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true-trauma · 10 months
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L’ultimo dissing vero e proprio che si è avuto nell’era pre-social network è stato quello tra Fabri Fibra e Vacca. Un dissing epico, che ha portato la scena musicale, per forza di cose, a schierarsi e a dire la propria. Nitro che fece gli elogi a Fibra, Jamil che prese le parte del suo padrino artistico Vacca, Il Guercio che recentemente in una live con IlMasseo ha espresso quanto lo avesse colpito quel dissing, senza schierarsi da nessuna delle due parti. Oggi sembra che ci troviamo di fronte un altro dissing coi controcoglioni.
Luchè vs. Salmo: il primo scontro nel 2019.
Era il 2019, e sia Luchè che Salmo stavano vivendo un periodo d’oro. Luchè un anno prima aveva pubblicato il suo quarto disco da solista, Potere, che aveva confermato la sua presenza colossale nella scena, mentre Salmo stava ancora macinando i numeri di Playlist mentre iniziava a raccogliere i primi frutti con Machete mixtape 4, ad oggi l’ultimo mixtape Machete realizzato da tutto il crew.
Con un post pubblicato su Instagram, Salmo decise di vantarsi proprio dei numeri che stava raccogliendo nella sua carriera: i tanti platini col suo disco da solista, e le certificazioni che stavano iniziando ad arrivare col mixtape della Machete non si contavano neanche più. Il suo messaggio si concludeva con delle parole molto forti: “questi sono i due migliori dischi del 2018/2019”.
Affermazione che ha fatto un po’ storcere il naso a tanti. Qualcuno potrebbe giustamente dire: “certificazioni ≠ qualità”, e tra questi infatti c’era anche Luchè. Luchè non perse tempo: subito rispose al post di Salmo, esprimendo il proprio personale dissenso nei confronti del messaggio del collega sardo. Il succo del discorso era: “sei tutto marketing, e niente musica”, azzardando, poco dopo, anche ad un paragone con Fedez (“sei Fedez 2.0”).
La situazione prese ancora più fuoco quando, appena Salmo lesse i messaggi lasciati da Luchè, registrò un paio di Instagram stories per attaccarlo. “Dal vivo non sei bravo, il messaggio che mi hai lasciato solo al post te lo sei cancellato da solo, non puoi accusarmi di averlo fatto da me”.
Fu Luchè a registrare però più storie di tutti, in cui mise in chiaro parecchi punti che lo avevano mosso a rispondere al post di Salmo. Durante quelle Instagram stories, Luchè spiegò anche la frustrazione che aveva provato, nel corso degli anni, ogni volta che qualcuno aveva puntato a screditarlo, soprattutto da dopo lo scioglimento dei Co' Sang.
Quelle Instagram stories fecero subito il giro del web: se da un lato Luchè tirava in ballo Fedez con il suo “sei Fedez 2.0” (oltre al clamoroso “pisciazz”), dall’altro Salmo tirava in ballo @inoki-ness (“almeno Inoki quando aveva qualcosa da dirmi ha scritto una canzone”). Ironia ha voluto che sia Fedez che Inoki avessero realizzato anche le loro storie per entrare nella questione: Fedez fu lapidario, con il suo “non mi tirate in ballo”, mentre Inoki fu decisamente più logorroico, e la tirò alle lunghe, senza mai sbilanciarsi e cadere nell’insulto nei confronti dei due rapper.
Le frecciatine nei brani.
Se in molti iniziarono a pensare a una mossa di marketing per fare pubblicità ad un loro pezzo insieme (ricordiamo che a inizio 2019 fecero la stessa cosa anche Highsnob e @juniorcallyantigas-blog, coinvolgendo nomi come @datboidee-blog, Andry TheHitmaker, Shade, Nerone e via discorrendo), la cosa fu evidentemente smentita dai fatti. Nessuno dei due, infatti, pubblicò niente insieme, e i rapporti si fecero decisamente freddi. Come spesso accade, anche durante quello scontro si scelsero le proprie parti: di lì a qualche mese, @capoplazabis-blog comparve nel remix di Yoshi insieme a Fabri Fibra, @thasupreme1-blog, Dani Faiv e @jbalvin-fanpage, Gué decise di schierarsi con Luchè, anche per via di alcune incomprensioni che c’erano state con l’ex membro di @tantaroba nei mesi precedenti (il commento-sfottò “salmini” di Gué ce lo ricordiamo tutti). @marracash descrisse alla grande questa situazione di “civil war dei rapper” nell’intro di Persona, paragonandosi alla Svizzera (“civil war dei rapper: Thaurus e Machete, io sono la Svizzera che è ricca e dove si sta bene”).
Salmo e Luchè non si sono mai veramente dissati nei brani rilasciati negli anni a seguire. Salmo fu però il primo a portare qualche frecciatina nella riedizione di Playlist: in Salmo 23 rappava “lo senti che cantano tutti / (ehi, ehi, ehi, ehi) anche se i ritornelli sono brutti”, in riferimento all’insulto mosso da Luchè (“i beat che produci sono scopiazzati dai miei, e sono anche bruttini”). Anche in Flop l’album Salmo ha lasciato delle frecciatine nei confronti di Luchè.
Stessa cosa ha fatto Luchè in Dove volano le aquile, nello specifico in Si vince alla fine, ha fatto riferimento a Salmo (ma anche a Inoki e Vacca) con il passaggio: “quello disabilita i commenti, quei due mi sfottono su Twitch”). Questo pezzo è stato l’ultimo brano che conteneva riferimenti di ciascuno dei due rapper nei confronti del collega. Niente sangue, solo un po’ di frecciatine lanciate un po’ qua e un po’ là.
Il 64 barre di Salmo.
Il 64 barre è diventato, in pochi anni, uno degli eventi più attesi dei social, per chi ama il rap italiano, in cui gli artisti sputano le loro barre in brani senza ritornello: solo amore per questa disciplina. Ad ogni nuovo 64 bars, la @redbull chiama un rapper ed un produttore che dovranno mettere a disposizione le loro arti e i loro talenti per realizzare dei freestyle potenti. Nel corso degli anni, ci son passati moltissimi nomi: Anna, Madame, Emis Killa, Fabri Fibra, Gué Pequeno e Marracash (rispettivamente per due e per tre volte), e tra i produttori Tha Supreme, @gemitaiz-blog, Carl Brave, Low Kidd, ma anche lo stesso Luchè, giusto per citarne alcuni.
Qualche settimana fa, è arrivato il turno di Salmo. Salmo, che sarà anche uno degli ospiti del prossimo 64 bars live a Scampia insieme a @geolier, Rose Villain, @noyznarcosblog e Lazza, ha rappato su una strumentale di Luciennn, produttore già presente nel suo progetto Blocco 181 – original soundtrack, sul quale sta puntando molto. Nel suo freestyle, tra le altre cose, ha deciso di rispolverare una vecchia questione: “l’Inferno lo conosco bene / ci tornerei per farci un mese / una vita di promesse spese / driiin: squilla il telefono inglese”. Chi ha seguito il dissing di Luchè e Salmo nel 2019, non può non aver fatto caso a questa frecciatina, arrivata a più di un anno di distanza dal pezzo Si vince alla fine, e a quasi quattro anni tondi dallo scontro social tra i due rapper. Durante quello scontro, Luchè aveva dato a Salmo dell’ipocrita dicendo al pubblico che nel 2016, quando era uscito Malammore, Salmo, che stava dicendo di non conoscere la musica del rapper partenopeo, gli aveva mandato un messaggio in cui si complimentava con lui per quel disco. Ha poi concluso questo discorso con la frase: “devo prima trovare il telefonino inglese su cui si trova questo messaggio”.
Nel corso di questi anni, questo fantomatico telefonino inglese non è mai uscito: anche Nitro, in un freestyle realizzato a poche settimane di distanza dallo scontro tra i due colleghi, fece riferimento a questo telefonino con la frase “sei sparito come il telefonino inglese di Luchè”. Ma di quel messaggio non si è praticamente avuta più traccia.
Questo almeno fino a pochi giorni fa.
Pare che il 64 barre di Salmo, infatti, abbia riacceso l’attenzione nei confronti di quel messaggio. Proprio sui social ha iniziato a circolare, a proposito di complimenti, il video di Salmo che presenta Luchè sul palco durante un concerto. Il concerto si tratta, probabilmente, di un concerto tenutosi all’arenile di Bagnoli il 27 luglio 2018, un anno prima dello scazzo via social tra i due colleghi. Fece riferimento a quella serata anche Luchè nel 2019, durante le sue Instagram stories, spiegando al pubblico che Salmo avrebbe voluto cantare per ultimo, cosa che Luchè non gli ha concesso, essendo Napoli la sua città. In quel video, Salmo accoglieva Luchè definendolo “uno dei suoi rapper preferiti”. Ma la fine sembra ancora non essere arrivata, anzi: proprio qui inizia il bello.
Lo scontro in musica.
Se c’è una cosa che in tantissimi stanno apprezzando di questa nuova fase del dissing è la fame di portare lo scontro lontano dai beef via social, di cui a godere saranno solamente i ragazzini col telefonino in mano. Al centro sono ritornate, per magia, le rime, come ai tempi del dissing a cui ho fatto riferimento a inizio articolo, che ha lasciato tutto sommato un gran bel ricordo nella memoria collettiva.
Salmo è un genio, e su questo non ci piove. Ed è quasi fuori discussione che abbia dissato nuovamente Luchè nel suo 64 barre per la Red Bull senza aspettarsi una risposta, una reazione da parte di quest’ultimo. La posta in gioco è troppo alta, se si considera anche che Salmo dovrà suonare proprio a Napoli per il 64 bars live il prossimo 7 ottobre. Salmo potrebbe rappresentare un vero e proprio system error durante quella data, un bug nel sistema, visto e considerato che nella stessa serata si esibirà anche Geolier, amico stretto di Luchè, nonché suo pupillo. La presenza di Geolier e la location scelta, Napoli/Scampia, implicherà quasi sicuramente la presenza non solo di tantissimi fan di Luchè, ma anche di un noto organizzatore di eventi campano, tale Enzo Chiummariello, amico stretto di Luchè e non solo. Ma andiamo con ordine.
A circa una settimana di distanza dalla pubblicazione del 64 bars di Salmo, Luchè, a sorpresa, ha pubblicato il 4 luglio il suo freestyle Estate dimmerda 2. Il riferimento è alla hit del 2016 di Salmo, Estate dimmerda: web hit, a dire il vero, che fu anche ampiamente criticata da una fetta di pubblico generalista, a causa di alcuni riferimenti all’attentato avvenuto ad un concerto di Ariana Grande qualche mese prima. Attentato rivendicato dall’isis, all’epoca al centro delle cronache per i numerosi attentati avvenuti in Europa, la maggior parte dei quali a Parigi.
In Estate dimmerda 2, Luchè ha deciso di togliersi numerosi sassolini dalle scarpe. Il suo approccio è stato un approccio meno tecnico, ma più contenutistico: non si è fatto sfuggire nulla. Dal mutamento stilistico di Salmo (cui ha fatto riferimento citando Il cielo nella stanza, la hit più ascoltata del rapper sardo) alla polemica legata all’invio di foto non richieste alle ragazze su Instagram. Non si è fatto sfuggire neanche il riferimento al sold-out allo stadio san Siro, accusandolo di aver regalato diecimila biglietti per riempire lo stadio (pratica che in realtà fanno un po’ in tanti, non solo per riempire gli stadi, come fa notare anche Rebel mag).
Nel dissing, Luchè ha anche paragonato Salmo a Inoki e Fedez, scatenando anche la risposta del primo citato, che su YouTube ha replicato al dissing con Cazzominomini (come detto da Inoki stesso, realizzato più per rispondere alla provocazione che per la voglia di attaccar briga col collega partenopeo. Si tratta comunque di un dissing di buon livello, specie se si considera la natura decisamente scanzonata del gesto, anche se il testo e il mood lasciano intendere tutt’altro). Sul finale, però, arriva il bello: infatti, Luchè riprende e inserisce due audio di Salmo: il primo in cui Salmo dice di aver ascoltato “quel disco” (con ogni probabilità Malammore), dicendo che “era figo”, e il secondo audio tratto dal videoclip di cui sopra, in cui Salmo, durante un concerto (presumibilmente quello all’arenile di Bagnoli) ha presentato Luchè chiedendo al pubblico di far casino per lui.
Ma Luchè non ha avuto ancora l’ultima parola. Non con Estate dimmerda 2, almeno. Infatti oggi, il 5 luglio, alle 12:30, Salmo ha pubblicato su YouTube la sua risposta al dissing di Luchè. Il beat che parte non è inedito, ma è la strumentale di Full clip dei Gang Starr, e la cover del dissing è la faccia di Luchè con sopra i capelli biondi di @brigittebardot. Il riferimento nel titolo del dissing è all’ultimo disco di Luchè, Dove volano le aquile, che Salmo storpia in Dove volano le papere. Nuovo dissing, nuovo approccio, diametralmente opposto a quello di Salmo del giorno precedente: molte punchline, e molte prese in giro nei confronti dell’ex Co’ Sang: dal “faccia di cazzo”, alle compagnie pseudo-mafiose di cui Luchè canta nei suoi pezzi. Tra le varie punchline, a metà freestyle Salmo ha anche attaccato Esse Magazine, con cui non ha certo rapporti idilliaci. Già qualche giorno fa, infatti, aveva pubblicato una storia Instagram in cui manda platealmente a cagare la redazione. Nel passaggio in cui ha nominato Esse Magazine, ha anche fatto riferimento al fatto che Luchè sia ampiamente propsato dalla realtà di @antoniodikeledistefano, forse persino troppo, a costo di risultare quasi la prostituta del magazine (anche se Luchè è solo uno dei tanti che ricevono questo tipo di trattamento. Si tratta di una cosa già ampiamente risaputa, che han provato a spiegare anche nomi come gli Arcade Boyz, Vacca, lo stesso Inoki, e non solo).
È finito qui? A quanto pare, assolutamente no. Infatti, se Salmo ha impiegato meno di 24 ore per rispondere al dissing di Luchè, pare che quest’ultimo avesse ancora altro da dire. Infatti, qualche ora dopo la pubblicazione di Dove volano le papere, il rapper campano ha continuato a rispondere al dissing di Salmo, aggiungendo altre tematiche: dal fatto che Salmo abbia perso la propria direzione artistica, specie da dopo il featuring con Fedez in Viola, fino al fatto che abbia cambiato genere musicale nel corso degli anni, accusa già rivoltagli nel 2019, quando gli rinfacciò il fatto che inizialmente facesse il batterista nel gruppo rock degli Skasico. Tagliente anche il riferimento all’allontanamento di Salmo dalla Machete: infatti, sebbene negli ultimi tempi abbia ricucito i rapporti con molti colleghi, tra cui anche En?Gma, invitandolo a cantare sul palco con lui The island durante l’evento Red valley festival del 2022, da un sacco di tempo Salmo non collabora con i suoi colleghi membri della Machete. Luchè su questo ci va giù diretto: “la Machete ti ha abbandonato”. Il secondo dissing di Luchè si conclude anche con una sorta di minaccia velata: “Venerdì suono in Sardegna, vuoi venire? / ci vediamo a Scampia, o hai paura di uscire?”, facendo riferimento al fatto che Salmo dovrà suonare proprio a Scampia a Ottobre.
E ora?
È da veramente anni che non si vedessero addirittura tre dissing (quattro, se si considera anche quello di Inoki) fatti in musica nel giro di due giorni. Peraltro si tratta di due artisti già ampiamente affermati nell’ambiente urban, che non han bisogno di attirare attenzioni sulle proprie carriere e sui propri nomi. Sebbene lo stesso Inoki abbia definito i dissing, nel suo dissing, “un male” per lui e un po’ per tutte le carriere artistiche, in realtà aumenta l’attenzione sul genere musicale e fomenta il pubblico, portando anche a far smuovere le acque e rimuovere quella patina di ipocrisia che generalmente c’è in un ambiente di successo dove va sempre tutto bene ed è sempre tutto okay. Anche Fabri Fibra, che di dissing ne ha fatti in passato, esprimeva lo stesso parere: solo così si capisce chi fa le rime più fighe nei pezzi, diceva durante gli Mtv day di Bologna del 2006.
Non si sa per quanto ne abbiano ancora Salmo e Luchè, ma se si continua così, potremmo vederne veramente delle belle. Si tratta di un vero e proprio botta-e-risposta, visti anche i tempi ristrettissimi con cui i due rapper si stan rispondendo, cosa che neanche i Fibra e Vacca del 2014 erano riusciti a fare, spalmando la loro diatriba in un lasso di tempo che arrivò addirittura a superare il mese di tempo. Ma sono già in tanti appassionati di hip-hop che chiedono ai due artisti di non smetterla adesso, e di continuare, se dovessero farlo, solo tramite musica. Boh Magazine ha pubblicato un post con scritto “meno Instagram stories più dissing”, Il Purista ha pubblicato un post con scritto “lo spettacolo deve continuare. Grazie Luchè, grazie Salmo”, con tanto di emoji dei popcorn. Ormai lo scontro a suon di rime è iniziato, e non possono tirarsi indietro proprio adesso.
Quando Salmo e Luchè si rispettavano.
…Ma vale la pena anche fare un salto nel passato. Infatti, Salmo e Luchè non hanno avuto sempre un rapporto pessimo come quello degli ultimi anni. Sarà pur vero che le loro divergenze artistico-musicali sono belle evidenti a parecchi da tantissimo tempo, ma c’è sempre stato rispetto reciproco prima del 2019. Lo testimonia anche il video di Salmo che presenta Luchè sul palco a Napoli nel 2018.
Ancora prima di quel concerto, fu lo stesso Luchè a pubblicare nel 2016 un post su Facebook. Il post ritraeva Salmo e Luchè insieme dopo aver passato una serata in un ristorante, e le parole usate dal rapper partenopeo per descrivere la serata furono le seguenti: “mi ha fatto piacere conoscere meglio la persona che è mauri. Anche se diversi siamo molto simili. Una persona semplice che ha un’enorme passione per la musica. E’ bello vedere 2 artisti rispettarsi nelle loro diversità”. Anche nel 2014 Salmo e Luchè sono comparsi insieme in una foto caricata da @clementino-blog su Facebook: non erano soli, in quanto con loro tre c’erano anche altri artisti, ovvero Marracash, Achille Lauro, Dj Tayone e Bibo De Angelis. Notizia dell’ultima ora: Salmo ha pubblicato nella giornata di giovedì 6 luglio un ultimo dissing di risposta a Luchè, in cui afferma di non dare più attenzioni al collega napoletano. Il titolo del dissing è Stupido gioco del rap 2, che va a riprendere lo storico dissing che avvenne tra lui e Inoki dieci anni orsono. Nel pezzo, Salmo si serve del campione musicale di Tu vuo’ fa’ l’americano di Renato Carosone per criticare Luchè per il fatto di essere una copia spudorata di molti rapper americani, e ad un immaginario cui non appartiene veramente, essendo, per l’appunto, italiano e nello specifico napoletano.
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letteraamestesso · 1 year
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Se ho capito la cosa anche io sono nella stessa situazione ma non mi era mai capitato che non si provasse disagio a parlarne tanto meno in "pubblico". Io non la sento nemmeno come un peso quindi figuriamoci mettermi a disagio.
Devi viverla con normalità,appunto che non la vivi come un peso e non ti mette a disagio perché nasconderti dietro una maschera?
Tempo fa vidi un video del ''Ilmasseo'' su youtube intitolato "Edoardo" ti invito a vederlo,se si è esposto lui perché non dovresti farlo tu? Poi se non vuoi farlo nessuno ti ci obbliga anzi,è una cosa tua che se non ti far star male,non ti deve importare di nulla e di nessuno...
Comunque davvero ripeto scrivimi in privato mi farebbe davvero piacere
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who16be · 2 years
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BARZELLETTE E FILOSOFIA su FALL GUYS /W @ilMasseo @XIUDER - YouTube Found on YouTube: BARZELLETTE E FILOSOFIA su FALL GUYS /W @ilMasseo @XIUDER https://www.youtube.com/watch?v=pqu1ZPJcuHE via Diigo https://www.youtube.com/watch/pqu1ZPJcuHE August 19, 2022 at 09:31AM
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mdoubledream · 3 years
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My daddy's better than yours 💫
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marcopuntozip · 2 years
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Reaction del Massɘo a Gender Trouble di Judith Butlɘr
A SBREGA FIOI Qua è il Masseo e oggi SBLBLBLBLBL parleremo finalmente di QUESTIONI DI GENERE.
Già vi vedo SBAAAA MASSEO NO ANCHE TU A PARLARE DI BIOPOLITICA, LINGUAGGIO, IDENTITÀ, FALLO, SBOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO E INVECE SI miei cari ragazzuoli, è giusto che ogni tanto ci affacciamo alla filosofia contemporanea, sennò si rimane ancorati al nozionismo storicistico e ANCHE BASTA PORC***O
Lasciate un likino per me che reacto al cornerstone dell’ontologia [ride] femminista.
The aim of the text was to open up the field of possibility for gender without dictating which kinds of possibilities ought to be realized.
Eh no eh, Judith non me lo fare, non mi cascare nell’emotivismo più irrealistico CHE TI AMMAZZO LA MAMMA PORCA PUTTANA
 Gender is a complexity whose totality is permanently deferred, never fully what it is at any given juncture in time.
E qui ci sta un bel MAGRAZIEALCAZZONE JUDITH però va beh, testo del 1990, ci può stare, io manco ero nato.
 Corollary: there is no gender identity behind the expressions of gender; that identity is performatively constituted by the very "expressions" that are said to be its results.
MMMMMMMM Però hai rotto il cazzo Judith, siamo già a pagina 34 e ancora non hai introdotto le argomentazioni antropologiche, la biopolitica, tanti riferimenti a Foucault ma nulla di concreto. Ma dai su che cazzo porc*****nna. E basta con l’ontologia e il linguaggio, il femminismo è politica, distruzione dello status quo maschilista e patriarcale, possibile che non sai fare altri riferimenti oltre a Freud e Lacan?
 “Being” the Phallus and “having” the Phallus denote divergent sexual positions, or nonpositions (impossible positions, really), within language.
AAAAAAOOOO MA COSA CAZZO C’ENTRA IL FALLO? COSA - CAZZO - C’ENTRA - IL - FALLO PORC***O, DI***NE STRONZO SCHIFOSO. SEI UNA CAZZO DI FEMMINISTA, PARLA DI FEMMINISMO.  No, seriamente, non ti impelagare in queste questioni parallele che distolgono il focus dall’obbiettivo vero: le dinamiche di potere, l’autorità, la legittimità. Basta con il linguaggio, l’ontologia. Ma che cazzo vuol dire ontologia in un testo femminista? Ma dove siamo, in un libro di Emanuele Severino?
 If the immutable character of sex is contested, perhaps this construct called ‘sex’ is as culturally constructed as gender; indeed, perhaps it was always already gender, with the consequence that the distinction between sex and gender turns out to be no distinction at all.
MA COSA CAZZO VUOL DIRE “IL CARATTERE IMMUTABILE DEL SESSO”? MI SPIEGHI COSA CAZZO VUOL DIRE, NON SI CAPISCE UN CAZZO MINCHIA. MA BASTA DI***NE BASTARDO SCHIFOSO.
To consider this psychic doubleness as the effect of the Law is Lacan’s stated purpose, but the point of resistence within his theory as well.
DI***NE NOOO MA CHE CAZZO VUOL DIRE, ma non ha senso grammaticalmente, “but the point of resistence within his theory as well” COSA? COSA “BUT”? CHE VUOL DIRE, NON HA SENSO QUELLO CHE STAI DICENDO. 
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ILGABBRONE IMPAZZISCE PER L'ACTION FIGURE DEI ME CONTRO TE E LA CHAT RIS...
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enkeynetwork · 3 years
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Influencer di Twitch: indaghiamo il social del momento
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Impossibile negli ultimi mesi non aver mai sentito parlare di Twitch, la piattaforma che sta oscurando social potentissimi come Facebook e Youtube. Non è facile capirne i meccanismi, ma una volta compresi sarà possibile seguire i propri streamer preferiti e, perché no, diventarne uno guadagnando cifre anche molto alte. Twitch è una piattaforma di live streaming di proprietà di Amazon con lo scopo di permettere ai propri utenti di condividere in tempo reale con i loro follower i video delle loro sessioni di gioco con i videogame. Eppure oggi non si trovano solo gamer su Twitch: la piattaforma è divenuta così popolare da allargare i propri temi ad altri settori di intrattenimento. Gli influencer avranno quindi la possibilità di interagire con i propri seguaci in tempo reale, creando uno scambio di opinioni attraverso la chat e una community sempre più forte. È infatti l'interazione costante a determinare il successo di Twitch: non si tratta solo di una mera fruizione di contenuto.
Come iscriversi alla piattaforma
La possibilità di guardare i video e le dirette presenti su Twitch è aperta anche ai non iscritti al servizio, ma per sfruttare le funzionalità avanzate è necessario registrare un profilo. Iscriversi è semplicissimo: basta entrare nel sito internet ufficiale e premere su “Iscriviti” in alto a destra. Dopo aver scelto nome utente, email e password, è necessario confermare la propria iscrizione cliccando sul link presente nella mail di conferma. La stessa procedura può essere svolta anche sulle app disponibili per iOS e Android. E addirittura si può usufruire del servizio anche dalla console PlayStattion 4 o Xbox One. Per iniziare a partecipare alle dirette basterà cliccare su uno dei contenuti dell'homepage o cercarla attraverso la barra di ricerca uno specifico utente. Gli utenti poi possono a questo punto decidere se diventare follower, interagire attraverso la chat, abbonarsi a un canale o sostenere uno streamer attraverso donazioni. È possibile anche fruire di repliche nella sezione “Video” di un canale.
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Twitch è disponibile anche come applicazione iOS e Android
I tipi di abbonamento
È possibile iscriversi, navigare e fruire dei contenuti degli streamer in maniera totalmente gratuita, ma effettuando una subscription si ottengono dei benefici. Per prima cosa gli utenti Amazon Prime possono accedere a Twitch Prime, grazie a cui si evitano le interruzioni pubblicitarie ci si può abbonare gratuitamente a un canale Twitch di uno specifico creator. Per farlo è necessario accedere alle impostazioni del pannello utente, cliccare su “Collegamenti” e premere su “Connetti”, di fianco alla voce “Amazon”. Oltre a questo, esistono altri tre livelli di sottoscrizione a un canale: ogni mese si possono pagare o 4,99 euro, o 9,99 euro oppure 24,99 euro. Ogni streamer decide in autonomia come utilizzare queste tre fasce di prezzo, sbloccando una serie di funzionalità aggiuntive come contenuti premium. Un'altra spesa facoltativa sono i bit, un modo per sostenere i propri creator preferiti. Si tratta di una sorta di valuta virtuale acquistabile con l'obiettivo di donarla agli streamer. Si va da un minimo di 100 bit, al costo di circa 2 euro, a un massimo di 25000 bit, al costo di più di 300 euro. Infine, un utente può effettuare delle donazioni volontarie ai creator.
Influencer di Twitch: i 10 streamer più seguiti
Twitch è ormai una piattaforma amatissima, usata ogni giorno da circa 4 milioni di italiani. Indubbiamente i gamer rimangono la community più attiva, ma ci sono molte altre aree di interesse. Nella top10 degli streamer più seguiti figurano solo uomini, una tendenza che si spera si ribalti presto, ma non tutti si occupano di videogiochi. Vediamo dunque chi sono gli "influencer di Twitch". Se contiamo il numero dei followers, a vincere è Pow3rtv, pseudonimo di Giorgio Caldarelli che condivide ogni giorno con oltre 1,43 milioni di seguaci partite di Call of Duty e Fortnite. Al secondo posto troviamo invece ilMasseo, username di Edoardo Magro, che è solito chiacchierare con 1,18 milioni di iscritti utilizzando un linguaggio spesso colorito. Chiude il podio ZanoXVII, al secolo Cristiano Spadaccini, che condivide video su Fifa 2021 e Among Us. Seguono streamer come TheRealMarzaa, Homyatol, Matteo HS, Tumblurr e JustGaBBo. Questi creator, spesso giovanissimi, hanno portato alla ribalta un nuovo tipo di dirette, le “Just Chatting”. Letteralmente sarebbero quattro chiacchiere tra seguaci e influencer: i primi interagiscono in tempo reale tramite la chat, il secondo risponde a domande e curiosità.
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Gli streamer sono in contatto in tempo reale con i propri seguaci
Influencer di Twitch: come diventarlo guadagnando
Guadagnare con Twitch è possibile e potenzialmente molto profittevole: infatti le dirette dei creator con la propria community stanno diventando un vero e proprio lavoro. Il primo passo per monetizzare sono le affiliazioni. Per diventare affiliato bisogna trasmettere per almeno 500 minuti totali in 30 giorni, avere una media di tre o più spettatori simultanei e almeno 50 followers. Rispettati i requisiti, si riceve una mail contenente un modulo da compilare con informazioni personali e fiscali. Il pagamento può avvenire tramite accredito diretto sul conto corrente, bonifico bancario, PayPal o assegno. Ma attenzione: solo i primi guadagni della fase iniziale possono essere intesi come occasionali. Quando diventano consistenti e continuativi è necessario aprire una Partita Iva. A questo punto ci sono cinque modi per monetizzare e diventare influencer di Twitch. I primi tre li abbiamo già visti: abbonamenti (di cui il creator percepisce il 50%), bit (per ognuno si guadagna 0,01$) e donazioni. Inoltre non sono da sottovalutare gli annunci pubblicitari, per cui si riceve un gettone ogni 1000 visualizzazioni. Infine troviamo le buone vecchie sponsorizzazioni: le aziende spesso sono disposte a collaborare con gli streamer per un compenso concordato da entrambi. Read the full article
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BARBA ROSA MASSEO REAGISCE ALLA SUA REACTION DI UN MONTAGGIO FATTO SU DI...
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