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#Il sole buio
lospalatoredinuvole · 2 years
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Sei il mio sole e la mia tempesta.
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whisperinglines · 2 years
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L'ombra del sole
Finalmente riesco a postare un nuovo articolo, dopo mesi di assenza! Ci troviamo in Congo, alle prese con L'ombra del sole di Wilbur Smith e la sua trasposizione, Buio oltre il sole. Buona lettura!
Wilbur Smith è stato un autore molto prolifico: nel corso della sua carriera autoriale ha scritto all’incirca cinquanta romanzi piuttosto massicci, creando un universo che si estende per tutto il continente africano nel corso di vari decenni. L’ombra del sole è un romanzo slegato dalle sue saghe familiari, e per questo è possibile vederlo nella sua interezza. Nel 1968 ne è stato tratto un film,…
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mucillo · 1 month
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In un quartier della ville Lumiere
Dove fa sempre buio e manca l'aria
E d'inverno come d'estate e' sempre inverno
Lei era sulle scale
Lui accanto a lei e lei accanto a lui
Faceva notte
C'era un odore di zolfo
Perche' nel pomeriggio avevano ucciso le cimici
E lei gli diceva
E' buio qui
Manca l'aria
E d'inverno come d'estate e' sempre inverno
Il sole del buon Dio non brilla da noi
Ha fin troppo lavoro nei quartieri ricchi
Stringimi tra le braccia
Baciami
Baciami a lungo
Baciami
Piu' tardi sara' troppo tardi
La nostra vita e' ora
Qui si crepa di tutto
Dal caldo e dal freddo
Si gela si soffoca
Manca l'aria
Se tu smettessi di baciarmi
Credo che morirei soffocata
Hai quindici anni ne ho quindici anch'io
In due ne abbiamo trenta
A trent'anni non si e' piu' ragazzi
Abbiamo l'eta' per lavorare
Avremo pure diritto di baciarci
Piu' tardi sara' troppo tardi
La nostra vita e' ora
Baciami!
(Jacques Prévert)
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smokingago · 5 months
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Di noi non troveranno mai una foto insieme, il mondo non saprà mai che ci siamo amati, sfiorati e toccati…
Siamo solo anime che si sono abbracciate, corpi che si sono cercati, che si sono trovati nel buio quando tutti dormivano, quando il mondo spegne le luci.
Se un giorno qualcuno dirà “io li ho visti amarsi” avrà visto solo due ombre che si stringevano, che si fondevano all’unisono.
Noi non siamo stati mai una realtà visibile, noi non siamo stati mai la passeggiata, a noi non è stato concesso il sole sulla pelle, non saremo mai un certificato…noi siamo il segreto, il peccato.
Siamo stati quelli che hanno guardato il cielo e le stelle e si sono toccati con i pensieri.
Esistiamo ora, dentro gli angoli dei nostri cuori, ci accarezziamo nei ricordi da noi vissuti e quei brividi di emozioni che sentiamo nella pelle non si possono comprare.
A noi è concesso sognare, ma in silenzio.
Non siamo come gli altri, non saremo mai come gli altri.
Noi siamo stati un'ora d’amore e ventitré di sogni, di desideri, di crampi allo stomaco.
Noi siamo stati un'ora d’amore, ciò che gli altri non hanno mai avuto e sognano di avere.
Davide Bianco
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belladecasa · 2 months
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Sono annoiata e penso a Bologna. Bologna è il ricettacolo psichico di tutte le mie insoddisfazioni. Nel vuoto mentale in cui dimentico che anche là ero infelice, mutilata dall’angoscia, Bologna campeggia altera e mi vizia, mi promette, mi fa vedere l’amore, la scoperta, la malinconia, la passione, la musica, i muri rossi che diventano capelli tra le mie dita, nel mio letto. Mi fa vedere la stazione quando mi dici questo è un arrivederci e profumi come sempre; quando mi dici che profumo, che il mio profumo lo senti anche quando non ci sono, che ti arriva, pensi che io sia lì ma non ci sono. È stato il complimento che ho preferito fra tutti, perché mi ha fatto sentire penetrante e ninfale, m’ha fatto sentire come non sono. Io sono goffa e irrilevante, tendente alla sciatteria fisica e mentale. Come stai? Ho la mente sciatta vorrei dire, ma forse è la cosa più vicina al bene che ho conosciuto. Vorrei cantare quella canzone che ascoltavo quando ancora non mi riguardava: i miei pensieri sono puliti adesso, ma sbiaditi, come vecchie lenzuola stese al sole. Non provo niente, ma fino a due settimane fa pensavo solo a lanciarmi nel vuoto, letteralmente, dal balcone di casa mia. Ora penso almeno a Bologna, al rosso, ai tuoi capelli rossi rossi rossi e alla tua cicatrice che divampava nel buio quando ancora io non la vedevo, non la sapevo vedere. A me sembra che starei sempre bene là dove non sono, diceva Baudelaire. A me sembra che starei sempre bene là dove sono stata, ma mi dimentico che ci sono stata male
#s
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be-appy-71 · 5 months
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🔥Di noi non troveranno mai una foto insieme,
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il mondo non saprà mai che ci siamo amati,
sfiorati e toccati.
Siamo solo anime che si abbracciano,
corpi che si cercano, che si trovano nel buio,
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quando tutti dormono,
quando il mondo spegne le luci.
Se un giorno qualcuno dirà:
"io li ho visti amarsi...",
avrà visto solo due ombre che si stringevano,
che si fondevano all’unisono.
Noi non saremo mai una realtà visibile,
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noi non saremo mai la passeggiata,
a noi non è concesso il sole sulla pelle,
non saremo mai un certificato.
Noi siamo il segreto, il peccato...
Noi siamo quelli sbagliati per il mondo,
quelli che si guardano il cielo e le stelle
e si toccano i pensieri. Esistiamo però...
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Esistiamo dentro gli angolini dei nostri cuori
e ci accarezziamo nei ricordi a noi vissuti.
E quei brividi di emozioni
che sentiamo nella pelle,
non si possono comprare.
A noi è concesso sognare, ma in silenzio,
non siamo come gli altri,
non saremo mai come gli altri.
Noi siamo un'ora d’amore e ventitre di sogni,
di desideri, di crampi allo stomaco.
Già, noi siamo un' ora d’amore,
quello che gli altri non hanno
e sognano di avere.♠️
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D. Bianco
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perpassareiltempo · 7 months
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Datemi il cielo azzurro e il sole ben visibile. Nebbia, piogge, buio – sono già dentro di me. Oggi voglio soltanto quiete. 
Fernando Pessoa
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denensommeste · 1 year
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Correrai diretto al sole oppure verso il buio Sarai pronto per lottare, per cercare sempre la libertà Måneskin - VENT'ANNI
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ma-pi-ma · 3 months
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Il gatto apre gli occhi,
Il sole vi entra.
Il gatto chiude gli occhi,
Il sole vi resta
Ecco perché, la sera,
quando il gatto si sveglia,
scorgo nel buio
due pezzi di sole
Maurice Carême, Il gatto e il sole, da L'Arlecchino, 1970
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angelap3 · 30 days
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Non la leggerà nessuno...è troppo lunga
Noi siamo nel nostro corpo e anche fuori. Non c’è nessuno che raccoglie il sudore con cui abbiamo aperto la portiera di una macchina in un pomeriggio estivo, non c’è nessuno che conserva lo sguardo con cui abbiamo guardato un cane in un’alba invernale. La nostra vita non ha un dio che la segue e neppure un dio che la precede. Si svolge in disordine, nel disordine delle altre creature. Da qualche parte c’è un albero che potrebbe rimproverarci di avergli staccato una foglia in un momento di distrazione. Non ricordiamo il nome di un vecchio che davanti a una fontana riempiva una bottiglia d’acqua. Non c’è un deposito per queste scene.
Ora ho il cuore come un pulcino e la punta si solleva, si apre, come se potessi nutrirlo di qualcosa. Posso solo scrivere, caro mio cuore, non posso darti altro a quest’ora. Sono le due di notte, non posso chiamare nessuno. Qui non ho neppure la connessione, non posso connettermi con qualche nottambulo in rete. Domani mattina, se vuoi, possiamo andare in un paese. Facciamo quello che abbiamo fatto sempre. Io guardo e tu se vuoi mi fai paura, mi fai credere che ti stai spaccando, lo hai fatto tante volte. La morte passa per il cuore. O forse sei tu caro mio cuore a passare per la morte e io ti seguo mentre fingo di fare la mia vita, io sto con te, cerco di proteggerti perché sei tu che mi fai camminare, sei tu che ti gonfi nell’amarezza e ti fai timido nella gioia. Ora io potrei dormire, lasciarti solo in questa stanza. Non so cosa fai di notte quando non ci sono, quando mi giro nel letto per finire un sogno. Io e te insieme non abbiamo risolto niente, non ci siamo dati nessuna felicità, l’abbiamo sempre evitata. Io e te quando stiamo con gli altri siamo a disagio, perché parliamo tra di noi e non con loro. Ora tu sei diventato una ripida salita e vorresti che io salissi fino in cima. A volte ti fai lago con un mulinello in mezzo. E mi ricordo di quando stavi appoggiato al centro di una ragnatela. In macchina, quando prendevo un fosso, temevo che potessi cadere, come se nel corpo ci fosse il vuoto, come se avessi solo te caro mio cuore nel mio corpo. Per farti spazio me ne sono uscito pure io dal mio corpo, non so quando è accaduto. E non ho lasciato entrare niente, è un cinema senza sedie il mio corpo, una chiesa senza banchi. Sei di nuovo deluso questa sera, lo so, tu ti fai sempre deludere. La realtà non è il tuo posto, non so se il tuo disagio dipende da come marcia il mondo, penso che sia per altro, e non lo sappiamo né tu né io cosa sia.
Ora mi fai male o sono io che ti faccio male. Io so che non sei un muscolo ma una bestia. Chi vede in me una bestia è perché sta vedendo te. Io quando scrivo cerco di farti vedere, mi piace esporti ma non ci riesco. Come si fa a dire quello che sento adesso sulla tua punta, un misto di amaro e debolezza, una crepa e un coltello, tu sei una voragine con me dentro. Ma ogni cuore ha un peso, ogni cuore si strofina a un muro, ogni cuore ha un buio alle sue spalle che nessuno illuminerà mai. I cuori sono come i paesi, non ce ne sono due uguali. Comunque dovremmo farcela ad arrivare fino a domani e può darsi anche che ci sia il sole. Lo so che il sole ti piace e ti fa stare tranquillo. Non saremo felici, stanne certo, ci sarà sempre qualcuno che proverà a incentivare la nostra pena, a sminuire la gioia appena accenna a prendere corpo. Non sono paranoico, credimi, è che forse io e te non stiamo bene insieme, sappiamo solo spiarci, siamo troppo gelosi uno dell’altro. Ora non so più che dirti, che dire. Non ti so dare una soluzione, un luogo, una vita che ci possa esaudire. Posso darti la mia impazienza come tu mi dai la tua. So che fino a quando moriremo sarà sempre così, non avremo pace. E va bene, lo abbiamo detto, lo abbiamo ripetuto, chi voleva saperlo lo ha saputo...
Franco Arminio (Lettera al mio cuore)
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conilsolenegliocchi · 17 days
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~ L'eclissi ~
Vieni qui mio sole
creiamo il buio
il mondo può attendere
mentre io
di farti mio
non più.
@conilsolenegliocchi 🐞
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femmenoir-red · 4 months
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Nei giorni di solitudine
cercami tra le cose
che si possono dare per amore.
Nel volo primaverile degli uccelli..
nelle nubi e nel tramonto
sanguigno..
mentre si fonde con il sole.
Nei falò estivi..
tremolanti..
quando li inghiotte il buio del cielo.
Nella furia dei venti..
intrecciati tra loro
e nei rami degli alberi..
mani che abbracciano.
In tutto mi trovi.
Quando t’immergi nell’acqua,
cercami nell’onda
e m’insinuerò tra le tue gambe.
La conchiglia
che si è attaccata allo scoglio
e non lo lascia più
sono io.
Cercami nel fruscio delle erbe
che il vento piega
e gli si abbandonano estatiche,
mi trovi nelle radici
che invadono il cuore della terra.
In tutte le cose
che si possono dare per amore
e per amore prendono..
cercami.
Dovunque sono io..
è il mio amore.
@femmenoir-red
-emozioni 17/12/2023
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jamajia · 2 months
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"Like claws"
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🖤VESTITA DI ME 🖤
MY.SOUL)
Voglio sperimentare la magia del bruco che esce dal bozzolo ed emerge trasformato in una bellissima farfalla... La mia metamorfosi sarà quella dell'anima.  Lascerò alle spalle il buio, il silenzio, la paura... volerò libero e leggero per i giardini, di fiore in fiore, tra rose e gelsomini...
Irma jardim.)
E tu sei come lame taglienti sulla mia schiena, dove ogni dolore mi parla di tutte le emozioni quelle che offuscano la mia mente,martirio stillato di gocce  di sangue, in quel lento mio delirio li la mia carne ti chiama...♣️J.M@
Momenti.
  ♣️"Yeon-si-mae-choe,hui-hwi-rang-yo."♣️  le freccie del tempo continua a spronare il sole del mattino splende luminoso....~  🖤
                              ♣️AMATEVI ♣️
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kon-igi · 10 months
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QUEL POST CON CUI EMPATIZZERANNO IN TRE (ME COMPRESO) Parte 1
Non è una storia triste, non ci sono plot twist né morali strazianti per cui togliete pure il secchio da sotto la sedia ché i testicoli rimarranno al loro posto (figura retorica gender-inclusiva).
L’altro giorno @der-papero ha rebloggato un mio post in cui c’era l’immagine di una mazza ferrata per ‘resettare’ un pc dicendo ‘Non fare male ai computer che sono stati i miei unici amici per tanti anni! (o qualcosa del genere) ed è a quel punto che io ho pensato la stessa cosa, anche se in modo più specifico e meno informatico del suo.
Dal 1979 a oggi ci sono stati degli ‘amici’ che sono diventati una sorta di pietra miliare temporale a cui posso tornare con la memoria in modo microscopico e con una precisione quasi eidetica, al punto che li posso usare come una personalissima radiodatazione al carbonio per conoscere gli eventi contestuali occorsi in un dato periodo.
Quando ero piccolo ho sempre creduto che tutti giocassero ai videogames, sia con la propria console a casa che nei bar o nelle sale giochi e invece ho lentamente scoperto che non solo quasi nessuno aveva un console per videogames a casa ma che anche i cabinati che erano nelle sale giochi o nei bar per molti non erano affatto un’attrattiva.
Beh... per il sottoscritto le cose andavano in modo molto differente.
Alle console che ho posseduto dedicherò la seconda parte di questo post ma ora vi dico che sul viale pedonale principale di Viareggio (quello del carnevale, per intenderci) c’erano due sale giochi ENORMI (posso confermarlo a distanza di anni che non era solo lo sguardo di bimbo) e mio nonno paterno lavorava li vicino, ragion per cui mi bastava mendicargli mille o duemila lire, cambiare tutto in monete da 200 lire (i gettoni dovevano ancora arrivare) e giocare come se non ci fosse un domani.
Io non so se la seguente descrizione possa avere un senso per la maggior parte di voi ma dovete considerare quanto fosse ENORME il trip sinestesico nell’entrare in uno di quei luoghi: prima di tutto passavi dalla luce del sole a una penombra che assomigliava molto a un buio luminoso, poi le tue orecchie venivano sopraffatte da parecchi decibel di musichette a 8 bit che si mescolavano a formare un meraviglioso cachinno eustordente e infine l’odore di sigaretta che permeava ogni centimetro cubo dell’ambiente con una coltre di fumo in cui lampeggiavano gli schermi dei cabinati come finestre su altri mondi.
(in effetti a posteriori posso capire perché la mia passione non fosse così condivisa)
Ho parlato del 1979 perché quello fu l’anno in cui da flipper, biliardini e altri giochi analogici (che io schifavo) si passò al primo videogame completamente elettronico a grafica vettoriale: ASTEROIDS.
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Ora, siccome sono ben consapevole che la maggior parte di voi non ha la minima idea di cosa io stia parlando, sappiate che quando parlavo di finestre su altri mondi era proprio quella la sensazione che allora si provava: dalla visione passiva di un programma televisivo su tubo catodico passavi a poter FARE COSE SULLO SCHERMO, un qualcosa che pochi fra voi possono capire quanto fosse pazzesco.
E quello per me segnò un altro modo di considerare lo scorrere del tempo.
Per esempio, nell’Agosto del 1983 giocai per quindici giorni a Moon Patrol nel piccolo bar dell’Isola del Giglio dove andai in vacanza coi miei genitori 
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mentre al Bar Sombrero del mio quartiere nell’inverno del 1984 a Mag Max e Kung Fu Master, quest’ultimo a scrocco perché avevo imparato come accedere al sensore che veniva toccato dalla monetina e dava 1 credito
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la stessa estate, nella sala giochi in pineta, scoprii e finii Bubble Bobble (l’intro musicale mi dà ancora i brividi) mentre il Juke Box mandava in loop una canzone che dopo ho scoperto essere Sweet Dreams degli Eurythmics. 
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Trojan nel bar Moreno sotto a una tenda minuscola, R Type al chiosco sul viale dei tigli, Tiger Road al bagno Aretusa, Circus Charlie nel bar della stazione vecchia vicino al biliardo dal panno verde consumato e segnato dalle sigarette, Knuckle Joe in un hotel in Val d’Aosta per la gita di terza media, Wiz nel bar vicino casa di mia nonna materna, Bomb Jack al maneggio dove Diego con 200 lire giocava tutto il giorno e regalava crediti, Bank Panic al bar del cinema all’aperto e New Zeland Story in quello del palazzetto dello sport mentre mangiavo un Paciugo all’amarena, prima Green Beret e poi Iron Horse nella pasticceria sotto casa di mia nonna paterna con l’odore di sfoglie alla crema, Robocop e Xain’d Sleena al bar del liceo, finiti entrambi a memoria prima che suonasse la campanella, i tornei di Dark Stalker con i miei amici al bar della stazione nuova e poi ancora X-Men e Avengers.
Centinaia di giochi che meriterebbero decine di post perché con mille lire potevo andare in un mondo dove non ero più il ciccione sfigato che non sapeva giocare a pallone... ero quello che poteva sconfiggere i nemici e alla fine vincere, sempre.
L’ultimo arcade cabinato a cui giocai - e poi dopo quella data praticamente scomparvero per essere sostituiti dalle Slot Machine - fu Metal Slug, in data 1997, dopo aver lasciato Figlia Grande all’asilo nido nel piccolo ritaglio di tempo prima di andare nello studio medico dove avevo appena cominciato a lavorare.
Naturalmente lo finii ma finì anche col chiudersi quella parentesi durata appena vent’anni ma lunga una vita intera.
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Chi di voi è abbastanza vecchio da capirmi?
@axeman72​? @renatoram​? @ilnonnodiinternet​​? 
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smokingago · 20 days
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Io non ho paura del futuro o della morte
Io ho paura della non vita
Ho paura di non vivere abbastanza per gioire delle cose belle ...quelle semplici e inaspettate
Ho paura di non abbracciare abbastanza le persone a me care
Ho paura di non assaporare abbastanza l'odore di aria fresca o il mare
Di sentire il calore del sole che riscalda la mia pelle
O forse non ho paura
Ho semplicemente una voglia esagerata di vivere a pieno ogni momento, anche quello buio ....sarà lui a darmi la consapevolezza di quanto è davvero fortunata una persona ad esistere in questo mondo a tratti colorato altre volte sbiadito .
Perché la vita è adesso....dopo è già tardi!
Natascia De Giovanni
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mugi-sktch · 1 year
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finché il sole fermerà
qui nel buio, solo noi
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