema di capitalizzazione, le quote contributive versate da un lavoratore attivo sono investite e il capitale gene rato da questi investimenti servirà a pagare più tardi la sua pensionel6>>.
Prima uscita: 20 giugno 2013 Traduttore: G.M. Carbone Editore: ESD Edizioni Studio Domenicano Pagine: 128
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errantepagina69 · 8 days
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Jeffery Deaver (Tempo di caccia)
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Moll era nato e cresciuto a Ferrington, figlio di dipendenti di una delle aziende siderurgiche: il padre lavorava alla catena di produzione, la madre in contabilità. Era infinitamente grato di aver scovato in sé un talento che gli aveva permesso di imboccare una carriera diversa da quelle dei genitori. Un'altra occhiata al tavolo. La tentazione era quella di continuare. Ritoccare. Migliorare ancora. Ma aveva imparato a resistere. Una volta che hai finito, hai finito. E nel profondo del cuore lo sai. Il tavolo era realizzato con assi di pino tagliate a macchina, ma la lavorazione l'aveva reso qualcosa di più: le gambe parevano di marmo bianco, percorse da venature nere; il ripiano sembrava realizzato in rame, reso verdastro dal tempo. La magia del faux finishing, la finitura a vernice. Trasformava gli oggetti in ciò che non erano. Il vasto, arioso laboratorio dietro casa ospitava quindici pezzi. Alcuni erano ad asciugare, altri già pronti. Altri ancora erano nelle scialbe condizioni di partenza: noiosi prodotti del mercato di massa in attesa del suo tocco. Il mobile preferito di Moll era una sedia sistemata accanto al muro. Era realizzata in alluminio, ma lui l'aveva dipinta in modo da ricordare il legno. Gli piaceva l'ironia della cosa. Non l'avrebbe mai venduta, quella. Puli i pennelli con la trementina - usava solo roba buona, colori a olio, niente acrilici - e chiuse per bene i barattoli con il martello di gomma. Appese il grembiule al gancio, poi tornò in salotto. Si mise una giacca e si strinse al collo una cravatta di un blu intenso. Guardò l'orologio. Doveva andare. Forza, amico. Forza. Con lo sguardo sul polso, studiò la pelle arrossata. Sta peggiorando. Una reazione allergica, chissà a che cosa; braccia, collo, gambe e petto erano rossi, bruciavano e prudevano.
Prima uscita: 10 ottobre 2023 Traduttore: Sandro Ristori Editore: Rizzoli Pagine: 480
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errantepagina69 · 9 days
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Isaiah Berlin (Il potere delle idee)
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Se si obietta che tutto questo appare molto astratto e remoto dall'esperienza quotidiana, qualcosa che si preoccupa troppo poco degli interessi essenziali - la felicità e l'infelicità e il destino ultimo degli uomini comuni - la risposta è che si tratta di un'accusa infondata. Gli uomini non possono vivere senza descrivere e spiegare a se stessi l'universo. E i modelli che impiegano nel farlo non possono non influenzare profondamente le loro vite, anche e anzi specialmente quando ne sono inconsapevoli: buona parte dell'infelicità e della frustrazione degli uomini è dovuta all'applicazione meccanica e inconsapevole (oltre che deliberata) di modelli là dove non funzionano. Chi può dire quanta sofferenza sia stata causata dall'esuberante utilizzazione del modello organico in politica, o dalla concezione dello Stato come opera d'arte, o dalla rappresentazione, da parte dei teorici totalitari della nostra epoca, del dittatore come l'ispirato forgiatore della vita degli uomini? Chi dirà quanto male e quanto bene siano venuti, in epoche precedenti, dall'esagerata applicazione ai rapporti sociali di metafore e modelli costruiti ricalcando i paradigmi dell'autorità paterna (soprattutto nella sfera dei rapporti tra i reggitori dello Stato e i governati, o tra i preti e il laicato)? Se c'è una speranza di realizzare un ordine razionale sulla terra, o di arrivare a un giusto apprezzamento dei numerosi e svariati interessi che dividono i diversi gruppi di esseri umani - una conoscenza indispensabile a qualunque tentativo di valutare i loro effetti, e i modelli della loro interazione e delle sue conseguenze, mirando a trovare compromessi praticabili attraverso i quali gli uomini possano continuare a vivere e a soddisfare i loro desideri senza schiacciare ciò facendo gli altrettanto essenziali desideri e bisogni degli altri essa sta nel portare alla luce questi modelli sociali, morali e politici, e soprattutto i sottostanti paradigmi metafisici in cui sono radicati, mirando a esaminare se siano oppure no adeguati al loro compito. Il compito perenne dei filosofi è di esaminare qualunque cosa appaia refrattaria ai metodi delle scienze o dell'osservazione quotidiana: per esempio le categorie, i concetti, i modelli, i modi di pensare o di agire, e in particolare le maniere in cui si scontrano, puntando a costruire altre metafore, immagini, simboli e sistemi di categorie che siano meno internamente.
Prima uscita: 19 novembre 2023 Traduttore: G.Ferrara degli Uberti Editore: Adelphy Pagine: 352
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ecoamerica · 1 month
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Watch the 2024 American Climate Leadership Awards for High School Students now: https://youtu.be/5C-bb9PoRLc
The recording is now available on ecoAmerica's YouTube channel for viewers to be inspired by student climate leaders! Join Aishah-Nyeta Brown & Jerome Foster II and be inspired by student climate leaders as we recognize the High School Student finalists. Watch now to find out which student received the $25,000 grand prize and top recognition!
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errantepagina69 · 11 days
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Anthony Bourdain (al sangue)
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Mi piace che si ritrovino negli alti e bassi, nelle frustrazioni e nell'assurdità, a cui, anche loro, guardano con un misto di nostalgia e rammarico - nelle liaison sessuali su taglieri e sacchi di farina, nelle abbuffate di cocaina a tarda notte, nel folle cameratismo che sembra esistere solo nelle bettole più frequentate - o quelle in declino. Ho scritto il libro in primo luogo per loro. E in ogni caso per loro è ormai troppo tardi. Ma temo che alcuni giovani studenti di gastronomia, migliaia e migliaia - nuove generazioni ogni anno - di ragazzi con i loro splendidi tatuaggi e piercing, possano aver frainteso. Credo che in nessun passaggio di Kitchen Confidential sia scritto che la cocaina o l'eroina fossero una buona idea. In realtà, in considerazione dei molti episodi di dolore, umiliazione e insuccesso elencati nel libro, lo si potrebbe definire un racconto ammonitore. Eppure, in occasione delle presentazioni sono spesso l'involontario destinatario di piccoli pacchetti contenenti una misteriosa polvere bianca: sacchetti di cocaina, enormi canne di marijuana locale accuratamente rollate, schiacciate nel palmo o fatte scivolare in tasca e che finiscono inevitabilmente nella spazzatura o consegnate all'addetto stampa. Quella polvere bianca perché sono un fottuto tossicodipendente riabilitato - e l'erba perché, tagliata con un allucinogeno da qualche stronzo, è quello che mi serve per farmi finire su "TMZ", nudo come un verme e con un elmetto di pelle calzato fin sulle orecchie. Fumare erba al termine di una lunga, faticosa giornata è quasi sempre una buona idea – ma vorrei sconsigliare gli ambiziosi giovani cuochi di farne furtivamente uso a metà turno al Daniel. Se pensate che fumare droga vi renda più reattivi alle chiamate urgenti del vostro capo sala, allora che Dio vi benedica, maledetti scherzi della natura. Se siete come me, probabilmente non riuscirete a far altro se non sgranocchiare crunchberry e guardare una vecchia puntata dei Simpsons. D'altra parte, se siete bloccati a riscaldare burrito da Chili's a colazione o a immergere maccheroni fritti al T.G.I. McFuckwad's forse ne avete bisogno. Trattare la disperazione con droga e alcol è una tradizione secolare, vorrei soltanto consigliarvi di valutare onestamente se la situazione sia davvero tanto pessima e difficile come pensate. Non è per mettere il dito nella piaga, ma se date un'occhiata alle persone con cui lavorate, molti sono - o diventeranno alcolisti e tossicodipendenti. Tutto quello che sto dicendo è: chiedetevi ogni tanto se c'è qualcos'altro che volevate fare nella vostra vita. Sono vent'anni che non mi faccio più di eroina ed è passato molto tempo da quando mi svegliavo in un bagno di sudore digrignando i denti. Non c'era e non c'è nulla di eroico nel farsi di coca ed erba. Avrei tuttavia voluto fare altro. Ma impegnando il mio tempo e i miei soldi nel comprare coca ed erba non potevo fare altro se non comprare altra coca e altra erba.
Prima uscita: 1 gennaio 2010 Traduttore: S. Valenti Editore: Feltrinelli Pagine: 254
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errantepagina69 · 12 days
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Marco Niada (Il tempo breve)
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Il campanile, che ricordava lo scorrete del tempo dedicato a Dio, diventa uno strumento terreno, che batte ormai inesorabile l'ora eguale per 24 volte al giorno, permettendo sempre più l'astrazione dell'attività umana dai cicli della natura e, allo stesso tempo, una crescente precisione e la sincronizzazione tra gli uomini. I suoi rintocchi, secondo lo storico Piero Camporesi, diventano un continuo memento mori, un avvicinarsi della morte: «la vita dell'umanità non sarebbe più stata come nel passato, durante la lunga interminabile età dell'imprecisione». Le incubatrici di questo tempo cadenzato e acccuratamente suddiviso non sono più i monasteri, ma le città, dove andava sviluppandosi la nascente borghesia. I primi colpi di batteria di quella che sarebbe stata la colonna sonora dell'esistenza moderna erano partiti inesorabili, anche se, al principio, a cadenza lenta. Il ritmo andò però irreversibilmente crescendo, a mano a mano che si affinavano le capacità meccaniche dell'orologio: per circa un secolo i primi meccanismi avevano un'imprecisione superiore al quarto d'ora al giorno e necessitavano di una continua manutenzione con il regolamento dei pesi: «<l'horloge du Palais elle va comme il lui plait» recitava una filastrocca parigina sull'orologio reale del Louvre (1370) di Carlo V, che appunto faceva quel che gli pareva. Ma il progresso è inesorabile: la seconda lancetta dei minuti si aggiunse alla fine del XVI secolo, con l'avvento della molla a spirale che rese il meccanismo più affidabile tramite il movimento orizzontale. A metà del XVII secolo, il pendolo inventato da Christian Huygens aumenta notevolmente la precisione degli orologi, fino a portare il margine d'errore al di sotto del secondo al giorno nel XVIII secolo, grazie a migliorie apportate da George Graham e John Harrison.
L'orologio portatile, in origine a forma di ovetto, venne inventato all'inizio del XVI secolo a Norimberga da Peter Henlein, che riuscì a miniaturizzare gli ingranaggi. La praticità avrebbe segnato, nei secoli successivi, la tirannia tascabile del tempo sull'individuo. Addio bei tempi in cui i contadini medievali, privi, nel raggio di chilometri, di strumenti per misurare il tempo, si affidavano al propio orologio interno, al sorgere e al calare del sole, e alla recita di un'ave maria o di un pater noster per misurare la cottura di un uovo.
Prima uscita: 10 giugno 2010 Editore: Garzanti Pagine: 192
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errantepagina69 · 13 days
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Susan Nolen Hoeksema (Donne che pensano troppo).
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Cosa forse ancora più importante, la psicologa Viky Helgeson della Carnegie Mellon University ha rilevato che le donne tendono più degli uomini a superare la linea che divide il sentirsi emotivamente legate agli altri e l'essere emotivamente troppo coinvolte. Alcune basano in modo eccessivo l'autostima e il benessere su quello che gli altri pensano di loro e su come stanno andando i loro rapporti. Questo le lascia cronicamente preoccupate e ansiose verso le implicazioni che può avere anche il più piccolo cambiamento all'interno di questi rapporti e le porta a prendere cattive decisioni nel tentativo di fare felici gli altri. Le mie ricerche mostrano che questa tendenza contribuisce al rimuginare cronico. Un buon esempio è Denise, una fisioterapista magra e vivace di ventinove anni. La causa del rimuginare di Denise è suo marito, Mark, che si sveglia sempre con la luna storta. Non è una persona mattiniera e, specialmente quando non ha dormito bene, la mattina tende a essere irritabile. Tiene il broncio, avvolto nella sua vestaglia e con i capelli scuri dritti in testa, e non parla con nessuno. Spesso a colazione sgrida i loro figli senza motivo per il loro comportamento a tavola. Per Denise, d'altra parte, la mattina è il momento migliore della giornata. Si alza alle 5.30, fa cinque chilometri sul tapis roulant e, dopo una doccia veloce si prepara per la colazione. Non appena entra in cucina e vede il volto arcigno del marito, la sua mente inizia a correre: Ho fatto qualcosa che può averlo contrariato ieri sera? Non mi ricordo niente. Ma la sera sono così stanca che forse non me lo ricordo. O forse sono stati i bambini ad aver fatto qualcosa? Mi chiedo se sia preoccupato per il lavoro. Oh, non dirò niente del suo lavoro, non sopporto il fatto che non gli piaccia.
Prima uscita: 1 marzo 2023 Traduttore: Ilaria Maggioni Editore: Libreria Pienogiorno Pagine: 318
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errantepagina69 · 14 days
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Sidney Sheldon (Se domani verrà)
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Quando Tracy rientrò nella cella, Ernestine Littlechap era già arrivata. Apaticamente, Tracy si chiese dove fosse scomparsa durante il pasto, poi guardò il gabinetto nell'angolo. Aveva un bisogno disperato di usarlo, ma non se la sentiva, di fronte alle altre. Avrebbe aspettato che si spegnessero le luci. Sedette sull'orlo della branda. Ernestine Littlechap le si rivolse: «Ho saputo che non hai mangiato. Che stupida». Come poteva saperlo? E che cosa le importava? <<Come posso fare per parlare con il direttore?»> <<Presenta una richiesta scritta. Le guardie l'adoperano come carta igienica. Loro pensano che chi vuol vedere il direttore è una piantagrane.» Ernestine si avvicinò a Tracy. «C'è un sacco di cose che possono metterti nei guai, qui dentro. Hai bisogno di un'amica che te ne tenga fuori.» Sorrise, mettendo in mostra un incisivo d'oro. Abbassò la voce. «Qualcuna che sappia come cavarsela in questo zoo.>> Tracy alzò gli occhi verso il volto sogghignante della negra: sembrava che fluttuasse vicino al soffitto. Era la cosa più alta che avesse mai visto. E' una giraffa, le aveva spiegato suo padre. Erano allo zoo di Audubon Park. A Tracy il parco piaceva moltissimo. Ci andavano la domenica ad ascoltare i concerti della banda, poi i genitori l'accompagnavano all'acquario o allo zoo. Camminavano adagio e guardavano gli animali in gabbia. Non gli dispiace stare rinchiusi, papà? Lui aveva riso. No, Tracy. Fanno la bella vita. Sono curati e nutriti, al sicuro dai loro nemici.
Prima uscita: 1985 Traduttore: R. Rambelli Editore: Sperling & Kupfer Pagine: 488
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ecoamerica · 2 months
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Watch the American Climate Leadership Awards 2024 now: https://youtu.be/bWiW4Rp8vF0?feature=shared
The American Climate Leadership Awards 2024 broadcast recording is now available on ecoAmerica's YouTube channel for viewers to be inspired by active climate leaders. Watch to find out which finalist received the $50,000 grand prize! Hosted by Vanessa Hauc and featuring Bill McKibben and Katharine Hayhoe!
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