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#Luana del grande
abr · 3 months
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Checché molti giornalai "Fatti" narrino sempre molto spintaneamente il contrario, la Cina è sempre la Cina: é lo statalismo in action, dall'arma covid che esce dal lab e finisce nel banchetto delle delicatessen al mercato, ai piani di dominio del mondo comprandoselo ma manca sempre qualcosina. Come diceva quello, provare per credere (che è meglio lasciarli perdere).
Nel 2012, una mega società statale cinese di ingegneria e costruzioni ha terminato la stazione ferroviaria di Luena, una città dell'Angola centrale e ha installato un tabellone controllato da computer per mostrare gli orari di partenza e i prezzi dei biglietti. Poi gli appaltatori sono tornati in Cina e, secondo i dipendenti delle ferrovie angolane, da allora non hanno mai comunicato a nessuno la password del computer. Quindi, da più di un decennio, il tabellone delle partenze di Luana ostinatamente mostra gli orari dei treni e i prezzi dei biglietti del 2012.
Questo è il meno: i binari da Luena corrono per 200km e passano il confine con la Repubblica Democratica del Congo, scomparendo nell'erba alta.
L’Angola, un paese da sempre saldamente radicato nel blocco comunista, é il più grande destinatario del continente di "prestiti" cinesi per le infrastrutture. Ma nel 2022 l'Angola ha rifiutato un'offerta cinese per riabilitare e gestire la linea. Ha preferito siglare una concessione di 30 anni a un consorzio europeo sostenuto dagli Stati Uniti per trasportare milioni di tonnellate di minerali per la transizione energetica come rame, manganese e cobalto dal Congo alla costa atlantica dell’Angola.
Il governo degli Stati Uniti prevede di prestare 250 milioni di dollari e offre garanzie per il successo del progetto del Corridoio Lobito da 1,7 miliardi di dollari.
commento mio su notizia da How the U.S. Is Derailing China’s Influence in Africa (msn.com)
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writingmoments1 · 11 months
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Hello dear readers!!!! Hoje o nosso blog trouxe para vocês um top 10 músicas que não sai da playlist dos adms 🎧🎶
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Segredo - Kayblack
Melhor só - Kayblack
Calm Down - Ed Sheeran
Perfect - Ed Sheeran
Karma - Taylor Swift
Blue jeans - Lana del Rey
Save Your Tears - The weeknd feat. Ariana grande
Amém - YHWT
Theo Rúbia - Eu só quero tua presença
Profecia - Hariel feat. Luana prado
O fim é triste - Hariel
E aí gostaram? Tem música para todo tipo de gosto 🎶✨
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superfuji · 2 years
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Primo Maggio senza pace. Ora Draghi parli al Paese
MASSIMO GIANNINI
Per Lorenzo, schiantato da una putrella nel suo ultimo giorno di tirocinio a Udine. Per Luana, mangiata viva da un orditoio tessile a Prato. Per i 1.221 che se ne sono andati l’anno scorso. Per i 218 che sono caduti già quest’anno. Questo Primo Maggio è per loro, come ha detto il presidente della Repubblica: una Festa al contrario, perché non c’è niente da festeggiare quando il lavoro non è vita ma è morte, non è diritto ma sopruso. Ma la festa al contrario vale anche per tutti gli altri. Per chi di lavoro ci vive, o più spesso ci sopravvive. Per chi nel lavoro, insieme al dovere, vede anche il riscatto e il rispetto, ma non trova né l’uno né l’altro. Sergio Mattarella ha ancora una volta il merito di parlare chiaro, al Paese e al Palazzo. Il lavoro irregolare troppo spesso «varca il limite dello sfruttamento, persino della servitù». La precarietà è «una spina nel fianco della coesione sociale». Le condizioni salariali sono critiche per troppi «lavoratori poveri e pensionati poveri». Mai come quest’anno, il Primo Maggio di guerra ci interroga tutti. E pretende risposte, soprattutto dal governo e dalle classi dirigenti.
C’è un dovere di chiarezza sulla politica economica. Lo diciamo da almeno due mesi: anche se Draghi non lo conferma, noi in un’economia di guerra ci viviamo già. In un mondo in cui la crescita prevista si dimezza al 3 per cento, il Pil italiano torna a decrescere dello 0,2 per cento nel primo trimestre, l’inflazione ad aprile sale al 6,2 per cento, la spesa pubblica sfonderà il tetto dei 1.000 miliardi a fine 2020, i ricavi delle imprese crolleranno del 3,2 per cento l’anno prossimo. Sul versante prezzi-salari il quadro è ancora più complesso. La guerra fa esplodere un focolaio inflattivo già acceso da tempo su tutte le filiere: tra il 2019 e il 2021 i prezzi del gas sono cresciuti del 636 per cento, quelli del petrolio del 46, quelli del mais del 77, quelli del frumento del 57. Per contro, le retribuzioni medie orarie tra gennaio e febbraio sono ferme, e tra il 1990 e il 2020 i salari medi degli italiani sono calati del 2,9 per cento. Gli occupati precari sono 3,2 milioni, quelli a part time sono 4,8 milioni. I lavoratori che aspettano il rinnovo contrattuale sono 6,8 milioni. La media di attesa tra i vari settori merceologici è di 30,8 mesi. In queste condizioni disastrose, ci si aspetterebbero due cose. Un’operazione-verità sulle condizioni reali del Paese, un grande patto sociale sul modello di quello cui Ciampi vincolò le parti sociali nel 1993. Non abbiamo né l’una né l’altro. Abbiamo invece rigurgiti di lotta di classe tra imprese e sindacati. Abbiamo un tavolo negoziale, proposto dal ministro Orlando, che Confindustria considera “un ricatto”. E abbiamo un governo che centellina aiuti (il prossimo, in arrivo, di altri 8 miliardi) ma si ostina a non prendere di petto il vero nodo della fase: con la guerra che ha fatto saltare i conti del Def, non converrà rivedere le priorità indicate dal Pnrr, e magari riflettere anche su un ulteriore scostamento di bilancio? Ha ragione Veronica De Romanis: forse è il caso che Draghi parli al Paese, e spieghi come il governo intende affrontare i mesi durissimi che ci aspettano. Se mai ha avuto senso, il pacchetto “pace o condizionatori” ormai non si può più vendere alle famiglie e alle imprese italiane. C’è un dovere di chiarezza sulla politica estera. I principi di base li conosciamo e li condividiamo: lo abbiamo detto e lo abbiamo scritto più volte. La Russia è il carnefice, l’Ucraina è la vittima. Questa guerra è frutto della nuova volontà di potenza di Putin, che negli ultimi vent’anni ne ha già fatte tre (Cecenia, Crimea e Siria) e ne porta fino in fondo le responsabilità. Sua è la colpa del massacro dei civili, dello stupro delle donne, delle torture ai bambini. Sua è la colpa dell’invasione di uno Stato sovrano, della devastazione delle città, del saccheggio dei villaggi. Sua è la colpa delle tre crisi che adesso squassano il pianeta: crisi economica, crisi energetica, crisi alimentare. Non abbiamo bisogno di ribadire da che parte stiamo: stiamo dalla parte dell’Occidente e dell’Alleanza Atlantica, delle liberaldemocrazie e del diritto internazionale, del multilateralismo e della globalizzazione. È la parte giusta della Storia, e lo ripetiamo con forza e con orgoglio. Respingiamo gli opposti ideologismi. C’è un ideologismo pro-russo e anti-amerikano (per usare una vecchia formula dei tempi della guerra in Vietnam): quello dei sedicenti martiri del Pensiero Unico, che in tv denunciano le odiose censure della fantomatica “informazione mainstream” mentre la medesima li lascia sdottoreggiare h24 sui talk e sui giornali, e degli indecenti cacadubbi della Sacra Rete, che sui social rimbalzano la bassa propaganda mosco-fila pronta a negare qualunque evidenza. Se servisse ancora una “firma” sui bombardamenti in territorio ucraino, l’abbiamo ottenuta con i due missili del Cremlino piovuti su Kiev durante la visita del segretario generale dell’Onu. Ma c’è anche un “occidentalismo” cieco e sordo (per usare la formula di Margalit e Buruma ai tempi dell’attacco qaedista alle Twin Towers). Quello degli intellettuali boots on the ground, che considerano intelligenza col nemico qualunque riflessione retrospettiva sulle vicende geo-strategiche di questi ultimi trent’anni. Capire come ci siamo illusi di ricostruire un Ordine Mondiale dopo la caduta del Muro di Berlino non significa affatto giustificare l’ingiustificabile (gli orrendi crimini di Putin). Ma aiuta a comprendere (possibilmente per non ripeterli) gli errori di prospettiva e i rapporti di causa-effetto che hanno contribuito a portarci fin qui. Cioè non dentro un nuovo Ordine, ma alle soglie della Terza Guerra Mondiale. «Xavier Solana, da alto rappresentante della politica estera europea, a metà anni 2000 disse chiaramente che non era più pensabile un rapporto tra la Nato e l’Urss come quello dei tempi della Guerra Fredda… Era necessario identificare gli interessi comuni tra europei e russi. E visto che loro erano alla ricerca di una collocazione, bisognava creare un sistema di sicurezza e di difesa comune fondato sugli interessi vitali di europei, russi, americani… L’errore non fu ampliare i margini dell’Unione fino alla Russia, come fece Prodi. Al contrario, fu di essere rimasti chiusi in noi stessi, e aver portato la vecchia Nato ai confini… Fiona Hill, bravissima consigliera di diversi presidenti Usa, ha raccontato i suoi colloqui alla Casa Bianca nel 2008, con George Bush e Cheney. Prima del vertice Nato a Bucarest cercò di dissuaderli dall’includere nell’Alleanza militare Georgia e Ucraina, scatenando l’ira di Cheney e la reazione contrariata di Bush, il quale replicò che lui amava la “diplomazia vigorosa”. Quanto vigorosa, l’avevamo capito qualche anno prima con la sciagurata invasione dell’Iraq. Sappiamo poi come sono andate le cose…». Chi articola questi pensieri non è un pericoloso agente della Fsb travestito da giornalista. E non è neanche il professor Alessandro Orsini, in uno dei suoi deliri onanistici sui bimbi felici sotto le dittature. È il presidente della Consulta Giuliano Amato, in un’intervista al “Venerdì”. A meno che non si pretenda di inserire anche lui nella lista nera degli utili idioti del nuovo Zar di San Pietroburgo, conviene ragionare su ciò che dice. Senza per questo offrire sponde alla mattanza russa o indebolire la resistenza ucraina. La fine della pace è ormai sancita. La fase due del conflitto russo-ucraino è una guerra permanente a bassa intensità. Il piano-monstre di aiuti militari da 33 miliardi di dollari annunciato da Biden è un vero salto di qualità. L’intendenza euro-atlantica segue, aprendo a Ramstein il primo arsenale delle democrazie. Parliamo non più solo di sistemi di difesa anti-carro e anti-aereo, ma di armi offensive importanti e imponenti. Anche l’Italia sta per varare un decreto bis sull’invio di nuove armi all’Ucraina. Ormai siamo co-belligeranti a distanza. Come ha scritto giustamente Domenico Quirico, siamo entrati in guerra anche noi, ma senza il coraggio e l’onestà di dirlo a noi stessi. Se la realtà è questa, allora tutti i governi a partire dal nostro hanno il dovere di spiegarlo alle opinioni pubbliche e ai Parlamenti. La domanda posta da Lucio Caracciolo è cruciale: dov’è la vittoria per noi occidentali? Stiamo armando Zelensky per consentirgli di resistere nell’attesa che le nostre sanzioni convincano Putin a fermarsi, o crediamo e vogliamo che l’esercito ucraino vada fino in fondo e vinca la guerra anche per conto nostro? Vorremmo saperlo: non è accettabile che la lista delle armi che stiamo inviando ai resistenti ucraini sia secretata dal Copasir. E dovremmo discuterne: non è possibile che Draghi non spieghi la posizione italiana alle Camere, cosa che finora è accaduta tre volte, il 25 febbraio, il 1° e il 23 marzo. La doppia missione del premier, prima a Kiev e poi a Washington il 10 maggio, segnala una positiva ripresa dell’iniziativa diplomatica. Ma è necessario un colpo d’ala nell’azione e nella comunicazione politica. Non basta dire «faremo quello che deciderà l’Europa», anche perché la Ue non decide ed è tuttora divisa sull’embargo energetico. Bisogna dire cosa abbiamo fatto finora, nel rispetto o meno dell’articolo 11 della Costituzione. Bisogna sapere cosa vogliamo fare d’ora in poi, e semmai cos’altro noi proponiamo all’Europa, visto che la richiesta di fissare un tetto al prezzo del gas è stata respinta con perdite. E bisogna capire se l’Italia e l’Europa hanno ancora un po’ di filo da tessere, per provare a dare una chance alla pace. Tenendo sempre a mente le parole di Robert Schumann, citato proprio da Mattarella nel suo splendido discorso a Strasburgo: «La pace non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano».
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lugachico · 2 years
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La gente te ve mal y se aleja, te empieza a ver bien y se acerca, yo solo quiero enfocarme en los sueños de una niña de ocho años que soñaba en grande, por y para su familia..en el camino se quedan amigos y está perfecto, otros no, deciden irse, sin embargo, me quedo con las buenas personas que me ayudaron a salir del barco que tiene tantas cargas, en este momento necesito paz y no presión..así que tranqui, sí estoy bien..hace un año deseaba un cambio y siento que viene. Hay que hacer sacrificios, sí, pero tratar de llevar un balance en medio de tanto caos porque no quiero ir a internarme a una clínica, pero yo escucho mi cuerpo y sí el necesita pastillas por un tiempo, para estar bien, lo hago y poco a poco voy dejándolas.💚
~Luana Chindoy~
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pushsummer2024 · 1 month
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Nombre del trabajo: Es para grandes
Palabra clave: Alcohol
Dupla: Luana Terán/Anacristina Zamora
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ardeportal · 8 months
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Expo Prado 2023 - la música del interior llega a la capital
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Del 8 al 17 de septiembre, la Rural del Prado recibirá una nueva edición de su clásica feria ganadera, que incluye entre su grilla de actividades diversas propuestas de música en vivo
Hoy comenzó una nueva Expo Prado; la feria ganadera que celebra en 2023 su 118ª edición acercando una vez más el campo a la ciudad. Como es costumbre, además de la exposición de animales, los remates, premiaciones y conferencias relacionadas; uno de los grandes pilares de Expo Prado recae en los espectáculos.
A continuación, una grilla de las diferetes propuestas musicales que pueden disfrutarse en el predio de la Rural del Prado desde hoy y hasta el próximo domingo 17 de septiembre inclusive.
youtube
En el stand del Instituto Nacional de Calidad (INAC) habrá música en vivo todos los días a las 17.30 horas. Esta es la grilla:
Viernes 8 y domingo 10: Cuarteto del Amor Sábado 9 y sábado 16: Nacho Obes Lunes 11 y domingo 17: Meta Fuelle Martes 12 y miércoles 13: Dúo dos guitarras Jueves 14 y viernes 15: Saxofonista Peter Anton
La Intendencia de Colonia ofrecerá dos espectáculos en su espacio dentro del predio. El lunes 11 a las 16hs, la cantante Luana dará un show acústico en el marco de la inauguración del stand y el sábado 16 a las 17.30 el gruó folklorico de los Alpes Los Alegres Alpinos presentará su show 50 años.
El Pabellón de Gran Bretaña convertirá su explanada en escenario los días sábado 9, domingo 10, jueves 14, viernes 15 y sábado 16, con música en vivo a partir de las 18hs a cargo de Mey Music (Dúo), Vitu Revello (Solista) y Mateo Cardozo (Dúo).
El stand del banco Itaú, ubicado frente al ruedo también ofrecerá música en vivo de la mano de Catherine Vergnes el sábado 9 a las 19hs. Además, anticiparon en sus redes la presencia de Matías Valdez, aunque sin días ni horarios confirmados.
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La Peña de Valdez - la esquina joven del Prado
Frente al ruedo se encuentra quizás el mayor emblema de Expo Prado: La Peña de Valdez. Desde hace 8 años, "la esquina joven del Prado" combina una propuesta gastronómica parrillera con noches de música en vivo. Desde el viernes 8 hasta el sábado 16 (con excepción del día lunes), el público podrá disfrutar de distintos espectáculos musicales a partir de las 19hs.
Plaza Prado
La gran vedette musical de Expo Prado son sus noches de baile, con once jornadas de espectáculos musicales en Plaza Prado. La fiesta empezó anoche, con la presentación de Luana y continuará hasta el domingo 17 de septiembre. Cada jornada, a partir de las 20.30 horas, el escenario ubicado junto a la entrada de Atilio Pelossi recibirá artistas de la Asociación Rural de Jóvenes y nombres consagrados de la música tropical, como Matías Valdéz (Artista del Año elegido por el público de los Premios Graffiti 2022) y el floridense Chacho Ramos, conocido por generar las convocatorias más masivas del ciclo.
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El costo de entradas para Expo Prado va desde $300 entre semana a $400 los sábados y domingos, con diferencias de precio si se adquieren de forma anticipada o en boleterías. Los ingresos para Plaza Prado se adquieren por separado de manera anticipada y su costo varía de acuerdo a la grilla. Luego de agotar dos tandas, la tercera tanda de ingresos está disponible con costos que oscilan entre los $250 y los $900.
Las entradas para ambas instancias se adquieren de manera anticipada en la web y a través de la aplicación A.R.U. Hay beneficios con BROU, Tarjeta Joven, Santander y canje de millas de Itaú. Más información en las redes de Expo Prado.
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atletasudando · 8 months
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Récord brasileño u18 de Pietra Campbell en vallas
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Fuente CBAT - Foto, por Alexandre Loureiro (COB) Pietra Campbell Simões fue la estrella del atletismo en el segundo día de disputa de los Juegos de la Juventud del Comité Olímpico Brasileño (COB), este domingo 3 de setiembre, en Pirassununga (SP), en la pista de la Fuerza Aérea. Pietra, de 17 años, que compite por el Distrito Federal, ganó los 100 metros con vallas con su mejor marca personal y también el nuevo récord brasileño sub-18 de la prueba: 13,42 (1,2).  En los 100 m vallas, la marca de la segunda clasificada Amanda Miranda da Silva, que logró la medalla de plata en 13,54, supera el anterior récord brasileño, que ostentaba Micaela Rosa de Mello, con 13,56, desde 2017. Ana Beatriz Corassini fue medalla de bronce (14,47 m). Tanto Amanda como Ana Beatriz compiten por Paraná. En el Campeonato Brasileño Sub-18, con sede en Aracaju (SE), Pietra Campbell Simões (Praia Clube/Army/Futel-MG) quedó subcampeona en los 100 metros vallas y 400 metros vallas y se quedó con el bronce en el relevo mixto 4x400. "Como mis padres eran deportistas, me dan consejos y entrenamiento. El entrenamiento es individualizado y presto atención a las cosas del día a día, como la hora de dormir y el cuidado de la alimentación", dijo la atleta entrenada por su padre Herbet Gustavo Simões. "Veníamos buscando medallas, podios, pero no quería dejar otra categoría sin récord", dijo Pietra, quien, junto a Amanda (Geração Attletismo Cianorte-PR) seguirá con la selección brasileña para la primer Campeonato Iberoamericano Sub-2 18 de Atletismo de Lima, Perú, del 15 al 17 de septiembre. "Quiero buscar aún más en la Ibero", dijo Pietra. Luíse Rosa Braga, también atleta del Distrito Federal, venció en los 800 m con récord del campeonato, el 14.02.05. Camila Jessie de Campos, de São Paulo, ganó la plata (16.2.09) y Aquiza da Silva, de Amapá, ganó el bronce (17.2.54). En los 800 m masculinos, el podio lo tuvieron Vinícius Moraes Costa, São Paulo (1.54.52), Gabriel Felipe dos Santos, Paraná (1.58.20) y Valdir Rocha Jr, Goiás (1.58.33). Alberto Rodrigues dos Santos Filho, paulista, venció en lanzamiento de disco, con 51,33 m, confirmando su favoritismo - también fue campeón brasileño sub-18, en agosto, en Aracaju y formará parte de la selección en el Campeonato Iberoamericano. Lima, así como su colega de club (Associação Nipo Brasileira de Araçatuba-SP) Alessandro Borges Soares, campeón brasileño sub-18 en lanzamiento de peso, que obtuvo la medalla de bronce en disco (45,49 m). La medalla de plata la ganó Levi Junior Nascimento Alves, de Rio Grande do Norte (46,17 m).  Alberto, además, brilló con sus 19.71 m. en la clasificación de lanzamiento de bala. Vitória da Silva Barreto, representante de Mato Grosso do Sul, fue la campeona en lanzamiento de bala para damas, con 14,01 m. Edimara Alves de Jesus, de Espírito Santo, ganó la medalla de plata (13,49 m) e Indryd Luana da Silva, de Rio Grande do Norte, ganó el bronce (13,11 m). En salto se destacan los atletas paulistas. María Eduarda de Oliveira (Barra Bonita-SP) ganó dos medallas de oro. María Eduarda, quien también está convocada para el Campeonato Iberoamericano de Lima, se impuso por primera vez en el triple salto (12,16 m), en la primera final de la jornada. Regresó por la tarde y ganó el salto de altura con 1,75 m, récord del campeonato (la marca anterior, de 1,74 m, la ostentaba Luisa Lummertz Colares Lopes, de 2022).  En salto en largo, la victoria la obtuvo Renan Akamine (AD Centro Olímpico-SP) con 6,91 m (-0,3). "Era una competición más para cerrar el año y entrenar fuerte para la próxima temporada pensando en el Mundial Sub-20. El viento en contra no ayudó mucho, pero fue suficiente para cerrar", dijo Renan, que entrena con Alexandre Morato. Read the full article
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lamilanomagazine · 10 months
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Napoli: sabato parte PRIDE PARK presso il Real Albergo dei Poveri, Palazzo Fuga in Piazza Carlo III
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Napoli: sabato parte PRIDE PARK presso il Real Albergo dei Poveri, Palazzo Fuga in Piazza Carlo III.  Parte il Pride Park, da sabato 24 a venerdì 30 giugno, presso il Real Albergo dei Poveri – Palazzo Fuga in Piazza Carlo III, luogo simbolo della rinascita sociale e culturale della città di Napoli. Una settimana di eventi, confronti e dibattiti sui diritti civili e umani, in difesa dei valori fondamentali della Costituzione. Tutti gli eventi, che culmineranno nella manifestazione del Pride del 1 luglio, la cui presentazione alla stampa si terrà il 29 giugno alle ore 17 all’Albergo dei Poveri, sono stati fortemente voluti dal Sindaco Gaetano Manfredi, da sempre schierato in difesa dei valori democratici dell'inclusione e della tolleranza, della libertà di espressione e del rispetto dei diritti civili. Sei giorni densi di appuntamenti per discutere di libertà civili, lavoro, lotta alla discriminazione, scuola e cultura, diritti delle persone LGBTQI+ e storia del movimento di liberazione sessuale. L’assessore alle Pari Opportunità Emanuela Ferrante spiega: “Sono  estremamente orgogliosa che quest’anno la città di Napoli si distingua da tutte le altre per ospitare non soltanto il tradizionale Pride, ma anche il primo "Pride Park", una lunga manifestazione in cui si alterneranno  eventi culturali, scientifici e divulgativi, aventi ad oggetto il vivo  dibattito sui diritti civili, nella splendida e simbolica cornice del Real Albergo dei Poveri. Invito tutti a riflettere sul valore, grande e prezioso, che una manifestazione come il Pride è capace di trasmettere all’intera comunità sociale, e non solo a quella LGBTQI+. Il Pride costituisce un’occasione unica per rispondere ad un’istanza sociale oramai divenuta indifferibile e che va soddisfatta con estrema urgenza: promuovere una società concretamente inclusiva, nella quale tutti, seppur diversi, siamo unici e nello stesso tempo uguali nel riconoscimento dei diritti civili fondamentali. Una società in cui la diversità sia finalmente accolta e soprattutto coltivata come una preziosissima risorsa”. I relatori che presenzieranno ai convegni tematici in programma: dallo scrittore Maurizio De Giovanni agli assessori regionali Fortini e Morcone all’ex Presidente della Camera, Roberto Fico, ma anche Susanna Camusso, Ivan Scalfarotto, Emma Bonino, Roberto Speranza, Mara Carfagna. Ovviamente tanti protagonisti della storia del movimento LGBTQI+ locale e nazionale. Ma anche tanta arte, a partire dalle mostre, come “L’isola degli arrusi”, un lavoro fotografico di Luana Rigolli che racconta dei confinati omosessuali alle isole Tremiti durante il fascismo, alla mostra fotografica a cura delle Maree, “R/esistenze Viola: Frammenti. L’Italia, da Saffo al movimento lesbico” fino alla mostra del fumetto “Nero acciaio” scritto da Davide Bottiglieri e illustrato da Salvatore Parola o all’esposizione della bellissima mostra sul giocattolo di genere a cura del Museo del Giocattolo di Napoli. Durante il Pride Park sarà possibile effettuare test, rapidi, anonimi e gratuiti per l’HIV, la sifilide e l’epatite, grazie al Check Point di Antinoo Arcigay Napoli o avere informazioni ai vari desk associativi e dei centri anti-discriminazione attivi nell’area metropolitana. Inoltre, tanto cinema e teatro, ma anche divertimento con Drag Show, tombolate, tammorre e musica folk, balli caraibici e musica dal vivo di tante giovanissime artisti e giovanissimi artisti, come  durante il Pride Music Fest, alla sua IV edizione e in programma la sera di sabato 24 giugno. Tutti gli eventi, sia quelli artistici sia quelli culturali o ricreativi, saranno a partecipazione gratuita.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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pirapopnoticias · 1 year
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circusfans-italia · 1 year
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RINGLING-BARNUM 2023: Anticipazioni e primi nomi degli artisti
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RINGLING-BARNUM 2023: Anticipazioni e primi nomi degli artisti La riapertura del Ringling Brothers Barnum and Bailey è sempre più vicina! Solo pochi giorni fa si è tenuto a New York il primo evento dedicato ai media. Durante l’evento presieduto dalla famiglia Feld e dal team creativo sono stati rivelati ai giornalisti presenti i primi costumi ed un grande plastico del nuovo stage, ricco di screen ed effetti speciali, facendo pregustare il sapore del nuovo corso dell’iconico complesso americano.
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Ecco il modello tridimensionale del grande palco che consente una visione completa dello show a 360 gradi. Già nel mese di gennaio in occasione del Festival di Monte Carlo Kenneth Feld si era esposto sul nuovo progetto e sui suoi obbiettivi, tra questi uno particolarmente ambizioso ed interessate: rinnovare la fruizione dello spettacolo circense e l’esperienza complessiva del portare la famiglia al circo. Sempre durante la conferenza riservata ai membri della Federation Mondial du Cirque (e qualche infiltrato), Kenneth Feld ha sottolineato come la chiusura del 2017 fosse un modo per ripartire da zero con il progetto Ringling, avendo campo libero per adattare “la più sottostimata forma d’arte” alle esigenze del pubblico attuale. Questo processo ha purtroppo, ma necessariamente, portato all’eliminazione dallo spettacolo di ogni tipo di animale (sia esso esotico o selvatico) e del tradizionale “clown alley”.
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Intanto i frutti del casting mondiale portato avanti da Giulio Scatola a partire da gennaio 2022 sta dando i suoi frutti e si iniziano a conoscere tra rumors e conferme ufficiali i primi nomi che andranno a comporre il cast del nuovo “greatest show on earth” (che non è più affiancato alla parola “circus”).
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Attraverso i social del complesso apprendiamo della presenza dei Flying Caceres al doppio trapezio incrociato (per l’occasione si uniranno alla troupe anche Adriel Alves e Luana Oliver membri dei Flying Martini allo scorso festival di Monte Carlo), in una performance che promette di essere innovativa e differente da tutte quelle assimilabili ai trapezi incrociati.
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La riproduzione in scala dei doppi trapezi incrociati Del resto il tema dello spettacolo è "il cambiamento" e anche esibizioni che potrebbero sembrare già viste intendono proporsi in maniera rinnovata. Per esempio i funamboli Lopez, già protagonisti della 42° edizione del Big Apple Circus, presenteranno le loro prodezze su una struttura composta da tre cavi d’acciaio posti a triangolo.
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I tre fili su cui si esibiranno i funamboli della troupe Lopez Tra i nomi annunciato il duo cubano Dust in the wind attualmente in forza al Circo Knie con il loro adagio acrobatico apprezzato anche all'ultimo Festival di Monte Carlo.
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I Dust in the Wind Attraverso i suoi canali social Wesley Williams, monociclista da record, ha annunciato ufficialmente la sua presenza nel nuovo spettacolo mentre radio circo suggerisce il nome dei Navas alla ruota della morte, il Tic Tac Trio (Latina d’Argento allo scorso Festival d’Italia) alla bascula coreana, una troupe etiope che presenterà palo cinese e salti nei cerchi. E ancora un uomo proiettile e rampe e trampolini per bici BMX, monocicli e biciclette.
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Wesley Williams Per quanto riguarda la presentazione dello show dovremmo trovare la cantante Lauren Irving in veste di "ringmaster" attiva attualmente negli show sulle navi da crociere e in parchi di divertimento. Anche se il suo ruolo è stato rivisto e rinnovato e la produzione preferisce non parlare più di "ringmaster" (anche perchè il concetto di pista viene superato) bensì utilizza quello di "guida": “Penso che una parte di tutto questo rinnovamento dello spettacolo sia che l'idea di un direttore di circo non sarà più così lontana e intoccabile come poteva essere in precedenza - precisa Lauren Irving - Io sarò con il pubblico e li guiderò lungo questo viaggio di scoperta. Non penso che un direttore di circo sia cattivo. Penso che con le nuove tecnologie di oggi, il suono e i numeri mai visti prima, sia un'opportunità entrare in contatto con il pubblico, persone che pensavano che il Ringling avesse fatto il suo ultimo inchino, quando in realtà non era così. Penso che sia un modo diverso di proporre lo stesso spirito di prima", ha detto Lauren Irving alla presentazione ai media. Irving ha raccontato ai giornalisti di essersi esibita per tutta la vita con anni di esperienza lavorando a Disney World e agli Universal Studios di Orlando e all'estero, ma questa sarà la prima volta che dirigerà uno spettacolo di circo.
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Jan Damm e Lauren Irving Troveremo ancora l'equilibrismo eccentrico di Jan Damm, già protagonista con il suo numero di rola rola al Cirque Mechanics e in altri complessi circensi. Stando agli ultimi annunci, lo spettacolo proporrà 75 artisti provenienti da tutto il mondo, con numeri unici e spericolati che tentato di superare i propri limiti in un'arena a 360 gradi.
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Le prove dello spettacolo del nuovo Ringling iniziano a luglio a Palmetto, in Florida. "The Greatest Show on Earth" debutterà a settembre. I biglietti sono in vendita a partire da $ 25. Sicuramente nel frattempo arriveranno altre novità e aggiornamenti al cast. L'attesa è tanta, pari alla curiosità di assistere a questo nuovo show. Visita le nostre sezioni CINETECA GUIDERI ISCRIVITI AL CANALE YOUTUBE DI CIRCUSFANS Per rimanere sempre aggiornati sulle tappe dei circhi italiani Se questo articolo ti è piaciuto condividilo sui tuoi social utilizzando i bottoni che trovi qui sotto Read the full article
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queerographies · 1 year
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[Intertestualità nell'opera di Violette Leduc][Luana Doni]
Interstestualità nell'opera di Violette Leduc si concentra soprattutto sull'intreccio tra costruzione del testo e aspetto biografico, mettendo a fuoco il carattere intertestuale della sua opera
L’opera di Violette Leduc, una delle più perturbanti del XX secolo – una letteratura dell’abiezione, della marginalità, ma soprattutto della diversità –, è ancora relativamente poco conosciuta al grande pubblico, nonostante la recente riproposizione dei suoi romanzi principali e l’attualità della sua vicenda biografica, trasposta anche per il cinema da Martin Provost (Violette, 2013). …
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angelariasdominguez · 2 years
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§ 2.693. Con él llegó el escándalo (Vicente Minnelli, 1960)
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Gran drama del sur. Aunque la novela es de William Humphrey, que no sé quien es, podría estar firmada por Capote, por Tennessee William o por Faulkner. Racialidad, riqueza de terratenientes que hacen lo que quieren en todo el pueblo, mujeres frustradas sexualmente, hombre bebedores e infieles que persiguen mujeres porque se les va la vida y porque en casa tiene una sargenta por pareja.La educación sentimental de un hijo es una cuestión siempre difícil, incluso aunque todo vaya estupendamente bien y no surjan problemas especiales. Hacerse un hombre en un mundo rural tan sumamente potente y tan sumamente varonil es una cuestión complicada.El reparto es un verdadero escándalo: Robert Mitchum en un papel -cuál no- que le va como anillo al dedo, la impresionantemente guapa Eleanor Parker en un rol de mujer amargada que no le va del todo. George Peppard con sus limitadísimas dosis interpretativas, junto con George Hamilton en un papel con mucho desarrollo que no le saca todo el desarrollo que podría. Es timorato e inseguro, poco firme en su determinación y algo acomplejado. Puede ser que el papel requiriese es tipo de presencia, pero no me parece que sea el que mejor se acomode a la historia. La que hace su novia es Luana Patten, actriz para mi desconocida.El vértice: madre, padre, hijo es interesante, pero no me acaba de convencer, sobre todo la relación entre los dos adultos. No se explica cuál es la razón por la que la mujer mantiene esa frialdad con el marido, probablemente porque le ha sido infiel muchas veces, pero todo parece indicar que hay algo más, que no se explica, ni falta que hace, porque esto es cine, y en el cine hay códigos que funcionan a la perfección sin necesidad de muchas explicaciones.Ser reconocido entre tus iguales  es una necesidad absoluta del cualquier niño, de cualquier joven y de cualquier adulto. De eso también va la película.Lo de Minnelli es un escándalo. Le tengo por un verdadero artista, pro un director con una gran creatividad, con películas extraordinarias, pero no sé por qué pero siempre le he encasillado en ese grupo de directores que no fueron bien tratados por la industria, que sus errores no se perdonaban y sus aciertos se minimizaban. Sea como fuere tiene no menos de 10 obras maestras en la historia del cine. Y me quedo corto. Uno de los grandes. No, en realidad lo que quiero decir es que es uno de los más grandes.
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corallorosso · 3 years
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Ricordate il caso di Luana d'Orazio? La giovanissima lavoratrice morì inghiottita da un orditoio in una azienda di Montemurlo. Bene. Si è scoperto che al posto del sistema di protezione che si sarebbe dovuto attivare, per scongiurare la tragedia poi avvenuta, la macchina dove lavorava Luana aveva le ragnatele. Aveva 22 anni, un bambino. Su tutti i giornali la notizia è impazzata con la dicitura:"Risucchiata dall'orditoio", ma io credo che "risucchiato" non dia l'idea di cosa voglia dire morire masticati vivi fra i rulli di un enorme macchinario infernale. Tutto ciò - ripeto - a 22 anni. E quella di Luana non è l'unica tragedia di questi mesi. C'è anche Andrea Bascherini, un uomo di 54 anni, seppellito dalle lastre di marmo che avrebbe dovuto pulire. C'è Cosimo Tritto, 39 anni, travolto da un carico di mattoni che gli è piombato addosso da una macchina escavatrice, in provincia di Bari C'è anche Antonio Vasto, un operaio di 59 anni precipitato per quattro metri schiantandosi al suolo, nel Napoletano. Fa ancora più arrabbiare perché lavorava in nero, senza caschetto. E poi ce ne sono alcuni senza nome, "operai", militi ignoti della inconsapevole guerra contro il capitalismo, che li vince ogni giorno perché gli fa credere di essere loro amico, per poi calpestarli e sacrificarli al Dio profitto. C'è per esempio un operaio ucciso a Casalnuovo perché schiacciato sotto un pezzo di automobile sganciatosi dalla gru di un cantiere di autodemolizioni, una morte assurda, ma sono tutte assurde. C'è poi il lavoratore che è caduto a Genova dal terzo piano, precipitando da una impalcatura. "Operai", "lavoratori", su tutti i giornali questi addirittura senza nome e volto. Numeri, schiavi. Questi sono soltanto alcuni, pochissimi, delle centinaia di lavoratori mietuti ogni anno dal desiderio di profitto. Migliaia di vittime per assicurare ai pochi, ai potenti, il famoso denaro, per il quale non ci si fa scrupoli a manomettere un orditoio, a pagare in nero, a omettere di acquistare i dovuti strumenti di protezione per i lavoratori, a sostituire i sistemi frenanti di una funivia, come al Mottarone. Sento sempre parlare di vittime del nazismo e del comunismo. Quando cominceremo a parlare di vittime del capitalismo? Perché questo è, un genocidio di padri e madri, mariti e mogli, figli e figlie, accomunati dall'essere nati con la sventura di dover rischiare tutto per un tozzo di pane. Di dover accettare condizioni e orari disumani e alienanti, di doversi sottomettere alla assoluta volontà del capitalista, di dover lavorare senza nessun sistema di protezione, senza le dovute tutele sindacali, senza i regolari contratti. Schiavi, questo ha generato il grande mondo liberale. E la Sinistra ne è corresponsabile, perché avrebbe dovuto proteggere Luana e tutti gli altri. Ripensiamo il sistema, perché così non può funzionare. Come non si vive per lavorare, ma si lavora per vivere, così non si può morire di lavoro. Achille Andrea Gattuccio
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donaruz · 3 years
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PRATO Non aveva ancora compiuto 23 anni Luana D’Orazio, amava la vita, aveva sogni straordinari, il sorriso sempre sulle labbra e non si stancava mai di lavorare. E da poco era diventata mamma di un bellissimo bambino. «Il mio amore, il mio futuro, il mio specchio», diceva alle amiche. Luana è morta stamani poco prima delle 10 inghiottita da una macchina tessile. Una fine orribile, davanti ai colleghi di lavoro, un’ennesima martire del lavoro due giorni dopo la Festa dei Lavoratori e il grande concerto del Primo Maggio.
Che la terra ti sia lieve Luana. E che qualcuno paghi veramente per ciò che è accaduto!
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transtranscendence · 3 years
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2016 - We will not be silenced. We must fight back against transphobia.
For the 2 unknown people murdered on January 1, 2016, in Honduras.
For the unknown person murdered on January 4, 2016, in Fortaleza, Ceará, Brazil.
For H.M. Prieto Medina, murdered on January 6, 2016, in Playa del Carmen, Quintana Rio, Mexico.
For Vanessa Cortez Peña, murdered on January 8, 2016, in San Salvador, El Salvador.
For the unknown person murdered on January 8, 2016, in Bdhadrachalam, India.
For Paloma Hernandez Garay, murdered on January 9, 2016, in Jalco, Mexico.
For Melanie, murdered on January 9, 2016, in Cuauhtémoc, Mexico City, Mexico.
For the unknown person murdered on January 10, 2016, in Nepal.
For Samantha Ortiz Chicas, murdered on January 12, 2016, in Usulutan, El Salvador.
For Ashly Carrillo, murdered on January 13, 2016, in Olocuilta, La Paz, El Salvador.
For the unknown person murdered on January 14, 2016, in Zapopan, Mexico.
For Bella Inostroza, murdered on January 17, 2016, in General Roca, Río Negro, Argentina.
For Paula Fernandes, murdered on January 21, 2016, in Anápolis, Goiás, Brazil.
For the unknown person murdered on January 21, 2016, in Campeche, Mexico.
For Ketelen Alves, murdered on January 23, 2016, in Manaus, Amazonas, Brazil.
For Paola Barraza, murdered on January 24, 2016, in Comayagüela, Distrito Central, Honduras.
For A. De Paula Carvalho, murdered on January 24, 2016, in Aparecida de Goiania, Goiás, Brazil.
For Dana, murdered on January 28, 2016, in La Luz, Villa de Tututepec, Oaxaca, Mexico.
For the unknown person murdered on January 31, 2016, in São Paulo, Brazil.
For Jessica Riascos, murdered on February 1, 2016, in Florida, Colombia.
For Cristina Iniciarte, murdered on February 6, 2016, in Maracaibo, Zulia, Venezuela.
For Monica Devin, murdered on February 9, 2016, in Morelos, Mexico.
For B. Elizalde Vicente, murdered on February 9, 2016, in Oaxaca, Mexico.
For the unknown person murdered on February 12, 2016, in Carapicuíba, São Paulo, Brazil.
For the unknown person murdered on February 15, 2016, in Veracruz, Mexico.
For T.E. de Moraes Geremias, murdered on February 16, 2016, in Valinhos, São Paulo, Brazil.
For Pepsi Arevalo Gomez, murdered on February 16, 2016, in Santa Tecla, La Libertad, El Salvador.
For D.L. Silva de Oliveira, murdered on February 19, 2016, in Porto Alegre, Rio Grande do Sul, Brazil.
For D.L. Rabelini Quadros, murdered on February 19, 2016, in Porto Alegre, Rio Grande do Sul, Brazil.
For the unknown person murdered on February 21, 2016, in Guerrero, Mexico.
For Natalia Alcaraz Orozco, murdered on February 21, 2016, in Chinchina, Caldas, Colombia.
For E. dos Santos, murdered on February 22, 2016, in Manaus, Amazonas, Brazil.
For I. Maya Vargas, murdered on February 23, 2016, in Quintana Rio, Mexico.
For Natascha, murdered on February 24, 2016, in Curitiba, Paraná, Brazil.
For Bruna Teixeria, murdered on February 24, 2016, in João Pessoa, Paraíba, Brazil.
For the unknown person murdered on February 27, 2016, in Gravataí, Rio Grande do Sul, Brazil.
For Karen Peña Aranguren, murdered on February 28, 2016, in Barquisimeto, Lara, Venezuela.
For Fabiola Pimentel Jiménez, murdered on February 28, 2016, in Barquisimeto, Lara, Venezuela.
For the unknown person murdered on February 29, 2016, in Buenos Aires, Argentina.
For the unknown person murdered on March 2, 2016, in Quintana Roo, Mexico.
For Michelle Fuentes Robles, murdered on March 3, 2016, in Cartago, Costa Rica.
For Trator, murdered on March 5, 2016, in Sao Gonçalo, Rio de Janeiro, Brazil.
For the unknown person murdered on March 6, 2016, in Comitan, Chiapas, Mexico.
For the unknown person murdered on March 7, 2016, in João Pessoa, Paraíba, Brazil.
For the unknown person murdered on March 8, 2016, in El Salvador.
For Zhukran Supu, murdered on March 9, 2016, in Subang Jaya, Selangor, Malaysia.
For Maria do Bairro, murdered on March 9, 2016, in Manaus, Amazonas, Brazil.
For L.A. da Silva, murdered on March 10, 2016, in Londrina, Paraná, Brazil.
For Naila, murdered on March 12, 2016, in Rawalpindi, Punjab, Pakistan.
For Cris Santos da Silva, murdered on March 15, 2016, in Teixeira de Freitas, Bahia, Brazil.
For Camila Dominguez Garcia, murdered on March 16, 2016, in Cardenas, Tabasco, Mexico.
For M. Moreira, murdered on March 20, 2016, in Sinop, Mato Grosso, Brazil.
For Aleda, murdered on March 20, 2016, in Çorlu, Tekirdağ, Turkey.
For Cristiana M.M., murdered on March 25, 2016, in Buena Vista, Santa Cruz, Bolivia.
For Johana Bravo, murdered on March 26, 2016, in Los Puertos de Altagracia, Zulia, Venezuela.
For Diana Torres Conde, murdered on April 3, 2016, in Puebla, Mexico.
For Vanessa Ferreira Prestes, murdered on April 8, 2016, in Paranaguá, Paraná, Brazil.
For B.C. Madariaga Hidalgo, murdered on April 8, 2016, in Quintana Roo, Mexico.
For the unknown person murdered on April 11, 2016, in Cándido Navarro, San Luis Potosi, Mexico.
For I.R. Gómez Medina, murdered on April 11, 2016, in Valle Inmaculado, Venezuela.
For the unknown person murdered on April 15, 2016, in Morelos, Mexico.
For Alejandra Padilla, murdered on April 15, 2016, in San Pedro Sula, Cortés, Honduras.
For “La Gaviota” Zambrano Godoy, murdered on April 18, 2016, in Maracaibo, Zulia, Venezuela.
For Pooka, murdered on April 28, 2016, in Perungalathur, Chennai, Tamil Nadu, India.
For Wilmer Jose Bellorin Contreras, murdered on April 30, 2016, in Municipio Caroni, Bolivar, Venezuela.
For the unknown person murdered on April 30, 2016, in Celaya, Guanajuato, Mexico.
For F. Ortega Martinez, murdered on May 2, 2016, in Tamaulipas, Mexico.
For Chiche, murdered on May 3, 2016, in Santa Fe, Argentina.
For Amaranta Polanco, who died on May 3, 2016, in Tamboril, Santiago, Dominican Republic.
For W. Amorim Pires, murdered on May 10, 2016, in Manaus, Amazonas, Brazil.
For the unknown person murdered on May 14, 2016, in Culiacán, Sinaloa, Mexico.
For Jessica, murdered own May 14, 2016, in Tulum, Quintana Roo, Mexico.
For the unknown person murdered on May 16, 2016, in Puebla, Mexico.
For Lauandersa, murdered on May 16, 2016, in Caucaia, Ceará, Brazil.
For K.A. Suarez, murdered on May 17, 2016, in Caracas, Distrito Capital, Venezuela.
For Litzy Odalis Parrales, murdered on May 20, 2016, in Santiago, Chile.
For Tonita, murdered on May 21, 2016, in San Miguel, El Salvador.
For Karoline Valencia, murdered on May 24, 2016, in Maracaibo, Zulia, Venezuela.
For J.C.A., murdered on May 27, 2016, in Quintana Roo, Mexico.
For A. Pérez Nuñez, murdered on May 30, 2016, in Colón, La Libertad, El Salvador.
For Olga Nely Lopez Jimenez, murdered on June 2, 2016, in Monterrey, Nuevo León, Mexico.
For the unknown person murdered on June 3, 2016, in Chilpancingo, Mexico.
For Pamela Martinez, murdered on June 4, 2016, in San Pedro Sula, Cortés, Honduras.
For P. Lugo Olivares, murdered on June 4, 2016, in Morelos, Mexico.
For Geeta, murdered on June 5, 2016, in Godhaura, Uttar Pradesh, India.
For the unknown person murdered on June 6, 2016, in Quintana Roo, Mexico.
For Patricia Tavares, murdered on June 9, 2016, in São Leopoldo, Rio Grande do Sul, Brazil.
For the unknown person murdered on June 10, 2016, in Jose Felix Ribas, Guárico, Venezuela.
For Paloma, murdered on June 10, 2016, in La Guajira, Colombia.
For Evelin Abigail Galvan Zamora, murdered on June 11, 2016, in Coahuila, Mexico.
For Christina Nimely, murdered on June 11, 2016, in Liberia.
For the unknown person murdered on June 13, 2016, in Mansehra, Khyber Pakhtunkhwa, Pakistan.
For the unknown person murdered on June 13, 2016, in Belo Horizonte, Minas Gerais, Brazil.
For the unknown person murdered on June 15, 2016, in Palmares Paulista, São Paulo, Brazil.
For Faby, murdered on June 16, 2016, in Michoacan, Mexico.
For the unknown person murdered on June 18, 2016, in Manaus, Amazonas, Brazil.
For Yoselinne Gopar Carvajal, murdered on June 20, 2016, in Oaxaca, Mexico.
For Monica Ortiz, murdered on June 23, 2016, in Buenos Aires, Argentina.
For Luana, murdered on June 24, 2016, in Campo Grande, Mato Grosso do Sul, Brazil.
For Saba, murdered on June 29, 2016, in Jowar Buner, Khyber Pakhtunkhwa, Pakistan.
For Daiane Brasil, murdered on June 29, 2016, in Uberaba, Minas Gerais, Brazil.
For the unknown person murdered on July 1, 2016, in Morelos, Mexico.
For the unknown person murdered on July 2, 2016, in Tabasco, Mexico.
For Shehla, murdered on July 10, 2016, in Gagri, Islamabad Capital Territory, Pakistan.
For the unknown person murdered on July 13, 2016, in João Pessoa, Paraíba, Brazil.
For R. da Silva Tavares, murdered on July 16, 2016, in Guerrero, Mexico.
For Thalia, murdered on July 17, 2016, in Nuevo Leon, Mexico.
For Shruthi, murdered on July 23, 2016, in Ramamurthy Nagar, Bangalore, Karnataka, India.
For Kristell Barahona, murdered on July 25, 2016, in San Pedro Sula, Cortés, Honduras.
For the unknown person murdered on July 27, 2016, in Taguatinga do Sul, Distrito Federal, Brazil.
For the unknown person murdered on July 27, 2016, in Betim, Minas Gerais, Brazil.
For T.F. Batista, murdered on July 29, 2016, in Settecamini, Rome, Lazio, Italy.
For the unknown person murdered on August 1, 2016, in Lázaro Cárdenas, Michoacán de Ocampo, Mexico.
For Jessica Cuervo, murdered on August 1, 2016, in Villavicencio, Meta, Colombia.
For Adriane Bonek, murdered on August 1, 2016, in São Pedro da Aldeia, Rio de Janeiro, Brazil.
For Cucuteña Barón Contreras, murdered on August 7, 2016, in Barranquilla, Atlántico, Colombia.
For the unknown person murdered on August 8, 2016, in Londrina, Paraná, Brazil.
For Patty Lobo, murdered on August 13, 2016, in Poço Verde, Sergipe, Brazil.
For J.W. de Melo Filho, murdered on August 16, 2016, in Belo Horizonte, Minas Gerais, Brazil.
For the unknown person murdered on August 19, 2016, in Puerto Ordaz, Ciudad Guayana, Bolivar, Venezuela.
For Brenda, murdered on August 19, 2016, in Castanhal, Pará, Brazil.
For L.E., murdered on August 23, 2016, in Chaco, Argentina.
For Hilda da Silva, murdered on September 3, 2016, in Aliança, Pernambuco, Brazil.
For Ravina, murdered on September 4, 2016, in Khadra, Uttar Pradesh, India.
For Taina Pereira Alencar, murdered on September 5, 2016, in Londrina, Paraná, Brazil.
For the unknown person murdered on September 9, 2016, in Gravatai, Rio Grande do Sul, Brazil.
For F. Natera Encarnación, murdered on September 10, 2016, in La Romana, Dominican Republic.
For Chica, murdered on September 10, 2016, in Recife, Pernambuco, Brazil.
For the unknown person murdered on September 16, 2016, in San Felipe, Guanajuato, Mexico.
For “La Pio” Pardo Escobar, murdered on September 19, 2016, in Barranquilla, Atlántico, Colombia.
For Kelly Johana Oquendo Villada, murdered on September 20, 2016, in Barrio La Mina, Colombia.
For Heydi Garcia, murdered on September 21, 2016, in Peru.
For the unknown person murdered on September 22, 2016, in Morelos, Mexico.
For Marylin Martinez Garcia, murdered on September 24, 2016, in Estado de Mexico, Mexico.
For the unknown person murdered on September 29, 2016, in Baja California, Mexico.
For W. Rodrigues Alexandre, murdered on October 8, 2016, in Duque de Caxias, Rio de Janeiro, Brazil.
For the unknown person murdered on October 11, 2016, somewhere in the Philippines.
For the unknown person murdered on October 11, 2016, in Tagum, Davao del Norte, Philippines.
For Cheva Herrera Aceves, murdered on October 11, 2016, in Chihuahua, Mexico.
For C. A. Armas Carvajal (“La Ariel”, “La Polla” or “La Diana”), murdered on October 11, 2016, in Pénjamo, Guanajuato, Mexico.
For C. do Nascimento Rolim, murdered on October 13, 2016, in São Paulo, Brazil.
For the unknown person murdered on October 13, 2016, in Sorocaba, São Paulo, Brazil.
For the unknown person murdered on October 14, 2016, in Xico, Valle de Chalco, Estado de Mexico, Mexico.
For the unknown person murdered on October 17, 2016, in Guerrero, Mexico.
For the unknown person murdered on October 25, 2016, in Santo Domingo, Distrito Nacional, Dominican Republic.
For Emily Duque, murdered on October 26, 2016, in Caracas, Distrito Capital, Venezuela.
For A. Soto Mena (“La Jana”), murdered on October 29, 2016, in Iguala, Guerrero, Mexico.
For Mayla Gonzales, murdered on November 1, 2016, in Isabela, Philippines.
For the unknown person murdered on November 3, 2016, in São Carlos, São Paulo, Brazil.
For I.M. de Sousa, murdered on November 3, 2016, in Guarus, Rio de Janeiro, Brazil.
For Lorena, murdered on November 3, 2016, in Arapiraca, Alagoas, Brazil.
For the unknown person murdered on November 7, 2016, in Ciudad de Mexico, Distrito Federal, Mexico.
For Pitty, murdered on November 8, 2016, in Paragominas, Pará, Brazil.
For Celeste, murdered on November 16, 2016, in Córdoba, Argentina.
For Munich Oliveira Moreno, murdered on November 18, 2016, in Osasco, São Paulo, Brazil.
For Evelyn Zulma, murdered on November 18, 2016, in Guatemala.
For the unknown person murdered on November 20, 2016, in San Salvador, El Salvador.
For Paola Bracho, murdered on November 24, 2016, in Manaus, Amazonas, Brazil.
For M. Dias Machado, murdered on December 3, 2016, in Pontal do Parana, Paraná, Brazil.
For Andrea González, murdered on December 6, 2016, in Ciudad del Este, Alto Parana, Paraguay.
For Melissa Souza, murdered on December 7, 2016, in Realengo, Rio de Janeiro, Brazil.
For R. da Silva de Sá, murdered on December 10, 2016, in Maceió, Alagoas, Brazil.
For Ying, murdered on December 13, 2016, in Nakhon Pathom, Thailand.
For Vasu Swamy, murdered on December 16, 2016, in Bangalore, Karnataka, India.
For Sendi, murdered on December 17, 2016, in Istanbul, Turkey.
For J.R.T. Gomes, murdered on December 18, 2016, in Crato, Ceará, Brazil.
For W. Fabricio Ponce, murdered on December 20, 2016, in Sancán, Manabi, Ecuador.
For Paula Raio Laser, murdered on December 22, 2016, in Fortaleza, Ceará, Brazil.
For Sofía Mailén Santillán, murdered on December 26, 2016, in Mercedes, Buenos Aires, Argentina.
For all the other trans siblings who were murdered or went missing.
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ma-come-mai · 3 years
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Il 24 marzo 2021 Sammy Basso ha conseguito la Laurea Magistrale in Biologia Molecolare presso il Dipartimento di Biologia dell'Università di Padova, con una tesi sulla Progeria dal titolo: "Crosstalk between Lamin A and Interleukin 6 under stress conditions and in premature ageing" ( Diafonia tra Lamin A e Interleuchina 6 in condizioni di stress e nell'invecchiamento precoce") conseguendo la valutazione finale di 107/110.
Sammy Basso nasce il 1º dicembre del 1995 a Schio, in provincia di Vicenza. Alla nascita pesa 2.680 gr ed è un bambino all’apparenza perfettamente sano.
I primi segni della malattia compaiono all’età di due anni, e di lì a breve i suoi genitori ricevono dai medici la sconvolgente diagnosi di Progeria (dal greco πρό, "prima" e γέρων, "vecchio, anziano") o sindrome di Hutchinson-Gilford, una malattia genetica estremamente rara e debilitante che provoca un invecchiamento precoce.
L’aspettativa di vita d’una persona affetta da Progeria non supera i 13 anni.
I genitori, fin da subito, non nascondono a Sammy la sua condizione e il ragazzo giorno dopo giorno impara a conoscere la sua condizione e a fare i conti con le pesanti limitazioni che essa comporta. Ma Sammy è dotato di una grande forza di volontà e, grazie anche al suo carattere ironico ed ottimista, decide di vivere ogni giorno al massimo delle sue possibilità, riuscendo a fare cose inimmaginabili per una persona affetta da un così elevato grado di disabilità.
Sammy si diploma al Liceo Scientifico e si iscrive all’Università di Padova.
Vuole studiare il suo “nemico”, la sua patologia, per regalare una speranza a sé stesso, ma soprattutto ai bambini che in futuro nasceranno con la Progeria.
In quegli anni la malattia gli provoca seri danni cardiaci e lui deve assolutamente sottoporsi ad un delicato intervento, ma proprio perché si tratta d’un’operazione ad alto rischio, pretende di posticiparlo al conseguimento della laurea triennale. E così fa: nel luglio del 2018 si laurea in Scienze Naturali con 110 e lode, con una tesi in lingua inglese sulle terapie innovative per rallentare l’invecchiamento della Progeria e successivamente si sottopone all’intervento.
L’operazione si conclude con successo, ma Sammy è costretto a fermarsi ancora: si lussa l’anca alzandosi semplicemente dal divano. I genitori sono preoccupati che l’ennesimo evento infausto possa demoralizzarlo, ma lui li rassicura e ironicamente commenta: “Va beh mamma, probabilmente dovevo prendermi una pausa!”.
Dopo l’intervento all’anca, Sammy si iscrive nuovamente all’Università, fino alla Laurea Magistrale di due giorni fa.
Oggi, a 25 anni, Sammy ha già praticamente raddoppiato l’aspettativa di vita che i medici gli avevano pronosticato ed è pronto ad affrontare il futuro con quell’energia e consapevolezza speciali che lo contraddistinguono da sempre.
Sammy vive con la famiglia a Tezze sul Brenta, ed è stato nominato Cavaliere al merito della Repubblica italiana per il suo impegno nella ricerca sulla Progeria. È altresì autore d’un libro dal titolo: “Il viaggio di Sammy” che documenta il suo viaggio negli Stati Uniti, lungo la Route 66.
Sammy ha anche un nome navajo: ”Chaànaàgahiì”, che significa: “Uomo che ha ancora tanta strada da fare”.
(Luana Ottino)
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