Tumgik
diananortoncoleman · 9 months
Text
Il colore
Ah, che spettacolo! Il colore... un mondo nuovo rispetto alle mille sfumature di grigio. Ma quando esattamente sono stati utilizzati i colori? “Dopo al sonoro ovviamente!” … E invece, miei cari, anche prima! In questo episodio ciaccolerò appunto dell' utilizzo del colore nei film delle prime proiezioni. Giusto per sfizio vi informo che la tv a colori arrivò negli Stati Uniti nel 1954, Francia, Gran Bretagna e Germania nel 1967 e in Italia nel 1977.
Curiosità sul bianco e nero:
Nei film non a colori i vestiti venivano scelti appositamente per far risaltare i contrasti tra le vesti e i chiaro- scuro. Ora ovviamente i film vengono girati a colori ma esistono oltre a 279 film che anche dagli anni '70 vengono girati (anche parzialmente)i n bianco e nero per motivi artistici. Basti pensare al film “Il ragazzo selvaggio” del 1970, “Frankeinstein Jr.” del 1974, oppure a “The Elephant Man” del 1980, del 1993 c'è il famoso “Schindler's list”, oppure ancora e più vicino a noi “The Atist” del 2011. Insomma, malgrado quel che si possa pensare, il B/N non è passato di moda e rimarrà sempre un' ispirazione per i registi. (Scena dal film “Casablanca”- 1942) (Scena dal film “Frankenstein Junior”- 1974)
Tumblr media Tumblr media
Il colore:
Le pellicole cinematografiche a colori arrivarono ufficialmente negli anni '30, anche se nel 1908 fu girato il primo documentario che mostrasse questa novità.I l cortometraggio durava 8 minuti e si intitolava “A visit to the seaside” (Una visita alla spiaggia); questo era stato girato con la tecnica di colorazione del Kinemacolor, utilizzato dal 1908 al 1914. Questa invenzione di George Albert Smith permise una colorazione della pellicola con dei toni (attraverso a dei filtri) solamente rosso ed azzurro.
Nel 1910 venne distribuito il primo film drammatico “Checkmated” (Scacco matto), al quale seguì l' anno successivo nu documentario sull' incoronazione del re Giorgio V d' Inghilterra in India.
Due cortometraggi furono pubblicati del 1914, ultime opere girate con il Kinemacolor. Anche se l' apparecchio aveva prodotto oltre a 50 film più 4 documentari, non fu mai un totale successo, in quanto il costo di installazione degli speciali proiettori nelle sale cinematografiche era alquanto elevato. Inoltre le visioni erano meno nitide perché subivano l' influenza degli aloni dei filtri colorati.
Colorazione a mano:
I primi studio sulle pellicole a colori furono fatte da Thomas Edison (inventore del Kinetoscopio) nel 1895 con il film “Annabelle's Dance”, dove la pellicola venne dipinta a mano, fotogramma per fotogramma.
Anche George Méliès (inventore del montaggio) produceva copie dipinte a mano delle proprie pellicole. Il film infatti “Viaggio nella Luna” del 1902 fu rifatto a colori a breve distanza dalla sua pubblicazione.
Anche Charles Pathé con il Pathé Color/ Pathéchrome intraprese questa nuova moda del colore che, dal 1910, assicurò l' efficacia della colorazione anche attraverso a maschere (una mascherina incorporata al negativo che serve a rendere il colore più nitido, rendendo la stampa/visione dell' immagine positiva migliore). Il Pathéchrome continuò la produzione sino agli anni '30.
Altri esperimenti furono fatti nei 10 successivi, sino a riuscire a cambiare solo alcune cromature dei colori: il nero infatti assumeva un colore blu scuro, dei quali i primi esempi furono”Giovanna D'Arco” del 1916 ed “Il fantasfa dell' opera” del 1925 .
La Eastman Kosak introdusse il proprio sistema di pellicole in bianco e nero pre-colorate chiamato Sonochrome nel 1929 (inproduzione sino agli anni 60!), il quale raggiungeva un numero di 17 colori.
Tra gli anni 1930-40 alcuni film furono tratti in una soluzione che virava al seppia, per evocare la sensazione delle vecchie fotografie: primo film girato con questa tecnica innovativa furono alcuni film western, e nel 1951 “Il continente perduto” di Sam Newfield.
Tumblr media
0 notes
diananortoncoleman · 10 months
Text
Il sonoro e il doppiaggio
Parte 2
Il doppiaggio:
Con l' avvento dei film dialogati ci si trovò nella situazione di dover “tradurre” i film, per raggiungere una più grande scala di spettatori e per superare le barriere linguistiche.
Il “doppiaggio” è il sostituire la voce originale di un attore o personaggio con quella di un doppiatore . In Italia il doppiaggio assunse un ruolo molto importante e, anche se limitato dal fascismo, ha una <<consolidata tradizione con un alto grido di specializzazione e presenza di professionalità>> citando wikipedia.
Il motivo per cui si ricorre al doppiaggio è l' evidente intenzione di voler far capire a tutti quello che viene detto nel film. Se consideriamo una volta quando pochi parlavano più di una lingua, difficilmente il film potevaessere guardato e compreso da chiunque. Al giorno d'oggi invero, con il conformismo e la società di massa, tutti (o quasi) parlano l' inglese- lingua mondiale. C'è però da considerare che con il doppiaggio, oltre che a iniziali problemi tecnici, si priva l' attore che interpreta un ruolo, di trasmettere le sensazioni volute, alterando così il “prodotto finale”. Molti infatti dibattono su questo argomento, e cioè se il doppiaggio sia giusto o no: ai posteri l' ardua sentenza.
Il doppiaggio è però usato anche nello stesso paese di produzione: basti pensare a quanti attori ed attrici italiani siano stati doppiato a causa della loro scarsa bravura o il loro accento troppo dialettale. Il problema sorge quando ci sono modi di dire intraducibili, oppure appaiono personaggi che parlano diverse lingue. Nel 1933 fu così ideato di girare lo stesso film più volte nelle diverse lingue: alcune volte venivano sostituiti i personaggi di contorno, oppure se rimanevano gli stessi, si facevano doppiare da voci fuori campo, muovendo solo la bocca. Ma gli attori protagonisti dovevano rimanere sempre quelli ed erano quindi costretti a recitare in tutte le lingue che il regista aveva deciso, leggendo sugli appositi gobbi (i cartelli dietro le cineprese) in cui era riportata la pronuncia fonetica delle parole e non la loro trascrizione esatta.
Può capitare però che nel film i siano alcune battute nella stessa lingua usata nel doppiaggio, e che il dialoghista ( colui che traduce ed adatta il copione) debba per forza mantenere la differenza di lingua. Di solito si decide di sostituire l' italiano con una lingua simile, quasi sempre lo spagnolo (in rari casi il francese). È possibile salvare il senso della scena, ma al prezzo di alterare le intenzioni dell' autore.
Soprattutto nei film più vecchi (parlo prima degli anni 70) accade che certi personaggi (doppiati) dicano delle frasi al quanto improbabili. Come ad esempio uno straniero che va in un paese e chiede se lì parlino l' inglese: a noi, con una traduzione in italiano, viene da chiederci “perché mai questo che parla italiano chiede- in italiano- se qualcuno parla l' inglese?” Questi sono uno dei tanti problemi che avvolgono il magico mondo del doppiaggio. In questo caso comunque si preferisce far dire al personaggio una frase più generica adattabile dunque a tutte le lingue: <<parli la mia lingua?>> .
In conclusione vi lascio con la celebre battuta del film “Pulp Fiction” in cui Samuel L.Jackson (doppiato da Luca Ward) chiede alla sua futura vittima << “Cosa” è un paese che non ho mai sentito nominare...lì parlano la mia lingua?>>. In lingua originale il passaggio recita così: << “What” ain't no country I know! Do they speak English in “What”?>>.
Tumblr media
0 notes
diananortoncoleman · 10 months
Text
Il sonoro e il doppiaggio
Parte 1
Originale o traduzione? Questo è il dilemma. Se con il cinema muto non c'erano problemi di traduzione, con il sonoro e dunque con il doppiaggio non è semplice come una torta. Appunto di questo vi sto parlando. “Come una torta” è traducibile in italiano con “come bere un bicchier d' acqua”, e fin qui niente problemi. Ma come fare con la sincronizzazione labiale? E con le differenze interlinguistiche? E con le battute e i giochi di parole? Piano piano ragazzi! C'è una risposta a tutto, ma prima dobbiamo fare un passo indietro e spiegare come arriva il sonoro...
Il sonoro:
Il sonoro cinematografico nasce agli inizi del 1900 dove alle scene si accompagnava della musica suonata dal vivo da un' orchestra o da un pianista. Il primo studio fatto sulla sincronizzazione meccanica su fatto nel 1906 e venne realizzato a Pisa: consisteva nell' incidere su un disco fonografico la musica in modo da poterla abbinare alle immagini cinematografiche., divulgandola nella sala attraverso un grammofono. Tuttavia questa tecnica si diffuse
solamente dalla metà degli anni '20 sino ai primi anni '30. La casa di produzione che intuì lì enorme fortuna che avrebbe costituito il cinema sonoro fu la Warner Bros. che nel 1925 acquisì un sistema di sincronizzazione.
Il primo film dunque prodotto fu della Warner Bros. “Don Giovanni e Lucrezia Borgia” del 1926: per la prima volta il pubblico poteva ascoltare non solo la musica (che comunque esprimeva sentimenti e situazioni) ma anche rumori (come il rumore delle spade nei duelli). Di qui a breve l' introduzione della voce degli attori sui dischi che recitavano una parte che tutti potevano sentire.
Il primo film in cui fu possibile ascoltare la voce degli attori fu “Il cantante di Jazz” proiettato nel'ottobre del 1927 (sempre dalla Warner Bro.), e nonostante i dialoghi furono pochi e brevi riscosse grande successo.
In Italia il primo film parlato fu “La canzone d' amore” ,tatto da una novella di Pirandello, del 1930.
Il primo ideatore del sonoro sincronizzato fu Giovanni Rappazzo, che purtroppo si vide rubare l'idea dagli americani, in quanto non aveva rinnovato il brevetto per problemi finanziari /sorte simile a quella di Antonio Meucci, ideatore del telefono).
L' avvento del sonoro portò in crisi gli attori del cinema muto (che però resta importante nella storia sotto ottica artistica e storica).
Tumblr media
0 notes
diananortoncoleman · 10 months
Text
Il cinema muto
Il cinema senza Pathé:
A molti di vuoi questo nome non dirà granché ma è invece colui al quale dobbiamo la nostra passione.
I fratelli Lumière attraverso il loro cinematografo volevano diffondere la conoscenza, non rendendosi conto però del grande potenziale della loro invenzione, in quanto volevano utilizzarla solo a fini documentaristici.
Solo nel 1900 dopo una serie di cause in tribunale i fratelli cedettero e liberalizzarono il commercio delle loro macchine che tenevano e custodivano gelosamente nel loro cantiere, cedendo i diritti di sfruttamento della loro invenzione a Charles Pathé. Grazie a lui il cinematografo fu industrializzato diffuso in tutta Europa e nel resto del mondo.
Uno dei cortometraggi-documentario più famoso dei fratelli Lumière è “L' arrivo di un treno alla stazione di Ciotat” del 1985, il quale, essendo il cinema ancora oggetto sconosciuto a molti, fece scappare di terrore gli spettatori, convinti che il treno stesse per entrare nella sala e venire loro addosso.
Il montaggio:
Dopo ai primi esperimenti di cinema muto, il pubblico voleva qualcosa di più rispetto ad uno schermo con un quadrato in movimento; fu così che Maris George Jean Méliès, un prestigiatore parigino, ebbe un' idea
innovativa.
Considerato il secondo padre del cinema dopo ai fratelli Lumière, Méliès capì che il pubblico voleva essere impressionato, vagare con la fantasia; fu così che nel 1896 cominciò ad elaborare le pellicole, creando così gli effetti speciali, raggiungendo la dissolvenza o l' esposizione multipla (sovrapposizione di più immagini, può essere utilizzata ad esempio per creare immagini spettrali).
Il primo film dunque che venne (da lui) creato con queste tecniche fu “Viaggio nella Luna” del 1902 che dura all' incirca minuti 10:29. Il film parla di certi scienziati che decisi ad andare sulla Luna costruiscono un cannone/razzo che vi ci porti. Confido nel fatto che tutti voi almeno una volta lo abbiate visto, in caso contrario vergognatevi (naa, scherzo!).
In questo film non bisogna dimenticare il fatto che è anche il primo film di fantascienza (dove appaiono per la prima volta gli alieni!) e il primo a delineare il linguaggio cinematografico (muto). Se pensiamo ad esempio al cinema di Charlie Chaplin tutti i movimenti del corpo sono esagerati, non solo per far ridere ma anche per far comprendere meglio agli spettatori le intenzioni dei protagonisti.
Il secondo film che determineremmo “d' intrattenimento” è “Assalto al treno” del 1903, un western della durata di minuti 9:43 di Edwin Stanton Porter.
Il cinema narrativo muto:
Tra il 1905 e il 1906 il cinema ebbe una crisi, in quanto il pubblico desiderava qualche storia più avvincente, fu così che cominciò a formarsi il cinema come noi lo intendiamo, con una trama, colpi di scena ecc. Prima della crisi a causa del muto la recitazione era limitata così veniva introdotto un narratore in sala che spiegava la storia (questo sistema risaliva al tempo della lanterna magica).
Le didascalie tuttavia nacquero nel 1903 con il film “La casa di zio Tom” di Edwin Porter, cioè degli sfondi neri con dialoghi e pensieri.
Tra il 1919, anno in cui i film non erano più cortometraggi ma duravano dai 20 ai 50 minuti, sino a raggiungere i 190, e il 1929 con l' avvento del sonoro.
Per quanto riguarda il muto mi piacerebbe davvero parlarvi di Charlie Chaplin (e qui davvero vergognatevi se non avete mai visto neanche uno dei sui film), ma come potete ben immaginare ha fatto troppi lavori, anche per quanto riguarda il sonoro. Mi limiterò solo a raccontarvi che il suo successo lo deve al regista Mack (Michael) Sennett che nel 1914 vide in lui del talento e gli fece subito firmare un contratto: assieme hanno girato i primi 35 film del giovine Charles.
youtube
youtube
Tumblr media
0 notes
diananortoncoleman · 10 months
Photo
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
The Godfather (1972)
401 notes · View notes
diananortoncoleman · 10 months
Text
La pellicola
L'invenzione della pellicola fu merito di George Eastman nel 1885. Essa è un nastro di poliestere o di triacetato di cellulosa (detto in parole semplici stoffa sintetica e sostanza simile alla plastica, inventata nel 1863) con dei fotogrammi molto vicini.
Il primo vero film è un cortometraggio di 3 secondi del 1888 realizzato da Louis Le Prince, dove si può vedere lui, il figlio Adolphe, la moglie Sarah Whitley, padre e madre di quest'ultma, e un amico, Harriet Hartley, che camminano e ridono in cerchio nel giardino della loro residenza.
È considerato il primo documentario della storia.
La cinematografia intesa invece come proiezione in sala è stata appunto inventata dai fratelli Lumière come vi ho illustrato prima parlando del cinematografo.
youtube
Tumblr media
0 notes
diananortoncoleman · 10 months
Photo
Tumblr media
Marilyn Monroe, Jack Lemmon and Tony Curtis filming ‘Some Like It Hot’, 1958.
543 notes · View notes
diananortoncoleman · 10 months
Text
Tumblr media Tumblr media
0 notes
diananortoncoleman · 10 months
Text
Tumblr media
Francis Ford Coppola, Marlon Brando e Al Pacino
sul set de Il Padrino (The Godfather)
78 notes · View notes
diananortoncoleman · 10 months
Text
Le immagini in movimento e la proiezione
Lo studio della proiezione cominciò in Cina con la proiezione di ombre sui muri, per poi nel 1490 essere studiate da Leonardo Da Vinci con un meccanismo chiamato la camera oscura che consiste in una proiezione della luce attraverso una lente che, come l' occhio , rovescia l'immagine.
Tumblr media
La prima proiezione su schermo con movimento si ebbe con la lanterna magica la cui testimonianza risale al 1646, cioè una lanterna nella quale veniva inserito un vetro dipinto con delle immagini che si faceva scorrere creando così una sequenza che dava l' illusione di un movimento (la proiezione avveniva sempre tramite una lente posta davanti alla lampada che illuminava l' immagine).
Tumblr media
Con l' avvento della fotografia (primi anni del 1800) si cominciò a studiare il movimento tramite a quello che ora definiremmo “stop motion”, ossia tanti scatti vicini l' uno all' altro, che creano, anche questa volta, l' illusione di un movimento. Il primo che realizzò questa illusione fu Eadweard Muybridge che nel 1877 realizzò una sequenza di 24 foto di un cavallo in corsa.
Tumblr media
Il Kinetoscopio di Thomas Edison era una scatola dalla quale si osservava l' interno tramite una lente, e (grazie ad una manovella che si faceva girare) gli spezzoni di pellicola creavano questo movimento; realizzata tra il 1889 e il 1892. Il passo successivo fu il proiettore cinematografico (o cinematografo) dei Lumière, un kinetoscopio meccanicizzato dell' anno 1894. Il primo filmato che realizzarono è un documentario del 1985 intitolato “L' uscita dalle officine Lumière.
Tumblr media
1 note · View note
diananortoncoleman · 2 years
Text
Well...
Tumblr media
King Charles III
3 notes · View notes
diananortoncoleman · 3 years
Text
Tumblr media
“Rear Window” (Alfred Hitchcock, 1954)
19 notes · View notes
diananortoncoleman · 4 years
Text
Tumblr media
Trailer in poliestere del film Prova a prendermi
Un regalo dal mio insegnante di Preservazione e valorizzazione del patrimonio cinematografico, ricordo del mio tirocinio come restauratrice di pellicole.
Ho lavorato infatti nel laboratorio regionale La camera Ottica di Gorizia nel settore film, in cui avevo il compito di pulire, catalogare e restaurare delle pellicole destinate alla Cineteca del Friuli.
0 notes
diananortoncoleman · 4 years
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Restauro di una pellicola in trincerato 16mm per conto della cineteca del Friuli
youtube
0 notes
diananortoncoleman · 4 years
Text
Tumblr media
Anni fa nella soffitta della scuola ho trovato uno scatolone pieno di diapositive di storia dell'arte.
Ne ho fatto una revisione e catalogazione ;)
0 notes
diananortoncoleman · 5 years
Text
Tumblr media
THE WOODSMAN- Il segreto
Leggi la mia analisi del montaggio
0 notes
diananortoncoleman · 5 years
Text
Credicts: Cinefact (Italia)
Tumblr media
1 note · View note