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#bovisa
theresmtstrange · 2 years
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bananartista · 1 month
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(b)anana SHOW!
Nell’ambito di Bovisa Arts District (https://www.instagram.com/b.a.d.milano/) Sabato 5 Aprile dalle 19:00 alle 21:00 concerto e mostra di (b)ananartista Sbuffuff presso i Banana Studios (via Mercatini 16, Milano)Con la partecipazione di Un Artista Minimalista, Zoppone ed il Vampiro Fribs Oetoth.
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juanitomane · 1 year
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Mazda MX-5 Skyactiv Technology #mazdamx5 #tigros #bovisa #hpcvlautochevoglio (presso Bovisa, Lombardia, Italy) https://www.instagram.com/p/ClbS8wstva2/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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radicalgraff · 8 months
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"The police kill"
Seen in Bovisa, Milan
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pomegrenatefeedback · 3 months
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Che la protagonista di A bout de souffle sia diventata prima la mia controparte evil e poi un ragno enorme con i tacchi dipinto sul muro di un parco di Bovisa è stato uno (s)piacevole imprevisto e fraintendimento.
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msv-photography · 1 year
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Fuzzy status no. 119xxx “Please refill” #fotografomilano #streetart #graffiti #onthewall (presso Politecnico Bovisa) https://www.instagram.com/p/CnH2pTjsf5v/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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giulietti14 · 1 year
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Aprire le bottiglie: livello non sbloccato (presso Bovisa Urban Garden) https://www.instagram.com/p/Cmg5T9zoiAV/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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colonna-durruti · 1 year
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OSSERVATORIO DEMOCRATICO SULLE NUOVE DESTRE
LUCA ROSSI
Milano, Il 23 Febbraio 1986 Luca Rossi, giovanissimo (20 anni) militante di Democrazia Proletaria viene colpito da un colpo sparato dall’agente della Digos Pellegrino Pollicino. Muore poco dopo il trasporto in ospedale. Sua unica colpa quella di essersi trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato. Luca si trovava il Piazzale Lugano, in Bovisa, e stava per prendere l’autobus. L’agente Pollicino, coperto dalla Legge Reale, aprì il fuoco in circostanze mai chiarite contro una macchina che si stava allontanando. Aprì il fuoco ad altezza d’uomo e colpì Luca uccidendolo. Inutile dire che la Questura tentò subito di alzare una cortina fumogena sull’episodio e che l’agente Pollicino non pagò mai per quell’omicidio.
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bananartista · 1 month
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Naso o cappello? - Corpus mitopoietico - Entity N° 16038
Acrilico su tovaglia gialla Exhibition @bananastudios_milano durante @b.a.d.milanoFotografia di @jessicaticozzelli.photography
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omarfor-orchestra · 1 year
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Che zona di merda Bovisa mamma mia
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avvocuoca · 2 years
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Domeniche in posti dove il tempo sembra essersi fermato @circolobovisa. Ottima esperienza, da rifare con le persone cui si vuole bene. #brunch🍴 #domenica #checaldochefa☀️ #baldacrew #circolidiquartiere #postibelliamilano #avvogram (presso Circolo Bovisa) https://www.instagram.com/p/CgHnY8hMLQd/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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lamilanomagazine · 12 days
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Milano, inaugurata la "nuova" Skate Bowl di via Saponaro a Gratosoglio
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Milano, inaugurata la "nuova" Skate Bowl di via Saponaro a Gratosoglio E' Gratosoglio la tappa più recente del progetto dell'Ufficio Arte negli Spazi Pubblici del Comune di Milano e YesMilano, "Un nome in ogni quartiere": la diciassettesima, per la precisione, ma anche la prima realizzata grazie al sostegno di Fondazione Claudio De Albertis e di Fondazione di Comunità Milano. E' stata inaugurata oggi alle 17 con una festa di quartiere la Skate Bowl di via Saponaro, un luogo di aggregazione giovanile che sarà valorizzato con una innovativa opera di arte pavimentale realizzata da Giulio Vesprini. "Un nome in ogni quartiere" prevede la realizzazione di murales partecipati nelle varie zone di Milano, coinvolgendo la comunità locale nell'esecuzione di opere che diventeranno un punto di riferimento per la zona, generando un racconto territoriale che contribuisce alla costruzione identitaria dei quartieri stessi e della città nel suo insieme. Il progetto ha già portato alla creazione di murales in 16 quartieri della città: Bovisa, Portello, Lorenteggio, Città Studi, Baggio, Quarto Oggiaro, Porta Romana, Gallaratese, Corvetto, Stadera, Padova, Maggiolina, Dergano, Cimiano, Crescenzago, Affori. Nel caso di Gratosoglio non è un muro ad ospitare l'opera pittorica, ma la superficie orizzontale dello skatepark, sulla quale l'artista urbano Giulio Vesprini ha impaginato, campionando i colori principali dell'ambiente circostante, l'opera archigrafica "Gratosoglio-G0073". La produzione è frutto dell'ascolto e della collaborazione con la comunità di skaters del quartiere, raccolta in un collettivo informale, e con l'associazione Street Is Culture, coinvolgendo nella progettazione tecnici dei colori, skater e fruitori dello spazio. Dopo Gratosoglio, "Un nome in ogni quartiere" proseguirà nei prossimi mesi con altri progetti di arte partecipata, sempre sostenuti da Fondazione Claudio De Albertis e Fondazione di Comunità Milano. Si stanno ponendo le basi per diversi quartieri da Giambellino, a Vigentino, via Padova e oltre, alla ricerca dei luoghi più adatti.  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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b0ringasfuck · 24 days
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A proposito di Sala che vuol far vincere il CDX.
Chiaramente come per la statua con fuori le tette, arriveranno i fasci a lamentarsi anche di questo provvedimento, quando sono di solito i primi promotori di divieti.
Ricorda molto la storia di Chinatown o di via Dante.
Il comune dispensa licenze senza un piano, senza servizi, senza occuparsi dell'arredo urbano, le zone crescono di valore immobiliare senza che il comune si preoccupi dei servizi, dell'arredo urbano.
Commercianti e residenti frignano.
Si arriva al bivio dove il comune potrebbe scegliere di accontentare quelli che rompono di più i coglioni (commercianti e residenti) o risolvere la situazione.
Quando prende la decisione che risolve il problema (tipo la pedonalizzazione di via Dante), che finisce per andare a vantaggio anche e soprattutto di quelli che frignavano, poi quelli che frignavano si scordano di quello che è successo e frigneranno ancora per altre situazioni simili.
Gli appartamenti in centro costano un rene, costano un rene anche perchè in centro ci sono servizi, negozi, la vita notturna che in realtà ne alza il valore, il turismo. E pure quello che ci abita, in case da 7K euro/mq se ti va bene, quando va a fare l'apericena, non va mica alla Bovisa.
Però... "nessuno si scorda la periferia"...
Oh peccato che Sala sia proprio deciso a far vincere la destra, poteva finirmele un po' di piste ciclabili.
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popolodipekino · 4 months
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Domani una grande occasione
Poi, dopodomani, se occorre, torniamo pure come prima, si ricominci pure a fare le carogne, a litigare, a odiare, a cercar di fregare il prossimo, si riprenda pure ad amare così ridicolmente noi stessi, a sfogare le basse cose dell'animo. Ma domani! In gamba, o amici, signore e signori. Dopo cinque anni di pausa, domani per la prima volta viene offerta una eccezionale occasione (ed è inutile ridacchiare con quell'aria superiore, diciamo pure cretina, come fa quel signore là in fondo). Dopo cinque lunghi anni lo spirito del vecchio Natale sarà di nuovo tra noi, un po' dappertutto, questa antica favola che non si consuma mai. Non soltanto nelle chiese, anche fuori a San Babila e alla Bovisa, all'ospedale e tra le macerie, sui marciapiedi di via Padova, nei cimiteri, nei tram e nelle guardine, Dio santo, e basterà veramente poco, basterà far così con la mano perché diventi anche nostro. Non bisognerà stringere i denti, domani, per essere buoni, perdonare non costerà più fatica, né sorridere ai molti difetti della nostra esistenza; perfino la miseria e il dolore, con minimo nostro sforzo, si circonderanno in qualche modo di luce. Tante cose difficilissime, come il sopportare la vista del prossimo, diventeranno un giochetto. Ora non vi domandiamo di impegnarvi. In seguito, se lo riterrete necessario - lo abbiamo già detto - tornerete pure alle solite carognate. Non vi chiediamo giuramenti o promesse. Più tardi, insomma, si vedrà. Ma, domani! Dopo tutto è il primo Natale decente dopo tanti anni, ce n'eravamo quasi dimenticati. Lasciatevi andare, dunque, non datevi delle arie, per carità, quando avvertirete nell'aria, invisibile, la grazia di Dio che è tornata a cercarvi. Dimenticate per un giorno i soldi, il dolore, il sangue. Sorridete finalmente, anche senza nessuna apparente ragione. Guardate le facce degli altri uomini con maggiore calma e vi accorgerete che non sono poi così esecrabili come vi sembravano ieri. Non rispondete male, non dite bugie, un'occasione simile vi capiterà solo una volta all'anno e che cosa volete che siano cinquanta, sessanta altre giornate come questa? Non sarebbe una pazzia sprecarle? E voi, giovanotti, che solitamente siamo costretti a giudicare molto male, lasciate stare il mitra, domani. Panettone o no, cercate anche voi una stanza calda di umana simpatia e statevene quieti un pochino. Per le strade deserte passeranno cittadini con pacchi di biglietti da mille e diamanti? Provate a lasciarli stare. Guardateli se mai dalla finestra senza spaventarli. Anche per voi, giovanotti irrequieti, quella tal cosa sarà dovunque distribuita nella stessa identica proporzione che per noi, non crediate alle volte di essere dimenticati. Anche voi, dunque, sorridete con le vostre caratteristiche facce patibolari; date, a titolo di esperimento, dieci lire al povero, accendete lumini, costruite presepi, entrate magari in chiesa un istante, a vedere se non altro, per quello che costa! Scommettiamo che le vostre tipiche facce non saranno più tanto patibolari, che diventeranno quasi simpatiche? Almeno domani, ripetiamo, in via assolutamente provvisioria, senza impegni per l'avvenire. Dopo cinque anni di buio, non sarebbe una bestialità lasciar perdere così formidabile occasione? E poi chissà che il giorno dopo, può anche darsi, chissà che qualche pezzetto di Natale non vi rimanga attaccato addosso. Basterebbe anche un pezzetto molto piccolo, il Cielo in fondo si accontenta di poco, non vi si domanda di più. (Corriere Lombardo, 24 dicembre 1945) da D. Buzzati, Il panettone non bastò
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bikewalden · 6 months
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un CONDOMINIO ECOLOGICO
Intervista a Aldo Sachero, Graziella Antoniotti, Marta Fazi, Gianluca Ruggieri Realizzata da Luciano Coluccia, Enzo Ferrara
IL CONDOMINIO ECOLOGICO
Da un gruppo di genitori l’idea di mettersi assieme per occuparsi del proprio quartiere in trasformazione. Un condominio di sei piani costruito all’insegna del risparmio energetico, ma anche della qualità della vita. Intervista a Aldo Sachero, Graziella Antoniotti, Marta Fazi, Gianluca Ruggieri.
Marta, Graziella, Aldo e Gianluca sono amici, inquilini e soci della cooperativa “Bovisa – casa ecologica”, che ha realizzato nel 2001 a Milano, in un ex quartiere industriale, il più grande condominio eco-compatibile d’Italia. Composta di 53 appartamenti, realizzata secondo criteri di attento risparmio energetico e sostenibilità ambientale, questa “casa” oggi fa scuola, tanto da essere adottata come modello del marchio di certificazione per le case ecologiche.
Una Città n° 160 / 2008 Novembre
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gasstudio · 7 months
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