Tumgik
#scrivere mi aiuta a sfogarmi
pgfone · 3 months
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STORIA LUNGA E TRISTE
Un po' di tempo fa mi telefona un signore del mio paese che faceva il fabbro, mi dice che gli affari gli sono andati male per svariati motivi e che sia l'oliveto di sua proprietà che il capannone andranno presto all'asta, mi dice "ho pensato che magari ti poteva interessare visto che ci confini" e così io li per li spiazzato e lusingato per aver pensato a me gli dico SI! di getto, senza pensarci troppo. L'accordo consisteva in questo: visto che avevamo pochi soldi entrambi e che a lui interessava riprendersi il capannone e a me l'oliveto (che lui aveva già abbandonato da tempo) mettevamo un po' di soldi per uno e così non lasciavamo che gli sciacalli si aggiudicassero l'asta. Bene, inizia una trafila burocratica abbastanza lunga che non sto a raccontarvi dove come al solito metto tutto me stesso, arriviamo quindi a una ventina di giorni dall'asta, è tutto pronto ma il signore inizia a gohstarmi, non mi risponde al telefono, fa finta di non vedermi quando passo in mezzo al paese, si nega al citofono; non riesco proprio a comprendere questo comportamento e intanto passano i giorni, quando a 3 giorni dall' asta mi telefona e mi dice che non se ne fa più niente, che vuole riprendere tutto la moglie (da cui è separato) che è la prima creditrice e così è tutto più semplice. Mi assicura che però il nostro accordo non si cambia, appena acquisito tutto poi per la stessa cifra mi venderà l'oliveto senza nemmeno pagare le spese notarili. La cosa mi puzza ma lascio perdere, avete presente quando proprio non avete energie per lottare? E poi lottare per cosa? Per un oliveto abbandonato? Bene, passano i mesi e il silenzio è tombale, do quest'affare per perso ormai fino a che oggi, porto l'olio a un mio nuovo cliente, iniziamo a chiacchierare e mi racconta che nella zona dove opero voleva prendere un oliveto molto bello, me lo descrive e somiglia proprio tanto a quello del fabbro, mi racconta che il proprietario se lo voleva riprendere insieme a un ragazzo agricoltore ma alla fine la moglie si è fatta prestare i soldi da due tizi e si è presa tutto lei e adesso ha messo in vendita il tutto per il quadruplo del prezzo.
Chi sono i due tizi? I miei zii.
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deadlyneko-chan · 1 year
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Non preoccuparti, ci sono io qui per te
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PARTE 7
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Da quella notte ho iniziato a scrivere quello che provavo ma, ogni volta bruciavo le pagine per non essere lette da occhi indiscreti, anche il cantare mi aiuta molto sullo sfogarmi su quello che sento cosa che ovviamente facevo quando non c'era nessuno in giro per la tana o a portata d'orecchio. Però i momenti passati con Leo erano quelli che aiutavano davvero, che fossimo da soli o con gli altri non importava, mi bastava solo stare al suo fianco anche durante le missioni o durante le pattuglie. Ma ahimè! C'erano momenti in cui i ragazzi non mi permettevano di andare con loro, dicendo sempre la stessa cosa: "Mi spiace! Sorella ma, questo è una missione per soli maschi" o pure "Scusa Tsu ma, voliamo passare un po' di tempo tra noi ragazzi" e via così, ho capito il voler lo spazio e passare un po' di tempo di qualità tra ragazzi. Infondo erano fratelli e maschi, io sono l'unica femmina fissa 24 ore su 24 e 7 gironi su 7, della famiglia e questo portava i ragazzi e Splinter a censurare o a trovare altri modi per formulare le cose che dicevano o spiegavano. 
Quindi almeno due volte a settimana o più li lasciavo andare anche se con tristezza, ogni volta mi chiudevo nella mia stanza o andavo a trovare April, infondo finora avevo incontrato solo un nemico delle tartarughe il quale era sparito chi sa dove. Oltre a ciò passavo il tempo facendo quello che volevo con April, non so più quante volte siamo andate di nascosto nella città nascosta, senza mai comprato nulla solo guardare e provare le cose che attiravano la nostra attenzione. E quando April non poteva uscire mi allenavo da sola, ogni tanto sotto la supervisione de Splinter per osservare e correggere gli errori, questo fino al ritorno dei ragazzi. Alla fine quando la noia vinse su ogni cosa, che di solito mi distraeva, mi avventuravo in superficie da sola e giravo per New York ed ogni volta che uscivo e la guardavo potevo vedere la bellezza che vedevano i ragazzi in questa città. In alcune occasioni, sicura di non essere vista o filmata, ho risolto alcune rapine o altri piccoli crimini di cui avessi bisogno di aiuto. Che perora non ho mai detto di questo fatto se non ha April, che ha promesso di non dirlo ai ragazzi e Splinter, ed ogni volta che intervenivo e uscivo evitando di essere vista diventai sempre più brava a girare per New York inosservata. Anche se, dal giorno dell’uscita mia e di Leo, ogni volta che uscivo la costante sensazione di essere osservata continuava ogni volta e per quanto ci provassi non trovavo mia nessuno. Ogni volta che provavo a cercare il mio a quanto pare Stalker spariva, anche questa cosa non l’ho detta a nessuno nemmeno ad April, altrimenti non sarei potuta più uscire da sola. Comunque chi unque fosse finora non aveva fatto niente per farmi del male, ed ero sicura che prima o poi avrei capito o beccato o scoperto, chi unque fosse questa persona o cosa o mutante. Dopo due settimane e quattro giorni finalmente i ragazzi mi hanno permesso di unirmi alla missione, non so se sia stato per Splinter che ha detto qualcosa ai ragazzi o se loro stessi hanno notato il mio stato d’animo che passavo dall’essere felice a triste o per lo più infastidita, infondo tutti i giorni in cui mi avevano lasciato in dietro erano i momenti più divertenti tipo! Quella della sfida tra Mascotte a Times Square, come mi sarebbe piaciuto mettere al suo posto Atomic Lass e la sua allegra compagnia, so che sarebbe stato più difficile per me nascondermi. . . ma sicuramente con un travestimento ben studiato potevo essere scambiata per qualche personaggio, forse avrei potuto cercare di assomigliare a Red Fox l’assistente di Jupiter Jim! Mi sarebbe piaciuto molto unirmi a loro in Tartarughe sul ring, avrei sicuramente vinto la cintura da quell’arbitro e dato una bella lezione a Ghostbear, nessuno e dico nessuno può pensare di puntare un dito sulla mia famiglia e farla franca. Anche per il Laboratorio del Minotauro avrei voluto esserci, mi sarebbe piaciuto assaggiare la pizza e fare il labirinto forse potrei farlo in un giorno quando i ragazzi andranno a divertirsi tra di loro, so anche che queste situazioni non richiedevano un aggiustamento… Però mi sarebbe piaciuto unirmi a loro e divertirmi con loro ma, questa situazione stava iniziando a infastidirmi davvero molto! E ogni volta che i ragazzi tornavano era sempre pochi minuti dal coprifuoco imposto da Splinter, ovviamente Leo veniva sempre nella mia stanza a dormire e prima di addormentarci mi raccontava ogni dettaglio di quello che avevano fatto, riportandomi i ricordi di ogni episodio e tenendomi informata a quante missioni mancavano prima di scontarci con Shredder. Lentamente la mia pazienza stava iniziando ad arrivando al suo limite, posso capire tutto, il voler passare del buon tempo tra fratelli o il voler passare il loro tempo tra ragazzi! Va bene lo capisco e lo accetto! Ma tutto a un suo limite. . . e il mio sta per superare quel limite.  Anche la punizione che avevo pensato appositamente per Splinter aveva perso il suo fascino, infatti la sua punizione anche se intensa piena di letture, compiti scritti e interrogazioni sulle letture che gli davo, non durò molto allungo. Però finalmente hanno deciso di portarmi in missione, infatti stavamo tutti sul Turtle Tank e nei loro posti chiacchierando tra di loro, mentre io stavo in silenzio ignorandoli anche se ogni tanto cercavano di coinvolgermi nelle loro chiacchiere. Ovviamente mi dispiace comportarmi così ma. . . so che se provassi a parlare con questo miscuglio di rabia, fastidio, insicurezza e dubbi che si accumulavano ogni volta che mi lasciavano indietro, ogni volta che venivo lasciata alla tana la mia mente si riempiva di ogni sorta di pensiero, del tipo: "Sono diventata così fastidiosa d'avere intorno?" O "Non mi considerano abbastanza capace o forte per aiutarli nelle missioni?". . . Con questi pensieri che mi giravano per la testa proiettai tutto la frustrazione e la rabbia durante l’allenamento ma… finivo sempre per distruggere il manichino o danneggiare con delle crepe le pareti e il pavimento o il soffitto, ogni volta che succedeva finivo con uno sguardo mortificato e sconvolto. Ed ogni volta che succedeva c’era Splinter, tanto che era sempre lui a trovarmi in quello stato e la stanza sempre danneggiata, ovviamente si preoccupava e chiedendo risposte ma, ogni volta rispondevo che non era niente e pulivo come meglio potevo la stanza di allenamento. Alla fine andavo dritta nella mia stanza e ogni volta che toccavo il materasso e il cuscino mi addormentavo, e quando mi svegliavo il giorno ero sempre dolorante e in un letto vuoto. Questi! Questi erano i giorni peggiori per me, solitudine, frustrazione, insicurezze, dubbi e rabbia aumentavano sempre di più fino al punto da vietarmi di allenarmi per via dell’ultima volta che avevo quasi distrutto la stanza di allenamento... Così rimassi in silenzio per tutto il viaggio in modo da non infastidire i ragazzi e dire qualcosa di cui sicuramente mi sarei pentita, al punto in cui mi trovavo avevo anche vietato a Leo di entrare nella mia stanza volevo abituarmi a dormire di nuovo da sola così da non dover provare più quel senso di solitudine ogni volta che mi svegliavo e alzavo da letto da sola, fui tirata fuori dai miei pensieri quando sentì una mano sulla mia spalla. Al contato mi irrigidì e un ringhio mi sfuggi al contato improvviso, ovviamente al suono del mio ringhio che risuonava in tutti il Turtle Tank la mano si allontanò dalla mia spalla, il silenzio calò fino a quando la voce di Mike non rupe il silenzio.
Mikey: Donnie, fammi un aggiornamento.
Donnie: Va bene anche al costo di ripetermi. Il barone Draxum ha creato melma e degli insetti che trasformano le persone in mutanti. E tocca a noi fermare il contagio.
Mikey: No! Io voglio che mi aggiorni il telefono.
Raph: Concentrati! Sembra che quel albergo sia pieno zeppo di quegli insetti. Noi siamo equipaggiati, perciò mettiamoci a lavoro.
Non appena arriviamo all'albergo i ragazzi escono di corsa dal Turtle Tank, con me subito dietro di loro ma, priva della loro stessa eccitazione. Quando i ragazzi, con me subito dietro di loro, entrammo dentro all'albergo e mi guardai subito intorno, dovevo dare un elogio a Big Mama il suo albergo era veramente meraviglioso e spalancai anche gli occhi non appena vidi la marea di insetti volare in tutta la reception.
Tsukiko: * Alla TV sembravano meno! *
Raph: Allora insetti, ci siamo solo noi e voi!
Stanley: E io! Ci sono anche io!
Leo: Non temere, ragazzo. Siamo dilettanti allo sbaraglio ma, pensiamo di avere la situazione più o meno sotto controllo.
Stanley: Ehi! Hai la pelle tutta verde.
Leo: È un effetto collaterale normale dovuto alle sostanze chimiche che usiamo.
 Non appena Leo tornò da noi si mise al mio fianco guardandomi per tutto il tempo, notò subito le mie spalle tremanti dalle risate silenziose, al quale rispose con uno dei suoi sorrisetti e si avvicinò le nostre maschere abbastanza da riuscire a sentirci sussurrare tra di noi con in dosso le tute.
 Tsukiko: 'Mi è piaciuta la tua battuta Leo "effetto collaterale normale". Pff~!!! Voglio vedere come spiegherai la mia situazione.'
Leo: 'Fai in modo che non ti veda. Che in questo momento non ho proprio la minima idea di cosa dire per spiegare il tuo meraviglio aspetto gattina delle nevi.'
 Ridacchiai sentendo le guance arrossire alle sue parole e lentamente il fastidio, la solitudine e la rabbia furono dimenticati momentaneamente o almeno sommersi dalla felice che veniva ogni volta che Leo mi faceva un complimento. Ero anche felice che la visiera della mia tuta fosse colorata, in modo da permettermi di vedere e non far vedere il mio viso felino esternamente, cosa di cui ero molto grata almeno nascondeva il mio rossore lanciai un ultimo sguardo a Leo e dandogli una leggera spinta riportai tutta la mia attenzione su di Raph.
Raph: Ricordatevi il piano. Attrarre distruggere, eliminare distruggere! Colpire distruggere!
 Stanley: AAA~!!! No! No! Non dovete rompere niente! O il mio capo mi uccide!
Uno sbuffo divertito mi scappò alle grida di panico del ragazzo che veniva seguito da un piccolo gruppo di insetti, Leo mi lanciò uno sguardo di disappunto, al quale mi ricomposi subito prima che si girasse a guardare Raph.
Leo: Rivediamo il tuo piano e assicuriamoci che non venga infettato.
Raph: No, non se ne parla. Se catturiamo gli insetti nessuno vera infettato. Dai vieni qui Mike, tocca a te! Mike: Eccomi capitano! Adesso gli attraggo con il miele! Sono così dolce e appetitoso! Assaggiatemi!
 Con un sospiro esasperato, mi avvicinai a Leo e appoggiai una mano sulla sua spalla, che non appena sentì il contatto rivolse la sua attenzione a me, e vidi il fastidio che lentamente lo lasciava. Per calmarlo ulteriormente, lo pressi per un braccio e lo allontanai da tutti soprattutto da Raph, lentamente lasciai scivolare la mano nella sua stringendola e mi voltai verso di lui.
Tsukiko: Per me hai ragione sul tenere il ragazzo al sicuro. Se fosse per me lo prenderei e lo butterei fuori di peso ma, so che tornerà dentro senza indugi e indignato per il trattamento rude.
 Leo: Lo faresti anche tu se fossi al suo posto, come farei io o uno degli altri. Comunque gattina... possiamo riprendere i nostri pigiami party?
 Tsukiko: Mhmm... Sono ancora molto infastidita e arrabbiata con te e gli altri per avermi lasciato così tante volte indietro alla tana. Mi avete lasciata per due settimane e qualche giorno indietro! *Non sono abbastanza brava? Sono così fastidiosa? Sono un peso per tutti voi? * Ma. . . * Mi manca svegliarmi tra le tue braccia e il calore combinato, mi mancano le nostre chiacchierate notturne, il divertimento o la quiete di quando semplicemente leggiamo insieme... * . . . Ma per questa volta ti perdono. Però la prossima volta dovrai pagare per riaverlo.
Un sorrisetto divertito e malizioso mi si insinuò sul muso, per aver usato le parole di Leo contro di lui e anche il suo volto sorpreso non aiutava il mio divertimento e malizia, dal quale si riprese dopo un paio di secondi e con un sorrisetto malizioso tutto suo.
Leo: Mi sembra equo, sono curioso di vedere cosa chiederai come pagamento.
Con una risatina ritornai dal gruppo con Leo alle calcagna, divertito a sua volta, alla fine ci fermammo acanto a Donnie e guardavamo Mike ricoperto di miele che "distruggerà" tutte le decorazioni dell'albergo salvate tutte all'ultimo secondo dal fattorino umano che gli correva dietro. Che continuava a gridare: " No, no, no fai piano!" O "Fai attenzione!" O "È delicato!". Però la scena più bella è stata quando Raph ha presso il fattorino con la sua racchetta, che ovviamente si è messo in mezzo per salvare la statua prendo così una bella fulminata, questa scena fece ridere me, Leo e anche Donnie. Però poi Leo si sposto in soccorso del fattorino e Raph attivando il suo gas anti-insetti, che lentamente gli circondava ma, portando a problemi di respirazione al povero fattorino e ovviamente alla litigata tra Raph e Leo. Infastidita dal loro litigio mi misi a catturare veramente gli insetti, che aveva iniziato anche Donnie, con metodi diversi e Donnie sfrutto la situazione per usare e testare la sua nuova invenzione. Cioè le sue barriere contenitrici, riuscì a prendere un inseto al primo lancio catturandolo ma, dopo un paio di colpi da parte dell’insetto all’interno cedete. Io avevo optato nell'utilizzare due delle mie abilità mistiche: Shīrudo (scudo) combinato con Toppū (raffica di vento) o lo alternavo con Hatsubai (lanciò). Infatti creavo piccole barriere intrappolando due o più insetti con Toppū o Hatsubai riuscivo a spostarle verso di me, anche se era difficile utilizzare più abilità insieme e tenerle sotto controllo in modo da non distruggere nulla, con delle raffiche di vento sono riuscita a spostare ogni singola barriera nel barattolo di medie dimensioni riuscendo a non far scappare nessun insetto nel processo. Però il costante uso di più abilità contemporaneamente e il rimanere concentrata la stanchezza iniziò a farsi sentire, evitando di essere colpita o investita dalla corsa pazza di Mike, lentamente riempi il mio barattolo raffiche di vento e le barriere è stato difficile ed estenuante. Quando lo chiusi la mia testa era dolorante e le vertigini non aiutavano nemmeno, strinsi il barattolo contro di me e lentamente mi sedetti per terra appoggiando la fronte contro il barattolo nel vanno tentativo di riprendermi, il mio stordimento fu completamente dimenticato alle grida dei ragazzi e non appena mi girai verso di loro vidi la sfera che veniva dritta verso di me. Con un gemito avvolsi la coda, le braccia e le gambe intorno al barattolo, alla fine mi ritrovai all'interno della sfera con i ragazzi che portò al nostro rimbalzo costante e rotolare per tutta la reception prima di fermarci del tutto. Ovviamente non appena si fermò la sfera mi lasciai scappare un gemito angosciante, che attirò l'attenzione dei ragazzi su di me, vedendomi pallida e occhi lucidi iniziarono le domande a raffica. Il mal di testa e la nausea erano abbastanza forti da non permettermi di rispondere in quel momento, chiusi gli occhi appoggiando la fronte sulla prima spalla disponibile, subito sentì il proprietario spostarsi e circondarmi la vita facendomi usare il piastrone come un cuscino. Riaprì gli occhi un paio di secondi dopo e dalle reazioni dei ragazzi alla vista dei miei occhi, ormai rossi e ancora più lucidi ho guardato i ragazzi ma, ovviamente era Leo il proprietario della spalla e non appena i nostri occhi si incrociarono mi strinse leggermente di più contro il suo piastrone lentamente sposati il barattolo dalle mie braccia e vi avvolsi la coda intorno.
Leo: Il piano sta davvero venendo insieme Raph. Niente più caccia al prossimo piano. 
Non so quando avevo richiuso gli occhi ma, non appena gli ho riaperti per chiedere a Donnie di liberarci dalla sfera e ho visto un Oozesquitoes volare verso il fattorino, con un braccio tremante ho indicato la direzione di quest'ultimo ai ragazzi. Girarono tutti lo sguardo verso il punto che avevo indicato e guardammo la scena del fattorino che veniva punto da su detto insetto e subito dopo la sua mutazione in un toro molto goffo.
 Stanley: Oh, mi sento strano. 
Voce femminile: Mm... È così che succede. Il suo amore per la carne essiccata è stata la sua rovina. 
Bullhop Stanley: Oh... è!
Con un sospiro guardai con occhi socchiusi pieni di rammarico e tristezza il povero Stanley il fattorino diventare Bullhop il toro goffo fuggire dall'hotel, in preda al panico e urlando, mentre distruggeva tutto sul suo cammino seguito dagli Oozesquitoes non catturati.
Raph: Ah, no! Leo, se mi avessi dato retta a quest'ora avremmo catturato gli insetti e ripulito Mike.
Leo: Ti ho dato retta fratello e per ironia della sorte quel ragazzo attento e puntiglioso non sarebbe stato trasformato in un toro devastatore e Tsukiko non sarebbe ridotta così. 
Tsukiko: Leo... Raph... Vi prego smettetela di litigare... Mi scoppia la testa...
I due in questione mi guardarono per alcuni secondi in silenzio con preoccupazione, prima di guardarsi di nuovo per alcuni secondi e poi distogliere lo sguardo l'uno dall'altro e riportandolo su di me, con un gemito dolorante guardai Donnie con le lacrime agli occhi pregandolo di aprire la sfera di contenimento.
Donnie: Ehi! Potete finire la vostra ennesima discussione fuori da questa sfera e lontano da Tsukiko!
Non appena lo disse con un colpo ci liberò tutti, sarei caduta sul pavimento se non fosse stato per Leo che mi teneva ancora contro il suo piastrone ma, quando gli cade addosso uno dei suoi fratelli mi lasciò andare e lentamente scivolai giù dall’ammasso di tartarughe e sul pavimento. Mi portai una mano sulla fronte mentre con l'altro recuperavo il mio barattolo di insetti, che attirò l'attenzione di tutti di nuovo su di me e sul mio bottino.
Donnie: Beh! Almeno adesso capisco come ti sei ridotta così. Ti sei sfinita utilizzando le tue abilità per catturare tutti questi Oozesquitoes.
Tsukiko: All'inizio mi sembrava di avere tutto sotto controllo.... Però devo ammettere che mi sono lasciata trasporta... L’ho guardato dritto negli occhi cercando di mettere a fuoco la sua faccia, con un sospiro infastidito da parte di sua tirò fuori alcune pasticche, una bottiglia di acqua e una o due barrette dal suo Battle Shell. Con il suo aiuto mi misi a sedere e gli porsi il mio barattolo di Oozesquitoes, mentre mi posava davanti tutto quello che aveva triato fuori, così lentamente mangiai le barrette e pressi le pasticche bevendo tutta l’acqua della bottiglietta. Lentamente il mal di testa e la nausea sparirono abbastanza alzai lo sguardo su di Donnie con il suo sguardo sul barattolo in soggezione.
Donnie: È stato stupido da parte tua utilizzare così tanto le tue abilità, soprattutto quando ancora stai imparando quali sono i tuoi limiti ma, devo ammettere che a differenza nostra sei l'unica che è riuscita a catturare qualche insetto.
Tsukiko: Hai ragione… Sul fatto che sto imparando ma… quale momento migliore c'è se non durante le missioni con i miei fratelli che mi guardano le spalle e mi sostengono quando sono ridotta in questo stato.
Donnie rimasse in silenzio ascoltando le mie parole e elaborandole anche se alla fine dovette darmi ragione, è provato da molti che si impara di più sul campo che durante l’allenamento, con l’allenamento si possono imparare le mosse e le basi. Per il resto si può imparare solo sul campo, più si sta sul campo o si svolgono missioni più esperienza si hanno, inoltre sono in questi momenti che si impara i propri limiti e come superarli o fermarsi. Lasciandosi scappare un sospiro Donnie mi poso dolcemente la mano sulla testa, sistemando i capelli come meglio poteva. Non appena ho iniziato a fare le fusa e chiuso gli occhi per alcuni secondi, li riaprì e mi guardai intorno per tutta la reception, ed ogni volta che spostavo lo sguardo i miei occhi si spalancavano al caos che ci circondava.
Tsukiko: * Che casino... Oh… No… Adesso c'è l'incontro con. . . Big Mama. . . Dannazione! Odio i ragni!!! * 
Mike: Guarda che disastro. Dobbiamo fare la cosa giusta. Alziamo i tacchi.
Pienamente d'accordo con le parole di Mike Donnie mi aiutò ad alzarmi, ma con mio immenso dispiacere sentì il suono dell'ascensore e delle porte che si aprivano, così siamo rimasti tutti a guardare l’arrivo di Big Mama e dei suoi scagnozzi/fattorini uscire da ogni angolo della reception. Donnie si allontanò da me, lasciandomi da sola e ancora non mi sono completamente ripresa, istintivamente la pelliccia della coda si gonfiò e anche le zanne si scoprirono, ed ero ancora grata della visiera e della tuta in generale addosso mi stava aiutando parecchio a nascondere i vari segnali istintivi che stavo mandando. Potevo sentire la tensione di ogni singolo muscolo tesso e pronto a qualunque cosa, cioè a scappare o ad attaccare, ora dovevo solo decidere a quale istinto dare retta se a quello nuovo e predatore o a quello del mio lato umano con il quale sono cresciuta e mi diceva di scappare.
Ragazzi: Uh oh. 
Mike: Oh! Caspita. Degli umani. State calmi. 
Alle parole di Mike ritornai alla realtà e consapevole di quello che mi circondava ma, soprattutto dei miei polmoni che gridavano per l’aria, a quanto pare ho trattenuto inconsapevolmente il fiato per tutto questo tempo. Ho anche notato la tensione che irradiava da tutto il mio corpo era tale che riuscivo a sentire le braccia tremare leggermente, lo stesso per le mani anche se in questo caso i tremori era più visibile di quelli delle braccia, per nasconderlo incrocia le braccia davanti a me stringendo le mani intorno alle braccia come una morsa. Lentamente presi a fare dei respiri profondi, chiudendo gli occhi nel vano tentativo di calmarmi, ho cercato duramente di calmare la mia mente, i miei istinti e i muscoli. Dopo un paio di respiri profondi riapri gli occhi e sentì la mente schiarirsi, non più un miscuglio di pensieri razionali e istintivi, sentivo anche la tensione lasciarmi lentamente. Però rimasi nella stessa posizione, ferma nello stesso punto e in silenzio, tanto che potevo ancora sentire le gambe leggermente rigide per via della tensione ancora presente e dal tremore delle mani, tenni gli occhi fissi sulla gigantesca tarantola yōkai. Osservando tutto dall’entrata teatrale con il tappetto rosso, all’essere trasportata dai suoi scagnozzi dall’ascensore e giù per le scale fino ad arrivare a noi, per tutto questo tempo senza che mene rendesi conto un paio di occhi mi osservano. Infatti per tutto questo tempo ero tenuta d’occhio da Leo, che notò subito dal mio corpo rigido, ai respiri profondi, ai leggeri tremori quasi invisibili ad un occhio non attento e allenato nel leggere gli altri. Si avvicinò a me non appena vide il mio corpo pronto a scattare, si mise abbastanza vicino da far toccare le nostre spalle, al gesto il mio cuore perse un battito e un sorriso mi si diffuse sul viso.
Big Mama: Bene vedo che avete trasformato il mio albergo in un'elegante discarica.
Al suono della voce di Big Mama non solo la pelliccia della coda ma anche quella delle orecchie gonfio e si rizzo, riportando il triplo della tensione in ogni singolo muscolo e di conseguenza la pressa delle mie mani sulle mie braccia si strinse come una morsa, alla vista del mio corpo teso Leo fece lentamente scivolare una mano dalla mia spalla fin giù a meta braccio dove si fermò. Non appena sentì il suo tocco rivolsi lo sguardo su di lui, ci guardammo per alcuni secondi e lentamente staccai le mani dalle mie braccia, cosa che Leo uso a suo vantaggio. Infatti lasciò scivolare la mano nella mia stringendola, risposi stringendola a mia volta la sua mano e lentamente la tensione iniziò a lasciarmi, anche grazie agli sfioramenti del suo pollice sul dorso della mia mano. Però rimassi in allerta tanto che sapevo già cosa sarebbe successo, e il sapere che eravamo letteralmente nella tana di Big Mama non aiutava, inoltre l’idea di avere a che fare con Gus non era per nulla incoraggiante. Che stranamente gli istinti del mio io felino erano molto forti per essere spaventata da un cane, che infondo quando ero umano non li temevo anzi mi piaceva anche giocarci ma, il solo pensiero adesso mi mette a disaggio… Chiusi gli occhi concentrandomi sul movimento del pollice di Leo e della sua presenza confortante, alla fine quando fui abbastanza sicura di avere una buona pressa sui miei istinti riportai l sguardo su Big Mama, ma non appena posai lo sguardo su di lei la trovai che mi guarda in un modo che mi fece rabbrividire. Quello sguardo non prometteva niente di buono. . . 
Raph: Noi non ci entriamo niente. Le diro una cosa... come disinfestatori, ovviamente umani, rinunceremo alla nostra paga e...
Big Mama: Tranquilli, il mio personale risolverà questo pasticcio.
Quando vidi più lacchè di Big Mama entrare in scena e girare per tutta la reception pulendo, rimpiazzando le decorazioni e i mobili distrutti, per tutto il tempo non lascia mai andare la mano di Leo premendomi contro il suo fianco.
Raph: Dato che hai tutta la situazione sotto controllo, possiamo rientrare immediatamente alla base come farebbe qualsiasi umano.
Big Mama: Non c'è bisogno di sceneggiate. Siete tra i vostri simili.
Sibilai ad ogni yōkai che si smascherava, ed ovviamente mi appiccicai sempre di più contro di Leo, al quale rispose avvolgendomi un braccio introno alla vita e stringendomi ancora di più contro di lui. La mano che si trovava appoggiata sul mio fianco iniziò dei piccoli movimenti circolari, che lentamente iniziarono a rilassarmi abbastanza lentamente smisi di sibilare, in modo che nessuno abbastanza vicino a noi mi sentisse.
Leo: 'Non preoccuparti Gattina ci sono io a tenerti al sicuro.'
Non appena sentì la sua voce ho portato lo sguardo su di lui, sorridendo alle sue parole, riportai lo sguardo sugli altri tanto che la voce di Mike aveva attirato la mia attenzione.
Mike: Oh! Cavoli! I mutanti lavorano qui?
Dopo le parole di Mike e ormai che tutti gli yōkai presenti nella reception rivelarono le loro vere sembianze, Raph, Donnie e Mike si tolsero immediatamente le tute. Al quale sia io che Leo dovemmo fare a nostra volta ma per farlo, con mio grande dispiacere, mi dovetti allontanare dall’abbraccio rassicurante di Leo e dal suo toco in modo che le nostre tute non si incastrassero. Non appena tolsi la tuta ho sentito gli occhi di tutti gli yōkai su di me, con mio dispiacere, senza più la visiera che nascondesse il mio viso ho dovuto attingere ad ogni grammo di volontà che avevo per non mostrare le mie piccole zanne e altri segni di aggressività o paura. Bug Mama: Mutante? Che strana parola usate. Noi veramente preferiamo definirci yōkai. Venite vi faccio fare un giretto.
Mike, Raph e Donnie senza alcun ripensamento seguirono Big Mama, io rimassi ferma nello stesso punto con ogni fibra del mio essere che si rifiutava di entrare in un ascensore con una gigantesca femmina di tarantola yōkai! Mentre Leo cercava di essere la voce della ragione del gruppo.
Leo: Allora nessun'altro, tranne me e Tsukiko, pensa che non dovremmo seguire, chi sa dove, una sconosciuta che abbiamo appena incontrato?
Quando Raph riconobbe con un sospiro la domanda di Leo ricominciò a seguire Big Mama con Mike e Donnie, Leo rimasse per alcuni secondi fermo impalato prima di girarsi verso di me notandomi nello stesso punto. Si avvicino a me prendendomi per mano e mi tirò con lui verso l’ascensore dove ci aspettavo gli altri, il terrore di essere rinchiusa con un ragno gigante si stava facendo sentire, rimasi in silenzio nascondendo nel miglior modo possibile ogni emozione dal mio viso.
Raph: È una signora gentile Leo. Perché non fidarsi?
Alla domanda di Raph mi buttai subito in una risposta priva di ogni emozione e trattenendo il tremore dalla voce.
Tsukiko: Perché è una cosa che tutti i genitori insegnano ai loro figli. "Non fidarti mai degli sconosciuti figliolo." O non so anche "Non accettare cose dagli sconosciuti." Non ti dice niente Raph? Nessun campanello?
Le mie parole non ricevettero alcuna risposta o riconoscimento da parte di Raph ma, solo da Leo che mi guardava con simpatia e mi calmava dal prendere a calci in quel esatto momento il nostro fratello maggiore e leader, e dal gesto irrispettoso nei miei confronti. Quando tutti quanti ci troviamo nell’ascensore, avvolsi le mie braccia intorno a quello di Leo stringendolo contro di me, mentre osservavo tutta la scena svolgersi. Dal “caloroso” benvenuto, al giro per il quinto piano dell'albergo dove iniziò un altro giro di "chiacchiere" tra i ragazzi e Big Mama. Io ovviamente rimasi in silenzio guardandomi intorno meravigliata, infondo dal vivo era molto più impressionante che visto da uno schermo ma, non lasciai mai la pressa dal braccio di Leo. Non appena Battle Nexus, ovviamente il nome mi rizzo di nuovo il pelo di tutta la coda e coprendomi la bocca con una mano nascondendo così la smorfia, dopo tutta la storia di Big Mama. Per tutto il tempo passato con Big Mama ho dimenticato una cosa o meglio due piccole cose, cioè gli assistenti del barone Draxum, che non appena ci videro attirammo la loro attenzione.
Huginn: Quelle tartarughe ti sono familiari? 
Muninn: Mi sembra di sì. Ma non ne sono sicuro.
Huginn: Io credo di conoscerli, a parte il felino, sono le stesse che hanno fatto esplodere il laboratorio del capo liberando tutti quegli insetti mutanti. E penso che la felina sia un nuovo mutante che hanno raccolto dopo che è stata mutata.
Muninn: Oh è vero. Pensavo di averle incontrate a spinning.
Dopo la loro breve discussione si allontanarono velocemente in modo che potessero continuare a spiarci, in modo da informare il loro padrone su tutta la faccenda, nel mentre io e i ragazzi siamo arrivati all'ufficio di Big Mama. Tutti seduti sulle sedie offerteci, Io ovviamente mi misi a sedere sulle gambe di Leo per suo sgomento e quello degli altri, avvicinandomi il più possibile contro il suo piastrone e tenendo d'occhio la tarantola.
Big Mama: E così le creature volanti di questo Draxum stanno provocando un bel problemino. Dando vita con le loro punture a nuovi mutanti. Che guaio. Questo nome non si addice a noi. A me piace di più tenere in basso profilo. E ora scusatemi preferisco mettermi un pochino più comoda. 
Subito dopo anche Big Mama rivelò la sua vera forma, con lo stupore dei ragazzi che si alzavano dalle sedie con Leo che mi teneva stretta contro di lui, mentre rimanevo ferma ed impassibile perché sapevo che se mi fossi mossa in quel momento sarei letteralmente corsa fuori dall'albergo. Essere in una stanza per una persona che ha la minima presenza di ragnatele o anche di piccoli ragni, per me non scappare da suddetta stanza era una sfida ma, in questa situazione il mio aiuto controllo non era una cosa semplice da tenere sotto controllo.
Leo: Oh! Lo sapevo. Avevo intuito immediatamente che non c'era da fidarsi.
Big Mama: Vedo che il mio aspetto vi a scioccati. 
Tsukiko: Questo è un eufemismo bello e buono.
Raph: Avete appena ferito i sentimenti di Lady Ragno, Leo e Tsukiko! 
Mike: Buh! Vergognatevi!
Un ringhio mi lasciò insieme ad un’occhiataccia mortale diretta verso Raph e Mike, i quali si zittirono immediatamente allontanandosi leggermente da me e Leo mentre riportavano i loro sguardi su Big Mama, Leo si rimise a sedere con me ancora in collo ed appoggiando una mano sulla mia schiena e lentamente iniziò a massaggiarla. Il massaggio e il confort mi portarono lentamente a rilassarmi leggermente ma, tutti i sentimenti che erano spariti prima grazie a Leo erano tornate e lentamente si accumulavano, tra l'essere lasciata indietro dai ragazzi! L'essere considerata una incapace e la situazione in cui mi trovavo prima non aiutava. . . E ovviamente vedere il mio barattolo essere consegnato da Donnie a Big Mama, alimentava la mia riabbia crescente! L'essere ignorata dal Leader del gruppo ed essere sgridata dai ragazzi per aver "ferito i sentimenti" di un ragno yōkai che voleva renderci suoi schiavi in quel maledetto Battle Nexus! Quindi per quanto ci stesse provando Leo notò subito che il suoi gratini non mi stavano più rilassando ma, che i miei sentimenti stavano ribollendo, provava già pena per chi si sarebbe subito la mia rabbia. Sicuramente l'accordo stipulato tra noi e Big Mama o meglio tra il trio e Big Mama non ha aiutato la mia situazione, infatti mi alzai da Leo dirigendomi verso l'ascensore, con la coda che si muoveva freneticamente e le orecchie tirate indietro per la rabbia. Senza guardare nessuno dei ragazzi, a parte Leo che rimasse indietro a parlare con Rap, mi allontanai con un sibilo basso e costante.
Leo: In che guaio ci stiamo cacciando? Forse non ci hai fatto caso ma, queste strane creature hanno il brutto vizio di volerci eliminare. Inoltre vi siete messi sul lato cattivo di Tsu. È molto, molto e aiutami a dire molto arrabbiata, e sicuramente non sarò io la persona che si beccherà un Leopardo delle nevi incavolata in faccia. 
Raph: Non dire sciocchezze. Lei vuole aiutarci a catturare gli insetti. E a ragno donato non si guardare in bocca. Inoltre è così tanto arrabbiata?
Donnie: Non guarderei mai dentro le sue fauci. Inoltre Leo sta dicendo il vero. Da com'è stata tessa per tutto questo tempo, in silenzio se non per dire la sua opinione. Da come non ci ha guardato nessuno di noi, oltre al fatto che la sua coda si sta muovendo molto più del normale... Direi che un'altra qualsiasi cosa potrebbe farla scattare. Quindi direi di usare la massima prudenza, intorno a lei.
Leo: Oh... Grazie Donnie! Ma così la fai sembrare un mostro che sta per esplodere e lei non lo è! Inoltre anche io sarei incavolato quanto lei! Nelle ultime missioni non l'abbiamo mai portata! E come dicevate tutti voi "sicuramente avrebbe capito" per carità l’ha fatto! Ma, ogni persona o mutante ha i sui limiti e lei ha raggiunto il suo. Inoltre non so quante volte gli avete mancato di rispetto oggi! È nostra amica, nostra sorella, fa parte della famiglia e della squadra! E tra di noi non ci ignoriamo, non ci ridicolizziamo e lasciamo nessuno indietro. Lo sapete tutti che non ha avuto una vita felice e voi due andate a sgridarla! Sì! Devo ammetterlo siete stati dei veri geni. Oltre al fatto che avete ignorato i suoi sentimenti! Non so se vene siete accorti ma, per tutto il tempo è stata spaventata e tessa, come al solito non prestate attenzione quindi sono stato l'unico che le ha dato un po' di sostegno!
Dopo che Leo gridò con rabbia ai suoi fratelli, che ovviamente rimassero impietriti dalle sue parole, si girò e mi insegui velocemente mettendosi accanto a me davanti alle porte che si aprirono in quel esatto momento. Però salimmo solo io e Leo, rimanendo in silenzio per tutto il tragitto dall'albergo al Turtle Tank senza mai guardarci ma, con un sospiro tremante presi la mano di Leo nelle mie cosa che attirò immediatamente la sua attenzione.
Tsukiko: Lo sai che ho un udito migliore del vostro, vero?
Leo: Lo so, infatti quando lo usi per combattere riesci sempre a battermi anche quando uso i miei portali.
Tsukiko: Ahah... Grazie per quello che hai detto agli altri. Ho apprezzato le tue parole... Inoltre come ai fatto a capire che avevo paura per tutto il tempo... 
Leo: Ogni volta che hai paura o ti senti a disagio ti avvicini a me. Forse non lo noti ma, ogni volta che hai provato paura o disagio oggi ti sei stretta a me come se fossi l'unica tua salvezza. Quindi non è stato difficile capirlo e in tutto questo ho anche capito che ai una forte avversione ai ragni.
Tsukiko: . . . Odio ammettere che provo sempre paura quando vedo un ragno, che sia grosso o piccolo e anche le ragnatele non aiutano... Ma mi sento anche così umiliata, spaventata, ferita e ignorata non solo per oggi ma anche per tutte le missioni dove mi avete lasciato indietro... Mi avete lasciata indietro non so più per quanto tempo... 'Sono così fastidiosa da avere in giro? Non sono abbastanza brava? O non sono alla vostra altezza per venire con voi?'
Ho sussurrato l'ultima parte con voce tremante e occhi lucidi, abbassai lo sguardo verso l'asfalto mentre lasciavo andare la mano Leo ma, appena lasciai andare la sua mano mi ritrovai stretta contro il suo piastrone e circondata dalle sue braccia. Tirai sul col naso, chiudendo gli occhi per non fare cadere le lacrime, ricambiai l'abbraccio stringendomi contro il suo piastrone e seppellendo il viso nella sua spalla.
Leo: No! A tutte le tue domande! Non sei un fastidio! Non sei un peso! Sei nostra sorella! Le tue abilità mistiche, ninja e in combattimenti corpo a corpo ci batti tutti. Sei più che all'altezza di stare con noi in ogni missione. Vorrei solo che anche gli altri lo vedessero. Infondo io lo sapevo da molto più tempo degli altri delle tue abilità tanto ogni tanto ti ho visto allenarti con Pops o da sola. Anche quando hai iniziato a allenarti con noi ti ho ammirato. 
Tsukiko: Mi hai guardato?
Leo: Certamente che ti ho guardato, o almeno quando le porte della sala di allenamento non erano chiuse a chiave o non uscivo con i ragazzi, però non sono riuscito a vedere l'inizio o la fine del tuo allenamento con le tue armi e abilità mistiche ma, quando ci siamo allenati insieme… ho visto un grande ninja che ad ogni combattimento ci batteva tutti quanti noi con poche mosse. Ma soprattutto...
Ma si fermò e dal continuare la sua frase e mi allontanò un po' da lui e con mi soppressa appoggiò entrambe le mani sulle mie guance, il tocco gentile, delicato e caldo, subito dopo la sua fronte si appoggiò contro la mia. Entrambi ci guardammo negli occhi per alcuni secondi, poi Leo chiuse gli occhi premendo un po' di più la fronte contro la mia, che ovviamente copiai ogni sua azione e gesto portando anche le mie mani sulle sue guance rimanemmo così.
Leo: Ma soprattutto adoro quando combattiamo insieme. Siamo una squadra imbattibile, con i miei portali e velocità ed agilità insieme alle tue abilità mistiche, con la tua velocità ed agilità. Ci rende una squadra pericolosa e imprevedibile. Adoro ogni volta che vieni con noi in missione, anche se ogni volta finiamo io e te uno sopra l'altro.
Tsukiko: * Ti amo Leonardo! Diavolo quanto ti amo! *
Sono rimasta in silenzio sorridendo alle sue parole facendo le fusa per la felicità, le sue parole mi avevano sommerso in un meraviglioso calore, lentamente iniziai a muovere le dita delle mie mani sulle sue guance accarezzandole dolcemente. Dopo un po' ci staccammo l'uno dall'altro sorridendoci, ovviamente ho sentito subito la mancanza del suo tocco e del suo calore ma, non dissi nulla al riguardo e un’idea mi passo per la testa.
Tsukiko: Ti...Ti piacerebbe avere una settimana tutta per noi? Tipo... facendo tutto quello che vogliamo senza che gli altri si aggiungano...
Leo: Mm... Suona molto invitante gattina delle nevi! Contami!
Tsukiko: Appena avremo un po’ di tempo libero avvertiremo gli altri e decideremo cosa fare, dove andare e per quanto tempo.
Leo: Sembra un buon piano d'azione gattina non vedo l’ora di questa vacanza.
Ridacchiai divertita, anche se l'eccitazione per la mia idea non passò in secondo piano, anzi idea su idee ci venivano. Però le maggior parti erano un po' impossibili da poter fare ma, ci siamo dovuti fermare quando gli altri ci raggiunsero, non appena ci raggiunsero Donnie sblocco il Turtle Tank. Non appena ci mettemmo tutti ai nostri posti tornammo alla tana in modo che Donnie potesse creare un’invenzione che potesse utilizzare le ragnatele di Big Mama. Non appena fini e sicuro che funzionasse, siamo tornati sul Turtle Tank mettendoci in strada, con mio forte dispiacere Donnie aveva fatto le sue ricerche... infatti gli insetti mordace artropodi phylum sono attratti dall’anidride carbonica... e quindi avevano legato Leo sopra la bombola per aprirla ma, non volendo stare da sola con Mike e Raph rimasi al fianco di Leo sul tetto della Turtle Tank. Attivando il mio Shīrudo, avvolgendolo intorno a me e a Leo, che ci ha protetti dai tutti i pericoli esterni. Per esempio salvandoci dai detriti della strada, ho dal costante rilascio di anidride carbonica e dal vento ma, soprattutto ci ho salvati dall’essere colpiti da una ragnatela e ovviamente avevo già slegato Leo da quella maledetta bombola. Così è iniziata la "nostra" caccia agli Oozesquitoes, sotto la stretta sorveglianza dai due scagnozzi/spalline del barone Draxum. 
Donnie: Doppio e vai un altro Oozesquitoes! Big Mama è stata furba a fidarsi di me, sto facendo una strage!
Raph: Ottimo lavoro squadra, finora ne avremmo presi un centinaio. Per fortuna non abbiamo dato retta a Leo e Tsu e alla loro diffidenza. Ahaha!!!
E per tutto il tempo io e Leo ci annoiamo a morte a stare seduti sul tetto del Turtle Tank, quindi non riuscendo a tenere le mani per me sono riuscita a convincere Leo a sdraiassi sulla pancia e con la testa appoggiata sulle mie gambe, mentre massaggiavo e grattavo dolcemente la poca pelle esposta. Cosa che rilasso Leo con mio divertimento mentre ogni tanto mi lodava per le attenzioni, le coccole e il massaggio. Ed ovviamente Leo rispose a Raph senza preoccuparsi che fosse sentito o no dai ragazzi, troppo impegnato a godersi le coccole gratuite al quale a mia volta ho risposto tranquillamente senza mai fermare le mie coccole.
Leo: Non so perché ma, continuo a non fidarmi di lei.
Tsukiko: Siamo in due Leo... Siamo in due... * E alla fine io e te avremmo ragione a non fidarci! *
Alcuni minuti dopo il barattolo pieno di insetti, Raph ci riportò subito all'albergo di Big Mama, quando il Turtle Tank si fermò davanti al suddetto albergo con un sospiro detti un'ultima carezza sulla nuca di Leo prima di alzarci e scendere dal mezzo blindato. Ho subito notato, come si è visto esattamente nell'episodio, tutto l'ambiente era diventato molto più... teso e pericoloso. All'ascensore solo io e Leo eravamo in allerta, io sapendo cosa sarebbe successo e Leo per via del posto che gridava pericolo, mentre gli altri erano tranquilli e ignari. In tutto questo mi ero avvicinai di nuovo a Leo, stringendomi contro il suo fianco, quando vidi altri lacchè di Big Mama entrare nell'ascensore con noi. Alla presenza di così tante persone Leo ci spostò in modo che io fossi con la schiena contro un angolo dell'ascensore mentre lui stava davanti a me. Questa volta non ho nascosto nulla né il mio fastidio, né le zanne e il sibilo basso e costante, al quale Leo mi sorrise divertito stringendomi una mano nella sua. Quando siamo arrivati al piano e l'ascensore si aprì nell'ufficio di Big Mama, non appena vidi la stanza pieno di ragnatele e dagli scagnozzi, che lentamente ci circondarono, mi spinsi contro il fianco di Leo non appena vidi il suddetto ragno calarsi verso di noi con lo sguardando fisso sul barattolo di Oozesquitoes e l'invenzione di Donnie. Io spinsi leggermente Leo facendogli cenni con la testa in direzione dell'ascensore, capendo subito le mie intenzioni, abbiamo approfittato della situazione e come dei veri ninja siamo scivolati inosservati verso l'ascensore. Arrivammo fino all'interno, io appoggiata contro la parete con in mano il mio ventaglio pronta a lanciare ci unque osasse avvicinarsi, Leo vicino alla console dei pulsanti dei piani a premere ripetutamente il pulsante di un piano a caso. E in tutto questo, senza che nessuno ci notasse, Big Mama a rivelato che era lei a gestire il Battle Nexus e il suo piano di voler utilizzare gli insetti per creare dei nuovi mutanti che avrebbe fatto combattere nell'arena. Oltre al fatto che voleva usare i ragazzi come clown nella sua arena e io a quanto pare sarei stata una nuova combattente.
Raph: D'accordo Leo, Tsukiko. Lo devo ammettere avevate ragione. Avevate ragione! Leo? Tsukiko?
Quando non ricevette alcuna risposta da noi due si guardò intorno, senza trovarci, poi guardò Donnie e Mike.
Raph: Ehi, dove sono Leo e Tsu?
Mike: Dovunque siano cercano di salvarci.
Ma il rumore adesso più frenetico di un pulsante premuto e il rumore dell'ascensore attirò l'attenzione di tutti, ovviamente ero ancora appoggiata contro la parete tranquillamente guardando con aria di sfida Big Mama, mentre Leo osservava con ansia le persone nella stanza anche mentre si chiudevano le porte dell'ascensore.
Tsukiko: Uno Mad Dog - zero Big Mama. Uno squadra Leo/Tsu e.… zero squadra Raph/D/Mike.
Alle mie parole Leo si girò verso di me e rise di gusto, io l'ho segui subito dopo, proprio quando stavamo raggiungendo il piano che stava sotto all'ufficio del Boss dell'albergo abbiamo sentito il suo urlo infuriato o infastidito... non ero completamente sicura senza vedere le sue espressioni non potevo davvero dirlo.
Big Mama: Trovate quello blu e la mia futura combattente! Fermi! Mi è venuta un'idea migliore. Umm... Guuuus.
Donnie: Gus? Che razza di mutante si chiama così?
In quel momento davanti a Raph, Donnie e Mike si presenta un grosso cane yōkai sciocco e ululante.
Raph: Sì, quello lì è Gus.
Gus: Senti capo, se mi hai chiamato per le pantofole rossichiate, non sono stato io.
Big Mama: Lascia perdere. Adesso annusa le tartarughe e trova quella che è scomparsa e il Leopardo con lui, non fare del male al Leopardo. Se ci ho visto giusto diventerà una dei miei combattenti e la più forte.
Gus: Sì! Agli ordini.
Big Mama: Metti quell'aggeggio strepitoso, ingegnoso, favoloso in cassaforte.
Donnie: Ehm! Sono lusingato... ma mi sento tradito.
Big Mama: Portate questi pagliacci, giovani e carini giù all'ingresso del Battle Nexus.
Nel frattempo io e Leo, avevamo già abbandonato da tempo l'ascensore in favore dei pozzi di ventilazione, dove stavamo strisciando in questo momento. Sudati e infastiditi, un sibilo mi lasciò quando colpi di nuovo una parete con il gomito ma, a parte quello eravamo abbastanza silenziosi per la nostra prima esperienza in un condotto di ventilazione.
Leo: Usciti dall'albergo dei mutanti ci ritroveremo a fare due risate. Ah! Sapevo che non c'era da fidarsi!
Tsukiko: Non diamo retta ai due, diffidenti e pazzi! Che alla fine avevano ragione fin dall'inizio! No... Giuro non appena questa faccenda sarà finita glielo rinfaccerò fino a quando non chiederanno pieta!
Dopo uno sbuffo divertito da parte di Leo alle mie parole lo vedi fermarsi, leggermente più avanti di me, a guardare attraverso una pressa d'aria. Un sorriso si formò lentamente sul suo viso per quello che stava guardando, pensandoci forse era la scena dove Leo spiava uno dei fattorini yōkai di Big Mama che metteva al sicuro gli Oozesquitoes e il Bug Slapper nella cassaforte nascosta di Big Mama. Siamo rimasti fermi e in silenzio per alcuni minuti, in tutto il tempo sentì il rumore di passi seguiti dal rumore di una porta aprirsi e chiudersi poi silenzio, che fu interrotto da Leo che mi descriveva quello che aveva visto ma, alle sue ultime parole mi coprì la bocca con una mano per via delle risate.
Leo: Non vedo l'ora che salviamo Raph e gli altri, così glielo rinfacciamo.
Tsukiko: Non vedo l'ora di vedere le loro facce e di sentire le loro scuse.
Così continuiamo a strisciare non so per quanto tempo siamo strisciati ma, dopo tutto questo una lunga e rilassante doccia non me l’avrebbe tolto nessuno, alla fine Leo si fermò davanti ad un’altra grata che aprì e uscì il più silenziosamente possibile. Segui subito dopo e vedi Leo avvicinarsi, di soppiatto, ad un addetto delle pulizie e metterlo fuori combattimento. Mentre nascondeva lo yōkai privo di sensi mi avvicinai allo scivolò della biancheria sporca, un brivido di disgusto mi percorse tutto il corpo, era arrivato il momento della nostra piccola avventura giù nella biancheria sporca. Quando Leo aprì lo sportello dello scivolò il puzzo mi arrivò dritto al mio povero naso i conati di vomito arrivarono, ho rivolto lo sguardo verso la tartaruga anche disgustata ma, misto a determinazione. Con un sospiro inghiotti la bile, prima di spostare la mia attenzione di nuovo verso lo scivolo.
Leo: Oh cavoli, il bucato sporco degli Yōkai sarà tremendo. I ragazzi ci devono un favore.
Tsukiko: Fidati di me! Quando tutto questo sarà finito e avremo ricevuto le scuse dai nostri fratelli ci devono non una, non due, né tre pizze gratis! Ci devono una settimana di riposo, niente pulizie, cucinare, allenamento o altro! Solo relax, pigrizia e divertimento!
Leo: Sì! Grande è così che si dice sorella! Io e te ci divertivamo un mondo e ci rilasseremo! Quindi senza indugi buttiamoci dentro e finiamola con questa storia.
Detto questo ho visto Leo entrare nello scivolo della biancheria, seguito da colpi e dalle urla di Leo, quando non ho sentito più nulla provenire dallo scivolo l'ho guardato per alcuni secondi. Sperando che si fosse già spostato pressi un respiro profondo e mi insinuai, lasciandomi scivolare lungo lo scivolo con un urlo ad ogni curva o salto e un gemito doloroso quando colpivo troppo forte una parete. Alla fine del tunnel ho visto la luce ma, con panico e uno sguardo scioccato, ho anche visto Leo ancora nel cesto della biancheria sporca che lanciava delle mutande lontano da lui.
Tsukiko: Leo! Spostati!
Il mio avvertimento è arrivato troppo tardi e quando guardo verso lo scivolò e mi vide, gli cadi praticamente addosso, un gemito da parte mia e sua si poteva sentire in tutta la stanza. Mi lascia scappare un altro gemito per il dolore dell'impatto, il suo piastrone ance se liscio mi ricordava abbastanza la durezza dell’asfalto, mentre Leo si riprendeva dall’impatto e dall’essere schiacciato. Dopo un minuto riuscì a riprendermi dall'impatto e mi misi a sedere con lo sguardo puntato in basso, al quale arrossi di nuovo per via della posizione in cui io e Leo erravamo di nuovo, quando ho alzato lo sguardo verso il suo viso lo trovai che mi stava guardando a sua volta. Ci guardammo per alcuni secondi in silenzio prima che un sorriso si facesse largo sui nostri visi seguiti subito dopo dalle nostre risate divertite.
Tsukiko: Ehi, Baby Blue. Lo sai che devi portarmi ad alcuni appuntamenti prima di fare una mossa del genere?
Leo: Che posso dire! Il mio fascino può fare queste cose gattina.
Ho ridacchiato alle sue parole, mentre mi alzavo e uscivo dalla cesta aiutando subito dopo Leo ad uscirne, dal lì abbiamo subito iniziato a pianificare un piano per salvare i nostri fratelli. Alla fine della nostra pianificazione entrammo in azione, io e Leo eravamo un’ottima squadra soprattutto con le direttive di Leo per carità Raph era bravo a essere un leader ma, vedere Leo così coinvolto e prendere il comando della nostra piccola squadra mi ha fatto notare che con la giusta guida sarebbe diventato un ottimo leader come tutte le sue controparti. Proprio mentre Raph, Donnie e Mikey arrivavano al cancello, io in un corridoio e Leo in uno dei pozzi di ventilazione, ho spinto il carello dei panni sporchi davanti al cancello creando così la distrazione. Mentre i due scagnozzi parlavano tra di loro Leo creò un portale, dove dovevano cadere i due scagnozzi ma, alla fine io e i ragazzi lo usammo. Alcuni portali più in basso siamo atterrati sul pavimento, ovviamente tutti quanti uno sopra l'altro ma, per mia fortuna sono caduta in cima all’ammasso di tartarughe. Il più velocemente possibile scovolai dalla montagna di gusci aiutando i ragazzi, mentre io e Leo alla fine liberammo i tre dalle loro restrizioni.
Leo: Grazie mille Leo! Grazie mille Tsu per averci salvato.
Raph: Se voi due non ci aveste abbandonato, ci saremmo salvati insieme.
Leo: Che cosa?!
Tsukiko: Mi scusi?! Chi vi ha detto che era meglio non fidarsi! Chi vi ha detto che non si deve mai accettare qualcosa dagli sconosciuti o fidarsi! Abbiamo dovuto strisciare nelle condutture dell'aria! Scivolare per un pozzo dei panni sporchi e atterrare nei panni sporchi! Tutto questo per salvarvi! E tu hai il coraggio di dire questo! Non solo mi avete lasciata indietro non so quante volte, non solo mi avete ignorata e offesa! Avete mai pensato a come mi sentissi ogni singola volta che mi lasciavate indietro?
Ho urlato in faccia ai tre ancora seduti per terra, completamente scioccati e pieni di rimpianto alla vista dei miei occhi lucidi ma, alcune lacrime scivolarono lungo le mie guance mentre guardo il trio ancora seduti per terra.
Tsukiko: Quindi non venire a dirmi che vi abbiamo abbandonati, quando io sono stata abbandonata da voi! Almeno Leo mi ha cercato ogni volta che tornavate e mi raccontava tutto quello che avete fatto nelle missioni, no piccoli frammenti o le parti dove avete fatto fibrille. No, mi ha raccontato tutto nei minimi dettagli! O mi ha fatto vedere delle foto o un video quando la situazione glielo permetteva. Mi ha fatto sentire ancora un membro del gruppo, voi tre invece... sembra che troviate la mia presenza un peso, un fastidio. Sono questo ai vostri occhi? Un peso, una responsabilità o inaffidabile? Perché per tutto questo tempo ho pensato a questo ogni singola volta che mi lasciavate indietro ho pensato a questo…
A questo punto le lacrime si riversavano sulle mie guance distolsi lo sguardo dal trio allontanandomi di qualche passo, nel vano tentativo di fermare le lacrime che con mi frustrazione continuavano ad uscire, mi fermai non appena sentì una mano stringermi la spalla. Rivolsi il mio sguardo al proprietario e trovai Leo, che mi sorrideva in modo rassicurante, tirando sul col naso mi girai verso di lui mentre ricordavo le sue parole. Appoggiai la testa sulla sua spalla avvolgendo le braccia intorno a lui, o almeno ci ho fatto quello che potevo per via del suo guscio, nel mentre Leo ricambiò l’abbraccio rassicurandomi non solo con il suo tocco ma anche con le sue parole. Ovviamente siamo stati interrotti da un ululato, non appena mi staccai da Leo e portai lo sguardo verso la direzione da dove veniva il suono, vidi Gus che ci stava letteralmente caricando. Alla vista senti la coda gonfiarsi e velocemente mi girai verso Leo saltandogli addosso, mentre sibilavo il più forte possibile al cane yōkai, senza indugi mi strinse contro di lui portandoci dietro a Raph. Ero praticamente incollata contro Leo, il quale cercò di calmarmi con tutto quello che gli veniva in mente, infondo è difficile calmare un gatto spaventato ma, prima che potesse saltarci addosso Mike si mise davanti a tutti noi con una pallina in mano.
Mikey: Ehi! Amico guarda qui!
Gus: Uh... Quella è una pallina? Uh! Uh! Che felicità! Tu la tiri e io te la riporto!
Alla fine la lanciò il più lontano possibile da noi salvandoci momentaneamente da Gus, non appena tutti si ripresero dall’accaduto tutti notarono la mia situazione, al quale Leo lanciò un’occhiataccia ai suoi fratelli per non farli parlare prima di cambiare argomento.
Leo: Scusa lui chi sarebbe?
Donnie: Gus! L'hanno mandato per divoravi a entrambi.
Leo: In questo caso forse è il momento di chiudere per sempre questo albergo. E appena saremo a casa ci vanteremo per avuto ragione e biasimeremo voi per aver avuto torto. Perciò diamoci una mossa!
In tutto questo tempo Leo non aveva mai smesso di accarezzarmi sulla schiena e far passare ogni tanto la mano tra i miei capelli, il gesto lentamente iniziò a calmarmi abbastanza che non appena l’ascensore si aprì e Leo entrò, appoggiandosi alla parete con il panello dei piani di fianco a lui.
Tsukiko: Adoro il tuo piano Leo! Non voglio più vedere un cane yōkai caricarmi... È stato terrificante!
Leo: Su quello non posso darti torto. Riesci a stare in piedi gattina?
Tsukiko: Sì, puoi mettermi giù e grazie mille Leo.
Quando mi mise giù mi tenne per le spalle per essere sicuro che non cadessi ma, quando vide il sorriso di gratitudine che ricambio, mi lascò andare e subito mi misi appoggiata anche io al suo fianco mentre guardavamo gli altri entrare nell’ascensore.
Raph: D'accordo. Ma non ce ne andremo da qui senza gli Oozesquitoes e l'invenzione di Donnie. Non li lasceremo nelle mani di Lady Ragno.
Leo: Beh, visto che senza ombra di dubbio non abbiamo idea di dove….
Raph: Versa il rospo Leo! Ogni volta che dici senza ombra di dubbio, io so che ai qualcosa in mente.
Leo: Allora! È tutto nell'ufficio di Big Mama, e rischieremo la vita per riprenderci il mal tolto adesso.
Raph: Sì! Ed è esattamente quello che faremo. Ragazzi modalità furtiva.
Leo: Dillo in 'modalità furtiva.'
Ho riso di gusto alle parole di Leo, mentre mi guardava divertito a sua volta lanciandomi un occhiolino, prima che premette il pulsante per il piano giusto. Non appena le porte si aprirono tutti quanti ci infiltrammo il più silenziosamente possibile nella stanza, mentre gli altri si guardavano introno Leo si concentrò sulla parete piena di quadri cercando il quadro giusto, che non appena riconobbe rifece la stessa cosa che aveva visto fare allo scagnozzo. Quando la porta della cassaforte si rivelò Donnie tirò subito fuori la sua sega super rumorosa con Mike che rompeva le cose nel vano tentativo di coprire il rumore ma, ancor prima che potessi dire qualcosa per il rumore tropo forte per le mie povere orecchie Leo ha aperto la cassaforte inserendo la combinazione, per mio grande divertimento e gratitudine. Subito dopo che la porta si aprì siamo entrati tutti prendendo l'invenzione e il barattolo di Donnie, guardandomi intorno ho trovato anche il mio barattolo che ho presso immediatamente, mi girai verso l’uscita con il barattolo stretto contro il petto. Mentre mi avvicinavo all’uscita ho sentito la voce di Mike poi quella di Gus, seguita subito dopo da quella di Big Mama accompagnato dai gemiti dei ragazzi, dovevano già essere stati catturati nelle ragnatele. Prima che riuscissi ad uscire dalla cassaforte e salvare i ragazzi, senti il rumore dei vetri rompersi e la voce di Draxum, così ho sporto leggermente la testa guardato fuori e giusto in tempo per vedere iniziare il combattimento tra Draxum e Big Mama. Senza perdere nemmeno un secondo corsi verso i ragazzi, estraendo nel contempo Tessen, quando mi avvicinai abbastanza a loro lanciai un piccolo Fūjin no mai liberandoli dal bozzolo. 
Tsukiko: State tutti bene ragazzi?
Un coro di sì rispose alla mia domanda, lasciandomi andare un sospiro di sollievo stringendo ancora il mio piccolo barattolo ancora pieno di insetti, il rumore del combattimento si fermò con il barone Draxum vittorioso. Mentre i suoi due piccoli scagnozzi prendevano il barattolo grande, il barone poi si girò nella nostra direzione e prima che potessi fare o dire qualsiasi cosa mi ritrovai avvolta in una delle sue viti violacee, con il barattolo che mi veniva strappato via. Alla fine con entrambi i barattoli di insetti in suo possesso il barone iniziò a salire sul tetto, un piccolo grido di panico mi lasciò mentre mi portava con sé legata come un salame, mentre sentivo le urla dei ragazzi che mi chiamavano. Sul tetto il barone Draxum mi avvicinò a lui osservandomi da vicino, poi mi presse per il viso con una delle sue mani guantate e con forza mi fece girare il viso in ogni angolazione continuando a guardarmi, lentamente un sibilo di arrabbia mi lasciò la gola. Così iniziai a dimenarmi cercando di liberare il viso dalla sua pressa e cercando di liberare una delle mani dalla vite, in modo che potessi raggiungere una delle mie armi ma, una stretta particolarmente forte sul mio viso riportò la mia attenzione sul barone.
Barone Draxum: Devo ammettere, che quando ti ho visto la prima volta con la tartaruga in blu sono rimasto stupito. Di solito i mutanti non riescono a prendere una buona struttura sei ancora una ragazzina ma… posso già vedere che crescendo avrai una bellezza disumana. Sei stata fortunata a non diventare più bestiale di quello che sei ora.
Tsukiko: La mia bellezza può essere commentata solo da Leo, Raph, Donnie, Mike e Splinter. Non da uno yōkai che nasconde il proprio viso dietro ad una maschera.
Barone Draxum: E vedo che hai un bello spirito combattivo ma, come ogni cosa può essere piegata o rotta.
Sibilai in faccia al barone mostrando le mie piccole zanne, alla fine mi lasciò andare il viso ora dolorante dalla sua forte presa, proprio quando stava per aprire il mio barattolo un portale apparve all'improvviso accanto a noi. E vi uscirono Raph, con in groppa Leo che si lanciavano verso di noi prendendo uno dei barattoli dalla pressa del barone, mentre con mio immenso piacere fui liberata dal rampicante da un colpo ben piazzato di Leo con la sua ōdachi. Con un shunpo mi allontanai dal barone riuscendo a prendere nel precesso l’altro barattolo di insetti, così quando riapparvi accanto ai ragazzi Draxum iniziò ad attaccarci con i suoi rampicanti viola, così come iniziò il combattimento finì con Raph che catturava uno dei barattoli di insetti io con l’altro mentre il Draxum teneva Leo a penzoloni aldilà del tetto e direttamente sulla strada.
Tsukiko: LEO!
Leo: Ehi! Gattina una piccola mano!
Tsukiko: * Solo questa volta e poi non la userò se non è necessario * Raph, Leo non dite a Pops che ho usato questa mia abilità.
Rimisi a posto il mio ventaglio e presi la mia Naginata ho guardato intensamente Leo, che mi sorrise e fece un cenno alle mie parole, non appena ricambiai il sorriso strinsi la Naginata concentrandomi, era difficili usare questa abilità tanto che non poteva esercitarla tanto quanto le altre. Cosa che avrei risolto chiedendo aiuto ad April, infondo non volevo rischiare di usarla in presenza di Pops, o rischiare che i ragazzi se la ricordino infondo voleva usarla solo quando era necessario e per tenere colore che amo al sicuro è molto importante.
Draxum: Posso anche avervi creati, ma vi assicuro che non esiterò né anche un secondo a distruggervi!
Leo: Ehm! Chi ha creato chi, scusa?
Tsukiko: Sì, sicuramente credo alla tua minaccia ma, non lascerò che niente accada ai miei fratelli Draxum, nemmeno tu puoi impedirmelo.
Leo: Gattina...
Raph: Lascia subito nostro fratello!
Leo: No! Non adesso.
Draxum: Oh, che bello vedere questo stretto legame fraterno e questa lealtà ma, i miei insetti sono di grande importanza anche per voi. Perciò a voi due la scelta?
Leo: Gli insetti, dagli al barone!
Tsukiko: Non provare a lasciarlo andare barone.
Raph: Non gli do un bel niente! Sono solo chiacchiere. Non oserà mai...
Draxum: Va bene.
Raph: NO!
Leo: Le mie ultime parole "Te l'avevo detto!".
Pressi un respiro profondo prima che venissi circondata dalla mia stessa aura, stessa cosa accade a Leo al quale chiuse gli occhi per l’improvviso aumento di luminosità, durò solo per alcuni secondi prima che l’aura dorata sparisse. Non appena sparì al mio posto si trovava un Leo perplesso e inginocchiato, mentre io precipitavo al suo posto, il primo a notarlo fu Raph seguito subito dopo da Leo. Ovviamente Leo saltò subito dietro di me con Raph non molto dietro di lui mentre urlavano il mio nome.
Raph/Leo: TSUKIII!!!
Esausta e spompata era tutto quello che potevo sentire in tutto il mio corpo, l’utilizzo di questa abilità a quanto pare aveva richiesto un bel po’ di energia e tanto che non avevo ancora ripreso totalmente quella che avevo usato per catturare quegli insetti, ero al punto che non potevo nemmeno usare uno shunpo per salvarmi infatti il mio corpo si rifiutava di fare anche il più piccolo dei movimenti. Quindi ho solo potuto guardare il cielo notturno e sentire l’aria che mi accompagnavano nella mia caduta, poi vidi Leo cadere verso di me impugnando la sua ōdachi, un momento lo guardavo sopra di me e un attimo dopo mi ritrovai circondata dalla luce e il rumore tipico dei suoi portali. Che spari pochi secondi dopo sostituito dalle sue braccia che mi circondavano e premevano contro il suo piastrone.
Leo: Ti ho preso gattina! Ti ho presso!
Tsukiko: Leo...l'ho detto poco fa al barone non lascerò nessuno di voi in pericolo...
Leo: Sì, sì lo hai detto gattina...
Ho sorriso e lentamente ho avvolto le mie braccia tremanti intorno al suo collo, sprofondai il viso nel suo collo e chiudendo gli occhi, con la stanchezza ormai abbastanza da farmi letteralmente sprofondare nell’incoscienza. Ho combattuto abbastanza da riuscire a sentire la voce di Leo chiamarmi diverse volte ma… ero troppo stanca per riuscire a rispondere o altro e poi ho sentito un grido da Raph, prima che mi lasciassi sprofondare nell’incoscienza e riposare sentì le parole di Raph che mi fecero sorridere leggermente.
Raph: Potere pugno Jitsu! Vi salvo proprio come fa un vero capo.
Così il gigantesco duplicato di Raph ci supero atterrando sull’asfalto e alla fine ci cattura entrambi dalla nostra caduta libera ma, prima che Leo potesse riprendere fiato il gigantesco Raph sparì e velocemente Leo mi strinse contro di lui attutendo la mia caduta con il suo corpo, quando si lascio scappare un respiro Leo guardò Raph.
Leo: Grazie fratello.
Raph: Non ho assolutamente idea di quello che ho fatto, ma non c'è di che. Come sta Tsu?
Leo: Solo priva di sensi. A dovuto usare un bel po' di energia a differenza nostra. Non mi sorprenderebbe se dormisse fino a domani. Ehi! Dove sono gli insetti?
In quel esatto momento i due udirono il rumore degli Oozesquitoes che volavano via e di nuovo per tutta la città, entrambi i ragazzi gemettero di frustrazione, mettendosi entrambi a sedere e scivolando giù dalla macchina distrutta. Leo mi tenne contro di lui per tutto il tempo, io ancora incosciente, entrambi si misserò seduti su una panchina ad aspettare che Mike e Donnie li raggiungessero.
Raph: Avevi ragione...
Leo: Su cosa?
Raph: Tu e Tsu avevate ragione a non fidarvi di Big Mama. Ma tu avevi ragione sul fatto che se avessimo continuato a lasciarla indietro Tsu si sarebbe sentita abbandonata.
Leo: Fratello cosa ti aspettavi... A vissuto la sua intera infanzia da sola, abbandonata dal suo stesso padre, cosa ti aspetti che pensi quando finalmente trova una famiglia e questa la lascia indietro non una, non due o tre volte ma, un sacco di volte?
Raph: Non lo so...
Leo: Esatto! Io, te, D e Mike non lo sappiamo perché abbiamo avuto l'un l'altro e Pops. Lei no! Quindi grande Leader la prossima volta pensaci due volte prima di lasciarla indietro o di mancarle di rispetto in quel modo. L’ho ha già avuto abbastanza dalla sua precedente "famiglia".
Con questo il silenzio tra i due calò, entrambi che mi guardavano dormire con uno sguardo triste nei loro occhi, Leo lentamente iniziò ad accarezzarmi la schiena mentre Raph accarezza e sistemava il pelo della coda. Non molto tempo dopo alla fine anche Donnie con Mike ci raggiunsero.
Donnie: Tutto apposto lì?
Raph: Noi stiamo bene. Ma Snow si è esaurita completamente fino all’incoscienza per salvare la vita di Leo e abbiamo perso gli Oozesquitoes. Un'altra missione fallita.
Donnie: Non appena torniamo alla tana le farò un controllo veloce per vedere se ha bisogno di qualche flebo. Ed è ancora presto per dirlo. Con questo li recuperiamo. Ehm! Temo di essere rimasto senza ragnatele. Perciò... è un parziale fallimento? Già...
Leo alla fine si alzò in piedi passandomi alle braccia in attesa di Raph, che mi presse dolcemente e altrettanto dolcemente mi tenne contro il suo piastrone, mentre guardava fisso Leo.
Leo: Raph. Prima dove ai presso quell'energia? È uguale a quella che ha usato Tsu per salvarmi. Hai salvato la mia vita e quella di Tsu.
Raph: Non lo so. Ma se non lo avessi fatto non mi avresti detto come finisce questa storia. Inoltre dove dire le mie scuse a Snow.
Dopo le sue parole mi accarezzo gentilmente sulla testa, lentamente iniziai a fare le fusa e mi accoccolai ancora di più contro il suo piastrone.
Leo: Allora tanto per dirla una. È stato Draxum ha creaci! Me l'ha confidato prima di gettarmi dal tetto. Quindi non penso ci tenga a noi. E inoltre anche voi due dovete scusarvi con Tsukiko quando si sveglierà.
Mikey: Come? Perciò siamo giovani tartarughe...
Donnie: Mutanti...
Leo: Ninja...
Raph: Con le corna?
Un gemito mi lasciò prima che aprissi gli occhi, lentamente alzai la testa dal piastrone di Raph, mentre mi guardavo intorno confusa e posandolo poi sui ragazzi che avevano portato la loro attenzione su di me.
Tsukiko: Corna cosa?
Leo/Raph: Sei sveglia!
Entrambi mi abbracciarono, io ancora più confusa di prima, li guardai confusa prima di spostare lo sguardo verso Donnie e Mike i quali mi guardarono a loro volta sorridendomi. Poi sentì la voce di Raph e riportai la mia attenzione su di lui.
Raph: Ti chiedo scusa per tutto quello che hai dovuto passare e ti chiedo anche scusa per averti ignorata oggi. . . Non mi ero reso conto, di quello che ti stavo facendo fino a quando Leo non me là fatto notare. Scusami sorellina ti prometto che non succederà di nuovo.
Tsukiko: Per ora ti perdono ma… la prossima volta dovrai pagare per il mio perdono fratellone.
Raph: Qualunque cosa Snow... Qualunque cosa...
Ho sorriso alle sue parole ma, prima che potessi aggiungere altro uno sbadiglio mi colpì all'improvviso e lentamente mi accoccolai di nuovo contro il suo piastrone, il suono della voce di Donnie e Mike mi impedì di addormentarmi subito. 
Donnie: Ti chiedo scusa anche io genietta.
Mike: Anche io sorellona, domani puoi dormire quanto vuoi preparo io la colazione e preparerò i pancake al mirtillo e cioccolato i tuoi preferiti.
Ho sorriso ad entrambi, allungando la mano tremante verso Mike che presse subito scendendo dall'invenzione di Donnie e sedendosi accanto a Raph, mentre Donnie mi controllava con i suoi occhiali non piacendogli per nulla il mio tremore.
Donnie: Hai bisogno di dormire, bere e mangiare molto ai bruciato tutto quello che avevi recuperato dal tuo piccolo esaurimento di oggi. Ti prego genietta non ridurti così...
Tsukiko: Mi ridurrò sempre così... Se il prezzo da pagare per salvarvi è questo lo pagherò ogni volta... Siete la mia famiglia, i miei fratelli non lascerò che vi accada nulla di male...
Leo: E io farò lo stesso per te.
Alla voce di Leo spostai lo sguardo su di lui, osservandolo mentre si avvicinava di nuovo, mi presse dal piastrone di Raph in stile sposa e mi strinse contro il suo. Poi sentì altre braccia stringermi, infatti quando mi guardai introno trovai Raph e Mike che mi sorridevano mentre Donnie con una delle sue braccia meccaniche mi coccolava sulla testa, ho sorriso a tutti loro accarezzando ognuno di loro sulla testa.
Tsukiko: Comunque perché mi sono svegliata con Raph che diceva corna... 
Donnie: Nulla di che... grazie a Leone sappiamo che il barone Draxum ci ha creati e quindi siamo giovani tartarughe mutanti ninja... e ovviamente Raph doveva aggiungere una delle sue osservazioni.
Tsukiko: Ahah... Raph quelle non sono nemmeno corna vere... il barone indossa una maschera.
Con questo mi coprì la bocca per nascondere un altro sbadiglio, lentamente mi appoggiai con la testa contro la spalla di Leo e chiusi di nuovo gli occhia ma, prima di addormentarmi sussurrai ai ragazzi.
Tsukiko: Scusate ragazzi ma... sono stanca...
Leo: Non scusarti... Riposati ci pensiamo noi a tutto...
Tsukiko: 'key...'
Con un sospiro mi lasciai sprofondare in un sonno profondo e tanto necessario. Così Leo, Donnie con Mike e Raph, subito dietro, si diresse verso il Turtle Tank. Non so per quanto tempo ho dormito ma, alla fine sono stata svegliata dai ragazzi per farmi mangiare e bere qualcosa seguito subito dopo dal controllo veloce di Donnie, poi alla fine per mio immenso piacere Leo mi portò alla mia stanza. Non appena mi mise sul letto, aiutandomi a togliere le mie armi, subito dopo sprofondai nel letto coprendomi con una coperta. Pronta a riprendere il mio tanto necessario riposo. Stavo per addormentarmi fino a quando il suono della spada di Leo e lo sprofondare del materasso, accompagnato dalle braccia che mi circondavano, mi svegliò quel tanto da permettermi di girai verso di lui con sorriso prima che appoggiassi la fronte contro il suo piastrone.
Tsukiko: 'Buonanotte e sogni d'oro Leo.'
Leo: 'Buonanotte e sogni d'oro anche a te gattina.'
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mascheradaguerra · 24 days
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06 aprile 2024
Non so da quanto tempo non scrivo, probabilmente mi sono fatta una maledizione che fa si che non riesca più a mettermi a sfogarmi con la penna, come ho sempre fatto. Scrivere ha sempre buttato fuori ciò che di marcio che avevo e forse il fatto di buttarlo in un blog dove lo possano leggere tutti mi aiuta a non mettere piede qui dentro. Oggi faccio uno sforzo perché vorrei scrivere i miei desideri, le mie speranze e sperare che un giorno rileggendo questi post scopra di averli davvero realizzati.
Sono in un momento della vita in cui ho bisogno di sognare e sperare nel bello e nel positivo, sperare nei miracoli, di riuscire a vedermi davvero all alba dei miei 30 anni come la donna che desideravo essere: ambiziosa, curiosa, determinata, allegra, coraggiosa, sorridente, positiva e spensierata.
Non voglio più farmi sporcare da nessuno, non voglio più vivermi la vita degli altri facendola mia. Non voglio sentirmi responsabile di risolvere i problemi a chi gli ha creati, non voglio dovermi sorbire le conseguenze degli sbagli di chi non conoscevo realmente.
Sono diventata grande ormai, ed una delle cose che ho fatto più fatica a comprendere è l avarizia dell essere umano. I soldi cambiano le persone. le rendono invidiose, cattive, imbroglione, ladre, spavalde senza neanche la consapevolezza di esserlo.
Il potere, la fama giocano brutti scherzi e giocare a fare il ricco ti conduce a diventare povero perché non hai gestito bene il denaro.
Sono stanca della mia insonnia, della mia poca voglia di vivere, del mio autosabotaggio verso la positività, l autostima.
Sono stanca di sentirmi stanca, annoiata, demotivata, triste.
Si parliamo dei miei sogni. Il mio sogno è quello di riuscire ad avere così tanto successo nel mio ambito lavorativo da poter dire di esserci riuscita da sola, da poter aiutare gli altri, da poter tirare un super sospiro di sollievo per un po' di mesi senza dovermi occupare di niente se non di stare ancora meglio mentalmente spiritualmente e fisicamente.
I soldi in questo senso risolvono i problemi in primis con sé stessi. Andrei dai migliori psicologi, dentisti, coach motivazionali, insegnanti di lingue, insegnanti di marketing da avere la testa così tanto piena di informazioni da essere soddisfatta della mia persona.
Risolversi dev essere una gran bella soddisfazione, guardarsi allo specchio senza vedere difetti, ascoltare i propri pensieri e non sentirli negativi e non sentirli al passato. Se mi risolvessi sarei meno fredda, più amorevole, più aperta, più loquace e sicuramente supererei tanti limiti e tante paure che mi son creata da sola e con gli altri.
Assurdo che in questa vita si possa solo che andare avanti, vuoi o non vuoi ti tocca rialzarti sennò ne paghi le conseguenze.
Continuo a sbagliare con me stessa, stesse dipendenze, orari malsani, cibo malsano, no esercizio, solitudine, fumare, computer, gioco.
Al momento sono priva di interessi, nemmeno a lavoro mi sto dando da fare. Non mi sento stimolata, non mi sento creativa.
Ho bisogno di fare cose nuove per avere una nuova vita. Devo esplorare i miei interessi. Come la poesia, le basi musicali, il ritocco foto, il fare foto, lo scrivere, il giardinaggio, il mio amore per i gatti e per i dolci, il compravendere, il basket, la palestra, le passeggiate.
Ho bisogno di ossigeno, ho bisogno di respirare una nuova aria che mi dia una nuova carica. Staccare la spina per poi riprenderla.
Non voglio più sentirmi debole, non voglio più sentirmi triste, non voglio più sentirmi angosciata, non voglio più sentirmi impaurita, non voglio più sentirmi isolata, non voglio più sentirmi impaurita, non voglio più sentirmi incapace di raggiungere i miei obiettivi e realizzare i miei sogni.
Voglio essere capace ad amare, essere capace a vivere, a danzare sotto al pioggia, a ridere delle disgrazie a non entrare nella vita altrui e assorbirne i problemi
Devo imparare a lasciar andare,ad aver pazienza,a non colpevolizzarmi, a non essere dura con me stessa, a smetterla di farmi così tanti problemi e tante domande.
Non sono una ragazza brava ma neanche una ragazza stronza. Sono una ragazza che si fa i cazzi suoi, che cerca di fare stare bene gli altri ma che allo stesso tempo non si prende troppe confidenza e sta riservata nel proprio mondo
Sono introversa essendo estroversa perché ho capito che le persone per la maggior parte vogliono da te qualcosa in cambio e se ne non la ottengono se ne vanno, e io stessa sono così.
Mi sono isolata dai miei amici, mi sono isolata dal mio ragazzo, mi sono isolata a lavoro... Non è questa la soluzione, devo riaprirmi al mondo ed essere felice di me stessa comunque vada almeno provarci, almeno solo per il gusto di provare un esperienza in più.
Non voglio più essere la marionetta della mia famiglia, non voglio più cercare di unire qualcosa che non si vuole unire. A quanto pare non sarò io a fare capire loro i loro sbagli con la speranza di ripercorrere un passato felice. E non sarò purtroppo neanche io a vederli felici.
Altri traumi nella mia vita. Altre situazioni di disagio mi fanno vivere nella ansia e nella paura per il futuro. Questa volta però voglio vivermela positivamente vedendo il lato positivo nella vita
Andrà tutto bene e ne sono sicura, tutto mi insegnerà ad essere più forte, ad uscire dal guscio, a smettere tutto questo autosabotaggio che continuo a fare a me stessa per non sentire l ansia che ugualmente c'è, ma un po' in maniera più attutita.
Devo smetterla di fumare, devo smetterla di sembrare stupida, impacciata, troppo accondiscendente e troppo chiusa.
Non so più cosa altro dire se non che spero di leggere tra un po' di tempo questo post e sapere che qualsiasi problema famigliare si sia risolto.. a scriverlo mi sembra e prendermi in giro ma ci spero davvero tanto di avere una famiglia unita felice e soddisfatta di sé stessa
Spero che il mio karma sia positivo e che mi dia tante gioie e soddisfazione dopo l ultimo anno di merda che ho passato.
Quello prima amoroso e adesso quello famigliare e l anno ancora prima quello lavorativo..spero che ci sia un bel e vissero felici e contenti
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È successo di nuovo…sono sola e sono crollata…ho un nodo alla pancia che fa malissimo, piango per sfogarmi ma aumenta e non c’è un motivo. Mi rivengono alla mente tanti ricordi, piccoli frammenti…piango addirittura per semplici pensieri miei e il mio cuore accelera, aumenta battiti come i giri alla frizione o una cosa simile ricordo mi spiegasti. Questo messaggio lo scrivo nella chat tua, proprio poco fa ho letto una frase che mi ha fatto riflettere “ Se non guarisci ciò che ti ha ferito, sanguinerai su persone che non ti hanno tagliato” e mi dispiace che io stia riversando tutte le mie insicurezze su di te, è solo che non riesco a uscirne da sola io mi sono resa conto che a 19 anni ancora non sono in grado di stare sola, di sostenere la mia mente e il peso dei miei pensieri. Forse avrei bisogno di uno specialista, forse sarei dovuta esser stata seguita già da piccola. I genitori a volte sbagliano, i miei hanno sbagliato e ora ne sto pagando le conseguenze. Io non so se sarebbe stato peggio, se ora starei meglio, col mondo e con me stessa. So solo che scrivere mi tranquillizza, mi aiuta a tenere sotto controllo le crisi che incombono senza preavviso durante le mie giornate, anche quelle che possono sembrare le più felici o almeno lo dovrebbero essere…
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damnedheart · 1 year
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Vorrei un blog tutto mio dove nessuno mi conosce per riuscire a sfogarmi senza sentirmi giudicata lì fuori ci sono persone veramente cattive e pronte a giudicarti per qualsiasi cosa tu dica o faccia. Vorrei la mia libertà per poter parlare di tutto quello che mi passa per la testa senza avere paura, perché nessuno sa chi sono! Non so neanche se qualcuno leggerà quello che scriverò ma già scrivere tutto questo mi aiuta a sentirmi meglio.
Oggi mi sento sola e stanca.
#sfogopersonale #momentosfogo #nuovoblog #damnedheart
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riaccendimi · 2 years
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pensavo di dar fuoco a questo blog che ormai insomma serve a poco, entro una volta ogni mille mai (di tanto in tanto per sfogarmi o scrivere stronzate) ma è un po' una macchina del tempo, ogni tanto guardo vecchi post e mi faccio pena da sola pur stando peggio ora di prima, ma mi aiuta a tenere traccia dei miei cambiamenti, sono cambiate tante cose, sono una persona così diversa adesso
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Prima di iniziare la formazione di un ozonoide
È già da qualche giorno che ho bisogno di "sfogarmi", anche se so perfettamente che questo è un profilo pubblico e che ogni mio singolo pensiero potrebbe essere letto anche da qualcun'altro ma devo scrivere tante cose che mi tengo dentro e che potrebbero forse far piacere anche ad altri leggere. Non dovrei giustificarmi anche qui. L'ho scritto come se volessi essere giustificata o qualcosa di simile, ma no. Non verterà su questo il tema di questo post.
Dopo aver fatto le dovute promesse, potete farvi per bene i cazzi della mia vita (è un profilo pubblico, è normale se li voglio condividere io).
Comunque
Vorrei iniziare in questo modo,
Forse, mi dico sempre, dovrei trovarmi degli amici, questa frase me la ripetevo continuamente quando avevo 15 anni, perché di amici, non ne avevo. Tralasciando la morbosa storia della mia vita. Vorrei scrivere delle affermazioni apparentemente sconclusionate.
Io mi meritavo dei buoni amici. Io mi meritavo amici che non mi giudicassero. Io mi meritavo amici che non mi dicessero come vestirmi e mi guardassero con senso di disgusto quando non lo ero per loro. A me piaceva quel cappotto, quella sciarpa. A me piacevo io. Allora, perché soltanto adesso mi sono resa conto che io degli amici che ridessero di me, dandomi una pacca in senso ironico perché gli avevo detto che mi piacessero ANCHE le ragazze, forse, non erano veri amici. O forse lo erano, ma non per me. Perché stare con qualcuno per cui devi essere sempre perfetto?
Perché quando lui mi diceva di amarmi ma di non farsi vedere con me in pubblico mi stava bene? Perché poi ho amato qualcuno senza pentirmene e senza pensare ad altri e non risponde neanche ai direct su instagram? Perché chi ho amato follemente non accetta le mie scuse?
Perché sono una nerd? Perché ho visto più serie tv che serate e ho letto più manga che l'aver avuto degli amici. Perché cercavo di capire perché lì si aiutano tutti. Si amano. Sono sinceri. Ed io sognavo di essere lì, con loro... sperando di avere anche io qualcuno che mi hanno tenuta compagnia e lo fanno tutt'ora.
Sono empatica. Non speciale. Fa male esserlo. Non lo puoi comprendere fino a quando non senti costantemente un dolore nel petto dal non riuscire a finire un romanzo o a dover riempire un vuoto di quello.
Io non faccio coming out. Non c'è nessun coming out. Io sono bisessuale e basta. E non me ne vergogno. C'è chi potrebbe odiarmi. Ma come potete considerarmi un mostro? Sapete, quella ragazzina lì, la incontrai in un laboratorio. Stavo facendo un open-day ovviamente spiegando ciò che amo, ovvero ripetitivamente un esperimento scientifico e probabilmente anche male ma ero lì. Ella si è avvicinata. Le ho sorriso. Era felice. Io perché le stavo spiegando qualcosa che amavo e lei perché non si è sentita trattata diversamente. Il giorno dopo è venuta sua madre "grazie mille, non ho mai visto stringere mia figlia da subito un rapporto con qualcuno. Ha alcuni ritardi rispetto agli altri e spesso non riesce ad adattarsi". Non ho avevo fatto niente di strano. Le avevo fatto un esperienza scientifica e l'avevo trattata come una qualunque altra persona là dentro. Perché io la capisco. No, non ho un ritardo ma come ha detto molto saggiamente una persona a me cara "siamo un po' tutti dei ragazzi H". E no, non c'è da vergognarsene.
Ho finirò di guardare Non ho mai 2. Spettacolare. Mi aiuta sempre tanto quella serie perché mi rappresenta. Rappresenta la me al liceo e tutt'ora che sto studiando in un luogo che altro non è che una scuola 2.0 mi continua a dare sempre dei buoni consigli.
A tutti coloro che mi dicono "come fai ad essere sempre così sorridente", vorrei fargli notare che non mi vedono durante tutto il resto del tempo.
Quando sto da sola a leggere delle storie non mie che vorrei lo fossero e a guardare serie tv che mi permettono di essere la versione migliore di me stessa.
Grazie a tutti.
Ho fatto un giro in questa città.
piccoloatomodiunfreddouniverso
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stellaeterna · 3 years
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Mi manchi.
Mi manchi da morire ed è per questo che dopo 76 giorni da quel messaggio maledetto mi ritrovo a scrivere una lettera.
Ci sono voluti 76 giorni per convincermi a farlo, solo ora riesco a buttare giù i miei pensieri, prima faceva troppo male. Ho invece cercato di ignorare quel dolore, che però era troppo forte per essere messo in un angolo e tornava a tormentarmi persino di notte. Sai, sono 76 notti che ti sogno e comincio la giornata già con te in testa.
Tu come stai? Sei riuscito a trovare quella serenità che cercavi?
Mi auguro di sì.
Mi pensi ogni tanto? O non ti rivengono mai in mente i momenti nostri? Quelle serate in macchina a guardare le partite, o quelle passate ad ubriacarci e poi a fare l'amore.
Te lo ricordi il mio profumo? Il tuo mi perseguita.
Conservo ancora gelosamente il campioncino che mi regalasti e sai, non sono riuscita a disfarmi del tuo elastico o del cuoricino preso dallo specchio del B&B. Forse l'avrai notato dalle foto su instagram, che li ho sempre con me.
Non so perché stia scrivendo, con grande probabilità non leggerai mai nulla di tutto ciò, perché rimarrà nelle note del mio telefono.
Forse mi aiuta a sfogarmi, visto che non mi piace farlo con le persone. Sono così, odio mostrarmi vulnerabile, mi tengo tutto dentro, non so fare altrimenti.
Però questo peso diventa ogni giorno più grande.
Ho paura di aprire le tue storie e vederti con un'altra.
Io c'ho provato ad andare avanti, sono uscita con altri e ho fatto delle pazzie. Ero annebbiata, pensavo in cuor mio di farti un dispetto, quando tu nemmeno saresti venuto a conoscenza dei fatti, che stupida.
Credevo che mi sarei sentita meglio, ma anche in quelle circostanze, pensavo a te.
Non sai quanto vorrei gridarti in faccia che ti amo, che non ho smesso di farlo, io che ho paura di vivere con i rimpianti, ma allo stesso tempo sono forse troppo orgogliosa per farlo.
No, per te l'orgoglio l'ho sempre messo da parte.
La verità è che un tuo rifiuto mi darebbe il colpo di grazia e io devo continuare a sopravvivere.
Forse arriverà colui che raccoglierà tutti i frammenti del mio cuore e saprà ripararlo, ora vorrei che fossi tu, tu che l'hai distrutto.
Mi hai distrutto, sì. Non hai avuto il coraggio di guardarmi in faccia per lasciarmi, lo hai fatto con uno stupido messaggio e, così facendo, hai sminuito la nostra storia, hai minimizzato i sentimenti. Forse non erano poi così veri, i tuoi, non lo so.
Io c'ho creduto veramente in noi, ho creduto alle promesse e ai progetti.
D'altronde, ero accecata dall'amore folle che provavo per te. È che tra tutte le persone che non avevano senso, una sembrava che ce l'avesse.
Sei stato l'unico al quale ho aperto il mio cuore e per questo ti riserverò sempre un posto importante nella mia vita.
Non riesco ad odiarti e nemmeno a pentirmi di averti conosciuto. Rivivrei quei momenti mille volte perché ne è valsa la pena, anche se adesso fa male.
Non ho mai creduto nelle seconde possibilità, ma se tu tornassi, non riuscirei a respingerti, perché sei tutto quello che voglio.
Ti voglio ogni giorno, senza di te la mia vita è vuota.
Che sottona del cazzo eh?
Il mio monologo può terminare così, magari un giorno, in qualche modo, avrai occasione di leggerlo, o magari no.
Tua per sempre.
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luposolitario00 · 4 years
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4 febbraio 2020
Il diario di un napoletano a Roma
Oggi una stronza galattica mi ha maltrattato e picchiato, spero di non vederla mai più in vita mia.
Già la odio a primo impatto, spero sparisca da Roma.
Ci sono rimasto malissimo addirittura ho pianto.
Ora sono un misto di tristezza e rabbia. Ho sempre odiato le persone come lei.
Sono le stesse persone che rovinano Roma , i romani, il genere femminile e l’Italia.
La odio! Sono pieno di tristezza e rabbia dentro di me. Mi sto sfogando prendendo a pugni il cuscino.
Giuro raga, scusate se sono tutto così. Ma sono proprio arrabbiato.
Scusate tantissimo per lo sfogo.
Dovevo scrivere sto segreto perché non so come sfogarmi. Scrivere mi aiuta tantissimo a sfogarmi.
Mi aiuta più scrivere che prendere a pugni il cuscino.
Mi farebbe piacere se ci fosse qualcuno disposto a farmi sfogare.. ho bisogno di parlare con qualcuno😡😢😢
Tumblr media
Foto: rappresenta la rabbia.
Luposolitario00 🐺
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occhi-bui · 4 years
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Caro diario, ho ricominciato a scriverti e la cosa mi fa paura, vuol dire che mi sento di nuovo sola, perché mi dispiace dirlo ma ti scrivo solo quando rientro nel profondo abisso della solitudine, altre volte ho evitato di scriverti, vuol dire che non ero arrivata in profondità, adesso si! Per alcuni scrivere è positivo, per me è negativo; certo aiuta a sfogarmi ma ciò significa che ho accumulato troppo da non poterlo più tenere per me. Caro diario, voglio andare via da qui e ricominciare o meglio incominciare a vivere, so ci vorrà ancora tempo ma almeno spero che prima o poi accada.  Caro diario nel corso del tempo mi hanno deluso tante persone, mi hanno deluso tutti e qualcuno più di una volta. Sto scrivendo delle lettere, che però non avrò mai il coraggio di inviare, saranno lettere che nessuno mai leggerà.
@occhi-bui
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michiamoe · 4 years
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Buona sera popolo di Tumblr. Riapprodo dopo anni su questo social, con un profilo diverso, anonimo e dal taglio -ancora una volta- diaristico. Uso quasi sempre le note dell’iPhone per sfogarmi ma sono parole che rimangono sempre rinchiuse tra me e me. Sono certa che qualcuno che abbia il mio stesso modo di pensare esista e a volte condividere alcune paranoie aiuta a renderle meno pesanti! Quindi qui scriverò tutto ciò che mi passa per la testa, sperando di trovare degli amici virtuali che condividano le mie parole.
Un bacio, ~E
#diario #parole #paranoia #sfogare #blog #scrivere #conforto #confronto
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thoughtsintrip · 4 years
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Tristezza
Oggi è proprio una giornata triste. Mi sento come dentro un vortice. Lo studio sta settimana mi sta stressando troppo, dormo pochissimo e sopratutto non fumo neanche mezzo grammo da qualche giorno. Mi sta facendo impazzire sta cosa, ma non per il fatto che sono in astinenza, perchè potrei benissimo non fumare, ho soltanto bisogno di rilassarmi. 
E’ un periodo molto strano per me, mi sento costantemente triste e sempre più vuoto, non so proprio come liberarmi da tutto questo. Scrivere queste righe mi aiuta a sfogarmi, anche la musica mi aiuta ad andare avanti. Ma ho davvero bisogno di nuovi stimoli, nuovi obbiettivi che mi aiutino a superare tutto. Tra una settimana finalmente vado in vacanza ma ho paura che tutto resti fermo come sempre. Sono pensieri stupidi, lo so, ma ne ho passate davvero tante. Voglio cambiarmi, devo farcela, lo ripeto sempre ma non riesco a muovermi.
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supermegaiper · 5 years
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Beato chi ha degli amici,chi ha la possibilità di uscire sabato e domenica sera. Chi può farsi una risata in compagnia,sfogarsi e chiedere consiglio a chi gli sta affianco,ai veri amici che non lasciano soli ma che,anzi,nel momento del bisogno ti tengono per mano. Quello che possono consigliarvi e di non lasciarveli sfuggire perchè la loro assenza si sente e,fidatevi,fa davvero male non avere qualcuno attorno (sempre amicalmente parlando). Ad oggi poi,con tutte queste storie su insta è ancora più difficile ignorare quello che fanno gli altri. Pur non volendo mi capita di guardare le foto condivise dalla gente che conosco e ci sto male vedendo che escono ecc. Ma non perchè sia gelosa,semplicemente vorrei anche io avere questa opportunità,sentirmi meno sola. Io ci provo a tenermi delle amiche ma boh, si allontanano. Per esempio:stiamo in gruppo e a me ed un altra ragazza ci lasciano da parte. Parlano fra di loro e anche se provo ad inserirmi nel discorso loro mi rispondo e riprendono fra di loro escludendomi. Mi chiedo cosa sbaglio,cosa ho di "sbagliato" ma non trovo nulla. Per di più non sono una che offende,tratta male ecc. Non so davvero cosa fare,quale strada prendere , come uscire da questa sorta di labirinto. Scrivere mi aiuta a sfogarmi,ma magari aiutasse a cambiare le cose!!! Qui sono anni che vanno cosi e si,lo so che per vario tempo non mi è importato granchè di avere qualcuno con cui uscire,ma le cose sono cambiate,io sono cresciuta ed ho altre esigenze
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dabaki · 5 years
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Sono un Nessuno
... e ne vado fiero. In questo mondo dove l’importante è apparire, avere like, visualizzazioni ed avere un’opinione su ogni cosa, io sono ai margini. Sono al confine, una persona che scrive su un blog per se stesso e non ne ho mai condiviso il contenuto. Che quando scrive usa un paio di pseudonimi perché vorrebbe non avere nome. Sono quella persona che non noterai tra la folla, nonostante 188cm e 100kg di corporatura. Mi nascondo e cerco di non parlare troppo, le mie opinioni sono, appunto, MIE e se posso non le dico a nessuno. Sono quello che viaggia, fa foto ma non le posta sui social e a malapena le condivide con qualche amico. Mangio cibo senza fotografarlo e non uso condividere momenti intimi col mondo. Sono nato in un’epoca forse sbagliata per come sono, o forse il mio è solo un rifiuto di questo incessante e frenetico mondo d’apparenza. Mi vesto come voglio, a volte male, mi raso la testa e la barba quando ho voglia e quando ho tempo da perdere. Io voglio vivere l’essenza del mondo naturale e non il suo substrato isterico e follemente tecnologico. La tecnologia mi aiuta nella vita e nel lavoro ma non ne sono succube; il mio telefonino non è mai sul tavolo mentre mangio, bevo ed osservo il mondo. Niente storie, dirette e cose del genere. Solo tanta essenza d’invisibilità, un paio di luoghi virtuali dove sfogarmi e, ancora, un diario cartaceo dove scrivere, a mano, ciò che mi circonda, il mio passato il presente ed i sogni per il futuro. Sono nessuno, mi piace esserlo.
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