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#brividi ogni volta
spettriedemoni · 1 year
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La forza e le lacrime per questa singola vignetta.
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louiseyesinsky · 11 months
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Comunque Chris Martin canta Pino meglio del resto d'Italia
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sonego · 2 years
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7, 20 and 40 :D
thank youuu ahana ily !! 💙
7. tell us a football club, that isn’t the one you support, that you like for no apparent reason
i have a few in serie a especially, particularly roma, atalanta and sassuolo!! sometimes i cheat on milan w them (never when they play us tho. obviously)
20. a club that you think should have a bigger number of fans on tumblr
already answered but another one is sassuolo like I KNOW it's a relatively irrelevant little club but . sometimes i need to have sassuolo content on my dash but most of the time i'd have to create it myself. how is that FAIR!
40. least favorite coach
sarri 😑 homophobic piece of shit the only club that fits him is that fascist hellhole lmao
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omarfor-orchestra · 2 years
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No it's ok if fine I'm fine
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sheislosingherself · 1 year
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e che se adesso tu ti fermi io non riesco più ad andare, camminare, muovermi di un metro, correre, scappare via per ritornare
e tu sei ritornata quella volta quando sapevi che davvero era finita, e mi dicevi “faccio schifo, è tutta colpa mia e non si può aggiustare”
volevo dirti che non è così
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unwinthehart · 4 months
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Ricordiamolo al mondo chi eravamo e che potremmo tornare: aka la settimana santa di Sanremo versione blahmoood
gli viene chiesto se dormono insieme (con la specifica, nella stessa stanza)
Blanco che ogni tanto dimentica la disposizione delle stanze
sempre Ricky che dice che comunque trova sempre il modo di rompere il cazzo ad Ale
Mahmood che perde dieci anni di vita ogni volta che lo vediamo
"Mammut a mammet"
"dillo però che mammut a mammet l'hai detto alla Corradini che lavora con noi, altrimenti pensano che sei impazzito"
Ricky in mutande
Ricky sul parapetto che sta per schiantarsi di sotto
Ricky nell'armadio di Ale
Ricky in mutande e in un carrellino del servizio in camera
giornalista chiama Mahmood principessa sul pisello
Mahmood sconvolto che lo ripete a Blanco: "Mi ha chiamato principessa sul pisello"
"Qual è il materasso più comodo?"
intervista in accappatoio dalla SPA
giornalista che gli chiede di dirsi qualcosa e allora Ricky dà appuntamento ad Ale alla suddetta SPA
Ale lo prega di mettersi almeno le mutande
Blanco non sa cosa sia una manicure "ma sicuramente non è al di sotto della cintura"
Brividi dal balconcino
"Sanremo in 3 parole?" "BACI TANTI BACIIIIII"
"io mi pensavo che era morto"
Michelangelo è praticamente in vacanza
LA PASSIONE DELL'AMICIZIA
"dite papalina!" " Eh ma l'ha già detto Sangiovanni"
"prima di salire ci diamo sempre un bacino, tipo quello della buonanotte"
"Bravo piccolino." "Piccolino? uhhhh piccolinooo 🎶"
Blanco che sogna di avere 3 fidanzate e lasciarle tutte
"un bacio alla mamma dov'è la mia mamma"
"eh la mia non sta quaaaaa"
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ilpianistasultetto · 4 months
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Ricordare riporta ad altri ricordi, diventa un gioco d'incastri. Un gioco di figure che si susseguono, di avvenimenti che vanno a finire in altri avvenimenti. Senza ricordi e' come non essere nati. Quindi, cerco sempre di non buttare niente fuori dalla mia finestra mentale. Metto tutto da parte per risentire, ogni volta che ricordo, i brividi delle cose andare storte o il bel tepore delle tante cose belle che la vita comunque regala. @ilpianistasultetto
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yomersapiens · 2 months
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Come sei arrivato a lavorare a vienna? Cioè hai proprio detto un giorno "mò vado a vienna" e se si come hai fatto poi (trovare lavoro ecc)? o lavoravi tipo in un azienda che ti ha messo lì...non so Anche perchè si sente spesso di gente che va a londra o in posti esotici, mi chiedevo se c'era un motivo particolare per Vienna
Più che altro, la domanda dovrebbe essere perché "vivere" a Vienna. Lavorare è un'altra cosa. Il lavoro succede, o capita, quando lo cerchi. O se hai studiato qualcosa di cui vai orgoglioso. Non è il mio caso. Se sei disposto a fare un po' di tutto e non hai una sola direzione in cui sei specializzato poi qualche soldo lo tiri su. E ok, non è un vivere seguendo le regole della società, non stai costruendo una vecchiaia e sognando la pensione, ma è un buon tirare a campare. Lavori quel che serve per tirare su una somma che pagherà un affitto e ti permetterà di mangiare e non metterai mai nulla da parte, eliminando sogni di famiglia o mutuo. Sono arrivato a Vienna quando mi stavo per affacciare verso i trenta. Non sai quanto ero spaventato. Un traguardo ridicolo ma avevo passato tutta la vita in un buco di città ed ero realmente convinto di essere un pesce grosso, in uno stagno piccolissimo. Sicuro che in un mare immenso sarei poi diventato un pesce enorme. Invece Vienna è stata molto utile per capire che le dimensioni, specialmente se sei un pescetto diciamo modesto, non contano per nulla. Non vali niente in ogni caso. Volevo lasciare l'Italia, Vienna è capitata. Sono cresciuto dove si parla tedesco, quindi la lingua era nel mio cervello, volevo impararla. Mio fratello si era trasferito qua da qualche anno e mi invitava spesso. Salivo per andare a vedere concerti, comprare schifezze al supermercato e per un periodo c'è stata pure una ragazza i cui capelli profumavano di buono. Poi l'ho vista come una possibilità per cancellare quello che ero stato per ventinove anni e ripartire da capo. Vienna non mi ha dato un lavoro, me ne ha dati molti, ma mi ha dato più che altro la possibilità di provare ad essere tutto quello che volevo. Ho svolto ogni tipo di mansione dalla più deprecabile alla meno riprovevole. Una volta pensa, ho persino lavorato per i ricchi. Ho fatto tutto pur di essere lasciato in pace. Questa pace che adesso mi va tanto stretta. Sono stato a Londra e per carità, bellissima se ti piace la cucina indiana, ma troppo caotica per me. Berlino uguale ma lì hanno la libertà sessuale espressa col lattice. Barcellona non ne parliamo, là la gente sorride per strada. Brividi. Vienna è grande quanto basta per non farti sentire in gabbia e vuota quel che serve per evitare di parlare con estranei. Vienna è decadente e ricca al tempo stesso. Vienna è sfarzosa e vomitevole. Il clima fa schifo ma oggi c'erano ventuno gradi e siamo a marzo e moriremo tutti e quando mi sono trasferito ricordo che era maggio e ancora nevicava mentre andavo in bici e aiutavo due messicani e un russo a fare traslochi, sottopagati in nero. Vienna mi mantiene da quando mi sono messo in testa di fare l'autore. Mi spiace un po', perché la sto illudendo. So che Vienna pensa che io e lei staremo insieme per sempre ma cara mia, non sei tu, manco il tuo clima avverso quanto la tua lingua o la tua schnitzel, sono io il problema. Sono passati undici anni e forse è il caso che io e te si frequenti altre città. O persone. Cioè vedi tu.
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diceriadelluntore · 2 days
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Storia Di Musica #325 - Family, Music In A Doll's House, 1968
L'edificio della copertina del disco di oggi è una casa. Ma di quelle delle bambole. È anche, come per una vera casa, un susseguirsi di ambienti legati, di storie. Il disco di oggi è, unanimemente, uno dei più particolari e preziosi dischi degli anni '60 e, aggiungo io, uno dei miei preferiti in assoluto. Tutto inizia a Leicester, inizio anni '60. Roger Chapman, che già ha qualche esperienza in piccoli gruppi, forma i Farinas, con suoi amici del Leicester Art College: Charlie Whitney, che suona la chitarra, Jim King che suona il sassofono, Harry Overnall e Tim Kirchin, quest'ultimo poi sostituito da Ric Grech. Registrano un primo singolo, per la Fontana, dal titolo You'd Better Stp / I Like It Like That del 1964, che ha un piccolissimo successo. Cambiano nome in Roaring Sixties e pubblicano un nuovo singolo, We Love The Pirates, nel 1966. A questo punto cambiano nome in Family, per l'abitudine di fare tutto insieme, e quando Rob Townsend sostituisce Overnall vanno a Londra. Qui in poco tempo si diffonde la notizia che in città c'è un gruppo che mischia in maniera totalmente innovativa blues, folk, jazz, e ha un cantante che ha una voce incredibile, calda, ruvida e trascinante. Nel 1967 pubblicano la loro prima grande canzone Scene Through The Eye Of A Lens, e firmano un contratto per la Reprise, etichetta fondata nel 1960 da Frank Sinatra, che cercava più libertà d'espressione dalla sua etichetta storica, la Capitol Records. Il disco di oggi, che esce nel 1968, fu il primo di una band Inglese distribuito negli Stati Uniti dall'etichetta (che nel 1968 faceva già parte della Warner Bros.).
Music In A Doll's House passerà alla storia già solo per il titolo: infatti uscirà poche settimana prima del disco dei Beatles che John Lennon voleva chiamare con lo stesso titolo (che riprende il famoso testo teatrale di Henrik Ibsen nel 1879). Lennon fregato dall'accaduto decise poi di pubblicare il loro ultimo lavoro, un disco doppio, con la copertina bianca semplice e dal semplice titolo The Beatles (capolavoro immenso della storia della musica). Quello che rende quest'album tra i più enigmatici e inventivi di quegli anni è che fu, all'atto pratico, l'anello di congiunzione storico-musicale per quello che pochi mesi dopo diventerà il progressive. Prodotto da Dave Mason dei Traffic (Inizialmente l'album avrebbe dovuto essere prodotto da Jimmy Miller, ma quest'ultimo era già impegnato nelle registrazioni di un altro capolavoro, Beggars Banquet dei Rolling Stones), il disco sciorina in 15 brani brevi (uno solo sopra i 4 minuti) una varietà incredibile di creatività, la musica della casa di bambole apre ogni volta stanze differenti: blues revival e canti gregoriani nella stessa canzone (la favolosa Old Songs New Songs), sanno giocare con il fascino dolciastro del r&b (Hey Mr Policeman), sanno suonare il miglior beat sound inglese, come i riferimenti a Kinks e Traffic di due gioielli come Me My Friend e la languida Mellowing Grey, passano con disinvoltura al folk rock (Peace Of Mind) senza disprezzare puntatine verso la psichedelia all'epoca nel fiore della sua potenza, con il sitar orientaleggiante di See Through Windows. E come dimenticare i violini e la voce "da brividi" che aprono The Voyage, prima di trasformarsi in un saltellante rock? O lo sgangherato God Save The Queen che chiude la circense 3 X Time? I brani sono intervallati da piccoli intermezzi strumentali, chiamati giustamente Variation: Variation On A Theme of Hey Mr. Policeman, Variation On A Theme Of The Breeze e Variation On A Theme Of Me My Friend. In Old Songs New Songs suonano non accreditati la band di Tubby Hayes, virtuoso del sassofono, e alcuni arrangiamenti per archi furono effettuati dall'allora 18enne Mike Batt, che diventerà in seguito grande produttore e per anni presidente dell'Industria Fonografica Inglese. La band gira a mille, usando strumenti all'epoca innovativi come il Mellotron suonato proprio da Dave Mason, il sassofono tenore e soprano di Jim King, il violino e il violoncello di Ric Grech (il quale l'anno dopo lascerà la band per suonare il basso nei Blind Faith assieme agli ex-Cream Eric Clapton e Ginger Baker e a Steve Winwood, in pausa dal suo progetto principale, i Traffic). Ma la vera bomba è la voce di Roger "Chappo" Chapman, un ruggito blues indimenticabile, dall'animalesca vocalità, che segnerà un'epoca, e farà moltissimi seguaci (Peter Gabriel dei Genesis, che nascevano proprio in quelle settimane, ne prenderà nota).
La carriera della band proseguirà per qualche anno ancora, fino al 1973, con grandi album (tra tutti Family Entertainment, Anyway e Fearless), con una delle copertine più belle degli anni '70 (il vecchio televisore anni '50, sagomato nell'edizione originale di Bandstand del 1972) e la nomea di band degli eccessi, idea questa che venne "prepotentemente" sottolineata dai racconti che una famosa groupie, Jenny Fabian, che nel suo romanzo Groupie non usò molta fantasia per nascondere i nomi dei nostri nel raccontare le pruriginose avventure dei nostri. L’ultimo concerto della Family avvenne al Politecnico di Leicester, il 13 ottobre del 1973, e si racconta che il party post concerto fu altrettanto memorabile. Degno finale di una delle più suggestive e talentuose formazioni musicali di quegli anni.
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lesbicona · 3 months
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comunque onda alta ogni volta i brividi che uomo davvero
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klimt7 · 3 months
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L'amor che move il sole e l'altre stelle
[ Dante, Paradiso XXIII, v.145 ]
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Perchè dietro questa ragazza
[ Angelina Mango ]
c'è una grande STORIA
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Sanremo 2007
LAURA VALENTE & PINO MANGO
I genitori di Angelina partecipano all'edizione di Sanremo 2007 e cantano il brano "Chissà se nevica"
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Anno 2014, 8 dicembre
Pino Mango durante il concerto a Policoro ( Matera) viene colto da malore e muore.
Poche settimane prima aveva confidato alla moglie Laura: "Cosa c’è di più bello che morire mentre fai musica davanti alla gente, e cioè mentre fai la cosa che ami di più in assoluto ?"
Anno 2019
La moglie di Mango, Laura Valente, ex cantante ed ex voce dei Matia Bazar, rilascia alcune interviste in occasione della pubblicazione del cofanetto con un volume contenente diversi scritti di Pino Mango, e il disco che rende omaggio alla sua intera carriera musicale.
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L'intervista alla madre, Laura Valente [2019]
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Anno 2024
Angelina Mango dopo aver partecipato alla edizione 2022 di "Amici", partecipa al Festival 2024 e trionfa con pieno merito sbaragliando avversari molto più noti e affermati di lei (Annalisa, Loredana Bertè, Mahmood, Emma, Fiorella Mannoia).
Nella serata di venerdì 9 febbraio con una esecuzione da brividi, che ha commosso tante persone sia in tv che nel Teatro Ariston di Sanremo, Angelina tributa un omaggio molto particolare, al padre Pino, eseguendo il suo brano "Rondine", in una versione del tutto inedita e con un nuovo arrangiamento curato da lei stessa e dal fratello maggiore Filippo (1995).
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Ecco, davanti ad una famiglia così, davanti ad un rapporto di questo tipo, davanti a una Storia del genere, le parole, tutte le parole possibili si diradano, rimpiccioliscono e infine scompaiono.
Resta solo un silenzio di ammirazione e commozione.
In ciò che ci è dato scorgere, io stesso, lo ammetto, fatico a trovare le parole.
Solo l'ascolto e il silenzio hanno senso.
Davanti a certi "miracoli'", ci si sente smarriti e disarmati. La commozione sommerge ogni cosa.
Una emozione che mi fa vedere la "magia" che sa trasformare le vite delle persone. Che può illuminarle!
E poi c'è la gratitudine per questa grande emozione che arriva a mostrarci, la trama di luce che attraversa ogni tempo e ogni spazio.
Le altre riflessioni e considerazioni, fatele Voi.
Io mi tengo stretta, questa emozione.
Pino Mango soltanto pochi anni fa cantava un brano: "L'amore è invisibile"...
Io per una volta, sento di doverlo smentire.
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Se siamo attenti, se impariamo a leggere e decodificare la realtà esterna, lo vediamo e lo sentiamo perfettamente, che l'Amore è l'energia, che innerva l'intero Universo.
Pino Mango, Laura, Filippo e Angelina stessa, ci tolgono ogni dubbio e incertezza al riguardo.
No. L'amore non è invisibile.
Lo possiamo annusare, fiutare nel vento e nel tempo, dentro le persone, in tutte le epoche.
Come un profumo di buono e di pulito, come un tepore di primavera, un sapore unico.
La magia che brilla negli occhi di chi è stato toccato da questo prodigio, arriva ovunque. È qualcosa di potente. Arriva a contagiarci e a cambiare, il nostro stesso modo di guardare il mondo.
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omarfor-orchestra · 1 month
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Comunque nella scena dell'ospedale Clara the strongest soldier io sarei ven[SPARO]
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sofysta · 7 months
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Ogni volta che ascolto questa canzone di Dalla mi vengono letteralmente i brividi
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sono4ri · 16 days
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Io li amo i miei amici. Di loro non so tutto quanto e non li vedo nemmeno spesso. Ma sono pazzi, totalmente squilibrati, so artisti. C’ hanno sempre uno spettacolo da mettere in piedi e un rave party a cui andare che, al contrario, li butta giù per giorni. A volte fanno gite per i boschi e vivono cose estreme, scavalcano recinti, si addormentano in luoghi da brividi. Con loro, però, a me piacciono le serate semplici, dove litigano perché nello scolapasta adibito a ciotola, Valerio c’ha buttato 2 sacchetti di patatine di diverso gusto e ormai le ha rese indistinguibili. Ogni volta che passo per Roma, stanno lì come un monumento, emanando la granitica certezza che ti accoglieranno sempre allo stesso modo. Mi abbracciano, mi prendono in giro per la parlata toscana e mi portano a casa loro, al riparo dal tran tran della città frenetica. Lì mi raccontano cose che a me paiono capitoli di libri fantasy; strabuzzo gli occhi come una bambina. Dopo alcune chiacchiere, a na certa, parte il “famo du spaghi co’ quer che se trova ndispenza” e io stappo il mio vino (quello bbono che posso portà solo io). Siccome non abbiamo tanto tempo e dobbiamo esaurire le nostre trame in poche ore, si va al cuore delle cose, si ride tanto, e quando ci si ferma, stare zitti non crea punto imbarazzo . L’idillio dura finché qualcuno (di solito Valerio) non emerge pe di na cazzata che popo nun ce stava e allora veggiuro che è na bellezza fa sta vita qua.
NB: Solo con Valerio ed Emanuele posso fa n’aperitivo in terazzo co du carzini a stende sur filo.
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dottssapatrizia · 1 year
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VIZIAMOCI...
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Il sesso, quello bello, quello pieno, quello vivo, quello forte, quello che ferma il tempo e raddoppia i sensi, quello che fa volare, quello dove il respiro arriva fino allo stomaco per sbocciare in ansimo, dove gli occhi penetrano l'anima, dove ci si confonde, ci si sfiora tra delicatezza e possessione, dove il piacere dell'altro è estasi nelle vene e nello spirito, dove ogni brivido rigenera, dove la ragione lascia posto alla follia del desiderio puro, dove ogni pulsazione è il sapore di essere se stessi e viene accolto con adorazione da chi è lì e ti stringe le mani, ti graffia la pelle e ti rende per un istante divina...dove l'essenza dell'altro è oro colato e s'insinua tra i pori facendoti volare...tra i profumi mischiati, l'umido del desiderio tra le linee del corpo, le labbra aperte che catturano gli occhi ed i lineamenti...dove la libidine è maestra, la tenerezza madre, dove si diventa tutt'uno, dove si è tutto: puttana, donna, amante, bambina, ingenua, schiava, padrona, devota, adorata...dove si è liberi di spogliarsi di ogni velo ed ogni volta far leccare un proprio segreto sapendo che verrà cullato, che verrà gustato...dove ogni volta ti sazi di un pò d'anima altrui attraverso tocchi che invaghiscono la pelle, succhiando fuori ogni sorta di sensazione...
M'immergo in noi con il fiato spezzato e mi travolgi tra mani strette ed il gusto di te.......mi sciolgo...agganci i fremiti sfiorandomi i brividi...
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yomersapiens · 1 year
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Tumblocalypse
- Da quanti anni sei chiuso qua dentro? - Saranno più di quindici. - E nessuno è mai riuscito ad entrare? - Ci provano sempre. Cambiano aspetto. Nome. Tipologia d'attacco. Li ho studiati tutti. Ho visto vecchi amici cadere e prendere il loro posto. Si reinventano, ma qua dentro non entreranno mai. È l'ultima barricata.
Mi avvicino alle assi di legno inchiodate davanti a quella che sembra essere stata una porta, una piccola fessura mostra quello che c'è fuori. Sono tantissimi, alcuni sono corpi nudi, portatori di seni enormi creati per attirare l'attenzione. La maggior parte sono pagine vuote, facce numeriche con nomi umanoidi. - Saranno migliaia... centinaia di migliaia... - Continuano ad aumentare. Si mettono qua fuori e aspettano di seguirmi. - Riesci a bloccarli tutti? - Ci provo, ma sta diventando impossibile, non riesco più a distinguerli da quelli veri, guarda laggiù - Indica una ragazza vestita in stile anime che urla sbracciandosi, sembra in pericolo. - Dobbiamo aiutarla! Non è una di loro! - È qui ti sbagli! Hanno capito come fare, si stanno evolvendo. Lei è esattamente come tutti gli altri, se non peggio, perché crede di essere umana. - Come diavolo è possibile? - Da quando è arrivato lui, tutto è cambiato. - Lui chi? - Non lo vedo da un po' ma prima era qua fuori ogni giorno. L'uomo giallo, dalle orecchie a punta. Sembrava un mostro creato dalla mente malata di un disegnatore giapponese. È stato lui a raggrupparli, loro lo seguivano mentre ripeteva pika-pika. Ho ancora i brividi a pensarci. Quegli occhi minuscoli e neri mi perseguitano. - Che fine ha fatto? - Una volta radunato il suo esercito si è nascosto, penso sia laggiù, in un castello. - Da quanto non mandi un segnale verso l'esterno? - Ho provato a postare una settimana fa, una gif, ma nessuno sembra averla notata. - Quindi potrebbe non esserci più nessuno di vivo davvero qua fuori. - Talvolta ricevo un segnale da parte di un gruppo che vuole insegnarmi come essere un dinosauro. - L'ho ricevuto anche io, è stato terribile, sembrava divertente e invece... - Invece era solo un altro stratagemma architettato da pika-man. - Così si chiama? - Così abbiamo cominciato a chiamarlo noi della resistenza. - Cosa fate voi di preciso? - Alcuni scrivono. Pensieri. O hanno bisogno di compagnia. Alcuni si confessano. Pochi creano. Sempre meno. Altri mandano fotografie. Didascalie. Citazioni. Ogni tanto un messaggio anonimo, una risposta secca per chiudere il discorso. Potrebbe non essere qualcuno di reale, potrebbe essere uno di loro. - Chiedono aiuto? - No, in genere chiedono foto piedi. - Ah. E i troll? - Ci sono ancora ma stanno tra di loro. Quando serve li distraiamo con una nuova teoria complottista che li tiene impegnati per mesi. - Quindi di attivo, non fate nulla? - Non ha senso. Guarda fuori. Sono in troppi. Hanno vinto loro. Questo posto è in mano ai bot adesso. - È un peccato. - Lo è, ma guarda che tette hanno alcuni. - Sono davvero fatte benissimo. - Le hanno studiate per anni e ci sono riusciti, meglio delle originali. - E quindi che farai, li lascerai entrare? Cederai anche tu? Mollerai tutto? - Ogni tanto, quando ho voglia, lancerò un segnale. Qualcosa di breve magari. Una battuta o una frase romantica del cazzo, come quelle che scrivevo una volta. - Niente più photoset? - Sono troppo vecchio per quelle cose. Ci sono persone bellissime e preferisco guardare loro. Poi ho paura di essere utilizzato. Studiato. Copiato. Riprodotto. Clonato. - Potrebbero farlo? - Oramai non mi sorprendo più di nulla... - Senti ancora qualcuno della vecchia guardia? - Ogni tanto l'anziano dottore grigio rimette in funzione il segnale morse. Mi manda un audio lungo una decina di minuti fatto di bip biiip.
Delle urla spaventose provengono da fuori. Corriamo alla porta per guardare che accade ma un fascio di luce intenso quanto un laser ci acceca. - Cosa sta succedendo??? - Non lo so!!! È terribile!!! - È tornato pika-man??? - Forse è lui! Ma non vedo più niente!!! - Corri a prendere dell'acqua, c'è una tinozza piena vicino alle bozze salvate. Bagnati il viso. Torno a vedere ma tutto è offuscato, le urla sono finite. C'è una strana calma nell'aria. Odore di sangue e brandelli di bot porno ovunque. - Non è stato pika-man. Questa non può essere opera sua. - È allora di chi diavolo si tratta? - Guarda! Laggiù! su quel cavallo! - È la signora bianca! Quella della profezia!!! - Non può essere vero. È solo una leggenda... - È lei! Guardala! Imbraccia la lunga spada argentea! È stata lei! È venuta a liberarci! - Vuol dire che, possiamo uscire? Te la senti? - Non so se sono capace. Da quanti anni è che parlo da solo? - Ho perso il conto. - Dobbiamo uscire. Unirci a lei. Insieme forse possiamo farcela a sconfiggere pika-man. - Scrivi all'anziano dottore. Smetto di guardarmi allo specchio e parlare al mio riflesso. Inizio a togliere i chiodi dalle assi sulla porta. È arrivato il momento di fare qualcosa.
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