Tumgik
#sono pure un po' in salita
pietroleopoldo · 11 months
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heresiae · 5 months
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l'arrogarsi di buone intenzioni
TLDR: se volete aiutare una persona disabile che pensiate sia in difficoltà, PRIMA chiedete e solo POI dategli anche una mano. e non toccate senza permesso.
oggi mi si è incriccato un pezzetto di cuore mentre tornavo a casa di corsa per prendere una spedizione di cui mi avevano avvisata tardi e non mi permettevano più di cambiare.
mentre uscivo dalla metro di fretta incrocio una persona non vedente. la circumnavigo per lasciarla passare ma, grazie all'educazione ricevuta a casa, ho anche girato la testa per vedere se era tutto ok. non sembrava ok, era in mezzo all'atrio impalato e, normalmente, sanno dove devono andare grazie ai percorsi appositi e lo fanno pure spediti.
così mi sono avvicinata per chiedergli se aveva bisogno e sì, stava cercando la stazione dei treni, da cui era appena arrivato, ma era entrato da un ingresso che non usava di solito e si era confuso.
faccio per accompagnarlo e d'istinto vado a prendergli il braccio ma poi il cervello mi fa: "ehi! guarda che potrebbe dargli fastidio" e quindi mi scuso e glie lo chiedo. mi fa: "no anzi, lei è tipo la prima che mi chiede se ho bisogno di aiuto prima di afferrarmi per un braccio".
crick
ora. gente. GENTE. le persone disabili avranno anche un handicap, ma se le vedete in giro da sole significa che se la sanno cavare benissimo senza bisogno che li afferriate e trattate come bambini o pupazzi.
già se succederebbe a me il mio cervello andrebbe immediatamente in una situazione di fight or flight, cosa pensiate possa pensare una persona disabile che già normalmente ha un controllo limitato di quel che succede intorno a sé? come vi sentireste voi se, mentre cercate di capire quale ingresso dovete usare per entrare in un edificio, qualcuno vi afferrasse e trascinasse verso quello che pensa sia la vostra destinazione?
infatti, appena emersi dalle scale mobili, ha capito dov'eravamo ed è andato per la sua strada. non solo, gestisce la salita e discesa dalle scale mobili meglio della maggior parte delle persone normodotate che incontro regolarmente (che è perfettamente normale per una persona che gira regolarmente per i mezzi pubblici).
non siate arroganti. prima chiedete. e se vi dicono no grazie, andatevene per la vostra strada. e se vi sembra che abbiano bisogno di aiuto anche fisicamente, CHIEDETE PRIMA.
PS: va da sé che vale un po' per tutto
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sisif-o · 7 months
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mi è salita la scimmia per i podcast crime
li sto divorando, ma sono un po' masochista perché già ascolto atrocità ogni giorno a lavoro, ora pure in cuffia a casa
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lisia81 · 5 months
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Concedetemi un po’ di provincialismo.
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Caro Kageyama, quale è la squadra di pallavolo più forte in Italia? In Europa chi è ai primi posti???
Si trova a Roma? Naturalmente no!
Capisco che Gardolo non sia il posto più rinomato del Trentino. Ma c’è il carcere nuovo, la zona industriale che ha sempre il suo fascino e le signorine allegre lungo la provinciale.
Ora hanno fatto pure la cittadella con il mega supermercato Poli. Quello è aperto, il resto chissà quando verrà finito visto i problemi con l’Adige.
Ma la qualità della vita in Trentino è molto alta. Trento, a parte le opere di Piano, è molto carina. E per te a cui che piace correre in salita, sai quante colline e montagne avresti avuto a disposizione???!!!
Oltretutto caro Kageyama, ti perdevi a Tokyo dove è tutto perfetto, a Roma come puoi sopravvivere????
Sono infastidita 🤬🤬🤬🤬🤬
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sasdavvero · 1 year
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che ne penso di mirko e hawks???
ho avuto mirko per neanche mezz'oretta, ma è già salita al rango di "mia madre". finora però non è stata in mezzo all'azione, god forbid women do anything. lasciatela prendere a pugni qualcuno pls
pnto riguarda hawks... ammetto che la prima impressione non è stata delle migliori lol, un po' arrogante per i miei gusti. ma dopo aver visto le sue motivazioni, he grew on me. personaggio interessante pure lui, avevi ragione tay
leggi leggi che mirko ha la sua parte lol (comunque same, ye in gen i personaggi femminili sono abbastanza trascurati dall'autore, ma non voglio iniziare discussioni quindi non sono informato lmao)
HAWKS IS hawks is probs my fav, all'inizio anche io ero tipo "boh" poi ero tipo "bastardo" poi ero tipo "bastardo (affectionate)" e ora sono tipo "troia (affectionate)" (non chiedere (?)) però si è molto interessante eheh
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Siamo abituati a mettere in ordine... Una vita in ordine ad aspettare l'evento, poi l'evento che crea disordine e infine la fretta di rimettere tutto com'era; lavare i piatti, pulire i pavimenti, mettere tutto al proprio posto. Poi ci lamentiamo della monotonia.
Siamo caos in cerca di ordine, ma l'ordine non ci appartiene.
Ieri sera c'erano i fuochi d'artificio, non li ho mai amati eppure per la prima volta ho pensato "vaffanculo, boom boom e boom, e che cacchio"... Che sono stufo di tutta quella calma e quella pace. È capodanno, e voglio bordello, si casino, datemi il frastuono.
Tanti miei amici hanno i figli e gioiscono nella loro gioia. Io non sono in pace con me, mi sento scomodo, vorrei stare bene prima di iniziare a... Insomma non sono mai pronto a niente, e rendere felici gli altri è difficile quando non sono felice io. Sono un egoista, insomma. Ma cosa vuoi, se fino all'altro giorno ero uno studente e pensavo che dopo sarebbe stato tutto in discesa, invece stava per iniziare l'altra salita. Beati quelli che 10 anni fa entravano nel mondo del lavoro, pensavo poco fa. Non faccio che dirmi che se avessi saputo che sarebbe stato questo schifo avrei preferito iniziare prima, senza sognare e sperare chissà che. Perché poi alla fine in tutto questo schifo ci si stà anche bene, ma dopo un po'. E a trentadue anni è tardi.
Ho sempre avuto il disagio del "è ormai troppo tardi, mi sono fregato".
E insomma, un po' di insoddisfazione di qua, un po' di frustrazione di là, e ormai a tutto si pensa tranne che a vivere nel presente.
Non è vero che è troppo tardi, mi metto a scoppiare i botti e penso che con un dolore qua, una ferita la, una bestemmia la alla fine va bene così... Un po' come quando si fa boxe, non è solo difesa, ma è pure attacco, perché mi devo prendere ciò che è mio.
Buon 2023
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sweetcats-posts · 4 months
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Potete dire che divertirsi aiuta molto nel minimizzare i sintomi e l'ansia in salita che prova un ossessivo compulsivo tutte le volte che vuole fare qualcosa che non rispecchia i suoi rituali; non è affatto vero, il divertimento finisce prima o poi , si rimane sempre un poco con se stessi ed è allora che si capisce che il divertimento è solo una fuga, sei solo scapato da te stesso, sei fuggito per non affrontare te stesso. Affronta te stesso in tutte le tue facce, accetta ciò che sei e sarà che quando vai a divertirti ti gusterai davvero tutto, senza ricordi di un qualcosa che non va, senza paura che qualcosa potrà mai succedere, gusterai la vera felicità, quella di vivere il pres3nte per ciò che è. Sono tutto in uno, sono tante personalità messe insieme in una sola, quella che io decido di far vedere al mondo da un giorno al altro. Qualcuno potrebbe chiamarmi psicopatica e avrebbe pure ragione ma non è una cosa che a me potrebbe cambiare la vita perché ho finito da un bel po' di essere condizionata di quello che la gente dice o crede, difficile che mi tocca. Mi tocca invece ogni piccolo gesto di affetto, divento come un cagnolino e mi rendo conto che c'è ancora dentro di me qualcosa che non è stato risolto, qualche ferita che non si è guarita, sembra fame di amore, vero?
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giancarlonicoli · 11 months
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31 mag 2023 17:06
BASTA LAGNE SULLA DESTRA CHE SI PRENDE LA RAI: LA LOTTIZZAZIONE È SEMPRE ESISTITA – GIAN ANTONIO STELLA: “PER QUANTO FACCIA SCHIFO, L’ANDAZZO È STATO VOLTA PER VOLTA USATO DAI PARTITI SENZA CHE L’UNO O L’ALTRO SI SIA POSTO IL PROBLEMA DI RISPETTARE NON IL MANUALE CENCELLI, MA IL PLURALISMO VERO” – “QUELLO CHE COLPISCE È CHE GLI STESSI GIORNALISTI SI LASCINO ATTRIBUIRE ETICHETTE SENZA CHE UNO SI RIBELLI” – QUANDO NEL 2001 L'ALLORA PRESIDENTE (IN QUOTA SINISTRA) ROBERTO ZACCARIA DISSE: “PER FARMI FELICE, SONO PRONTI A DIRE CHE...” -
Estratto dell'articolo di Gian Antonio Stella per il “Corriere della Sera”
«In Rai, per farmi felice, sono pronti a dire che ho fatto coppia d’attacco con Maradona, ho battuto Pantani in salita e ho incontrato Dio».
Chi l’ha detto: il neo amministratore delegato della Rai Roberto Sergio sotto il cui regno la destra ha fatto la recente ondata di nomine scandalizzando («vergogna!») mezza Italia?
No, lo disse nel 2001 l’allora presidente della Rai Roberto Zaccaria, scandalizzando («vergogna!») l’altra mezza, quella di destra, che urlava allora alla lottizzazione più immonda.
Sempre andata così. E per quanto faccia schifo, l’andazzo è stato volta per volta usato dai partiti senza che l’uno o l’altro, una volta vinto, si sia posto il problema di rispettare non il manuale Cencelli, l’ipocrita finzione del pluralismo bottegaro, ma il pluralismo vero, l’equilibrio vero, la libertà vera. […]
Quello che colpisce, dopo tanti Tg di comizi riempiti di spettatori finti ripresi in occasioni diverse e notizie scomode affogate nel nulla e dibattiti costruiti su misura non per rispettare l’esortazione crociana all’equidistanza («Ogni mattina il buon giornalista deve dare un dispiacere a qualcuno») ma per dare qualche leccatina «equivicina» un po’ a tutti è che gli stessi giornalisti volta per volta promossi a questa o quella direzione si lascino attribuire etichette («il Tg1 al meloniano Tizio, il Tg2 al forzista Caio, il Tg3 al democratico Sempronio, il Gr al leghista Mevio, i regionali al pentastellato Calpurnio») senza che uno si ribelli alla catalogazione che gli è stata appiccicata. Manco uno!
La storia, grazie al cielo, è piena di giornalisti con la schiena diritta che sono saltati su indignati a ogni etichettatura non dico partitica ma neanche politica. Piena. Anche alla lottizzatissima Rai, sia pure più di rado. Stavolta no. Tutti zitti come il palo della banda dell’Ortica cantato da Enzo Jannacci: «Nanca ona piega lù l’ha faa, nanca on plissé».
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mazza-italo · 1 year
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tappa 6
Tappa n 6   da Navarino a  Katalogo
Distanza:  126 km  tempo totale:  7ore 30 min    ascensione: 778 m
Finalmente una giornata tranquilla, piuttosto noiosa ma piacevole per la sua semplicità.
Partenza alle 8.30 un po in ritardo ma il ragazzo della reception si era addormentato  e bisognava pure pagare.,
Un paio di salite all'inizio, un po a freddo, per uscire dal paese, ma poi dolci sali scendi in mezzo alla campagna: uliveti e ortaggi.
Tempo coperto con qualche goccia, ma tollerabile senza coprirsi fino ai 70 km, poi si intensaifdica e per 20 km ci vuole la giacca da pioggia.
Intermezzo: passo vicino ad un deposito con cancellata con un grosso cane con fare agressivo che abbaia al di la, mi viene la voglia di sfotterlo ma mi trattengo, e lui mi insegue al di la della cancellata sempre abbaiando: non mi ero accorto che a 50m c'era un uscita, aperta e mi sono trovato in cagnaccio al fianco che per fortuna ha azzannato la borsa destra e non il mio polpaccio. Sbandata della bici controllata e tutto è finito bene.
Poi niente più storia, un unica salita corta ma secca ed il perdersi nelle campagne per raggiungere il posto previsto, un po di strade sterrate, giri vari, chiedendo tutti mi dicevano di seguire strade diverse dal mio gps, ma alla fine, un po sullo sterrato ma siano arrivati.
La giornata non merita foto: solo campagna, colline ricoperte di nuvole e umidità, nient altro.
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diariomamace · 1 year
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NOI NEL 2022
Solo adesso per la prima volta da quando ho partorito sto davvero mettendo assieme i pezzi di questo primo anno intensissimo e così pieno e speciale. Mi sembra per la prima volta di ricostruire immagini, storie, sensazioni. Di fare il famoso catch-up testa/corpo/spazio/tempo. Ho scritto pure una poesia per non dimenticarmi le cose del 2022 e sto preparando un album di foto da regalare a Emilia per il suo primo compleanno. Forse sto festeggiando anche un po’ il mio primo compleanno, il mio primo anno di una vita (quasi) nuova.
*Noi nel 2022* Margherita Elliot 27/28/29 Marzo 2023
Nel 2022 abbiamo comprato un lettino bianco, mangiato crepes e dato uno sguardo al futuro sulle carte 
Nel 2022 abbiamo passeggiato sulla neve quasi sciolta, montato piccole librerie e ballato ritmi jamaicani      Abbiamo visto Vienna e capito che la vita è breve, non c’è tempo per lamentarsi e litigare, testimoni del mio corpo trasformarsi abbiamo raccolto bacche di pioppo
Nel 2022 è nata Clara, Sara si è fatta un tatuaggio, abbiamo fatto sorprese e visto le nostre amiche volare in cerchio aggrappate l’una all’altra
Nel 2022 abbiamo camminato tantissimo, imparato la Formula 1 e salutato un cigno bianco al parco urbano            Abbiamo sofferto, pianto quasi tutte le ultime notti pensando di non farcela più, abbiamo disegnato e mappato opzioni, ci abbiamo bevuto sù e contato contrazioni, abbiamo interrogato il libro delle risposte e ci siamo consegnate all’ospedalizzazione
Nel 2022 abbiamo raggiunto 1000 seguaci su instagram, abbiamo partorito e sentito subito la mancanza, ci siamo conosciute e consolate, abbiamo dormito, ti siamo venute a trovare, bebè sembravano tartarughe e latte usciva da me            Ci siamo arrabbiate, siamo fuggite, ci hanno prese in braccio gli amori della nostra vita, promesse di veglia infinita sono scoccate, abbiamo vissuto uno tra i più bei momenti della vita, ci siamo innamorate e abbiamo dormito di più 
Nel 2022 abbiamo cotto un milione di biscotti e imparato ad essere una persona migliore, stampato shoppers, organizzato eventi, cambiato pannolini e consolato tormenti
Dante si è ammalato, abbiamo osservato nonne andare in pensione e nonni tentare la guarigione ❤️‍🩹 
Siamo usciti da soli e fatto bagnetti, carte d’identità, passaporti e cacche fino al collo, abbiamo conosciuto coreografe preferite, cugine, amiche e piscine
Nel 2022 è crollata l’asse dell’armadio centrale, abbiamo volato 14 volte, svariati treni, 2 navi e qualche autobus        I nostri migliori amici si sono sposati due volte, Francesco ha annusato l’oceano e i tuoi piedini sono finiti nel mediterraneo
Lucio faceva capolino sulla terra
Nel 2022 abbiamo chiesto a delle bambine di disegnarci il loro parco, siamo andate in una palestra vera, abbiamo camminato in montagna, fatto prove in campagna e montato video che raccontano di noi  Siamo state testimoni di testimonianze estremiste coniugali maschiliste e folk, abbiamo inaugurato a Ferrara una tournée da neo mamme, abbiamo fatto scoppiare palloncini di sangue su plastica bianca, bevuto aperitivi in salita e in castelli toscani abbiamo dormito
Nel 2022 abbiamo terminato il patriarcato in strada, mangiato pappe e fabbricato assieme cappellacci, ci siamo sedute dritte dritte e fatto un salto o due al pronto soccorso Siamo state in Francia in Spagna in Olanda e in Inghilterra, abbiamo riso abbracciando Danilo e scoperto che i broccoli sono un ortaggio mangia-smog             Abbiamo preso freddo leccando cioccolata, assistito a salti in loop, non festeggiato trentadue compleanni e visto viste mozzafiato
Siamo andate al nido nell’isola e abbiamo litigato assai, con amici e con nemici, fatto ripartire pratiche daccapo, mangiato pane frattau sotto un pergolato, abbiamo fatto festa, visto la nebbia salire e salito un pavimento verso il cielo
Nel 2022 siamo arrivate “finalmente a casa”, ci siamo fatte maschere per il viso e abbiamo imparato a rotolare verso destra e verso sinistra Abbiamo giocato a bowling, fatto assenze a corsi per l’infanzia, pranzato in veneto e comperato un albero di natale vero         Abbiamo indossato passamontagna, fallito piani fatti un anno prima e convissuto con il virus
Nel 2022 abbiamo fatto operare la nostra bimba così potesse piangere, cenato in gruppo, unito famiglie e ricevuto scarpe da corsa infallibili
Siamo infine arrivate tra i colli, abbracciato persone speciali, festeggiato minimamente accarezzando bimbə e animalə e finalmente goduto di coccole d’amore incondizionato non verbale e inebriato di vino rosso 🍷
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27 marzo 2023
Cosimo (aka the boss) non viene stamattina e io posso saperlo solo perché Susanna l’ha chiamato perché non trovava il caricatore del pc. Doveva vedere cosa aveva fatto su autocad e dovevamo fare una riunione con l’altro studio e io dovevo chiamare Giulia di questo studio per farmi dire format di relazione e tavole. E ora cambia tutto. Ho deciso che per ora faccio la tavola, mi scrivo l’elenco elaborati e l’elenco migliorie e al massimo oggi pomeriggio faccio vedere le tavole a Giuseppe (aka socio del boss) che è più calmo e così mi fa capire cosa posso fare domani che forse Cosimo non viene neanche domani. Dice che ha la febbre ma secondo le altre avrà massimo un grado in più. Pure secondo me.
Vabbè almeno ora ho qualcosa da fare di fisico e reale, dovrò impaginare e dovrò scrivere. A Giulia la chiamo domani mattina che stanno meno persone che possono sentimi parlare al telefono. Stamattina volevo leggere un po’ seduta sul muretto del lungomare dato che c’era il sole ma quando ho guardato verso lo studio ho visto la finestra aperta e i miei 10 min di lettura sono saltati perché ho suonato e sono salita. C’era solo Cristina che si era fatta accompagnare in macchina e abbiamo chiacchierato un po’. Lei mi sta simpatica. Il mio portatile era sparito perché Grazia lo ha portato a casa, il problema era che avevo lasciato i miei fogli con le cose da fare e le misure all’interno e ho dovuto aspettare lei per quelli e nel frattempo ho provato l’ebbrezza di usare il fisso (di Grazia) e di iniziare la base su autocad con tutte le impostazioni yek. Poi sono venute tutte le altre e io mi sono spostata sulla mia postazione.
Per pranzo ho mangiato due piccoli hamburger con un sacco di carotine al vapore e abbiamo passato la pausa a fare test guida al pc e a parlare di abitudini da guidatore e pedone. Ora mi rimetto a vedere le migliorie anche se non mi va. Quasi quasi me lo trascino fino a quando posso andarmene. Ho una puntata di Pechino Express da vedere e ho Gilmore girls da continuare con mia sorella (siamo alle stagioni con Jess finally).
Poi vorrei leggere un po’. Recap della mia reading list:
-sto continuando il secondo libro di ‘the poppy war’
-un libro di autori giapponesi di cui non ricordo il nome
-‘a little life’, non sembra finire mai, non mi sta prendendo troppo non so, ma sono decisa a continuare e a finirlo anche se è un mattone e non ho tempo e inizio altri 10 libri contemporaneamente
-‘heaven’ perché lo ho sul cellulare, è lui che leggo nella mia routine mattiniera
-vorrei iniziare ‘guanciali d’erba’ perché mi ispira il nome e perché vorrei parlarne con Daniele
La settimana scorsa mi ha scritto mentre ero in studio e gli ho risposto subito perché avevo appena hackerato la pw del wifi, abbiamo un po’ parlato di come mi trovavo in studio e mi ha detto che sta impegnato a cercare lavoro questo periodo (qualcosa come direttore di cantiere perché non gli dispiacerebbe stare tutto il tempo in cantiere e lo capisco anche, è uno che preferisce fare cose manuali e fisiche e poi ogni cantiere è diverso) (io sto uscendo un po’ pazza con questa storia che non mi muovo tanto più come prima) e poi ieri ha messo una storia (shock!) con la foto di un fiore che ovviamente è giallo, e niente vorrei parlare con qualcuno dei libri che sto leggendo e non posso farlo con Cate o Bobba perché non ho ancora toccato il libro che mi hanno regalato e perché vedendo Gilmore girls entro in mood reader ossessiva e lui è l’unico che può capirmi ma bho non voglio essere un peso anche se gli scriverei cose senza impegno e quindi tecnicamente è una convo leggera ma se lo chiamo allora possiamo parlare a voce ed è diverso e possiamo parlare di più ma poi una chiamata è più pesante di un messaggio e non posso chiamarlo a casa e quindi devo farlo quando esco dallo studio ma magari un preavviso ci sta ad una chiamata e questo però significa mandare un messaggio e alla fine faccio prima a scrivergli.
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lamiastoria109 · 1 year
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Vi racconto di lui pt.3
Arrivo all'ostello saluto i miei colleghi e mi dirigo verso la cucina stavo morendo di sete e avevo bisogno di sedermi, quindi prendo il mio thé comprato il giorno prima al supermercato e mi siedo sulla panca all'esterno nel giardino dell'ostello, scrivo alla mia famiglia aggiorno i miei amici e alle mie spalle vedo arrivare lui, che viene fermato da un'ospite dell'ostello e iniziano a parlare ma avevo capito che voleva parlare solo con me in quel momento e finito di parlare col signore, si siede proprio vicino a me vicinissimo a me, mi inizia a parlare in inglese e io provo a spiegargli che non capisco l'inglese e non lo parlo ma lui comunque prova a comunicare con me e tra una parola e l'altra in qualche modo ci riusciamo a capire, poco dopo però arriva la ragazza e lei parla lo spagnolo e wow il traduttore perfetto, nel mentre che parliamo un po di noi, gli provo a chiedere come si sono conosciuti e loro mezzo ridendo mi dicono che sono fratelli e lì mi sento molto meno in imbarazzo e decido di buttarmi, chiedo a lui se nei giorni successivi avrebbe avuto voglia di fare un giro con me per vedere il posto, non conoscendo nulla e lui mi dice che sarebbe felice di accompagnarmi, quindi ci scambiamo il contatto instagram e ci salutiamo mancavano 10 minuti alle 18:00 quindi sono salita su in camera mi sono messa comoda e sono scesa pronta per lavorare, davvero complicato il lavoro, perché era tutto in portoghese e la ragazza che mi spiegava pure ma ci siamo capite e alla fine non è stato così impossibile. sono le 21:00 circa e lo vedo passare entra nella reception e inizia a parlare con un'altra collega mi è sembrato strano perché non mi ha proprio salutata quindi boh ho pensato "bello strano il tipo" e dopo poco va via, nel mentre era entrata gente quindi non ci siamo salutati per niente, passa un'ora e lo vedo passare fuori dalla reception verso l'uscita si gira guardando dentro alla vetrata della reception mi sorride e io gli faccio un cenno con la testa, insomma mi ha salutata finalmente. Finisco il mio turno per le 21:30 circa, salgo in camera mi metto il pigiama e mi stendo nel letto, sono le 23:00 e lui mi scrive se avevo voglia di stare con lui e così io emozionata gli rispondo per messaggio di "sì certo!" e quindi mi preparo ma era tardi e quindi non avevo voglia di farmi carina quindi mi metto solo una felpona e rimango in pigiama, tanto sapevo che non saremmo andati lontani. Mi dice di aspettare 10 minuti che mi avrebbe raggiunta ma lui non sapeva dove mi trovavo e nel mentre che mi scrive e mi arriva quel messaggio lui scende le scale per andare in cucina e io ero lì quindi ops... mi sa che quei 10 minuti non ti servivano più molto. continua...
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pettirosso1959 · 1 year
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IN VIAGGIO VERSO LA TRANSIZIONE ECOLOGICA
(Cit. ricevo e trasmetto):
DA ROMA A PADOVA CON L'AUTO ELETTRICA (PEUGEOT E-208): CRONACA DI UN CALVARIO
11 dicembre 2022. Pianifico il viaggio impostando l'App Juice Pass (ora EnelX) con il filtro sulle colonnine 50 kW ed Over. Sapendo che su percorso autostradale la autonomia dichiarata di 350 km si riduce a 190 scarsi, stabilisco come prima fermata di ricarica il Fast Charge di Fabro (TR) che dista 145 km (in modo da avere una buona autonomia nel caso non riuscissi a ricaricare a Fabro). Partenza ore 9:00 del mattino. Imposto il limitatore di velocità a 120 km orari ma mi accorgo subito che la autonomia residua dichiarata dal display precipita vertiginosamente, riduco quindi il limitatore di velocità a 110 km orari e dopo un'ora e quaranta minuti arrivo al centro di ricarica di Fabro, che fortunatamente trovo deserto, come deserta è la location dove si trova, e quindi niente colazione. Al mio arrivo a Fabro l'indicatore della autonomia chilometrica residua segna 35 km, il che mi rende orgoglioso della mia scelta di fermarmi già a Fabro. Nell'attesa della ricarica pianifico la seconda tappa e la opzione più giusta mi sembra quella di ricaricare a Calenzano (FI), che dista 154 km: qui ho preso un po' di coraggio pianificando una percorrenza chilometrica superiore alla prima tappa.
Decido di arrivare fino al 90% di carica e quindi attendo esattamente un'ora per raggiungere tale soglia. Riparto alle 11:40 destinazione Calenzano (FI). Il morale è alto.
Dopo un'ora e 50 minuti arrivo al Fast Charge EnelX di Calenzano e mi imbatto in un oroglioso possessore di Tesla che mi appare subito estremamente nervoso. Lo osservo che armeggia con il display della colonnina e lo vedo imprecare e sbattere a terra la card EnelX. Il mio morale inizia a risentirne e subisce un netto calo quando apprendo il motivo di tanto nervosismo: la colonnina con doppia presa CCS Combo 2 non funziona. Verifico allora sulla App quale è il punto di ricarica più vicino e mi dirigo verso di esso, ubicato in Baragazza (Bo) a 47 km. L'indicatore di autonomia residua segna 50 km: il mio morale subisce un ulteriore lievissimo calo.
Dalla mia partenza al momento in cui (ore 13,40) mi muovo verso Baragazza (Bo) sono trascorse 4 ore e 40 minuti. L'emisfero malizioso del mio cervello inizia a segnalarmi che con una auto normale sarei già arrivato a Padova ma scaccio sdegnato tale perfido input.
Il percorso verso Baragazza è tutto curve e pure in salita e la cosa sembra non essere affatto gradita dall'indicatore di autonomia, che ormai impersonifico nel mio aguzzino, il quale in un batter d'occhio scende a 30 km per poi sostituire la numerazione con dei trattini orizzontali, che subito la parte maligna del mio cervello percepisce come un "e mò so cazzi". Ma io fortunatamente sono ottimista di natura e quindi metto a tacere quella vocina fastidiosa e continuo fiducioso il cammino (a 40 km/h, perché ottimista sì ma coglione no). Quando mancano 20 km alla salvezza il display-aguzzino inizia ad accendersi come un albero di Natale per segnalare il "livello di carica sotto al limite di guardia", il piede sul pedale è ormai leggero come una piuma e quindi non mi resta altro da fare che sperare che l'angelo protettore dei forzati del Green mi metta una mano sulla spalla. Il numero dei neuroni perfidi inizia a fare proseliti ma la residua parte sana del mio encefalo combatte strenuamente rassicurandomi che nulla è perduto e che nella peggiore delle ipotesi sarà sufficiente un carro attrezzi per cavarmi d'impaccio. Percorro gli ultimi 5 km in apnea per evitare che il peso della anidride carbonica del mio respiro possa rendere vano l'immane sforzo profuso dalle batterie iperecologiche. Finalmente la colonnina mi appare all'orizzonte come una visione mistica e mi rassicuro soltanto dopo aver constatato, toccandola, che è effettivamente costituita da materia. Intanto si sono fatte le 14,35 (5 ore e 35 minuti dalla partenza). Nonostante la ineffabile App EnelX indicasse una colonnina da 50 kWh, devo mio malgrado constatare che la velocità di ricarica è inferiore ai 20 kilowattora: faccio un rapido calcolo e, considerato che la batteria era praticamente a zero, mi rassegno ad attendere almeno due ore per arrivare ad un buon 80%. Approfitto dell'attesa per perlustrare la ridente cittadina di Baragazza, composta da esattamente da sei case, un bar aperto ed un ristorante chiuso. Mi rifocillo quindi con un buon panino ed una coca-cola ingannando così quindici dei 120 minuti di attesa.
Terminata la ricarica riparto. Si sono fatte le 16,40 (sette ore e quaranta dalla partenza). Inutile dire che i pochi neuroni rimasti ottimisti sono messi peggio del generale Custer a Little Bighorn.
Mi separano dalla meta "soltanto" 171 km e per dimostrare a me stesso che a Little Bighorn si poteva vincere decido che per nulla al mondo effettuerò una ulteriore sosta per ricaricare, imposto quindi il limitatore di velocità 90 km orari e lancia in resta suono la carica. Tacito il mio aguzzino applicando una buona striscia di nastro adesivo sul display e, come Ettore fuori dalle mura di Troia, mi dirigo verso il mio destino. Come tutti gli eroi omerici vengo premiato dal Fato ed eccomi entrare trionfante tra le mura di Padova accolto dal segnale acustico del livello zero batterie, che io percepisco come fanfare di trionfo. Sono le 19,30, ci ho messo soltanto 10 ore e mezzo! Fa un freddo cane ma non per me, grazie allo splendido tepore irradiato dal falò della mia Peugeot E-208.
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torykaboom · 2 years
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( La mattina dopo il Ballo dell'Agrifoglio, comparirà in bella vista al centro della bacheca della Sala d'ingresso un foglio di pergamena grande e appariscente. Appuntate nella sua parte bassa, due delle innumerevoli polaroid autografate che son state lanciate sopra le teste dei partecipanti )
MILLE PUNTI Quello che ho messo nel gonfiotto, già fa effetto sopra il casino che hai commesso e hai ristretto Ma poi ci ha scoperto, quel prefetto che ci ha messo in punizione, lo detesto. tre settimane a sgobbare, anzi famo due che bastano per lucidare, tutte le armature. Eppure ancora non capisco il mio difetto ho fatto solo ciò che Zevran aveva detto! Quattro capitoli di storia, o erano tre? non che cambi qualcosa, non fa proprio per me Ma in fondo Osby è felice, anche se finge di no che senza me la classe è salita fino alla O. Segui Divina su i gradini per quei bei cuscini Tra tazze, sfere e rituali un poco inusuali Non dire che non te l’ho detto, ecco Che il mio di Occhio è più che perfetto Quando ti han smistato un po’ stavi sperando Per la Casa più bella del mondo  Che poi cambia se chiedi un po’ intorno.  Giù il cappello parlante, Occhi chiusi e nodo in gola   In che dormitorio sarò da stasera? I punti non sono un problema, e va bene così  Ma poi ne perdiamo altri mille Ma poi ne perdiamo altri mille Tre S di fila, beh Tra numeri, rune e pure le leggi di Gamp, seh La sfilza continua Mi avevi detto che copiavo un po’ tutto da te Adesso sì che la Doyle piangerà pur per me Magari ci basta fare un bel a-vìs Lewis O forse meglio un  exco flagrantì-s Quando ti han smistato un po’ stavi svenendo Per la Casa più bella del mondo  Che poi cambia se chiedi un po’ intorno.  Giù il cappello parlante,  Occhi chiusi e nodo in gola   In che dormitorio sarò da stasera? I punti non sono un problema, e va bene così  Ma poi ne perdiamo altri mille Ma poi ne perdiamo altri mille
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i-help-you · 2 years
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Tu non lo sai, o forse sì, che sei dentro la mia testa, non so se anche nel cuore, ma da quando ti conosco non smetto mai di pensarti…
Non so se definirmi innamorata, perché ho provato emozioni per altri mentre tu non c’eri, anche se puntualmente un tuo pensiero l’avevo sempre, “chissà come sta quella testa di legno?”
Ogni volta che entrò nella nostra città, l’odore del mare mi entra nelle radici, penso, sono a casa.
Ma in quella casa ci sei sempre, anche tu.
Come se il mare fosse una cosa sola con te.
Il mare fin da bimba, era come un amico, ci giocavo, ci parlavo, ci litigavo pure, ma era sempre lì a tenermi compagnia;
Col passare degli anni la sua profondità mi ha spaventato, il non sapere cosa ci sia sotto, l’ansia di allontanarmi troppo, le correnti.
Un po’ come quello che provo con te, e anche se dovrei lasciarti andare, non mi esci dalla testa.
E dopo questi anni, perché ormai parliamo di anni.. penso cosa ci lega ancora? Cosa mi lega a te? Perché hai preso il motorino, hai fatto tutta quella strada per vedermi e poi?
Perché mi pensi? Perché ti penso?
Come se una parte di me mancasse, come il mare.. vieni e vai
E quando te ne vai mi lasci quel vuoto nel petto, ma non ho paura di perderti, perché con la pioggia e il vento tu sarai lì, a cercarmi, a pensarmi almeno.
Poi penso, se questo legame lo percepisco, lo vedo solo io, come una sensazione che va e viene.
Devo essere sincera, non so resistere a lungo, oggi ad esempio, avrei spaccato i muri per vederti, sarei salita con te in quella barca..se quello bastava per vederti;
perché vai e vieni, ma manchi come il sale, come il sole che brucia, come il mare..
E io, in mare mi ci butterei, se fossi con te.
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