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#ginevra maroni
randomestfandoms-ocs · 4 months
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New-Ish ocs
Eve Dearly ( OUAT ) – Henry's twin sister, was adopted before Regina could get both babies, ran away from home and wound up in Storybrooke, the only person other than Henry to age or to realize that time is passing, adopted by Angel Dearly
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Gabriel Whittaker / Klaus White ( OUAT ) – Snow's twin brother, Regina tried to have him killed in the Enchanted Forest and he's believed dead but he survived, lost his memories but is sure that if he can just meet Snow, it'll all make sense
Taken in by the Dumas family (Angel Dearly in the Enchanted Forest) and still lives with them in Storybrooke
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Ginevra Maroni ( Gotham / The Batman ); x Bruce Wayne – Sal Maroni's daughter, looking to topple her father's criminal empire but has a very specific plan in mind and buts heads with Bruce over how to handle it
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Helena Jackson ( PJO, TV verse )
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Kirsi Tremblay ( PJO, TV verse ) – unclaimed camper of 5 years, originally from Quebec, sibling dynamic with Luke, unofficial co-counsellor of the Hermes cabin
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Livana Gold / Amaris Pan ( OUAT ) – Peter Pan's daughter with a witch from Oz, she wants a child for bloodline magic & Peter basically wanted this child because he thinks if he sacrifices a child's heart from his own bloodline it will extend his own immortality, her mother found out about Peter's plans and went to Rumpelstiltskin for help, they make a deal for a protective charm in exchange for the child's name, the charm is designed that if she's ever in danger it'll bring her to him so he's raising her in Storybrooke, she ages at the same pace as Henry thanks to the charm
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Malia Constantine ( Titans ) – bisexual british witch bitch, youngest member of the original Titans, didn't handle the group splitting up well and went a bit off the rails, now running cons to alleviate her boredom
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Maristela Carrillo ( Harry Potter ); x Blaise Zabini & Theodore Nott – Slytherin Queen, knows what she wants and is not afraid to take it, stuck in the longest game of romantic chicken in the world with Blaise and Theodore
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Michelle Beaton ( Gossip Girl ); x Blair Waldorf – Catherine Beaton's daughter (with Bart Bass, he doesn't know that), goes to the Hamptons with her mom and ends up in New York, Blair enemies to lovers
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Veronica Bacall ( OUAT ) – Jessica Rabbit
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Zoe Giardi ( Glee ); x Mike Chang – Kendra (Del Monico) Giardi's eldest child, cheerio, not part of the Unholy Trinity but friends with them, interested in trying out for Glee but her mom would hate it (so she convinces her mom that she should join to make sure Uncle Will isn't having an affair), Quinn would hate it (so she convinces Quinn that not only should she join but so should the Unholy Trinity so they can keep an eye on Finchel), and Sue would hate it (so she convinces Sue that the four cheerios should be her spies), but honestly she just wants to vibe
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The Witching Hour ( Teen Wolf ) – extensive supernatural/hunter family verse, characters are still being named but currently have 16 characters cast
Originally part of the Calaveras, one man saw a young witch girl about to die in a witch burning, killed everyone who was part of it and then adopted her More defectors joined, not all related but consider themselves a family Hunt monsters, not the supernatural (would hunt Deucalion or Peter, would also hunt Kate & Gerard), take in kids whose families were lost to the supernatural world (supernatural kids whose families were killed by hunters, also hunters whose parents were killed by supernatural creatures, also kids who aren’t either but whose parents died in the crossfire) Travel wherever they’re needed but home base is in Argentina
Unnamed OUAT ocs:
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also, recent-ish plot bunnies so I don't lose them all:
Mimi Morton (Glee)
Sutton Reeves (Glee)
Tracy Sinclair (Stranger Things)
Azaria Lynn (Twilight)
Coralie "Cori" Parks (PJO)
[more to come]
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ginevrastilinski-ocs · 3 months
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➰ + Jericho?
Everyone! Everyone! Listen, Jericho is the sweetest soul in the world, he would love all of your children (even if they are lowkey psychopaths lmao my babies) and I know for sure they would be ready to kill someone for him, I just know it
Bellatrix Bullock & Sapphire St Cloud (no logistic for them being all poly messes but the vibes are there) just put them all together no no jkjk
Dakota Dent
Ginevra Maroni
Leonie Murphy
Lorena Falcone
Ophelia Wayne
Piper Gordon ovb
Sarina Strange ovb
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paoloxl · 4 years
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Il Tribunale civile di Roma accoglie il ricorso presentato da 14 profughi eritrei
Il migrante respinto illegalmente ha diritto a rientrare in Italia e presentare richiesta di asilo. A stabilirlo è stato il Tribunale civile di Roma accogliendo il ricorso presentato da 14 cittadini eritrei che nel 2009 vennero bloccati in mare insieme ad altri profughi dalle autorità italiane e consegnati alle motovedette libiche.
Una sentenza «storica» per la sezione italiana di Amnesty international e Asgi, l’Associazione studi giuridici sull’immigrazione, che hanno assistito il gruppo di profughi nel ricorso, destinata probabilmente ad avere ripercussioni anche su quanto accade oggi: «Ci sono molte forme di respingimento illegale», spiega infatti l’avvocato Salvatore Fachile dell’Asgi, autore del ricorso con la collega Cristina Laura Cecchini. «Se arrivo a Lampedusa e non mi viene consentito di presentare domanda di protezione internazionale mi trovo di fronte a un respingimento illegittimo. Così come accade in alcuni casi negli aeroporti».
La vicenda ha inizio dieci anni fa quando ministro dell’Interno era il leghista Roberto Maroni e l’Italia aveva firmato il Trattato di amicizia con la Libia che prevedeva anche la possibilità di rimandare nel Paese nordafricano i migranti intercettati in mare. Cosa che accade nel giugno 2009 quando due barche con a bordo in tutto una novantina di persone – la maggior parte dei quali di origine eritrea – vengono intercettate, spiega Amnesty, «dalla Marina militare». «I profughi vengono fatti salire a bordo e rassicurati che sarebbero stati portati in Italia», ricostruisce Fachile. Invece la nave inverte la rotta e punta verso la Libia fino a incontrare le motovedette del Paese nordafricano. Quando i migranti capiscono quanto sta per accadere loro, mettono in atto un inutile quanto vano tentano di ribellione. «Con la forza vengono costretti a trasferirsi sulle motovedette libiche», prosegue Fachile secondo il quale violenze subite dai migranti sono documentate da una serie di fotografie scattate dalle forze dell’ordine e che l’Asgi è riuscita ad avere.
Una volta in Libia i migranti vengono rinchiusi in una prigione dalla quale alcuni riescono ad uscire dopo aver pagato un riscatto alle milizie. Una volta liberi alcuni riescono a imbarcarsi nuovamente e a raggiungere l’Europa. Altri, invece, falliti i tentativi di attraversare il Mediterraneo, si dirigono verso Israele dove ottengono un permesso di soggiorno rinnovabile ogni tre mesi. Ed è qui che Amnesty international li incontra e li mette in contatto con i legali dell’Asgi. «Siamo andati a Tel Aviv e abbiamo raccolto le procure per avviare una causa che all’inizio ci sembrava difficile da vincere», ammette Fachile.
L’Italia è già stata condannata per i respingimenti dalla Corte europea per i diritti dell’uomo con la cosiddetta sentenza Hirsi Jamaa, ma nell’accogliere il ricorso i giudici del Tribunale civile di Roma, spiega una nota di Amnesty, «si sono riferiti a quanto previsto dall’articolo 10 comma 3 della nostra Costituzione che riconosce allo straniero il diritto di asilo e che deve ritenersi applicabile anche quando questi di trovi fuori dal territorio dello Stato per cause a esso non imputabili». La sentenza, prosegue Amnesty, «è estremamente rilevante e innovativa perché laddove riconosce la necessità di ’espandere il campo di applicazione della protezione internazionale volta a tutelare la posizione di chi, in conseguenza di un fatto illecito commesso dall’autorità italiana si trovi nell’impossibilità di presentare la domanda di protezione internazionale in quanto non presente sul territorio dello Stato, avendo le autorità dello stesso Stato inibito l’ingresso, all’esito di un respingimento collettivo, in violazione dei principi costituzionali e della carta dei diritti dell’Unione europea». I giudici hanno quindi condannato l’Italia a consentire l’ingresso nel Paese dei 14 profughi che hanno presentato il ricorso in modo da permettere loro di fare richiesta di asilo, stabilendo inoltre un risarcimento di 15 mila euro per ciascuno di loro.
Che conseguenze può avere adesso la decisione dei giudici? Al di là degli allarmi leghisti (il senatore Roberto Calderoli ha già definito la sentenza «un precedente pericoloso e inquietante» che «rischia di essere l’apri pista per l’arrivo di decine di migliaia di immigrati») effetti si potrebbero avere sul Memorandum firmato con Tripoli dall’ex premier Paolo Gentiloni e confermato di recente dal governo giallo rosso. «In quel documento – conclude infatti Fachile – non sono previsti i respingimenti, ma l’Italia fornisce ai libici mezzi navali e apparecchiature radar, nonché li informa su dove si trovano le barche con i migranti. A noi non sembra molto diverso dal riconsegnarli alle autorità di Tripoli».
Leo Lancari
da il manifesto
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Illegali le espulsioni collettive
Il tribunale civile di Roma: Sì all’asilo e 15 mila euro il risarcimento.  La marina militare riportò indietro 89 eritrei violati i diritti dell’uomo. I migranti respinti furono torturati in Libia,
«Le espulsioni collettive di stranieri sono vietate» ed è per questo che lo Stato dovrà risarcire con 15mila euro a testa e l’accoglimento della richiesta d’asilo un gruppo di migranti riportati con la forza in Libia dalla Marina militare italiana.
È una sentenza pesante quella pronunciata dal Tribunale civile di Roma, che accogliendo un ricorso dell’Asgi e di Amnesty international ha assestato un nuovo colpo alle politiche migratorie dell’Italia. Sancendo, soprattutto, il comportamento «antigiuridico» del nostro Paese, che conscio delle violazioni dei diritti umani in Libia ed Eritrea ha comunque mettendo in atto un illegittimo respingimento di massa.
Il fatto risale a giugno 2009, quando 89 persone sono partite fuggite dall’Eritrea sono salpate dalle coste della Libia con l’obiettivo di raggiungere l’Italia per chiedere il riconoscimento della protezione internazionale.
Raggiunti dopo tre giorni dalla Nave Orione, della Marina italiana, dopo esser stati perquisiti e identificati, ai migranti è stato garantito l’ingresso in Italia, dove avrebbero potuto richiedere la protezione internazionale. Un bluff, visto che la Marina ha invece riconsegnato i migranti ai libici, ignorando i rischi corsi dai migranti. E lì, infatti, sono stati detenuti per mesi, in condizioni inumane e degradanti. Il tutto in nome di una trattato di “Amicizia, partenariato e collaborazione” siglato nel 2008 con la Libia.
L’Italia, scrive il giudice, ha però violato «un principio fondamentale che non ammette riserve» : quello di non respingimento, che vieta agli Stati aderenti alla Convenzione di Ginevra di rispedire un rifugiato in luoghi dove la sua vita o la sua libertà vengono minacciate. Un principio strettamente legato, oltre che al divieto di tortura, anche al diritto d’asilo. L’Italia, dunque, non solo aveva l’obbligo di informarsi sui pericoli che i migranti avrebbero corso in Libia, ma i vari rapporti diffusi al momento del respingimento, afferma il giudice Monica Velletti, ben testimoniavano le «sistematiche violazioni dei diritti dell’uomo» e in particolare «torture, arresti arbitrari, condizioni detentive disumane, lavori forzati e gravi restrizioni alla libertà di movimento, di espressione e di culto» in Libia e Eritrea. E l’accordo allora in vigore tra Italia e Libia «non poteva esonerare l’Italia dal rispettare gli obblighi assunti per la ratifica di strumenti internazionali», di rango superiore, anche perché quell’accordo non disciplinava in alcun modo operazioni di respingimento. Insomma, la condotta dell’autorità italiana è stata «antigiuridica» e oltre al danno patrimoniale, lo Stato dovrà ora anche individuare «gli strumenti più idonei» ad accogliere la domanda di accesso al territorio italiano per poter richiedere la protezione internazionale.
«La sentenza – ha commentato  Gianfranco Schiavone, vicepresidente dell’Asgi – è innovativa perché stabilisce che la violazione deve trovare un suo rimedio anche consentendo a quelle persone, anche dopo molto tempo, di accedere al territorio italiano per fare quello che è stato loro impedito, imponendo il rilascio di un visto d’ingresso per motivi umanitari. Altrimenti il diritto d’asilo, costituzionalmente garantito, sarebbe vanificato».
Simona Musco
da il dubbio
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RIMPATRIO MIGRANTI DALLA TUNISIA: UN GROVIGLIO DI ACCORDI MAL FUNZIONANTI
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RIMPATRIO MIGRANTI DALLA TUNISIA: UN GROVIGLIO DI ACCORDI MAL FUNZIONANTI
Con la diffusione del coronavirus di migranti si parla molto meno. Ormai lo si fa solo per cercare una scusa (assolutamente infondata) per la diffusione dell’epidemia in Italia. Di due aspetti legati al fenomeno delle migrazioni attraverso il Mar Mediterraneo si parla poco o per niente. Il primo, quello di cui si parla poco, è il rientro dei migranti non accolti da altri paesi dell’Unione Europea e rispediti in Italia. Sono migliaia ogni anno, ma solo pochi siti spesso di associazioni umanitarie parlano di loro. Ma c’è un altra sfaccettatura di questo fenomeno della quale non si parla affatto. Sembra che nessuno voglia sapere che fine fanno le persone che arrivano in Italia da paesi africani, moltissimi migranti adulti arrivano dalla Tunisia o da paesi mediorientali come il Pakistan e che non ricevono il riconoscimento di rifugiato. Anche dei minori stranieri non accompagnati arrivati dalla Tunisia lo scorso anno si parla poco. Ma per loro, grazie alla famosa legge Zampa, la 47/2017, esiste una forma di protezione almeno fino al raggiungimento della maggiore età. Per gli altri migranti invece la situazione è ben diversa. Nel 1998 Tunisia e Italia sottoscrissero un accordo triennale che prevedeva la “prevenzione” e la “lotta all’immigrazione irregolare”, oltre che la costruzione di strutture per la detenzione dei migranti in particolare lungo il confine con la Libia. L’accordo prevedeva anche una quota “privilegiata” di ingressi legali in Italia all’interno del decreto flussi. Finiti i fondi stanziati, nel 2003, i ministri dell’Interno dei due Paesi, Giuseppe Pisanu e Hedi M’Henn, sottoscrissero un nuovo trattato che consentiva, a certe condizioni, l’ingresso legale in Italia ai tunisini. Al tempo stesso però prevedeva il rimpatrio di 9 mila cittadini tunisini irregolari presenti in Italia nell’arco di dieci anni. Nel 2009 fu il nuovo ministro dell’Interno Roberto Maroni a siglare un altro accordo con la Tunisia. Poi nel 2014 fu l’Unione Europea a scendere in campo: venne firmato un nuovo accordo tra Tunisia e dieci stati europei: Belgio, Danimarca, Germania, Spagna, Francia, Italia, Polonia, Portogallo, Svezia e Regno Unito. L’accordo, chiamato Mobility Parternship, mirava a creare un sistema regolato per i flussi migratori e procedure semplificate per il rilascio dei visti. Tre anni dopo, nel febbraio 2017, il nuovo ministro degli Esteri italiano Angelino Alfano e il suo omonimo tunisino, Khemaies Jhinaoui, firmano una nuova intesa. Un accordo che prevedeva il rimpatrio dei tunisini presenti in modo irregolare in Italia mediante voli charter. E da allora, nel più totale silenzio mediatico, non si è più smesso. Durante la propria campagna elettorale Matteo Salvini aveva promesso 500mila rimpatri, diventati 90mila una volta designato ministro dell’Interno. In realtà furono solo 5.261 i rimpatri durante il suo mandato. Complessivamente sono stati 6.514 i rimpatri nel 2017 e 6.820 nel 2018. A questi devono aggiungersi i rimpatri effettuati nel 2019: due volte ogni settimana partono voli con a bordo con migranti rispediti nel paese d’origine in quanto non aventi diritti allo status di rifugiato. Perchè nessuno parla mai di questi rimpatri? La vicenda è contorta e richiede alcuni chiarimenti. Se un migrante proviene da uno Stato “sicuro”, in teoria, non avrebbe diritto allo status di “rifugiato”. A meno che non si trovi in una grave situazione di pericolo personale. In caso contrario deve essere rispedito al Paese di origine. Ma per farlo sono necessarie due cose: prima di tutto bisogna accertare l’identità dello migrant, cosa questa tutt’altro che facile con gli arrivi sui barconi, e una volta trasmessi i dati al consolato bisogna attendere il “nulla osta” da parte del Paese d’origine. Ma non basta: tra i due Paesi, quello di destinazione e quello di provenienza, devono esistere degli accordi in tal senso. Dei tredici Stati che il nuovo ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha inserito nel decreto come “sicuri” per il rimpatrio dei migranti, soltanto con due, Tunisia e Algeria, hanno firmato un’intesa con l’Italia (con il Marocco esisterebbe un protocollo ma non ratificato). Il rapporto con la Tunisia sarebbe anomalo anche per un altro motivo: è vero che questo paese ha firmato la Convenzione di Ginevra, ma non ha ancora adottato una legge nazionale sull’asilo pur avendo introdotto alcune tutele nella nuova Costituzione. Una carenza alla quale cerca di supplire in parte l’UNHCR. “In tutti i paesi del Nord Africa la situazione è questa: siamo noi a valutare se quella persona ha o meno diritto a ottenere lo status di rifugiato” ha dichiarato Vincent Cochetel dell’UNHCR. Un miscuglio di accordi mai ratificati, paesi “poco sicuri”, migrazioni e giri d’affari multimiliardari di cui ha parlato recentemente un parlamentare tunisino: “È una questione più politica che una necessità dettata dai numeri”, ha dichiarato il membro di Ennahda, “Il numero delle persone che il governo italiano sta rimpatriando è minore di quanto prevedono gli accordi. I voli settimanali dei rimpatri dall’Italia spesso tornano con tanti posti vuoti”. Gli accordi siglati infatti prevedono che i migranti vengano rimpatriati su voli charter scortati ciascuno da due agenti di polizia. Condizioni queste che riducono enormemente il numero dei rimpatri e fanno lievitare i costi. In sintesi i dati sui rimpatri sono pochi e spesso lacunosi: che fine hanno fatto le altre centinaia di migliaia di migranti? Si parla poco di come vengano scelti questi rimpatri, in base alla data di rigetto dell’istanza di protezione o in base alla data di in attesa di rimpatrio? Dove sono alloggiati? Quale trattamento è loro destinato in questa fase? Anche il Consiglio d’Europa ha voluto dire la sua sul modo del governo di gestire i flussi migratori da parte del nostro Paese: lo ha fatto inviando una lettera al peperoncino al ministro degli Esteri Luigi Di Maio con la quale chiede formalmente all’Italia di sospendere le attività di cooperazione con la Guardia Costiera libica vista la situazione di caos e conflitto nel Paese nordafricano. Ma in questa missiva si ricordano anche le raccomandazioni formulate dal Consiglio sulla necessità di salvare la vita delle persone, proteggere i diritti umani e colmare l’apparente mancanza di protezione per i migranti nel Mar Mediterraneo. Un fenomeno quello delle migrazioni dai paesi africani verso l’Italia sempre più ingarbugliato. Reso più complicato da accordi poco chiari con molti paesi europei, si pensi al trasferimento in altri paesi di rifugiati provenienti da Italia e Grecia: ma la stragrande maggioranza dei migranti giunti in Europa non possono essere dichiarati rifugiati, quindi…. Anche le promesse di finanziamenti ai Paesi africani non sempre sono chiare. Il cosiddetto Fondo per l’Africa o Emergency Trust Fund (Eutf) for Africa – questo il nome ufficiale – nato con l’obiettivo di contrastare “le cause profonde dell’immigrazione irregolare e dello sfollamento di persone in Africa promuovendo opportunità economiche e rafforzando la sicurezza”. Uno strumento chiave della politica europea in 24 paesi africani beneficiari (Burkina Faso, Camerun, Ciad, Costa d’Avorio, Gambia, Ghana, Guinea, Mali, Mauritania, Niger, Nigeria e Senegal, Gibuti, Eritrea, Etiopia, Kenya, Somalia, Sud Sudan, Sudan, Tanzania e Uganda, Algeria, Egitto, Libia, Marocco e Tunisia) che dovrebbe disporre di 4,7 miliardi di Euro, di cui 4,1 versati dall’Ue. Un “Fondo fiduciario di emergenza per la stabilità e per affrontare le cause profonde della migrazione illegale in Africa”. Di questi, ad oggi, ne sono stati spesi circa la metà. Per quali progetti? Per capirlo basti l’esempio che riguarda la Tunisia. La somma destinata a questo Paese ammonta a 12,800 milioni di euro destinati “a sostenere l’operatività della strategia nazionale sulla migrazione della Tunisia, rafforzando le opportunità socioeconomiche attraverso la mobilitazione della diaspora e l’integrazione economica e sociale dei migranti e migranti di rimpatrio, al fine di consolidare il contributo della migrazione allo sviluppo socioeconomico a livello locale, regionale e nazionale”, tra le quali “sostenere il reinserimento economico e sociale dei rimpatriati tunisini, in modo da garantire la dignità delle persone e la sostenibilità dei loro progetti di reinserimento”. Tuttavia una gran parte dei migranti arrivati in Italia lo scorso anno pare venissero proprio dalla Tunisia.
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tmnotizie · 5 years
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MONTEGRANARO –  Proseguono in tutta Italia, le selezioni della nuova edizione di “Miss Mamma Italiana 2019”, concorso nazionale di bellezza e simpatia riservato a tutte le mamme aventi un’età tra i 25 ed i 45 anni, con fascia “Gold” per le mamme dai 46 ai 55 anni e fascia “Evergreen” per le mamme con età superiore ai 56 anni, giunto quest’anno alla sua 26° edizione, manifestazione curata dalla Te.Ma Spettacoli di Paolo Teti (ideatore e Patron del Concorso).
“Miss Mamma Italiana” sostiene “Arianne” Associazione Nazionale Onlus per la lotta all’Endometriosi, una malattia ancora poco conosciuta, che colpisce 3 milioni di donne italiane in età fertile. Domenica 4 novembre, “al Circoletto” di Montegranaro, si è svolta una selezione valevole per l’elezione di “Miss Mamma Italiana 2019”.
Le mamme partecipanti, oltre a sfilare in passerella con abiti eleganti, hanno sostenuto una prova di abilità come cantare, ballare, illustrare ricette gastronomiche, cimentarsi in esercizi ginnici ed in prove creative ed artistiche, coinvolgendo il marito o i figli.
La giuria ha proclamato vincitrice della selezione con la fascia “Miss Mamma Italiana al Circoletto”,  Stella Claudia Monachesi 35 anni, impiegata, di Macerata, sposata da 1 anno con Sauro e mamma di Ginevra di 10 mesi. Stella Claudia è una dolce e simpatica mamma con capelli biondi e occhi verdi, con la passione per il canto.
Per la categoria “Miss Mamma Italiana GOLD”, riservata alle mamme dai 46 ai 55 anni, la vittoria è andata ad Agnese Vitali, 53 anni, colf, di Macerata, mamma di Federica e Ludovica, di 28 e 26 anni.
Mentre per la categoria “Miss Mamma Italiana EVERGREEN”, riservata alle mamme con più di 56 anni, si è aggiudicata la vittoria Marina Marchionni, 60 anni, commessa, di Montegranaro (FM), mamma di Maicol di 32 anni.
Queste le altre mamme premiate:
◦ “Miss Mamma Italiana Damigella d’Onore” Giusiana Luminari, 40 anni, impiegata, di Osimo (AN), mamma di Cloe e Mia, di 10 e 6 anni;
◦ “Miss Mamma Italiana Radiosa” Tania Campelli, 39 anni, operaia, di Montegranaro (FM), mamma di Ginevra e Nicole, di 8 e 6 anni;
◦ “Miss Mamma Italiana Dolcezza” Martina Perticarini, 30 anni, commessa, di Montegranaro (FM), mamma di Riccardo di 1 anno;
◦ “Miss Mamma Italiana Simpatia” Michela Montanari, 45 anni, casalinga, di Sant’Angelo in Pontano (MC), mamma di Tommaso di 12 anni;
◦ “Miss Mamma Italiana Gold Eleganza” Beatrice Matassoli, 53 anni, impiegata, di Osimo (AN), mamma di Paola di 20 anni;
◦ “Miss Mamma Italiana Gold Romantica” Stefania Giovannetti, 50 anni, casalinga, di Montegranaro (FM), mamma di Matteo di 19 anni;
◦ “Miss Mamma Italiana Gold Sprint” Sabrina Piangerelli, 49 anni, casalinga, di Offida (AP), mamma di Raffaele di 19 anni;
◦ “Miss Mamma Italiana Gold Simpatia” Katia Maroni, 49 anni, oss, di Offida (AP), mamma di Pietro e Silvia, di 25 e 15 anni;
◦ “Miss Mamma Italiana Evergreen Fashion” Liliana Maiani, 58 anni, guardia giurata, di Polverigi (AN), mamma di Gabriele e Christian, di 36 e 28 anni;
◦ “Miss Mamma Italiana Evergreen Glamour” Gabriella Pignotti, 57 anni, casalinga, di Montegranaro (FM), mamma di Cristian ed Alice di 34 e 30 anni e delle gemelle Michela e Jenny, di 22 anni;
◦ “Miss Mamma Italiana Evergreen Solare” Loredana Giansanti, 59 anni, impiegata, di Ancona, mamma di Silvia, Sara e Sheila, di 44, 37 e 32 anni;
◦ “Miss Mamma Italiana Evergreen Sorriso” Maria Grazia Orsili, 60 anni, commerciante, di Montegranaro (FM), mamma di Pietro, Elisa e Luca, di 40, 37 e 32 anni;
◦ “Miss Mamma Italiana Evergreen Simpatia” Brunetta Clementi, 59 anni, estetista, di Ancona, mamma di Valentina e Yuji, di 36 e 27 anni;
◦ “Miss Mamma Italiana Evergreen Simpatia” Anna Palanca, 56 anni, impiegata, di Chiaravalli (AN), mamma di Michele di 21 anni.
La manifestazione è stata presentata da Paolo Teti ideatore e Patron del concorso. Ospiti d’onore le Mamme Madrine di “Miss Mamma Italiana”, ovvero mamme vincitrici di fascia nazionale delle passate edizioni del concorso e le Pre Finaliste dell’edizione 2019.
Le mamme interessate a partecipare al Concorso a loro dedicato (le iscrizioni sono gratuite), possono contattare la Te.Ma Spettacoli al numero 0541 344300. Per ulteriori informazioni o per invio di foto, contattare il numero 0541 344300.
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randomestfandoms-ocs · 4 months
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12 Days Of Christmas Countdown
11 Ships (4/11): Ginevra Maroni x Bruce Wayne [ Gotham / The Batman ]
Tag List: @airwolf92 – want to be added?
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randomestfandoms-ocs · 12 hours
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💙 + Ginevra Maroni (all versions lol)
Gotham:
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Batman:
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randomestfandoms-ocs · 4 months
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Happy January! November / December involved a whole lot of editing so I decided to make another roundup! Ngl this is mostly to prove to myself that I actually did a whole lot even though I feel like I didn't do enough because of the countdown being late, but I'm including it as part of December anyways so that I can start January as a fresh slate!
Countdown
12 Characters
Mercedes Delgado
Adhara Black
Mina Ambrosia
Clem Wayland
Hollis Everdeen
Ilsa George
Ophelia Wayne
Kirsty Gilmore
Erin Humphrey
Caroline Fox
Aurora Anderson
Mirella Gold
11 Ships:
Eloise Quinn
Valentina Wolfe x Audrey Hope 
Reese Masrani x Emilio Contreras
Ginevra Maroni x Bruce Wayne
Adelia Kline x Quinn Fabray
Ties That Bind
Delfina Baratheon x Oberyn Martell
Summer Sol x James Coleman
Maristela Carrillo x Blaise Zabini x Theodore Nott
Aurélia Agreste x Luka Couffaine
10 Brotps:
Hollis & The Band
Topher Charming & Marnie Fitzwater-Hood
Emily & Luke Patterson
Betty Fabray & Finn Hudson
Cassia Potter & Dimitri Volkor & Sebastian Rosier
Camila Nelson & Will Byers
Luciana Davila & The LDB
Kennedy Quinlan & Alex Claremont-Diaz
Vanessa Kline & Jason Todd
Eva Nightborn & Gabriel Branwell
9 Christmas Aesthetics
Kirsty Gilmore
Cece Cartwright
Noelle Of Arendelle
Sophie Dugray
Cassia Potter
Aurora Anderson
Ivy Knight
Chessy Of Arendelle
Betty Fabray
8 Platonic Crossovers
Ava & Roni [ @thecaptainsgingersnap ]
Aurora & Sydney [ @megdonnellys ]
Thalia & Remy [ @cecexwrites ]
Dylan & HN [ @ocmerunaway ]
Jax & The Girls [ @ginevrastilinski-ocs ]
Ivy & Amelia [ @darknightfrombeyond ]
Gloria & Gabe [ @manyfandomocs ]
Kirsty & Richie [ @the-witching-ash ]
7 Romantic Crossovers
Angel x Roman [ @the-witching-ash ]
Will x Kit [ @ginevrastilinski-ocs ]
Lily x Greyson [ @manyfandomocs ]
Cassandra x Waverly [ @megdonnellys ]
Savannah x Andrew [ @the-witching-ash ]
Ariadne x Elys [ @ginevrastilinski-ocs ]
Coco x Matthew [ @manyfandomocs ]
6 Intros
Reese Masrani
Colton Cartwright
Hollis Everdeen
Ophelia Wayne
Aurélia Agreste
Nevaeh Murphy
5 Posters
Katia McKinley
Olivia Olsen
Coco Bates
Maristela Carrillo
Laura Hyde
4 Neglected OCs
Quinn Hargreeves
Briar Tyrell Stark
Caitlin Watson
Miranda Granger
3 Nicknames
Arianne Martin
Sabina Maximoff
Kirsty Gilmore
2 AUs
Sophie Dugray + Arranged Marriage
Kirsty Gilmore + Raised By Emily & Richard
1 Video
Kirsty Gilmore
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randomestfandoms-ocs · 7 months
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Gotham OC Masterlist
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Name: Allison Queen
Story: Killer Queen
Faceclaim: Meg Donnelly
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Name: Bellatrix Bullock
Story: Nothing Town
Faceclaim: Jenna Ortega
Love Interest: Sapphire St Cloud & Bruce Wayne
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Name: Chrissa Wayne
Story: Blood On The Walls
Faceclaim: Malina Weissman
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Name: Dakota Dent
Story: Devil Within
Faceclaim: Peyton List
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Name: Felicity Nygma
Story: Misery Loves Company
Faceclaim: Taissa Farmiga
Love Interest: possible Bruce Wayne
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Name: Ginevra Maroni
Story: Loaded Gun
Faceclaim: Isabela Moner
Love Interest: Bruce Wayne
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Name: Isolde Kean
Story: Malevolence
Faceclaim: Anya Taylor-Joy
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Name: Josette Cobblepot
Story: Saviour Complex
Faceclaim: Sabrina Carpenter
Love interest: possible Bruce Wayne
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Name: Leander Zane Hayes
Story: Condemn Or Crown
Faceclaim: Ben Barnes
Love Interest: Ophelia Wayne
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Name: Leonie Murphy
Story: Murphy's Law
Faceclaim: Kathryn Newton
Love interest: Jim Gordon
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Name: Lorena Falcone
Story: Get Out Alive
Faceclaim: Victoria Pedretti
Love Interest: Jim Gordon
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Name: Ophelia Wayne
Story: Condemn Or Crown
Faceclaim: Lily Collins
Love Interest: Leander Zane Hayes
Summary: 
After spending her teenage years overseas, attending boarding school in Europe, Ophelia Wayne found herself surprisingly optimistic about returning to Gotham to learn to run her family business.  She was, that is, until 24 hours into her return, when she and her brother witness their parents murdered right in front of them.  Suddenly the legal guardian to her traumatized younger brother and the heir to the biggest company in Gotham, Ophelia finds herself thrust into a world of shadows, lies, and betrayal, where the only way to survive is to win a game she’d never wanted to play.
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Name: Piper Gordon
Story: Kill V Maim
Faceclaim: Dove Cameron
Summary:
Piper Gordon had tried law and order, she really had.  She would have said that she gave it the old college try but, well, she’d never tried college.  Still, while Jim had been off becoming a war hero, Piper had joined the GCPD.  She knew firsthand how corrupt her city was, her long deceased father had been all the proof she needed, and she really thought that she could be the one to fix things.  Her partner, mentor of sorts, Harvey, had quickly cleared her of that notion.  There was no “cleaning up” the underbelly of Gotham, there was only saving your own ass as best as you could.  And sure, Piper could have done that.  She could have played by the unspoken rules of the city, could have taken the right bribes and pulled the right strings and made out like a bandit, all things considered.  But Piper had never been a fan of being in anyone’s pocket, of belonging to anyone but herself, so she took the next logical step.When Jim Gordon returned home, renown veteran and newest officer in the GCPD, he knew that things would have changed, and knew that Piper would no longer be the little girl he’d left behind.  He just didn’t expect her to be the Princess of Crime Alley, one of the most respected and feared crime bosses in the entire city.
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Name: Sapphire St Cloud
Story: Nothing Town
Faceclaim: Emma Myers
Love Interest: Bellatrix Bullock & Bruce Wayne
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Name: Sarina Strange
Story: Wildfire
Faceclaim: Sadie Sink & Abigail Cowen
Love Interest: Bruce Wayne
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ginevrastilinski-ocs · 3 months
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➰ + Elijah?
Bellatrix Bullock
Dakota Dent
Ginevra Maroni
Isolde Kean
Ophelia Wayne & Leander Zane Hayes
Lorena Falcone
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randomestfandoms-ocs · 4 months
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oh right also did a big masterlist update spam so
glee now has all ocs + recent plot bunnies (mimi & sutton) – added zoe & natalie, updated lilibeth's fic title
ginevra maroni has been added to gotham + the batman masterlists
chelsea geller's fc has been updated (gilmore girls)
malia constantine has been added to titans masterlist
helena jackson (tv version), kirsi tremblay, and cori parks have been added to pjo masterlist
maristela carrillo has been added to hp masterlist + michelle beaton has been added to gossip girl
athena crane & phaedra viatrix have been added to hunger games masterlist
azalia lynn has been added to twilight masterlist + tracy sinclair has been added to stranger things
ouat has not been updated, holding out on that until I finish naming the rest of the ocs (currently it is Anastasia; Sherlock Holmes; and maybe Mina Harker ocs who are not named)
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The Batman OC Masterlist
Arrowverse || DC
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Name: Carlotta Falcone
Story: Salt The Earth
Faceclaim: Ana De Armas
Love interest: Bruce Wayne
Summary: Carlotta Falcone knew exactly who her father was, thank you.  She knew what he’d done, she knew how much of Gotham he controlled, and she knew that she would only have one chance to take him down.  But stopping her father wouldn’t be enough for her, someone else would just rise up and take his place.  No, Carlotta Falcone was going to bide her time, make a plan, and take out not only his operation but as much of Gotham’s underworld as she possibly could in one fell swoop.
Teaming up with the Bat had never been a part of her plan, but when the Riddler’s games threaten not only her years of careful preparations but also her childhood best friend’s life, she knows that the time for waiting is done.Whether she likes it or not, Carlotta is a Falcone through and through.  And Falcones always play to win, no matter what it takes.
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Name: Felicity Nashton
Story: Untitled
Faceclaim: Jodie Comer
Love interest: TBD
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Name: Florence Pennyworth
Story: Untitled
Faceclaim: Lily Collins
Love interest: Bruce Wayne
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Name: Gianna Iglesias
Story: Untitled
Faceclaim: Eiza Gonzales
Love interest: Bruce Wayne & Selina Kyle
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Name: Ginevra Maroni
Story: World Burn
Faceclaim: Emily VanCamp
Love Interest: Bruce Wayne
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Name: Josette Cobblepot
Story: Untitled
Faceclaim: Samara Weaving
Love interest: Bruce Wayne
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Name: Katherine Wayne
Story: City Of Ruins
Faceclaim: Florence Pugh
Love interest: TBD
Summary: At only seventeen years old, Katherine Wayne had seen more death than any teenager should have. She’d watched her parents murdered while walking home, had seen friends fatally shot in robberies across the city, and had just seen her first love brutally beaten to death.  Death may have been inevitable, but Gotham was a cursed city, and she knew that she had to leave.
After a blowout argument with her older brother, words spoken that neither could ever take back, Katherine left Gotham.  She travelled the world, picking up all sorts of skills and a vigilante identity to go with it, before settling down in Blüdhaven, where The Raven tried her best to keep the hellhole from turning into a second Gotham.  She continued to travel, going all the way to Nanda Parbat to train under Ra’s al Ghul, and refused to ever think of the home, the family, she’d left behind.
Until her plane sets down in London, a layover on her way back to Blud, and breaking news comes onto every TV screen.  A terrorist calling himself The Riddler had bombed Wayne Tower, and Alfred Pennyworth was left in critical condition.
Katherine Wayne had sworn never to return to Gotham, but she’d also sworn that she was done losing the people she loved.  Whether Bruce wanted her there or not, no force in heaven or hell would be enough to stop her from protecting what was left of her family.  But Gotham might not be big enough for a Raven and a Bat, and not everyone is happy to see another Wayne in their city.
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Name: Sarina Strange
Story: Untitled
Faceclaim: Elizabeth Olsen
Love interest: Bruce Wayne
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Name: Verity Atwood
Story: Untitled
Faceclaim: Olivia Taylor-Dudley
Love interest: TBD
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randomestfandoms-ocs · 3 months
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➰️ + Ginevra Maroni
Elijah Crow (idk anything about him I just love Dominic)
Hel Mooney
Jericho Valeska
Margaret Gordon
Penelope Fisher?
Send me ➰ + one of my ocs and I’ll tell you which of your ocs I think they’d get along with
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randomestfandoms-ocs · 3 months
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(Probably will send more when I've named my Titans ocs lmao)
Crossover List for Jericho Valeska?
Allison Queen
Bellatrix Bullock
Dakota Dent
Ginevra Maroni
Josette Cobblepot
Leonie Murphy
Lorena Falcone
Piper Gordon
Sarina Strange
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RIMPATRIO MIGRANTI DALLA TUNISIA: UN GROVIGLIO DI ACCORDI MAL FUNZIONANTI
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RIMPATRIO MIGRANTI DALLA TUNISIA: UN GROVIGLIO DI ACCORDI MAL FUNZIONANTI
Con la diffusione del coronavirus di migranti si parla molto meno. Ormai lo si fa solo per cercare una scusa (assolutamente infondata) per la diffusione dell’epidemia in Italia. Di due aspetti legati al fenomeno delle migrazioni attraverso il Mar Mediterraneo si parla poco o per niente. Il primo, quello di cui si parla poco, è il rientro dei migranti non accolti da altri paesi dell’Unione Europea e rispediti in Italia. Sono migliaia ogni anno, ma solo pochi siti spesso di associazioni umanitarie parlano di loro. Ma c’è un altra sfaccettatura di questo fenomeno della quale non si parla affatto. Sembra che nessuno voglia sapere che fine fanno le persone che arrivano in Italia da paesi africani, moltissimi migranti adulti arrivano dalla Tunisia o da paesi mediorientali come il Pakistan e che non ricevono il riconoscimento di rifugiato. Anche dei minori stranieri non accompagnati arrivati dalla Tunisia lo scorso anno si parla poco. Ma per loro, grazie alla famosa legge Zampa, la 47/2017, esiste una forma di protezione almeno fino al raggiungimento della maggiore età. Per gli altri migranti invece la situazione è ben diversa. Nel 1998 Tunisia e Italia sottoscrissero un accordo triennale che prevedeva la “prevenzione” e la “lotta all’immigrazione irregolare”, oltre che la costruzione di strutture per la detenzione dei migranti in particolare lungo il confine con la Libia. L’accordo prevedeva anche una quota “privilegiata” di ingressi legali in Italia all’interno del decreto flussi. Finiti i fondi stanziati, nel 2003, i ministri dell’Interno dei due Paesi, Giuseppe Pisanu e Hedi M’Henn, sottoscrissero un nuovo trattato che consentiva, a certe condizioni, l’ingresso legale in Italia ai tunisini. Al tempo stesso però prevedeva il rimpatrio di 9 mila cittadini tunisini irregolari presenti in Italia nell’arco di dieci anni. Nel 2009 fu il nuovo ministro dell’Interno Roberto Maroni a siglare un altro accordo con la Tunisia. Poi nel 2014 fu l’Unione Europea a scendere in campo: venne firmato un nuovo accordo tra Tunisia e dieci stati europei: Belgio, Danimarca, Germania, Spagna, Francia, Italia, Polonia, Portogallo, Svezia e Regno Unito. L’accordo, chiamato Mobility Parternship, mirava a creare un sistema regolato per i flussi migratori e procedure semplificate per il rilascio dei visti. Tre anni dopo, nel febbraio 2017, il nuovo ministro degli Esteri italiano Angelino Alfano e il suo omonimo tunisino, Khemaies Jhinaoui, firmano una nuova intesa. Un accordo che prevedeva il rimpatrio dei tunisini presenti in modo irregolare in Italia mediante voli charter. E da allora, nel più totale silenzio mediatico, non si è più smesso. Durante la propria campagna elettorale Matteo Salvini aveva promesso 500mila rimpatri, diventati 90mila una volta designato ministro dell’Interno. In realtà furono solo 5.261 i rimpatri durante il suo mandato. Complessivamente sono stati 6.514 i rimpatri nel 2017 e 6.820 nel 2018. A questi devono aggiungersi i rimpatri effettuati nel 2019: due volte ogni settimana partono voli con a bordo con migranti rispediti nel paese d’origine in quanto non aventi diritti allo status di rifugiato. Perchè nessuno parla mai di questi rimpatri? La vicenda è contorta e richiede alcuni chiarimenti. Se un migrante proviene da uno Stato “sicuro”, in teoria, non avrebbe diritto allo status di “rifugiato”. A meno che non si trovi in una grave situazione di pericolo personale. In caso contrario deve essere rispedito al Paese di origine. Ma per farlo sono necessarie due cose: prima di tutto bisogna accertare l’identità dello migrant, cosa questa tutt’altro che facile con gli arrivi sui barconi, e una volta trasmessi i dati al consolato bisogna attendere il “nulla osta” da parte del Paese d’origine. Ma non basta: tra i due Paesi, quello di destinazione e quello di provenienza, devono esistere degli accordi in tal senso. Dei tredici Stati che il nuovo ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha inserito nel decreto come “sicuri” per il rimpatrio dei migranti, soltanto con due, Tunisia e Algeria, hanno firmato un’intesa con l’Italia (con il Marocco esisterebbe un protocollo ma non ratificato). Il rapporto con la Tunisia sarebbe anomalo anche per un altro motivo: è vero che questo paese ha firmato la Convenzione di Ginevra, ma non ha ancora adottato una legge nazionale sull’asilo pur avendo introdotto alcune tutele nella nuova Costituzione. Una carenza alla quale cerca di supplire in parte l’UNHCR. “In tutti i paesi del Nord Africa la situazione è questa: siamo noi a valutare se quella persona ha o meno diritto a ottenere lo status di rifugiato” ha dichiarato Vincent Cochetel dell’UNHCR. Un miscuglio di accordi mai ratificati, paesi “poco sicuri”, migrazioni e giri d’affari multimiliardari di cui ha parlato recentemente un parlamentare tunisino: “È una questione più politica che una necessità dettata dai numeri”, ha dichiarato il membro di Ennahda, “Il numero delle persone che il governo italiano sta rimpatriando è minore di quanto prevedono gli accordi. I voli settimanali dei rimpatri dall’Italia spesso tornano con tanti posti vuoti”. Gli accordi siglati infatti prevedono che i migranti vengano rimpatriati su voli charter scortati ciascuno da due agenti di polizia. Condizioni queste che riducono enormemente il numero dei rimpatri e fanno lievitare i costi. In sintesi i dati sui rimpatri sono pochi e spesso lacunosi: che fine hanno fatto le altre centinaia di migliaia di migranti? Si parla poco di come vengano scelti questi rimpatri, in base alla data di rigetto dell’istanza di protezione o in base alla data di in attesa di rimpatrio? Dove sono alloggiati? Quale trattamento è loro destinato in questa fase? Anche il Consiglio d’Europa ha voluto dire la sua sul modo del governo di gestire i flussi migratori da parte del nostro Paese: lo ha fatto inviando una lettera al peperoncino al ministro degli Esteri Luigi Di Maio con la quale chiede formalmente all’Italia di sospendere le attività di cooperazione con la Guardia Costiera libica vista la situazione di caos e conflitto nel Paese nordafricano. Ma in questa missiva si ricordano anche le raccomandazioni formulate dal Consiglio sulla necessità di salvare la vita delle persone, proteggere i diritti umani e colmare l’apparente mancanza di protezione per i migranti nel Mar Mediterraneo. Un fenomeno quello delle migrazioni dai paesi africani verso l’Italia sempre più ingarbugliato. Reso più complicato da accordi poco chiari con molti paesi europei, si pensi al trasferimento in altri paesi di rifugiati provenienti da Italia e Grecia: ma la stragrande maggioranza dei migranti giunti in Europa non possono essere dichiarati rifugiati, quindi…. Anche le promesse di finanziamenti ai Paesi africani non sempre sono chiare. Il cosiddetto Fondo per l’Africa o Emergency Trust Fund (Eutf) for Africa – questo il nome ufficiale – nato con l’obiettivo di contrastare “le cause profonde dell’immigrazione irregolare e dello sfollamento di persone in Africa promuovendo opportunità economiche e rafforzando la sicurezza”. Uno strumento chiave della politica europea in 24 paesi africani beneficiari (Burkina Faso, Camerun, Ciad, Costa d’Avorio, Gambia, Ghana, Guinea, Mali, Mauritania, Niger, Nigeria e Senegal, Gibuti, Eritrea, Etiopia, Kenya, Somalia, Sud Sudan, Sudan, Tanzania e Uganda, Algeria, Egitto, Libia, Marocco e Tunisia) che dovrebbe disporre di 4,7 miliardi di Euro, di cui 4,1 versati dall’Ue. Un “Fondo fiduciario di emergenza per la stabilità e per affrontare le cause profonde della migrazione illegale in Africa”. Di questi, ad oggi, ne sono stati spesi circa la metà. Per quali progetti? Per capirlo basti l’esempio che riguarda la Tunisia. La somma destinata a questo Paese ammonta a 12,800 milioni di euro destinati “a sostenere l’operatività della strategia nazionale sulla migrazione della Tunisia, rafforzando le opportunità socioeconomiche attraverso la mobilitazione della diaspora e l’integrazione economica e sociale dei migranti e migranti di rimpatrio, al fine di consolidare il contributo della migrazione allo sviluppo socioeconomico a livello locale, regionale e nazionale”, tra le quali “sostenere il reinserimento economico e sociale dei rimpatriati tunisini, in modo da garantire la dignità delle persone e la sostenibilità dei loro progetti di reinserimento”. Tuttavia una gran parte dei migranti arrivati in Italia lo scorso anno pare venissero proprio dalla Tunisia.
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tmnotizie · 6 years
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SAN BENEDETTO – Election day, quorum raggiunto in tutti i quartieri. A tale proposito, l’assessore alla partecipazione Andrea Traini desidera esprimere la soddisfazione più viva per il fatto che tutti i quartieri hanno raggiunto il quorum necessario per dichiarare valido il voto.
“E’ un fatto che non si è mai verificato da quanto esiste l’election day – dice Traini – e questo nonostante i timori della vigilia sostenuti da un’indubbia disaffezione verso il voto che caratterizza tutte le consultazioni popolari. Voglio esprimere un ringraziamento sentito dell’Amministrazione verso tutti coloro che, sfidando il freddo, hanno dedicato ore ed ore del loro tempo libero per presidiare i seggi contribuendo a questo splendido risultato, ma anche a tutti i candidati che hanno  si sono impegnati per far sapere delle elezioni e portare gente al seggio. Questa è la città che vuole partecipare alla vita pubblica e da parte nostra ci sarà tutto l’impegno per non deluderli”.
Le cariche saranno definite nel corso della prima riunione dei direttivi che sarà convocata entro 20 giorni dal voto dal consigliere più votato (il primo di ciascuna lista allegata). Il quartiere Europa le ha già assegnate. Presidente è stata nominata Moina Maroni, vicepresidente Renzo Marinsalta, segretario Gianni Perazzoli, tesoriere Paolo Parmigiani.
Questo l’elenco completo degli eletti, suddiviso per quartieri.
Agraria
Travaglini Tiberio
De Ascaniis Barbara
Galli Marino
Illuminati Bruno
Romano Antonio
Zumpano Atilio Josè Gregorio
Piunti Luigi
Pulsone Giovanna
Greco Antonio Giuseppe
Albula Centro
Di Berardino Guerino
Di Pierro Nicola
Novelli Luigi
Calabresi Luciano
Romani Marco
Europa
Maroni Moina
Perazzoli Gianni
Parmigiani Paolo
Antolini Nicola
Marinsalta Renzo
Fosso dei Galli
Simonetti Luciano
Bovara Andrea
Testa Leandro
Falcioni Franco
Baldassarre Antonella
Mare
Sestri Leo
Capriotti Bruno
Perozzi Giampiero
Perozzi Andrea
Paoletti Giorgio
Scarpantoni Fabio
Duranti Emidio
Morganti Luigi
Bocci Filippo
Marina Centro
Piunti Elena
Micucci Mery
Liberatore Sabatina
Braccetti Pier Domenico
Mascaretti Antonio
Amato Vincenzo
Mattioli Leandra
Marina di Sotto
Isopi Alfredo
Virgili Umberto
Piccinini Ernesto
Cameli Angelo
Brandimarte Tonino
Giangrossi Cristiano
Speca Mario
Ottaviani Mario
Castelli Silvia
Paese Alto
Rossetti Enrico
Alleva Renata
Rossi Vincenzo
Pompei Valerio
Mascitti Alessandro
Ponterotto
Angelini Roberto
Gabrielli Benito
Albertini Alessandro
Spagnolini Emmanuel
Testa Giuseppe
Biondi Umberto
Formentini Virgilio
Porto d’Ascoli Centro
Core Elio
Amante Valter
Micozzi Gino
Straccia Gabriele
Ruggieri Pasqualino
Campanelli Traiano Ruffo
Portelli Simona
Niccolini Sergio
Talamonti Romolo
Ragnola
Procacci Giovanni
Galieni Michela
Marucci Giovanni
Incicco Florinda
Balestra Cristiana
Moscatelli Roberto
Conti Federica
Paoloni Secondina
Sacripanti Andrea
Salaria
Laudi Marco
Marcozzi Gabriele
Novelli Nazzareno
Capecci Maria Rita
Cipolloni Cristina
Ricci Roberta
Mattioli Claudio
Ciarrocchi Gabriele
Calabrese Milly Dalila
San Filippo Neri
Balloni Maria
Palestini Luca
Di Giacinto Maurizio
Palestini Maria
Camela Floriano
Ortenzi Maria Leonia
Ricci Pietro
Santa Lucia
Bianconi Giuseppe
Fava Lino
Troiani Luca
Rivosecchi Andrea
Federzoni Amelia
Sant’Antonio da Padova
Colucci Pietro
Varese Paolo
Caglio Alessio
Rossetti Saverio
Polidori Ida
Ceccarelli Renato
Di Giacinto Ginevra
Morelli Marcello
Franco Lino
Sentina
Isopi Valerio
Bianconi Elvezio
Alessandrini Marco
Rossi Peppino
Leli Roberto
Isopi Pasquale
Mora Alessandra
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