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squidthrift · 1 year
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Vintage Inarco Frog Planter, 5 1/2"
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furniture-freak · 2 months
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Inarco dish
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clittleshop · 2 years
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julianscorpio · 2 years
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theshabbysaltbox · 2 years
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goobersplat · 14 days
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Vintage Inarco Japanese White Cat Figurine Pair
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ilmerlomaschio · 1 year
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DRUG
By Vikibaum/WordPress
Abbiamo appena finito di litigare furiosamente, i motivi sono sempre i soliti.
La verità è una sola: non abbiamo niente in comune noi due, tu appartieni a un mondo che non è il mio, un mondo di cui non voglio sapere nulla, non ti stimo, forse ti temo, eppure ci incontriamo in segreto da ormai due anni.
Nessuno lo deve sapere.
Ma c’è il letto: è lì che il tuo potere diventa incontrastabile, sai entrare in me- e non solo fisicamente- come nessuno.
Hai le mie stesse fantasie erotiche, il mio gusto di andare oltre, sempre al di là dei confini, di azzannare tutto per assaporare anche il veleno, se necessario.
Ora, il viso scarno livido di rabbia, gli occhi socchiusi a fissare un quadro, ti abbandoni sulla sedia, sfinito e io ti sto di fronte, ansimante, l’ultimo insulto è ancora nell’aria, basta, penso, non possiamo continuare così.
Ti guardo negli occhi, poi scendo alle labbra: i tuoi denti luccicano, bagnati di saliva, denti forti, da carnivoro.
All’improvviso provo per te un desiderio talmente micidiale e vendicativo da farmi tremare da capo a piedi; te ne accorgi, ma non dici nulla, continui ad ansimare, con le braccia e le gambe abbandonate in una posizione di assoluta impotenza.
Allora, spinta da un impulso irrefrenabile e maledicendomi, sapendo che in questo modo tutto ricomincerà, mi inginocchio ai tuoi piedi e ti sbottono i pantaloni; tu ti sollevi istintivamente per aiutarmi e io comincio a baciarti con le labbra che scottano, asciutte, per poi leccarti avidamente.
Come fai presto a eccitarti, rabbia e frustrazione ti aiutano di certo.
Ora il tuo respiro stranamente si calma, come in attesa.
Mi alzo in piedi sollevo la gonna e mi metto a cavalcioni sopra di te, avvicinandomi alla tua faccia, lasciandoti il tempo di guardarla avidamente, di guardare quella tenera cosuccia che tu adori e che io ti porterò via per sempre -ora ne sono convinta, che gioia perversa solo il pensarlo- poi affondo su di te, ora gemi forte, inarcandoti , silenzioso, furioso, perché hai la sensazione che io ti stia divorando, lo so , riconosco  quello sguardo.
Cerchi di avvicinare le mani ai miei fianchi ma:-Non toccarmi- sibilo con voce rauca e tu:
-Avanti, fai tutto da sola, fammi vedere quanto sei brava-
Allora comincio lentamente a muovermi , ondeggiando i fianchi, mentre tu cerchi di penetrarmi sempre più a fondo, in modo convulso; provo a farti rallentare, inutilmente, perché sono io a essere vicinissima al paradiso; quando sono costretta ad arrendermi al piacere, mi afferri per i capelli con una mano e mi sussurri:
– Sì, madame, così, va bene, va tutto bene – finché non vengo con un grido rauco abbattendomi sopra di te.
Allora mi fai alzare con insolita gentilezza e mi porti verso la tavola da pranzo ancora disseminata dei resti del nostro pasto per piegarmi bocconi sopra i piatti che invadono il ripiano in ordine sparso
Poi mi fai allungare le braccia dietro la schiena e me le leghi con la tua cintura.
Aspettavo questa violenza che mi eccita oltremodo, perché so che cosasuccederà adesso; l e gambe mi tremano nell’attesa, le cosce fremono: eccolo il tuo potere su di me.
Mentre affondi il viso nei miei capelli con una mano mi premi i fianchi, con l’altra scivoli rigido e caldo nell’umidità del mio sesso, per poi strusciarti tra le natiche; e intanto con le dita  mi stuzzichi e io ti voglio anche lì, perché mi piace da morire quando mi prendi in quel modo, ma mi costringo al silenzio, neppure un gemito, mordendomi le labbra a sangue.
-Chiedimelo, chiedimi quello che vuoi, avanti -mormori con voce di scherno continuando ad eccitarmi.
-Sì, sì, ti prego, ti voglio – e ascolto la mia voce implorare con toni osceni, animaleschi.
Allora mi penetri con violenza, con un gemito rauco e il dolore improvviso mifa urlare.
Mi inarco all’indietro, come per spingerti fuori, ma il piacere riempie improvviso il ventre, costringendomi a piegarmi in avanti per sentirti meglio, i seni che si impiastricciano di avanzi del pasto mentre sui capelli, sparsi sulla tavola, si rovescia un bicchiere di vino.
Tenendomi saldamente per i fianchi ti muovi sempre più in fretta, fino ad arrivare ad un orgasmo che ti fa urlare: non ti avevo mai sentito così.
Rapidamente esci dal mio corpo, mi sciogli le mani e mi fai voltare di frontea te, la schiena appoggiata alla tavola.
Ansimiamo tutti e due guardandoci negli occhi: è una sfida che dura da due anni. Poi mi allontano, mi ricompongo, il respiro ancora affannato, le gambe molli e dirigendomi verso la doccia ti dico:
-Ora vattene e non ritornare mai più,  lascia le chiavi di casa sul tavolo-
Ma nel momento stesso in cui pronuncio quelle parole, penso a come farò aresistere senza di lui: è la mia droga, presto si ripresenterà la crisi di astinenza che ben conosco.
E capisco che quel “non tornare mai più”, frase decisamente abusata, è un lusso che non posso permettermi.
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notes-for-zen · 4 months
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Nudo
Quando entri nella stanza non ti dò il tempo di avvicinarti. ‘Nudo’.  È l’unica cosa che dico a mezza voce. Ed è un ordine. Tu inizi a spogliarti senza batter ciglio ma nel frattempo mi guardi un po’. Indosso le calze a rete ma sopra ho una vestaglia corta: indosso o no il reggiseno? E gli slip? Sorpresa…
Quando ti sei spogliato del tutto ti avvicini, fai per baciarmi ma io ti infilo la mascherina nera, a coprire gli occhi. Una volta bendato mi lascio baciare un po’ ma non ti dò soddisfazione. In perfetto silenzio ti prendo per mano, ti faccio appoggiare i palmi alla parete e ti porto ad allargare leggermente le gambe. ‘Mani al muro’, ti sussurro all’orecchio. È un altro ordine e tu capisci bene che non devi toglierle di lì per nessun motivo al mondo. Ti guardo un po’, sei sempre un gran bel vedere… sfilo la vestaglia e la butto a terra accanto al letto restando solo con le calze e il reggicalze ma tu questo ancora non lo sai…
Ti accarezzo un po’, gustandomi l’attesa, percepisco che non sai bene dove andrò a parare… poi senza preavviso inizio a sculacciarti senza risparmiarmi sulla forza. E come pensavo dopo le prime il tuo respiro si fa più pesante e noto la tua eccitazione crescere. Inizio a bagnarmi ma devo rimanere concentrata… mi fermo giusto qualche secondo e poi riprendo. Quando i gemiti di godimento ti spezzano il fiato capisco che è il momento giusto. Ti prendo di nuovo per mano, ti butto sul letto sulla schiena e tu rimani ad aspettare. Salgo sul letto  accanto a te, senza darti subito l’idea di quello che sta per succedere. Mi metto sulla tua faccia, le mani poggiate alla testiera del letto. Le tue mani percepiscono me, le mie cosce. Non ho bisogno di dirti nulla perché inizi a leccarmi, succhiarmi e mordermi. Ho ragione a dire che con quella lingua fai miracoli, soprattutto quando la passi lenta da cima a fondo e ritorno, fermandoti all’ingresso. Le tue mani mi afferrano il culo, stringono, schiacciano, so che vorresti restituire le sculacciate ma al momento non lo fai: il gioco è mio, stavolta. Quando inizio a sentire l’orgasmo salire mi alzo così da poter avere una breve pausa e mi giro. Sono sempre seduta sulla tua faccia ma se mi abbasso adesso ho il tuo cazzo in bocca. A giudicare dall’erezione il fatto che non me ne sia ancora presa cura non è stato un problema. Lo lecco dalla base alla punta un paio di volte, passo la lingua attorno al bordo della cappella, poi lo prendo tutto in bocca, fino in gola, e succhio. La tua lingua che non aveva smesso di leccarmi da quando mi ero di nuovo seduta su di te, si ferma un attimo. E ti esce un altro gemito. Con una mano prendo le palle e le stringo, con l’altra mano accompagno i movimenti della bocca, salendo e scendendo sul tuo cazzo. Ogni tanto ci appoggio i denti, ogni volta affondando un po’ di più. La tua lingua su di me accelera, il tuo respiro anche, io sono sempre più prossima all’orgasmo. Mi stacco un attimo perché -dio- adesso è difficile continuare a tenere il ritmo con il piacere che sale inesorabile. Riprendo ma dopo un po’ non ce la faccio più… ti dico che sto per venire, e tu rincari la dose. Mi butto di nuovo sul tuo cazzo, mentre l’onda dell’orgasmo sale dalle gambe dritta al cervello, ho la bocca piena del tuo cazzo, quindi ansimo appena, mi contraggo e inarco, voglio farti venire il prima possibile… stringo le palle e mordo il cazzo e finalmente il tuo orgasmo mi inonda la bocca. Aspetto che tu abbia finito, lascio andare il tuo cazzo, deglutendo solo un po’. Poi con uno scarto di lato faccio in modo di lasciarmi cadere accanto a te. Non ti sei ancora tolto la benda… bravo. Ti bacio finalmente a fondo, e lascio che il mio e il tuo sapore si mescolino.
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vogliediprimavera · 1 year
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Domenica mattina
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Una domenica mattina senza sveglia. Il mio corpo si attiva sempre con calma, nel cervello cominciano a girare gli ingranaggi, anche troppo velocemente, ma il corpo nudo, vicino al suo nudo, ci mette comunque un po' di più.
Lui mi abbraccia di spalle, mi accarezza la gambe. "Come sei liscia", me lo dice sempre, ed è vero. Sento il suo pene che cresce, l'alzabandiera non si smentisce mai. Lo infila tra le mie cosce e comincia a muoversi, ma il mio corpo è ancora addormentato, e anche se il mio cervello è già focalizzato al presente, in basso sono ancora troppo asciutta. Lui se ne accorge subito ed è già lì con la bocca. La lingua scivola tra le labbra, poi gira intorno all'ano. Torna ad abbracciarmi a cucchiaio, mi infila nuovamente il pene tra le cosce e stavolta entra diretto in me. Faccio un piccolissimo sussulto, quello della prima entrata, ma poi tutto scorre. Mi piace questa sensazione, che scelga lui cosa fare di me, che mi giri come lui preferisce, che vada alla velocità e alla profondità che vuole. Mi gira supina e spinge fino in fondo. Inarco la schiena e il mio sedere si alza per sentirlo tutto. Lui mi prende la vita, appena sopra i fianchi. Mi fa impazzire questa posizione, lui che mi spinge e mi allontana come vuole. Spinge forte, poi esce completamente, si ferma un secondo e poi rientra, e poi ripete, uscire e poi entrare fino in fondo. Sentire tutto il passaggio. E quando esce punta ogni tanto dietro. E sembra stia entrando, ma scivola davanti. Gli dico "Vai dove vuoi", ma lui mi risponde di aspettare. Torniamo in posizione a cucchiaio, lui è sempre dentro di me, mi abbraccia forte, mi blocca le braccia incrociandole al seno e mi bacia il collo, inarco più che posso la schiena, ma ho poco movimento, mi tiene anche con le gambe e si muove come vuole. Mi eccita di più, questa sensazione che possa tenermi così costretta, che possa usarmi come vuole. Poi mi libera le braccia e punta dietro, allora mi allontano un po'. Lui entra delicatamente e non fa molta fatica perché non vedevo l'ora. Mi domina anche dietro, mi stringe le braccia sopra la schiena, sento il suo ansimare aumentare, spinge più forte e viene. Restiamo abbracciati, nessuno dei due vuole muoversi, il suo pene è ancora dentro di me e nessuno vuole terminare quel momento. Poi gli dico "Dai, vado in bagno, se no al lago non ci andiamo più"
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pytr75 · 1 year
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Studio Inarco
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ladydark75 · 1 year
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La tua testa tra le mie cosce… inarco la schiena a ogni tuo tocco di lingua. “Non smettere, oh cazzo si! Mi fai impazzire così…” sibilo con un filo di voce. Ti piace rendermi schiava… mi stuzzichi, giochi con la lingua nelle mie parti più sensibili…ma alla fine ecco che mi penetri in profondità, spingi la lingua sempre più dentro la mia fessura, ormai divaricata ad accoglierti e grondante…. Mi arrendo ed esplodo a un piacere incessante mentre succhi tutta la mia essenza.
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hamstress · 27 days
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sellndakine · 29 days
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Sento il desiderio crescere.
Il cuore accelera.
Sento caldo fin dentro le viscere.
Le mani mi sudano e la voce trema.
'Ti voglio'
Ha la voce rocca ed il mio corpo viene invaso da una marea di brividi.
Gli occhi brillano.
Le sue mani sul mio corpo.
Lo sento mentre mi stringe a lui facendomi sentire la sua erezione di pietra.
Mette una mano sul mio fondoschiena.
Avvicina le sue labbra alle mie.
Non mi bacia.
Sorride ed io mi butto sulle sue labbra come su una via di salvezza.
La mia mano scende dal suo petto all'erezione che sento forte sotto i sensi del mio palmo.
Sprofondo la mano nei suoi boxer ed accarezzo il suo membro per poi stringerlo, sussurando nel suo orecchio un debole:
'Mio.'
Geme ed in un lampo sento il muro alle mie spalle.
Mi sbatte sopra il freddo cemento che risveglia i miei sensi.
Mi alza una gamba all'altezza del suo bacino.
Sprofonda la lingua nella mia bocca.
Una guerra di lingue combattenti per una vittoria a noi ancor ignota.
Mi toglie la maglietta, ma lascia il regiseno nero.
Lo sa che mi piace.
Scende in basso slacciando i miei jeans togliendoli insieme alle mutandine di pizzo.
Non toglie le scarpe.
Sono le poche cose che terrò.
Lo sa.
Sa come mi vuole.
E mi avrà.
La sua t-shirt vola da qualche parte nella stanza.
Mi blocca le braccia sopra la testa ed inizia a baciarmi il collo.
Gemo.
Tremo sotto il suo tocco.
Con una mano si avvicina alla mia intimità illudendomi.
Scendo in basso slacciando i suoi jeans.
Cintura.
Bottone.
Cerniera.
Li abasso.
I boxer sono di troppo.
Lo lascio nudo.
Mi prende tra le braccia e mi butta sull'enorme letto.
Sono sua.
In suo totale possesso.
'Prendimi.'
Un paio di manette spuntano fuori da un cassetto vicino al letto.
I miei polsi vengono bloccati e lui si sposta.
Mi lascia sola.
Vulnerabile.
Quasi nuda.
Sul enorme letto.
Si allontana di tre passi.
I miei scuri capelli sparsi sul cuscino.
Il corpo magro, ma non troppo circondato dal tessuto nero delle lenzuola.
Un mezzo sorriso si disegna sulle sue labbra.
Approva.
Si butta su di me.
In un batter d'occhio mi entra dentro.
Urlo.
Inarco la schiena.
Il suo nome dipinto sulle mie labbra.
Mi gira sulla pancia.
Divarica le mie gambe facendosi strada fin dentro di me.
Lo sento.
Tremo.
Sono un fascio di piacere.
Gemo.
Geme.
Mi rigira sulla schiena per poi scendere al centro di ogni mio piacere.
Due dita dentro di me e la sua lingua sul mio clitoride.
M'innarco e lui mi tiene ferma.
Lo guardo negli occhi mentre vengo con il suo nome sulle labbra.
Sale verso di me.
Mi bacia e mi libera le mani.
Fa per andarsene.
Lo blocco.
Mi abasso e prendo il suo cazzo in bocca.
Lo sento gemere mentre raccoglie i miei capelli sulla testa.
Si muove.
Una coordinazione perfetta.
Lo guardo mentre succhio il suo cazzo non avendone mai abbastanza.
Viene nella mia bocca.
Le mie labbra richiudono il suo seme.
Mando giù.
Il sapore dolce mi riscalda dentro.
Mi bacia.
Lo fa.
Il letto caldo ci attende.
Mi metto su un lato.
Mi abbraccia da dietro.
Mi stringe a se.
Un bacio sulla spalla.
Dice che sono bella.
Sorrido.
Con il suo viso nella mente mi addormento.
'Buonanotte bimba'
Ed è solo l'eco.
Dormo.
E lui è qui.
E resta qui.
Con me.
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goobersplat · 7 months
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1950s INARCO Japan Pink Pony Head Planter
(Image ID: A planter in the shape of a carousel horse. It’s yellow with a pink mane, blush, and reins. Its eyes are blue. The pink reins have darker pink flowers on them.)
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