Tumgik
#binocolo
aitan · 1 year
Text
Tumblr media
Alex Colville, To Prince Edward Island, 1965 (painting)
Tumblr media
Wes Anderson, Moonrise Kingdom, 2012 (movie)
31 notes · View notes
luigiviazzo · 3 months
Text
Cetus la costellazione della Balena celeste ecce le coordinate per trovare nel firmamento le stelle di questo asterismo dell'autunno e dell'inverno: si devono collegare β (beta) a γ (gamma) del Grande Quadrato di Pegaso e poi, spostandosi di 33° verso sud-est, si giunge al centro di questa esteso gruppo.
0 notes
officialpenisenvy · 5 months
Text
un simpatico effetto collaterale dell'essere un fuorisede a cui piace fare serata è che ho visto termini praticamente a tutte le ore del giorno per un motivo o per un altro. ed è sinceramente bellissimo vedere la gente (i miei amici/i miei parenti/sconosciuti a caso sui social) che dice ah sì perché termini di notte non ci metterei piede nemmeno con le guardie giurate. della serie okay non è il posto migliore del mondo né di giorno né di notte ma manco a fa così è letteralmente un posto normale in cui devi stare un attimo accorto non è tor bella monaca non è il cesso di saw 2004 e non è il giardino delle delizie di bosch. ripiamose n'attimo
8 notes · View notes
criptochecca · 4 days
Text
Tumblr media
the devil works hard but the mimmo girls on twitter work harder
0 notes
im-tryingtoloveyou · 6 months
Text
Limone che non si fida di De Vrij is sooo me
0 notes
donaruz · 9 months
Text
Tumblr media
2 agosto 1980 ore 9,00
«Forza Carmelo! È ora di alzarsi, bisogna correre in stazione, c’è il treno che ci porterà da papà!»
«Uffa, va bene, mi alzo» Il piccolo Carmelo ancora frastornato per la giornata precedente dove aveva mangiato un buonissimo gelato e corso per le vie di Bologna come un giovane esploratore in una terra sconosciuta. Osservava tutto. Carmelo era alto, non dimostrava la sua giovane età e con quel bellissimo binocolo che gli aveva regalato suo zio e i pantaloncini corti era perfetto come ricognitore dell’ignoto. Aveva gli occhi azzurri, la mamma per scherzare diceva sempre che era figlio di qualche Dio dell’Olimpo greco; nessuno in famiglia aveva gli occhi azzurri. Da grande voleva studiare gli animali e girare il mondo alla scoperta di nuovi territori. Era un esploratore ancora prima di esserlo davvero.
Una semplice ma abbondante colazione e poi un bacio forte a Tobia, il cane. La strada è breve fino ai treni ma quella mattina i parenti devono portare la macchina dal meccanico, una vecchia fiat 127 ormai al termine. La decisione è presto fatta, si va in stazione a piedi, tanto il treno è alle 11, c’è tempo...
Carmelo è contento, ha visto una grande città del nord, piena di gente che corre, non ha capito il motivo ma si diverte a vederli indaffarati, al suo paese sono molto più tranquilli. Poi, finalmente, vede i treni. Che amore che ha per i treni! Ogni domenica il suo papà lo porta alla piccola stazione del paesello a vedere i treni che partono, ora anche lui potrà salire su quelle macchine meravigliose fatte di ferro e legno per ben la seconda volta nella sua vita.
10,20
«Mamma!, mamma mi piacerebbe tanto avere un amico cane, ma tanto tanto!»
«Va bene piccolo, vedremo, quanto torniamo a casa ne parliamo con papà e se lui è d’accordo andiamo al canile»
«Che bello!, che bello!, sono sicuro che il papà sarà d’accor……»
BUUUMMM!?!
«Mamma, mammaa, aiuto! Dove sei? Ho paura! è tutto buio, mamma aiuto è tutto buio..»
Suoni, strani suoni di ferro caldo. Un caldo feroce; gemiti che provengono dal treno di fronte ai binari, gemiti sempre più profondi e poi...urla disperate. Chi cerca la mamma, chi il fratello chi l’amico, la compagna, il figlio. Ma loro non sono più in stazione, sono stati sbalzati a 100 metri di distanza per l’onda d’urto. Come delle foglie strappate ai rami di un albero autunnale.
Poi il fumo si dirada e s’intravede il disastro.
«Mammaa!, dove sei? Dove sei?» Carmelo sembra un minatore appena uscito dalla galleria; la galleria più profonda del suo piccolo paese.
«Vieni piccolino, vieni in braccio, ti aiuto io!» Un ragazzo di 20 anni, una divisa da vigile del fuoco. Il ragazzo è nero come Carmelo, zoppica, ma continua a togliere pezzi di cemento dal piccolo corpo del bimbo. Solleva calcinacci pesanti e taglienti, rossi dal caldo; le sue mani ustionate, ma continua a spostarli. Alcuni giorni dopo venne ricoverato in ospedale per le ustioni. Perse tre dita di una mano.
«Chi sei? Dov’è la mia mamma?» Carmelo è sepolto da una montagna nata dalla violenza.
«Sono un amico della mamma… stai tranquillo»
«Ma cos’è successo?» La sua voce non è più quella di un giovane esploratore, ora è rauca, piena di polvere e distruzione.
«Niente, non è successo niente. Piccolo…non è successo niente»
Fine
In Italia non succede mai niente.
La Rosa dei venti, Il golpe borghese, piazza Fontana, Gioia Tauro, Reggio Emilia, Brescia, l’Italicus, Genova, Il rapido 904, Bologna, Ustica, Firenze, Milano; non sono niente. Non è successo niente. Non è STATO nessuno. In fondo qualche pezzente, qualche moglie di pezzente, qualche figlio di pezzente cosa volete che sia, incidenti di percorso; incidenti per una democrazia migliore, più libera, più ricca. In Italia non è mai STATO nessuno, una cena tra poteri, un brindisi e poi le direttive agli organi di informazione:
“Dovete dire questo, dovete dire quello, dovete dire che non è successo niente; arriva l’estate mandiamoli in vacanza tranquilli, poi, quando tornano, avranno dimenticato tutto”
Ma non avete preso in considerazione una cosa: voi! infami manovratori dietro le quinte, migliaia di occhi hanno visto, sentito, sanguinano ancora. Loro lo sanno chi è STATO. Potete manipolare tutto, cancellare tutto ma dietro il vostro secchio di vernice bianca democratica ci sono pareti rosse di sangue pulito.
Quelle non potrete mai più cancellarle.
-A Carmelo e a tutti i morti e feriti di quella mattina spensierata di un agosto solare-
(Breve parte dal racconto "Piccolo esploratore" contenuto nel libro "Stelle cannibali" ED. Il Foglio 2022)
73 notes · View notes
ilfascinodelvago · 1 year
Photo
Tumblr media
[Ma pure senza binocolo]
176 notes · View notes
ross-nekochan · 1 month
Text
Tumblr media
Pubblico questo commento di @voracita perché voglio mettere in chiaro una cosa, dato che mi viene detto sia da sconosciuti arrabbiati nei commenti di IG, sia dai miei amici più intimi (e che penso quasi tutti qui sopra pure pensano) ed è:
TORNARE IN ITALIA NON È UN'OPZIONE
Non sono pazza, ho i miei buoni motivi:
1. Sono in una METROPOLI che è tipo 15/20 volte Milano con delle possibilità (potenzialmente) INFINITE - un posto come si deve per me ci deve pur essere
2. Me ne torno in Italia e che faccio? A casa dei miei non ci vado e non ho intenzione di farmi mantenere da uno di quei 2 idioti (e non perché non voglio fare la mantenuta ma proprio perché non voglio vedere la loro faccia manco da un binocolo)
3. Pure se tornassi, ci ho messo 1 anno dopo la laurea per trovare un lavoro che mi prometteva l'indeterminato... torno per passare un altro anno a fare un cazzo?
4. Il mio obiettivo principale qui è diventare ancora più brava in giapponese fino a diventare ancora più fluente a livelli anche lavorativi perché poi questa è l'unica skill seria che potrò spendere in Europa, anche perché...
5. Qui sanno talmente male l'inglese che un europeo qualunque è considerato dieci volte meglio per un lavoro in cui serve l'inglese. In Europa siamo delle schiappe atomiche (e mi ci metto dentro io per prima, sebbene laureata pure in inglese) rispetto a molti altri paesi europei;
6. Ci sono mille altre soluzioni che potrei prendere: cambiare casa, cambiare lavoro nella stessa azienda (facendo sempre IT), cambiare dipartimento nella stessa azienda (facendo qualcosa fuori IT). Quindi diciamocela tutta: sono pure io cogliona perché ancora devo prendere una decisione perché preferisco piangere piuttosto che spendere un capitale per traslocare + l'IT mi fa solo schifo e me ne voglio andare quanto prima ecc ecc
7. Bonus: il progetto temporaneo è cercare lavoro come una pazza fino a Luglio. Se non lo trovo e sono ancora a lavorare qui, cambio casa costi quel che costi.
Detto ciò, questo post NON È una sorta di polemica o attacco direttamente rivolto a chi ha fatto il commento sotto al mio post, ma è rivolto a TUTTI, pure ai miei amici (a cui alcune cose sono state già dette) che mi menzionano il ritornare in Italia.
No, no e NO. Non adesso, almeno.
Concludo con: questi malati mentali ti danno 10 giorni di ferie pagate all'anno... ti pare possa esistere la malattia come la intendiamo noi? Peggio di un lusso.
Posso solo stringere i denti e augurarmi buona fortuna.
(Buonanotte che qui è già mezzanotte~)
13 notes · View notes
c3ss4 · 4 months
Text
almeno una volta al giorno penso alle mie passate frequentazioni e al fatto che abbiano fatto di tutto pur di impressionarmi. per farvi qualche esempio, manuèl in meno di un paio di mesi mi aveva regalato un diamante e una volta ricordo mi avesse portato in uno di quei ristoranti in cui i camerieri ti chiedono il nome “per rendere l’ esperienza più personale”. mi portava spesso al mare e non mi faceva mai alzare un dito. poi c’è stato luigi. una sera aveva ricreato la mia scena preferita del mio film preferito. mi aveva portato sul porto, aveva preso due pizze, un binocolo e ce ne stiamo stati lì, in silenzio, ad osservare le luci della città. mi comprava sempre il mio lambrusco preferito e cucinava per me. lorenzo non mi conosceva da nemmeno una settimana e si è fatto chilometri e chilometri solo per vedermi. ma nulla di tutto questo mi ha mai fatto scattare qualcosa. certo, ero lusingata. a volte intenerita. eppure sentivo che mancava qualcosa. a dire il vero mancava tutto. con pietro invece è venuto da sè. senza sforzi. passeggiavamo in tondo per ore e ore, parlando del nulla e ridendo per tutto. ci sedevamo su una panchina a fumare, oppure ci sdraiavamo sul prato e ci fissavamo in silenzio. avevo sempre una sensazione di svenimento quasi, una sorta di formicolio al petto che mi faceva sudare le mani e mi arrossiva le guance. una felicità contagiosa, che mi contorceva un po’ le budella e mi stringeva il cuore fino a farmi credere di non respirare. abbiamo aspettato sei uscite prima di poterci sfiorare. temevo che se mi avesse baciato sarebbe tutto finito. avevo paura che si tirasse indietro. non lo fece. continuava ad avvicinarsi ed io a nascondermi. entrambi ridevamo forte. “dove scappi?” mi diceva. e poi mi baciò, e facemmo l’amore sul prato bagnato. ero sporca di terra e si congelava, ma non potevo essere più felice.
15 notes · View notes
orotrasparente · 1 year
Text
faccio una promessa a me stesso, che un giorno in un modo o nell’altro manco dal binocolo devono vedermi quelli della mia famiglia
28 notes · View notes
mineestellepolari · 4 months
Note
Scopata di Natale?
Raga no niente pacco, niente banana, niente babbo, niente scopata, nada, zero, manco col binocolo.
8 notes · View notes
occhietti · 2 years
Text
LE 5 REGOLE DEL RISPETTO
1. NON INVIDIARE che magari una persona che ti sembra bella, fortunata, felice e perfetta sta attraversando una tempesta che tu non puoi vedere perché le tempeste dell'anima sono invisibili, a volte puoi scorgerle appena con il binocolo dell'empatia e dell'amore.
2. NON GIUDICARE che le apparenze non ti dicono nulla sul valore di una persona. La bellezza autentica sta negli sguardi, nei gesti, nelle emozioni, nella capacità di essere ogni giorno unico, prezioso, raro.
3. NON PRETENDERE DI SOSTITUIRTI AGLI ALTRI che ognuno agisce in un certo modo quando si trova in una certa situazione. Se tu in quella situazione non ci sei non puoi dire "al posto tuo avrei fatto così".
4. NON DERIDERE MAI, le persone hanno un mondo interiore fatto di equilibri instabili, di sogni, speranze, paure, battaglie e conquiste, un mondo a volte estremamente fragile che può creparsi e rompersi anche dopo un semplice "stavo solo scherzando!".
5. NON SENTIRTI SUPERIORE che nessuno è superiore. La vita non è una gara ma una corsa a ostacoli da percorrere sempre con i propri tempi e secondo le proprie capacità...
- Sabrina Ferri
161 notes · View notes
fallimentiquotidiani · 3 months
Note
Ma perché secondo te, la Gregoraci era affascinata da un vecchio panzone? Se non era per il conto in banca la vedeva con il binocolo. L' unica che ha fatto bingo è stata quella conduttrice incapace che l' ha data a Piersilvio che è pure bono
C'è da sempre nella società una forma di fascinazione verso il potere, che porta soldi, che porta sicurezza, che porta cibo per i figli.
Ovvio che esteticamente quel vecchio panzone fa schifo, ma è in una posizione sociale che ti permette di farti fare una vita diversa, più agiata, sia a te che ai futuri figli.
Questo affascina.
4 notes · View notes
noneun · 1 year
Text
Tumblr media
Venere (in alto) e Giove in basso (con i satelliti galileiani) visibili molto luminosi e in congiunzione (apparentemente molto vicini fra loro) durante il tramonto di questi giorni.
Ho scattato questa foto oggi (2 Marzo 2023) alle 19:35 e, secondo skyandtelescope.org, i satelliti di Giove sono, dall'alto in basso: Callisto, Ganimede, Europa e (dall'altro lato di Giove) Io. Ecco un ingrandimento.
Tumblr media
Già con un buon binocolo si possono vedere meglio che in questa questa foto.
34 notes · View notes
Text
“Lloyd, il giardino del vicino è più verde”
“Sir, lei è sempre un fine osservatore”
“Allora ho ragione! Non è solo per il fatto che lo vedo sotto la luce dell’invidia. È davvero più verde del mio!”
“Un dato oggettivo visto che il suo è rosso, sir”
“Rosso, Lloyd?”
“Certo, sir. Nel guardar crescere l’erba altrui non si è accorto che qui sono sbocciate le rose”
“Le rose…”
“Peraltro, se mi permette, le consiglierei di prendersene cura. Non vorrà che appassiscano prima del tempo…”
“Decisamente no, Lloyd. Tieni il binocolo e portami gli attrezzi”
“Con piacere, sir”
14 notes · View notes