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katrinthecat · 1 year
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littlesolo · 2 years
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Inoki - Getting All the Love
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true-trauma · 10 months
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L’ultimo dissing vero e proprio che si è avuto nell’era pre-social network è stato quello tra Fabri Fibra e Vacca. Un dissing epico, che ha portato la scena musicale, per forza di cose, a schierarsi e a dire la propria. Nitro che fece gli elogi a Fibra, Jamil che prese le parte del suo padrino artistico Vacca, Il Guercio che recentemente in una live con IlMasseo ha espresso quanto lo avesse colpito quel dissing, senza schierarsi da nessuna delle due parti. Oggi sembra che ci troviamo di fronte un altro dissing coi controcoglioni.
Luchè vs. Salmo: il primo scontro nel 2019.
Era il 2019, e sia Luchè che Salmo stavano vivendo un periodo d’oro. Luchè un anno prima aveva pubblicato il suo quarto disco da solista, Potere, che aveva confermato la sua presenza colossale nella scena, mentre Salmo stava ancora macinando i numeri di Playlist mentre iniziava a raccogliere i primi frutti con Machete mixtape 4, ad oggi l’ultimo mixtape Machete realizzato da tutto il crew.
Con un post pubblicato su Instagram, Salmo decise di vantarsi proprio dei numeri che stava raccogliendo nella sua carriera: i tanti platini col suo disco da solista, e le certificazioni che stavano iniziando ad arrivare col mixtape della Machete non si contavano neanche più. Il suo messaggio si concludeva con delle parole molto forti: “questi sono i due migliori dischi del 2018/2019”.
Affermazione che ha fatto un po’ storcere il naso a tanti. Qualcuno potrebbe giustamente dire: “certificazioni ≠ qualità”, e tra questi infatti c’era anche Luchè. Luchè non perse tempo: subito rispose al post di Salmo, esprimendo il proprio personale dissenso nei confronti del messaggio del collega sardo. Il succo del discorso era: “sei tutto marketing, e niente musica”, azzardando, poco dopo, anche ad un paragone con Fedez (“sei Fedez 2.0”).
La situazione prese ancora più fuoco quando, appena Salmo lesse i messaggi lasciati da Luchè, registrò un paio di Instagram stories per attaccarlo. “Dal vivo non sei bravo, il messaggio che mi hai lasciato solo al post te lo sei cancellato da solo, non puoi accusarmi di averlo fatto da me”.
Fu Luchè a registrare però più storie di tutti, in cui mise in chiaro parecchi punti che lo avevano mosso a rispondere al post di Salmo. Durante quelle Instagram stories, Luchè spiegò anche la frustrazione che aveva provato, nel corso degli anni, ogni volta che qualcuno aveva puntato a screditarlo, soprattutto da dopo lo scioglimento dei Co' Sang.
Quelle Instagram stories fecero subito il giro del web: se da un lato Luchè tirava in ballo Fedez con il suo “sei Fedez 2.0” (oltre al clamoroso “pisciazz”), dall’altro Salmo tirava in ballo @inoki-ness (“almeno Inoki quando aveva qualcosa da dirmi ha scritto una canzone”). Ironia ha voluto che sia Fedez che Inoki avessero realizzato anche le loro storie per entrare nella questione: Fedez fu lapidario, con il suo “non mi tirate in ballo”, mentre Inoki fu decisamente più logorroico, e la tirò alle lunghe, senza mai sbilanciarsi e cadere nell’insulto nei confronti dei due rapper.
Le frecciatine nei brani.
Se in molti iniziarono a pensare a una mossa di marketing per fare pubblicità ad un loro pezzo insieme (ricordiamo che a inizio 2019 fecero la stessa cosa anche Highsnob e @juniorcallyantigas-blog, coinvolgendo nomi come @datboidee-blog, Andry TheHitmaker, Shade, Nerone e via discorrendo), la cosa fu evidentemente smentita dai fatti. Nessuno dei due, infatti, pubblicò niente insieme, e i rapporti si fecero decisamente freddi. Come spesso accade, anche durante quello scontro si scelsero le proprie parti: di lì a qualche mese, @capoplazabis-blog comparve nel remix di Yoshi insieme a Fabri Fibra, @thasupreme1-blog, Dani Faiv e @jbalvin-fanpage, Gué decise di schierarsi con Luchè, anche per via di alcune incomprensioni che c’erano state con l’ex membro di @tantaroba nei mesi precedenti (il commento-sfottò “salmini” di Gué ce lo ricordiamo tutti). @marracash descrisse alla grande questa situazione di “civil war dei rapper” nell’intro di Persona, paragonandosi alla Svizzera (“civil war dei rapper: Thaurus e Machete, io sono la Svizzera che è ricca e dove si sta bene”).
Salmo e Luchè non si sono mai veramente dissati nei brani rilasciati negli anni a seguire. Salmo fu però il primo a portare qualche frecciatina nella riedizione di Playlist: in Salmo 23 rappava “lo senti che cantano tutti / (ehi, ehi, ehi, ehi) anche se i ritornelli sono brutti”, in riferimento all’insulto mosso da Luchè (“i beat che produci sono scopiazzati dai miei, e sono anche bruttini”). Anche in Flop l’album Salmo ha lasciato delle frecciatine nei confronti di Luchè.
Stessa cosa ha fatto Luchè in Dove volano le aquile, nello specifico in Si vince alla fine, ha fatto riferimento a Salmo (ma anche a Inoki e Vacca) con il passaggio: “quello disabilita i commenti, quei due mi sfottono su Twitch”). Questo pezzo è stato l’ultimo brano che conteneva riferimenti di ciascuno dei due rapper nei confronti del collega. Niente sangue, solo un po’ di frecciatine lanciate un po’ qua e un po’ là.
Il 64 barre di Salmo.
Il 64 barre è diventato, in pochi anni, uno degli eventi più attesi dei social, per chi ama il rap italiano, in cui gli artisti sputano le loro barre in brani senza ritornello: solo amore per questa disciplina. Ad ogni nuovo 64 bars, la @redbull chiama un rapper ed un produttore che dovranno mettere a disposizione le loro arti e i loro talenti per realizzare dei freestyle potenti. Nel corso degli anni, ci son passati moltissimi nomi: Anna, Madame, Emis Killa, Fabri Fibra, Gué Pequeno e Marracash (rispettivamente per due e per tre volte), e tra i produttori Tha Supreme, @gemitaiz-blog, Carl Brave, Low Kidd, ma anche lo stesso Luchè, giusto per citarne alcuni.
Qualche settimana fa, è arrivato il turno di Salmo. Salmo, che sarà anche uno degli ospiti del prossimo 64 bars live a Scampia insieme a @geolier, Rose Villain, @noyznarcosblog e Lazza, ha rappato su una strumentale di Luciennn, produttore già presente nel suo progetto Blocco 181 – original soundtrack, sul quale sta puntando molto. Nel suo freestyle, tra le altre cose, ha deciso di rispolverare una vecchia questione: “l’Inferno lo conosco bene / ci tornerei per farci un mese / una vita di promesse spese / driiin: squilla il telefono inglese”. Chi ha seguito il dissing di Luchè e Salmo nel 2019, non può non aver fatto caso a questa frecciatina, arrivata a più di un anno di distanza dal pezzo Si vince alla fine, e a quasi quattro anni tondi dallo scontro social tra i due rapper. Durante quello scontro, Luchè aveva dato a Salmo dell’ipocrita dicendo al pubblico che nel 2016, quando era uscito Malammore, Salmo, che stava dicendo di non conoscere la musica del rapper partenopeo, gli aveva mandato un messaggio in cui si complimentava con lui per quel disco. Ha poi concluso questo discorso con la frase: “devo prima trovare il telefonino inglese su cui si trova questo messaggio”.
Nel corso di questi anni, questo fantomatico telefonino inglese non è mai uscito: anche Nitro, in un freestyle realizzato a poche settimane di distanza dallo scontro tra i due colleghi, fece riferimento a questo telefonino con la frase “sei sparito come il telefonino inglese di Luchè”. Ma di quel messaggio non si è praticamente avuta più traccia.
Questo almeno fino a pochi giorni fa.
Pare che il 64 barre di Salmo, infatti, abbia riacceso l’attenzione nei confronti di quel messaggio. Proprio sui social ha iniziato a circolare, a proposito di complimenti, il video di Salmo che presenta Luchè sul palco durante un concerto. Il concerto si tratta, probabilmente, di un concerto tenutosi all’arenile di Bagnoli il 27 luglio 2018, un anno prima dello scazzo via social tra i due colleghi. Fece riferimento a quella serata anche Luchè nel 2019, durante le sue Instagram stories, spiegando al pubblico che Salmo avrebbe voluto cantare per ultimo, cosa che Luchè non gli ha concesso, essendo Napoli la sua città. In quel video, Salmo accoglieva Luchè definendolo “uno dei suoi rapper preferiti”. Ma la fine sembra ancora non essere arrivata, anzi: proprio qui inizia il bello.
Lo scontro in musica.
Se c’è una cosa che in tantissimi stanno apprezzando di questa nuova fase del dissing è la fame di portare lo scontro lontano dai beef via social, di cui a godere saranno solamente i ragazzini col telefonino in mano. Al centro sono ritornate, per magia, le rime, come ai tempi del dissing a cui ho fatto riferimento a inizio articolo, che ha lasciato tutto sommato un gran bel ricordo nella memoria collettiva.
Salmo è un genio, e su questo non ci piove. Ed è quasi fuori discussione che abbia dissato nuovamente Luchè nel suo 64 barre per la Red Bull senza aspettarsi una risposta, una reazione da parte di quest’ultimo. La posta in gioco è troppo alta, se si considera anche che Salmo dovrà suonare proprio a Napoli per il 64 bars live il prossimo 7 ottobre. Salmo potrebbe rappresentare un vero e proprio system error durante quella data, un bug nel sistema, visto e considerato che nella stessa serata si esibirà anche Geolier, amico stretto di Luchè, nonché suo pupillo. La presenza di Geolier e la location scelta, Napoli/Scampia, implicherà quasi sicuramente la presenza non solo di tantissimi fan di Luchè, ma anche di un noto organizzatore di eventi campano, tale Enzo Chiummariello, amico stretto di Luchè e non solo. Ma andiamo con ordine.
A circa una settimana di distanza dalla pubblicazione del 64 bars di Salmo, Luchè, a sorpresa, ha pubblicato il 4 luglio il suo freestyle Estate dimmerda 2. Il riferimento è alla hit del 2016 di Salmo, Estate dimmerda: web hit, a dire il vero, che fu anche ampiamente criticata da una fetta di pubblico generalista, a causa di alcuni riferimenti all’attentato avvenuto ad un concerto di Ariana Grande qualche mese prima. Attentato rivendicato dall’isis, all’epoca al centro delle cronache per i numerosi attentati avvenuti in Europa, la maggior parte dei quali a Parigi.
In Estate dimmerda 2, Luchè ha deciso di togliersi numerosi sassolini dalle scarpe. Il suo approccio è stato un approccio meno tecnico, ma più contenutistico: non si è fatto sfuggire nulla. Dal mutamento stilistico di Salmo (cui ha fatto riferimento citando Il cielo nella stanza, la hit più ascoltata del rapper sardo) alla polemica legata all’invio di foto non richieste alle ragazze su Instagram. Non si è fatto sfuggire neanche il riferimento al sold-out allo stadio san Siro, accusandolo di aver regalato diecimila biglietti per riempire lo stadio (pratica che in realtà fanno un po’ in tanti, non solo per riempire gli stadi, come fa notare anche Rebel mag).
Nel dissing, Luchè ha anche paragonato Salmo a Inoki e Fedez, scatenando anche la risposta del primo citato, che su YouTube ha replicato al dissing con Cazzominomini (come detto da Inoki stesso, realizzato più per rispondere alla provocazione che per la voglia di attaccar briga col collega partenopeo. Si tratta comunque di un dissing di buon livello, specie se si considera la natura decisamente scanzonata del gesto, anche se il testo e il mood lasciano intendere tutt’altro). Sul finale, però, arriva il bello: infatti, Luchè riprende e inserisce due audio di Salmo: il primo in cui Salmo dice di aver ascoltato “quel disco” (con ogni probabilità Malammore), dicendo che “era figo”, e il secondo audio tratto dal videoclip di cui sopra, in cui Salmo, durante un concerto (presumibilmente quello all’arenile di Bagnoli) ha presentato Luchè chiedendo al pubblico di far casino per lui.
Ma Luchè non ha avuto ancora l’ultima parola. Non con Estate dimmerda 2, almeno. Infatti oggi, il 5 luglio, alle 12:30, Salmo ha pubblicato su YouTube la sua risposta al dissing di Luchè. Il beat che parte non è inedito, ma è la strumentale di Full clip dei Gang Starr, e la cover del dissing è la faccia di Luchè con sopra i capelli biondi di @brigittebardot. Il riferimento nel titolo del dissing è all’ultimo disco di Luchè, Dove volano le aquile, che Salmo storpia in Dove volano le papere. Nuovo dissing, nuovo approccio, diametralmente opposto a quello di Salmo del giorno precedente: molte punchline, e molte prese in giro nei confronti dell’ex Co’ Sang: dal “faccia di cazzo”, alle compagnie pseudo-mafiose di cui Luchè canta nei suoi pezzi. Tra le varie punchline, a metà freestyle Salmo ha anche attaccato Esse Magazine, con cui non ha certo rapporti idilliaci. Già qualche giorno fa, infatti, aveva pubblicato una storia Instagram in cui manda platealmente a cagare la redazione. Nel passaggio in cui ha nominato Esse Magazine, ha anche fatto riferimento al fatto che Luchè sia ampiamente propsato dalla realtà di @antoniodikeledistefano, forse persino troppo, a costo di risultare quasi la prostituta del magazine (anche se Luchè è solo uno dei tanti che ricevono questo tipo di trattamento. Si tratta di una cosa già ampiamente risaputa, che han provato a spiegare anche nomi come gli Arcade Boyz, Vacca, lo stesso Inoki, e non solo).
È finito qui? A quanto pare, assolutamente no. Infatti, se Salmo ha impiegato meno di 24 ore per rispondere al dissing di Luchè, pare che quest’ultimo avesse ancora altro da dire. Infatti, qualche ora dopo la pubblicazione di Dove volano le papere, il rapper campano ha continuato a rispondere al dissing di Salmo, aggiungendo altre tematiche: dal fatto che Salmo abbia perso la propria direzione artistica, specie da dopo il featuring con Fedez in Viola, fino al fatto che abbia cambiato genere musicale nel corso degli anni, accusa già rivoltagli nel 2019, quando gli rinfacciò il fatto che inizialmente facesse il batterista nel gruppo rock degli Skasico. Tagliente anche il riferimento all’allontanamento di Salmo dalla Machete: infatti, sebbene negli ultimi tempi abbia ricucito i rapporti con molti colleghi, tra cui anche En?Gma, invitandolo a cantare sul palco con lui The island durante l’evento Red valley festival del 2022, da un sacco di tempo Salmo non collabora con i suoi colleghi membri della Machete. Luchè su questo ci va giù diretto: “la Machete ti ha abbandonato”. Il secondo dissing di Luchè si conclude anche con una sorta di minaccia velata: “Venerdì suono in Sardegna, vuoi venire? / ci vediamo a Scampia, o hai paura di uscire?”, facendo riferimento al fatto che Salmo dovrà suonare proprio a Scampia a Ottobre.
E ora?
È da veramente anni che non si vedessero addirittura tre dissing (quattro, se si considera anche quello di Inoki) fatti in musica nel giro di due giorni. Peraltro si tratta di due artisti già ampiamente affermati nell’ambiente urban, che non han bisogno di attirare attenzioni sulle proprie carriere e sui propri nomi. Sebbene lo stesso Inoki abbia definito i dissing, nel suo dissing, “un male” per lui e un po’ per tutte le carriere artistiche, in realtà aumenta l’attenzione sul genere musicale e fomenta il pubblico, portando anche a far smuovere le acque e rimuovere quella patina di ipocrisia che generalmente c’è in un ambiente di successo dove va sempre tutto bene ed è sempre tutto okay. Anche Fabri Fibra, che di dissing ne ha fatti in passato, esprimeva lo stesso parere: solo così si capisce chi fa le rime più fighe nei pezzi, diceva durante gli Mtv day di Bologna del 2006.
Non si sa per quanto ne abbiano ancora Salmo e Luchè, ma se si continua così, potremmo vederne veramente delle belle. Si tratta di un vero e proprio botta-e-risposta, visti anche i tempi ristrettissimi con cui i due rapper si stan rispondendo, cosa che neanche i Fibra e Vacca del 2014 erano riusciti a fare, spalmando la loro diatriba in un lasso di tempo che arrivò addirittura a superare il mese di tempo. Ma sono già in tanti appassionati di hip-hop che chiedono ai due artisti di non smetterla adesso, e di continuare, se dovessero farlo, solo tramite musica. Boh Magazine ha pubblicato un post con scritto “meno Instagram stories più dissing”, Il Purista ha pubblicato un post con scritto “lo spettacolo deve continuare. Grazie Luchè, grazie Salmo”, con tanto di emoji dei popcorn. Ormai lo scontro a suon di rime è iniziato, e non possono tirarsi indietro proprio adesso.
Quando Salmo e Luchè si rispettavano.
…Ma vale la pena anche fare un salto nel passato. Infatti, Salmo e Luchè non hanno avuto sempre un rapporto pessimo come quello degli ultimi anni. Sarà pur vero che le loro divergenze artistico-musicali sono belle evidenti a parecchi da tantissimo tempo, ma c’è sempre stato rispetto reciproco prima del 2019. Lo testimonia anche il video di Salmo che presenta Luchè sul palco a Napoli nel 2018.
Ancora prima di quel concerto, fu lo stesso Luchè a pubblicare nel 2016 un post su Facebook. Il post ritraeva Salmo e Luchè insieme dopo aver passato una serata in un ristorante, e le parole usate dal rapper partenopeo per descrivere la serata furono le seguenti: “mi ha fatto piacere conoscere meglio la persona che è mauri. Anche se diversi siamo molto simili. Una persona semplice che ha un’enorme passione per la musica. E’ bello vedere 2 artisti rispettarsi nelle loro diversità”. Anche nel 2014 Salmo e Luchè sono comparsi insieme in una foto caricata da @clementino-blog su Facebook: non erano soli, in quanto con loro tre c’erano anche altri artisti, ovvero Marracash, Achille Lauro, Dj Tayone e Bibo De Angelis. Notizia dell’ultima ora: Salmo ha pubblicato nella giornata di giovedì 6 luglio un ultimo dissing di risposta a Luchè, in cui afferma di non dare più attenzioni al collega napoletano. Il titolo del dissing è Stupido gioco del rap 2, che va a riprendere lo storico dissing che avvenne tra lui e Inoki dieci anni orsono. Nel pezzo, Salmo si serve del campione musicale di Tu vuo’ fa’ l’americano di Renato Carosone per criticare Luchè per il fatto di essere una copia spudorata di molti rapper americani, e ad un immaginario cui non appartiene veramente, essendo, per l’appunto, italiano e nello specifico napoletano.
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to-stay-inspired · 2 years
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Rest In Peace。。。
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klimt7 · 9 months
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Non mi avrete mai
INOKI
youtube
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mccek · 1 year
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Freestyle del sabato sera Ep:24
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cultfaction · 2 years
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Good bye Inoki ! 1943-2022 . . . #wwe #wcw #wwf #njpw #inoki #antonioinoki #rip #wrestler #wrestling #tribute #fanart #prowrestling #otanod #art #artist #draw #dragonball #dragonballz #dbz #anime #manga #mangaka #sketch #champion Reposted from @otanod__ https://www.instagram.com/p/CjNegxCsiA_/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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takaakikamei · 2 years
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猪木さん、ありがとう。 「 元気があれば何でもできる!」 パワーが湧く魔法の言葉。 忘れません。 パワーを与えられる人になりたい。 Mr. Antonio Inoki passed away. He used to say. “ With your power, you can do anything! “ I like it. I want to be a person who gives power like him.  #inoki #antonioinoki #猪木 #アントニオ猪木 #ありがとう #graphic #illustration #design #takaakikamei https://www.instagram.com/p/CjLTap5vuMK/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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marcos123socram · 2 years
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Antonio inoki Antonio Inoki (アントニオ猪木?), all'anagrafe Kanji Inoki (猪木寛至 Inoki Kanji?) Wrestler e grande atleta di arti marziali miste. Nel 2010 è stato introdotto nella WWE Hall of Fame. Inoki compare nella serie manga e anime L'Uomo Tigre, inizialmente con un ruolo secondario e poi come co-protagonista della seconda serie. Nella serie è l'unico a sconfiggere Tiger Mask(l’uomo tigre 🐯) #antonioinoki #antonioinokivsmuhammadali #antonioinokisakaba #tigermask #uomotigre🐯 #uomotigre #marcofiorenzaart #cartoonart #caricature #caricaturecartoon #marcomix #fiorenzaemaipiusenza #lartedimarcofiorenza #caricaturevip #inoki #cartonianimati #cartoons #tiger https://www.instagram.com/p/CjK_8yeIA98/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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mrawkweird · 7 months
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Somebody stop that man.
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katrinthecat · 11 months
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littlesolo · 1 year
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ponchaka · 3 months
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The fathers of Puroresu
Rikidozan, Giant Baba and Antonio Inoki
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thistledropkick · 5 months
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A while back, I got pretty frustrated trying to figure out what people meant when they used the phrase "strong style." I’d seen people throwing it around frequently in English language wrestling discussion, but I’d never been able to get a real, clear definition for it from anyone, especially not one with actual citations or sources.
I decided to try reading about it on my own. And I immediately learned that people use the phrase "strong style" very differently in English than it’s used in Japanese. 
Strong Style has it’s own Japanese-language wikipedia page. Here are the first couple paragraphs, translated by me:
"Strong Style" is a concept / -ism of professional wrestling. It’s a style in which one expresses one’s "emotions (rage)" in one’s wrestling. [The source for this sentence is given as a now-private Youtube interview with Shinsuke Nakamura.] It was conceptualized by Antonio Inoki, and passed down primarily within New Japan Pro Wrestling.
In Antonio Inoki’s "Autobiography of Antonio Inoki" he said that "Strong Style" is the fusion of the Karl Gotch style of offensive and defensive wrestling techniques and the Riki Douzan style that displayed the fearsomeness of pro-wrestling."
The article goes on to say that in addition to the raw emotion and the stylistic amalgam of Riki Douzan and Karl Gotch, Strong Style is also associated with a specific style of wrestling gear - short black trunks, black wrestling boots, and bare elbows and knees.
When I’d heard people use the term "Strong Style" in English, it had felt like it had a completely different, completely unrelated meaning: "something hard-hitting, MMA adjacent, pro-wrestling that’s similar to a real fight." "Strong" taken literally and simply, as physical strength behind physical blows. But the term as conceptualized by Antonio Inoki had a completely different meaning. The "strong" here was at least as much emotional as it was physical, and the inspiration wasn't so much MMA as it was wrestling.
It’s not unusual for this kind of disconnect to occur between Japanese pro wrestling and the English-language fans, but I was still surprised to learn that the meaning of a term this widely used, and this foundational to Japanese wrestling, had been so profoundly lost in translation.
The Japanese-language wikipedia page also addresses this alternate English-language definition of the term. Towards the end, they include a quote from Shinsuke Nakamura, where he says that unlike in Japan, in America people think of Strong Style as "shoot style" with elements of boxing and amateur wrestling. It also includes a section towards the bottom of the page for "Shoot Style" pro wrestling, which it defines as completely separate from Strong Style, with a European origin and unrelated history.
In any case, reading this gave me a real sense of clarity when trying to understand how the phrase is used within New Japan Pro Wrestling.
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