Tumgik
#e adesso anche questo
gelatinatremolante · 1 year
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Pronto a denunciare Instagram perché mi ha fatto scoprire che il gattino bellissimo di una serie di video molto stupidi ma che mi facevano ridere tantissimo non c'è più e adesso la giornata, la settimana e tutta la mia vita sono rovinate per sempre.
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deathshallbenomore · 9 months
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il senso di immotivato ma strisciante e inesorabile astio verso coloro che si occupano di gender studies
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omarfor-orchestra · 1 year
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fine ill bite. cos'è shake in []?
Shake - Shakespeare in teen è la nuova miniserie di Raiplay che uscirà sulla piattaforma il 14 aprile. È Otello in chiave moderna, in cui degli adolescenti scoprono l'amore e la gelosia (e la lesbicità posso aggiungere?) con un cast di giovani attori che sinceramente non vedo l'ora di vedere
Qui qualche info in più: x
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elipsi · 7 months
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now i have to complain a bit about inconsequential shit
#allora. nella nuova residenza mi sono fatta questo gruppetto di amiche (che erano già amiche tra di loro da tanto) e mi trovo anche bene#con un paio non ho tantissima confidenza ma vabbè#una di queste quando a ottobre si era laureata mi aveva invitato all' ultimo alla sua festa di laurea#aveva fatto tipo il gruppo whatsapp con tutti gli invitati due settimane prima mettendo tutte quelle delle gruppetto tranne me#e sinceramente chissene è la sua festa invita chi vuole#ok. due o tre giorni prima mette anche me senza dirmi niente#io ci sono pure andata e ed è stata una bella serata anche perché lei adesso se ne va per la magistrale e non la vedrò più#e quindi ci siamo commossi un po' tutti#durante io le faccio ''ma dai almeno per la mia laurea ci ritroviamo'' e lei tutta commossa che dice ''ah quindi vuoi invitare pure me?''#perché vabbè sa anche lei che non siamo vicinissime#quindi adesso che è ora della mia laurea io le mando un messaggio per chiederle se riesce a venire#e lei lo legge e non mi risponde per tre giorni di fila 😐#ieri sera me ne sono un po' lamentata con le altre del gruppetto che mi hanno detto che fa sempre così si dimentica di rispondere#e stamattina ho visto che mi ha risposto con un tripudio di emoji carine#e adesso mi sta venendo il dubbio che le altre le abbiano detto qualcosa?#e in tutto questo. se non vuole venire per qualsiasi motivo me lo può dire in faccia#così evito pagare 13€ in più al bar per la sua presenza#invece di fare sti giochini di merda.#thoughts? mi sto facendo film mentali?
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themhac · 2 years
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fare il rewatch di the oc per avere una serie comfort di quelle che guardavo da piccola? mmmh grandissima idea
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lonelysmile · 1 year
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il bello/brutto dell'università a livello di relazioni è che ogni giorno o non parlo con nessuno o parlo con persone diverse ma nessuna di queste è mia amica
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asterargureo · 2 years
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My personal trainer sempre una certezza
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blogitalianissimo · 4 months
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Perché la protesta contro l'eurovision?
Perché a noi i sionisti non piacciono, e se, giustamente, escludi dalla competizione la Russia per quello che sta facendo all'Ucraina, devi fare lo stesso con Isr*ele che sta compiendo un vero e proprio genocidio ai danni dei palestinesi. Ovviamente questo non è un problema solo degli ultimi mesi, è da oltre 70 anni che i palestinesi vengono vessati, ma da ottobre fino ad adesso sono stati uccisi 30.000 civili, tra cui una marea di bambini e minori. È agghiacciante, e se nemmeno questo basta ad escludere quegli assassini dalla competizione di che parliamo.
Per scrupolo ho condiviso tutti i contatti possibili della Rai, sperando che, anche grazie a Ghali e Dargen che hanno alzato la voce, più gente possibile si unisca alla causa.
Se non verremo ascoltati sono pronta a boicottare l'Eurovision, quest'anno e i prossimi, e da quello che leggo anche altra gente è della mia stessa opinione, e ne sono felice.
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deathshallbenomore · 1 year
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omarfor-orchestra · 10 months
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Buongiorno mi sono svegliata col sangue avvelenato
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kon-igi · 6 months
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QUESTA È UNA STORIA CHE NON SO COME COMINCIARE A RACCONTARVI
È una storia triste con un finale velato di speranza che però non riesce a diminuire in me la tristezza, visto che è troppo spesso ripetuta ovunque nel solito loop di solitudine e sofferenza.
Non a caso ho deciso di raccontarla solo adesso e a taluni potrà sembrare che io mi voglia agganciare furbescamente al trend 'femminicidio' e con questo post fare virtue signaling.
Tutt'altro, credetemi.
Questa storia parla del coraggio di una ragazzina di 20 anni, l'unica reale protagonista, mentre noi come famiglia, semmai, abbiamo avuto solo il merito di essere al posto giusto al momento giusto.
Ricordate questo: AL POSTO GIUSTO AL MOMENTO GIUSTO e poi nella chiusa a questo post capirete.
Anche se dubito fortemente che conosciate lei o siate venuti a sapere della sua storia, per un mio senso di riservatezza cambierò molti particolari, senza però far perdere mai il senso di quanto accaduto.
Mia figlia piccola aveva una compagna di studi con la quale era rimasta in contatto anche dopo la maturità e una sera questa ragazza è venuta a cena a casa nostra, su strana insistenza di nostra figlia perché era già tanto tempo che non si vedevano, tranne qualche messaggio con cui lei la teneva informata sullo stato di salute del fratellino di 7 anni, affetto da una forma aggressiva ma curabile di leucemia.
Avevamo capito che era successo qualcosa e infatti questa ragazza, durante la cena, ci confida che lei, la madre e, soprattutto, il fratellino sono da anni vittime di maltrattamenti psicologici e fisici a opera del padre.
E noi, su insistenza di nostra figlia che è riuscita a convincerla, siamo state le prime e uniche persone alle quali trova finalmente la forza di dirlo, visto che il padre aveva costretto la madre a chiudere i contatti con ogni parente e cerchia di amici.
Erano sole, la madre non lavorava e tutti dipendevano da un unico stipendio, quello del padre, che inoltre decideva quando e quanto potessero uscire di casa.
Una storia di abusi familiari come tante, solo che invece di sentirlo in un telegiornale ce le stava raccontando di persona una ragazzina smilza e che sorrideva triste per l'imbarazzo.
E poi ho visto gli occhi di mia figlia, pieni di rabbia e indignazione ma scintillanti anche di qualcos'altro... speranza, anzi, convinzione che noi potessimo aiutarla.
Con un peso enorme nel cuore, le abbiamo allora parlato tutta la sera, l'abbiamo consolata, consigliata e spronata a fare quello che la madre non aveva più la forza di fare: denunciare ai carabinieri e rivolgersi a un centro antiviolenza.
E mentre lei piangeva lacrime di gioia per aver finalmente trovato qualcuno con cui aprirsi, le arriva un messaggio wathsapp sul telefono con una foto.
Una foto da suo fratello.
Che si era fotografato il naso.
Rotto e sanguinante.
E il messaggio sotto diceva 'Papà ha picchiato la mamma e poi me. E poi se n'è andato'.
Un bambino di 7 anni con la leucemia che deve andare a fare la chemio due volte a settimana.
A vederlo scritto pare assurdo pure a me, una di quelle brutte sceneggiature per una fiction rai in prima serata ma il fatto era che stava succedendo di fronte ai nostri occhi e non so come io sia riuscito a non prendere una delle mie asce appese al muro per andare schiantarlo in due come un ceppo marcio.
Lei, però, non si scompone più di tanto e ci dice 'Adesso vado. Ci penso io' con un tono che nascondeva stanchezza e abitudine... ma forse anche qualcos'altro di nuovo.
Vent'anni anni e ci pensava lei, quando noi - cinquantenni - eravamo solo riusciti a dire delle belle parole, tutto sommato inutili.
Prende ed esce, con noi che le andiamo dietro urlandole di chiamare subito i carabinieri e cercando di andare assieme ma lei sembra essere molto decisa, finché le luci posteriori della sua macchina non scompaiono nella notte.
Minuti, decine di minuti e poi ore ad aspettare notizie, senza conoscere il suo indirizzo e senza sapere dove mandare qualcuno a controllare.
Poi squilla il telefono. È lei. Ci racconta che quando è arrivata a casa ha subito controllato che non ci fosse la macchina del padre, è entrata e ha chiuso la porta da dentro lasciandoci le chiavi sopra. E quando il padre, ore dopo, ha provato a entrare e, non riuscendoci, ha cominciato a dare in escandescenze, ha chiamato i carabinieri dicendo loro che aveva picchiato la madre e il fratello.
Carabinieri che, ovviamente, lo hanno beccato mentre prendeva a calci la porta di un appartamento con dentro una donna e un bambino sanguinanti per le botte ricevute.
Nonostante tutto, quella notte non siamo riusciti a dormire.
Il giorno dopo mi arriva un audio su whatsapp (le avevo dato il mio numero per emergenza) e per quanto forse avrei potuto postarvelo qua per farvelo ascoltare, preferisco trascrivervelo
'Ciao, sono E. Ti volevo dire che ieri sera siamo stati al pronto soccorso e io ho insisitito con i medici che facessero tutte le foto a mamma e L. e che poi chiamassero la polizia che c'è dentro. L. è stato coraggioso e ha raccontato tutto, poi anche mia mamma ha trovato il coraggio di parlare. Ora stiamo andando al centro antiviolenza di Parma così ci aiutano con gli avvocati e magari ci trovano anche un altro posto dove andare. Io vi volevo ringraziare perché per la prima volta in vita mia mi sono sentita in una famiglia vera che capiva il mio dolore e la mia paura e con voi ho trovato la forza di parlare. Grazie di essere così meravigliosi'
Io ogni tanto ascolto quell'audio e poi le telefono per sapere come va. Lo ascolto perché, vedete, non mi sembrava che avessimo fatto chissà che cosa ma il tono della sua voce diceva tutto il contrario.
E allora mi sono ricordato di quella vecchia storia del ragazzino con la gamba rotta al quale ho fatto compagnia mentre aspettavamo l'elisoccorso e di come i genitori, mesi dopo, mi hanno riconosciuto in mezzo alla folla e mi sono venuti ad abbracciare come se gliel'avessi riattaccata, quando io mi ero limitato solo a rassicurarlo in attesa dei soccorsi.
Però ero al posto giusto al momento giusto.
Quel posto e quel momento, però, che non sono e non accadono mai a caso alla persona che sa cosa sia la sofferenza.
Se questo mondo non vi ha reso cattivi - e se siete arrivati a leggere fin qua non solo non siete cattivi ma anzi molto pazienti - allora avrete capito che il posto giusto al momento giusto è quello in cui siete ora, nello stesso frammento di tempo in cui decidete di spostare gli occhi dal centro del vostro dolore personale alla consapevolezza di quello degli altri.
Come non mi stancherò mai di dire, una mano protesa salva tanto chi la stringe quanto chi la tende.
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sofysta · 2 months
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Qualcuno pensa che sia molto semplice per me lavorare e vivere a Parigi, altri dicono anonimamente che mon ce la farò mai e che sto perdendo tempo. Perchè ormai le persone pensano pure al posto tuo, giudicano al posto tuo, si fanno 4 conti al posto tuo e credono che sia corretto ergersi sul podio delle verità assoluta. Ebbene io non dico di stare male o che me la stia cavando male qui, ma ripeto che il primo mese e mezzo ho vissuto sul filo del rasoio e non sto qui a raccontare tutti gli escamotage per mangiare la sera. Cmq sia ci sono riuscita e adesso lo stipendio mi permette di stare quantomeno tranquilla. Ma vi svelo un segreto. Pago affitto degli alloggi, abbonamento Navigo mensile, ricarica cell, mensa disneyland al 50%, ed in 2 mesi e mezzo ormai sono uscita a cena solo due volte. Cosa voglio dire? Che può sembrare facile o no pensate quel che volete ma in questo lavoro, come molti altri lavori all'estero, se non cerchi di far quadrare i conti inizialmente per quanto mi riguarda te ne puoi tornare a casa è vero, ma questo accade se non sei ferma sul tuo obiettivo e se cominci a spendere andando in giro ovunque. Io ne ho 1 di obiettivo ( anche abbastanza grande) e sto camminando, a volte correndo, altre inciampando o sbattendo contro un muro e dovesse dipendere da me non mi fermerò mai, come non mi fermeranno le ipotesi altrui.
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ilpianistasultetto · 4 months
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Questi giorni non si parla d'altro che di blocchi stradali degli agricoltori, bloccano strade perche' i guadagni sono ridotti al lumicino viste alcune normative europee, aumenti di carburante, di mangimi e anche la fine di esenzione IRPEF. Sono imbufaliti perche' i loro prodotti gli vengono pagati pochissimo e rivenduti a tantissimo. Eh, gli agricoltori.. Mi riviene in mente mia Zia Maria, sposata con quello che poi divenne mio zio Mario. Furono gli unici della parentela fino al terzo grado a rimanere su quelle colline ascolane a fare gli agricoltori. Trent'anni di agricoltura campando con i loro pochi prodotti, con qualche contributo annuale dello Stato, zero tasse e contributi previdenziali figurativi ovvero, non si pagavano contributi ma risultavano come pagati ai fini pensionistici, questo prevedevano ( e prevedono ancora) certe leggi proprio a tutela di chi rimaneva o entrava nel mondo dell'agricoltura. Poi, e' arrivato il momento della pensione ( a 60anni). Sui 900 euro lui e 900 lei. Poi e' arrivato il momento dell'invalidita' civile per mio zio Mario e dopo qualche anno anche per mia zia Maria, 400 euro cadauno. Perche' racconto tutto questo? Semplice! Due persone che per una vita intera non hanno mai versato una lira di tasse ma che hanno usufruito di sanita' per loro, scuole per i figli, di pensioni e da qualche anno di casa di cura. Insomma, sembra brutto quantificare ma direi una cifra importante. Sapete, di agricoltori come i miei zii ce ne sono migliaia di migliaia nel nostro Paese e tutti nelle loro stesse condizioni. Sono quelli che adesso bloccano le strade per lanciare il loro grido di dolore, pronti a marciare su Roma. Manifestano contro chi, nel bene e nel male li sostiene da 70anni e non un fiato contro chi gli impone i prezzi, contro i grossisti e la grande distribuzione, quelli che gli tengono il cappio intorno al collo. Gente che applaude e vota convintamente chi stravede per il libero mercato ma..non per loro, non per loro. Loro vogliono le massime tutele possibili, il libero mercato va bene per tutti gli altri. Inutile dire che sto dalla parte degli agricoltori ma solo di quelli consapevoli, non dei furbetti o degli sciocchi, quelli che protestano sbagliando bersaglio. Non si puo' battere le mani a chi racconta le bellezze del capitalismo e poi lagnarsi quando si viene chiamati a pagare il conto. Non ci si puo' spellare le mani a favore di chi butta miliardi e miliardi di euro per sostenere le guerre dei potenti prepotenti e poi, un domani, lagnarsi perche' si e' invasi dal grano ucraino. Non si puo' votare chi promette "mai patrimoniali' per i grandi capitali e poi lagnarsi che mancano gli aiuti all'agricoltura. Quella parte, per me, puo' andare tranquillamente a fanculo e mi resta difficile dare loro solidarieta'.
@ilpianistasultetto
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amespeciale · 2 months
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Acqua sono stata,
questo lo so.
Sono stata acqua e vento.
Una pioggia su qualcosa
che ero stata tempo addietro.
Un giuramento.
Un’attesa.
Un bastimento fra onde altissime.
Forse anche il mare.
E dunque – di cosa dovrei avere paura
adesso.
Mariangela Gualtieri
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missrainworld · 10 months
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Per una piccola parte di me <3 0.1
La parte più difficile in ogni cosa è iniziare, come adesso. Non è facile trovare le parole giuste per aprire la strada alle milioni di cose che vorrei dirti. Ogni inizio è spaventoso, difficile. E me lo ricordo che qualche mese fa di paura ne avevo tanta, temevo tutte le cose che avremmo dovuto vivere.
Tu sei la prima volta in cui ho perso il controllo, in cui mi sono buttata nel vuoto e mi son detta 'Ora o mai più'. Perché in fondo te lo senti che alcune cose puoi farle solo in un determinato momento e che non c'è altro tempo per viverle.
Sei il mio momento giusto, su questo non ho dubbi, mi sei piombato addosso per caso e senza alcuna pretesa, nessuna forzatura e nessuna speranza, sei rimasto.
A volte mi chiedo perché, dopo aver visto tutto il casino che sono, tu sia rimasto. Non hai neanche dovuto lottare per entrarci nella mia vita, perché ti avevo lasciato ogni porta aperta, era troppo tempo che non davo così tanta fiducia a qualcuno ma stranamente con te mi sentivo al sicuro. E ci sono tutti gli ingredienti le farfalle, le palpitazioni, l'impazienza di essere tua.
Ci sono tutti gli ingredienti perché tu possa distruggermi e forse, per la prima volta, voglio correrne il rischio.
Probabilmente, anzi, sicuramente mi sono innamorata prima io ma come dovevo fare? Quando mi guardavi e mi parlavi di filosofia, di storia, cose che non mi hanno mai preso, ma che dette da te diventavano la cosa più interessante del mondo.
Non mi sono innamorata di te perché necessitavo di avere qualcuno al mio fianco, sono sempre stata bene da sola.
Non mi sono affezionata a te perché avevo bisogno di qualcuno che mi rendesse felice, ne perché stessi cercando qualcuno con cui stare.
In realtà, non cercavo proprio nessuno.
Mi sono innamorata di te perché mi sono sentita apprezzata, perché sei l'unica persona che mi restituisce tutto l'amore che do. Mi sono innamorata di te perché mi fai stare tranquilla, potremmo anche stare seduti senza dire nulla e guardare tik tok ed io non avrei ansia.
Siamo così simili ma in certi sensi così diversi, eppure sei esattamente quella parte che mi manca per essere come vorrei.
E' bastato un istante, uno sguardo e ti ho riconosciuto, come se in fondo ti avessi sempre aspettato. Delle volte sono istanti piccolissimi a cambiarci la vita, momenti così insignificanti da non rendercene nemmeno conto, ogni tanto mi chiedo cosa starei facendo ora se non ti avessi mai scritto, se tu non mi avessi mai baciata, se fossimo rimasti solo amici.
La maggior parte delle persone si limita al “mi piaci”, Kierkegaard invece scrisse: “Ti muovi costantemente sulle onde dell’intuizione; eppure, ogni singola somiglianza con te basta a rendermi felice. Perché? É a causa della ricca unità del tuo essere o della povera molteplicità del mio? Non é l’amare te, amare un mondo?”
D’altronde hai avuto tutto, prima ancora che te ne rendessi conto. Ti ho parlato di qualsiasi cosa, quando per me parlare di sentimenti o emozioni risulta essere complicato, tendo sempre a sopprimere qualsiasi cosa, penso perché da piccola venivo etichettata come “la bimba matura “e qualsiasi persona contava su di me ed io non avevo tempo di pensare a cosa realmente provassi.
Forse ho perso la testa, tu mi hai fatto perdere la testa, perché adesso non sento neanche di essere io, ho meno paura di tutto e provo cose talmente diverse che mi destabilizzano. Ti ho parlato di cose che non voglio ammettere nemmeno a me stessa, che portavo, e porto, come un peso, con vergogna, ma tu sei stato così paziente e mi hai ascoltato quando probabilmente quello che dicevo non aveva senso nemmeno per me.
Ti ho amata fin da subito ed ho avuto paura della velocità con cui un sentimento del genere sia cresciuto, d’altronde sono un overthinker e mi son chiesta, che vuoto lascerà una persona del genere nella mia vita? Come mi faccio domande, mi do anche risposte e Tu lasceresti un vuoto enorme, incolmabile.
Oramai occupi tutto, tutto lo spazio che c'è, sei ovunque e neanche me ne rendo conto.  Se conquisti la mia mente ci sarai sempre dentro.
Hai reso tutto pieno di significato, pieno d'amore e di timori. Per la prima volta ho davvero paura di perdere qualcuno, per la prima volta penso che non esista qualcosa che non farei per te, qualsiasi cosa pur di farti stare bene.
Non lo dico perché ti amo, ma lo dico perché sei una persona speciale. Meriti qualsiasi cosa di bello possa esserci, tutta la felicità che possa provare. Hai così tante cose dentro, che non dici e che non mi mostri. Ed io vorrei sapere tutto, conoscerti meglio di te stesso perché niente che ti riguarda mi è estraneo.
Ho capito che ero fottuta quando non mi sapevo dare una risposta al perché ti amassi, lo faccio e basta.
Ogni volta che dico di amarti significa che ti accetto per la persona che sei, e che non voglio trasformarti in qualcun altro. Significa che ti amerò e starò al tuo fianco anche nei momenti peggiori. Significa amarti anche quando sei giù di morale, non solo quando è divertente starti vicino. "Ti amo" significa che conosco la tua persona e non ti giudico. Significa che ci tengo abbastanza da lottare per quello che abbiamo e che ti amo abbastanza da lasciar perdere, se ciò significa vederti felice. Vuol dire pensarti, sognarti, volerti e aver bisogno costantemente di te, e sperare che tu provi lo stesso per me.
Mi stai donando qualcosa che non potrò che inscrivermi nel cuore, quelle cose che ti porti gelosamente dentro, che sai di poter vivere solo con una determinata persona.
Alla fine, ogni cosa mi riconduce a te. Sei nei libri che sottolineo e nella musica che ascolto, in ogni film che mi segno, in tutte le parole che scrivo, persino in quelle che non scrivo ma che custodisco gelosamente dentro di me, tra l’anima e il cuore, in quello spazio che solo tu riesci a raggiungere e che vorrei non abbandonassi mai. É come se dopo un viaggio molto lungo tu mi avessi finalmente riportato a casa.
Mi hai dato talmente tanto che adesso sono piena di te e non potrei dimenticarti mai, seppur volessi.
Mi hai riempita di un amore che non credevo avrei mai provato, così forte che adesso fatico nello scrivere senza commuovermi, senza sentire quelle stupide farfalle, perché pensarti mi fa questo effetto.
Esattamente come quando ti guardo troppo a lungo, penso a quanto sei stupenda, a quanto sai farmi stare bene e mi escono dagli occhi tutte le parole che mi rimangono bloccate in gola. Non riesco a dirtelo mentre ti ho davanti, ma hai dato alla mia vita un valore aggiunto e che avrei milioni di parole da dedicarti se solo riuscissi a concentrarmi mentre mi guardi con quegli occhioni da cui non riesco a fuggire.
Quando mi guardi dimentico tutti i miei difetti ma allo stesso tempo ho paura che guardandomi troppo o standomi troppo vicina tu mi veda come mi vedo io.
Vorrei rivivere ogni ora passata insieme, per rendermi conto di quanti dettagli mi son persa, ma poterli assaporare tutti, coglierli e conservarli. Sei un regalo grandissimo, per il quale sarò per sempre in debito verso il destino. Non so cosa succederà un domani, non importa se un ti amerò esattamente come adesso, probabilmente di più, ma sarai sempre e comunque tu, niente ti renderà diverso di fronte ai miei occhi, adesso non vedo altro che la tua essenza. Non vedo l'ora di poterti baciare, mi manchi da morire e niente mi rende felice come averti accanto e poter sentire il calore di un tuo abbraccio che tanto ho desiderato. Sei ciò di cui ho più bisogno e che non voglio lasciar andare per nulla al mondo.
Ti amo, come non amo altro.
Tua, A.
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deathshallbenomore · 2 years
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i miei capelli sono giusto 2 cm più corti del previsto. va tutto bene, ma c’è qualcosa che salta all’occhio, come quando le proporzioni di una statua sono impercettibilmente (ma non del tutto) sbagliate. io veramente novella prometeo, solo che al posto del divoramento di fegato c’è il taglio di capelli perennemente sbagliato
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