Contro chi ci vede come portamonete da svaligiare
Contro chi ci vede come un target
Contro chi pensa di difenderci creando delle quote
Contro chi ci vuole vendere la schiavizzazione salariale come emancipazione
Contro chi vuole toglierci la nostra femminilità
Contro chi ci vuole sterili ed egoiste
Contro chi ci vuole convertite o insultate
Noi saremo femmine piuttosto che femministe
Lupe piuttosto che facili prede
Militanti piuttosto che troie lobotomizzate
Rispettate piuttosto che semplici oggetti
Curiose piuttosto che borghesi
Impegnate piuttosto che decerebrate
Né Lilith né Lolita
Né ingenue né depravate
Né bimbo né isteriche
Né miserabili né irresponsabili
Perchè la civiltà europea ha creato la Donna libera e l'ha sempre difesa.
Noi siamo le donne d'Europa e abbiamo scelto di resistere.
Ci volete solo giovani e carine, noi saremo belle e ribelli.
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Durante il regime fascista “balilla” fu il nome dato ai ragazzi tra gli otto e i quattordici anni, organizzati in formazioni di tipo paramilitare nell’Opera nazionale balilla, istituita per l’assistenza e l’educazione fisica e morale dei giovani. L’Opera nazionale balilla fu eretta in ente morale (l. 3 apr. 1926) e sottoposta dapprima alla vigilanza del capo del governo, mentre dal 1929 fu alle dipendenze del ministero dell’Educazione nazionale, e infine fu assorbita (28 ott. 1937) nella Gioventù italiana del Littorio.
Immagine tratta dal libro: Golia “Il campeggio di balillino”, G. B. Paravia, 1941, 56 p., con illustrazioni di Golia.
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Ofensiva Radio: Listen in https://ofensivaradio.webradiosite.com
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By Rj Cembrano.
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¡Ya está disponible la Revista Vanguardia! pueden descargar aquí: https://bit.ly/2yeA4vg
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قاسم سلیمانی
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«El erotismo proviene de más allá del hombre; lo abruma y lo derriba. Y, por esa razón, abatidos por sus olas, los días pasan sin que nos percatemos ya de que los objetos existen, de que las criaturas se agitan y la vida se consume, ya que, atrapados en el voluptuoso sueño del amor por tanta vida y por tanta muerte, nos hemos olvidado de ambas, de suerte que cuando despertamos del amor, tras sus inigualables desgarros sentimos un lúcido e inconsolable desplome». —E. Cioran
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«De la muerte nunca me libres.
De mi destino, no voy a huir.
Si le percibo hacia mi venir,
Al abismo yo he de irme.
De los dioses se oyen gritos,
En el panteón es el ocaso.
Si, están muertos ¿es el fracaso?
Ya han caído tus fieros hijos.
La lucha magna se ha perdido,
Inexorable, el destino humano.
Y los lamentos, no los callamos.
Ya no hay vida, ya se ha fundido».
— J.P. Gómez
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