Tumgik
#poveri di mente
scogito · 2 years
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La maggior parte dei locatori hanno con gli inquilini lo stesso rapporto di quelli che danno un rifugio ai randagi.
Per loro l'atto di dare una casa è circoscritto alla presenza di un tetto e di una porta. Il resto è affare tuo. Una pulita e curata vivibilità, una condizione che non cada a pezzi, è per loro una pretesa di chissà che lusso da parte tua. Questo anche se paghi un canone di 700 euro per un bilocale.
A parere mio se li vale, te li do pure volentieri, ma non se è un tarocco di terza categoria e tu fai l'imprenditore dei buoni a nulla.
Anche questa si annovera tra la povertà mentale, l'attaccamento al denaro e l'ottenere facili entrate senza sforzi e senza meriti.
Sono falsi ego. Perché chi ha un ego funzionale ed equilibrato si realizza tramite volontà, coerenza, costanza e onestà. Sono persone che, per usare un francesismo, si fanno un culo così.
Sono veri leader, non ladri, né comandanti. E ovviamente sono rari.
Il punto è che se si vuole dare un contributo al miglioramento di questo mondo, non serve a niente incazzarsi coi corrotti, è più utile non accettare le loro condizioni.
Questo post non fa dei coinquilini dei santi, ho solo trattato la parte attiva.
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elperegrinodedios · 7 months
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Al Signore appartiene la terra e tutto ciò che è in essa, il mondo e i suoi abitanti. (Sl. 24:1)
Bestie!! Voi dimenticate tutti quello che invece dovreste tenere a mente sempre. Voi trucidate civili, donne e bambini solo per il vostro potere, e per qualcosa che neanche vi appartiene. Ora si parla dello scempio di dittatori e rivoluzionari terroristi in Russia, Ucraina, Palestina e Israele, ma da molto tempo se ne combattono anche in tanti altri paesi del mondo, dei quali noi sempre ce ne dimentichiamo e come se le loro vite non valessero quanto quelle delle altre. Parliamo di:
Conflitto in Afghanistan - La crisi dello Yemen
Guerra civile in Myanmar - Conflitto in Etiopia
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Senza tener conto dell'Africa, dove da decenni si concentrano guerre in più di otto paesi: Libia, Somalia, Nigeria, Sudan, Congo, Uganda, ecc. E quando non sono guerre sono manifestazioni e guerre civili nell'ambito del proprio paese per i soprusi ed ingiustizie dittatoriali dei vari governi corrotti. Tutti uomini senza Dio nè valori, uomini corrotti. E come sempre a soccombere sono gli innocenti, i poveri, i deboli. Il video che segue è un esempio e si riferisce agli anni ottanta, sono passati più di 30 anni, ma non è cambiato nulla. E ancora strascichi e tumulti in Cecoslovacchia, Germania Est, Romania, Tunisia, Egitto, Libia...
(Chi mi segue ha già visto questo video che io pubblicavo circa trenta anni fà, negli anni '90) Non è cambiato nulla anzi, tutto è peggiorato.
Ora basterà l'errore di uno di questi potenti, che tra loro tramano e fanno accordi segreti, perchè possa scoppiare l'inferno. E non sarà una guerra mondiale, sarà un'Armageddon planetario! È da sempre che è cosi, loro si dichiarano guerra, e il popolo la va a combattere. E mentre la gente va a morire, loro continuano i propri loschi affari ed i loro intrallazzi di potere.
=sela=
- Allora sentirete parlare di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi perchè bisogna che tutte queste cose avvengano, ma non sarà ancora la fine. Infatti si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno vi saranno carestie e pestilenze e terremoti in vari luoghi. Ma tutte queste cose saranno soltanto l'inizio delle doglie di parto. (Mt. 24:6-7-8)
=📖=
Vegliate dunque, perchè non sapete a che ora il vostro Signore verrà. (Mt. 24:42)
lan ✍️
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abr · 8 months
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Un fatto straordinario, ha detto Walter Veltroni commentando il Papa entrato e uscito dalla camera ardente di Napolitano senza nemmeno un segno della croce. Lo dico anch'io: è proprio un fatto straordinario. E però in senso opposto: a differenza del Veltroni gongolante su RaiTre lo giudico un fatto straordinariamente negativo. (...) Un tempo lo facevano tutti e adesso non lo fa nemmeno il Papa. Non mi piace fare la parte dell'apocalittico, è un ruolo ingrato, ma se quanto accaduto nella camera ardente del Senato non evidenzia lo stato agonico del cattolicesimo romano ditemi voi. Per Veltroni la fissità bergogliana testimonia il «grande rispetto del pontefice nei confronti delle istituzioni di questo Paese». L'ex capo del partito democratico sembra dunque confondere il segno della croce con la pernacchia. (...) Un Papa così inerte è sconfortante per tutti i fedeli. Starsene impalato davanti a una bara è un venir meno alla propria missione, assegnata da Gesù a Pietro (e dunque ai suoi successori) durante l'Ultima Cena: «Conferma i tuoi fratelli». Un Papa che davanti alla morte si mostra senza parole né gesti non conferma: smentisce. Forse è stato ultra rispettoso verso l'ateo morto, di sicuro è stato poco riguardoso verso i cristiani vivi (...). In ogni tempo i grandi pensatori cristiani hanno assegnato grande valore al segno della croce. Per Tertulliano bisognerebbe farselo «ad ogni passo, quando si entra e quando si esce, nell'indossare i vestiti, a tavola, nell'andare a letto...». Per Ratzinger è nientemeno che «la sintesi della nostra fede». Invece il video del Papa immoto e silenzioso al Senato mi è sembrato una sintesi dell'agnosticismo costituzionale. E mi ha fatto venire in mente una poesia poco allegra di Cesare Pavese, quella che finisce così: «Scenderemo nel gorgo muti». Vade retro! Gesù nel Vangelo di Matteo ci esorta a fare l'esatto contrario: «Gridatelo sui tetti!». Lui che da quindici secoli fa il segno della croce nel mosaico di Sant'Apollinare in Classe.
definitivo Langone si staglia a 20 mila metri di altezza sopra al pensiero poverissimo dei poveri Veltroni, via https://www.ilgiornale.it/news/politica/com-triste-vedere-francesco-inerte-davanti-morte-esultano-ex-2215492.html
ps.: sul papa mezzo buja nen mezzo arghentino e non solo su di lui, il severo ma giusto giudizio di sintesi lo offre il nostro Javier MILEI.
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ma-pi-ma · 8 months
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Accendi la prima luce della sera, come in una stanza
in cui riposiamo e, con poca ragione, pensiamo
il mondo immaginato è il bene supremo.
Questo è dunque il rendez-vous più intenso.
È in tale pensiero che ci raccogliamo
fuori da ogni indifferenza, in una cosa:
entro una sola cosa, un solo scialle
che ci stringiamo intorno, essendo poveri: un calore,
una luce, un potere, l'influsso prodigioso.
Qui, ora, dimentichiamo l'un l'altro e noi stessi.
Sentiamo l'oscurità di un ordine, un tutto,
un conoscere, ciò che fissò il rendez-vous
entro il suo confine vitale, nella mente.
Diciamo Dio e l'immaginazione sono tutt'uno...
Quanto in alto l'altissima candela irraggia il buio.
Di questa luce stessa, della mente centrale,
facciamo un'abitazione nell'aria della sera,
tale che starvi insieme è sufficiente.
Wallace Stevens, da Harmonium, 1923
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bicheco · 1 year
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Mia Culpa
Farà piacere ai poveri sapere che il Reddito di cittadinanza cambia nome: si chiamerà Mia. Che non è solo l’acronimo di Misura di inclusione attiva. È anche uno stigma per il fancazzista che si ostina a non trovare un lavoro: “colpa Mia”. Il governo che aveva promesso di abolire il Reddito di cittadinanza (detto anche “di delinquenza” dalla stampa destronza e di “divananza” dall’impiegato di Bin Salman), ultimo residuo degli “scappati di casa” a 5Stelle, ha capito di non poterlo cancellare. Però finge di farlo cambiandogli il nome. E lo taglia di un terzo (da 500 a 375 euro mensili, e solo per un anno al massimo) a chi non trova lavoro, che prima si chiamava disoccupato e ora diventa “occupabile”: il che già migliora la sua condizione. Come chiamare “trombabile” chi non tromba mai, così continua a non trombare e per di più si sente in colpa. Siccome difficilmente si campa con 375 euro al mese, salvo imparare a nutrirsi d’aria o andare a rubare, è un bel modo per dirgli: senti, caro, o crepi di fame o accetti di fare lo schiavo a 500 euro, come abbiamo promesso agli amici prenditori-elettori che non ne possono più di gente che pretende addirittura uno stipendio o un contratto. Per i non occupabili (anziani, minori e disabili) cambia poco, a parte l’indubbio vantaggio della scicchissima Mia al posto del putribondo Rdc. Se fanno i bravi, avranno la bellezza di 50 euro al mese per l’affitto, utilissimi a chi vive nell’armadio delle scope (i loculi al cimitero costano molto di più). Ma dovranno superare un nuovo ostacolo: la nuova soglia Isee per poter fare domanda: che scende da 9.360 euro all’anno, roba da nababbi, a 7.200 (600 al mese), sennò poi come fa il classico prenditore modello a offrire un lavoro full time a 700 euro: capace che il classico occupabile fancazzista glielo lo rifiuta.
Siccome c’è una logica in ogni follia di questo sgoverno, l’unica che viene in mente è che devono fare altra cassa sui deboli, dopo il blocco dell’indicizzazione delle pensioni. Tagliando un terzo dei percettori, risparmiano quasi 3 miliardi l’anno per finanziare i 12 condoni fiscali che – unici nella storia – costano 3,6 miliardi anziché portare gettito. Rubano ai poveri per dare ai ricchi e ai ladri. Perchè i ladri corrono troppo veloci e i ricchi sono troppo pochi, mentre i poveri e gli anziani sono tanti, corrono più lenti e non finanziano i partiti. Intanto l’Europa va in direzione ostinata e contraria. Tipo la Germania, che aumenta il Reddito, abbassa le pene per chi froda, ha il salario minimo legale a 12 euro l’ora e 110mila addetti ai centri per l’impiego (noi, dopo la cacciata dei navigator, 8mila). Ma questi tedeschi, com’è noto, sono tutti grillini. Anzi, comunisti.
Marco Travaglio
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chaosdancer · 9 months
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Ho tantissime cose accumulate nella mia testolina e non so come aprire questo vaso di Pandora. In effetti ho accumulato svariate settimane di pensieri. Mi vengono alla mente i vecchi tempi in cui scrivevo a dismisura e non sapevo mai come iniziare, davanti al vuoto. Esattamente come in un cantiere in cui hai l'idea di come dev'essere un palazzo ma non hai la minima idea di come buttare giù le fondamenta.
Beh, posso cominciare dal semplice fatto che tra le svariate persone che ho conosciuto negli ultimi anni (soprattutto da ottobre a questa parte) e che sto continuando a conoscere ho una mezza idea dell'attenzione media che si ha in questi anni, soprattutto tra i giovani. Probabilmente sarò una delle poche persone a leggere e questo mi va bene, mi ricorda i tempi in cui scrivevo per me stesso e preparavo il libro. Diciamo che le mie abilità linguistiche e la mia capacità di scrittura si sono affievolite di molto da allora. Chiedo scusa in anticipo a me stesso quando rileggerò tutto questo dopo averlo pubblicato (già, leggerò dopo aver pubblicato, saltando la fase di rilettura, come ad improvvisazione jazz).
Diciamo che il dubbio che mi è sorto un attimo fa è se scrivere tante cose brevi per essere letto in modo da avere dei confronti o fare il prolisso con me stesso e non essere considerato. Diciamo che attualmente la seconda opzione è quella che più mi attrae.
Vorrei iniziare lamentandomi delle persone che, in media, hanno la soglia dell'attenzione sempre più bassa. Non dico solo in musica, ci mancherebbe, ma anche per quanto riguarda uno scritto (che sia un post, un articolo di giornale o un libro). Per non parlare poi di tutto quello che riguarda il cinema e la musica. Purtroppo ho conosciuto persone che non riescono a guardare un film leggero dato che non riescono a mantenere la concentrazione solo per capire l'impostazione iniziale di trama e personaggi. Per non parlare della musica, un argomento a me caro. Non sto dicendo che tutto il mondo debba andare a sentire una sinfonia di Mahler (dalla durata media di un'ora) a settimana, né che debbano periodicamente andare a vedere concerti da 4 ore alla Liszt. Oramai il mondo funziona in modo diverso, le mode, gli usi e i costumi sono altri. Però un po' mi dispiace che la soglia dell'attenzione media si sia abbassata così drasticamente (e sto parlando della media, non di tutti). Questa parte iniziale dello scritto nasce dalle mie ultime esperienze dell'anno con mia madre. Mia madre, la mia prima "fan", che non riesce più a mantenere pazienza e concentrazione davanti alla musica che faccio e o che le "propino". Le basta solo un minuto scarso di musica (dalla durata di 15/20 minuti) per decretare che un brano che ha fatto la storia sia "bello" o "brutto". Mi sembra quasi lo stesso modus operandi che si usa pure tra noi giovani. Basta solo qualche post da nemmeno 100 caratteri per capire se una persona abbia qualcosa di stimolante da dire. Oppure qualche foto su Instagram per capire se una persona sia esteticamente bella oppure che non valga neppure la pena dialogarci nemmeno una volta.
Ormai siamo nei tempi in cui l'economia del tempo regna sovrana, come se nessuno avesse tempo per nulla, nonostante perdiamo il nostro tempo su stronzate inutili alle quali siamo abituati e sulle quali basterebbe un minimo di riflessione per renderci conto che è tempo usato inutilmente. Cose che non ci rendono più belli o più brutti, più ricchi o più poveri, più famosi o più sconosciuti e isolati, più intelligenti o più stupidi. Questo lo dico per conoscenza delle persone che mi stanno maggiormente intorno e che sono mie coetanee. Ma tutto ciò si può estendere perfino ai genitori come mio padre. Quella persona che, alla soglia dei cinquant'anni, si piazza davanti ai video di Facebook, Instagram e TikTok e smette di sentire ciò che gli stai dicendo durante una conversazione. Non importa se gli parli di cose importanti o dei tuoi sogni e speranze di gioventù. Non sono qui per piangere per questa cazzata, ma tutto ciò è di una tristezza e di uno sconforto allucinanti. Cioè, bello sapere che tuo padre ha trovato un video divertente su TikTok e tua madre ha ricevuto l'ennesima richiesta di amicizia sentendosi sempre più benvoluta e circondata da persone (nonostante esse siano online e che nella realtà a stento ti salutino per strada). Tutto ciò sta perdendo il controllo e sta diventando follia pura (tra mamme che non tengono d'occhio i propri pargoli per le notifiche social o che, addirittura, usano proprio loro per acchiappare qualche like e commento per una foto col bimbo). Non vorrei risultare drastico ma tutto ciò è preoccupante. La "poetica" del like sta prendendo il sopravvento fin troppo. E io, ora che sto scrivendo, mi sento noioso come oratore, come scrittore e come musicista, in quanto le suddette persone non ti prendono in considerazione. Ti senti noioso per la mancanza di considerazione, perché non rispecchi la moda, i gusti, perché sei troppo prolisso e la gente non ha tempo, perché sei troppo lungo per la concentrazione massima che riescono a mantenere in una situazione. Ho visto persone spaventarsi per una cosa della lunghezza che sto partorendo, di getto, in questo momento.
Il mio quesito è: da quando è così? Da quando le persone istruite hanno la stessa coscienza, cultura e capacità di concentrazione equivalente ad una specie di servitù della gleba? Da quando siamo regrediti culturalmente (a livello di massa) ad una sottospecie di Neo-Medioevo? Tutti che ci vantiamo della tecnologia del nostro nuovo iPhone e compagnia bella. Ma, effettivamente, quanto ne capiamo noi? Tutti che ci vantiamo di sviluppo culturale, tecnologico e scientifico. Ma, in fin dei conti, a me sembra solo uno sviluppo che detiene una cerchia ristretta di persone che crea questo famigerato progresso. Un élite di ricercatori e studiosi che crea tutto questo "benessere" per la massa. Lungi da me essere un pessimista catastrofico, il progresso medico, scientifico e tecnologico è stato ottimo. Anche il progresso culturale sull'accettazione del prossimo e sulle parità dei diritti ha fatto enormi progressi nell'ultimo secolo. Però a quale prezzo? Vedo tante persone lamentarsi da sempre del divario tra ricchi e poveri. E io ci vedo anche un accesso più immediato alla cultura che ormai non viene colta a dovere. Che sia cultura storica, artistica o politica e via dicendo. Non riesco proprio a concepire come un maggior accesso alla cultura abbia potuto, in certi ambiti, fare più danni rispetto a quando non era presente. Perché siamo in una struttura in cui l'accesso all'istruzione e ai vari tipi di cultura è più immediato e facile mentre la massa sembra regredire in qualche modo?
Tutto questo (che mi portavo dietro da qualche anno a questo parte) sta parzialmente uscendo fuori. E sta uscendo fuori alla fatidica domanda: "Cosa vuoi fare da grande? Cosa farai dopo la magistrale?" Ebbene, non lo so assolutamente ormai. Personalmente mi trovo in un'epoca musicale (che è quello che mi concerne) che non regge un'esecuzione della Sonata di Liszt dalla durata di mezz'ora (nonostante poi ci sia un'altra ora di concerto davanti). Poi, le cover pop vanno benissimo (se non superano la mezz'ora), anzi sei un fenomeno. Per la classica ormai vivono i grandi classici alla Strauss a Capodanno e "Per Elisa" di Beethoven. Ormai anche questo ambito è rimasto per pochi (di solito studenti di musica, maestri, pensionati e qualche estimatore raro rimasto). Ma qui il mio dubbio esistenziale ( e qui entro nella mia sfera personale): per cosa suono? Cos'ho da condividere con un pubblico che, per la maggior parte, viene a vedermi per fare bella presenza? Per far vedere che è acculturato e ha buon gusto ascoltando la buona musica classica. C'è da dire che sempre più spesso mi capita di vedere persone che guardano le notifiche del telefono durante i concerti. E io allora, per cosa porto avanti questa grande arte ai posteri? Potrei lasciar perdere come fanno molte persone? La musica di Mozart, Beethoven, Chopin (e più chi ne ha più ne metta) non è come come un Leonardo, un Caravaggio o un Monet. Non durano nel tempo come l'arte visiva o altri tipi di arte. Per rendere vivi quei pallini su carta bisogna suonarli in concerto, inciderli e divulgarli. Il paradosso più grande viene qui: sempre più insegnanti di musica e sempre più persone che studiano la musica abbandonandola perché non c'è nessun tipo di garanzia per il mercato odierno.
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be-appy-71 · 7 months
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La verità è che si è persa la volontà di ascoltare oltre l'apparenza...quella misteriosa curiosità che avviene quando la mente si intreccia nella chimica di altre menti...
La voglia di assoluta libertà di esprimere e non essere giudicati...
Di respirare i pareri le opinioni  il toccare e il rispettare le idee altrui...
Così incazzati da volere ragionare così miopi da dimenticare che siamo collettività...
Così poveri da smarrirci dietro alle parole buttate al vento in un qualsiasi porto di mare fatto di mediocrità..♠️
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jose-rossetti · 1 month
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Le Pen a Meloni: "Sosterrai o no un secondo mandato di von der Leyen?". ...
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Questa verità non è propaganda, che poi ci si dovrà confrontare battagliare scrontrarsi e sicuro perché sono tante le politiche che non accetteremo mai, ma se non le diamo a retta non avremo mai più la possibilità di dare il voto per cambiare le cose non avremo più nulla da contestare saremmo sotto dittatura esattamente come quella che hanno combattuto e vinto i nostri nonni, loro hanno cambiato abito ma non l'idea di dominare, voi vedete la Le Pen e vedete i fascisti nazisti ma i veri eredi sono il nuovo ordine mondiale loro sono quelli che hanno ereditato l'esperienza fallita del terzo Reich e grazie alla consapevolezza di quei errori oggi stanno riconquistando quel potere che i politici cresciuti e plasmati da loro stessi gli stanno regalando su un piatto d'argento. Guardate i sorrisi e come gli luccicano gli occhi a Macron Meloni e Company quando sono tra loro, e come se fossero dietro essere premiati perché tutto l'orribile che sta succedendo e che succederà nella loro mente non sono errori di scelte politiche ma bensì traguardi che hanno contribuito per l'impero i bambini a Gaza i bambini dei vaccini sono tutte scelte che hanno preso senza coscienza ma come ordine per poi averne il giusto ricompensò nella scalata della loro carriera. Loro non hanno bisogno dei voti del popolo loro hanno i padroni che li porteranno ancora più in alto come bravi cagnolini ben addestrati. Non guardate la Le Pen ,ascoltate le sue Parole e associatele alla vostra esperienza degli ultimi anni ragionate senza il Main stream cercate dentro di voi mettetevi in dubbio non fatevi manipolare loro avranno un premio noi no, noi perdiamo tutto, tutto quello che i nostri vecchi ci avevano affidato perché potesse crescere e migliorare in modo che le nuove generazioni potessero avere più diritti e che la forbice tra ricchi e poveri diventasse sempre meno larga. Pensate bene cosa volete per il futuro dei vostri figli e nipoti perché se sbagliare non avranno più neanche la possibilità di esprimere il loro parere se non sarà quello che viene chiamato politically correct. Sarà dittatura e sta volta resterà per moltissimo tempo.
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scogito · 2 years
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Ogni lavoratore autonomo sa che tutte le mattine dovrà alzarsi dal letto e avere a che fare con i cervelli del risparmio. Sa che dovrà correre più del concetto di gratis per fare capire, almeno superficialmente, che lo scambio di un servizio per un bisogno è giusto che sia pagato per il suo valore.
Tuttavia ogni mattina la moltitudine si aspetta che un professionista campi d'aria bollita e paghi le sue spese grazie al denaro che trova nel paese dei Barbagianni.
La povertà, prima che nel portafoglio, è sempre nella testa.
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susieporta · 1 year
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CONSAPEVOLEZZA PER TUTTI
L’altro giorno durante l’Ascolto di un libro ho fatto delle riflessioni.
Nel testo si diceva che praticando la consapevolezza in qualsiasi cosa facciamo, la possiamo fare anche per coloro che non possono farla.
Mi è tornato in mente che quando ero piccolo mi dicevano: “anche se non ti piace mangialo, pensa ai bambini più poveri che non hanno da mangiare”. Io sinceramente a quel tempo non capivo come il fatto che io finissi il piatto avrebbe potuto aiutare quei bambini.
Allora ho avuto un momento di illuminazione comprendendo cosa mancasse in ciò che mi dicevano da piccolo: Mancava la consapevolezza. Quando fai qualcosa con consapevolezza, Stai vivendo veramente. Quando vivi veramente, ciò che fai influenzerà maggiormente tutto il mondo intorno a te.
Noi siamo tutti interconnessi: siamo tutti Uno. Piccole unità dell’Uno più grande. L’energia che fluisce in me è la stessa che poi fluirà in qualcun altro. Ecco perché migliorando noi stessi possiamo fare del bene al mondo. Perciò quando camminiamo, mangiamo, lavoriamo, giochiamo, leggiamo, meditiamo,... pratichiamo la consapevolezza.
Quello che facciamo possiamo dedicarlo al beneficio di tutti gli altri esseri e, essendo anche consapevoli del principio di interconnessione, possiamo vivere quell’azione che stiamo svolgendo anche per coloro che in quel momento non ne sono in grado. Possiamo veramente mangiare o camminare con consapevolezza e farlo con l’apertura del cuore per coloro che non ne hanno la possibilità. Questo farà nascere in noi una profonda Gratitudine per tutto ciò che abbiamo nella vita ed una grande Compassione. Tutto partendo dalla consapevolezza.
Alleniamoci alla consapevolezza del respiro tutti i giorni, poi portiamola nelle nostre azioni del momento presente e il mondo ne trarrà grande beneficio.
Il libro da cui è nata questa riflessione, che suggerisco di leggere, è: “Il dono del silenzio – Tich Nath Han”
Un Abbraccio Amorevole
Davide
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elorenz · 2 months
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In dei momenti realizzo che certe epoche stanno per finire. L'epoca che reputo d'oro del cinema è ad un passo dalla sua estinzione, anzi, si è già estinta. Mi capita sott'occhio un intervista a Scorsese e De Niro e vedo due vecchi del mestiere ormai da qualche anno verso il (giusto) declino. Allora ripenso ad Al Pacino, Harrison Ford, Clint Eastwood, Dustin Hoffman, ma anche Spielberg, Polanski, Zemeckis, a quei registi e attori che hanno fatto la storia del cinema e lo sconforto mi assale la mente. Ci aspettano momenti d'arte veramente poveri penso. Poi mi capita sott'occhio un articolo su Robert Eggers e rifletto sui suoi film, sui film di Edgar Wright, quelli Ari Aster, Damien Chazelle, Lanthimos, ai fratelli Safdie e altri che continueranno e potrebbero venire in un futuro e mi calmo. Certo, un tempo andavo al cinema una volta a settimana perché c'era sempre qualcosa da vedere. Adesso aspetto le uscite di registi che si contano sulle dita di una mano con la consapevolezza di una qualità ormai rara ad un arte che ho sempre amato.
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fiumedivita · 3 months
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Quando li vedo mi viene in mente una recensione di un paio di settimane fa in cui dicevano che i Ricchi e Poveri ci avrebbero stupito e scalato le classifiche, ma che cazzo avevano fumato quelli
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gcorvetti · 6 months
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Come va? 'nsomma.
Basterebbe anche solo il titolo, ma vi faccio partecipi di questo momento di vita vissuta un pò alla Hank Chinaski, dai
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Nonostante non sia al 100% ieri ho chiamato la manager, che per cronaca non è solo di quel posto ma la ditta in questione ha l'appalto di varie (se non tutte) le mense scolastiche in città, quindi dopo averle detto che anche se non sono al 100% sono pronto per tornare a lavoro e mentre lo dicevo come per magia mi è partito un fortissimo colpo di tosse, chissà perché, lei stessa infatti mi ha detto "non sembra che tu stia però benissimo", la faccio breve, domani torno a lavoro ma non nella scuola della scorsa settimana ma in una molto più lontano, infatti dovrò prendere il bus e poi cercare di arrivare in 9 minuti dalla fermata alla scuola, sempre trovando la porta giusta al primo colpo, mi ha dato il numero della cuoca di quel posto. Già ieri dopo aver chiuso e cercato quale bus e a che ora mi è caduto addosso un velo di tristezza incredibile, non so forse perché so che non mi va e lo devo fare per forza e le cose forzate non mi piacciono. In questo momento sono abbastanza giù e non ho la forza di reagire, sono come un albero sotto la pioggia. Mi torna in mente Hank, l'alter-ego di Bukowski in Post Office, non gli piaceva quel lavoro ma lo faceva per inerzia, per denaro, rinchiuso nelle spire del un girone Dantesco dei postini, nell'obblio di una vita monotona spezzata soltanto da fiumi di alcol e donne che stavano peggio di lui, uno spaccato di vita moderna non solo americana, ma che si può accostare oramai alle nostre vite. Ricordo una vignetta dove c'è la frase in alto "vuoi un lavoro? In che ramo?" la vignetta presenta un tizio con la faccia molto tra il pensieroso e il disgustato mentre guarda un albero spoglio con dei nodi scorsoi che pendono dai rami che si rifanno alla frase in alto. Annullare la propria personalità, il passato come esperienza acquisita di vita, di sapere e di studio, rinchiudersi in un buco per i soldi e non vivere più, perché così ti viene abrasa l'esistenza, la tua essenza di essere umano, sempre se ne hai una, sempre se nella tua vita hai uno scopo, lo hai uno scopo? Sai perché sei su questa terra? No, non lo sappiamo, sappiamo solo che è così perché lo era per i nostri genitori e prima ancora per i nonni e per i bisnonni, lo è stato così fin dai tempi, tu sei numero e se non ti addizioni ad altri numeri resti un numero solo, isolato, come la società ci identifica e ci etichetta se siamo diversi, un numero marcio. Quando in realtà la diversità è un bene, una ricchezza, l'esempio palese è in natura, invece per la società che ci vuole tutti subordinati, la diversità è una malattia, non so se più Orwell o Huxley ma in questo caso poco importa, pensare con la propria testa è un lusso oramai, un lusso che se hai gli altri non ci credono e pensano che tu sia come tutti una pecorella che ha bisogno di brucare dal giardino come tutti e poi li vedi con i loro lunghi CV pieni di se come se quei titoli li dessero solo a persone specifiche con uno specifico QI (anche qua stendiamo un velo pietoso), mentre non sanno che ci sono milioni di persone che li hanno, li vedi che copiano e incollano le autocertificazioni su Facebook per non dare il consenso alla piattaforma di usare i loro dati, poveri idioti. Li vedi col collo piegato a modi struzzo e il naso appiccicato allo schermo del telefono a ridacchiare di video e immagini stupide, di così bassa lega che non farebbero ridere un bambino di 5 anni, li vedi affannarsi per comprare l'ultimo gadget che dopo un mese è già obsoleto per poi passare al prossimo, a ripetere frasi di convenienza per la celebrazione del momento "a te e famiglia". A me non dispiace di essere diverso, mi dispiace per voi che siete tutti uguali. Come dice Mark Fisher, anche se non l'ha proprio detto lui, "E' più facile pensare alla fine del mondo che alla fine del capitalismo", che è il male del nostro secolo perché ha appiattito tutto, ringraziamo sempre gli yankee.
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elperegrinodedios · 1 year
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📷 Estratto dal mio diario: cammino Aragonese. Milleduecento km. contando sulla misericordia e l'amore del Signore. Da Lourdes a Santiago de Compostela, per arrivare a Muxìa e Finisterrae. 40 giorni di cammino uno stillicidio di emozioni.
=👣=
Le "tampòn" sulla credenziale a L.J. e dopo aver ripercorso quattro km. indietro, trovo la signora "T" del piccolo rifugio che però ha già occupati i pochissimi posti disponibili. È pure tardi ma non mi perdo d'animo, cosi in un piccolo paese semi deserto, entro in un ristorante-bar-pub e lì parlo con una delle ragazze, che poi confabula con il gestore e dopo una ventina di minuti mi chiama e mi fa parlare con un'altra signora molto molto "appariscente". Mi dice di prendere lo zaino e se mi accontento di seguirla. L'ho ringraziata tanto, ma che stanza ragazzi!! E una volta là dentro ho avuto un po' di dubbi, ho pensato che potevano essere i disturbi e trabocchetti del "nemico" che vuole rendermi più difficoltoso questo cammino di fede già molto difficile di suo. Ho avuto subito la netta sensazione che questa specie di camera disordinata con poca luce e divisa da una parete di truciolato da quella a fianco, fosse parte della seconda attività della signora bionda, con il viso marcato e molto truccato. Eventualmente però, e seppure fosse, lei ha fatto un gesto amorevole gesto misericordioso dal quale io traggo grande edificazione e insegnamento. Io, non ho toccato niente, non ho usato nulla, ho dormito nel sacco a pelo su quel letto assai trascurato, solo perchè il pavimento era davvero troppo sporco. E, nella stanza a fianco si udiva parlare un uomo ed una donna, col sottofondo di risatine e gridolini. Già, ho cercato di distrarmi, di non ascoltare e prima di addormentarmi, ho pregato molto anche per questa donna, perchè senza di lei e senza il suo grande cuore ora ci starei io per strada. 🙏"Se è come credo Signore, ti prego tocca il suo cuore, cosi come facevi durante la tua permanenza tra di noi nella carne, sanando i malati e redimendo i peccatori, passando il tuo tempo con i poveri, i beoni, i ladri e le prostitute, perchè erano loro si, che avevano bisogno di aiuto, di guarigione, e di salvezza dunque Signore salvala, presentati a lei e dille quello che solo Tu puoi dirle: "I tuoi debiti ti sono rimessi va e non peccare più". Benedicila o Padre, nel nome di Gesù. Amèn!
P.S. Ho ancora la sua immagine nella mente e di tanto in tanto la ricordo nelle mie preghiere. ♡
lan ✍️
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occhietti · 11 months
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CERCO LA PAROLA
Voglio con una parola descriverli. Prendo le parole quotidiane, dai dizionari le rubo, misuro, peso e scruto. Nessuna corrisponde.
Le più ardite – sanno di codardia, le più sdegnose – ancora sante, le più crudeli – troppo compassionevoli, le più odiose – troppo poco violente.
Questa parola deve essere come un vulcano, che erutta, scorre, abbatte come terribile ira di Dio, come odio bollente.
Voglio che questa unica parola sia impregnata di sangue, che come le mura tra cui si uccideva contenga in sé tutte le fosse comuni. Che descriva precisamente e con chiarezza chi erano loro ��� tutto ciò che è successo. Perché questo che ascolto, perché questo che si scrive è ancora troppo poco.
La nostra lingua è impotente, i suoi suoni all’improvviso poveri. Cerco con lo sforzo della mente cerco questa parola ma non riesco a trovarla. Non riesco.
-  Wisława Szymborska
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abr · 2 years
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La confusione su cosa rappresenti la flat tax è conseguenza degli scarsi approfondimenti (...) (Forse non tutti hanno presente che) l’introduzione della tassazione forfetaria qui da noi non è una vicenda recente, è già presente ed è caratterizzata da un gradimento crescente, (...) rivolta alle imprese e/o professionisti di piccole dimensioni.
La platea degli aderenti è passata dai 500 mila contribuenti del 2008 agli attuali 1,7 milioni e ciò (non) ha inciso sull’intangibilità del dogma della progressività previsto dalla Costituzione.
La flat tax attuale è partita nel 2019 con l’innalzamento a 65mila euro della soglia di ricavi ammissibile e guadagna consenso sia tra le nuove attività che tra quelle già esistenti. Oggi la maggioranza assoluta degli imprenditori individuali e dei professionisti (con punte del 67%) adotta questo regime.
L’appeal è dovuto, oltre alla misura “inferiore” della tassazione, anche dal vantaggio di avere semplificazioni contabili. (...)
I detrattori del regime di tassazione piatta si interrogano sull’equità dell’istituto. (...) la flat tax (attualmente in vigore) abbia favorito l’emersione di base imponibile che prima sfuggiva alla tassazione? La risposta pare sia positiva anche su questo fronte (...). Ci sono studi che mostrano un’emersione del reddito assoggettato a tassazione piatta che pare abbia bilanciato il minor gettito rinveniente dalla tassazione ordinaria. (...)
I redditi assoggettati alla tassazione piatta, ad esempio, non possono detrarre l’Iva sugli acquisti, per cui anche questa porzione di imposta finisce nel gettito (...). Fermare il ragionamento alla conclusione secondo cui si avrebbe minor gettito è limitante. (...)
via https://www.ilsussidiario.net/news/flat-tax-lerrore-di-chi-la-demonizza-senza-averla-capita/2414532/
Con buona pace della campagna mainstream forsennata degli statalisti ignoranti privi di capacità di calcolo, (cfr. titoloni trionfalistici del Corrierino dei Piccoli sulla "sospensione dei tagli fiscali ai più ricchi" in Uk), la flat tax è già in mezzo a noi E PIACE sia a chi ce l'ha sia allo Stato - se fosse capace di farsi i conti in tasca.
Post scriptum @rebilo pensionato che commenta civilmente esprimendo la sua perplessità come ci piace: non su finti principii generali ma sui casi personali diretti. Come dice l'articolo, l'esperimento è già in corso DA TEMPO in Italì e non sui "ricchi", al contrario sulla platea di professionisti più "poveri". L'esperimento include anche il dubbio espresso: i professionisti cui è applicabile il regime cd. forfetario han visto tagliata la detraibilità delle spese e anche quella dell'Iva sugli acquisti. Eppure il forfetario gli piace alla grande (67% di adesioni VOLONTARIE). Perché lo dice l'articolo: aliquota più bassa che compensa le detrazioni tagliate e soprattutto MENO SCARTOFFIE E CERTEZZA DI QUANTO C'E DA PAGARE, calcolabile "a mente". Proprio perché siamo diffidenti nei confronti dello Stato - la fregatura è sempre dietro l'angolo - meno interazioni con la burocrazia e scartoffie c'è da scambiare con esso e meglio stiamo.
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