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#amanti rifiutati
orianagportfolio · 5 months
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Vai a vedere Cyrano e capisci cos’è l’amore. Come vorrei essere la sua Rossana, e poi la colonna sonora dei The National. / Il Bullone - OrianaG
Pubblicato su Il Bullone n° 63, aprile 2022.
Su Cyrano le chicche da raccontare sarebbero milioni. Che la versione teatrale debutta off-Broadway al limite del lockdown globale, nel 2019. Che il film è girato interamente in Sicilia. Che il protagonista, Peter Dinklage, è negli occhi della maggior parte di noi per Game of Thrones e che Erica Schmidt, regista e drammaturga a teatro e sceneggiatrice del film (oltre che sua moglie), in realtà non aveva scritto il ruolo pensando a lui. Che Joe Wright, il regista, non si è mai occupato di musical, ma di sogni e amore sì (Pride and Prejudice e Pan - Viaggio sull’Isola che non c’è da vedere, se ancora non l’avete fatto). Potrei andare avanti, ma non lo farò. Il motivo per cui ho chiesto di raccontare di questo film è l’Amore, un amore che arriva da lontano.
Sono andata a vederlo quasi solo per la musica firmata dai The National, gruppo indie-rock americano, non nuovo alle colonne sonore, ma vergine di musical. Li ho conosciuti nel 2017, sul lungomare di Ostia, durante la Maker Faire a cui partecipammo a Roma con i ragazzi del PiuLab. Era la prima uscita pubblica del progetto Cicatrici, il seguito è storia. Dei The National quella sera mi raccontava Valerio, futuro angelo custode, e l’album appena uscito che mi consigliò era Sleep well beast, ancora oggi uno dei pochi antidoti infallibili ai miei attacchi di panico. Perciò, a prescindere dalla qualità, Cyrano era già Amore prima di entrare in sala.
La trama è nota. Cyrano, ottimo poeta e spadaccino, è follemente e da sempre innamorato della bella Rossana, ma non ha il coraggio di dichiararsi per un proprio difetto fisico. Quando lei gli confessa di essersi innamorata di Cristiano, cadetto da poco arrivato in città (sano e bello, ma molto meno abile con le parole), e gli chiede di aiutarla, Cyrano accetta. In segreto, scriverà lui per Cristiano le lettere a Rossana, affidandogli quelle parole d’amore che non ha mai osato dirle.
Tutto nel film è di una bellezza disarmante: i luoghi, le parole, gli attori, i costumi (di un italiano, Massimo Cantini Parrini, candidato agli Oscar 2022), i movimenti coreografici... è un quadro, un ipnotico, delicatissimo acquerello. Anche per i non amanti del genere. Le acute parole di Cyrano, in musica acquistano potenza. E la scelta di Schmidt di sostituire l’originale nasone con il nanismo di Dinklage regala universalità al racconto, al senso di inadeguatezza e vulnerabilità, al timore di essere rifiutati che tutti, innamorati, abbiamo provato almeno una volta.
Quel Cyrano guerriero, combattente che ha la meglio da solo su dieci uomini, è lo stesso che trema con gli occhi lucidi mentre canta a Rossana: «Ogni volta che ti vedo / sono sopra atto / provo a dirti / dirti quanto ho bisogno di te / ma mi volto e scappo». Dualità che attraversa ogni personaggio, perfino il perfido De Guiche («Mi merito un po’ di gentilezza / Merito che il mio amore venga ricambiato / Come tutti») e i soldati al fronte, che col brano Wherever I fall meritano una nota in più. «Una delle canzoni più forti che abbiamo scritto nella nostra carriera», ha dichiarato la band.
Cyrano, a capo del battaglione, ordina al messaggero di aspettare le ultime lettere di ogni soldato prima di levarsi di mezzo per l’ultimo, forse fatale, attacco del nemico. Quell’ultima lettera è per tutti d’amore. Per papà, i figli, l’amore mai confessato: «Ditegli di non piangere affatto / Il paradiso è ovunque io cadrò». Un inno, a ritmo di marcia, all’Amore che non muore, nemmeno in guerra.
Riciclo le parole di una recensione del Cyrano di qualche anno fa: forte, fragile, libero. Questo è Cyrano, questo è l’Amore.
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iannozzigiuseppe · 2 years
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Dove hai seppellito il mio sogno
Dove hai seppellito il mio sogno
Dove hai seppellito il mio sogno ANTOLOGIA VOL. 276 Iannozzi Giuseppe LASCIARTI SU DUE PIEDI Ti sei ubriacata per l’ennesima volta E una volta a casa la passione, ch’era di fuoco dentro al ristorante, nel sonno è scemata Avrei dovuto lasciarti su due piedi insieme al cameriere, uscire dal ristorante e fumare una cicca… ho invece pregato che il rosso ti desse alla testa per una notte su due lati,…
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chez-mimich · 4 years
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DIVISIONISMO. LA RIFOLUZIONE DELLA LUCE. Che bel secolo per le rivoluzioni è stato il XIX! Intendo riferirmi alle rivoluzioni artistiche, naturalmente, perché per le altre vale il motto hegeliano per cui “tutto ciò che è reale è razionale” e morta lì come si usa dire, senza dare troppi giudizi. La rivoluzione della luce di cui parla il titolo della bella mostra sul Divisionismo al Castello di Novara, che ormai tutti i miei concittadini avranno visitato, è una rivoluzione formale, quella della scomposizione della luce e, come molte rivoluzioni ebbe i natali in Francia e poi fu anche in qualche modo "esportata" in Italia, anche se qualche storico dell'arte storce il naso solamente a sentirne parlare. Comunque sia, il Divisionismo italiano è stato un movimento molto importante e molto piacevole da gustare, nonostante qualche evidente "credit" e basta dare un'occhiata a "Il Ponte" di Pellizza da Volpedo del 1892 per notarne la sua derivazione "seuratiana". Anche Plinio Nomellini ci prova a fare l'impressionista alla Renoir, con i suoi "Baci di sole" del 1908, ed il bello è che ci riesce, con quel fogliame traforato dal sole che fa quasi lo stesso effetto di quello della celeberrima "Altalena" del Musée d'Orsay. E che il Divisionismo abbia sempre guardato a Parigi lo si può desumere anche da tanti piccoli segni, diciamo così "endogeni", come nelle didascalie: in quella a fianco al quadro di Angelo Barabino, si fa cenno alla mostra del 1912 che si tenne da Cova a Milano, e che guarda caso, si intitolava dei "Rifiutati"e che allude senza troppe cautele al "Salon de Refusées" parigino del 1863. Eppure quei due giovani ragazzi incantati e spaventati davanti alla loro creaturina, oggi ispira solo tenerezza, ma si sa, insieme ai tempi cambiano le "soglie di decenza". Ma non c’è, naturalmente, solo la luce nella pittura divisionista, come insieme all’en-plein-air impressionista, non c’era solo l’inondazione a Pont Marly, ma anche le ciabattine che Edouard Manet aveva infilato alla sua Olimpya. Insomma si tratta anche, e anche qui, di una rivoluzione di soggetti. E come non pensarlo guardando, dopo secoli di Madonne, Duchi o battaglie, sbirciando nell’Ovile di Segantini, con quella pastorella ipnotizzata dalla luce della lanterna e confortata dal calore del suo gregge? Ma ci sono anche quelle “Marie ai piedi della Croce” di quello “scapigliato” di Gaetano Previati, che sembrano poco adoranti e molto amanti (e magari anche un tantino feticiste). Anche l’allegoria di “Ave Maria sui monti” di Segantini, con quel bel serpentello, che così buttato lì con “nonchalance”, si era visto solo nella “Tempesta” giorgioniana, fa parte di questa rivoluzione. E poi vogliamo parlare dell’urlo della denuncia sociale, buttata giù così, senza troppi sofismi, in una meravigliosa “Riflessioni di un affamato” di Emilio Longoni, a cui addirittura si ispirò Black Edward per una famosa scena del suo musical “Victor Victoria”? Grande rivoluzione di luce ma anche di soggetti, poiché lo scamiciato de “L’oratore dello sciopero” dipinto sulla tela, è molto più credibile di un ometto che, in giacca e cravatta urla da un balcone di aver messo fine alla povertà. Chi ha orecchie per intendere, intenda e chi ha occhi per guardare, guardi.
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goldengr6ndpiano · 6 years
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Il corteggiamento perduto 🥀
Una volta si diceva “Se vuoi farti amare, fatti desiderare“.
Oggi non parlo di oggetti del piacere ma dell’attesa del piacere.
O meglio, una volta l’uomo corteggiava la donna, poi la donna ha imparato a corteggiare l’uomo. Infine il web ha diseducato entrambi.
Se si digita su Google “corteggiatore” si hanno in primis notizie e link su tronisti.
Io invece intendo, quello raffinato di una volta. Attento, garbato, che sapeva dosare silenzi e lusinghe per conquistare la donna desiderata.
Mai insistente perché si sa che non bisogna arrivare allo sfinimento.
Quello che faceva sorprese perché le femmine adorano essere stupite.
L’uomo che nonostante avesse altre amanti, ti faceva sentire la sua unica regina.
Nell’era dei social è tutto un clic, qualche emoticon (massì, è così facile mandare un bocciuolo di rosa disegnato anziché passare da “Interflora” e scrivere un biglietto) e le tempistiche sono velocissime.
L’arte della seduzione esiste ancora o è tutta ridotta ai selfie? Sì, perché oggi non si ha nemmeno voglia di sprecare tempo, di rischiare di essere rifiutati.
Raro oggi è colui che, invaghito di una donna, sa aspettare. O, per meglio dire, sa aspettarla.
Ho trovato un elenco sui vari significati del linguaggio del ventaglio e sullo scambio di informazioni fra uomini e donne nel XVIII° secolo.
Sir Richard Steele, nel “Tatler” del 4 Agosto 1709, scrisse:
Potete osservare che in tutte le assemblee pubbliche gli uomini e le donne sembrano separarsi per poi colpirsi l’un l’altro con occhiate: questo è il momento in cui il ventaglio, che è l’armatura delle donne, viene usato per lo più in difesa di se stesse, poiché la nostra mente è costruita dall’ondeggiare di questo piccolo strumento, e i nostri pensieri appaiono calmi o agitati in accordo con il suo movimento.🖋
Qui alcuni esempi:
– Portato nella mano destra: ‘Voi desiderate troppo’
– Ventaglio chiuso appoggiato sul cuore: ‘Avete conquistato il mio amore’
– Ventaglio chiuso che indugia sull’occhio destro: ‘Quando mi permetterete di vedervi?’
– Portato nella mano sinistra, aperto: ‘Avvicinatevi e parlate con me’
– Portato nella mano destra, di fronte al volto: ‘Seguitemi’
– Portato nella mano sinistra, di fronte al volto: ‘Desiderosa di conoscervi’
– Intrecciando le mani sotto al ventaglio aperto: ‘Dimenticatemi, Vi prego’
– Coprire l’orecchio sinistro con il ventaglio aperto: ‘Non tradite il nostro segreto’
– Tracciare linee sulla mano: ‘Vi odio’
– Passarlo sulla guancia: ‘Vi amo’
– Passarlo davanti agli occhi: ‘Scusatemi’
– Passarlo davanti alla fronte: ‘Siete cambiato’
– Lasciar cadere il ventaglio: ‘Saremo amici’
– Sventolarsi lentamente: ‘Sono sposata’
– Con il manico appoggiato alle labbra: ‘Baciatemi’
Da “Il Fatto Quotidiano”, articolo di Bettina Zagnoli
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Le vacanze sono ormai terminate e tutti siamo tornati ai posti di combattimento, una cosa non deve comunque mancare: lo svago.
Se tra tutti i passatempi, leggere è il vostro preferito, ecco qui una breve panoramica sui libri appena usciti ed in prossima uscita.
Fabio Genovesi – Il mare dove non si tocca
Il protagonista è un bambino di sei anni, Fabio Mancini, conteso dai fratelli di suo nonno che lo trascinano in imprese tutt’altro che adatte alla sua età. Fabio cresce così, fra caccia e pesca, senza venire troppo in contatto con i suoi coetanei. L’impatto con il mondo della scuola lo sconvolgerà, facendogli scoprire che esistono altri bambini come lui che interagiscono tra loro e rispondono ad abitudini che non fanno parte della sua quotidianità. [uscito il 5 settembre]
Giuseppe Genna– History
Horror fantascientifico che catapulta il lettore in una realtà nella quale il futuro è crollato nel presente, aggiornandolo e mutandolo. La tecnologia ha cambiato sé stessa e l’intera umanità, l’uomo è pronto a rinunciare alla sua natura e alla sua identità per ibridarsi con le macchine. Nella città più avanzata d’Italia si è installato un tecnopolo, in cui sta vedendo la luce un nuovo tipo di mente: un’intelligenza artificiale misteriosa e incomprensibile, interessata alla mente di History, una bambina che soffre di una forma di autismo assoluto. [in uscita oggi, 12 settembre]
Luca Doninelli – La conoscenza di sé
Quattro storie ambientate nella Milano contemporanea e quattro protagonisti alla ricerca della propria identità. Domande esistenziali moderne, dettate dalla società e dall’immagine che siamo costretti a costruirci per sopravvivere. L’esplorazione di quattro identità che racchiudono qualcosa di ognuno di noi. [in uscita il 14 settembre]
David Foenkinos – Il mistero di Henri Pick
In Bretagna c’è una strana biblioteca dedicata ai manoscritti rifiutati. Delphine Despero ci andava quando era bambina e sognava di riuscire un giorno a lavorare in mezzo ai libri. E così è stato perché, nemmeno trentenne, Delphine si è già fatta un nome nell’esclusivo mondo dell’editoria parigina. Così quando un’estate torna a trovare i genitori con il fidanzato scrittore, una visita alla biblioteca appare il modo migliore per sottrarsi alle invadenti attenzioni familiari. Tra gli scaffali i due amanti si imbattono in un manoscritto dal titolo intrigante «Le ultime ore di una storia d’amore». Delphine decide di seguire il suo fiuto e pubblicarlo. Il manoscritto diventa presto un enorme successo. L’autore si chiama Henri Pick e l’anagrafe dice che è morto qualche anno prima. La vedova giura che il marito non ha mai letto, e tanto meno scritto, una riga in vita sua. Eppure… Mentre la trama avanza e gli indizi, ma anche i depistaggi, si moltiplicano, un’unica domanda è sul punto di condizionare per sempre le vite dei protagonisti: chi è davvero Henri Pick? [in uscita il 26 settembre]
Roberto Costantini – Ballando nel buio
Nel 1974, quattro anni dopo la sua drammatica fuga da Tripoli, Mike “Africa” Balistreri è un giovane psicologicamente provato dagli eventi della sua intensa adolescenza libica. È uno studente di Filosofia all’Università di Roma venuto a contatto con l’estrema destra, ed è entrato nelle file di Ordine Nuovo, che – dopo essere stato messo fuori legge – si riorganizza clandestinamente per la lotta armata. L’estremismo politico degli anni di piombo, il passato e i suoi incubi tornano a bussare alla sua porta nel 1986, quando è ormai da tempo commissario di polizia e si ritrova a seguire le indagini sull’omicidio dell’avvocato e deputato Giulio Giuli, sua vecchia conoscenza in Ordine Nuovo. [in uscita il 28 settembre].
  Questi sono solo alcuni dei titoli che troverete presto nelle vostre librerie di fiducia, scelti tra i diversi generi per rendere l’anteprima quanto più eterogenea possibile.
Buona lettura!
Aislin O’ Reilly
Cosa bolle in pentola? Novità e ultime pubblicazioni dei vostri autori preferiti! Le vacanze sono ormai terminate e tutti siamo tornati ai posti di combattimento, una cosa non deve comunque mancare: lo svago.
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iannozzigiuseppe · 7 years
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DICONO GLI AMANTI RIFIUTATI
DICONO GLI AMANTI RIFIUTATI
DICONO GLI AMANTI RIFIUTATI
Iannozzi Giuseppe
DICONO GLI AMANTI RIFIUTATI (versione alternativa, inedita)
Fosti promessa di felicità Un momento fu abbastanza perché il sapor salato dell’estate sul finire ti donasse a un amore più gentile
Dicono gli amanti rifiutati che il cuore è a pezzi, diviso in due metà, e che senso non ha più la vita; verità? Su due piedi dir io non so, non anelo però a…
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iannozzigiuseppe · 6 years
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I ricordi affollano la mente e ti abbracciano
I ricordi affollano la mente e ti abbracciano
I ricordi affollano la mente e ti abbracciano ANTOLOGIA VOL. 110
Iannozzi Giuseppe
DICONO GLI AMANTI RIFIUTATI
Fosti promessa di felicità Un momento fu abbastanza perché il sapor salato dell’estate sul finire ti donasse a un amore più gentile
Dicono gli amanti rifiutati che il cuore è a pezzi, diviso in due metà, e che senso non ha più la vita; verità? Su due piedi dir io non so, non anelo però a…
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