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#vero poeta
letteratour · 1 year
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poesia-foda · 9 months
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O DIÁRIO DE KIRA parte 11
Clarisse da Costa
Mas se ele for mesmo um assassino como provar? O que fazer? Até então sou considerada uma bruxa pelos meus vizinhos e dentro de mim existe um forte desejo sexual por ele. É meu tio eu sei, mas acima de tudo ele é o homem que conseguiu me seduzir.
Como controlar meus impulsos sexuais? Como fugir desse homem?
Eu tentei me relacionar com outros homens, sempre acontecia algo. Conheci Carlos, me senti completamente envolvida. De início bons amigos, encontros e conversas descontraídas até que atração física surgiu. Então vivemos uma amizade colorida, quem não gostou nada disso foi meu tio Felipe. Disse que eu não poderia me envolver com outros homens além dele. Encarei tudo isso como ciúmes e continuei com a nossa amizade. Mas como falei sempre acontece algo, de repente Carlos sumiu, não retornou minhas ligações, pensei até que tinha ido embora. O triste foi saber que ele não tinha se mudado e sim que ele havia falecido. Pelo que me falou seu primo, Carlos não apareceu em casa após o nosso encontro e foi encontrado morto num terreno baldio 4 dias depois.
Eu senti muito. Chorei quando vi seu corpo no caixão, parecia que muitas coisas estavam pra mudar em minha vida. Até ouvi uma voz feminina falando sobre mudanças. Assusta? Sim. O medo também nos dá ensinamento. Ninguém imagina que a sua vida vai mudar drasticamente, você só quer viver um dia de cada vez. Foi o que eu pretendia fazer ao sair do cemitério.
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Ciò che pensi diventi
Ciò che sentì attrai
Ciò che immagini, crei.
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greta1996 · 2 years
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Il vero amore non è né fisico né romantico. Il vero amore è l'accettazione di tutto ciò che è, è stato, sarà e non sarà. Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno. La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta, ma di come danzare nella pioggia.
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costancen · 2 years
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Sono estremamente stanca di queste coppie all'apparenza "perfette" che si dedicano reciprocamente soli, lune e stelle sui social, che spendono un occhio della testa per il regalo più bello e in voga, che parlano e straparlano d'amore e famiglia e poi, non trovano un istante di tempo per la persona che dicono di amare. Lo trovano per le scappatelle extra, per le partite, lo shopping, la disco, il cinema, ma non per quella persona che dicono di amare. E fino a quando si sta bene, di tanto in tanto, la relazione procede, ma dopo si scompare come per magia. E alcune volte si scompare anche quando va tutto bene, perché semplicemente esserci non è mai stata una priorità.
E allora non si può parlare d'amore. Nessuno dovrebbe permettersi di definire l'opportunismo, l'abitudine, l'apparenza, l'interesse AMORE.
•Costancen
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notasfilosoficas · 5 months
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“Nunca dejes que el futuro te perturbe. Lo enfrentarás, si es necesario, con las mismas armas de la razón que hoy te arman contra el presente”
Marco Aurelio
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Fue un emperador romano nacido en abril del año 121 de nuestra era. Gobernó desde el año 161 hasta su muerte en el año 180.
Fue el último de los llamados “cinco buenos emperadores”, y está considerado como uno de las figuras más representativas de la filosofía estoica, escuela filosófica fundada por Zenón de Citio en el año 301 a.de C.
Marco Aurelio y Lucio Vero, fueron hijos adoptivos de Antonio Pio, quien también fuera emperador romano del año 138 al 161.  Adriano, al morir su hijo adoptivo, decidió nombrar como heredero del Imperio a Antonino Pio, con la condición de que adoptara a Marco Aurelio y Lucio Vero.
Su gobierno estuvo marcado por los conflictos militares de Asia por el imperio parto y por las tribus bárbaras.
La información que se tiene de Marco Aurelio, se debe a la correspondencia que mantuvo con uno de los tutores que le había asignado el finado emperador Adriano, en donde se muestra a un hombre inteligente, centrado y trabajador, y como un hombre que daba importancia a la filosofía de la vida.
Marco Aurelio llegó a realizar pequeñas obras en griego y en latín y fue un gran admirador de la obra del poeta estoico Epícteto. Su carrera política inició como consulado en los años 140, 145 y 161 y tenia una gran influencia sobre el emperador.
A la muerte de Antonino Pio en el año 161, Marco Aurelio aceptó el trono con la condición de que su hermano Vero y él, fueran nombrados de manera conjunta Augusto, lo que motivó la lealtad de su hermano a lo largo de su vida.
Al tiempo que luchaba en las campañas de los años 170 y 180, Marco Aurelio escribió sus Meditaciones, como una fuente para su guía y mejora personal. Sus notas son representativas de una mente lógica y de un pensamiento filosófico y espiritual acorde con el estoicismo y en consonancia con grandes estoicos de la época como Séneca, Luciano, Heleia y otros. En su pensamiento la muerte es deseable ya que pone fin a todos los deseos.
Marco Aurelio muere en la hoy Viena en el año 180. Tras su muerte fue deificado y sus cenizas transportadas a Roma, en donde permanecieron en el mausoleo Adriano hasta el saqueo visigodo del año 410.
Fuente Wikipedia.
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ma-pi-ma · 3 months
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Adesso che tu dormi
posso, solo, adorarti,
senza che la mia fede
sia da te corrisposta.
È bello dare intero
sé, senza ricompensa.
La vita si fa immensa,
questo è l'amore vero..
Juan Ramón Jiménez, Diario di poeta e mare
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donaruz · 4 months
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"Essere se stessi è una virtù esclusiva dei bambini, dei matti e dei solitari."
Il 18 Febbraio 1940, esattamente 82
anni fa, nasceva a Genova il cantautore e poeta italiano Fabrizio De Andre 🎵
Cantore dei poveri e degli emarginati, De André ha rivoluzionato la canzone d'autore con brani scomodi e taglianti. Ma accarezzati sempre da una profonda dolcezza e umanità.
Molti testi delle sue canzoni sono considerate da alcuni critici vere e proprie poesie, tanto da essere inserite in varie antologie scolastiche di letteratura già dai primi anni settanta e da ricevere gli elogi anche di grandi nomi della poesia come Mario Luzi. È stato anche uno degli artisti che maggiormente hanno valorizzato la lingua ligure. Fabrizio De André è considerato uno dei più grandi poeti italiani del Novecento oltre che un vero e proprio genio della canzone italiana: nella sua carriera ha venduto 65 milioni di dischi, guadagnando un posto nella classifica degli artisti italiani di maggior successo.
Atlantide
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sciatu · 3 months
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LA FAVOLA DEL MARE (da una lettura del filosofo Cacciari sula necessità della poesia).
Un ragazzo con un lento andare cercava sulla riva del grande mare il senso di quella distesa infinita che sollievo dava alla sua vita un senso si giusto, ma ben pesato quando incontrò uno scienziato che gli spiegò con fare dotto cosa era il mar da sopra a sotto. “Il mare è realtà non fantasia è una riserva di energia, il sole crea le nuvole bianche loro corrono via mai stanche, vanno nel mondo acqua a donare con essa la vita fan germogliare. L’acqua scende intensa o avara diventa ora rivolo, fiumara dona ricchezza gioia, dona vita al mare torna mai stanca, sfinita! Il mare quindi è energia infinita una pila che mai è esaurita” Il ragazzo ascoltava stupito ma quanto detto dall’erudito era giusto preciso, ma parziale, era il noto, il vero il reale. Continuò allora per la sua via finché non trovò un gran dottore della filosofia conoscitore “Il mare esiste, come scienza dice, della vita e origine e fattrice alla terra, opposto lo penso e dell’aria, molto più denso ma con l’uomo non ha affinità è acqua che va di qua e di là, necessario per la sua utilità però non ha nessuna santità, è un oggetto non fondamentale solo acqua, dei pesci e del sale se ci chiediamo la sua necessità capiamo che quindi non ne ha: della natura e uno strumento come la roccia o come il vento.” Il ragazzo alla fine si allontanò con pochi si e mille non so. Mentre deluso sulla sabbia andava vide un uomo che felice nuotava Gli chiese “Scusa nuotatore Tu che vi trovi gusto e sapore dimmi del mare il significato perché questo liquido manto a guardarlo porta all’incanto quale senso può mai avere guardarlo e provar piacere?” “il mare per quanto sia vecchio Dell’anima di ognuno e lo specchio lei lo guarda e vede dubbi, paure sente le ansie quelle più dure e quelle che sono meno vere quelle false e quelle più sincere e nel guardarle ne vede il confine pesa quelle pure e quelle meschine e capisce infine dove volgere la prua in quale direzione è la sorte sua. Questo lo capisci nell’esser poeta non nello scrivere versi di seta ma nel dare voce a quel che vede l’anima tua, nel capir quanto crede nel dar forma in modo sincero a quel che è il tuo pensiero. Per questo il gran mare è perfetto perché cambia muta e l’effetto di questo instancabile mutare è un tuo continuo poetare. Pensa alle albe quando si accende e presto di blu tutto risplende pensa alle tempeste, alla sua rabbia che non potrai mai metter in gabbia pensa al tramonto, il diventar quieto e della luna esser l’amante lieto Muta come l’animo nostro ora è pace ora diventa mostro.” Quando l’uomo ebbe finito Il ragazzo lo guardò stupito “Chi sei che ben hai definito quanto scienziato ed erudito non ha saputo voluto sviscerare e per parte loro raccontare” “Non sono un saggio o un profeta come ogni uomo sono poeta quanto non vedon scienza e filosofia lo trova e lo dice la poesia”
THE TALE OF THE SEA (from a speech by the philosopher Cacciari on the need for poetry). A boy with a slow walk, was looking on the shore of the great sea, the meaning of that infinite expanse, what relief it gave to his life, a correct but well-considered meaning, when he met a scientist, who explained to him with a learned manner, what it was the sea from above to below. “The sea is reality not fantasy, it is a reserve of energy, the sun creates white clouds, they run away never tired, they go into the world of water to donate and with it they make life sprout. The water descends intensely or sparingly, now it becomes a trickle, the river gives richness, joy, it gives life to the sea, it never returns tired, exhausted! The sea therefore is infinite energy a battery that is never exhausted" The boy listened in amazement but what the scientist said was precise, but partial, it was what was known, what was true, what was real. He then continued on his way, until he found a great doctor, a connoisseur of philosophy “The sea exists, as science says, of life origin and mother, to the earth, opposite, I think of the air much denser, but it has no affinity with man, it is water that goes here and there, necessary for its usefulness but it has no sanctity, it is a non-fundamental object only water, some fish and some salt if we ask ourselves its necessity we understand that it therefore has none: for the nature is an instrument like the rock or like the wind.” The boy finally walked away with a few "yeses" and a thousand of " I don't know". While disappointed on the sand he saw a man who was swimming happily, he asked him "Sorry swimmer. You who find taste and flavor in it, tell me the meaning of the sea, because this liquid blanket, looking at it, leads to enchantment, what meaning can it possibly have, looking at it and feel pleasure?” “the sea no matter how old it is, of everyone's soul it is the mirror, she looks at it and sees doubts, fears, feels the anxieties, the hardest ones, and those that are less true, the false ones and the most sincere ones, and in looking at them he sees the boundaries, weighs the pure ones and the petty ones and finally understands where to turn his bow and in what direction his fate lies. You understand this in being a poet, not in writing silken verses, but in giving voice to what your soul sees, in understanding what it believes, in sincerely giving shape to what your thoughts are. This is why the great sea is perfect, because it changes and the effect of this tireless change is your continuous poetry. Think of the dawns when it lights up, and soon everything shines blue, think of the storms, of its anger, which you will never be able to put in a cage, think of the sunset, the becoming quiet and of the moon being the happy lover Mute like our soul , now it's peace, now it becomes a monster.” When the man finished, the boy looked at him in amazement. “Who you are that you have well defined, as a scientist and scholar, he was unable to dissect, and for their part to tell” “I am not a sage or a prophet, like every man I am a poet, what science and philosophy do not see, poetry finds and says”
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dinonfissatoaffetto · 12 days
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"Bruna cara,
sono precisamente le sette secondo l’ora italiana, ma a San Paolo devono essere le sei e trenta appena. Devi dormire ancora, e Ti ha disturbato il sonno il mio pensare a Te così mattutino? Se il mio pensare a Te dovesse disturbarTi, non avresti un minuto di pace.
Sento sempre la Tua voce, quella Tua di quella mattina al telefono, mentre stavo per partire. E cerco con gli occhi il Tuo viso, e a volte non riescono a rivederlo com’è, e allora mi stringo con le due mani il viso, e l’accarezzo, e nel mio viso mi rinasce il Tuo nelle mie mani, la più cara cosa, la sola che amo su tutte, l’anima della mia anima, sei l’anima della mia anima, l’ultima forza che mi resta, l’ultima mia poesia, la vera, l’unica vera.
Sono qui al mio scrittoio, in una cabina grande come una piazza. Era per due persone, ma pensano che sono un personaggio tale da meritare d’occupare da solo due letti. Tutto invece, credo, per ricordarmi piuttosto che alla mia età ho il dovere d’essere solo, e anche per rinfacciarmi, forse, con la necessaria ironia, questo mio assurdo atto di scriverTi.
Come hai fatto a entrare così a fondo nella mia vita? Sei d’una sicurezza in quello che fai incredibile, e sei venuta con quella poesia. A dirti la verità, quando sei andata via e l’ho letta, m’è parsa inutile. C’era un’enfasi, c’era un metro in disuso, non so cosa c’era che mi urtava. L’ho ripresa poi a leggere, e vi ho scoperto una grazia, un’onestà, il modo raro d’indovinare il peso, la qualità, la novità, qui e là dei vocaboli, e mi ha toccato, d’improvviso mi ha toccato il sentimento, il dono vero che offre solo la buona poesia, quel dono che illuminava l’ingenuità di quelle strofe un po’ antiquate, che illumina tutto quello che fai. […]
Non sono che un piccolo poeta di questo secolo, nel quale anche i maggiori non possono essere che piccoli poeti; ma anche oggi, nel trambusto, nell’inferno d’oggi, – anche oggi la poesia ha bisogno di essere una persona che si scopre tra la gente – che infonde tanta carità, tanta fede, tanta speranza […]
Io sono ormai troppo vecchio, oltre misura vecchio, quasi un antenato, e non occorre che io sia ancora felice, e non mi pare che sia successo un giorno ch’io fossi felice. Ma l’augurio che Tu abbia lunghi anni felici si avvererà. Nessuno ha mai desiderato con più violenza, con più disperazione che sia felice una persona, e non è mai accaduto, se il desiderio era fortissimo, che non fosse esaudito."
- Giuseppe Ungaretti a Bruna Bianco, 15 settembre 1966
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crazy-so-na-sega · 4 months
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“Io non desidero e non voglio alcuna onorificenza da questa repubblica. Mi parrebbe uno scherzo di cattiva specie. Fermi la macchina, La prego e non se n’abbia a male. Detesto questa repubblica. Grazie”.
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Ezra Pound
Il 30 gennaio del 1933, Pound viene ricevuto da Benito Mussolini. Pound consegna al duce una copia della sua opera della vita, ovvero la sua opera principale, I Cantos, che allora nel 1933 erano stati scritti dall’1 al 30. Mussolini sfoglia e legge la copia per qualche istante ed esclama ‘’ è divertente!’’.
L’incontro si conclude subito con il discorso di Pound che dice a Mussolini ‘’Duce io ho la possibilità di non far pagare le tasse ai cittadini’’, ma poi il poeta non avendo avuto il tempo di spiegare al duce le sue teorie economiche, non dette più seguito a questa sua intenzione.
Pound ricorderà l’episodio, definendo Mussolini ‘’the boss’’.
Afferrando il punto di vista degli esteti, questi versi dimostrano il consueto disprezzo di Pound verso gli accademici e i critici letterali. Mussolini aveva capito che c’era una nota di ironia prevalente, che era divertente, e Pound fu felice di attribuire a Mussolini questo merito, quello che critici e letterari non avevano capito.
Pound aveva genialmente intuito che il vero conflitto è tra economia e finanza ed era giunto a raffigurare il conflitto come una battaglia tra Guelfi e ghibellini.
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angela-miccioli · 9 months
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Il culto della donna nuda è tipico del poeta. Con il nudo femminile, il poeta simbolizza talvolta la perfezione stessa della sua arte. Tutto questo va benissimo. Non dimenticate però che l'uomo realmente erotico, quando pensa alla donna, non dimentica mai il vestito.
"Vestirle e spogliarle: è questo il vero traffico dell'amore."
(Juan de Mairena)
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millelenzuola · 2 months
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E per la barca che è volata in cielo
Che i bimbi ancora stavano a giocare
Che gli avrei regalato il mare intero
Pur di vedermeli arrivare
Per il poeta che non può cantare
Per l'operaio che ha perso il suo lavoro
Per chi ha vent'anni e se ne sta a morire
In un deserto come in un porcile
E per tutti i ragazzi e le ragazze
Che difendono un libro, un libro vero
Così belli a gridare nelle piazze
Perché stanno uccidendo il pensiero
Per il bastardo che sta sempre al sole
Per il vigliacco che nasconde il cuore
Per la nostra memoria gettata al vento
Da questi signori del dolore
Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
Che questa maledetta notte
Dovrà pur finire
Perché la riempiremo noi da qui
Di musica e parole
Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
In questo disperato sogno
Tra il silenzio e il tuono
Difendi questa umanità
Anche restasse un solo uomo
Chiamami ancora amore
Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
Perché le idee sono come farfalle
Che non puoi togliergli le ali
Perché le idee sono come le stelle
Che non le spengono i temporali
Perché le idee sono voci di madre
Che credevano di avere perso
E sono come il sorriso di dio
In questo sputo di universo
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canesenzafissadimora · 5 months
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"La prima volta che ti sei spogliata avevi un paio di autoreggenti bellissime.
Mi hai detto: non ti ci abiturare.
E poi hai sorriso.
Ti ho risposto: potresti evitare di essere così tanto bella, quando sorridi?
No, hai proseguito.
Poi mi hai dato un morso sulla faccia.
Vorrei proporre al Nobel per la pace il suo
inventore.
L’inventore delle autoreggenti?
Lui.
Pensaci. Come si fa ad essere incazzati davanti ad una cosa tanto bella?
Ma è solo un elastico!
E quindi?
Gli elastici tengono su il mondo!
E poi Dalla diceva: "mi manca sempre l'elastico per tener su le mutande, cosicché le mutande al momento più bello, mi vanno giuuuu"
Vorrai mica far incazzare il Poeta Bologese! Soccia! E come si intitolava il brano?
Felicità!
Brava! Lo vedi!
Sei un idiota tu, lo sai vero?
Penso sia il più bel complimento che abbia mai ricevuto.
Ne ho anche altri.
Del tipo?
Con te non ho paura di fare espressioni strane.
Di stare in silenzio.
Di sbagliare.
Che cosa bella non aver paura di sbagliare.
Infatti.
Vorrei darti uno schiaffo sul sedere, posso?
Gli schiaffi sul sedere non si chiedono, si danno.
E se poi ti incazzi?
E’ proprio lì il rischio. Che fai?
Rischio.
Poi siamo rimasti in silenzio.
Senza paura di sbagliare.
Di fare facce strane.
La mia mano ancora sul tuo sedere.
Balliamo? Ti ho chiesto.
E la mano l’ho spostata sul fianco, voglio dire, per giusta causa.
Sembrava la scena di un film, la pagina di un libro, il battito d’un tempo fermo.
Un alfabeto sconosciuto da imparare.
L’inventore delle autoreggenti - ti ho sussurrato all’orecchio - sarebbe fiero di noi!
Sei un idiota tu, lo sai vero?
Penso sia il più bel complimento che abbia mai ricevuto.
Quando non si ha bisogno d'altro
la felicità
è tutto ciò che resta."
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popolodipekino · 7 months
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dimezzato(*)
Chi non ha mai avuto immaginazione, sentimento, capacità d'entusiasmo, di eroismo, d'illusioni vive e grandi, di forti e varie passioni, chi non conosce l'immenso sistema del bello, chi non legge o non sente, o non ha mai letto e sentito i poeti, non può assolutamente essere un grande, vero e perfetto filosofo, anzi non sarà mai se non un filosofo dimezzato, di corta vista, di colpo d'occhio assai debole, di penetrazione scarsa, per diligente, paziente e sottile, e dialettico e matematico ch'ei possa essere; non conoscerà mai il vero, si persuaderà e proverà colla possibile evidenza cose falsissime ecc. ecc. Non già perché il cuore e la fantasia dicano sovente più vero della fredda ragione, come si afferma, nel che non entro a discorrere, ma perché la stessa freddissima ragione ha bisogno di conoscere tutte queste cose, se vuol penetrare nel sistema della natura, e svilupparlo [...] Quindi si veda quanto sia difficile a trovare un vero e perfetto filosofo. Si può dire che questa qualità è la più rara e strana che si possa concepire, e che appena ne sorge uno ogni dieci secoli, seppur uno n'è mai sorto. [...] È del tutto indispensabile che un tal uomo sia sommo e perfetto poeta; ma non già per ragionar da poeta; anzi per esaminar da freddissimo ragionatore e calcolatore ciò che il solo ardentissimo poeta può conoscere. (Zib.. 1833-34 e 1838-39, 4 ottobre 1821) da R. Bodei, Leopardi e la filosofia
(*) il titolo originariamente sarebbe dovuto essere "come il visconte"
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“Il primo gesto di ogni vero viaggio ha qualcosa di lento. Non credete a chi si mostra deciso, privo di dubbi e incertezze. Nasconde sensazioni incomprensibili e contraddittorie. Lui stesso non vuole crederci: ha sognato e desiderato per mesi questo momento e ora come è possibile che non voglia più partire? E’ qualcosa di inspiegabile. Nasconde, dietro il sorriso, una stanchezza improvvisa, un indefinibile senso di solitudine. Nella sua testa stanno passando, come cavalli a galoppo, mille sagge ragioni che suggeriscono di non andare. La partenza è un momento di fine e di inizio. E’ necessario, credetemi, trovare coraggio. Occorre coraggio nel cancellare ogni dubbio e affrontare quel ‘momento di fare spazio al proprio sogno-bisogno’. E ne occorre tanto per sciogliere gli ormeggi e mollare la cima che ci tiene legati alla banchina. ‘Fa’ salpare il tuo sogno, ficcaci dentro la tua scarpa’, dice il poeta romeno Paul Celan. Non sempre è facile.”
Andrea Semplici, In viaggio con Kapuscinski. Dialogo sull’arte di partire
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