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Portfolio Fotografico come crearne uno Accattivante
Siete un fotografo in erba o esperto del settore? È essenziale comprendere l’importanza di un portfolio fotografico ben strutturato. Un portfolio fotografico é la chiave per presentare il vostro lavoro in modo efficace e professionale. Sia che siate fotografi emergenti in cerca di opportunità o professionisti consolidati desiderosi di mostrare la propria esperienza, un portfolio ben organizzato…
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bongianimuseum · 1 year
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Memorial Shozo Shimamoto / Avere un’idea per capello Decennial 2013-2023
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Sandro Bongiani Arte Contemporanea
Memorial Shozo Shimamoto / Avere un’idea per capello
Decennial 2013-2023
a cura di Sandro Bongiani e Ruggero Maggi
Presentazione di Sandro Bongiani
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 Una Mostra Collettiva Internazionale condivisa in due gallerie a cura di Sandro Bongiani  e Ruggero Maggi con la partecipazione di 137 artisti e 357 opere per il decennale dedicato a Shozo Shimamoto 2013-2023
Sandro Bongiani Arte Contemporanea  di Salerno è lieta di inaugurare presso la galleria Sandro Bongiani Vrspace e nello Spazio Ophen  Virtual Art Gallery la mostra collettiva internazionale dal titolo: “Memorial Shozo Shimamoto 2013-2023”. Un progetto e una mostra  indipendente, a cura di Sandro  Bongiani e Ruggero Maggi. A distanza di 10 anni dalla dipartita di Shozo Shimamoto (25 gennaio 2013), viene organizzata in Italia una mostra collettiva internazionale con la partecipazione  di 137 artisti internazionali per il primo decennale della sua scomparsa. Una parte del lavoro svolto dall’artista giapponese risulta ancora poco noto al grande pubblico, e precisamente la ricerca svolta negli anni 80 e 90, con le particolari azioni e  le proiezioni di spezzoni di film sulla sua testa rasata utilizzata come spazio performativo e luogo per ospitare l’opera. Quasi una galleria del corpo e forse “la più piccola galleria al mondo attiva negli anni 80”. Per ricordarlo a dieci anni esatti dalla scomparsa abbiamo ritenuto utile inviare  per posta alcune silhouette della testa vista da dietro di Shozo Shimamoto invitando gli artisti a fare il loro intervento, come aveva fatto lui  a partire dal 1987 invitando  gli artisti a  realizzare  il proprio personale atto  performativo con ciò che ritenevano utile  per completare degnamente l’opera. In questo senso sono esemplari le operazioni  “Head”  realizzate da  Ray  Johnson, Ben Vautier, G. Achille Cavellini, Mayumi Handa, Allan Kaprow e da diversi altri protagonisti internazionali dell’arte che sono intervenuti nel tempo sulla testa dell’artista giapponese disegnando, incollando carte, adesivi, materiali diversi e persino proiettando frammenti di film percepiti come flusso immateriale perfettamente in linea con le idee  di ricerca portate avanti  dal grande artista giapponese pronto  a ricevere in se l’apporto comunicativo di altri autori.
Un progetto - scrive Sandro Bongiani -  in cui la collaborazione diventa il momento prioritario dell’agire con  le idee che si integrano in un insieme unitario e collettivo. Ecco il modo come si può raccordare la provvisorietà dell’idee individuali per divenire  nella condivisione opera collettiva sotto il segno di una costruzione visiva rimodulata  in forma  circolare che nasce essenzialmente dalla collaborazione attiva dei diversi autori per poter concretamente costruire l'opera. Il risultato finale è la creazione di una sorta di  “grande opera collettiva” di creatività che il curatore S. Bongiani definisce "Swarm Art", in cui il comportamento collettivo interagisce  in modo collaborativo producendo risposte funzionali al sistema comunicativo, come avviene concretamente nel web utilizzando le migliaia di relazioni ramificate nel Network, o come realmente succede nel  complesso intreccio di cellule relazionali attive  presenti nel sistema cerebrale umano che si integrano tra loro aggregandosi per poi trasformarsi provvisoriamente in un insieme inaspettato e assai complesso capace di ridarci la dimensione vera della relazione collettiva”. Del resto, noi non siamo altro che piccole parti  di un unico sistema relazionale  che può  condividere l’isolamento  oppure, estendersi come essenza amplificata in una infinita  e assai complessa comunicazione di idee.  
 137 artisti presenti a questa rassegna internazionale dedicata a Shozo Shimamoto:
Alberto Vitacchio - Italia I Albina Dealessi - Italia I Alfonso Lentini - Italia I Andrea Bonanno - Italia I Andrzej Dudek-Durer - Polonia I Angela Caporaso - Italia I Ania Singh - Polonia I  Anja Mattila Tolvanen - Finlandia I Anna Bayer - Germania I Anna Boschi - Italia I Anna Maria Matone - Italia I Annalisa Mitrano - Italia I Annegret Heinl - Germania I Antonella Gandini - Italia I Antonio Amato - Italia I Antonio Di Michele - Italia I Antonio Sassu - Italia I Aristide3108 - Francia I Benedetta  Iandolo - Italia I Bruno Cassaglia - Italia I Calogero Barba - Italia I Carla Bertola - Italia I Carmela Corsitto - Italia I C. Merhrl Bennett - USA I Cesare  e Noah Serafino - Italia I Cecilia Solamito - Italia I Cinzia Farina - Italia I Circulaire 132 - Canada I Claudio Gavina - Italia I Claudio Grandinetti - Italia I Clemente Padin - Uruguay I Coco Gordon - USA I Coco Muchmore - USA I Cosmo  Cinisomo - Italia I Crescenzio D'Ambrosio - Italia I Carl T. Chew - USA I Dino Aloi - Italia I Domenico Ferrara Foria - Italia I Dr Klaus Groh - Germania I Dr. Lutz WohIrab - Germania I Ed. Varney - Canada I Edward Michat Dudek - Polonia I Elke Grundmann - Germania I Emilio Morandi - Italia I Emily Joe - Italia I Erika Baggini - Italia I Ernesto Terlizzi - Italia I Ever Arts - Olanda I Felipe Lamadrid - Spagna I Finazzi Mimicha – Skinaz - Italia I Francesco Cornello - Italia I Francisco Escudero - Spagna I Franco Di Pede - Italia I Franco Panella - Italia I Gabi Minedi - Italia I Gianfranco Duro - Italia I Gianni Marussi - Italia I Gianni Romeo  - Italia I Giovanni Bonanno - Italia I Giovanni e Renata Stradada - Italia I Giovanni Leto - Italia I Grazyna Borovik - Polonia I Guido Capuano - Italia I Guroga - Venezuela I Guy Bleus - Belgio I GX Jupitter-Larsen - USA I Hans Braumuller - Germania I Henry Grahn Hermunen - Svezia I Hilgart,  - USA I Honoria Starbuck - USA I Horst Tress - Germania I Hugo Catolino - Svezia I Ilia Tufano - Italia I Irina Novikova - Bielorussia I Ivo Galassi - Italia I Janus - Germania I Jaume Rocamora - Spagna I Javier Seco - Spagna I John  M. Bennett - USA I John Held Jr - USA I Jorg Seifert -  Germania I Josè Vandenbroucke - Belgio I Joson Rodges - USA I Jurgen O. Olbrich - Germania I Karl-Frieddrich Hacker - Germania I Keiichi Nakamura - Giappone I Ko De Jonge - Olanda I Lamberto Caravita - Italia I Lancillotto Bellini - Italia I Laura Pintus - Italia I Luc Fierens - Belgio I Lucia Spagnuolo - Italia I Luigi Auriemma - Italia I Luigina  Iacuzzi - Italia I M. Josè Silva - Mizè - Portogallo I Manuel Xio Blanco - Spagna I Marcello Diotallevi - Italia I Maria Castillo -  Argentina I Marina Salmaso - Danimarca I Marisa Pezzoli - Italia I Mauro Molinari - Italia I Maya Lopez Muro - Italia I Miclelangelo Mayo - USA I Mike Dyar  Eart Art - USA I Mirta Caccaro - Italia I Moreno Menarin - Italia I Mr Sjoerd Paridaen - Belgio I Natale Cuciniello - Italia I Ornella Gaibin - Italia I Oronzo Liuzzi - Italia I Paola Toffolon - Italia I Paolo Gubinelli  - Italia I Paolo Seghizzi - Italia I Pier Roberto Bassi - Italia I Pina Della Rossa - Italia I Raffaele Boemio - Italia I Reid Wood - USA I Remy Penald, Limoges – Francia I Renuka Kesaramadu - India I Roberto Formigoni - Italia I Rolando Zucchini - Italia I Ruggero Maggi - Italia I Serse Luigetti - Italia I Shmuel, Brattleboro - USA I Sigismund Urban - Germania I Silvia Venuti - Italia I Sjoerd Paridaen - Belgio I Sugar Irmer - Germania I Susan Gold - Canada I T. E. Larsen - Norvegia I Toan  Vinh - Canada I Uwe Hofig - Germania I Valdor - Spagna I Victoria Encinas - Spagna I Vittore Baroni - Italia I William Mellott - Taiwan.
 Cenni Biografici di  Shozo Shimamoto
Nasce nel 1928 a Osaka (Giappone). Diviene un autorevole esponente del Gruppo Gutai, formato nel 1954 nella regione del Kansai, insieme ad altre figure note come Yoshihara Jiro, Kanayama Akira, Murakami Saburo, Sshiraga Kazuo: le attività del gruppo hanno anticipato i grandi cambiamenti dell'arte occidentale dei primi anni sessanta. Nel 1957 il gruppo Gutai ideò il "Gutai Stage Exhibition": per la prima volta nella storia fu utilizzato un palcoscenico come spazio artistico nel quale Shimamoto metteva assieme lo sparo dei colori con un cannone da lui appositamente inventato e un sottofondo sonoro. Shimamoto ebbe anche un interesse per i lavori audio che anticiparono i lavori Fluxus di John Cage. Alcuni di questi lavori appartengono alla collezione del Centro Pompidou di Parigi e al Museo di Città di Ashiya. Nel 1993 viene inviato alla Biennale di Venezia con il Gruppo Gutai. Nel 1994, durante l'esibizione "l'Arte giapponese dopo il 1945: il Grido Contro il Cielo" tenuta al Museo Guggenheim in New York, il curatore Alexandra Monroe scopre che i "buchi" di Shimamoto sono del 1950 (sulla polemica Shimamoto-Fontana cfr. il sito della Tate Gallery): da quel momento il mondo dell'arte negli Stati Uniti inizia a cambiare atteggiamento nei confronti di Shimamoto inserendo il suo nome in varie enciclopedie e manuali di storia dell'arte (appare a p. 1167 del libro di testo dell'università americana "La Storia dell'Arte", Strokstad, Marilyn; Harry Abrams, N.Y., 1995; nell'Enciclopedia Britannica e nella Larousse). Nel febbraio 1998, i lavori da 150 artisti che hanno caratterizzato l'arte mondiale del ventesimo secolo, sono esposti al Museo di Los Angeles di Arte Contemporanea (Moca) per tre mesi, proseguendo poi alla volta di Vienna, Barcellona e al Museo di Tokyo di Arte Contemporanea. Shimamoto è tra gli artisti invitati. Le sue opere erano posizionate accanto a quelle di Jackson Pollock e Lucio Fontana; sul lato opposto della stanza, c'era un'opera di John Cage. Nel 1999 partecipa alla 48a Biennale di Venezia con Yoko Ono.Nel 2003 partecipa alla 50a Biennale di Venezia nel progetto "Brain Academy Apartment". Opere di Shimamoto si trovano, tra le tante, nella collezione della Tate Gallery, del Centre Pompidou, della Galleria di arte moderna di Roma, oltre a essere presenti in quasi tutti i musei giapponesi.
 Sandro Bongiani Arte Contemporanea
Memorial Shozo Shimamoto / Avere un’idea per capello
Decennial 2013-2023
A cura di Sandro Bongiani e Ruggero Maggi
- Sandro Bongiani Vrspace 
https://www.sandrobongianivrspace.it/
- Spazio Ophen Virtual Art Gallery
http://www.collezionebongianiartmuseum.it/
Da Sabato 25 febbraio a Domenica  30 aprile 2023
Opening Sabato 25 febbraio 2023  ore 18:00          
ORARI:  tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00
TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 3937380225
E-MAIL INFO: [email protected]
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[ARTICOLO] Ascoltando “Born Singer”: tutto sul primissimo mixtape dei BTS
“La musica ha il superpotere di preservare la memoria. La memoria non ha forma fisica, e cerchiamo, per quanto possibile, di coglierla nelle parole o in una rappresentazione visiva; alcune cose tuttavia scompaiono nell'etere. Non si tratta di un compito semplice quando la lingua si rivela inadeguata per esprimere le emozioni. Ma ci sono volte in cui mettiamo della musica e ascoltiamo una nostra vecchia canzone preferita, ed è come se fossimo riportati indietro ai vecchi tempi. Talvolta si è presi alla sprovvista quando vecchie emozioni, che sono difficili da esprimere a parole, o il paesaggio e i sentimenti specifici sentiti all’epoca tornano irruenti nella mente, e proprio in quel momento quei ricordi rimangono dentro ognuno di noi. Questo è il potere della musica, e tutto è percepito in modo ancora più prezioso perché accade inconsciamente.
Il brano ‘Born Singer’ è un ricordo dei primi giorni dei BTS e del loro debutto. La data di debutto ufficiale del gruppo è il 13 giugno 2013, ma la loro prima presentazione ufficiale si era tenuta il 12 giugno e per l'occasione avevano realizzato una canzone non ufficiale, ‘Born Singer’, rilasciata poi su SoundCloud e su YouTube esattamente un mese dopo, il 12 luglio. Quando è stata pubblicata la lista dei brani di 'Proof', ‘Born Singer’ si è rivelata essere la prima traccia dell'album-antologia, in programma di essere rilasciato questo giugno; traccia, questa, che riporterà alla mente ricordi per i fan che già conoscevano bene la canzone e creerà eccitazione per coloro che ne hanno sentito parlare per la prima volta.
La canzone a cui si sono ispirati i BTS è 'Born Sinner' di J. Cole, che è la traccia che chiude e dà il nome al secondo album discografico dell’artista. Pubblicata il 18 giugno 2013, è una promessa del giovane rapper a migliorare: 'Sono nato peccatore … Ma vivo meglio di così'. J. Cole era uno degli astri nascenti più promettenti della scena Hip-Hop americana del suo tempo. I BTS hanno pubblicato una canzone che aggiungeva testo in lingua coreana a una delle canzoni più ascoltate di quel mese dimostrando che prestavano moltissima attenzione alla scena Hip-Hop loro contemporanea. Volevano anche provare la loro abilità nel raccontare una storia aggiungendo testi ad una traccia già esistente, come avrebbe fatto un qualsiasi altro artista Hip-Hop emergente. Ma non hanno fatto questa scelta solo perché la canzone era una hit. I BTS hanno reso omaggio a J. Cole in diverse occasioni, soprattutto J-Hope. Il ballerino e rapper gli ha infatti dedicato due versi di 'Hip Hop Phile', canzone compresa in 'Dark & Wild', il primo album in studio del gruppo, e ha intitolato il suo primo mixtape 'Hope World' ispirandosi all’album di debutto di J. Cole 'Cole World: The Sideline Story'. Anche gli altri membri dei BTS hanno dimostrato di amare e rispettare enormemente l’artista raccomandando più volte le sue canzoni ai loro fan. La particolarità di J. Cole è che i suoi testi facevano riflettere in un momento in cui la scena musicale era dominata da canzoni da festa. Grazie soprattutto a J. Cole e Kendrick Lamar, nei primi del 2010 nacque un nuovo Hip-Hop che dava più importanza al testo. A quel tempo i membri dei BTS avevano un’età compresa tra i 15 e i 22 anni e spendevano le loro giornate ad ascoltare quel tipo di musica. Lo stile musicale di J. Cole, tanto amato dal gruppo, fa parte del loro DNA e ne vengono influenzati ancora oggi nelle loro canzoni più recenti.
‘Born Singer’ è un brano pieno di ricordi dei primi 20 giorni dopo il debutto dei BTS. Ci si aspetterebbe che il periodo immediatamente successivo al debutto sia stato inondato di sole congratulazioni, ma non fu questo il caso per i BTS. La loro immagine di cosiddetti idol Hip-Hop suscitò sin dall’inizio polemiche simili tra i fan dell'Hip-Hop e degli idol, già prima del loro debutto. Prima dei BTS c'erano stati gruppi K-pop che allo stesso modo si erano dichiarati idol Hip-Hop, ma molti dei brani di successo di questi gruppi rispecchiavano l’atmosfera da festa dell’Hip-Hop di allora o rimanevano negli standard del K-pop, verso cui gli ascoltatori erano più aperti. Mentre i BTS rilasciavano tracce simili, il loro punto di differenza è stato la loro autenticità sin dall’inizio, così come è l’orgoglio nell’Hip-Hop. Potevano essere giovani e non particolarmente brillanti, ma i BTS scrivevano di quello che conoscevano e di ciò di cui volevano parlare, come la scuola. E come altri artisti Hip-Hop, hanno creato diversi mixtape caricandoli su SoundCloud. Se uno dei tratti distintivi del K-pop è il desiderio di superare i pregiudizi, il contributo dei BTS è stato uno dei tanti di una lunga serie. Proprio come gli idol che sapevano cantare e ballare dal vivo hanno cominciato ad apparire in risposta alle supposizioni secondo cui gli idol non sapessero cantare bene, i BTS hanno esplorato l’idea secondo cui gli idol non sanno scrivere ‘veri’ testi e hanno combattuto contro questo pregiudizio, già da prima del loro debutto. Tuttavia, il loro sforzo iniziale non incontrò molta approvazione, ma, invece, resistenza. Il testo di ‘Born Singer’ resta un vivido resoconto della reazione della gente dopo il debutto del gruppo e come quest’ultimo si sia sentito.
Avendo debuttato con il criticismo sull'autenticità del loro Hip-Hop, i testi dei giovani membri dei BTS sono malinconici e si adattano al ritmo di 'Born Sinner', che parla a sua volta della dualità del peccato originale e della santificazione nella tradizione cristiana. A differenza della versione di J. Cole, la canzone dei BTS si apre con il ritornello. Il sentimento gospel intriso in 'Born Sinner' viene qui trasformato dalle voci di Jung Kook, Jin, V e Jimin in qualcosa di più simile a un coro di ragazzi che sale sul palco. Nei suoi versi, SUGA esprime rabbia per le accuse che ha dovuto affrontare per essere presumibilmente cambiato con qualcosa di più della semplice delusione; si sente escluso dal tentativo dei BTS di provare qualcosa di diverso. Il verso di 20 battute di RM può essere preso alla lettera: la paura di deludere coloro che avevano grandi aspettative per il gruppo. In ogni caso, le emozioni sono palesemente evidenti e più crude di qualsiasi canzone inclusa nell'album vero e proprio, anche dopo tutto questo tempo. E il verso di J-hope ricuce insieme le parti di tutti, trasformando la canzone da una serie di esperienze individuali di ciascun membro a un'esperienza condivisa di solidarietà di gruppo. Inoltre, l'ultima volta che cantano il ritornello, lo fanno a cappella e con battiti di mani, invitando attivamente i fan del gruppo, gli ARMY, a partecipare quando si esibiscono dal vivo. Queste ultime 16 battute di 'Born Singer' dimostrano l'intenzione dei BTS di trasformare la canzone in un ricordo condiviso non solo tra i membri ma anche con gli attenti ascoltatori. In questo senso, 'Born Singer' è davvero il primo inno dei BTS e degli ARMY.
Si dice che la capacità speciale, precedentemente menzionata, posseduta dalla musica sia collegata ad una specifica parte della memoria a lungo termine chiamata memoria non dichiarativa (N/B: tipo di memoria che contiene esperienze non passibili di ricordo cosciente né verbalizzabili). Le informazioni linguistiche inviate tramite i testi delle canzoni rimangono nella nostra memoria narrativa conscia, altrimenti conosciuta come memoria dichiarativa (N/B: tipo di memoria i cui contenuti possono essere rievocati in maniera volontaria, verbalmente e non verbalmente) ma le immagini e la forte risposta emotiva suggerite dai testi, quando combinate ad un ritmo, vengono immagazzinate nella memoria non dichiarativa nell’inconscio. E non è necessario esserci stati nel 2013 con i BTS per sentirne l’intensità; che tu abbia ascoltato la canzone su SoundCloud il giorno in cui è stata rilasciata, o nel 2015 durante BTS LIVE TRILOGY: EPISODE I. BTS BEGINS, o ancora nel 2017 durante BTS LIVE TRILOGY EPISODE III THE WINGS TOUR THE FINAL o come prima traccia dell’album antologico del 2022 'Proof', hai avuto la tua personale, intensa esperienza, o l’avrai presto. ‘Born Singer’ replica tutte le emozioni che i BTS hanno provato nei primi 20 giorni di carriera a partire dal 12 giugno 2013, e per milioni, se non decine di milioni di ARMY è impresso nei loro ricordi in modo personale. L’abilità della musica di penetrare l’inconscio gli permette di portare in superficie esperienze personali e rendere anche possibile la formazione di un’esperienza collettiva attorno a canzoni come ‘Born Singer’.
L'ascolto della musica è ormai quasi sempre un'esperienza individuale. Con l'ascesa del Walkman Sony nel XX secolo, è diventato comune ascoltare la musica attraverso gli auricolari, e la popolarità dell'iPod Apple ha solo accelerato questa tendenza. Oggi, i servizi di streaming musicale più popolari in tutto il mondo consigliano tutti i brani ad ogni ascoltatore attraverso un algoritmo. Sebbene sia divertente avere qualcosa con cui solo tu puoi divertirti, c'è una tendenza crescente che vede un numero sempre minore di canzoni di successo ascoltate da un’intera generazione. In un mondo frammentato da varie preferenze, i BTS sono al centro di una community che è diventata una tra quelle con più fan al mondo, rendendo il gruppo qualcosa che molte persone - ARMY sparsi in tutto il mondo e connessi soprattutto tramite il web - condividono come interesse comune. Anche nel 2022 le persone ascoltano ‘Born Singer’ e simpatizzano con un gruppo il cui futuro era una volta incerto. Inizialmente, il ricordo era ristretto a sette di loro, ma si è replicato così tante volte attraverso il potere della musica e si è diffuso abbastanza ampiamente che adesso è arrivato a rappresentare anche i ricordi dei singoli ascoltatori. Ed è per questo che, nel 2022, ‘Born Singer’ è ora un inno tanto grande quanto gli ARMY sono un fandom globale.”
Traduzione a cura di Bangtan Italian Channel Subs (©flytomyrooM, ©borahae, ©winterflower, ©babymochi, ©luvjkpoisonapple | ©Weverse Magazine)
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tommasoevangelista · 2 years
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VIS à VIS FUORILUOGO 25 Artists in Residence Project Intervento finanziato con risorse FSC - Piano Sviluppo e Coesione della Regione Molise e con il contributo dei comuni di Lucito (CB) e Provvidenti (CB) PRESENTAZIONE DELLE OPERE Giovedì 25 agosto 2022, dalle ore 18 Provvidenti (CB), centro storico artista in residenza Lucia Magnifico Pietre vive: quattro studi sull’assenza Sabato 27 agosto 2022, dalle ore 18 Lucito (CB), casa natale di Antonio Pettinicchi - Pinacoteca Comunale artista in residenza Anna Capolupo Fesct! a cura di Tommaso Evangelista e Matteo Innocenti Comunicato stampa Nei giorni 25 e 27 agosto 2022, le artiste Lucia Magnifico e Anna Capolupo - invitate dal programma internazionale di residenze artistiche Vis à Vis Fuoriluogo 25 - presentano le opere realizzate durante il periodo di ricerca e lavoro nei comuni di Provvidenti e Lucito (CB). Il progetto, diretto dall’associazione culturale Limiti Inchiusi (Paolo Borrelli e Fausto Colavecchia), è a cura di Tommaso Evangelista e Matteo Innocenti.
LUCIA MAGNIFICO - Provvidenti Pietre vive: quattro studi sull’assenza Lucia Magnifico, durante la permanenza nel piccolo paese di Provvidenti, ha lavorato per sottrazione analizzando, nelle pieghe delle rovine esposte e celate, il tema dell’assenza e della morte (e ripresa) dei paesi. Punto di partenza è stata la constatazione della mancanza dei bambini, e quindi la lontananza da tutta una serie di suoni, risa, rumori, azioni capaci di rendere vitale il luogo. Le quattro installazioni dell’artista sono declinate come una sorta di unica sinfonia visiva e fanno leva su più sensi nell’indagare quel che Pasolini definiva la scomparsa delle lucciole e che qui si traduce in scomparsa del futuro. Ecco che Magnifico, attraverso i linguaggi dell’audiovisivo, elabora una nuova coscienza per apprezzare la bellezza nascosta nell’abbandono polveroso e dignitoso del centro storico, reso ora vitale da installazioni poetiche e minimali, che leggono nelle pietre dei vicoli un moto necessario, quasi un’interruzione del silenzio per riorganizzare, anche solo con la fantasia, lo scorrere del tempo. Quattro opere - due video, una fotografica ed una sonora diffusa tra le stradine del paese - declinano un racconto immersivo, una sorta di microscopio sociale su un’umanità dolente ed affascinante colta nell’attimo dell’eclissi. L’auspicio è la restanza.
ANNA CAPOLUPO - Lucito Fesct! Il progetto di Anna Capolupo è conseguente all’invito a relazionarsi con la ricerca di Antonio Pettinicchi, e alla Pinacoteca comunale, a lui intitolata, che raccoglie un corpus significativo di pitture e incisioni realizzate nel corso dei decenni. A partire da alcuni elementi figurativi presenti nelle opere del pittore lucitese, in modo particolare da dettagli che ne caratterizzano in maniera netta e spesso drammatica lo stile - silhouette umane difficilmente distinguibili, organi interni, elementi medicali, occhi, volti nascosti o dalle fattezze mostruose - Anna Capolupo, proseguendo una ricerca pittorica di forte originalità, ha realizzato dei dipinti a olio su carta, di dimensioni varie, che possono essere portati come delle maschere. Il giorno della presentazione, gli abitanti del paese saranno protagonisti di una “parata” che procederà dalla casa natale di Pettinicchi fino alla Pinacoteca. Fesct! in dialetto locale significa festa; le maschere, i colori, le persone, la partecipazione: le forme conturbanti dell’artista molisano, testimonianza di una vicenda biografica dolorosa e al contempo di un grande vigore creativo, vengono reinterpretate al presente e rese nuovamente generative, in un processo di trasfigurazione che pone in luce la forza della pittura stessa.
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blognews24 · 24 days
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Presentati i nuovi tablet rugged Armor Pad 3 Pro e Armor Pad Pro di Ulefone
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Ulefone ha recentemente presentato due tablet rugged: l'ammiraglia Armor Pad 3 Pro e la versione aggiornata del tablet rugged economico, Armor Pad Pro. Questi robusti dispositivi si rivolgono a un'ampia gamma di utenti, sia che si tratti di attività professionali sul campo che di intrattenimento. Video di presentazione dell'Armor Pad 3 Pro: https://youtu.be/h8ZVScdsWGc Ulefone Armor Pad 3 Pro e Armor Pad Pro sono tablet robusti progettati per conquistare qualsiasi ambiente di lavoro. Hanno ottenuto la certificazione di resistenza all'acqua IP68/IP69K e la certificazione MIL-STD-810H per la protezione da cadute e urti. Ciò significa che possono affrontare qualsiasi situazione, dalle fabbriche e dai cantieri polverosi agli ospedali umidi, alle miniere e alle fattorie. Indipendentemente dal lavoro, i tablet rugged di Ulefone sono pronti.
Ulfone Armor Pad 3 Pro
Potenza duratura per un lavoro senza sosta L'Armor Pad 3 Pro è dotato di un'enorme batteria da 33280 mAh, che garantisce un'autonomia in standby di oltre due mesi (1812 ore) ed elimina l'ansia da batteria all'aperto. Questa solida batteria garantisce un funzionamento affidabile anche in ambienti difficili con temperature sotto lo zero fino a -30℃. Inoltre, la funzione di ricarica rapida da 66 W consente un rapido aumento di potenza, garantendo tempi di inattività minimi. Il tablet offre anche una ricarica inversa da 10 W, che consente agli utenti di utilizzarlo come power bank per vari dispositivi, rendendolo il compagno di viaggio per eccellenza.
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Illuminazione di qualsiasi angolo: doppia luce LED versatile da 1100 lumen Non solo un tablet, l'Armor Pad 3 Pro è dotato di due potenti luci LED da 1100 lumen su entrambi i lati, che fungono sia da fonti di luce generale che da luci di riempimento per le fotografie in esterni. Con un pulsante fisico dedicato alla luce per un controllo immediato, gli utenti possono illuminare facilmente l'ambiente circostante.
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Al di là del lavoro, l'Armor Pad 3 Pro è anche un compagno di intrattenimento resistente. Grazie al potente processore octa-core MediaTek® MT8788, questo dispositivo offre prestazioni perfette per gli appassionati di giochi e video. Grazie al supporto di uno spazio di archiviazione espandibile fino a 2 TB, c'è ampio spazio per tutti i contenuti digitali. Inoltre, la soluzione di memoria consente fino a 16 GB di RAM, con ulteriori 8 GB di estensione della memoria RAM, e una sostanziale ROM da 256 GB, offrendo un significativo aumento delle capacità di memoria e di archiviazione. Dotato di supporto 4G LTE e connettività WiFi 2.4G/5G, l'Armor Pad 3 Pro garantisce una connettività continua ovunque ci si trovi. L'ampio display 2K da 10,36" con 225 PPI offre immagini straordinariamente vivide, arricchendo l'esperienza visiva complessiva per i giochi e i contenuti multimediali. L'Armor Pad 3 Pro rappresenta una svolta nel mercato dei tablet rugged, offrendo ai professionisti un dispositivo resistente, duraturo e versatile per soddisfare le loro diverse esigenze in ambienti di lavoro impegnativi.
Ulefone Pad Pro
Armor Pad Pro - evoluto e migliorato Armor Pad Pro è dotato di 4 core Cortex-A73 e 4 core Cortex-A53 abbinati alla GPU Mali-G72 MP3. Il MediaTek® MT8788 vanta un punteggio Antutu di circa 204.399 punti. Questo risultato supera di gran lunga l'Helio G25 presente nell'Armor Pad, lasciandolo nella polvere con un margine significativo di 81.836 punti. (Helio G25: ~122.563 punti). In un certo senso, questo si traduce in un miglioramento sostanziale delle prestazioni complessive, in particolare in termini di multitasking e gioco, con un funzionamento più veloce e fluido.
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Gli 8 GB di RAM dell'Armor Pad Pro assicurano un multitasking e un gioco senza interruzioni, offrendo anche flessibilità con altre impostazioni di RAM virtuale per espandere la memoria. Grazie alla generosa memoria interna da 128 GB, gli utenti possono archiviare un'ampia libreria di contenuti multimediali, file e giochi, rispetto alla ROM da 64 GB fornita dall'Armor Pad. Il sistema fotografico dell'Armor Pad Pro è stato migliorato con un sensore Samsung®, elevando le capacità fotografiche. La fotocamera posteriore da 48MP offre diverse modalità fotografiche, tra cui Mono, Bellezza, Ritratto e Modalità Notte. Il tablet dispone anche di una fotocamera frontale da 32MP, che garantisce una qualità d'immagine ad alta definizione per esperienze video online, riunioni virtuali e videochiamate.
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Ulefone ha annunciato ufficialmente che Armor Pad 3 Pro e Armor Pad Pro saranno disponibili in tutto il mondo per l'acquisto a partire dal 13 maggio 2024, esclusivamente sul negozio ufficiale AliExpress di Ulefone. In quell'occasione saranno svelati anche i prezzi di questi tablet rugged. Per celebrare il lancio dei nuovi prodotti, Ulefone ha organizzato un entusiasmante evento a premi sul proprio canale Facebook. I fortunati partecipanti hanno la possibilità di vincere un Armor 26 Ultra e altri tablet e smartphone all'avanguardia. Ulefone Armor Pad 3 Pro pagina Ufficiale : https://www.ulefone.com/products/armor-pad-3-pro Ulefone Armor Pad Pro pagina Ufficiale: https://www.ulefone.com/products/armor-pad-pro Read the full article
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barrale-sicilgamma · 1 month
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lamilanomagazine · 2 months
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Torna il "Milano Art Wrrk", la settimana dedicata all'arte e ai linguaggi contemporanei dall'8 al 14 aprile
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Torna il "Milano Art Week", la settimana dedicata all'arte e ai linguaggi contemporanei dall'8 al 14 aprile. L'edizione di quest'anno è caratterizzata da un calendario denso di attività e progetti volti a promuovere un'esperienza sinestetica tra le arti, che arricchirà il panorama culturale della città con un palinsesto multidisciplinare di mostre ed eventi collaterali. Con più di 180 eventi in calendario, oltre 110 mostre e 140 soggetti coinvolti, il programma di Milano Art Week 2024 abbraccia la multidimensionalità dell'espressione artistica, coinvolgendo attivamente gli artisti e il pubblico attraverso mostre, talk, incontri e progetti, in cui i protagonisti sono i Musei Civici e le sedi espositive del Comune di Milano, insieme all'intero tessuto formato da istituzioni, fondazioni, gallerie, spazi ibridi e realtà no profit della città. Sabato 13 aprile Milano Art Week, grazie al supporto di Banca Generali, offre a tutti i cittadini e visitatori l'ingresso gratuito al PAC Padiglione d'Arte Contemporanea: un'occasione speciale per visitare "RACE TRAITOR", la personale dedicata al lavoro di Adrian Piper (New York, 1948), vincitrice del Leone d'Oro come miglior artista alla Biennale di Venezia 2015. La mostra è la prima retrospettiva europea dopo oltre vent'anni e ripercorre sessant'anni di carriera dell'artista, con importanti prestiti internazionali provenienti dai più prestigiosi musei, tra i quali MoMA e Guggenheim di New York, MoMA di San Francisco, MCA di Chicago, MOCA di Los Angeles e Tate Modern di Londra. Le opere in mostra fanno emergere l'analisi della "patologia visiva" del razzismo, che Piper - affermatasi come artista concettuale, minimalista e performer nella scena artistica newyorkese degli ultimi anni Sessanta - racconta attraverso installazioni, video, fotografie, dipinti e disegni, frutto della sua ricerca sull'immagine delle persone afroamericane determinata dalla società e dai tanti stereotipi diffusi. Sempre al PAC, il 12 aprile (ore 19) si terrà un talk sulla ricerca artistica di Adrian Piper con Vid Simoniti, autore di "Artists Remake the World" (Yale, 2023) e docente di Filosofia presso l'Università di Liverpool, e la presentazione di "Escape to Berlin", l'autobiografia di Adrian Piper in versione inglese e italiana. Milano Art Week dà il via alla settimana di eventi al MUDEC Museo delle Culture domenica 7 aprile, alle ore 18, con la proiezione del documentario "L'arte anarchica di Enrico Baj" (2024), prodotto da 3D Produzioni in collaborazione con RAI Cultura. A oltre vent'anni dalla scomparsa di Baj e a cent'anni dalla nascita, il documentario ci porta nella casa di Vergiate, l'affascinante dimora degli anni '20 in provincia di Varese che fu per Baj una vera e propria factory, in cui la moglie Roberta, che custodisce gli archivi e la memoria del marito, guida lo spettatore alla scoperta dell'uomo e dell'artista. L'evento è aperto al pubblico su prenotazione. Tra le principali sedi di Milano Art Week il Museo del Novecento, che il 10 aprile inaugura quattro progetti: "VOL. XXXI: Futurism Drama" (fino al 12 maggio), intervento site-specific dell'artista cipriota Haris Epaminonda, promosso dalla Fondazione Henraux e a cura di Edoardo Bonaspetti, che apre nella prestigiosa Galleria del Futurismo un dialogo inedito tra i capolavori del primo Novecento, una selezione di opere di Medardo Rosso – figura di riferimento per l'avanguardia Futurista – e la ricerca dell'artista; "MAGALI REUS. PREMIO ARNALDO POMODORO PER LA SCULTURA" (fino al 30 giugno), mostra-focus dedicata all'artista olandese Magali Reus, a cura di Federico Giani, vincitrice della VII edizione del Premio Arnaldo Pomodoro per la Scultura; "Ritratto di Città (20/20.000HZ)" (fino al 30 giugno), grande installazione audio-video multi-canale del duo Masbedo (Iacopo Bedogni e Niccolò Massazza), a cura di Cloe Piccoli, che parla della rinascita culturale di Milano: dalla musica elettronica dello Studio di Fonologia RAI, dalle invenzioni di Luciano Berio e Bruno Maderna, lo sguardo si allarga all'architettura (BBPR), all'arte (Lucio Fontana), al cinema (Michelangelo Antonioni), alla grafica; e ARCHIVIALE_001. Dal 1940 a oggi - Istantanee dalle Gallerie d'arte di Milano" (fino al 30 giugno), a cura di Mariuccia Casadio, il primo capitolo di una ricerca che intende ricostruire oltre settant'anni di storia delle gallerie private di Milano con le loro scelte artistiche, le relazioni internazionali, gli eventi d'avanguardia, gli incontri con gli artisti; la mostra è promossa da MAC - Milano Art Community, il network che raccoglie le più importanti gallerie e istituzioni della città di Milano e che in questa settimana prevede anche progetti dedicati, aperture straordinarie, incontri e visite guidate in tutte le sue sedi. In Fabbrica del Vapore si inaugura il 9 aprile alle ore 17 "Beyond Boundaries", mostra curata da Nicholas Vamvouklis che racchiude dipinti, video, sculture e installazioni dei sei artisti (Monia Ben Hamouda, Milica Jankovic, João Gomes Gago, Ingrid Bjørnaali, Ronnie Danaher, Domenika Georgiou) che hanno partecipato al progetto di Residenza d'artista svoltosi in gennaio presso 180 eventi in calendario, oltre 110 mostre e 140 soggetti coinvolti in collaborazione con BJCEM. Sempre in Fabbrica del Vapore, la mostra "Ugo La Pietra. Abitare è essere ognuno a casa propria" (fino al 21 aprile) raccoglie lavori di ricerca relativi al territorio urbano di Milano, realizzati tra gli anni Sessanta e oggi, che testimoniano la capacità di La Pietra di decodificare e quindi leggere le contraddizioni e i vincoli della nostra società urbanizzata, a fini di raggiungere l'abitabilità dello spazio collettivo. Il MUDEC Museo delle Culture ospita "Exposure. Arte, Culture e Moda dentro e fuori la vetrina" (fino all'8 giugno), una riflessione attraverso il lavoro di artisti contemporanei sulla tradizionale concezione della vetrina e sulla sua centralità nei progetti espositivi. Sempre al MUDEC, in occasione di Milano Art Week si terrà la proiezione in anteprima mondiale di "La Rinascita della Venere" (2024), un progetto straordinario promosso dalla Città di Napoli e Napoli Contemporanea, prodotto da 3D Produzioni in collaborazione con Sky Arte (mercoledì 10 aprile alle 19, ingresso libero su prenotazione). Il documentario racconta la notte del 11 luglio 2023, quando Napoli fu illuminata dal rogo de "La Venere degli stracci" di Michelangelo Pistoletto, installata solo due settimane prima in Piazza del Municipio. Il film segue da vicino il processo di ricostruzione della scultura fino all'inaugurazione della nuova opera, che rimarrà in eredità alla città.  L'evento sarà introdotto da una conversazione con Michelangelo Pistoletto e il critico Vincenzo Trione. L'arte pubblica a Milano si manifesta in molteplici forme durante Milano Art Week 2024, evidenziando la vitalità e la diversità della scena artistica cittadina. Tra le iniziative più significative, spiccano "POSTERINTHECITY" (fino al 21 aprile), progetto di Pasquale Leccese realizzato dall'Ufficio Arte negli Spazi Pubblici – Milano Arte Pubblica, a pochi mesi dalla sua scomparsa: centinaia di opere degli artisti Sylvie Fleury, Richard Prince, Giuseppe Abbati, Jamel Shabazz, Fosco Valentini, Gabriele Picco, Marta Dell'Angelo, Marlene Dumas, Rosemarie Trockel, in formato poster, saranno affisse in tutta la città contribuendo a diffondere in modo inaspettato immagini artistiche in strade, piazze, parchi pubblici, su supporti solitamente adibiti alla pubblicità. Continua inoltre la realizzazione dei murales "landmark" di quartiere con un nuovo intervento ad Affori, presso il piazzale della stazione metropolitana Affori Centro, che verrà svelato durante Milano Art Week. Il nuovo murale, firmato da Nabla e Zibe, nasce da un lungo percorso di condivisione e ascolto del quartiere. Le passeggiate urbane e gli street art tour offriranno inoltre un'esperienza coinvolgente alla scoperta dell'arte pubblica in contesti urbani: attraverso percorsi guidati, si esploreranno murales, poster art e graffiti, scoprendo la storia, il significato e gli artisti dietro le opere. Succo d'Arte propone uno speciale tour per scoprire il progetto di arte pubblica e partecipata del Museo a cielo aperto di Or.Me (14 aprile) e per comprendere il vero senso della rigenerazione urbana del quartiere Ortica. L'Associazione Atelier Spazio Xpò e FAI delegazione giovani Milano propongono un Tour dei Muriliberi di via Pontano (13 e 14 aprile) nei sottopassi ferroviari "Tunnel Boulevard" tra via Padova e viale Monza. Milano Art Week va anche al cinema. Per una settimana, nelle sale di Anteo, prima dei film, gli spettatori potranno essere avvicinati al mondo dell'arte e del contemporaneo attraverso le interviste a 5 grandi protagonisti: Massimiliano Gioni, Shirin Neshat, Hans Ulrich Obrist, Patrick Tuttofuoco, Lia Rumma. Pillole di 3 minuti per avvicinare il grande pubblico al significato di quello che Milano Art Week sta portando in città. Un progetto di Arts For_ in collaborazione con Artbox e 3D Produzioni. Assegnato durante la fiera miart, il Premio Orbital Cultura – Nexi Group quest'anno è realizzato in collaborazione con il Comune di Milano in occasione di Milano Art Week. Dopo gli Uffizi di Firenze, la seconda edizione del premio esclusivamente dedicato alla fotografia in tutte le sue declinazioni è dedicata al Castello Sforzesco di Milano. A un artista, selezionato tra quelli rappresentati dalle gallerie delle sezioni Established e Portal della fiera, verrà commissionato un lavoro di documentazione del polo museale, con un riconoscimento di 10.000 euro. Il panorama culturale milanese si anima anche con una serie di progetti e iniziative organizzati dalle tante istituzioni, musei e organizzazioni in città che partecipano al palinsesto ufficiale. Pirelli HangarBicocca ospita la mostra monografica "Chiamare a raduno. Sorelle. Falene e fiammelle. Ossa di leonesse, pietre e serpentesse" dedicata al lavoro di Chiara Camoni. La mostra raduna il corpus più ampio delle opere di Chiara Camoni mai presentato e, insieme a una serie di nuove produzioni, dà vita a un'architettura di collettività e raccoglimento, ispirata nelle forme al giardino all'italiana tardo-rinascimentale e agli anfiteatri antichi. Pirelli HangarBicocca ospita inoltre la retrospettiva del lavoro di Nari Ward "Ground Break" che raccoglie per la prima volta una selezione di opere che indaga la ricerca di Ward con la performatività e i progetti incentrati sulla collaborazione, accompagnata dal calendario di performance, "Groundings", in occasione della mostra (13 e 14 aprile, alle 15.30). Fondazione Nicola Trussardi abiterà gli spazi urbani della città con il progetto "ITALIA 70 – I NUOVI MOSTRI" (dall'8 aprile), un'esplosione di immagini realizzate da 70 artisti contemporanei che operano in Italia, a cura di Massimiliano Gioni. Grandi maestri e talenti emergenti – da Yuri Ancarani e Giorgio Andreotta Calò a Francesco Vezzoli e Monica Bonvicini, da Vanessa Beecroft e Tomaso Binga a Giulio Paolini e Giuseppe Penone, da Guglielmo Castelli e Francesco Clemente a Giulia Cenci e Paola Pivi, fino a Giulia Andreani e Petrit Halilaj solo per citarne alcuni – sono stati invitati a produrre un'immagine da riprodurre su centinaia di manifesti che per due settimane tappezzeranno le strade e le piazze di Milano da un estremo all'altro della città, dal Cimitero Monumentale al Centro Storico, da City Life a Porta Romana. Michele Coppola, Arturo Galansino, Nicola Ricciardi, Giovanna Amadasi, Lia Rumma e uno speciale contributo da remoto di Anselm Kiefer, saranno i protagonisti di una conversazione a Gallerie d'Italia, organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e dedicata al grande artista tedesco Anselm Kiefer nell'ambito della mostra inaugurata di recente a Firenze (12 aprile, ore 11, ingresso libero su prenotazione). Triennale Milano celebra il lavoro di Alessandro Mendini con un doppio omaggio all'architetto e teorico che ha segnato le rivoluzioni del pensiero e del costume del Novecento, in collaborazione con Fondation Cartier e Archivio Alessandro Mendini. Sempre Triennale Milano, in collaborazione con l'Ufficio Arte negli Spazi Pubblici del Comune di Milano, in occasione di Milano Art Week, ospita un omaggio a Dan Graham, uno degli artisti più importanti a livello internazionale. Visibili e accessibili, i padiglioni – opere realizzate a partire dagli anni Ottanta, all'intersezione tra arte e architettura –, costruiti in acciaio e vetro, creano una dimensione ambientale che sfida la percezione dello spettatore e il suo rapporto con lo spazio. In questa edizione di FOG, il visionario gruppo spagnolo El Conde de Torrefiel presenta un'audioguida tra storie e personaggi per una passeggiata individuale nel Cimitero Monumentale di Milano, in cui i partecipanti scopriranno quali segreti si celano in questa città sopita seguendo un audio eclettico che li inviterà all'esplorazione di una scenografia in grado di essere inquietante ed emozionante, in cui numerose vite e storie si sono succedute nel corso dei secoli. Alla Fondazione ICA si inaugurano le mostre "Erika Verzutti. Notizia" curata da Chiara Nuzzi e Alberto Salvadori, la prima personale milanese dell'artista brasiliana (8 aprile, ore 20.30) e "Formafantasma. La Casa Dentro" (8 aprile, ore 18.00) che presenta una selezione di opere inedite per costruire una riflessione intorno all'idea della casa, esplorata come spazio fisico e come complesso insieme di relazioni umane e tematiche legate all'identità personale e alla memoria collettiva. Tra le altre iniziative, l'inaugurazione de "The Convivial Laboratory" presso BASE Milano (12 aprile), con la presentazione dell'installazione "TALAMO" del duo di architetti Lemonot (Sabrina Morreale e Lorenzo Perri), in collaborazione con Xavier Madden e Katja Banović; la mostra monografica dedicata a David Horvitz ospitata da BiM (12 aprile – 30 giugno), che riflette sulla distanza tra luoghi e persone attraverso una varietà di media; oltre alla retrospettiva su Pino Pascali (fino al 23 settembre), Fondazione Prada proporrà una conversazione tra Mark Godfrey e Peter Fischli (14 aprile, ore 16.00) seguita dalla proiezione del documentario "Pino" di Walter Fasano. Durante Milano Art Week nasce inoltre TOILETPAPER APARTMENT, nuovo spazio che apre il 12 aprile in Via Balzaretti 8, presentando l'originale progetto frutto dell'incontro tra il visionario mondo di TOILETPAPER (Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari) e l'immaginario cinematografico di Alex Prager, artista, regista e sceneggiatrice statunitense. Infine, un numero eccezionale di gallerie in città partecipa con progetti dedicati e aperture speciali, talk e visite. Oltre quaranta sedi espositive che generano una mappa fittissima distribuita nei 9 Municipi, arricchendo questa Milano Art Week di un programma vivo, accessibile e inclusivo. Programma completo su milanoartweek.it... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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londranotizie24 · 3 months
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Nome in codice: Renata, all'Iic l'8 marzo si celebra così
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Di Pietro Nigro Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne, l'Istituto Italiano di Cultura di Londra ricorda la partigiana Paola Del Din con la presentazione del libro "Nome in Codice: Renata" di Alessandro Carlini. Nome in codice: Renata, all'Iic l'8 marzo si celebra così In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne, l'Istituto Italiano di Cultura di Londra presenta un evento dedicato alla memoria di Paola Del Din, partigiana e agente segreto durante la Seconda Guerra Mondiale, attraverso la presentazione del libro "Nome in Codice: Renata" di Alessandro Carlini. La conversazione tra l'autore e la professoressa Giuliana Pieri sarà un viaggio avvincente nella vita di una donna straordinaria che ha segnato la storia con il suo coraggio e la sua determinazione. Paola Del Din, decorata con la Medaglia d'Oro al Valor Militare, ha svolto un ruolo fondamentale nella lotta per la Liberazione dal nazifascismo. Lo scorso 22 agosto la Del Din ha compiuto 100 anni e ha ricevuto gli auguri delle massime autorità italiane e britanniche come il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e Sua Maestà Re Carlo III - nei giorni della lotta per la Liberazione dal nazifascismo. Il libro, edito da Utet, offre uno sguardo approfondito sulla sua vita, raccogliendo dettagli inediti grazie a interviste dirette con la protagonista e all'accesso a documenti dei National Archives di Londra resi pubblici per la prima volta tramite il Freedom of Information Act. La storia di Paola Del Din inizia a Udine, dove, appena ventenne, decide di unirsi alla Resistenza insieme al fratello Renato Del Din, sottotenente degli alpini. La morte di Renato durante un assalto partigiano a Tolmezzo nel 1944 segna un punto cruciale nella vita di Paola, spingendola a accettare una missione ad altissimo rischio per la Brigata Osoppo: attraversare l'Italia occupata per consegnare documenti top secret agli alleati. La narrazione si sviluppa con la formazione di Paola come paracadutista e agente segreto, sotto il nome in codice di Renata, in onore del fratello. Unica donna in Italia ad essere inquadrata nella Missione Bigelow, Paola viene lanciata con altri due agenti in territorio friulano nell'aprile del 1945. Il suo ruolo risulta cruciale nell'offensiva finale per liberare il nord-est del Paese. Alessandro Carlini, giornalista e scrittore di successo, autore di opere come "Partigiano in camicia nera" e "Gli sciacalli", ha dedicato il suo ultimo libro a raccontare la straordinaria vita di questa eroina italiana. Il libro è stato finalista al Premio Fiuggi-Storia, attestando la sua rilevanza e profondità. Durante l'evento, la professoressa Giuliana Pieri, Executive Dean presso la School of Humanities della Royal Holloway University of London, fornirà un contesto culturale e storico per comprendere appieno l'importanza di questa straordinaria storia. I suoi interessi di ricerca interdisciplinari sulla cultura visiva, la storia culturale e la letteratura popolare offriranno un'ulteriore prospettiva per analizzare il contributo di Paola Del Din. Questo straordinario evento si svolgerà in un contesto significativo, celebrando il contributo unico di Paola Del Din e di tutte le donne coraggiose che, come lei, hanno segnato la storia con la loro determinazione e spirito indomito. Prenota il tuo posto per l'evento "Nome in Codice: Renata" e unisciti a noi per onorare la memoria di Paola Del Din, un'eroica donna che ha sfidato le avversità della sua epoca per forgiare il proprio destino e contribuire all'affermazione della libertà. ... Continua a leggere su
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fabricepanichi · 4 months
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ZEGNA VM Book 24
[2024] Concept e progettazione del Book dedicato al Visual Merchandising delle collezioni 2024 di Ermenegildo Zegna, illustre brand di moda di lusso fondato nel 1910 e a tutt’oggi una delle più rinomate realtà imprenditoriali italiane a livello internazionale. La progettazione del Book si distingue per uno stile grafico attentamente curato, in armonia con l’estetica minimalista ed elegante propria del marchio. L’uso sapiente di filetti sottili emerge come elemento distintivo nella struttura della pagina, svolgendo una duplice funzione di delineare con precisione il layout e al tempo stesso di fornire un contesto visivo raffinato e discreto per gli articoli in esposizione. Una composizione visiva pulita e ordinata, che enfatizza la presentazione dei prodotti e conferisce un senso di linearità e coerenza al design.
Direzione artistica Zetalab
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demirmcdaniel61 · 5 months
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10 segreti infallibili per diventare un maestro delle campagne di commenti su TikTok.
Hai mai desiderato diventare un maestro delle campagne di commenti su TikTok? Se sì, sei nel posto giusto! TikTok è diventata una piattaforma di social media estremamente popolare, ed è fondamentale saper padroneggiare le strategie per ottenere commenti di alta qualità e interazioni positive. In questo articolo, ti forniremo 10 segreti infallibili per aiutarti a migliorare le tue campagne di commenti su TikTok e ottenere risultati sorprendenti.
Quando si tratta di ottenere commenti reali su TikTok, il primo suggerimento è quello di acquistare commenti da fonti affidabili e di qualità. Acquistare commenti su TikTok da fornitori affidabili può essere una strategia efficace per aumentare la visibilità dei tuoi contenuti e attirare l'attenzione di un pubblico più ampio. Aumenta i commenti su TikTok di scegliere un fornitore che offra commenti veri e autentici, in modo da ottenere un coinvolgimento genuino dagli utenti.
Inoltre, per aumentare i commenti su TikTok e far crescere la tua presenza sulla piattaforma, è essenziale migliorare la qualità dei tuoi contenuti. Concentrati sulla creazione di video interessanti, creativi e coinvolgenti che catturino l'attenzione degli utenti. Utilizza effetti speciali, musica coinvolgente e una presentazione visiva accattivante per rendere i tuoi video più memorabili e stimolare un maggior numero di commenti.
Non trascurare l'importanza di interagire con i tuoi follower e di rispondere ai commenti che ricevi. TikTok è una piattaforma sociale, quindi l'interazione con il tuo pubblico è fondamentale. Rispondi ai commenti dei tuoi utenti in modo cordiale e genuino, mostrando apprezzamento per il loro supporto e rispondendo alle loro domande o commenti. Questa interazione diretta puoi aiutarti a costruire una relazione più solida con i tuoi follower e incoraggiarli a lasciare ulteriori commenti.
Insomma, se desideri diventare un maestro delle campagne di commenti su TikTok, segui questi 10 segreti infallibili e otterrai sicuramente risultati straordinari. Non perdere l'opportunità di far crescere la tua presenza su TikTok e ottenere interazioni significative dai tuoi follower. Metti in pratica queste strategie e vedrai il tuo successo decollare sulla piattaforma!
I 10 segreti per ottenere commenti reali su TikTok
Quando si tratta di ottenere commenti reali su TikTok, ci sono alcuni segreti che possono fare la differenza. Seguendo questi suggerimenti, sarai in grado di aumentare l'interazione e coinvolgere un pubblico autentico. Ecco i 10 segreti per ottenere commenti reali su TikTok:
Contenuto autentico: La chiave per attirare commenti reali su TikTok è creare contenuti autentici e originali. Sii te stesso e mostrati in modo genuino. Gli utenti di TikTok apprezzano l'autenticità e tendono a commentare quando si sentono connessi con il contenuto.
Utilizza le tendenze: Monitora le ultime tendenze su TikTok e cerca di inserirti in esse in modo creativo. Quando crei contenuti basati su una tendenza popolare, aumenti le possibilità di ottenere commenti. Ricorda però di dare un tocco personale e di distinguerti dagli altri.
Coinvolgi il tuo pubblico: Per ottenere commenti reali su TikTok, devi coinvolgere il tuo pubblico. Poni domande nelle didascalie dei tuoi video o chiedi agli utenti di condividere le proprie esperienze o opinioni su un argomento specifico. Mostra interesse verso i commenti degli utenti rispondendo e interagendo con loro.
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Come aumentare l'interazione e i commenti su TikTok
Il numero di commenti su TikTok può essere un indicatore importante per valutare l'interazione e l'engagement che il tuo contenuto sta ottenendo. Ecco alcuni suggerimenti utili per aumentare l'interazione e i commenti sulla piattaforma.
Crea contenuti coinvolgenti: Per attirare commenti, è fondamentale creare contenuti originali, interessanti e divertenti. Cerca di distinguerti dagli altri utilizzando storie uniche o punti di vista originali.
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Fai domande agli utenti: Chiedere domande direttamente ai tuoi spettatori può stimolare la partecipazione e generare commenti. Puoi fare domande relative al contenuto del video o incentivare gli utenti a condividere la loro opinione su un determinato argomento.
Rispondi ai commenti: Mostra agli utenti che apprezzi il loro feedback e partecipa attivamente alla sezione commenti. Rispondere alle domande, fornire ulteriori informazioni o anche solo ringraziare per il supporto possono incoraggiare le persone a lasciare ulteriori commenti.
Ricorda che l'interazione e i commenti autentici e rilevanti sono sempre preferibili. Evita di cercare di "acquistare commenti" o utilizzare metodi non etici per aumentare l'engagement sui tuoi video. La creazione di contenuti di qualità e l'interazione autentica con gli utenti sono le chiavi per il successo su TikTok.
Il miglior sito web per acquistare commenti TikTok
Se sei alla ricerca del miglior sito web per acquistare commenti su TikTok, sei nel posto giusto! Vediamo insieme alcune opzioni affidabili per aiutarti a migliorare la tua presenza sui commenti di TikTok.
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Scegliere il miglior sito web per acquistare commenti su TikTok dipende dalle tue preferenze e obiettivi specifici. È importante sempre cercare siti web affidabili e legittimi per garantire una buona esperienza e risultati soddisfacenti. Assicurati di fare ricerche approfondite su ogni opzione e valutare recensioni e testimonianze da parte degli altri utenti prima di prendere una decisione.
Ricorda, acquistare commenti può essere un ottimo strumento per aumentare l'interazione con il tuo contenuto, ma è importante continuare a creare contenuti di qualità e autentici per coinvolgere veramente il tuo pubblico su TikTok.
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cucinamoderna · 7 months
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Come creare piatti degni di un ristorante a 5 stelle
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Hai mai sognato di creare piatti che possano competere con quelli serviti nei ristoranti a cinque stelle? Se sì, sei nel posto giusto! In questo articolo, esploreremo i segreti per creare piatti degni di un ristorante a 5 stelle, dalla scelta degli ingredienti alla presentazione finale.
La scelta degli ingredienti
Il primo passo fondamentale per creare piatti eccezionali è la scelta degli ingredienti. Per ottenere risultati da chef stellati, è importante utilizzare ingredienti freschi e di alta qualità. Visita mercati locali o agricoltori per trovare prodotti freschi di stagione, carni di alta qualità e frutti di mare freschissimi. Ricorda che la freschezza degli ingredienti è la base per un piatto delizioso.
La tecnica di preparazione
La preparazione è un'altra componente chiave per creare piatti straordinari. Impara le tecniche di base di cucina, come tagliare, sminuzzare, affettare e sbriciolare in modo accurato. Ogni dettaglio conta quando si cerca di ottenere il massimo sapore e la migliore consistenza. Inoltre, sperimenta con diverse tecniche di cottura, come la grigliatura, la cottura al vapore, la frittura e il sous-vide, per creare varietà nei tuoi piatti.
La creatività in cucina
La creatività è ciò che distingue i grandi chef dagli altri. Sperimenta con combinazioni di sapori insolite e presenta i tuoi piatti in modi unici. Puoi ispirarti a piatti regionali o internazionali e mettere il tuo tocco personale su di essi. Non avere paura di sperimentare con ingredienti e sapori nuovi, ma ricorda sempre di bilanciare gli elementi per ottenere un gusto armonioso.
La presentazione
Un altro aspetto cruciale per creare piatti da ristorante a cinque stelle è la presentazione. Il cibo deve essere attraente agli occhi prima ancora di essere gustato. Utilizza piatti e stoviglie di alta qualità e cura la disposizione dei componenti sul piatto. Gioca con colori, forme e texture per creare un'esperienza visiva straordinaria.
La pazienza e l'attenzione ai dettagli
Creare piatti da ristorante a cinque stelle richiede pazienza e attenzione ai dettagli. Prenditi il tempo necessario per preparare ogni componente del piatto e assicurati che sia cotto alla perfezione. Gusta il cibo durante il processo di preparazione per regolare il sapore e l'equilibrio degli ingredienti.
L'arte dell'apprendimento continuo
Infine, non smettere mai di imparare. La cucina è un campo in continua evoluzione, e ci sono sempre nuove tecniche, ingredienti e idee da scoprire. Prendi lezioni di cucina, partecipa a corsi di specializzazione e studia le tendenze culinarie per rimanere aggiornato. L'apprendimento continuo ti aiuterà a migliorare costantemente le tue abilità culinarie.
In conclusione, creare piatti da ristorante a cinque stelle richiede passione, dedizione e impegno. Scegli gli ingredienti con cura, affina le tue tecniche di preparazione, sperimenta con creatività, presta attenzione alla presentazione, e non smettere mai di imparare. Con perseveranza e pratica, sarai in grado di creare piatti che impressioneranno anche i palati più esigenti.
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bongianimuseum · 2 months
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Retrospettiva di Ray Johnson  “NOTHING / NOIHTNG”
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Presentazione:
Pavilion Lautania Valley
Stranieri Qui e Altrove - Foreigners Here And Elsewhere
Retrospettiva di Ray Johnson  “NOTHING / NOIHTNG”
Presentazione a cura di Sandro Bongiani 
con la collaborazione dell'Archivio Ray Johnson di Coco Gordon, Colorado (USA).
Salerno, 5 aprile 2024
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Quella di Ray Johnson da autentico “stranger” rimane una proposta decisamente ai margini del sistema dell’arte ufficiale diffusa ad ampio raggio, grazie alla capillarità del mezzo postale in diversi paesi del mondo. Per lungo tempo è stato considerato dalla critica negli anni 60’ per essere “il più famoso artista sconosciuto di New York” e un  pioniere della performance nell'uso della lingua scritta nell'arte visuale. Una ricerca che accoglie persino frammenti di oggetti di vita. Ray è stato “un assiduo raccoglitore di cose trovate e recuperate” per essere rimesse nel circuito della comunicazione e nell’arte  restituendo a loro una nuova vita.  Le associazioni delle cose e i processiin cui accadono realmente erano alla base della comunicazione visiva, una sorta d’indagine intesa come un “work in progress” assolutamente del tutto provvisorio, che non  può avere mai una definitiva conclusione.
Una pratica per certi versi trasversale e nel contempo deviante e poco credibile agli occhi del sistema dell’arte ufficiale, basata essenzialmente sulla contaminazione tra i diversi strumenti espressivi:  collage, fotografia, oggetti recuperati, disegno, performance, happening e testi scritti, utilizzando frequentemente  il gioco oscuro delle parole, come per esempio, “SEND” riorganizzato come “ENDS”, oppure, “NO THINGS” diventato “NOTHINGS”, con unasorta di   operazione, in cui “i giochi di parole non sono solo un fatto ludico”, fine a se stesso,ma un’altra diversa possibilità di liberarsi dalle costrizioni e dagli impedimenti e  affidarsi all’invenzione e alla  creatività della parola, avvalorata anche  dalle collaborazioni attraverso dall’invio postale.
Nella parola “Nothing” come nel collage di Jeff - scrive Coco Gordon - non c’è la lettera “I”, in cui sotto le dita del piede c’è scritto “Martin Friedman”,  a volte non scrive per tre volte la lettera “I”, oppure aggiunge “No I”  come quello spedito a  Chuck Welch. Nella mia personale esperienza con Ray  il "NO I “' l’aveva scritto in occasione della mia mostra alla CHA SOHO Gallery nel 1982 sull’invito all'opera trap per pianoforte, scrivendo su un piccolo foglietto di carta la parola “noihtng”, opponendola come regalo di compleanno per John Cage con 70 rossi pistacchi sanguinanti in carta sulla parete della Galleria. Forse provava a comunicare  nascostamente  la sua scomparsa con un “i” scrivendo “Noihtng” anche dietro la mia tshirt dicendo di  non perderla perché era molto importante… In questo modo nascosto  annunciava  già sommessamente agli amici la sua prematura scomparsa che poi realmente ha  realizzato  nel 1995 gettandosi in mare da un ponte a Sag Harbor, New York, e che la critica ha valutato come  ultima opera testimoniale e finale di questo importante artista americano.
Diceva Ray: “ho semplicemente dovuto accettare che per una necessità di vita ho scritto molte lettere e dato via molto materiale e informazioni, ed è stata una mia azione compulsiva, e mentre l'ho fatto, è diventato storia. È il mio curriculum, è la mia biografia, è la mia storia, è la mia vita”. I suoi progetti includono prestazioni concettualmente elaborate che si occupavano di relazioni interpersonali e disordini formali, diceva: "sono interessato a cose e cose che si disintegrano o si disgregano, cose che crescono o hanno aggiunte, cose che nascono da cose e processi del modo in cui le cose mi accadono realmente. Secondo  Coco Gordon, “i suoi lavori non sono mai singole  operazione assestanti di mail art, ma nascono da piccole storie, da incontri  con le altre persone, da relazioni e  riflessioni  spontanee capaci di innescare  nuovi apporti e nuove azioni al pensiero creativo”dando così completa autonomia alla comunicazione e rendendo questo nuovo modo di espressione  totalmente libero, al di fuori  di qualsiasi schema imposto e prefissato dal potere culturale e di conseguenza  dal  mercato ufficiale dell’arte.
Spesso viene  associato al gruppo  Fluxus per il carattere  solitamente  minimal-concettuale dei suoi progetti; il gruppo Fluxus è stato un vivace movimento internazionale che  in quel periodo si distinse per una serie di azioni e interventi  a carattere neodadaista. Dobbiamo  segnalare che  Ray Johnson non ha mai fatto parte del  “Fluxus”,  ma ha comunque condiviso le  stesse problematiche e ”l’underground”  prettamente sperimentale con molti artisti di questo raggruppamento. Precursore  e convinto individualista. presenza enigmatica e nel contempo trasgressiva dell’arte contemporanea americana, nel 48, si era trasferito  a New York iniziando una produzione di opere geometriche  aderendo così  al  “Gruppo degli Artisti Astratti Americani”, per poi a metà degli anni '50 dedicarsi al collage, producendo centinaia di piccoli lavori che chiamò  "moticos", quasi una sorta di “Pop Art”  anticipatrice delle ricerche che a distanza di  qualche anno verranno messe in campo  con successo da Leo Castelli con il gruppo  storico americano. Non sappiamo  se era cosciente fino in fondo della portata innovativa e rivoluzionaria  che stava  apportando   all’interno dell’arte  . Oggi, a distanza di diversi anni ci appare uno dei personaggi più  originali e influenti,  e nel contempo, un  grande pioniere solitario dell’arte visuale, influenzando il futuro dell'arte e  divenendo altresì il punto di riferimento per  nuove generazioni di giovani artisti.  
Johnson ha sempre preferito lavorare su piccoli formati, precludendosi  così l’appoggio del grande mercato dell’arte ufficiale,  rifiutando  spesso di esporre o vendere il  proprio lavoro. Del resto,  il mercato dell’arte preferisce le grandi dimensioni e una produzione creata  appositamente per essere “mercificata” in senso commerciale, e quindi, poco interessato a tale situazione. Si direbbe,  una ricerca del tutto “trasversale” rispetto alle proposte svolte in quel periodo da altri autori, che accoglie diversi mezzi espressivi con interventi che di fatto hanno creato attrito come del resto ha fatto, quasi nello stesso periodo, anche Guglielmo Achille Cavellini in Italia utilizzando la scrittura, il comportamento,  la concettualità e persino l'ironia ben sapendo che  questa era l’unica strada possibile da percorrere. Ray, non amava tanto essere chiamato un mail artista, e neanche essere considerato il pioniere della  Mail Art, ma pensava di poter creare un nuovo gruppo  di lavoro “Pre Pop Shop”  tra Black Mountain e Pop Art. Secondo lui l’arte è vita, del resto, anche la parola “Moticos” utilizzata molto spesso deriva dalla parola osmotic, una specifica qualità caratterizzata da una reciproca influenza, uno scambio fra individui, una compenetrazione di idee, atteggiamenti e realtà culturali, insomma, un nuovo modo di pensare in un processo decisamente fluido e in evoluzione che si rivela in modo puntuale esaminando gli scritti e le azioni performative “Zen Nothings” svolte dall’artista americano. Oggi a distanza di 29 anni dalla morte il suo lavoro sperimentale dagli anni 60’ in poi  è considerato dalla critica parte integrante del movimento Fluxus e persino originale anticipatore della Pop Art americana.
Ray Johnson (1927-1995)
Nato il 16 ottobre 1927 a Detroit, nel Michigan, i suoi primi anni di vita comprendevano lezioni sporadiche al Detroit Art Institute e un'estate alla Ox-Bow School di Saugatuck, nel Michigan. Nel 1945, Johnson lasciò Detroit per frequentare il progressivo Black Mountain College in North Carolina. Durante i suoi tre anni nel programma, ha studiato con un certo numero di artisti, tra cui Josef Albers, Jacob Lawrence, John Cage e Willem de Kooning. Trasferitosi a New York nel 1949, Johnson stringe amicizia tra Robert Rauschenberg e Jasper Johns, sviluppando una forma idiosincratica di Pop Art. Nei decenni successivi, Johnson divenne sempre più impegnato in performance e filosofia Zen, fondendo assieme  la pratica artistica con la vita. Il 13 gennaio 1995 Johnson si suicidò, gettandosi da un ponte a Sag Harbor, New York, poi nuotando in mare e annegando. Nel 2002, un documentario sulla vita dell'artista chiamato How to Draw a Bunny,  ci fa capire il suo lavoro di ricerca. Oggi, le sue opere si trovano nelle collezioni della National Gallery of Art di Washington, D.C., del Museum of Modern Art di New York, del Walker Art Center di Minneapolis e del Los Angeles County Museum of Art.
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enkeynetwork · 8 months
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tecnowiz · 9 months
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Come mettere il telefono in bianco e nero
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Sei stanco dei colori vivaci e saturi sul tuo telefono? Vorresti sperimentare un look più minimalista e elegante? Mettere il tuo telefono in modalità bianco e nero potrebbe essere la soluzione che stai cercando. In questo articolo, ti guideremo passo dopo passo su come mettere il tuo telefono in bianco e nero, sia che tu abbia un iPhone o un dispositivo Android. Preparati a scoprire una nuova prospettiva visiva sul tuo smartphone!
Scopri come mettere e trasformare il tuo telefono in un elegante bianco e nero con dei semplici passaggi.
Il colore è una componente essenziale della nostra esperienza visiva, ma a volte può essere anche una fonte di distrazione o di stress. Se vuoi ridurre lo stimolo visivo del tuo smartphone, puoi provare a mettere il telefono in bianco e nero, ovvero a disattivare i colori e visualizzare solo le sfumature di grigio.
Perché mettere il telefono in bianco e nero?
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Ci sono diverse ragioni per cui potresti voler mettere il telefono in bianco e nero, tra cui: - Risparmiare batteria: se hai uno smartphone con display OLED o AMOLED, disattivare i colori può aiutarti a consumare meno energia, poiché questi schermi non illuminano i pixel neri. - Ridurre la dipendenza: i colori vivaci e accattivanti delle icone e delle notifiche possono creare una sorta di dipendenza psicologica, spingendoci a controllare il telefono più spesso del necessario. Il bianco e nero, invece, rende il telefono meno attraente e stimolante. - Migliorare la concentrazione: se usi il telefono per studiare o lavorare, il bianco e nero può aiutarti a focalizzare l’attenzione sul contenuto e non sulla forma. Inoltre, puoi evitare di essere distratto da messaggi o notifiche irrilevanti. - Favorire il relax: il bianco e nero può avere un effetto calmante e rilassante, soprattutto se usi il telefono prima di andare a dormire. I colori, infatti, possono influenzare il nostro umore e il nostro ritmo circadiano, mentre il grigio può favorire il sonno.
Come mettere il telefono in bianco e nero?
Il metodo per mettere il telefono in bianco e nero dipende dal sistema operativo che usi. Di seguito ti mostriamo come fare per i principali sistemi operativi: Mettere il telefono iPhone in bianco e nero
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  Se sei un felice possessore di un iPhone, ecco come puoi trasformare il tuo schermo a colori in un elegante bianco e nero: Impostazioni Rapide Inizia aprendo le "Impostazioni" sul tuo iPhone. Scorri verso il basso e tocca "Accessibilità". Qui troverai una varietà di opzioni che ti consentono di personalizzare l'aspetto del tuo dispositivo. Cerca e tocca "Display e dimensioni testo". Modalità Scala di Grigi All'interno di "Display e dimensioni testo", vedrai una voce chiamata "Scala di grigi". Attiva l'interruttore accanto ad essa per abilitare questa modalità. Instantaneamente, il tuo iPhone passerà da colori vivaci a una presentazione in bianco e nero. Scorciatoia nell'App Impostazioni Se desideri un accesso più rapido alla modalità Scala di Grigi, puoi creare una scorciatoia nell'app Impostazioni. Torna alla schermata principale delle "Impostazioni" e tocca "Control Center". Quindi, tocca "Personalizza i controlli" e scorri verso il basso fino a trovare "Scala di grigi". Tocca il segno "+" verde per aggiungere la scorciatoia al tuo "Control Center". Mettere il Telefono Android in Bianco e Nero
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Se possiedi un dispositivo Android, i passaggi per abilitare la modalità bianco e nero possono variare leggermente a seconda del modello e della versione del sistema operativo. Ecco un metodo generico che dovrebbe funzionare sulla maggior parte dei dispositivi: Impostazioni di Accessibilità Apri l'app "Impostazioni" sul tuo dispositivo Android. Scorri verso il basso e cerca la sezione "Accessibilità". Tocca questa opzione per visualizzare le impostazioni di accessibilità. Modalità Scala di Grigi All'interno delle impostazioni di accessibilità, cerca l'opzione "Scala di grigi" o "Colori invertiti". Tocca questa opzione per attivare la modalità bianco e nero sul tuo telefono Android. Dopo aver abilitato questa opzione, il tuo schermo passerà da colori a una presentazione in bianco e nero. Scorciatoia Rapida Alcuni dispositivi Android offrono scorciatoie rapide per abilitare la modalità bianco e nero senza dover navigare nelle impostazioni. Prova a scorrere verso il basso dalla parte superiore dello schermo per aprire il pannello delle notifiche e cerca un'opzione come "Scala di grigi" o "Modalità monocromatica". Tocca questa opzione per attivare rapidamente il bianco e nero.
Conclusioni
Mettere il telefono in bianco e nero può essere una scelta utile per risparmiare batteria, ridurre la dipendenza, migliorare la concentrazione e favorire il relax. In questo articolo ti abbiamo mostrato come fare per i principali sistemi operativi, sia tramite le impostazioni che tramite le scorciatoie. Se vuoi sperimentare questa modalità, ti consigliamo di provarla per almeno una settimana e vedere come ti trovi. Potresti scoprire che il bianco e nero ha dei vantaggi che non ti aspettavi.
Note finali
E siamo arrivati alle note finali di questa guida.Come mettere il telefono in bianco e nero. Ma prima di salutare volevo informarti che mi trovi anche sui Social Network, Per entrarci clicca sulle icone appropriate che trovi nella Home di questo blog, inoltre se la guida ti è piaciuta condividila pure attraverso i pulsanti social di Facebook, Twitter, Pinterest e Tumblr, per far conoscere il blog anche ai tuoi amici, ecco con questo è tutto Wiz ti saluta. Read the full article
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oktested · 10 months
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tempi-dispari · 1 year
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Bulldozer: brutti, sporchi, cattivi... dei miti
Premessa
L’introduzione è stata presa pari pari da un sito inglese diverso tempo fa. Quindi, spiacevolmente, non ho la fonte. Mi colpì il linguaggio diretto, senza mezzi termini con cui viene definita la band. In maniera sincera e onesta. Per questo non ho scritto altro.
Non erano belli, non erano bravi, ma erano maledettamente carismatici.
Introduzione
Maleducati, rozzi e semplicemente nocivi! Gli incomparabilmente primitivi Bulldozer sono stati immediatamente etichettati come la risposta ai padri fondatori del black metal Venom. Ma come i Venom spesso insultati, i Bulldozer hanno, in retrospettiva, guadagnato una certa misura di rispetto tardivo per aver aiutato a vedere il nascente movimento black metal attraverso i suoi primi dolori di crescita.
Durante gli anni ’80, erano l’alternativa ancora più brutta a Venom e Motorhead. Si fecero un nome con inni come “Whiskey Time” e “Ilona the Very Best”. Avevano anche una presentazione e un’estetica visiva assolutamente selvaggia ed esagerata, il tutto incarnato nel frontman accuratamente soprannominato AC Wild.
Erano una band di culto prima che le “band di culto” fossero una cosa del genere nella scena metal.
I Bulldozer hanno intrapreso la strada verso l’heavy metal attraverso l’album del 1985 The Day of Wrath. Prodotto da Algy Ward, vantava canzoni e arrangiamenti accattivanti e rudimentali cosparsi di una “produzione” appena adeguata. Questo, come gli album successivi The Final Separation del 1986, IX del 1987 e Neurodeliri del 1988, erano così sbozzati da far sembrare i Venom raffinati al confronto.
Dal loro scioglimento band seminali come Darkthrone e Meads of Asphodel hanno reso omaggio ai contributi fondamentali, importanti del gruppo, al black metal. Oltre a lavorare con il batterista degli Slayer Dave Lombardo su un progetto di musica classica nel 1999, Alberto Contini avrebbe anche portato a produrre album di musica dance dalla scomparsa di Bulldozer.
Contesto storico sociale:
Mentre, nel 1980, i Bulldozer muovono i primi inconsapevoli passi verso la storia, attorno a loro non mancano avvenimenti altrettanto epocali. Al cinema escono E.T. l’extraterrestre di Steven Spielberg, Blade Runner con Harrison Ford, Rocky III e Rambo con Sylvester Stallone. Viene coniata in Italia la nuova moneta da 500 lire, la prima al mondo di composizione bimetallica. Durante il Consumer Electronics Show viene presentato l’home computer Commodore 64. Nasce Radio Deejay. A Roma, durante una sparatoria tra polizia e terroristi neofascisti dei NAR, viene ucciso lo studente diciassettenne Alessandro Caravillani di passaggio mentre si recava a scuola.
L’esercito argentino occupa le isole Falkland. Viene ucciso dalla mafia Pio La Torre, segretario regionale del PCI. Durante le prove per il Gran Premio del Belgio di Formula 1 a Zolder muore tragicamente Gilles Villeneuve. La sua Ferrari si impenna dopo l’urto con la March di Jochen Mass che procedeva lentamente, volando in aria e proiettando violentemente il pilota canadese fuori dall’abitacolo. Gilles si schianta contro un paletto di sostegno delle reti di recinzione a bordo pista, riportando la frattura dell’osso del collo. Morirà poche ore dopo in ospedale.
Viene ritrovato sotto un ponte sul Tamigi il cadavere di Roberto Calvi, ex presidente del Banco Ambrosiano. Campionato mondiale di calcio 1982: l’Italia diventa campione del mondo per la terza volta in Spagna battendo la Germania Ovest per 3-1. Negli Stati Uniti d’America a Washington, a seguito di una riunione tra i rappresentanti del Governo, dei Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta e gli esponenti del movimento omosessuale, venne deciso di adottare la definizione di “sindrome da immunodeficienza acquisita”. Il suo acronimo AIDS, in luogo di GRID, Gay-Related Immune Deficiency, posta l’assenza di correlazioni tra l’omosessualità e la malattia.
Viene prodotto il primo Compact disc. In pochi anni i dischi in vinile e le cassette verranno sostituiti dai CD. Nella Strage di Via Carini, rimangono uccisi il Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente della scorta Domenico Russo. Il Parlamento italiano approva la legge Rognoni-La Torre che introduce il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. Viene arrestato il venerabile Licio Gelli, Gran Maestro della loggia massonica P2. Massacro di Sabra e Shatila Attentato alla sinagoga di Roma da parte di un commando di cinque terroristi palestinesi: muore un bambino di due anni e 35 feriti gravi.
Muore il segretario generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica Leonid Brežnev, a capo del paese dal 1964. Gli succede Jurij Andropov. Il boss mafioso Tommaso Buscetta, arrestato in Brasile, avvia la collaborazione con la magistratura italiana. Viene innestato per la prima volta il cuore artificiale; il dentista Barney B. Clark, al quale è stato impiantato, morirà 112 giorni dopo. Gli ABBA si sciolgono dopo dieci anni di carriera.
Storia
Nascono nel 1980 inizialmente come gruppo di cover Iron Maiden, Judas Priest, Motörhead e Black Sabbath. Sono fondati dal bassista Dario Carria, dal chitarrista Andy Panigada e dal batterista Erminio Galli. Poco tempo dopo la band registra una demo di due canzoni (con l’aiuto di un cantante sconosciuto) che non verrà mai pubblicata. A causa del servizio di leva militare obbligatoria, si sciolgono nel 1982.
Nel 1983, finito il servizio militare, alcune esperienze musicali portano Panigada ad incontrare il cantante Alberto Contini, in arte AC Wild. Presto i due si accorgono di avere gli stessi gusti musicali e decidono di fondare un gruppo. Nel febbraio del 1984 Andy viene contattato da Erminio e da Dario che gli propongono di riformare i Bulldozer. Il chitarrista presenta ai due Alberto. In questo modo il gruppo si riforma. I quattro registrano un 45 giri con due pezzi, Fallen Angel dove sono molto forti le influenze Venom, Motörhead e Slayer.
Notati dalla casa discografica olandese Roadrunner, nel novembre dello stesso anno firmano il contratto. Diventano così il primo gruppo heavy metal italiano a firmare per un’etichetta straniera. A causa di alcuni problemi con i genitori, Galli e Carria lasciarono la band poco prima della firma. Il bassista Don Andras si è unito in seguito, ma ha scambiato gli strumenti andando alla batteria. AC Wild ha preso il basso. La vera formazione dei Bulldozer è nata così.
Nonostante tutto, l’importante firma del contratto non si tradusse in una crescita di popolarità globale. Ci fu una cattiva promozione dell’album da parte dell’etichetta (che lo pubblicò persino con una foto scartata dal book della band come copertina). A questo si aggiunse che il frontman Alberto Contini era impossibilitato a lasciare il territorio italiano a causa del suo rifiuto di prestare servizio militare. Questo portava all’impossibilità per la band di esibirsi nel circuito live internazionale.
Gli anni d’oro
Poco dopo essere entrati a far parte della Roadrunner registrano il loro primo album The Day of Wrath. Esce nel 1985 con la prestigiosa produzione dell’inglese Algy Ward, già con i Damned e con i Tank. Seguirà The Final Separation l’anno dopo riuscendo ad ottenere un buon successo. La band arrivò perfino a suonare in alcune date con i Venom. Ma il loro rapporto con la casa discografica olandese non fu idilliaco. A confermarlo il fatto che i testi non furono inseriti nel disco, e di non dare la possibilità al gruppo di scegliere la copertina. Il gruppo decise quindi di recidere il contratto.
Questo periodo fu uno dei più critici per la band milanese, che fu definitivamente abbandonata da Don Andras a causa di problemi di salute. Questo fatto sancì il ritorno alla batteria di Rob “Klister”. Passati alla Discomagic, fanno uscire il nuovo LP, IX, dove sono anche presenti una canzone dedicata al Milan (The Derby) e una a Ilona Staller (Ilona the Very Best). Nel 1988 Dario Carria, l’ex bassista si suicida, lasciando nello sgomento i numerosi fan italiani della band. Nello stesso anno i Bulldozer pubblicarono l’album Neurodeliri in sua memoria, considerato uno dei più rappresentativi della band, e che fu giudicato positivamente dalla critica italiana.
Nel 1990 registrano l’unico album live in Polonia a Katowice il 17 novembre 1989 davanti a migliaia di persone, Alive…in Poland che uscì nello stesso anno.
La band è stata inattiva tra il 1990 e il 1992.
Nel 1992 Andy Panigada e AC Wild resuscitano il moniker Bulldozer per pubblicare una serie di collaborazioni con DJ Sick e Dr. Dope. Mescolana thrash metal, musica rap, dance, musica techno e campioni musicali. Lo stile si chiamava HyperTechno e riscosse un grande successo in Giappone. Secondo i membri della band sono state registrate più di 200 canzoni, ma solo sette EP sono stati pubblicati postumi tra il 1992 e il 1995. Il resto del materiale registrato è stato pubblicato con nomi e progetti diversi.
Gli ultimi anni
L’ultimo concerto del gruppo si tenne a Milano al Prego davanti a 200 persone, il 1º dicembre 1990. Successivamente il batterista parte per gli Stati Uniti per cercare fortuna musicale. Il gruppo decide di sciogliersi poco dopo. Tornato Klister, il gruppo non si riforma ufficialmente ma decide di fare un esperimento molto controverso. Registra l’EP Dance Got Sick che è fortemente criticato sia dai fan che dalla critica. Il terzo brano dell’EP ottiene un grande successo in Giappone.
I Bulldozer dopo i Bulldozer
Tuttora l’ex batterista Rob “Klister” Cabrini canta negli Sniffer Dog, gruppo che ha cercato la fortuna gettandosi sul genere nu metal. L’ex chitarrista Andy Panigada ha suonato la chitarra in alcuni brani dell’album Free Man di Steve Sylvester e ha collaborato in album dei Death SS, componendo alcune canzoni. E’ inoltre ospite in un assolo sull’album Bonarda Bastarda dei Longobardeath. AC Wild è editore. Tra i vari generi trattati, inclusa la classica, pubblica in Giappone dischi dance. Ma non è produttore, ad esclusione dell’album di classica sperimentale VIVALDI, the Meeting con il batterista degli Slayer, Dave Lombardo. L’ex batterista Don Andras ha definitivamente abbandonato la scena musicale.
Il ritorno
Fin dalla fine del 2007, nell’ambiente metal italiano si vociferava di una possibile riunione del gruppo. L’occasione venne offerta dalla trasferta giapponese di Panigada che, recatosi a Tokyo per assistere alla finale di Coppa Intercontinentale che vedeva impegnato il Milan, ebbe occasione di incontrare Contini e discutere del progetto. Contini pochi mesi addietro aveva suonato dal vivo alcuni brani dei Bulldozerer insieme ai Labyrinth durante una tournée in Giappone, avendo modo di apprezzare l’entusiasta reazione del pubblico.
Rientrato in Italia Contini venne visto in compagnia di Panigada ad alcuni eventi metal in nord Italia. Insieme confermarono ai fan la loro intenzione di “resuscitare” I Bulldozer. A fine anno è stato annunciato il titolo del nuovo album, “Unexpected Fate”, uscito nel corso 2009. Rob Cabrini viene invitato nella reunion ma a causa di problemi di salute declina l’offerta.
Alla batteria prenderà posto il giovane Manu, già con i thrasher Death Mechanism. Collaborazioni internazionali caratterizzano il disco. Billy Sheehan ha preso parte alla registrazione del disco, apparendo in alcune tracce. Altri degli ospiti presenti sono Jennifer Batten, Kiko Loureiro, Olaf Thorsen e Anders Rain dei Labyrinth. Successivamente, il gruppo inizia a pianificare un tour.
A questo scopo viene assemblata una nuova line-up, dove ai tre membri già presenti si affiancano Giulio “Ghiulz” Borroni dei Profanatum/Faust alla chitarra e il figlio di Contini alle tastiere. Contini tuttavia, a causa di difficoltà legate all’età, non intende più suonare il basso dal vivo. A questo scopo viene chiamato il bassista Simone Fossato, sostituito poi nel 2011 da Alessandro Pozza, anch’egli dei Death Mechanism.
Oggi la band è ancora impegnata in attività live. Ha preso parte a diversi festival sia nazionali sia internazionali.
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