per la giornata internazionale della donna dovrebbe essere così, che la suddetta va a lavorare per affermare l’importanza dell’impiego femminile ai fini dell’indipendenza economica e della realizzazione personale, mentre i colleghi maschi non osano mettere un (1) piede fuori di casa perché già sfilandosi le ciabatte hanno iniziato a rompere i coglioni. hashtag lotto marzo
un* passa il pomeriggio a stare dietro al pane e poi sua madre lo sforna ancora mezzo crudo perché non riesce ad aspettare 10 minuti per riscaldare la sua cena cucinata 3 giorni fa
Sometimes taking mental health advice from Tumblr is an EXCELLENT idea: I’m off to re-read E’ una foresta, questa metropoli senza di te & Siamo una sconfitta perfetta in cucina. Fuck reality, give me fanfics.
Passato mezz’ora a scorrere lo shop online di un sexy shop di Milano vagheggiando l’acquisto di abbigliamento succinto in latex e strumenti finalizzati a commettere le peggiori abiezioni mentre attualmente mi trovo sotto tre strati di pile, con calzini di lana, leggero mal di testa e nausea, reduce da due ore di pulizie coatte. I miei unici contatti sociali sono due/tre coppie di fidanzati e per non farmi mancare nulla in tre giorni ho ingurgitato 3/4 del barattolo medio di Nutella, 3 pacchi di biscotti di cui uno dopo aver preso in braccio un neonato piangendo quando cazzo è successo che sono diventata una zitella disperata error 404 io mi credevo ancora una femme fatale neoventenne
Questo è un video sull'identità di genere che, secondo quanto riferito, viene mostrato agli alunni di quarta e quinta elementare nel distretto scolastico superiore del Wisconsin.
Nel video, due bambini discutono della differenza tra “sesso” e “genere”.
Mentre un dottore racconta ai genitori che hanno avuto due gemelli – quello con il pene è un maschio e quello con la vulva è una femmina – uno dei bambini esclama “Woah! Freniamo, gente!” "L'aspetto esteriore del tuo corpo è solo una parte della storia", dice la bambina al medico.
Mentre il tuo sesso si riferisce “alle parti del tuo corpo”, il bambino dice: “Il genere è come ti senti nel tuo corpo e chi sai di essere”.
(fonte: t.me/consenso_disinformato)
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Non commettere l'errore di pensare che sta accadendo fuori dall'Italia. Non credere nemmeno per un secondo che questo schifo non riguarda tutti.
stasera proverò ad usare tumblr come quando ero ragazzina, come quando nessuno mi conosceva e il sentirmi giudicata era l’ultimo dei miei pensieri. è da un po’ che sento il bisogno di sfogarmi qui sopra ma sono costantemente frenata da una sorta di paura apparentemente senza senso. mi sono ripromessa più e più volte di non cedere alla tentazione e di non commettere azioni che potessero ferire la mia salute, fino all’altra sera. un paio di giorni prima dell’accaduto la vocina nella mia testa, che tanto mi ha tenuta compagnia per molti anni, si è fatta sentire rumorosamente, impavida come non mai. ho cercato di frenarla, di non ascoltarla e fare finta di niente. ci ho provato, ma è bastato essere un minimo su di giri che ho ceduto all’impulso. io continuo a dire che non so perché l’abbia fatto, che non ho ragioni per aver commesso una cosa simile ma la verità è che aspettavo questo momento da tempo. l’ho assaporato, ho tolto tutto ciò che in mia convinzione mi deforma e continuato finché di me non è rimasto solo ossigeno nei polmoni. inutile dire che io ora sto facendo finta di niente, sto vivendo le mie giornate come se nulla fosse successo, come se io stessi comunque bene. ho paura che questa sia la classica “goccia che fa traboccare il vaso” perché è così che funziona. parlarne è difficile, ammettere agli altri, a voce alta, tutto questo è vergognoso, umiliate. mi sento umiliata da me stessa e questo odio smisurato verso le mie azioni mi costringono a pensare che oramai farlo una, due, tre, cento volte non cambi la situazione. sono delusa del mio comportamento, sono delusa perché ora come ora posso dire con certezza che queste sono scelte prese e ben pensate. che una parte di me sapeva che in quella determinata situazione e circostanza sarebbe stato semplice, che sarebbe andato tutto secondo i piani che la mia parte malata idealizzava da tempo. io non voglio rimproverarmi troppo, ho timore nel farlo. vorrei solo capirmi meglio e cercare di consolarmi ma è così difficile. appena incontro un problema lo scanso, ci passo sopra, lo evito. non riesco ad affrontare niente senza la paura di crollare e questa cosa prima o poi mi si ritorcerà contro. mi sento sola in questa situazione, mi sento non capita da chi mi sta intorno, da chi fa finta di niente nonostante sapesse determinate cose. mi sento presa in giro. mi tengo impegnata il più tempo possibile, mi riempio di cose da fare per non concentrarmi su quanto io, anche se in modo più lento e meno continuativo, mi stia rovinando. la sera a letto, quando sono da sola, non riesco a evitare tutto questo e ogni notte sono terrorizzata da ciò che la mattina seguente dovrò affrontare, per ciò che la mia mente ha pensato nel mentre sono circondata da buio e silenzio, e che la parte razionale quando mi alzo dal letto il giorno dopo deve affrontare.