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#metempsicosi
discobar · 9 months
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Kursaal Terrace: tutti gli ospiti di agosto 2023
Ad agosto la programmazione del Kursaal Terrace di Lignano Sabbiadoro entra sempre più nel vivo, con una serie di ospiti speciali e serate che si succedono senza soluzione di continuità, in una vera e propria maratona di Ferragosto. Il tutto si svolge al Ca’ Margherita di Lignano Pineta, da questa estate la nuova casa del Kursaal di Lignano, che si vi è trasferito in toto con direzione, staff,…
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lignanolanotte · 9 months
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Kursaal Terrace: tutti gli ospiti di agosto 2023
Ad agosto la programmazione del Kursaal Terrace di Lignano Sabbiadoro entra sempre più nel vivo, con una serie di ospiti speciali e serate che si succedono senza soluzione di continuità, in una vera e propria maratona di Ferragosto. Il tutto si svolge al Ca’ Margherita di Lignano Pineta, da questa estate la nuova casa del Kursaal di Lignano, che si vi è trasferito in toto con direzione, staff,…
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scienza-magia · 1 year
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Empedocle il mago filosofo
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Vicino alla tradizione pitagorica sembra ci fosse un altro grande della filosofia greca ovvero Empedocle di Agrigento la cui vita è circondata da molte leggende. Diogene Laerzio ne tramanda un’immagine particolarmente colorita tuttavia forse non lontana dal vero perché in armonia con l’immagine che lo stesso filosofo da di se in particolare nel “poema lustrale”. In pratica Empedocle aveva la fama di essere un potente mago tanto che la tradizione afferma che con l’aiuto della magia aveva fermato i venti e richiamato in vita una donna che non respirava più. Sembra che affluissero da lui folle in cerca della sapienza occulta o di guarigioni magiche. In breve ci troviamo di fronte a un perfetto esempio del rapporto tra filosofia e magia discipline che erano presenti entrambe nella figura di Empedocle. Dodds afferma che Empedocle era un classico esempio di sciamano greco. Innegabilmente Empedocle è rimasto agli occhi dei posteri un eccezionale rappresentante della perfetta fusione di magia e filosofia, un’immagine di filosofo-mago in grado di compiere gesta davvero straordinarie. A tale riguardo molto importante è la testimonianza di Diogene Laerzio che afferma nelle sue “vite dei filosofi” che Empedocle aveva la fama di essere un mago in grado di impedire ai venti di danneggiare i raccolti. Ma al di là delle leggende più o meno fantasiose sono le sue stesse opere a testimoniare la caratterizzazione magica della prospettiva filosofica di Empedocle. In particolare “il poema lustrale” presenta chiare prove della visione magica della filosofia presente nel pensiero di Empedocle. Per dirla in altro modo nella sua filosofia Empedocle sembra voler fondere approccio scientifico e sapienza magica assumendo il ruolo di vero e proprio sciamano. Difatti Empedocle deve essere considerato molto vicino alla tradizione pitagorica. A quei tempi fortemente influente nelle terre della Magna Grecia. Di conseguenza agli occhi di Empedocle filosofia e magia conoscere ed agire erano davvero due momenti di una stessa ricerca. Infatti conoscere era innanzitutto per lui uno strumento utile o piuttosto necessario alla liberazione dell’anima per renderla finalmente indipendente dal corpo. Non solo nel “poema lustrale” ma anche nel “poema fisico” Empedocle dimostra di essere un classico esempio nell’antica Grecia di mago-filosofo. Tutto il “poema fisico” si propone come medicamento contro i mali e anche come un manuale di magia se nel finale di tale opera si allude a un seguito costituito da precetti che avrebbero insegnato al lettore a compiere vere e proprie azioni magiche come calmare la forza degli incessanti venti e riportare su dall’ade il vigore di un uomo ormai finito. Ma poiché questi magici insegnamenti sono rimasti soltanto una promessa nel “poema fisico” è necessario guardare anche alla cosmogonia di Empedocle per meglio comprendere come egli fosse un esempio di filosofo mago e di sciamano greco. Per Empedocle il cosmo è costituito da quattro elementi eterni (fuoco, aria, terra e acqua) che si combinano e si separano secondo cicli alterni in virtù dell’azione di due forze originarie veri principi di tutto: Amore e Odio. In questo susseguirsi di cicli nascita e morte sono soltanto l’effetto di un’alternanza. Di conseguenza se per Empedocle il principio non è rigorosamente unitario poiché contiene in sé la molteplicità nessuna separazione può essere però definitiva e irreparabile poiché nessun elemento può definitivamente separarsi dagli altri. Con la teoria di un processo cosmico universale e ciclico in cui gli elementi in sé immutabili non sono in sé stessi né uniti  né separati Empedocle esprime il concetto di una materia originaria in sé stessa né separata né unificata. Infatti tale materia originaria si unifica e si separa solo per l’azione di due forze agenti ovvero l’Amore e l’Odio. Ecco il punto: in Empedocle Amore e Odio sono forze agenti che danno vita agli elementi. Troviamo in Empedocle un altro elemento fondamentale di ogni vera prospettiva magica poiché nel pensiero del filosofo greco ogni cosa pensa e ha conoscenza. Come tutti sanno in ogni prospettiva autenticamente magica il mondo è tutto vivente e animato: in ogni cosa pulsano forze di aggregazione e disgregazione delle quali si deve tenere conto. Per dirla in altro modo nella visione magica del mondo ogni cosa ha pensiero. Secondo Empedocle i pensieri sono soltanto effluvi che circolano nel sangue e con il sangue, materia pensante che si muove e tutto muove e che proprio per questo può passare da un corpo all’altro. Riallacciandosi alla dottrina pitagorica della metempsicosi egli sostiene che ogni esistenza è destinata ad attraversare diverse forme. Appare quindi evidente che la dottrina della metempsicosi assuma una grande importanza nella filosofia di Empedocle. Ma in questa forma di globale metempsicosi esiste agli occhi di Empedocle una sorta di gerarchia poiché alcune esistenze sono più vicine alla divinità. E tra le vite più vicine a quella divina vi sono quelle dei veggenti dei poeti e dei medici. Come medico veggente e mago Empedocle non esita di conseguenza ad esaltare sé stesso. Forte della sua teoria degli elementi e di quella della metempsicosi Empedocle era convinto di poter liberare gli uomini dalla paura della morte. Infatti Empedocle affermava che se l’esperienza diceva che in verità si nasceva e si moriva il saggio sapeva che nascita e morte sono solamente un’alternanza ciclica di unione e separazione degli elementi. Un'altra dottrina significativa di Empedocle era la convinzione che in origine tutti vivevano in una età dell’oro nella quale non esisteva la guerra né altre cose negative di qualsiasi tipo. Empedocle guardava a quella età dell’oro come a un modello da imitare e ricordare incessantemente. Di conseguenza il filosofo greco non praticava soltanto una dieta rigorosamente vegetariana ma era fautore di un radicale pacifismo “ante litteram”. Concludiamo tale articolo mettendo in evidenza che per Empedocle solo l’autentico filosofo era in grado di assecondare l’ordine universale poiché egli non violentava i moti della dinamica originaria ma in quella dinamica si inseriva. Per Empedocle il vero filosofo vedeva indietro e avanti nel tempo in lungo e in largo nello spazio e conosceva i nessi universali e il ritmo dell’universo. Per tale ragione Doods ha definito Empedocle un filosofo mago ed uno sciamano greco. Prof. Giovanni Pellegrino Read the full article
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popolodipekino · 2 months
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temi natali
stamani in quarta si concludeva - dopo ampio dibattito, condivisione ed integrazione di punti di vista - che Carnot (quello del teorema del coseno) essendo evidentemente reincarnazione di Pitagora (quello della metempsicosi) doveva essere del segno del toro, opposto allo scorpione (trasmutazione, morte simbolica e rinascita) di Pitagora da Giornale intimo di una fanciulla instabile, anonimo sec. xx
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gregor-samsung · 4 months
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“ «Molto presto, – disse Epstein, – mi sono reso conto che avevo un’altra passione oltre alle persone, ed erano gli oggetti. Ero capace di sentire come è fatta una cosa, ero capace di percepire la sua forma in un modo diverso da ciò che normalmente si intende per percepire: io sentivo come si sente il filamento di una lampadina nel vuoto d’aria della sua pera. Mi sembrava che ogni oggetto avesse una sua vita; non solo quella della materia, lavorata in forma, la sua vita era il pensiero che c’era dietro e il comportamento in cui si prolungava. Qualcuno disegnava l’inclinazione di una sedia ed era come se ti aggiustasse le spalle e le braccia, come se ti dicesse: “Siediti cosí”; o aveva scelto la durezza giusta di un interruttore perché potesse essere aperto facilmente, ma non accidentalmente, e ti diceva: “C’è bisogno di tutta questa spinta delle dita?” Bastava che io mi sedessi, o che girassi quell’interruttore e si chiudeva il circuito che andava dal suo pensiero al mio, dai suoi sentimenti ai miei, e benché fossero tutte cose fabbricate in serie, io potevo dimenticarmi di tutte le altre copie, smemorato come nella metempsicosi, e sentire la sua voce che diceva: “Io l’ho pensato e costruito per te, soltanto per te. Non lo vedi?
Non per una mano qualsiasi, ma per la tua mano; non per una storia qualsiasi ma per la tua storia che comincia in questo istante, nell’istante stesso in cui tu apprendi come è fatto”. Cosí esisteva una relazione con gli altri, con molti altri, attraverso le cose che ci sono nel proprio tempo, attraverso il fare che non era soltanto fare gli oggetti, ma molto di piú. Si poteva non essere d’accordo, ma c’era una possibilità di amicizia. Ogni oggetto era comportamento trasformato in cosa, e poi ritrasformato in comportamento; questo sí che assomigliava al mio mestiere, in fondo coi libri uno fa piú o meno lo stesso. E nei libri, se raccontavo la storia di un nano, o di una madre o di un viaggiatore, partivo da un ombrello o da un pullover, dalle gambe di un tavolo. Lei forse pensa che un visionario sia qualcuno che vede mostri, che vede un ponte tendersi ad arco e scoppiare, non uno che sente la porosità del suo cemento senza toccarlo: io sono un visionario di ciò che esiste, un visionario di quello che c’è, e tale visione, per precisione e densità, non è meno sconcertante». “
Daniele Del Giudice, Atlante occidentale, Einaudi, 1985.
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bananartista · 10 months
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Simbiosi, reazioni semantiche, metempsicosi
Tecnica mista su carta A3 (29 x 42 cm)Plusvalore.
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javier-carrasco · 2 years
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Qué mierda es esa del eterno retorno. De la reencarnación. De la resurrección de los muertos. De la vida eterna. De la metempsicosis. De los muertos vivientes. Del vudú. De la magia negra. De la eucaristía. De la ascensión a los cielos. De los médiums. De la espiritualidad. Del alma. De Dios... Qué es todo eso. Todo eso y mucho más, que no se me ocurre ahora, es sólo una forma de consuelo. De introducir una lógica a algo que no la necesita para nada.
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anitaquellastrana · 2 years
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agli antipodi della vita si pensa esserci la morte, ma la morte è davvero una conclusione?
Lucio Anneo Seneca sosteneva che la morte sia qualcosa di ricorrente, una perdita giornaliera di una parte della vita, e di conseguenza l'unica via di fuga da un'esistenza superficiale, effimera e senza rimpianti la si può trovare in un modus vivendi che contenga la consapevolezza dell'imprevedibilità della morte stessa. questo interessante punto di vista non fa che incentivare un'esistenza dinamica e a mio avviso che non permette di vivere interamente, non lasciando spazio allo stupore.
per quanto in modo effettivo la morte possa cogliere in maniera improvvisa è scorretto trascurare la necessità di godere del tempo, l'attesa stessa è l'essenza della felicità, e se non essere felici e collezionare ricordi , quale altro scopo ha la vita?
scientificamente la morte è vista come un "limite invalicabile", un traguardo obbligatorio che comporta la permanente cessazione di tutte le funzioni biologiche di un vivente, il che non è scorretto.
per quanto concreta e reale, per quanto si abbia una visione e opinione scientifica a riguardo, la morte rimane un sentimento lontano e astratto del quale si sa poco e niente, e il suo stesso alone di mistero reca spavento e squilibrio.
un altro punto di vista intrigante è quello di Pitagora; egli vedeva la morte come una liberazione, credeva infatti nella dottrina della metempsicosi, che prevede tramite la trasmigrazione dell'anima il raggiungimento della beatitudine per questa scintilla immortale attraverso la rinuncia ai vincoli materiali quali il corpo e i bisogni concreti, definendo la vita "una punizione per una colpa originaria".
trovo affascinante la morte, dubito sia un punto d'arrivo, quanto un passaggio obbligatorio; vi è inoltre morte e morte: esiste quella straziante dovuta alla malattia, quella disperata e sanguinosa, quella che consegue al dolore, quella che mette fine alla sofferenza e quella cauta che dona riposo dopo la vecchiaia; ma vi è poi una morte a dir poco cruda e soffocante: quella dell'anima, non c'è peggior peccato che morire da vivi, ed è quello che accade quando non si hanno più sogni e si esiste senza lasciarsi stupire o senza amare.
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discobar · 1 year
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Al Peter Pan di Misano Metempsicosi con No Filter
Mario Più, Ricky Le Roy, Joy Kitikonti, 00Zicky, Franchino e Luca Pechino: venerdì 24 marzo 2023 il Peter Pan di Misano Adriatico ospita gli artisti di Metempsicosi per la loro prima tappa di No Filter, il loro nuovo tour.  Da più di 25 anni Metempsicosi significa musica elettronica di indiscutibile qualità, un team che non ha eguali in Italia per la sua continuità di rendimento e per la sua…
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lignanolanotte · 1 year
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Al Peter Pan di Misano Metempsicosi con No Filter
Mario Più, Ricky Le Roy, Joy Kitikonti, 00Zicky, Franchino e Luca Pechino: venerdì 24 marzo 2023 il Peter Pan di Misano Adriatico ospita gli artisti di Metempsicosi per la loro prima tappa di No Filter, il loro nuovo tour.  Da più di 25 anni Metempsicosi significa musica elettronica di indiscutibile qualità, un team che non ha eguali in Italia per la sua continuità di rendimento e per la sua…
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aldoleonardi · 22 days
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Metempsicosi
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tarditardi · 3 months
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17/02 Buon Compleanno Franchino 70 + 1 anni fa scatenare Bolgia - Bergamo 
Sabato 17 febbraio 2024 al Bolgia di Bergamo, tempio della musica situato a due passi dall'A4,  in un luogo diventato ormai simbolo per la scena elettronica, si festeggia un altro memorabile compleanno di "sua maestà", Franchino, re incontrastato proprio di questa scena. L'artista spegne 71 candeline. E, come di consuetudine, sceglie il pubblico del Bolgia e mette sul palco una schiera di collaboratori e dj producer 'di fiducia', ossia gli amici di sempre, per celebrare questo ennesimo importante traguardo.
Il 17/02 il suono della Club Room del Bolgia è un suono fatto di suggestioni, ritmi che trasportano in dimensioni magiche e lontane, dove, assolute, regnano la voce e la maestria dell'unico cantastorie della nightlife italiana. Sono quelle di Franchino, che da sempre mette insieme ritmo e magia, imprevedibilità ed arte. Classe '53, innamorato delle sue figlie, del mare e del Brasile... e delle favole, che fanno tornare tutti bambini, anche chi balla in discoteca.
Ne sa qualcosa chi ha ascoltato i suoi recenti album "C'era Una Volta" e "La Macchina Del Tempo", scrigni musicali ricchi di contaminazioni, idee, sperimentazioni. Le stesse, probabilmente, dei tempi della BXR / Media Records, su cui Franchino ha pubblicato inni come "999" o "E' Controllo". Erano i primi anni 2000 e sulla stessa BXR si facevano spazio l'energia e la musica di 00Zicky, da oltre 20 anni mente e anima del collettivo Metempsicosi. Anche lui è protagonista della Main Room del Bolgia di Bergamo il 17/02. 
C'è sul palco c'è anche Joy Kitikonti, altro artista simbolo di Metempsicosi e BXR. Non manca, come sempre, Jo Gala, ingranaggio fondamentale dell'universo musicale di Franchino, di notte e in studio. Per chiudere il cerchio, ecco Manuel Ribeca, dj italiano il cui sound potente, da Miami ad Ibiza, è ormai conosciuto ovunque. 
Ancora storia della techno italiana nella Lab Room del Bolgia di Bergamo il 17 febbraio 2024. Ritroviamo anche qui Joy Kitikonti,  protagonista questa volta di Classic Set. Con lui anche Juri Carera e Mc Hellboy. Il Bolgia apre alle 23.30 e si balla fino alle 5.30 del mattino. 
L'appuntamento di sabato 17 febbraio 2024 al Bolgia di Bergamo con Franchino è l'ennesimo party di livello assouluto per questo top club. Qui si sono esibiti super dj come Nico Moreno, I Hate Models, 999999999, Deborah De Luca, Indira Paganotto, Joseph Capriati, klangkuenstler, Wade, Trym, Pawsa, Dennis Cruz, Cloonee, Patrick Maso , Charlies Parks, Reinier Zonneveld, Stella Bossi, Ilario Alicante, Jame Hype, Len Faki e moltissimi altri.
17/02 Buon Compleanno Franchino 70 + 1 anni @ Bolgia - Bergamo 
Bolgia - Bergamo
via Vaccarezza 9, Osio Sopra (Bergamo) A4: Dalmine
info: 338 3624803
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agrpress-blog · 5 months
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Quella strana morte in via Santa Dorotea (un cold case datato 6 aprile 1520), l'interessante libro di Gìa Fort Shoping.   Jey e Heleonor partono alla volta della verità. La giovane, durante un intervento conservativo presso la Galleria d’Arte Antica di Roma, scopre sotto la Fornarina di Raffaello Sanzio alcuni tratti che aveva già visto presso il British Museum di Londra. Eppure la data riportata era del 1756, ovverosia duecentosedici anni dopo la morte di Raffaello. Il testo, per quanto ben si agganci al “cold case” - ovverosia quei casi rimasti irrisolti -, tende le braccia a fenomeni paranormali, regressioni ipnotiche e reincarnazioni. Sarà proprio la mente di Heleonor a cedere per prima, lasciandosi cullare da insistenti sensazioni di avvenimenti passati. I personaggi di Shoping sono ben caratterizzati. Jey è un giornalista e scrittore attaccato più alla bottiglia di rum più che non alla sua professionalità; tuttavia è sempre alla ricerca di buone notizie. Lei è certamente più risoluta, appassionata al suo lavoro presso la galleria d’arte. Fra i due esiste una forte passionalità, la stessa che intreccia, sia pur in ere differenti, la vita di Raffaello e Margherita, e Rafele e Lucrezia. Passioni, quelle raccontate da Shoping, che regalano una Trastevere vecchia, fino ad arrivare ai giorni nostri. Ogni storia ben si amalgama con la trama principale del testo, aggiungendo particolari ad un libro che ha già dell’incredibile. Le ambientazioni ben si avvicendano. Se in un primo momento, infatti, il lettore/lettrice si imbatte nella caotica Londra, successivamente prenderà un bel respiro, rilassandosi nelle campagne scozzesi. Il verde si fonde con il cemento, raccontando gli usi, i costumi, le fragranze, e perfino le tecniche pittoriche, in una miscellanea in grado di incantare ogni tipo di lettore/lettrice. Lo stile di Shoping è scorrevole - sia pur fortemente ricercato -, spronando i suoi lettori ad un approfondimento culturale. Di grande impatto è l’incontro fra la realtà vissuta dai protagonisti con il mondo esoterico, in cui la regressione ipnotica e la metempsicosi accompagnano il lettore/lettrice in uno stadio parallelo. Sarà quest’ultimo/ultima infatti, protagonista attivo/attiva delle vicende, in una narrazione ad alta tensione, libero/libera da ogni pregiudizio. I capitoli sono ben articolati, presentandosi nella loro forma chiara. Ai numeri arabi viene affidata la storia di Jey ed Heleonor. Ai numeri romani, invece, si connetteranno squarci di vita vissuti come reali attraverso l’ipno-regressione. Il testo in corsivo, invece, si occuperà del percorso della medium per condurre Jey nel recupero dei frammenti di una vita passata. Punto forte dell’autore, è senz’altro la sua capacità di adattare alla luce della modernità, i complessi avvenimenti storici ormai tramontati. Un mix di forte attrattiva in grado di di accompagnare il lettore/lettrice in un percorso in cui è molto facile imbattersi in domande filosofiche: potremmo realmente essere la reincarnazione di qualcuno? Quesiti che trovano risposte verso la fine, quando, alla fine di tutto, arriveranno importanti rivelazioni sulla morte del grande pittore italiano. Quella strana morte in via Santa Dorotea di Gìa Fort Shoping, pubblicato da StreetLib - pp. 468; genere: thriller/giallo - è disponibile in libreria e online da maggio 2020.
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