Tumgik
#la morte alata
tvserie-film · 11 months
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Title: Winged Death (1934) Author: H. P. Lovecraft, Hazel Heald Vote: 8/10 One of the best Lovecraft stories with a slightly different style perhaps due to the help of Heald. The story unfolds slowly developing a sense of doubt and anxiety that creeps into the reader's mind as annoying as the buzzing of a fly but that doesn't let you go until the last page.
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stregamorganablog · 2 years
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«Mi parlano spesso dell’amore.
E io, quando mi sento offrire
con tanta leggerezza un problema
così grave, inorridisco.
L’amore è qualcosa
che può capovolgere la storia,
può dannare un’anima
o farla salire in paradiso:
è questione di fortuna.
L’amore è una piramide alata
con radici ben profonde nella terra.
Amore e morte sono la stessa cosa.
L’uomo innamorato non conosce il
suo destino: sa che è stato colpito
a morte da un evento storico,
sa che può morirne,
perché l’amore è un accadimento miracoloso».
- Alda Merini -🫀
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vecchiorovere-blog · 2 years
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L’amore è qualcosa
che può capovolgere la storia,
può dannare un’anima
o farla salire in paradiso:
è questione di fortuna.
L’amore è una piramide alata
con radici ben profonde nella terra.
Amore e morte sono la stessa cosa.
L’uomo innamorato non conosce il suo destino:
sa che è stato colpito a morte
da un evento storico,
sa che può morirne,
perché l’amore è un accadimento miracoloso.
Alda Merini
Sophie van der Perre
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Presente. Capitolo 2 – Fine agosto 2021 
“Non tentarmi Vittoria Alata. Sai che non posso” 
“Non puoi cosa?”  
"Toccarti, o altro…”
(TW: NSFW, smut, OC, MiloxOC, riferimento a MiloxCamus, Coppia HET, riferimento a coppia HOMO, D/s, Dom!Milo, Scarlett Needle/Cuspide Scarlatta con uso creativo)
Quegli orgasmi potenziati dalla Cuspide Scarlatta le facevano sempre perdere i sensi per qualche minuto. Milo ne approfittava per guardarla. Era bella oltre ogni umana comprensione. Non quella bellezza eterea, intangibile e spirituale che aveva Athena, la sua Dea, la loro Dea. Nike, pur essendo divina anche lei, aveva una bellezza totalmente umana. Il genere di bellezza per cui uomini, e donne, avrebbero fatto praticamente di tutto.  
La cosa più ironica di tutto questo? Della sua bellezza, se non ci faceva caso, se ne dimenticava. Lei era, in tutto e per tutto, una di loro. A parte gli anni in cui si era allontanata durante il periodo in cui Saga, che su di lei non aveva autorità, era posseduto da Ares, da quando anche il suo Cosmo si era risvegliato, Nike aveva sempre vissuto al Santuario. Quando poi era riuscita a dominare la sua armatura, si era trasferita al tredicesimo tempio, quello riservato alle Dee e al Grande Sacerdote. Però la maggior parte del tempo la passava da sempre con loro, i goldini, come amava chiamare i cavalieri d’oro. Con loro si allenava (più che altro allenava loro a farsi pestare, tanto era forte), mangiava, studiava, insegnava alle reclute, rideva, soffriva, cazzeggiava, insomma viveva. Il fatto che fosse una ragazza, beh, era evidente, ma totalmente irrilevante.  
Aveva smesso di esserlo la sera dopo la sua prima udienza ufficiale con Athena, quasi un anno e mezzo prima. La morte di Camus, le sue circostanze, l'avevano sconvolto, abbastanza da fargli dubitare tutto ciò che aveva sempre creduto di sapere e di aver scelto. Era andato da Athena per chiedere di potersi congedare, lasciare l’armatura per sempre e ridiventare un uomo normale. Andarsene finalmente dalla Grecia e dai luoghi che contenevano i pezzi infranti del suo cuore. Ma la dea aveva detto no. Troppe perdite c'erano state tra le fila dei cavalieri d’oro. E troppi i nemici ancora in vita.  
Nike l'aveva fermato nell'atrio del tempio, mentre si riavviava rassegnato all'ottava casa.  
“Anche a me manca. Dai vieni, misery loves company”  
Milo sapeva che gli avrebbe fatto bene e così la seguì nei suoi appartamenti. Nike era davvero una buona amica e un'ascoltatrice ancora migliore. Con l'aiuto di una bottiglia di vodka che proprio lui aveva portato tempo prima della Siberia, passarono il tempo ricordando Camus, che lei non aveva visto per anni. Milo raccontò di come il loro amore fosse sbocciato durante gli anni dell’adolescenza, trascorsi già da cavalieri d’oro. Di come un giorno, per caso, durante un litigio finito a botte, si fossero ritrovati a baciarsi per la prima volta. Da allora, tutte le loro risse erano finite a letto. Da allora, erano venuti alle mani sempre più spesso. 
“Sei mai stato con una donna da quel giorno?” gli chiese Nike, ufficialmente dando inizio alla fase senza filtri della serata. 
“Non sai quante. Non ti ricordi che mi sono fatto anche la tua amica Livia dopo la tua festa dei diciotto anni? Camus è il mio primo, ultimo e unico uomo. E comunque, il nostro è un amore quasi platonico. Praticamente un eccesso di amicizia” 
“Ah, è vero. Anche lui mi sembra sia finito a letto con una di loro quella sera. Aspetta, chi era? La Clary mi sa... Ma è stato prima o dopo che iniziasse tra te e lui?” 
“Dopo, circa due anni dopo. Le tue amiche però non erano una forma di ripicca incrociata. La nostra relazione è sempre stata molto anomala, per quanto sincera. Non siamo mai stati monogami. Non credo fosse esattamente nella natura di nessuno dei due rinunciare alle donne” 
“E con un uomo è molto diverso?” 
“Al di là del fatto che quello che provo per Camus non mi aveva mai nemmeno sfiorato prima. Se vogliamo parlare puramente dell’aspetto fisico della cosa… mi mancano le tette!”  
Scoppiarono entrambi in una risata sonora.  
“Se ti può servire” disse lei schiacciando le sue tra i gomiti per farle risaltare dalla scollatura.  
In quel momento Milo ebbe un’epifania. Per quanto sembrasse impossibile non averci fatto caso prima, Nike, che lo guardava con il suo viso stupendo, i capelli castano ramato e gli occhi verde smeraldo, era in effetti una donna. Anzi no, lei era una strafiga, in tutto e per tutto. Incluso quei seni generosi e perfetti che notava per la prima volta in quell’esatto momento. In quel momento Milo capì che la stava vedendo con occhi completamente diversi dal solito ed aveva paura di come sarebbe andata a finire.  
“Cosa c’è? Sembri confuso”  
“C'è che… niente lascia perdere” 
“Vorresti toccarle?” chiese lei tra il serio e il faceto.  
Certo che voleva toccarle. Ma non si sarebbe fermato lì. Adesso che i suoi occhi si erano magicamente aperti al fatto che Nike fosse una bellissima donna, davanti a lui, con indosso praticamente niente per via del fatto che aveva sempre caldo, avrebbe voluto fare ben più che toccarle il seno. E probabilmente tutto ciò era proibito. Non sapeva con certezza ma c'era una buona probabilità. Lei era un cavaliere di platino, vestiva una Kamui, il braccio destro di Athena e una dea anch’essa. Gli altri Saint non erano in teoria autorizzati nemmeno a sfiorare la pelle di una dea. Aldébaran già si prendeva molte libertà abbracciandola, e con Saga aveva un rapporto strano, ma loro erano stati i suoi maestri. Per tutti gli altri Nike faceva già grandi eccezioni, perché lei voleva essere trattata come una di loro. Ma farci del sesso… sicuramente era proibito da qualche parte.  
“Non tentarmi Vittoria Alata. Sai che non posso” 
“Non puoi cosa?”  
“Toccarti, o altro…”  
Lei prese l’iniziativa. Gli afferrò le mani e se le guidò sul seno, nudo sotto la sottoveste sottile, guardandolo negli occhi e accarezzando i suoi avambracci con le vene sporgenti, per cui aveva un kink esagerato. 
“Chi l’ha detto che non puoi. Al massimo non vorrai. Mi hai già rifiutato una volta” 
Per Milo questo era tutto il nulla osta che serviva.  
‘In fondo, se è davvero proibito, mi sbatteranno fuori, o mi uccideranno. Entrambi sono scenari che accetterei volentieri’ 
“Un errore che non ripeterò oggi" 
Finalmente si lasciò andare, strinse le mani intorno ai seni, e si avvicinò al viso di Nike per baciarla con la passione della disperazione.  
Si ricordò di avere ancora indosso l’armatura dall’udienza con Athena solo perché divenne incredibilmente scomoda da portare dopo l’ovvia reazione fisica che ebbe a quel bacio. Nike intuì la situazione e cominciò a levargliela, partendo dalla parte alta del corpo. Quando arrivò il turno di cintura e gambali, lei colse l’occasione per scivolare tra le sue gambe e sul pavimento, fermandosi quando si trovò in ginocchio di fronte a lui, baciandogli l'addome scolpito e premendo i seni sul suo cazzo ormai di marmo. Milo pensò a quanto ironica fosse la cosa. Ogni altra volta, in situazioni ufficiali, era stato lui a doversi inginocchiare al suo cospetto e tenere gli occhi bassi.  
Lei cominciò leccando dalla base alla punta, come un ghiacciolo. Sapeva che lui moriva già dalla voglia che lo prendesse tutto in bocca, e finalmente lo accontentò. Milo lasciò andare la testa all’indietro mentre un fremito percorse il suo corpo.  
‘Che sei una dea è ovvio’ pensò, ‘Ma inizio a dubitare che tu sia solo la dea della vittoria’ 
Nike dopo un poco decise che era ora di andare oltre. Allontanandosi lentamente, rialzandosi, e abbandonando la sottoveste, si avviò verso la camera da letto facendo cenno a Milo, ancora confuso da quello che stava accadendo, di seguirla.  
“La Vittoria è tua, cavaliere. Vieni a prenderla” 
Athena, la Dea suprema, usava sempre e solo i nomi delle costellazioni per rivolgersi a loro. Era un modo per mettere in chiaro chi fosse al comando. Nike, per quanto avesse quasi la stessa autorità su di loro, invece, preferiva i nomi di battesimo. Lei voleva fare parte del gruppo, essere una di loro, non comandarli. Le poche volte in cui usava i nomi delle costellazioni era sempre per ordini ufficiali. Per questo Milo non ebbe dubbi quando, una volta entrambi a letto e senza vestiti, lei, baciandolo, gli sussurrò sottovoce 
“Fammi venire, Scorpione” 
 Le regole del Santuario, su questo, erano esplicite. Era un ordine. E lui doveva obbedire.  
Era sopra di lei che la baciava intensamente, mentre lei lentamente dischiudeva le ginocchia. La voleva. La voleva forse più di quanto avesse mai voluto nessun’altra nella sua vita. Però… 
‘Sto… sto davvero per scoparmi la Dea della Vittoria? La mia Dea? La mia migliore amica?’ pensò mentre si aggiustava tra le sue gambe, muovendosi sul suo corpo, sentendo la morbidezza della sua pelle di seta, piano piano salendo.  
Quel pensiero lo fece esitare un istante. Ma poi la guardò. E in quel momento decise di dimenticare chi fossero. Le armature, il Santuario, il Cosmo, i loro obblighi, il loro rango, non esistevano più. Gli avevano già rubato fin troppa vita e non aveva intenzione di lasciare che gli rubassero anche questa inaspettata, incredibile, impensabile occasione di godersi tutta la vita che ancora poteva.  
La guardò per l'ultima volta prima che tutto cambiasse per sempre. Nike aprì gli occhi di smeraldo, sorpresa anche lei per un istante dalla bellezza sovraumana di Milo. I loro sguardi si incrociarono, ormai lui era arrivato dove doveva, e già le premeva contro. 
“Sei sicura?”  
Lei annuì sorridendo. 
“E tu?” 
Lui le rispose baciandole il collo e, finalmente, spingendo dentro di lei.  
Nike trattenne il fiato. Era eccitata e prontissima a riceverlo, ma comunque le ci volle qualche secondo per abituarsi a lui e a come la stava allargando. Arrivato in fondo si fermò per un istante.  
“Stai bene?” le chiese sfiorandole la guancia, e guardandola negli occhi.  
“Molto più che bene”  
“Lasciami fare e ti farò stare ancora meglio” rispose lui, accarezzandole il seno e dandole il primo colpo. Lei gemette, lui sorrise e continuò.  
“Sto per venire Milo” disse lei con la voce quasi rotta. Quel che si dice sugli Scorpioni, a quanto ne capiva quella notte, era tutto verissimo.  
“Mi hai dato un ordine. Non ti deluderei mai” rispose lui sorridendo, spingendo ancora più forte, toccandola proprio nei suoi punti giusti. Poi le prese la sinistra con la sua destra, gliela portò sopra la testa e intrecciò le loro dita.  
“Vieni per me Nike. Vienimi sul cazzo. Fammi sentire cosa si prova ad avere la Vittoria” disse portandola in vetta in quell’istante.  
C'erano poche cose che Milo amava come osservare una donna venire per merito suo. Questa volta non fu certo l’eccezione. La guardò lasciarsi andare, chiamare il suo nome e stringerlo talmente forte da fare quasi perdere il controllo anche a lui. Quando si riprese e riaprì gli occhi, lui la baciò e, ancora sulle sue labbra, 
“Brava bambina. Sei proprio la mia brava bambina” 
Un istante dopo riprese a muoversi, questa volta per se stesso e il suo piacere. Non si trattenne più, spingeva dentro di lei forte, deciso, e a fondo, come piaceva a lui. 
“Fammi venire dentro Nike, ti prego fammi venire dentro”  
“Cosa aspetti” sussurrò lei languida. Lui non si fermò più. Le affondò dentro un’ultima volta, baciandola e stringendole la mano che non aveva mai lasciato andare. 
Nike lo sentì pulsarle dentro, irrigidirsi e poi a poco a poco rilassarsi, finché alla fine staccò le labbra e aprì gli occhi, sorridendo. 
“Davvero… davvero è appena successo?” 
“Anch’io quasi non ci credo” 
 “Ti sono appena venuto dentro” 
 “Ti sono appena venuta sul cazzo”  
Entrambi risero e lui si ritirò e si sdraiò al suo fianco.  
“Cosa c’è? Smetti di fissarmi per favore” 
“No scusa è che… sei bella. Bella da morire” 
“Dimmi qualcosa che non so. E poi mi hai appena scopato, non hai più bisogno di lusingarmi” 
“No, infatti. Ma sei ancora più bella del solito, dopo che sei venuta”  
Risero di nuovo e poi silenzio. Era questa la parte difficile adesso, capire razionalmente cos’era successo e cos’erano diventati. Nike sospirò e si accinse a parlare ma fu fermata da un bussare alla porta che collegava la sua stanza a quella delle udienze. 
“Nike” 
‘Oh cazzo, Athena’ pensò Milo. 
‘Vestiti, muoviti dai’ rispose Nike sempre col pensiero. 
“Sì mia signora” 
“Posso entrare?” 
Nike si alzò di scatto cercando la sua sottoveste. 
‘Dove cazzo sono i miei boxer?’ 
“Certo, mia signora solo un istante” 
‘Lascia perdere i boxer, metti l’armatura, sbrigati’  
Nike si avvicinò alla porta. 
‘Pronto?’ 
Lui annuì, aggiustandosi l’elmo e poi si mise in ginocchio. Appena in tempo perché Nike stava già apprendo la porta. 
“Mia signora” 
“Nike ho sentito Cosmo innalzarsi da qui e… Scorpione sei ancora qui? Ti avevo congedato ore fa” 
“L'ho invitato io. Adesso purtroppo è lui l’ultimo difensore prima del nostro tempio e alcune cose andavano infatti discusse” 
“E non potevate aspettare domani durante un’udienza ufficiale?” 
“No mia signora” disse Milo sempre guardando in basso, “era un discorso che avevamo in sospeso da tempo e che non poteva aspettare” 
“E adesso avete finito?” 
“Sì. Sì, abbiamo finito entrambi” disse ancora Milo con l’ovvio doppio senso, mentre Nike si mordeva le labbra per non ridere. 
“Molto bene, allora ritorna subito alla tua casa. Sai che non è permesso agli uomini di stare qui durante la notte”  
“Certo mia signora. Me ne vado subito” 
“Buona notte Scorpione, buonanotte Nike” 
Nike chiuse la porta e ci si appoggiò contro tirando un immenso sospiro di sollievo. Milo si alzò da terra ridendo. 
“L’armatura commando non l'avevo mai messa” 
“Una notte di prime volte. Dai, mettila via e rimettiti i tuoi vestiti” 
“E tu cosa fai? Mi guardi mentre mi cambio?” disse stringendo la dogtag che fece comparire il suo scrigno e cominciando a togliersi i pezzi d’oro uno per uno. 
“Cos’è? Adesso ti vergogni?” 
Lui rise e continuò a svestirsi prima e rivestirsi poi. Nike ammirò lo spettacolo, in effetti era perfetto.  
“Senti” disse quando fu di nuovo vestito  
“Prima che ci interrompesse Saori io… noi…” 
“Lo so” rispose lei guardando in basso. 
“Hai qualche rimorso? Possiamo benissimo fare finta che non sia successo assolutamente niente se preferisci” 
“Non scherzare, nessun rimorso. E sul fare finta, beh, fuori di qui direi di sì, anche perché se no forse Alde ti distrugge”  
Milo rise. Dimenticava a volte che il Toro era stato il primo maestro di Nike, e quasi un padre per lei al Santuario. 
“Ma tra noi io non ho alcuna intenzione di negare quello che è successo stanotte, né di dimenticarlo” 
Lui si avvicinò e le sollevò il mento con due dita per fissarla negli occhi. 
“Nemmeno io baby, nemmeno io. Ma, la domanda sorge spontanea” 
“Non credo. In altre circostanze forse, ma non adesso. C'è talmente tanto altro a cui pensare e di cui preoccuparsi. Cosa siamo, siamo lo stesso di ieri, di stamattina. Con un orgasmo a testa in più e una storia buffa a cui ripensare quando siamo da soli e in vena di ridere” 
Milo sorrise sollevato.  
“Sdoganiamo l’accaduto come in incidente e diamo la colpa a Camus e la sua vodka?” 
“Incidente mi fa pensare a qualcosa di spiacevole e che preferiresti evitare che si ripeta…” 
“E non è così?” chiese lui con un’espressione un po’ ammiccante. Nike scosse la testa. 
“No, proprio direi di no. Ti rendi conto di cosa mi hai fatto? Neanche mi ricordo qualcun altro che mi ha fatto venire in quel modo” 
Cioè, sì se lo ricordava. Ma non era il momento di ripensare a lui. 
“Adesso però è meglio che vai”  
Lui annuì e si mise il suo scrigno sulla spalla. Sulla porta si girò a salutarla. Lei lo abbracciò forte, come faceva sempre. Erano amici da tanti anni e quello non cambiava quella sera. 
“Grazie di tutto Nike. Sul serio. Non sai quanto avevo bisogno di stasera. Sono Scorpione in fondo, il mio love language è l’intimità fisica. Non sai quanto mi era mancato… tutto” 
“Anche a me, credimi. E Saori ha già detto che tornerà a Tokyo tra non moltissimo. Appena lo farà, questa porta è sempre aperta per te. Giorno, notte e qualsiasi dress code” 
Lui sorrise e le baciò la sommità della testa e poi fece per lasciarla andare.  
“Aspetta… ancora una cosa” 
“Quello che vuoi, dimmi” 
“Posso avere il bacio della buonanotte?” 
“Non speravo di essere così fortunato” disse sorridendo, cingendole i fianchi e posando le labbra sulle sue. Lei rispose in modo molto meno angelico, aprendo la bocca. Lui colse l’invito, infilandole la lingua in bocca e afferrandole il culo.  
Il bacio si ruppe dopo qualche minuto. 
“Round two?” 
“Non stanotte amico mio. Non stanotte” disse Nike salutandolo e chiudendo la porta. 
Milo si accorse che lei stava per rinvenire e si sdraiò supino a guardare il soffitto mosaicato. Sapeva che lei era in soggezione quando la guardava in quel modo.  
“Tre stelle stavolta?” disse Nike osservando le ferite aperte sul suo seno. 
“Non starai esagerando?” 
“Il mio sogno è di portarti fino ad Antares, col tempo”  
“Se ti piace scopare un cadavere…” 
“Ma se godi come un riccio! Anzi, mi preoccupa che uno di questi giorni, se riesco a colpirti in allenamento, ti faccio venire davanti a tutti” 
“Di questo non c'è pericolo. In condizioni normali la tua neurotossina fa sempre malissimo. Davvero non so cosa mi succede quando mi colpisci mentre siamo a letto” 
“Misteri del corpo umano, o divino, in questo caso” 
“Comunque credo che il tuo veleno mi faccia venire la febbre, si muore di caldo qui”  
“Tu hai sempre la febbre, da quando indossi quella stupida Kamui. Che cazzo, delle due persone con cui vado a letto, nessuna con una termoregolazione decente. O mi congelo o mi ustiono!” 
“Come reagisce Camus al veleno? A quante stelle siete arrivati?” chiese lei, onestamente incuriosita. Milo si voltò di scatto. 
“Non pensarlo nemmeno. Quello che faccio con lui non ha niente a che fare con quello che faccio con te. Camus non è il tipo a cui piace questo genere di cose”  
‘Se solo sapessi che genere di cose piace a Camus...’ pensò lei, trattenendo a stento un sorriso.
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legalaction2 · 1 year
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DENUNCIA PUBBLICA CONTRO I GOVERNI 01/12/2022 -
Giovanni 8:32 conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». 
DENUNCIA PUBBLICA CONTRO I GOVERNI 01/12/2022 - Action, legal action 
Impugnatatela, se credete a quanto riportato brevemente,  
Alla cortese attenzione degli Ill.mi Signori della Corte di Cassazione, dei Procuratori, dei Giudici, ai cittadini, 
Oggetto: Sporgo formale Denuncia-Querela verso i Vostri Uffici competenti secondo Responsabilità Specifiche, e chiedendo l'apertura delle Indagini sulla sfera Covid 19 e tutti caratteri avversi che ha rappresentato in antitesi al realistico vero interesse economico e geopolitico. Si parla di Genocidio in corso.
Dunque presento formale ATTO DI DENUNCIA – QUERELA, 
(ex artt. 333 e 336 c.p.p.); 
Egregi e Illustrissimi Signori della Corte, Procuratori, Giudici, Cittadini, 
Il sottoscritto Andrea Salvatore Buffa, nato a Palermo il 02/03/1973; Patente n° TP5279473M; 
CODICE FISCALE BFFNRS73C02G273I; 
Carta di identità n° AV6995014; 
PASSAPORTO n° YA1713598; 
Residenza in PETROSINO (TP) Via Parrini Chiano 87; 
Domicilio Elettronico Certificato PEC: [email protected] 
Domicilio in Francia: 26 RUE DU COMMANDANT ARNOULD 33000 - BORDEAUX, presso SOCIÉTÉ DE SAINT VINCENT DE PAUL. 
Egregi Signori, 
Sono un cittadino italiano costretto in esilio dallo stato italiano nel silenzio violento di tutti. 
Sono stato organizer del m5s a Mazara del Vallo per 2 anni consecutivi. 
Ho un importante Denuncia Querela e vorrei fossero avviate le indagini che in questo caso sono di importanza vitale per tutti perché svela i pericoli reali della vaccinazione forzata ed incrimina dunque le alte cariche dello stato.
Premesse, in data 08/05/2021 ho presentato via Posta certificata a una moltitudine di Procure di giustizia con titolo: " DOSSIER COVID DI VITALE IMPORTANZA " 
Ho scritto a una moltitudine di giornalisti,  avvocati, italiani e stranieri che pur costretto senza fissa dimora il dovere è alla base di un Cristiano.
Dopo che il Dossier, un lavoro iniziato con il blog personale "Italia Alata" 3 anni di dura ricerca e lettura di cose che mai avrei voluto conoscere, in breve è stato chiuso. 
Inoltre tutti i miei social accounts sono stati chiusi, e molto di più in termini persecutori. 
Qui l"home page del SITO DOSSIER chiusomi, e avrebbe salvato vite 
DOSSIER COVID 19 CENSURATO, any Help? - Action, legal action
La verità è che,
La malattia risiede nel farmaco per soldi facili, e potere - Action, legal action
Esenzione Cristiana dai vaccini e da bombe atomiche, anche per coloro che hanno fatto il vaccino. - Action, legal action 
Petizione per visura dei patrimoni dei magistrati e alte cariche - Action, legal action 
La mia Denuncia inascoltata contro i crimi in atto - Action, legal action 
"Beppe Grillo sui vaccini in un monologo del 1998" 
La malattia è business, la sanità non cura è industria. 
Codice Penale 
Artt. 247; 265; 267; 362; 364; 656; 
Art. 247.
Favoreggiamento bellico.
Chiunque, in tempo di guerra, tiene intelligenze con lo straniero per favorire le operazioni militari del nemico a danno dello Stato italiano, o per nuocere altrimenti alle operazioni militari dello Stato italiano, ovvero commette altri fatti diretti agli stessi scopi, è punito con la reclusione non inferiore a dieci anni; e, se raggiunge l'intento, con la morte. 
Art. 265.
Disfattismo politico.
Chiunque in tempo di guerra, diffonde o comunica voci o notizie false esagerate o tendenziose, che possano destare pubblico allarme o deprimere lo spirito pubblico o altrimenti menomare la resistenza della nazione di fronte al nemico, o svolge comunque un'attività tale da recare nocumento agli interessi nazionali, è punito con la reclusione non inferiore a cinque anni.,La pena è non inferiore a quindici anni:,1) se il fatto è commesso con propaganda o comunicazioni dirette a militari;,2) se il colpevole ha agito in seguito a intelligenze con lo straniero.,La pena è dell'ergastolo se il colpevole ha agito in seguito a intelligenza col nemico. 
Art. 267.
Disfattismo economico.
Chiunque, in tempo di guerra, adopera mezzi diretti a deprimere il corso dei cambi, o ad influire sul mercato dei titoli o dei valori, pubblici o privati, in modo da esporre a pericolo la resistenza della nazione di fronte al nemico, è punito con la reclusione non inferiore a cinque anni e con la multa non inferiore a euro 3.098.,Se il colpevole ha agito in seguito a intelligenze con lo straniero, la reclusione non può essere inferiore a dieci anni.,La reclusione è non inferiore a quindici anni se il colpevole ha agito in seguito a intelligenze col nemico.
Art. 362.
Omessa denuncia da parte di un incaricato di pubblico servizio.
L'incaricato di un pubblico servizio che omette o ritarda di denunciare all'autorità indicata nell'articolo precedente un reato del quale abbia avuto notizia nell'esercizio o a causa del servizio, è punito con la multa fino a euro 103.,Tale disposizione non si applica se si tratta di un reato punibile a querela della persona offesa, né si applica ai responsabili delle comunità terapeutiche socio-riabilitative per fatti commessi da persone tossicodipendenti affidate per l'esecuzione del programma definito da un servizio pubblico.
Art. 364. 
Omessa denuncia di reato da parte del cittadino.
Il cittadino , che, avendo avuto notizia di un delitto contro la personalità dello Stato, per il quale la legge stabilisce la pena di morte (1) o l'ergastolo, non ne fa immediatamente denuncia all'Autorità indicata nell'art. 361, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa da euro 103 a euro 1.032.,(1) La pena di morte per i delitti previsti dal codice penale è stata abolita dall'art. 1 del D.Lgs.Lgt. 10 agosto 1944, n. 224.
Art. 347.  Codice Procedura Penale
Obbligo di riferire la notizia del reato  
1. Acquisita la notizia di reato, la polizia giudiziaria, senza ritardo, riferisce al pubblico ministero, per iscritto, gli elementi essenziali del fatto e gli altri elementi sino ad allora raccolti, indicando le fonti di prova e le attivita' compiute, delle quali trasmette la relativa documentazione.
2. Comunica, inoltre, quando e' possibile, le generalita', il domicilio e quanto altro valga alla identificazione della persona nei cui confronti vengono svolte le indagini, della persona offesa e di coloro che siano in grado di riferire su circostanze rilevanti per la ricostruzione dei fatti.
2-bis. Qualora siano stati compiuti atti per i quali e' prevista l'assistenza del difensore della persona nei cui confronti vengono svolte le indagini, la comunicazione della notizia di reato e' trasmessa al piu' tardi entro quarantotto ore dal compimento dell'atto, salve le disposizioni di legge che prevedono termini particolari.
3. Se si tratta di taluno dei delitti indicati nell'articolo 407, comma 2, lettera a), numeri da 1) a 6) ((, del presente codice, o di uno dei delitti previsti dagli articoli 572, 609-bis, 609-ter, 609-quater, 609-quinquies, 609-octies, 612-bis e 612-ter del codice penale, ovvero dagli articoli 582 e 583-quinquies del codice penale nelle ipotesi aggravate ai sensi degli articoli 576, primo comma, numeri 2, 5 e 5.1, e 577, primo comma, numero 1, e secondo comma, del medesimo codice penale,)) e, in ogni caso, quando sussistono ragioni di urgenza, la comunicazione della notizia di reato e' data immediatamente anche anche in forma orale.
Alla comunicazione orale deve seguire senza ritardo quella scritta con le indicazioni e la documentazione previste dai commi 1 e 2.
4. Con la comunicazione, la polizia giudiziaria indica il giorno e l'ora in cui ha acquisito la notizia. 
Art. 656.
Pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l'ordine pubblico. 
Chiunque pubblica o diffonde notizie false, esagerate o tendenziose, per le quali possa essere turbato l'ordine pubblico, è punito se il fatto non costituisce un più grave reato, con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a euro 309.
Un quadro sulle immunità penali
L'avvocato, Marc Gotti : "Tutto ciò che è stato violato nella sfera giuridica da 2 anni" – L'Informatore. 🇳🇱 #WeStandAsOne 
Distruggere la narrativa: 40 ragioni per cui una pandemia di COVID-19 non è mai esistita
2 ottobre 2021 
Di Jesse Smith Global Research, 30 settembre 2021 
Maître Virginie DE ARAUJO-RECCHIA
Avocat au Barreau de Paris 
Vari Dossier di Accusa di una giovane Avvocato, un grande lavoro di vera informazione 
VIRUS, RIVENDICAZIONI DI ACCUSA AI GOVERNI = CLAIMS OF ACCUSATION TO GOVERNMENTS = ALLÉGATIONS D’ACCUSATION AUX GOUVERNEMENTS
STATISTICAMENTE È IMPOSSIBILE CHE PIÙ DI 5 AZIENDE CREANO UN VACCINO, E IN TEMPI BREVI COME È ACCADUTO È UNA ESTREMA SATANICA MENZOGNA 
Il virus non è mai stato isolato, significa che non esiste;
Se il virus pandemico fosse esistito prima che fosse stato creato/potenziato in laboratorio avrebbe già dalla notte dei tempi sterminato, estinto l'uomo. Dunque è inganno globale. Ricordiamoci la presenza ulteriore di cellule di bambini abortiti giusto per comprendere il calibro dei frutti vaccinali. 
Il tribunale canadese dimostra che il COVID-19 è una bufala 
Il virus covid NON è MAI stato isolato e ha dimostrato di causare malattie... l'intera pandemia si basa su un falso mito scientifico – NaturalNews.com 
3. Nel vaccino però esiste un virus da laboratorio, significa arma batteriologica - bio genetica; 
3a. NIH conferma che il laboratorio di Boston che ha creato un nuovo ceppo covid micidiale con tasso di mortalità dell'80% NON ha ricevuto l'approvazione della ricerca dell'agenzia - Action, legal action 
3b. Il vincitore di Nobel Professore Luc Montagnier aveva con video spiegato che il virus è creato in laboratorio. 
3c. Capire oggi che i proiettili da guerre sono di altra natura e che i voti degli statali per la finta democrazia non occorrono più come non occorrono più i banchieri, che i servizi sono meccanizzati ed online e i robot sostituiscono i militari è importante.
La malattia è business e la psichiatria satanismo.
Inocularsi malattie è da ignoranti, i terroristi assassini ci governano! 
4. Condizione per vaccinare è che le cure esistenti non hanno avuto efficacia; 
MEDICINALI, AUTORIZZAZIONI ALL’ IMMISSIONE IN COMMERCIO, REGOLAMENTO (CE) N. 507/2006, 29/03/2006 
Non si conoscono reali statistiche sul virus, ma solo quelle basate su tamponi la cui inaffidabilità è sottolineata in primis dall'OMS, allegato 7). 
I prodotti sperimentali, come di fatto sono i moderni vaccini, possono essere autorizzati al commercio solo in assenza cure alternative valide (articolo 4 Regolamento CE 507/2006:
Appare evidente l’esistenza di cure efficaci che non giustificano l’imposizione vaccinale che, ad oggi, è peraltro fittizia ma attuata attraverso la sottrazione ai cittadini di libertà fondamentali.
Regolamento (CE) n. 507/2006 della Commissione, del 29 marzo 2006 , relativo all’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata dei medicinali per uso umano che rientrano nel campo d’applicazione del regolamento (CE) n. 726/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio (Testo rilevante ai fini del SEE)
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea
L 92/6
REGOLAMENTO (CE) N. 507/2006 DELLA COMMISSIONE
del 29 marzo 2006 
Articolo 4
Condizioni
1.   Un’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata può essere rilasciata quando il comitato ritiene che, malgrado non siano stati forniti dati clinici completi in merito alla sicurezza e all’efficacia del medicinale, siano rispettate tutte le seguenti condizioni:
a)
il rapporto rischio/beneficio del medicinale, quale definito all’articolo 1, paragrafo 28 bis, della direttiva 2001/83/CE, risulta positivo;
b)
è probabile che il richiedente possa in seguito fornire dati clinici completi;
c)
il medicinale risponde ad esigenze mediche insoddisfatte;
d)
i benefici per la salute pubblica derivanti dalla disponibilità immediata sul mercato del medicinale in questione superano il rischio inerente al fatto che occorrano ancora dati supplementari.
Nelle situazioni di emergenza di cui all’articolo 2, paragrafo 2, può essere rilasciata un’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata anche in assenza di dati farmaceutici o preclinici completi purché siano rispettate le condizioni di cui alle lettere da a) a d) del presente paragrafo.
2.   Ai fini del paragrafo 1, lettera c), per esigenze mediche insoddisfatte si intende una patologia per la quale non esiste un metodo soddisfacente di diagnosi, prevenzione o trattamento autorizzato nella Comunità o, anche qualora tale metodo esista, in relazione alla quale il medicinale in questione apporterà un sostanziale vantaggio terapeutico a quanti ne sono affetti.
5. Le cure esistono e sono tante, come l’idrossiclorochina, il plasma iperimmune del Dott. De Donno, ecc; 
Fidati della scienza: prove dell'ivermectina e del COVID-19 
Esplosivo! India: 241 MILIONI di persone dichiarate libere da COVID dopo che il governo ha promosso l'ivermectina 
4 ottobre 2021 
Covid, Israele: farmaco con plasma dei guariti; “Vaccino passivo”, Pazienti dimessi in 5 giorni
22/08/2021
circa il 93% dei 90 ricoverati con coronavirus trattati in diversi ospedali greci dal medicinale creato da un team del Sourasky Medical Center di Tel Aviv è stato dimesso in cinque giorni o meno. Lo studio di Fase II ha confermato i risultati della Fase I condotta in Israele, dove 29 pazienti su 30 si erano ripresi dopo pochi giorni lo scorso inverno. 
Cos’è l’idrossiclorochina e perché Donald Trump la prende
Mirangela Cappello (Ran)
19 Maggio 2020
Ospedale americano costretto dalla giustizia a somministrare ivermectina a un paziente Covid-19
31 agosto 2021, 14:37- Con AFP
© LUIS ROBAYO Fonte: AFP
Ivermectin in Colombia il 21 luglio 2021 (immagine illustrativa).
RT France su
6. I tamponi non possono dimostrare nulla, ne tanto meno un virus da un altro; 
BOMBA SULLA PANDEMIA: CDC USA RITIRA TAMPONI PCR. “Non distinguono Sars-Cov-2 da Influenza”. Contagi COVID-19 Falsati!
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
PCR scientificamente riconosciuti inaffidabili come strumenti diagnostici, Avv. Mauro Sandri   
7. I nostri governanti lavoravo contro il popolo come dei nemici mortali; 
8. C'è da supporre che i legali, i magistrati fanno parte del British Accredited Registry BAR; Apocalisse 17.
9. Il trattato sulla pandemia dell'OMS nelle fasi FINALI scatenerà la DITTATURA medica GLOBALE 
Da una newsletter di
23/11/2022
Avviso rosso: il nuovo trattato sulla pandemia dell'OMS nelle fasi finali annullerebbe la costituzione degli Stati Uniti
 Oggi vi portiamo un'intervista davvero bomba e una storia critica sul nuovo trattato sulla pandemia dell'OMS, scritto specificamente per annullare la Costituzione degli Stati Uniti e tutte le leggi nazionali in ogni nazione, in tutto il mondo. Come facciamo a saperlo? Perché l'esperto di trattati, il dottor Francis Boyle, ha studiato il linguaggio proposto per il trattato e spiega tutto nell'intervista di oggi (vedi sotto). È l'autore del Biological Weapons Anti-Terrorism Act del 1989 ed è un esperto di lettura e scrittura di trattati. E oggi lancia il suo avvertimento più forte mai reso pubblico.
 Questa è un'intervista e un articolo da non perdere. Veramente una bomba. Trova il tempo per ascoltarlo.
 Guarda l'intervista completa e il podcast qui.
Home 
Sentenze anti pandemia Covid19 - Action, legal action 
La scomparsa delle malattie infettive non è dovuta ai vaccini ("CHE LA CAUSANO") - Action, legal action
Consiglio di farvi una copia del sito usando questo software 
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Ricordo ai fedeli Cristiani che le statue nelle chiese sono abominio e che il Santo Natale è il 2 di Marzo da Sofonia 1:10. 
Email: 
A mio avviso, e mi permetto, con ulteriori documenti, vi siano interessi ravvisabili negli articoli che seguono del Codice Penale e che riguardano oggi persino le alte cariche al governo dall'introduzione della legge Lorenzin sui vaccini almeno: 
Art. 56. Delitto tentato; 
Art. 247. Favoreggiamento bellico; 
Art. 265. Disfattismo politico; 
Art. 267. Disfattismo economico; 
Art. 270. Associazioni sovversive;
Art. 270-bis. Associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell'ordine democratico; 
Art. 280. Attentato per finalità di terrorismo o di eversione; 
Art. 289-ter. Sequestro di persona; 
Art. 283. Attentato contro la Costituzione dello Stato; 
Art. 324. Interesse privato in atti di ufficio; 
Art. 328. Rifiuto di atti d'ufficio, omissione; 
Art. 365. Omissione di referto; 
Art. 368. Calunnia; 
Art. 392. Esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone; 
Art. 420. Attentato a impianti di pubblica utilità; 
Art. 442. Commercio di sostanze alimentari contraffatte o adulterate [per i vaccini specie quest'ultimi imposti]; 
Art. 584. Omicidio preterintenzionale, (Tentati OMICIDI); 
Art. 590-bis. Lesioni personali gravissime; 
Art. 600. Riduzione in schiavitù; 
Art. 661. Abuso della credulità popolare; 
Sono da accusare anche di fake pandemia; 
E che si sono resi pericolosamente responsabili di aver offeso i popoli nell’onore e nel decoro, affinché gli Ill.mi Procuratori della Giustizia esaminati i fatti sopra narrati procedano nei loro confronti per i reati previsti e puniti dagli Artt. del C.P. appena sopra elencati e per tutti i reati che si riterranno sussistere nella concreta fattispecie dei molteplici danni alle persone e nello specifico, danni davvero globali. 
VISTO tutto ciò premesso, sporgo formale DENUNCIA – QUERELA 
1. nei confronti dei Ministri della salute Beatrice Lorenzin e Roberto Speranza; 
2. nei confronti di tutti gli altri complici che dalle indagini saranno messi in luce; 
Nel chiedere espressamente la punizione dei responsabili, ci si riserva sin d'ora di costituirsi parte civile nel procedimento penale che vorrà essere intrapreso. 
Si manifesta espressa opposizione ex art. 410 c.p.p. all'eventuale richiesta di archiviazione della notizia di reato, chiedendo che ne venga dato avviso ai sensi dell'art. 408 c.p.p. 
1. Voglio essere informato nel caso di proroga delle indagini preliminari; 
2. essere notiziato nel caso in cui il P.M. si determinasse per la richiesta di archiviazione, ritenendo le accuse non sostenibili in un dibattimento. (Modello 45); 
3. Essere Parte Civile nel processo penale; 
Consapevole delle sanzioni penali nel caso di dichiarazioni non veritiere, di formazione o uso di atti falsi, in qualità di Interessato a cagion di grave dolo spero in una immediata risoluzione e riscatto; 
Allegati: 
La presente Denuncia - Querela come qui in questo scritto riportata firmata da Firma Elettronica Certificata;
Altri allegati si trovano nella cartella di DRIVE Google sDENUNCE-QUERELE di Andrea Salvatore Buffa 02-03-1973 Palermo https://drive.google.com/drive/folders/1VtvlOfrSXVuKzonW1n27ZMa0cl0VtMuw?usp=sharing 
Francia 01/12/2022 
Cordiali saluti,  
Andrea Salvatore Buffa 
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enkeynetwork · 1 year
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Mi parlano spesso dell’amore
E io, quando mi sento offrire
con tanta leggerezza un problema così grave,
inorridisco.
L’amore è qualcosa
che può capovolgere la storia,
può dannare un’anima
o farla salire in paradiso:
è questione di fortuna.
L’amore è una piramide alata
con radici ben profonde nella terra.
Amore e morte sono la stessa cosa.
L’uomo innamorato non conosce il suo destino:
sa che è stato colpito a morte
da un evento storico,
sa che può morirne,
perché l’amore è un accadimento miracoloso.
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Alda Merini
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smokingago · 3 years
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Mi parlano spesso dell’amore.
E io, quando mi sento offrire
con tanta leggerezza un problema
così grave, inorridisco.
L’amore è qualcosa
che può capovolgere la storia,
può dannare un’anima
o farla salire in paradiso:
è questione di fortuna.
L’amore è una piramide alata
con radici ben profonde nella terra.
Amore e morte sono la stessa cosa.
L’uomo innamorato non conosce il
suo destino: sa che è stato colpito
a morte da un evento storico,
sa che può morirne,
perché l’amore è un accadimento miracoloso.
Alda Merini
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Mi parlano spesso dell’amore
E io, quando mi sento offrire
con tanta leggerezza un problema così grave,
inorridisco.
L’amore è qualcosa
che può capovolgere la storia,
può dannare un’anima
o farla salire in paradiso:
è questione di fortuna.
L’amore è una piramide alata
con radici ben profonde nella terra.
Amore e morte sono la stessa cosa.
L’uomo innamorato non conosce il suo destino:
sa che è stato colpito a morte
da un evento storico,
sa che può morirne,
perché l’amore è un accadimento miracoloso.
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Alda Merini
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molecoledigiorni · 5 years
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Nei presentimenti non credo,
e i presagi non temo.
Non fuggo la calunnia né il veleno,
non esiste la morte:
immortali siamo tutti, e tutto è immortale.
[..]
La mia immortalità mi basta,
ché da secolo in secolo scorre
il mio sangue..
Per un angolo sicuro di tepore
darei la vita di mia volontà
qualora la sua cruna alata
non mi svolgesse più,
come un filo,
per le strade del mondo.
- Andrej Tarkovskij
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muoveremaree · 2 years
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“Mi parlano spesso dell’amore.
E io, quando mi sento offrire
con tanta leggerezza un problema
così grave, inorridisco.
L’amore è qualcosa
che può capovolgere la storia,
può dannare un’anima
o farla salire in paradiso:
è questione di fortuna.
L’amore è una piramide alata
con radici ben profonde nella terra.
Amore e morte sono la stessa cosa.
L’uomo innamorato non conosce il
suo destino: sa che è stato colpito
a morte da un evento storico,
sa che può morirne,
perché l’amore è un accadimento miracoloso.”
Alda Merini
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lamilanomagazine · 3 years
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Milano, Museo del Novecento: debutta "Sintesi e grandiosità”, la retrospettiva su Mario Sironi
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Milano, apre al pubblico da domani negli spazi espositivi del Museo del Novecento la mostra “Mario Sironi. Sintesi e grandiosità”, una grande e approfondita retrospettiva che ripercorre l’opera dell’artista a sessant’anni dalla morte. L’esposizione, in programma dal 23 luglio 2021 al 27 marzo 2022, è curata da Elena Pontiggia e Anna Maria Montaldo, direttrice del Museo del Novecento, in collaborazione con Andrea Sironi-Strausswald (Associazione Mario Sironi, Milano) e Romana Sironi (Archivio Mario Sironi di Romana Sironi, Roma). Oltre cento le opere esposte, che ricostruiscono l’intero percorso artistico dell’artista: dalla giovanile stagione simbolista all’adesione al futurismo; dalla sua originale interpretazione della metafisica nel 1919 al momento classico del Novecento Italiano; dalla crisi espressionista del 1929-30 alla pittura monumentale degli anni Trenta; fino al secondo dopoguerra e all’ Apocalisse dipinta poco prima della morte. Un progetto scientifico originale capace di restituire una inedita lettura dell’opera e della vicenda umana dell’artista. “Il Museo del Novecento prosegue con il suo lavoro di ricerca sugli autori italiani del XX secolo con un artista che, come pochi altri, ha saputo vivere lo spirito della nostra città, continuando a innovare stile e linguaggi – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Ed è questa attitudine al continuo rinnovarsi una cifra artistica di Sironi, che ha saputo farsi interprete emblematico della pluralità di esperienze espressive che hanno animato il primo Novecento italiano”. La mostra comprende anche le sale “sironiane” del Museo stesso e della Casa Museo Boschi Di Stefano, e si avvale di prestiti dai maggiori musei italiani, tra cui la Pinacoteca di Brera, Ca’ Pesaro e la Fondazione Guggenheim di Venezia, il MART di Trento e Rovereto e da collezioni private, riunendo così in un unico contesto i lavori più significativi del Maestro. Sono esposti, infatti, alcuni capolavori che non comparivano in un’antologica di Sironi da quasi mezzo secolo (l’affascinante “Pandora”, 1921-1922; “Paese nella valle”, 1928; “Case e alberi”, 1929; “L’abbeverata”, 1929-30), e altri ancora completamente inediti. Ampiamente rappresentato in mostra è il ciclo dei paesaggi urbani, il tema più famoso di Sironi, che acquista intensità dopo il suo arrivo a Milano nel 1919 ed esprime sia la drammaticità della città moderna, sia una volontà potente di costruire, in tutti i sensi. Tra questi ci sono capolavori ben noti come “Sintesi di paesaggio urbano”, 1921; “La cattedrale”, 1921; “Paesaggio urbano col tram” 1925-28, del Museo del Novecento, esposto alla Biennale di Venezia del 1928; la “Periferia” del 1943. Sironi però è stato anche un grande interprete della figura umana. Ne danno testimonianza in mostra un nutrito gruppo di opere, tra cui il pierfrancescano “Nudo” del 1923, prediletto da Margherita Sarfatti; la misteriosa “Donna con vaso” del 1924; il “Pescatore”, 1925; “La fata della montagna”, 1928; la “Niobide” del 1931, e il doloroso “Lazzaro” (1946) dove, per la prima volta nella millenaria iconografia del soggetto, Sironi dipinge un Lazzaro che non risorge, simbolo del crollo di tutte le sue idee, a cominciare da quella fascista in cui aveva creduto. Ampio spazio è poi dedicato al suo legame con la pittura murale negli anni Trenta, di cui fu teorico e interprete. Presenti capolavori monumentali quali la luminosa “Vittoria alata”, il gigantesco studio per l’aula magna della Sapienza di Roma, il visionario “Condottiero a cavallo” (tutti realizzati nel 1935) e il potente studio preparatorio, lungo quasi sei metri, della “Giustizia Corporativa” (1937-38). Lasciata alle spalle la sezione dedicata alla pittura murale, il “viaggio” nell’arte di Sironi volge al termine nelle ultime sale che documentano i drammatici anni finali dell’artista, tormentato anche dalla perdita della fi-glia Rossana, che si toglie la vita nel 1948 a diciotto anni. Ad accompagnare la mostra, un prestigioso catalogo realizzato della Casa Editrice Ilisso. Il volume, oltre al saggio introduttivo di Anna Maria Montaldo, riporta un ampio saggio e le schede analitiche di tutte le opere a cura  di Elena Pontiggia, studiosa dell’artista e autrice della sua prima biografia (“Sironi. La grandezza dell’arte, le tragedie della storia”, 2015); inoltre, gli approfondimenti di Fabio Benzi sul futurismo sironiano e di Maria Fratelli, direttrice della Casa Museo Boschi Di Stefano, che esplora con lettere ine-dite il rapporto di Sironi con i collezionisti Antonio e Marieda Boschi. “Mario Sironi. Sintesi e grandiosità” fa parte de “La Bella Estate”, il palinsesto culturale estivo promosso dal Comune di Milano che, fino al 21 settembre, proporrà ai milanesi e ai visitatori della città un ricco calendario di iniziative artistiche, culturali, sportive, ricreative e del tempo libero. Read the full article
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reseau-actu · 3 years
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Selon un bilan de la Direction centrale de la police judiciaire porté à la connaissance du «Figaro», 75 règlements de comptes ainsi que 359 homicides ou tentatives ont été perpétrés en 2020.
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Dans une ambiance de «far west», les coups de feu claquent et la France est le théâtre d’un regain de règlements de comptes. À Marseille, deux corps ont été retrouvés calcinés dans une voiture, l’un sur le siège passager, l’autre dans le coffre, selon le mode opératoire dit du «barbecue». À Bordeaux, c’est une expédition punitive qui a coûté, début janvier, la vie à un adolescent de 16 ans et fait quatre blessés par balles. À Grenoble, assimilé à un «Chicago français» par le syndicat Alliance, les fusillades éclatent en plein jour.
» À VOIR AUSSI - Les pompiers mobilisés à Bordeaux après une fusillade qui a fait un mort et plusieurs blessés.
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Selon un bilan de la Direction centrale de la police judiciaire porté à la connaissance du Figaro, pas moins de 75 faits ont été recensés en 2020, soit une douzaine de plus en un an. Ces rivalités sanglantes se sont soldées par un bilan de 108 victimes, dont 42 qui ont trouvé la mort. Fondée sur des critères très précis définis depuis 2016 par la DCPJ (Direction centrale de la police judiciaire), pour ne retenir que les assassinats visant des truands issus du grand banditisme et abattus pour des enjeux liés à la criminalité organisée selon un mode opératoire bien spécifique où se mêlent actes préparatoires, emploi de téléphones cryptés, de voitures volées ou encore d’armes automatiques, cette comptabilité macabre ne représente qu’une partie d’une guerre sourde qui peut éclater à tout moment sous les fenêtres de nos concitoyens et faire des victimes collatérales.
À lire aussi :Chronique de 72 heures de violence ordinaire en France: le document choc
Sans compter la nouvelle rafale d’homicides et de tentatives de meurtres en tout genre qui a clairsemé la faune délinquante l’année dernière. Commis - à la différence de ce que les policiers appellent dans leur jargon des «réglos» - pour des mobiles souvent obscurs et dans le cadre d’affrontements entre bandes rivales où se multiplient les tirs d’intimidation et les coups de couteau, 359 faits ont été recensés en 2020. Ce qui représente juste deux attaques de moins que pendant le «pic» de 2019, mais un bond de 30% si l’on se réfère à 2017. «Même si elle n’est pas exponentielle, cette poussée traduit une augmentation de la violence entre délinquants peu chevronnés et une escalade dans les cités sensibles, observe le commissaire divisionnaire Yann Sourisseau, chef de l’Office central de lutte contre le crime organisé (OCLCO). Auparavant, ces contentieux se concluaient par des violences physiques et l’emploi des armes semblait plutôt la marque de la criminalité organisée. Aujourd’hui, les homicides et tentatives peuvent être perpétrés par des délinquants qui ne sont ni forcément des braqueurs chevronnés ni des trafiquants de haut vol.»
La métamorphose de la criminalité organisée
Désormais, une nouvelle génération de caïds en herbe dénués de code et de toute boussole s’entre-déchire sans vergogne et, sur le terrain, les experts de la DCPJ ont relevé le rajeunissement des victimes. «Depuis un ou deux ans, la tranche d’âge de 20-24 ans en représente plus du tiers», confie-t-on à l’Office central de lutte contre le crime organisé, où l’on précise que 30 à 40% des «flingages» sont commis entre 8 heures et 20 heures. Autrement dit, là encore, des horaires inhabituels et un changement de méthode par rapport à celles des bandits chevronnés beaucoup plus prudents, plutôt habitués à frapper leur cibles à la nuit tombée, sans témoin, ni circulation automobile.
À lire aussi :La délinquance gagne la France des campagnes
Sur le terrain, la criminalité organisée poursuit sa métamorphose. Les règlements de comptes, qui, traditionnellement, semaient des cadavres le long d’une colonne vertébrale nord-sud allant de Lille à Marseille et à la Corse en passant par les plaques lyonnaise et grenobloise, se sont émiettés façon puzzle à travers le pays. «Les bénéfices faramineux générés par les trafics de stupéfiants ont conduit des malfaiteurs disposant d’un vrai savoir-faire et d’une certaine crédibilité à l’étranger à organiser leur propre réseau dans des villes de plus moyenne importance, note Yann Sourisseau. Les règlements de comptes, liés dans 80 % des cas à des luttes de territoire, de vols de produits ou d’argent, ont en conséquence suivi cette dispersion géographique.»
Même si la région Paca et Marseille enregistrent un triste record de 26 règlements de comptes en 2020, soit près du double de ce qui est constaté en Île-de-France, le sang a coulé dans des métropoles épargnées. Sur les tableaux de bord, les voyants virent au rouge: quatre règlements de comptes ont été répertoriés dans l’agglomération de Rennes, six à Bordeaux et six autres à Dijon. Le 9 avril, des dealers ont déclenché une fusillade près d’un supermarché à Montargis, secteur longtemps ignoré du crime organisé. Une semaine plus tard, à Castres, trois hommes sont blessés à la machette lors d’un différend sur fond de stupéfiants, tandis qu’à Avignon, c’est un inconnu masqué, perruqué et circulant à trottinette électrique qui a vidé son chargeur sur deux rivaux de 28 et 33 ans. Comme l’a révélé Le Figaro à l’issue du premier confinement, les armes ont aussi parlé à Saran, Saint-Gervais, Angoulême ou encore à Sète, où un homme de 25 ans a été criblé de balles au volant de sa BMW.
À la pointe de la lutte contre une criminalité qu’elle entend éradiquer à la source, la DCPJ a, selon nos informations, résolu 22 règlements de comptes en 2020, avec un taux d’élucidation de 30%
«Il y a des différends qui ne se règlent pas devant le tribunal de commerce mais par la force des armes», résume Yann Sourisseau qui observe: «Comme un phénomène ondulatoire, les règlements de comptes répondent à des cycles évoluant au gré des crispations du crime organisé et des sorties de prison de ceux qui entendent remettre la main sur leur territoire sans recourir aux négociations diplomatiques.» Après des séquences dignes des Tontons flingueurs, le marigot des caïds, un temps refroidi par le bilan des figures tombées sous les balles lors de vendettas et des interpellations en cascade qui s’en suivent, s’ébroue et retrouve un équilibre précaire avant une nouvelle flambée.
À lire aussi :Délinquance: les 65 quartiers les plus chauds de France
Dans ce ballet morbide, la crise sanitaire n’a finalement eu qu’un impact relatif, électrisant les gangs au début du printemps dernier au moment où le business de drogue a hoqueté avec la fermeture des frontières. Puis lors du déconfinement, lorsque des malfaiteurs sont sortis de leur relative torpeur pour mettre un certain nombre de «projets» à exécution qui se sont traduits par 24 règlements de comptes entre juin et juillet. «Pour les basses œuvres, les trafiquants de drogue s’adossent volontiers à des malfaiteurs chevronnés qui maîtrisent l’usage des armes, souffle-t-on à l’OCLCO. Associés aux trafics sur lesquels ils peuvent être intéressés, ces derniers passent à l’action en cas de trahison ou, plus généralement, de fort contentieux.»
Face à ce préoccupant fléau, les groupes de la DCPJ multiplient les enquêtes d’initiatives, émaillées de surveillances techniques et physiques, pour tenter d’interpeller des voyous avant que l’irréparable ne soit commis. Ce fut notamment le cas le 21 juin 2019, quand plusieurs truands du Val-de-Marne, suivis depuis des semaines par l’OCLCO, ont été interpellés par la Brigade de recherche et d’intervention (BRI) nationale après avoir ouvert le feu avec des kalachnikovs sous leurs yeux. En perquisition, les policiers avaient notamment retrouvé des fusils d’assaut, un pistolet-mitrailleur, des gilets pare-balles ou encore des blousons siglés «police». Plus récemment, le 4 janvier dernier, trois truands corses ont été interpellés, au terme d’une filature et en flagrant délit, à Alata (Corse du Sud). Ils sont soupçonnés d’être impliqués dans la préparation d’un assassinat qui, selon des sources policières, devait avoir lieu dans la région de Cargèse, déjà endeuillée par plusieurs homicides au cours des derniers mois. Dans les Bouches-du-Rhône, plusieurs vies ont aussi été sauvées grâce à la «neutralisation anticipée» de narcocaïds par la Brigade criminelle et la BRI de Marseille.
À la pointe de la lutte contre une criminalité qu’elle entend éradiquer à la source, la DCPJ a, selon nos informations, résolu 22 règlements de comptes en 2020, avec un taux d’élucidation de 30%. Au total, 92 suspects ont été interpellés dans le cadre d’association de malfaiteurs en vue de commettre un assassinat. C’est autant de personnages potentiellement venimeux retirés du circuit avant que la chronique sanglante ne s’enrichisse d’un nouvel épisode.
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L angelo della morte
Oggi ho visto l angelo della morte
aveva occhi bianchi
senza pupille
e una rugosa pelle bianca
con uno sguardo mi ha lacerato
ha riaperto ferite infette
con le sue nere ali mi avvolge
un vecchio pianoforte suona un valzer .
La creatura alata mi guarda e sorride
mi sfiora le labbra con le dita
passa dolcemente la mano sopra le mie gote
e poi lentamente mi trafigge alle spalle
si ciba del mio sangue
del mio dolore.
Guarda la vita spegnersi dai miei occhi
avvicina le sue labbra sottili
E mi ruba con un bacio il mio ultimo respiro.
E i suoi occhi
e la sua pelle
riprendono il vero colore
e mi scruta a testa alta
mentre io cado in ginocchio di fronte a lui .
Ti riconosco...
ricordo quegli occhi marroni
quella pelle olivastra,mediterranea
ma non faccio in tempo a pronunciare il tuo nome
che sono già in fila per l inferno.
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    ( ❊ –– 𝓗ᴇssᴀ )             ↪┊ᴇɢyᴩᴛɪᴀɴ ʀᴇʟɪɢɪᴏɴ : 𝘋𝘦𝘪𝘵𝘺          ⋱         / III / –––– Nut ∴ Goddess of the sky       ❝The goddess of the sky in the ennead of ancient egyptian religion. She was seen as a star-covered nude woman arching over the earth, or as a cow.❞         –––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– Nut è una divinità del pantheon egizio, figlia di Shu, dio dell’aria, e di Tefnet, dea dell’umidità. Suo fratello, Geb, dio della terra, era anche suo marito. Gli Egizi furono forse l’unico popolo dell’antichità ad identificare il cielo con una divinità femminile e la terra con una maschile.   Nut è l’unica tra le dee egizie a venir raffigurata nuda, il suo immenso corpo blu ricoperto di stelle steso a formare un arco che sovrasta tutta la terra, separandola dal caos. Sul capo porta una coppa d’acqua, a volte viene raffigurata come dea alata e altre volte come una grande mucca.   Nut e Geb in origine erano amanti uniti in un eterno amplesso e fra i loro due corpi non v’era spazio per nulla. Ra, dio del Sole, che allora era il sovrano dell’intero cosmo, geloso dell’amore di Nut e Geb ordinò a Shu di separarli. Allora Shu sollevò il corpo di Nut, inarcandolo sopra a quello di Geb, la terra. Fu così che si fece spazio per il mondo. Da allora però Shu dovette per sempre rimanere a sostenere il corpo della figlia, per impedirle di riunirsi a Geb.   Sempre per gelosia e per timore di perdere il potere, quando seppe che Nut era incinta Ra ordinò che la dea non potesse dare alla luce i suoi figli in nessuno dei 360 giorni dell’anno. Gravida di cinque dèi e disperata, Nut si rivolse allora a Thoth, dio della saggezza, chiedendogli aiuto. Thoth sfidò il dio della Luna, Khonsu, a dadi. Ogni volta che Thoth avesse vinto, Khonsu avrebbe dovuto concedergli un po’ di luce lunare. Thoth vinse talmente tante volte contro Khonsu, che alla fine riuscì a formare, con la luce vinta, cinque giorni in più, giorni lunari che non appartenevano al dio Sole Ra, in cui Nut poté finalmente partorire. Diede alla luce un dio al giorno: Osiride, Horus, Seth, Iside e Nephthys. I cinque giorni conquistati da Thoth erano giorni particolari nell’antico Egitto, e non appartenevano ad alcun mese. Alcuni di essi erano considerati fausti, come quello di Iside, altri infausti, come quello di Osiride o di Seth.   Un altro mito racconta che, quando Ra decise di abbandonare questo mondo, fu Nut, nella sua forma di mucca cosmica, a prendere il disco del dio Sole Ra fra le sue corna e a sollevarlo dalla Terra con immenso sforzo. Il peso del Sole era così insopportabile però che a un certo punto Nut venne soccorsa da quattro dèi, che l’aiutarono a issare Ra nell’altissimo e da allora rimasero per sempre a sostenere la volta del cielo, come pilastri.   Nut è la dea del cielo e dei corpi celesti. Al tramonto inghiotte il Sole che durante la notte attraversa il suo corpo per poi venir nuovamente da lei partorito, all’alba di ogni giorno. Lo stesso succede alla Luna. Le stelle che ricoprono il corpo di Nut sono dèi e anime di defunti che nuotano come pesci oppure navigano su barche a vela nell’immensità blu del cielo notturno, che gli Egizi immaginavano come una grande distesa di acqua. I capelli di Nut sono la pioggia. Le sue mani e i piedi i punti cardinali.   Oltre ad essere madre degli dèi, Nut è anche madre dei morti, raffigurata sui coperchi di numerosissimi sarcofagi. I defunti, come Ra e gli altri dèi, venivano da lei inghiottiti e accompagnati in cielo, dove la dea offriva loro libagioni. Per questo, in molte preghiere per i morti, è proprio a lei che ci si rivolge, chiedendole conforto e protezione.   Nut è una grande dea antica, cosmogonica. E’ una dea madre che offre protezione, che accompagna nei momenti di passaggio, che si fa carico del dolore e lo innalza al cielo. Ogni giorno inghiotte gli astri e lascia che essi attraversino il suo lungo corpo; ogni giorno partorisce nuovamente. E’ una dea di morte e rinascita, fortemente legata all’acqua, alla notte, all’inconscio. E’ anche una dea dello spazio, del vuoto. La sua immensa forza protegge la Terra dal caos e ha permesso a Nut di sollevare il Sole.   Nut rappresenta un aspetto ancestrale e nobile della femminilità, il cui potere spaventa perfino il dio Ra. E’ la Grande Madre che tutto accoglie e che fa spazio, che accompagna i suoi figli nei loro viaggi attraverso il cosmo, che si lascia attraversare dagli astri, accogliendoli e poi donando loro nuovamente la vita – una vita sempre nuova.
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Mi parlano spesso dell’amore
Mi parlano spesso dell’amore
E io, quando mi sento offrire
con tanta leggerezza un problema così grave,
inorridisco.
L’amore è qualcosa
che può capovolgere la storia,
può dannare un’anima
o farla salire in paradiso:
è questione di fortuna.
L’amore è una piramide alata
con radici ben profonde nella terra.
Amore e morte sono la stessa cosa.
L’uomo innamorato non conosce il suo destino:
sa che è stato colpito a morte
da un evento storico,
sa che può morirne,
perché l’amore è un accadimento miracoloso.
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(Alda Merini)
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