Den korta filmen som visas på julafton där en sköldpadda och en hare tävlar om en första plats i en löpartävling tycker jag säger en hel del om hur vilka val vi gör i livet dikterar vilka resultat vi får ta emot.
Haren har alla rätta förutsättningar för att vinna då han är en hare och sköldpaddan har alla motstånd framför sig. Det borde vara omöjligt för sköldpaddan att vinna. En snabb hare vs…
Tutte le lezioni che devo frequentare questo semestre si susseguono tre giorni di fila e finiscono la sera (una addirittura alle otto, nel cui caso tra tragitto a Roma e tragitto in treno arriverò a casa facciamo per le dieci), e per arrivare ad alcune fermate mi toccherà passare sotto i ponti, partendo da una zona che di per sé proprio il massimo non è. Ma no, sono le lezioni a distanza a essere problematiche
No, niente Wozniak o Steve Jobs, qui si parla dei VERI inventori del Personal Computer, qui si parla di una storia Italiana che cambiò il mondo.
Ivrea 1962, Il genio visionario Adriano OLIVETTI è già morto e la successione dell'azienda è affidata a suo figlio Roberto.
C'è però un ingegnere di nome Pier Giorgio Perotto, che ha un’idea geniale, degna del grande Adriano: costruire una macchina per elaborare dati che offra autonomia funzionale e che quindi abbia dimensioni ridotte per stare in ogni ufficio, programmabile, dotata di memoria, flessibile e semplice da usare.
Perotto crea un team di giovani Ingegneri: Giovanni De Sandre, Gastone Garziera, Giancarlo Toppiche, che lavora su questo progetto "IMPOSSIBILE" per l'epoca, considerando che sino ad allora i Computer erano grandi come stanze ed utilizzabili solo da esperti programmatori.
Dopo un anno dal lancio del progetto, il TEAM riesce a sviluppare un primo rudimentale prototipo rinominato "Perottina" ma purtroppo Olivetti, sprofonda in una crisi finanziaria profondissima, entrano nuovi soci e non capendo le potenzialità enormi che aveva il reparto Elettronico dell'azienda lo svendono all'americana General Electric con tutti i brevetti, al motto:
"Nessuna azienda Europea può entrare nel mercato dell'elettronica, non fa per noi, non siamo in grando, per quello ci sono gli americani"
Perotto però riesce a sottrarsi e sottrarre il suo TEAM al trasferimento, e prosegue, dimenticato dal resto dell'azienda che oramai si occupava d'altro, nel suo progetto visionario facendo progettare il Design della Macchina a Mario Bellini (designer famoso dell'epoca)
1965 New York. Il prototipo definitivo della Programma 101 è finalmente pronto ed in occasione del BEMA (salone delle macchine per l’automazione dell’ufficio), la fiera piu' importante dell'epoca, viene presentata al grande pubblico.
Il PRIMO PC ebbe un successo pazzesco, stavolta a giudicarlo non erano capi d'azienda (che poco capivano di elettronica) ma persone comuni, tutti si chiedevano dove fosse il cavo che collegasse quella bellissima macchina ad un "vero computer", nessuno poteva credere che era quello il computer stesso.
Il costo passò da 100000 dollari dell'epoca di un computer tradizionale a poco più di 3200 dollari, tutti ne volevano uno, anche la NASA ne acquistò diversi esemplari.
Purtroppo però In Olivetti, a parte il gruppetto di Perotto, non ci sono più i tecnici e ingegneri elettronici indispensabili sia per progettare ulteriori sviluppi del prodotto, sia per organizzare una rete commerciale in grado di vendere un prodotto ben diverso dalle macchine per scrivere o da calcolo.
L’Olivetti cerca di richiamare tecnici e ingegneri che sono finiti alla OGE (General Electric), dove lavorano per gli americani; ma i tempi non sono brevi, mentre l’industria americana, colta l’importanza delle novità introdotte dalla P101, non perde tempo per imboccare la stessa strada.
Sono solo l’8,7% della popolazione, una percentuale destinata a ridursi ulteriormente. Ma ciò che sono, diventeranno e faranno sarà decisivo per il futuro non solo demografico dell’Italia. Sono i 5. 144.171 bambine/i e adolescenti tra gli 11 e i 19 anni, italiane/i e straniere/i, i cui pensieri, desideri, senso di appartenenza, l’Istat ha indagato nella sua ultima indagine, appunto, su bambini e ragazzi. Il primo dato che emerge è che sarebbero ancora meno se tra loro non ci fosse un 9,7% di stranieri e se, tra chi ha la cittadinanza italiana, non ci fosse un 6% che ha la doppia cittadinanza, quindi ha una provenienza. Una ennesima conferma di quanto i fenomeni migratori, non solo siano un fatto strutturale cui non si può rispondere sempre e solo in modo emergenziale, ma anche contribuiscano a rallentare il processo di invecchiamento della popolazione e a prometterle un futuro. Per quanto riguarda il futuro demografico, la stragrande maggioranza (75%) dei giovanissimi, anche se significativamente di più tra gli italiani che tra gli stranieri e lievemente di più tra i ragazzi che tra le ragazze, pensa di formare una coppia e quasi il 70%, di nuovo più i ragazzi delle ragazze, desidera avere figli, possibilmente più di uno e possibilmente prima dei trent’anni.
Si tratta di desideri espressi da persone in una fascia di età giovane molto ampia, diversamente lontana dall’età in cui quei desideri possono realizzarsi. Tuttavia segnalano che i ricorrenti lamenti sulla perdita di attrattività della famiglia e della genitorialità per le giovani generazioni sono per lo meno esagerati e che sarebbe invece opportuno togliere gli ostacoli che spesso impediscono a quei desideri di essere realizzati una volta raggiunta l’età adulta. Ostacoli di cui molti giovanissimi/e vedono costellato il proprio futuro in generale, visto che uno su tre, più tra le ragazze che tra i ragazzi e tra i più grandi che tra i più piccoli, tra gli italiani che tra gli stranieri, lo teme. E un 34% da grande vorrebbe vivere, lavorare, farsi una famiglia all’estero, una percentuale che supera il 38% tra gli stranieri. Un terzo dei giovanissimi/e, quindi, non vede il proprio futuro in Italia. Quanto agli stranieri, la stragrande maggioranza di chi vuole lasciare l’Italia non desidera recarsi nel paese d’origine dei genitori, ma, come e più degli italiani, andare in un paese più accogliente, che offra maggiori opportunità. Un segnale inequivoco di come la disattenzione, la mancanza di investimenti nelle giovani generazioni, su cui invece vengono scaricati tutti i costi delle decisioni prese a favore delle generazioni più vecchie (si pensi solo all’enorme debito pubblico), stia producendo nei più giovani non tanto il gusto dell’avventura e della sfida del futuro, quanto disaffezione e sfiducia per l’Italia come paese cui consegnare il proprio futuro. Anche perché è un paese che non riesce a scardinare il peso dell’origine sociale non solo sulle chances di vita effettiva dei singoli, ma sulle stesse aspettative.
l grande compito dello spirito mercantile è quello di instillare nelle persone incapaci di elevazione una passione che offra loro ampie mete e un razionale impiego della loro giornata, ma che allo stesso tempo le esaurisca, in modo da livellare tutte le differenze individuali e proteggere la mente come da un disturbo. Modella una nuova specie di uomini che hanno lo stesso significato degli schiavi dell'antichità.
Om vi vill vara hälsosamma. Studerar vi hälsa. Om vi vill vara lyckliga, studerar vi lycka. Om vi vill vara rika, studerar vi rikedom.
Om vi vill vara hälsosamma, gör vi som dem hälsosamma gör. Om vi vill vara lyckliga gör vi som dem lyckliga gör. Om vi vill vara rika gör vi som dem rika gör.
Vi vet vad vi vill.
Vi skuggar förebilder & gör som dem gör.
Om vi vill ha något vi aldrig haft…
La vita è così triste, pensava (...) E' così triste, eppure continuiamo a viverla, tutti: le resistiamo attaccati, tenacemente, cercando qualcosa che ci offra un po' di sollievo.
"Hungerstrejkande Znar släpps inte ur Migrationsverkets förvar trots att utvisningen ska omprövas. Ta en selfie eller bild med hashtagen #FreeZnar och sprid ordet om Znars fall.”
“Aktivismen och den mediala uppmärksamheten är vad som gjort att utvisningsbeslutet nu omprövas. Utvisningen handlar inte om juridik utan om politik, och vi kan påverka den genom att bilda opinion. Det är av yttersta vikt att vi fortsätter visa att vi inte tänker låta Znar offras som en del av NATO-förhandlingarna."
Läs mer om situationen på freeznar.wordpress.com och Allt åt alla Göteborg !
Context for non-Swedish speaking followers: this is about Znar Bozkurt, who is at risk facing deportation from Sweden to Turkey. His crimes: being Kurdish, homosexual and pro democracy. Read more by translating this page!
Stamattina a Lampedusa, in acque giurisdizionali italiane, è stata tratta in salvo una immigrata clandestina a bordo di una imbarcazione non registrata (vedi video). Verrà rimpatriata in pochi giorni a meno che qualche cittadino non le offra protezione e asilo.
Mi sono ricordato di voi, perché so che siete sensibili ed avete un buon cuore.
Fate una buona azione.
Jag har inget emot Sleva personligen, men har hon gjort ett enda bra beslut hittills?? Känns som att dagens avsnitt var fullproppat med dåliga beslut från hennes sida
Ta sönder Maras trollstav
Få Mara att återigen tvivla på Dorabella
Förmår sin lillebror att offra sitt liv för deras skull
Non so chi sia il team di animazione per questo episodio, ma di sicuro sanno come si fa una sequenza di apertura.
Devo dire che mi piace questo contrasto tra Ryou e Ichigo. Ryou sembra che si rifiuti di prendere in considerazione i problemi che l'alterazione genetica sta dando alla vita delle ragazze, anche se sappiamo che gli importa molto di loro; potrebbe essere letto come un evitamento del senso di colpa o, molto più probabilmente, come una difficoltà nel comprendere i problemi di un adolescente normale, visto che lui ha passato e sta tuttora passando questa particolare fase formativa quasi del tutto isolato, a sventare un piano alieno di conquista globale tramite tecnologia innovativa.
Dal canto suo, Ichigo ha le sue ragioni sacrosante - realisticamente parlando, modificandola senza il suo consenso e senza spiegarle gli effetti collaterali finché non si sono manifestati, Ryou starebbe violando tanti principi etici e deontologici. Ichigo non ha chiesto questa trasformazione ed è andata incontro a difficoltà ulteriori che le impediscono di vivere liberamente la propria vita anche fuori dalle battaglie. Ha ragione ad essere arrabbiata, e ha ragione a incazzarsi ancora di più quando il responsabile rifiuta di ascoltarla.
Che poi il problema non è tanto che lei vorrebbe baciare Masaya ma non ci riesce, è che si trova baciata per sbaglio da mezzo universo.
Il bamboccio che corre lanciando un'iguana che tu vedi la coincidenza le atterra sulle labbra ogni singola volta è di una pigrizia narrativa che sfiora la genialità.
Ichigo è diventata esperta cacciatrice ... e non si fa il minimo problema a limonare con femmine pur di tornare alla forma umana. Fan dello yuri prendete nota.
Un sexy Ryou vestito solo del proprio pelo ci mostra il suo lato b.
A parte questo, non si spiega come al tornare umana Ichigo non capisca più Art, sentendolo solo miagolare. Lei è quella che capisce i gatti, c'è un intero episodio dedicato!
Va be' che in quello stesso episodio anche Retasu a un certo punto capiva Asano, quindi potremmo dire che questo aspetto - del tutto originale alla vecchia serie - del worldbuilding segue il principio canis mentulae.
Bello Keiichiro che appena vede Ichigo un poco pensierosa spiega tutto il retroscena di Ryou per filo e per segno. A' faccia de culo, sarebbe bastato un semplice 'Ryou ha questa trasformazione perché ha usato sè stesso come cavia'.
- Se continui a tornare pieno di lividi diventerò infermiera senza seguire un corso.
- E io che cosa c'entro? Sono stati loro a picchiarmi!
E c'ha ragione! Seriamente, dovrebbe essere 'carina' questa scena con la mamma di Ryou? Il figlio le arriva a casa gonfio di botte, lei sa benissimo che è stato aggredito da altri bambini, e ... 'massì che bello che la vita con te non è mai monotona'. Signora, ma una telefonata alle insegnanti per il problema bullismo? Alle madri degli altri bambini?
Differenze culturali, immagino che in Giappone il bullismo sia molto più socialmente accettato che da noi (e non siamo esattamente messi benissimo), specie vent'anni fa. Però vederne la dimostrazione a livello mediatico, questa nonchalance da una che dovremmo vedere come mammina buona e amorevole ... fa un certo effetto.
Devo dire, apprezzo più questa versione della morte dei genitori di Ryou rispetto a quella del manga o di New, più che altro perché è l'unica che offra una spiegazione concreta nel lungo termine.
Nel manga, mi pare che si vedano solo delle luci. In New, si vedono direttamente chimeri che attaccano. Possiamo immaginare che il padre di Ryou stesse scoprendo troppo e quindi fosse stato messo a tacere. E fin qui tutto bene, anzi sarebbe stato molto più interessante, se solo la spiegazione fosse continuata.
Come hanno fatto gli alieni a sapere cosa stesse facendo il professor Shirogane? Perché hanno lasciato dei sopravvissuti? Perché non hanno preso di mira Ryou stesso, che stava continuando il progetto?
L'argomento cade nel vuoto dopo il capitolo/episodio in questione, e pur avendo degli alieni presenti fisicamente che potrebbero dare una risposta, nessuno di loro ha una qualche conversazione con Ryou.
(Ora che ci penso: in Re-Turn gli alieni sono lì che vivono in casa di Ryou. Quanto sarebbe stato bello un capitolo extra in cui lui, desideroso di risposte, li prende da parte e chiede cosa sia successo? Possibilità di discutere della passata inimicizia, dei suoi effetti concretamente tragici, e della tregua attuale da entrambe le parti ... qualcuno ci deve scrivere una fanfiction).
Nel vecchio anime, il chimero fossile e poi il chimero vivente identico lasciano supporre una cosa alla - avete visto Fantasia 2000? L'uccello di fuoco?
Il professore avrà svolto una ricerca che in qualche modo ha riattivato la creatura. Una spiegazione più banale e non confermata apertamente, ma che non lascia aperte domande a cui non verrà data risposta.
Di grande effetto la scena in cui Ryou giura di dedicarsi alla ricostruzione del progetto Mew, usando solo la sua impressionante memoria. Per poi crollare a piangere come, in effetti, un bambino che ha appena perso i genitori.
Certo da nessuna parte viene spiegato come facessero a sapere dell'attacco imminente ... aspe', mi devo riguardare l'episodio 2. Nel manga e in New si dice che varie creature mitologiche e leggende urbane siano in realtà chimeri, e in effetti inizialmente le Mew Mew combattevano solo quelli, Kisshu si è presentato alla fine del 3.
Magari il progetto Mew è nato solo come 'metodo di contrasto' a queste creature leggendarie che minacciavano le persone normali, e Ryou e Keiichiro hanno scoperto insieme a Ichigo degli alieni che li controllavano e che progettavano il proprio ritorno.
Non lo so. Il worldbuilding di questa serie non è esattamente a livello Tolkien (e lo dico da persona che ha dovuto sospendere una storia originale perché il worldbuilding continuava a non stare in piedi).
Altra bella scena ... peccato che da un punto di vista prettamente scientifico non stia in piedi, perché ha verificato l'assenza di 'effetti dannosi' su una popolazione non corrispondente a quella che riceverà il trattamento (persona non compatibile coi geni animali vs persona compatibile). Per non parlare del fatto che a volte gli effetti dannosi si manifestano a distanza di anni, oppure addirittura sui figli del soggetto. (Ho letto un paio di fanfiction dark molto interessanti al proposito).
Ma questo anime non si è mai proposto di essere perfettamente accurato dal punto di vista scientifico, quindi vabbè, il punto della scena è il coraggio e il senso di responsabilità di Ryou verso le ragazze, mascherate dalla sua apparente noncuranza, al punto da spingerlo al sacrificio personale ritrovarselo spinato non è uno scherzo no dai, un sacco di cose potevano andare storte e Ryou si è comunque assunto il rischio.
Devo dire, il finale mi è piaciuto. Lei si commuove e si sente in colpa per tutte le volte che se l'è (a ragione) presa con lui; lui le fa un dispetto per sventare il terribile rischio di essere compatito; lei si incazza di nuovo mandandolo a quel paese ... ma invece della tanto temuta pietà, gli offre il suo supporto.
Una bella conclusione per questo episodio, e un bel passo avanti nel legame tra questi due personaggi, sia che uno li veda da un punto di vista sentimentale o platonico.
Soprattutto, hanno avuto il tempo di dedicare l'intero episodio alla vicenda, senza altri avvenimenti a fare da distrazione come invece è successo in New, permettendo un focus quasi esclusivo su Ryou e il suo rapporto con il progetto Mew e le ragazze coinvolte.
Adattamento che si prende qualche libertà dal corrispettivo del manga, ma un gran bel lavoro preso per conto suo.
Se riesci a diventare di nuovo un bambino, hai raggiunto tutto. Se non riesci a diventare di nuovo un bambino, ti è sfuggito tutto. Un saggio è un bambino nato due volte. I bambini nati una volta sola non sono realmente bambini, perché dovranno crescere.
La seconda nascita è la vera nascita, poiché quando qualcuno nasce per la seconda volta dà vita a se stesso: è una trasformazione, è diventato di nuovo un bambino. Non si preoccupa delle ragioni e dei perché, semplicemente vive. Qualsiasi cosa il momento offra, si muove con esso; non ha programmi, non ha proiezioni. Vive senza pretendere nulla, e questo è l’unico modo di vivere; altrimenti, dai l’impressione di essere vivo, ma in realtà non lo sei.
Osho
art by Giulia Valente
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If you can become a child again, you have achieved everything. If you can't become a child again, you've missed everything. A sage is a twice-born child. Children born only once are not really children, because they will have to grow up.
The second birth is the true birth, because when someone is born for the second time he gives life to himself: it is a transformation, he has become a child again. He doesn't care about the reasons and whys, he just lives. Whatever the moment offers, moves with it; it has no plans, it has no projections. He lives without expecting anything, and this is the only way to live; otherwise, you give the impression of being alive, but in reality you are not.
Osho
art by Giulia Valente