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#i brividi che ho ogni volta che la vedo
omarfor-orchestra · 2 months
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Comunque nella scena dell'ospedale Clara the strongest soldier io sarei ven[SPARO]
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yomersapiens · 1 year
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Tumblocalypse
- Da quanti anni sei chiuso qua dentro? - Saranno più di quindici. - E nessuno è mai riuscito ad entrare? - Ci provano sempre. Cambiano aspetto. Nome. Tipologia d'attacco. Li ho studiati tutti. Ho visto vecchi amici cadere e prendere il loro posto. Si reinventano, ma qua dentro non entreranno mai. È l'ultima barricata.
Mi avvicino alle assi di legno inchiodate davanti a quella che sembra essere stata una porta, una piccola fessura mostra quello che c'è fuori. Sono tantissimi, alcuni sono corpi nudi, portatori di seni enormi creati per attirare l'attenzione. La maggior parte sono pagine vuote, facce numeriche con nomi umanoidi. - Saranno migliaia... centinaia di migliaia... - Continuano ad aumentare. Si mettono qua fuori e aspettano di seguirmi. - Riesci a bloccarli tutti? - Ci provo, ma sta diventando impossibile, non riesco più a distinguerli da quelli veri, guarda laggiù - Indica una ragazza vestita in stile anime che urla sbracciandosi, sembra in pericolo. - Dobbiamo aiutarla! Non è una di loro! - È qui ti sbagli! Hanno capito come fare, si stanno evolvendo. Lei è esattamente come tutti gli altri, se non peggio, perché crede di essere umana. - Come diavolo è possibile? - Da quando è arrivato lui, tutto è cambiato. - Lui chi? - Non lo vedo da un po' ma prima era qua fuori ogni giorno. L'uomo giallo, dalle orecchie a punta. Sembrava un mostro creato dalla mente malata di un disegnatore giapponese. È stato lui a raggrupparli, loro lo seguivano mentre ripeteva pika-pika. Ho ancora i brividi a pensarci. Quegli occhi minuscoli e neri mi perseguitano. - Che fine ha fatto? - Una volta radunato il suo esercito si è nascosto, penso sia laggiù, in un castello. - Da quanto non mandi un segnale verso l'esterno? - Ho provato a postare una settimana fa, una gif, ma nessuno sembra averla notata. - Quindi potrebbe non esserci più nessuno di vivo davvero qua fuori. - Talvolta ricevo un segnale da parte di un gruppo che vuole insegnarmi come essere un dinosauro. - L'ho ricevuto anche io, è stato terribile, sembrava divertente e invece... - Invece era solo un altro stratagemma architettato da pika-man. - Così si chiama? - Così abbiamo cominciato a chiamarlo noi della resistenza. - Cosa fate voi di preciso? - Alcuni scrivono. Pensieri. O hanno bisogno di compagnia. Alcuni si confessano. Pochi creano. Sempre meno. Altri mandano fotografie. Didascalie. Citazioni. Ogni tanto un messaggio anonimo, una risposta secca per chiudere il discorso. Potrebbe non essere qualcuno di reale, potrebbe essere uno di loro. - Chiedono aiuto? - No, in genere chiedono foto piedi. - Ah. E i troll? - Ci sono ancora ma stanno tra di loro. Quando serve li distraiamo con una nuova teoria complottista che li tiene impegnati per mesi. - Quindi di attivo, non fate nulla? - Non ha senso. Guarda fuori. Sono in troppi. Hanno vinto loro. Questo posto è in mano ai bot adesso. - È un peccato. - Lo è, ma guarda che tette hanno alcuni. - Sono davvero fatte benissimo. - Le hanno studiate per anni e ci sono riusciti, meglio delle originali. - E quindi che farai, li lascerai entrare? Cederai anche tu? Mollerai tutto? - Ogni tanto, quando ho voglia, lancerò un segnale. Qualcosa di breve magari. Una battuta o una frase romantica del cazzo, come quelle che scrivevo una volta. - Niente più photoset? - Sono troppo vecchio per quelle cose. Ci sono persone bellissime e preferisco guardare loro. Poi ho paura di essere utilizzato. Studiato. Copiato. Riprodotto. Clonato. - Potrebbero farlo? - Oramai non mi sorprendo più di nulla... - Senti ancora qualcuno della vecchia guardia? - Ogni tanto l'anziano dottore grigio rimette in funzione il segnale morse. Mi manda un audio lungo una decina di minuti fatto di bip biiip.
Delle urla spaventose provengono da fuori. Corriamo alla porta per guardare che accade ma un fascio di luce intenso quanto un laser ci acceca. - Cosa sta succedendo??? - Non lo so!!! È terribile!!! - È tornato pika-man??? - Forse è lui! Ma non vedo più niente!!! - Corri a prendere dell'acqua, c'è una tinozza piena vicino alle bozze salvate. Bagnati il viso. Torno a vedere ma tutto è offuscato, le urla sono finite. C'è una strana calma nell'aria. Odore di sangue e brandelli di bot porno ovunque. - Non è stato pika-man. Questa non può essere opera sua. - È allora di chi diavolo si tratta? - Guarda! Laggiù! su quel cavallo! - È la signora bianca! Quella della profezia!!! - Non può essere vero. È solo una leggenda... - È lei! Guardala! Imbraccia la lunga spada argentea! È stata lei! È venuta a liberarci! - Vuol dire che, possiamo uscire? Te la senti? - Non so se sono capace. Da quanti anni è che parlo da solo? - Ho perso il conto. - Dobbiamo uscire. Unirci a lei. Insieme forse possiamo farcela a sconfiggere pika-man. - Scrivi all'anziano dottore. Smetto di guardarmi allo specchio e parlare al mio riflesso. Inizio a togliere i chiodi dalle assi sulla porta. È arrivato il momento di fare qualcosa.
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io-e-la-mia-mente · 6 months
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L'attesa prima dell' "estensione" del capezzolo
Già il titolo è tutto un programma .. cosa dire quando il capezzolo è un tuo grande punto debole per sensibilità ? e cosa fare quando è pure godereccio alle stimolazioni labiali e non solo .. ? e cosa ancora fare quando è pure parecchio sensibile al dolore ma al contempo desideroso di sentirlo , e ancora , allo stessissimo tempo , cosa fare quando il corpo cerca di allontanarlo dal tormento , scostandosi , appena gli occhi lo avvertono dell'imminente avvicinarsi del suo amato aguzzino ? che dire .. ho scelto un Padrone a cui piace tormentare , giocare , e trastullare i capezzoli , nonchè impastare per bene le mie .. ops.. Sue , mammelle .. quando vedo che si avvicina mi vengono i brividi su tutto il corpo perchè già so che finirà con il solleticarli e all'improvviso, quando meno me lo aspetto , una grande tirata con rotazione , forte, da farti uscire un grande urlo , ma strozzato , non acuto , perchè non è un gesto della durata di un secondo, non di due secondi, si parla di molti , lunghi , infiniti momenti , dove dimenarsi accentua solo il dolore e dove non muoverti è praticamente impossibile , una combo impressionante che mi rapisce il cervello ogni volta che il seno è Sua completa disposizione .. E come non ammettere che aspetto tutto questo ogni volta che sono davanti a Lui ? Come fare a non ammettere che in certi punti del mio corpo avvengono reazioni chimiche che vorrei avere ogni secondo di ogni ora ? Tremo quando si avvicina , gode quando vede che cerco di ritrarmi quando fa anche solo un cenno di voler fare quello che so procurargli immenso piacere .. smetterò mai di cercare di scappare da tutte queste sensazioni ? no .. non smetterò mai perchè è bello sapere che gli piace anche questo ... Le emozioni che mi fa sentire sono quelle poi a Lui trasmetto e sono linfa per entrambi .. è il mio adorato Padrone, che ha rapito il mio corpo , incatenato la mia mente mentre il mio animo cerca costante rifugio in Lui
Tua schiavetta
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3l3na97 · 5 months
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… Questa, questa va a tutti quelli che conoscono una persona
Che lascia lo stampo, eh sì
Lascia lo stampo anche in poco tempo
(Lascia lo stampo anche in poco tempo, pochissimo)
A volte capita
Conosci una persona e subito ti ci affezioni
Insomma, ti piace, ti prende
Ecco questa, questa va a te
Non farò il tuo nome, ma capirai
Grazie di tutto, ciao
… You give me your smile
You give me your eyes
And I give to you my heart
Listen me
You don't say me
Because, because
… Ricorderò il tuo nome ben impresso nella mente
Questo perché sei stato l'unico fra tante
L'unico davvero che in un solo sorriso
Ha scolpito nella mente un pensiero deciso
Lo dico sincero perché già mi manchi
Resterei qui a guardarti anche ad occhi stanchi
Sulla ringhiera di questo strano posto
Vedo soltanto te ballare, non vedo più il resto
È incredibile pensare che in così poco tempo tu
Renda una donna pienamente contenta
Non farò il tuo nome, ma tu hai già capito
Non dirò quanto bene tu mi hai già scolpito
Passano i giorni, ma non cambio idea
Ti vorrei solo mio,quasi fossi un dio
Passano i giorni e rimango convinto
Che in fondo, o in parte, qualche cosa ho già vinto
Forse la paura di una nuova delusione
Può far sì che tu non ti affezioni alle persone
Non lasciare che rabbia e qualche vecchio rancore
Non facciano uscire ciò che di buono hai nel cuore
Lasciati andare alle persone un po' care
Lo scoprirai piano piano se davvero son rare
Se non rischi un po' non lo potrai mai sapere
Se ti sei circondato di persone sincere
… Tu dammi spazio
Io ti prometto
Che ad ogni gesto
Io starò attento
Sarai al centro dei miei pensieri
Non voglio tu diventi un ricordo di ieri (Mai)
E dammi adesso un altro sguardo
Quello potente, sì
Di quel bel giorno
Un tuo sorriso sincero e puro
Che scioglie di botto anche il cuore più duro
… You give me your smile
You give me your eyes
And I give to you my heart
Listen me
You don't say me
Because, because
… E a volte lascio aperta la porta di cameretta
Sperandoti arrivare, magari di tutta fretta
Non pretendo nulla, non pretendo tanto
Voglio solo avere il mio principe qui al mio fianco
Tu mi sembri sincero, metterei me stessa in gioco
E se magari mi sbaglio, avrò giocato col fuoco
Mi dispiace magari se son troppo sincero
È che purtroppo credo ancora nell'amore, quello vero
Quella sera quel sorriso e quello sguardo l'ho cercato, tu ballavi
Io incantato
È bastato un momento, un momento soltanto
Per desiderarti, ma davvero tanto
Io lo so che hai paura, con mille perché
Ma davvero non voglio fare a meno di te
Tu mi piaci tanto, voglio viverti intenso
E pazienza alle pare che ogni giorno ripenso
Ora ti prego, non mi scappar via
Non avere paura di questa piccola pazzia
Perché in fondo la vita si vive rischiando
E con te il passato lo sto allontanando
Finalmente stasera primo appuntamento
Sembro quasi una bambina, non ci sto più dentro
Sono mille i pensieri e le cose da dirti
Ma so già che i silenzi saranno frequenti
Quasi l'imbarazzo sparisce nel vederti
Perché subito affiora la voglia di averti
Un abbraccio spontaneo che parla da sé
Questo è il primo contatto che ho avuto con te
Sfioriamoci le mani come per l'ultima volta
Ora baciami, ti prego, poi rifallo un'altra volta
Sento brividi leggeri, ti prego, non ti fermare
Oddio, quanto adoro il tuo dolce ansimare
… You give me your smile
You give me your eyes
And I give to you my heart
Listen me
You don't say me
Because, because
… Listen me
You don't say me
Because, because
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franronc · 1 year
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Oggi mi è successa una delle cose più pazzesche di tutta la mia vita.
Davvero, sono ancora qui mezzo tramortito, e sono passate ore.
Soprattutto mi sembra incredibile sia successo proprio a me.
Non so nemmeno se raccontarla, perché sono il primo che fa fatica a crederci.
Faccio una premessa, prima: per proteggere il ragazzo e la scuola, non dirò dove è successo. Le insegnanti e il personale sanno, erano lì, hanno visto. E tanto basta.
Dunque, per tanti motivi, spesso mi capita di visitare scuole che non sono la mia.
Stavolta non dovevo incontrare studenti, ma sistemare delle cose burocratiche. Era la terza volta che tornavo lì, perché le altre due volte c'era sempre qualcosa che mancava. Meglio non riferire in questa sede le parole che mi si materializzavano in testa ad ogni: "Mi spiace, deve tornare".
Ma vedi il destino, a volte.
Oggi pioveva. Vado, per la terza volta. Ma quando arrivo lì, all'ingresso, vedo una cosa talmente assurda da non sembrare vera.
Un ragazzo, in piedi, sul tetto.
Oh io lo so che sembra incredibile, che questo sia successo proprio a me dico, ma è davvero accaduto.
Cerco di parlargli, di capire cosa stia succedendo. Forse, penso, è un ragazzino con delle problematicità, forse ha un insegnante con lui, non lo so, non capivo.
No, non c'era nessuno.
Lui, non rispondeva.
Sembrava assente, quasi spiritato.
Io in piedi sotto la pioggia a guardarlo. A cercare di stabilire un contatto. Ma lui non mi vedeva neanche, si sporgeva, cercava di capire - credo - quanto alto era da lassù.
Dopo cinque minuti che mi sono sembrate cinque ore, ecco che qualcuno da dentro la scuola si accorge di questa strana figura - io - in piedi davanti all'ingresso, sotto la pioggia.
Faccio dei cenni, venite fuori!, dico, e bisbiglio cosa sta succedendo, non voglio che lui mi senta.
Un'impiegata della scuola esce. Rimane paralizzata, come me. Riusciamo ad avvisare le insegnanti in qualche modo.
Una di loro lo raggiunge, scavalca la finestra come deve aver fatto lui, sale sul tetto.
Lui ancora non parla, con nessuno. Poi dopo dieci minuti buoni, finalmente riescono a convincerlo a rientrare.
Io respiro, per la prima volta dopo non so quanto. Faccio per tornare a casa.
Tutto è bene quel che finisce bene.
Mi chiamano, però.
Vogliono che veda il ragazzo.
È in uno stanzino, tutte le prof intorno.
Mi siedo di fianco a lui, ancora zero parole, mutismo assoluto.
Dopo un po', salta fuori che gli piace disegnare. Gli dicono che io sono uno scrittore, questa cosa lo colpisce, forse.
Comincia a dire qualcosa. Fa disegni comici, dice.
E poi racconta perché era sul tetto.
La prof lo insulta sempre, dice.
Gliela butto lì, potrebbe fare dei disegni della sua prof, per sfogare la sua rabbia magari.
Fa sì con la testa.
E alla fine un'ultima cosa, una che mi apre il cuore in due.
Sono in piedi, sto andando via, siamo solo io e lui nella stanza ora.
E lui dice, con un filo di voce:
"Grazie per essere rimasto con me".
Ho i brividi solo a pensarci.
Penso alla sua famiglia. Ai suoi insegnanti. A quello che sarebbe potuto succedere, se un tizio non fosse passato lì sotto per caso.
Il prossimo che mi dice che fare gli insegnanti è facile è una pacchia e non si lavora niente e tre mesi di vacanza, gli racconto questa storia.
Enrico Galiano
"Prima è un puntino, poi lo metto a fuoco. Un uomo mi sta fissando di sotto, immobile. Dapprima mi guarda in silenzio, poi comincia a parlarmi. Non ho voglia di parlare. È quasi ridicolo così zuppo di pioggia, ma ho altro a cui pensare, tipo i motivi che mi hanno spinto fino a qui. L'uomo zuppo di pioggia non mi molla, lo vedo gesticolare appena e dopo pochi istanti qualcuno mi chiama. Mi pregano di rientrare, come se interessasse a qualcuno. A nessuno interessa di me. Lo sguardo dell'uomo zuppo di pioggia mi si para davanti. Non so chi sia, ma è rimasto lì. Lui è rimasto lì. Per me. Faccio quei pochi passi che mi separano dalla finestra e in un batter d'occhio mi ritrovo in uno stanzino accerchiato dai prof. Domande domande domande. Stupidi tutti. A un tratto entra lui, l'uomo zuppo di pioggia. Ha la giacca bagnata, quando si siede alcune gocce raggiungono il mio viso. Mi dicono che scrive, fa lo scrittore. Dev'essere bravo con le parole, ma mi ha agganciato col suo silenzio e il mento in alto. Allora parlo io. Escono parole un po' così, sono più bravo a esprimermi coi disegni. Lui mi propone di sfogare la mia rabbia su un foglio, di imprimere il mio dolore su carta. Funziona. Forse per quello si scrive o si disegna. Per sfuggire, per alleggerirsi. Semplicemente per vivere. L'uomo della pioggia fa per andarsene, probabilmente ha una famiglia, un figlio del quale occuparsi e al quale dare consigli. "Grazie di essere stato con me" mi esce di getto. L'uomo della pioggia mi sorride. Il primo sorriso che ricambio dopo tanto tempo."
Simona Fruzzetti
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seoul-italybts · 1 year
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[✎ ITA] VOGUE Korea : Intervista - JIMIN Ci Parla Delle Cose Che Lo Rendono 'Jimin' | 15.03.23⠸
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JIMIN ci parla delle cose che lo rendono 'Jimin'
Il mondo di Jimin è trasparente eppure solido.
Vogue Korea ha fatto una chiacchierata a cuore aperto insieme a lui su 13 argomenti diversi
__ di DAHYE KIM e GAYEONG RYU
🗞 Originale KOR 📷 | Twitter
I BTS sono diventati alcuni tra i musicisti più grandi del 21° secolo.
Jimin, icona globale nonché nuovo volto di Tiffany & Co. ha incontrato Vogue Korea.
Essere il Nuovo Volto di Tiffany & Co.
“Sono davvero onorato di unirmi a Tiffany & Co. in qualità di nuovo brand ambassador. Accolgo sempre con entusiasmo ogni nuovo incontro o sfida. È ciò che mi tiene con i piedi per terra, dandomi un certo senso di responsabilità. Non vedo l'ora di costruire una partnership reciprocamente positiva con il brand, nei giorni a venire. Il più delle volte prediligo abiti ed uno stile più semplici e la Collezione Tiffany T’, che ho potuto indossare per il recente servizio fotografico con Vogue Korea, ha catturato la mia attenzione. Mi piace molto la loro estetica cool e chic.”
FACE, il Mio Primo Album Solista
“Per quest'album, ho cercato di esplorare a fondo la mia interiorità ed identità e di essere il più onesto possibile. È per lo più basato sulle mie esperienze personali, ma spero che coloro che lo ascolteranno potranno riconoscervisi a loro volta e trarne conforto. Da qualche parte, mi sembra d'aver detto che le canzoni scritte da RM per il suo album solista, Indigo, rilasciato a fine anno scorso, mi hanno fatto venir voglia di andare a fare un giro in bici. Se ascoltate l'album di RM mentre vi dirigete, in bicicletta, verso il vostro caffè preferito, e poi ascoltate il mio album quando siete lì, penso la vostra sarà una giornata perfetta. È una promessa!”
Un Momento Indimenticabile a New York
“Mi ricordo ancora perfettamente la nostra esibizione al Citi Field stadium di New York, nel 2018, in occasione del tour "BTS : Love Yourself". È stato un concerto davvero imponente. Se ripenso a come 40.000 fan da tutto il mondo si siano riunitə lì per cantare insieme a noi le nostre canzoni – tutte in coreano -, mi vengono ancora i brividi. Noi che cantiamo e balliamo insieme alle/i nostrə fan è ciò cui vorrei la gente pensasse, quando sente il nome BTS.”
Il Mio Idolo
“Ho avuto l'opportunità di partecipare a ‘Vibe’, il nuovo singolo di Taeyang [membro del gruppo K-pop dei BigBang], il quale ammiro fin da quando ero piccolo. Questa collaborazione ci ha permesso di incontrarci faccia a faccia per la prima volta e sono lietissimo d'aver constatato che il mio idolo è ancor più figo di quanto già non immaginassi. Desidero seguire il suo esempio. Questo featuring, inoltre, è stato l'opportunità per riflettere sull'album solista cui stavo già lavorando. No, non ho chiesto a Taeyang alcun consiglio. Preferisco limitarmi a farglielo ascoltare, una volta finito.”
Ciò Che Dico a Me Stesso
“Cerco sempre di ricordare a me stesso che sono veramente fortunato e posso essere felice di esser circondato da tante persone che mi aiutano a brillare, inclusi gli altri membri dei BTS, lo staff e la crew del nostro gruppo, nonché le/i mie/i fan. Più me lo ripeto, più mi sento sicuro. Traggo moltissima energia e motivazione dal mix di senso di responsabilità dato dall'essere un membro dei BTS, di gioia per il tempo trascorso insieme agli altri compagni di gruppo e di gratitudine nei confronti dei/lle nostrə incrollabili fan.”
La Sincerità Espressa in “Promise”, il Primo Brano Che Ho Composto
“È una canzone che ho scritto nel 2018 come promessa a me stesso di non dimenticare mai le innumerevoli persone che mi amano e supportano in ogni modo possibile. Dato che abbiamo ricevuto diverse richieste da parte dei/lle fan, che ricordano ed apprezzano la canzone, ho deciso di rilasciarla ufficialmente come singolo, prima dell'uscita del mio album solista. Spero così molte più persone potranno ascoltarla.”
Il Potere della Musica
“Sono pienamente d'accordo con coloro che dicono che la musica dei BTS tratta particolarmente di amore per il prossimo ed inclusività, due cose fondamentali in questo nostro mondo. Io stesso traggo molto conforto da ciò che gli altri membri hanno scritto e cantato. Credo l'aspetto migliore della musica sia il potere di dare conforto. Non credete anche voi?”
Avere Talento in Tutto
“In quanto artista pop, desidero eccellere sia nel ballo che nel canto. Vorrei anche esibirmi in una vasta gamma di generi musicali e trattare varie tematiche, piuttosto che limitarmi ad un solo stile. Ovviamente, con l'andare degli anni, ho imparato che non è né sano né produttivo spingermi all'eccesso per essere perfetto in tutto. Vorrei mostrare solo il meglio di me ai/lle fan, ma è importante avere un approccio sano e sostenibile.”
Il Secondo Capitolo dei BTS
“Faccio il tifo per gli altri membri per le loro nuove carriere soliste. Ora che ci siamo imbarcati ognuno per la propria nuova avventura individuale, non posso fare a meno di provare ansia e paura, di tanto in tanto. Quando è così, penso ai miei compagni di gruppo e cerco di farmi forza, grazie a loro. Vedendo gli altri membri dei BTS alle prese con la propria carriera personale, impegnati nel migliorarsi ulteriormente, non posso che provare ispirazione e sentirmi motivato nel raggiungere, a mia volta, i miei obiettivi individuali, ma aspetto il giorno in cui ci ritroveremo tutti insieme.”
Procedere Piano Ma Con Costanza
“Per poter resistere a lungo ed andare lontano – che si tratti di una corsa o della propria carriera – sono convinto ci voglia pazienza. Raccoglierai tante soddisfazioni, una volta affrontata la parte più difficile. Alcune difficoltà mi hanno reso molto più forte, mentre altre hanno fatto di me un individuo molto più flessibile e versatile. Cercherò di stare al mio ritmo e passo personale, nell'affrontare tutte queste esperienze.”
RIPOSO
“Sono grato ai miei amici per i momenti di ordinaria quotidianità che trascorriamo insieme — non solo per quelli più memorabili. Quando sono in loro compagnia, non ho bisogno di nient'altro. Le occasioni in cui mangio con loro o quando ridiamo insieme di conversazioni sciocche sono le più felici, per me.”
L'Amicizia Con le/gli ARMY
“Ormai è un decennio che sono amico di tuttə questə fan — che non è affatto un periodo breve. Probabilmente, ci vorrà ancora del tempo prima di poterci comprendere fino a fondo, ma abbiamo trascorso insieme quanto basta per poter capire, supportare e soddisfare i pensieri, sentimenti e bisogni gli uni delle/gli altri. Quanto più tempo trascorro nel coltivare questo nostro legame, tanto più importanti diventano le/gli ARMY per me.”
Che Cosa Aspetto Con Maggiore Trepidazione, Ora
“La cosa che mi incuriosisce — ed emoziona — di più è quanto lontano potrò arrivare con il mio primo album solista. Vorrei chiedere ai/lle fan e a coloro che mi sostengono di restarmi accanto in questo mio nuovo viaggio intrapreso con FACE, nonché in qualità di nuovo brand ambassador di Tiffany & Co.
A me stesso dico, ‘Fighting, Jimin!’
ita : © Seoul_ItalyBTS⠸
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mad-oblio · 1 year
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Il sole caldo
Ha accarezzato le palpebre e mi ha fatto svegliare
Da un profondo sonno.
Una leggera brezza e il riparo degli alberi mi hanno dato ristoro
Mi hanno fatto assopire
Mi hanno cullato le membra.
Visto il sole ho preso a camminare
Godendo dell'ombra della foresta.
Dopo poco però mi sono ritrovato
Scoperto dal fresco accarezzarmi dell fronde
Accecato dal sole
Che fino a quel punto avevo seguito con occhi bramosi.
Incapace di ritrovare
La via
Ho preso a camminare.
Fortunatamente nel momento di maggior caldo
Una nube sparuta di passaggio mi ha dato sollievo
Ha bagnato le mie membra
Ha accarezzato con la sua pioggia il mio collo e le mie mani
Non mi sono protetto
Ho inzuppato i miei vestiti per godere
Di questa benedizione.
Una volta terminata la pioggia
Ho trovato più difficile il cammino
Ho trovato cespugli a proteggermi dal sole
Per quel poco che potevano
Ma non ho mai patito
Crogiolandomi nei vestiti ancora zuppi
Ristorandomi nella freschezza che mi dava brividi.
Finché mi sono reso conto
Di aver camminato tanto
Essermi allontanato
Da qualsiasi riparo
E di aver risucchiato ogni goccia
Di quel rinfrescante temporale
Che ora vedo all'orizzonte lontano da me.
Me ne accorgo mentre evaporano parti di me
Mentre si consumano le mie suole e i miei piedi
Mentre appassisco
Mente perdo le forze.
E mi ritrovo
Perso
A immaginarmi
In uno specchio d'acqua
Ad affondare sereno.
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baciamiepoitispiego · 2 years
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A lui
a lui devo troppo, forse tutto.
dovrei più spesso ricordarmi di quanto, in realtà, sia molto fortunata.
a tutte auguro un ragazzo così.
ho avuto il grande privilegio di incontrare un ragazzo che mi ama, che mi ama sul serio, non solo per modo di dire.
un ragazzo che non resiste quando mi sta vicino, che deve darmi sempre un bacio in più, che non ne ha mai abbastanza.
un ragazzo che molto spesso pensa prima al mio bene che al suo, che rinuncia a ore preziose di sonno quando di sera ho i miei crolli, che torna a casa due ore più tardi dopo una giornata di lavoro, solo per vedermi.
a tutte auguro un ragazzo che percepisce subito se non state bene, se qualcosa vi preoccupa, se la vostra non è una buona giornata. a tutte auguro una persona che si accorga se non siete voi stesse.
vi auguro un ragazzo che sopporti le vostre lune storte, i vostri malumori, che non perda mai la pazienza nel ripetervi le stesse cose, che, se vi vede stare male, si intristisce anche lui.
vi auguro un ragazzo che condivida tutto con voi, ogni cosa bella o brutta, piccola o grande che sia, inutile o importante, che condivida anche una sciocchezza che gli passi per la testa, che condivida ogni idea.
un ragazzo che vi parli del suo futuro, delle sue ambizioni, dei suoi sogni... e che voi facciate parte di loro.
vi auguro un ragazzo che abbia occhi solo per voi, che si illumini quando vi vede, quando vi sfiora.
vi auguro di sentirmi come me, che anche se non sono truccata, se ho la faccia rovinata, se non ho dei bei capelli, se non mi vedo bene, non ho mai paura di farmi vedere da lui, non mi sento mai a disagio, non mi vergogno più.
vi auguro un ragazzo che vi veda sempre bellissime, da ogni angolazione, in ogni momento della giornata, in qualunque modo vi presentiate.
vi auguro un ragazzo che muoia dalla voglia di vedervi, anche se vi ha visto il giorno prima, che vi stringa, vi riempia di baci e vi faccia sentire a casa fra le sue braccia.
vi auguro di tremare quando gli state vicino, di avere i brividi, le farfalle nello stomaco, anche se vi siete già visti centinaia di volte, di emozionarvi quando le vostre labbra si incontrano, come fosse la prima volta.
vi auguro che quando avrete i vostri momenti duri, lui si faccia sempre in quattro e vi distragga, vi faccia passare momenti di spensieratezza.
vi auguro di trovare l’amore e custodirlo più gelosamente che potete.
al mio patato, sei la cosa più bella del mondo, ti amo.
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ilmerlomaschio · 2 years
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Here comes the rain again
Pubblicato da LAMORBIDAMACCHINA/WordPress
di Lady C
Ci prepariamo da lei, doccia profumata, trucco leggero ma luminoso. Ci vestiamo ridendo e scherzando davanti allo specchio come facevamo quando avevamo 15 anni. Elena prova diversi outfits per la serata mentre io ho già deciso per un abitino nero di seta, con spalle e cosce scoperte e scarpe decoltè tacco medio, color argento. Sotto ho un intimo di pizzo colore della pelle.
Scatto un paio selfie e li mando a Lui, che è a casa sua ma vuole vedere come mi sono preparata per uscire. Mi scatto anche una foto vista da dietro, in posa ammiccante e con il vestito volutamente alzato … d’altronde il mio culo e la fotografia sono le sue più grandi passioni!
Finalmente anche Elena è pronta, usciamo, si va a ballare in quel locale chic sul lungomare. Prima di vestirci abbiamo riso e scherzato, io ho bevuto un paio di drink mentre lei faceva i suoi giretti in chat a scrivere porcate a uomini vogliosi. Alle 23.30 siamo in strada a sfrecciare sull’asfalto come Thelma & Louise, con lei alla guida ed io accanto, allegre di leggerezza e risate.
Siamo arrivate, è mezzanotte, la musica è alta e il locale è pieno di gente.
“Beviamo qualcosa dai!c, dice lei, e intanto vedo venire verso di noi un uomo che la saluta e sorride.
“Chi è?”, le chiedo.
“È un mio vecchio amico”, risponde lei. Il tipo ci raggiunge, Elena lo saluta e me lo presenta. Lui indugia con i suoi occhi nei miei quando allungo la mano, dicendogli: “piacere C.”.
Mi stringe la mano con forza facendomi quasi male (oh ma cavolo, che stretta poderosa – penso) e mi dice: “il piacere è mio cara C.”, lanciando una occhiata veloce alla mia amica come a dirle: dove tenevi nascosta la tua amica?
Lui si chiama Paolo, è alto, ha charme ed indossa un bel completo nero con camicia bianca. Ha gli occhi vispi e neri come la notte e nonostante le luci basse li ho incrociati spesso, durante la serata, intenti ad osservarmi. Ha capelli scuri mossi, avrà qualche anno meno di me ed ha una cicatrice sul labbro superiore, una virgola che interrompe il profilo del labbro e che gli conferisce un aspetto da bruto che non è per niente male!
Mi metto a ballare quasi subito, da sola, e per un tempo che pare infinito. Ogni tanto mi avvicino al tavolo di alcuni amici di Elena e qualcuno mi offre champagne. Ed io vado pazza per lo champagne! Due chiacchiere e poi via di nuovo a ballare, sempre più leggera, sempre più provocante. Ballo da sola, ma gli occhi di Paolo me li sento addosso. Ogni volta che lo cerco lo scovo a guardare nella mia direzione. Mi perdo in quello sguardo non richiesto ma che mi ha da subito catturata e ballo sensuale e spudorata immaginandomi quegli occhi carezzarmi da lontano, anche quando non lo vedo ma sento i brividi e la musica scorrermi dentro, ad occhi chiusi. Tra le cosce si mischia il piacere al sudore per il caldo e l’eccitazione che a tratti si impadronisce di me, dandomi un senso di ebbrezza più dell’alcol.
E ogni tanto penso a Lui, rimasto a casa sua. Avrei dovuto mandargli un messaggio per tempo (appena sbiadisce l’aura divertente ed eccitante della serata, penso, mi siedo e gli scrivo che c’è un uomo che mi ha osservata tutto il tempo mentre ballavo e mi ha fatto eccitare).
A fine serata mi ritrovo, un po’ sbronza, seduta accanto a Paolo sul sedile posteriore dell’auto con Elena che guida. Non ho seguito le chiacchiere tra lei e lui, ma ho capito che lo accompagniamo noi a casa perchè la sua auto l’ha prestata ad un amico.
Ho la testa che mi ronza, in balia di un misto di pensieri sconci provocati da uno sguardo interessato di uno sconosciuto e pensieri seri come quello di dover ancora mandare un messaggio a Lui (dovrei farlo, ma mi gira un pò tutto – penso). Sospirando tiro indietro la testa appoggiandola sullo schienale, con gli occhi chiusi.
Le gambe leggermente aperte si lasciano guardare coperte solo a metà dal piccolo vestito che indosso. Penso che sono un pò provocante, dovrei ricompormi un po’. Ma non ho alcuna voglia di sistemarmi, anzi, voglio proprio essere desiderata se quello che riesco a trasmettere è desiderio. Ad un tratto un tocco delicato sfiora la mia gamba destra provocandomi dei brividi come scossa elettrica che dal contatto entrano e vibrano fin dove le vibrazioni sanno trovare sfogo.
E’ la mano di Paolo che mi carezza piano mentre parla con Elena. Io sono presente, ma non parlo e il sussulto che ho dentro cerco di assecondarlo continuando ad ascoltare rilassata sul sedile e facendo apparentemente finta di nulla. Mi lascio accarezzare cullata dalla musica che esce dalle casse, non curante delle intenzioni che lui ha, ma mi chiedo che intenzioni abbia quella mia resa e dove quella mia sensazione di timido piacere volesse condurmi. Sono frastornata dalle parole che sento e dalla musica, ma alle domande che mi pongo so benissimo dare risposta: non perdo mai il controllo delle mie voglie.
Ad un tratto sento quella mano che trasforma una delicata carezza in una decisa stretta all’interno della coscia e in un sussulto apro gli occhi per qualche secondo per poi richiuderli in un evidente segno di abbandono. E’ bastata una fugace sbirciata di Elena nello specchietto retrovisore per intuire cosa stesse avvenendo alle sue spalle, tanto da alzare il volume della radio che in quel momento passava Here comes the rain again degli Eurytmics.
La mano di Paolo sale sempre di più verso il posto umido tra le cosce scostando il vestito che sale carezzandandomi insieme alla mano e mentre mi giro con la testa ancora appoggiata al sedile per incrociare il suo sguardo, il suo pollice si insinua sotto il pizzo e comincia a sfiorare il mio piccolo rigonfiamento sporgente ed eccitato, provocandomi uno spasmo che mi fa crollare di nuovo appoggiata e sopraffatta da quella situazione inaspettata ma ormai desiderata. Con l’altra mano mi tira la gamba verso di se per fare spazio e due dita della mano, che è lì a titillare il clitoride, si infilano dentro nel calore delle labbra già gonfie di passione. Mi sfugge un gemito simile ad un lamento, inarco la schiena e irrigidisco le cosce per poi ricadere sulla sua mano che penetrandomi di più inizia a frugare ed a bagnarsi e scivolare sempre più agilmente fuori e dentro dalla fica ormai fradicia.
E’ ormai troppo tardi per pensare a Lui a casa sua, a Elena che guida, alle macchine che ci viaggiano accanto. Sono partita per la via del piacere senza ritorno e pensando che non ho che da lasciarmi andare alle voglie che ho alimentato tutta la sera, allungo la mano verso la cintura allentandola e slacciandola. I fari delle auto ci permettono sguardi intermittenti che si riconoscono ormai, tanto si sono mischiati prima, nella penombra del locale. Cerco la cerniera e nell’aprirla sento la stoffa dei pantaloni lì intorno tesa dall’erezione e, in un tempo di durata quasi impercettibile, sfilo via le mutandine e salgo a cavallo di lui, sulle sue gambe, dove sporge un cazzo teso e libero dagli indumenti.
La mia fica vibra e brama subito di più all’incontro con la sua punta vogliosa e sorretta dalle sue mani sui miei fianchi, scendo sentendo entrare il cazzo piano, scivola e penetra tutto fino in fondo, mentre mollo il mio peso su di lui gemo sottovoce coi brividi che corrono sulla pelle di tutto il corpo.
I primi movimenti incerti li faccio guidata dalle sue mani e dai suoi occhi che continuano e fissare i miei.
Poi, abbandonate le palpebre, il buio e la musica mi guidano su e giù e godo di un piacere che pare essersi liberato dopo una lunga attesa.
Mentre mi scopa per un attimo immagino Lui che ci guarda e ci scatta foto dal sedile anteriore e l’immagine perversa che si delinea nella mia testa si riversa in fremiti di piacere in ogni cellula del mio corpo. In preda al delirio evocato dall’immagine di Lui con noi, infilo le mie mani nei suoi capelli tirandolo verso di me schiacciandogli il viso sui miei seni. Gesti veloci e decisi che si ripercuotono tra le gambe sprigionando eccitazione e calore sempre più intenso che fa aderire in un istante tutta la mia carne intorno al suo cazzo mentre lo inondo di miele caldo. Le sue dita affondano di nuovo con arroganza nei miei fianchi per darmi il suo ritmo e dare sfogo alla sua eccitazione ormai all’apice del godimento e lo sento venire e riempirmi di tutto il suo piacere.
Ho sentito il suo cuore battere all’impazzata ed il suo gemito di resa al sommo piacere accasciandomi senza forze su di lui mentre le casse sparavano il finale di Here comes the rain again.
Come tanti flash le luci delle auto ci sparano addosso. Il viaggio di ritorno è alla fine. “Siamo quasi arrivati”, mi dice, “Sali da me?”
“No, grazie. Vado a casa con lei”, rispondo con decisione ed una punta di tristezza.
Il mio pensiero è già altrove. Da Lui. A quel messaggio che avrei dovuto mandare ma che non ho mandato. E a quello che manderò appena mi sarò messa a letto, per scrivergli che mi sono divertita ma che ho alcune cose importanti da dirgli, con urgenza.
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edsitalia · 3 years
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EDS4
12) Scoprendo l'oscurità
- Amore sono a casa
Entro nel nostro appartamento dopo una lunga giornata di lavoro. La giacca è la prima cosa che lascia il mio corpo, seguita a ruota libera dalle scarpe. Anche i pensieri negativi non tardano molto ad andarsene. Questo piccolo appartamento che abbiamo affittato da poco è già pieno di bei momenti, e ogni volta che ci torno lo sento come il mio piccolo porto felice.
- Amore ci sei?
Nessuna risposta.
Ma sento il tuo profumo, quello di quel buon bagnoschiuma. Mi prende sempre a schiaffi i sensi quando lo sento nell'aria, e mi eccita da morire. Soprattutto quando lo assaporo direttamente dal tuo collo.
- Vieni, sono in camera.
- Ah eccoti
Apro la porta e l'oscurità mi avvolge ed accoglie.
- Che ci fai lì al buio?
- Vieni, ti aspettavo. Chiudi la porta.
Sei seduta in mezzo alla stanza, su una piccola sedia.
Vestita soltanto dell'intimo, tieni fra le mani una candela.
- Quella luce ti rende ancora più bella
Sorridi piano, mentre la fiamma accarezza con i suoi riflessi rossastri le tue guance
- È tutto il giorno che ti penso, lo sai? Anche prima, mentre ero nella vasca da bagno, le mie mani erano le tue. Mi hai accarezzato piano, fra i seni, massaggiandoli come ti piace fare quando sei dietro di me.
Deglutisco. Reagisco, forte.
- E poi ti sei tuffato fra le mie gambe, che hanno sentito subito il tocco delle tue dita.
Il mio sguardo corre dal tuo seno eccitato alle tue cosce, che si stanno aprendo piano anche ora, svelando un'umidità mal celata dai tuoi piccoli slip di cotone.
- E quando sei affondato dentro di me, ho urlato il tuo nome, col poco fiato che mi è rimasto in gola fra un gemito e l'altro
La testa inizia a girarmi piano.
- Mi stai eccitando come non mai, lo sai vero?
- Lo so, lo vedo, e ne sento il sapore sulla mia lingua, nella mia bocca, fra le mie gambe.
- Perché mi stai raccontando tutto questo? E con quella candela in mano?
Aspettavi questa domanda, il tuo sorriso diventa dolce. E maledettamente eccitato.
- Perché voglio farti capire cosa esplode nel mio corpo quando mi scopi, ma senza che tu lo veda.
Coup de théatre.
La luce se ne va con un soffio, l'oscurità riprende possesso della stanza, dove ora due cuori e due sessi pulsano allo stesso ritmo.
- Sento il tuo respiro, sei agitato?
- Non ho mai amato l'oscurità piena, lo sai.
- Non ti preoccupare, sei qui con me
Il tocco della tua mano mi fa sobbalzare un attimo.
- Ehi, rilassati
- Non ti ho sentita arrivare
- Ma mi sentirsi venire
Rido. La tensione si scioglie.
- Te lo voglio raccontare, cosa mi fai.
Mi prendi la mano e la porti verso il tuo seno.
- Adoro sentire le tue dita mentre stringono il mio capezzolo, massaggiandolo piano, giocando con l'areola. Sono piccole scosse che partono dal centro del mio seno, e si diffondono ovunque in me.
Mi avvicino, inizio a baciarti il collo
- Oh si, e questo mi scatena brividi in tutta la schiena, e fra le gambe. Le tue labbra un po' screpolate mi accarezzano, non dovresti mordertele sempre, ma in realtà mi fa impazzire l'effetto che mi fa. E mi fa impazzire anche sentire la tua erezione, li, contro il mio sesso
- Mentre mi racconti ciò che senti, voglio che anche tu senta. Me. Tanto. Fino in fondo.
Ti prendo i fianchi con decisione e ti trattengo contro il mio bacino.
Mi hai trascinato nel tuo mondo, fatto di corpi che si raccontano, di menti che si lasciano andare. Ne ho bisogno, tanto.
- Cosa succede mentre mi muovo?
- Calore, tanto, mentre il tuo cazzo spinge forte sulla mia voglia gonfia. Non ce la faccio a sentire tutto questo, a trattenere il mio orgasmo che sta salendo prepotente dal mio interno. Devo averti. Qui, ora. Lo voglio, ti voglio dentro me. La testa mi gira da matti. Non penso ad altro. Voglio sentirti.
- Prendimi
Mentre le tue unghie della tua mano tormentano la mia schiena, lasciando scie infuocate, l'altra scende a stringermi.
Piena, oscena, a scorrere senza ritegno su ogni vena, ogni punto di pelle sensibile, ogni attesa che si fa voglia di esplodere.
- Sentirlo così mi fa impazzire ancora di più. Il tuo piacere è nelle mie mani. Dipende da me, dalle mie dita, dalla mia bocca, dalla mia fica. Tu. Sei. Mio.
Ti sfilo gli slip, ormai fradici di te, mente inizio ad ansimare al ritmo che tu decidi di darmi.
- Ti voglio dietro di me. Prendimi, forte.
Inarchi la schiena mentre ti giri ad offrirmi il tuo piacere liquido.​
Un colpo e sono in te. I nostri polmoni perdono un respiro, nella penetrazione profonda, attesa e inattesa e che ci rende un solo sistema perfetto.
- Quando ti apri per me, sei tu ad entrare piena nella mia testa.
- Sentirti entrare fra le mie cosce, nella mia vagina, fondere il tuo corpo col mio... Scoprirti per me, sentirti muovere... Sempre... Più... A fondo... Non mi fa... Capire... Niente
Le parole iniziano a far spazio ai respiri. Forti, affannati, umidi, pieni di morsi, di baci, di aria che manca mentre l'orgasmo si fa più vicino.
- Sentire il tuo bacino... Sbattere... Oddio... Non smettere, ti prego! No...
- Ssshhhh non... serve che mi racconti ora. Impossibile non sentirti. Sei un'esplosione... Sei sesso puro... Sei donna, femmina, mia.
L'orgasmo arriva forte, copioso, pieno e intenso.
Urlo mentre ti mordo la spalla, e lo sento, quel tuo brivido che ti piega le gambe, che spinge il tuo sedere verso me.
Ansimi forte mentre la tua mano scende a cercarmi ,a cercarti.
- Sentirti mentre vieni... Mentre mi doni...te... È eccitante... Ta...tanto
Ti pieghi mentre gemi, forte, in una serie di scosse che ti spezzano il fiato, che ti fanno ridere, urlare, animare, godere fra le tue mani, fra le mie, riempiendo i nostri sessi, gocciolando sulle nostre cosce nude.
- Ho sentito il tuo orgasmo. Nelle parole e nel mio corpo. Non so cosa sia stato, ma io ero anche te.​ Grazie.
- Grazie a te per aver scopato la mia testa. Ma ora voglio raccontarti tanto altro.
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imdeadlysad · 4 years
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“Nudo blu”, così Picasso intitola la sua opera costituita da una donna nuda, seduta di spalle con le ginocchia al petto. Tutto di blu. In quel periodo della sua vita Picasso soffriva molto e aveva scelto il blu per i suoi quadri. Questo colore, così freddo, mi ricorda l’inverno, il cui freddo colpisce come coltelli nelle ossa ad ogni folata di vento. Come un dolore impetuoso e pungente che, incurante degli sforzi per annullarlo, non lascia l’anima. Lo capisco Picasso, capisco la scelta del blu. Forse perché la mia vita, del resto, la vedo blu. Mi rivedo in questo dipinto, sconsolata, in preda, ad un dolore costantemente estenuante e nuda. Sì, nuda. Perché il dolore ti spoglia, di tutto ciò che hai: della tua luce, della pazienza, dell’autocontrollo persino, dell’interesse per la vita e, nel mio caso perlomeno, di quell’istinto così naturale e spesso scontato che è quello di autoconservazione. Lo stesso che ti frena dal farti male e ti salva la vita. Sembra una cosa così ovvia e assodata che non si pensa che si possa smarrire, men che meno in maniera semplice. Ma ormai l’ho perso da anni. E nemmeno in modo assurdo, no. Con un taglietto o tre, due dita in gola per vomitare, un digiuno ogni tanto, qualche pugno al muro o quella sigaretta… sciocco eh, buttarsi via per così poco. Il dolore mi ha lasciata spoglia di ogni cosa, come un albero d’inverno. A nervi scoperti, così che ogni piccolezza la vivo come un lutto, o peggio.
Nuda, spoglia, inerme.
Il dolore ti cambia e non si torna indietro.
Sto divagando. Torniamo al dipinto, per favore. Ogni volta che lo vedo mi ritrovo colta da brividi di freddo in tutto il corpo e la pelle d’oca, persino se sono sotto alle coperte. I colori freddi, le pennellate sporche e le forme vagamente geometriche, ma al contempo sinuose, mi trasmettono tanto, forse troppo. Dolore e sofferenza intrise in ogni pennellata, stesa con il solo scopo di trasmettere come Picasso, “il pittore che ha interiorizzato la sofferenza umana”, si sentiva. Perso in una stanza vuota e fredda, perso nella propria testa, tra un pensiero autodistruttivo e l’altro. O forse così è solo come mi sento io, ma non importa. Ho sempre pensato che le prigioni fisiche non avessero quasi alcuna importanza se confrontate con la prigione che la nostra mente può costituire. Ora, forse, mi sono dilungata troppo, nessuno avrà letto questo testo e inoltre devo sbrigarmi: ho il coprifuoco per tornare a rinchiudermi nella mia prigione mentale, in quella stanza vuota e fredda, dispersa in qualche parte recondita di me, con le ginocchia al petto.
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kon-igi · 4 years
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Salve Kon, in uno dei suoi ultimi post ha affermato di aver scoperto che l'eroina non causa dipendenza fisica... potrebbe spiegare come funziona in realtà?
La risposta è complessa e la discussione (ramificata in risposte e reblog multipli) che si ebbe allora partiva da questo post anonimo (in neretto la domanda e sotto la mia risposta), @mancano-le-parole
Doc, cosa posso fare per la mia coinquilina/ragazza che da un po’ ha ripreso a drogarsi con più frequenza? Iniziando dai 15 anni con l'erba arrivando ai 17 con md, anfetamine e coca.. Adesso a quasi 20 ogni 15 giorni si fa qualche pista a scopo ricreativo (dice) e sente il bisogno di fare feste dove fa uso di Md e speed. Il tutto non è qualcosa che fa settimanalmente, ma ansia, stato depressivo umore che cambia rapidamente oltre fitte ormai regolari è qualcosa che sto notando. Sono preoccupato.  Mi può dare qualche consiglio? E come potrei convincerla a farsi aiutare? Io studio psicologia e ho cercato di farle capire che ha bisogno di supporto, soprattutto dopo che un pomeriggio in after mi ha detto che ‘ormai ha perso il controllo’. Ma io non posso salvarla, se lei non vuole: la sua paura è di essere etichettata come drogata e basta e quindi dice che riuscirà ad uscirne da sola ecc.. Cosa che io faccio fatica a credere, essendo una ragazza molto fragile e sensibile.
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Non hai specificato se volevi l’anonimo ma mi sembra un argomento sensibile.
Intanto derivati anfetaminici e coca ogni 15 giorni sono più che sufficienti a minare pesantemente l’integrità del suo apparato cardio-vascolare, quindi dille pure che è una questione di tiro di dadi prima che faccia bella mostra di sé sul tavolo in acciaio di un obitorio o passi il resto della sua vita a sbavarsi e cagarsi addosso su una carrozzina, paralizzata da un’emorragia cerebrale.
Per il resto, se le vuoi bene (stai attento a questo condizionale: devi volere molto bene a una persona per aiutarla a salvarsi senza farti trascinare giù con lei), devi essere un po’ più volitivo del ‘ti stai facendo del male’.
Devi affrontarla con comprensione ma con grande decisione perché la sensibilità senza una buona stabilità emotiva diventa fragilità caratteriale che spesso si sente di dover schermare e colmare con comportamenti da vuoto a perdere.
Non so cosa tu possa dirle ma stalle accanto in maniera ferma e cerca di riempire, con la tua presenza e le tue azioni, quei vuoti che rischiano di farla crollare su se stessa, ricordandole che il tuo amore non deve essere un’altra dipendenza ma un supporto per rinascere a nuova vita.
Un abbraccio a tutti e due.
Al ché, un’altra persona, di sicuro con le suo buone motivazioni, ha argomentato così:
Scusa se mi permetto ma di comprensioni e fermezze palliative non ci si fa nulla. Solo comunità come San Patrignano o Padre Eligio et similia possono riuscire. In altri casi dalla droga si esce distesi.
E io gli ho risposto del perché secondo (non solo) il mio punto di vista LA DIPENDENZA DA EROINA (o altre droghe) NON ESISTA:
Non so quale sia stata la tua esperienza (diretta o indiretta) ma ci tengo a ribadire un concetto che forse per me pare scontato ma evidentemente poi non così tanto.
Non esiste la dipendenza dalla droga.
Se il problema fosse la dipendenza dalla sostanza stupefacente in sé, anche nei casi più gravi da oppiacei (dipendenza fisica già dalla seconda dose iniettata/inalata) basterebbero 48 ore di sedazione con benzodiazepine per risolvere il problema.
E invece con la citazione delle comunità, anche tu puoi capire che qua stiamo a parlare di una mancanza e di un bisogno ancora più profondi della semplice astinenza. La persona che abusa di stupefacenti (ma mettici pure l’alcol, l’anoressia, l’autolesionismo e qualsiasi altra forma di dipendenza, pure innocua) a un certo punto della sua vita si è trovata sola e ha dovuto colmare il proprio vuoto affettivo; le comunità che tu citi (e verso le quali ho, a essere gentili, un istintivo senso di dubbio) hanno un metodo gerarchico piuttosto duro e impositivo, dove è vero che molti possono trovare la fermezza ‘educativa’ che non hanno avuto dalla famiglia ma dove molti altri possono percepire un’imposizione sovradimensionata rispetto al loro reale problema e incorrere, come recenti e remoti fatti di cronaca hanno dimostrato, in grossi problemi di sottomissione psicologica e di sviluppo di un altro tipo di dipendenza, dalla setta.
Certo che spesso stiamo a parlare di famiglie che mandano il figlio omosessuale a farsi esorcizzare dal prete, quindi queste cominità RELIGIOSE sono la massima aspirazione didattica e salvifica a cui possono arrivare a pensare ma voglio anche dirti che conosco decine e decine di persone con tossicodipendenze serie che sono riuscite a venirne fuori con l’aiuto di familiari, amici, partner ed eventualmente il supporto di psicologi professionisti.
Se proprio dovessi scegliere un percorso di recupero per una mia dipendenza, preferirei avere accanto le persone che mi conoscono e che mi vogliono bene piuttosto che una congrega di pseudo-preti con manie di mortificazione.
(forse posso essere stato ingiusto ma il mio dente avvelenato te la dice lunga sulle mie esperienze con persone e organizzazioni simili)
[...]
Visti i numerosi messaggi, credo di essere stato frainteso essermi spiegato male.
Ovvio che la dipendenza da sostanze stupefacenti esista, fisica per oppiacei, alcol, benzodiazepine, derivati anfetaminici (coca compresa) e THC, psicologica anche per questi e per tutti i restanti.
Quello che intendevo è che la maggior parte delle persone (sanitari compresi) considera la tossicodipendenza come una malattia, la guarigione dalla quale passa dall’equazione eliminazione della droga –> eliminazione del problema.
Ho sentito più volte esclamare ‘Maledetta droga! Se non esistesse…’ e mi spiace pensare che il problema sia percepito come correlato alla sostanza stupefacente e quasi mai ai motivi che hanno portato l’individuo ad abusare di questo shift alla propria realtà personale.
Ribadisco: ‘venirne fuori’ non è superare la fase di astinenza (credetemi, molti la pensano così) ma creare una rete di supporto alla persona non solo professionale (chi sa, conosce l’impotenza del Ser.T.) ma soprattutto familiare e affettiva di amici e partner.
Dopodiché non ci sarà più bisogno di tenere la persona ‘lontana dalla droga’.
Molte sono state le testimonianze di addetti ai lavori che sono intervenuti:
@bastaconlapasta
Mi permetto di aggiungere la mia minuscola esperienza quotidiana: nel reparto di Psichiatria in cui lavoro, ricoverano tantissime persone con problemi legati ad abuso di droghe o altre sostanze (alcol, cibo, ad esempio) e tutte queste persone, TUTTE, hanno avuto o hanno tuttora alle spalle famiglie disastrate, genitori assenti, abusi sessuali in ambito familiare, infanzia/adolescenza trascorse con la tata, rapporti di amicizia assenti o legati soltanto al "sei amico mio perché mi vendi/compri la droga" ecc ecc. Il Sert si impegna a creare dei percorsi studiati appositamente per far sì che smettano di abusare della cocaina,della marijuana, degli psicofarmaci ecc, ma, da quello che vedo a lavoro, questi poveri cristi non hanno nessuno che li abbraccia, che li rassicura, che è presente, e puntualmente ogni 1-2 mesi si fanno il loro ricovero in Psichiatria. Più di una volta è capitato che mi dicessero "Non vedo l'ora di venire ricoverato/a qui, perché quando entro in reparto mi sento a casa, vedo facce familiari, che mi sorridono, si prendono cura di me, mi parlano, giocano a scacchi con me, ascoltano la musica insieme a me ecc ecc. E questa è una cosa che mette i brividi.
Oppure il bellissimo video dell’esperimento dei ‘topi cocainomani al luna park’ di @thecheshiregodcat (che purtroppo è stato cancellato alla fonte da youtube e che spero di rimettere giusto) in cui viene fuori il basilare concetto misconosciuto che sta alla base della (tossico)dipendenza
youtube
The opposite of addiction is not sobriety The opposite of addiction is connection
Grazie a @thec8h10n4o2 di avermi fatto da archivista e di essere riuscita a ritrovare (non so come!) il vecchio post. :)
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pleaseanotherbook · 3 years
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I PREFERITI DEL MESE #15: Marzo
Ah ragazzi siamo a più di un anno dall’inizio della pandemia, marzo è volato e io vorrei offrirvi parole consolatorie in questo post, peccato che io sia completamente e inevitabilmente piena, rasa, colma, finita. Faccio la conta delle mie fortune, metto in fila le mie occasioni di felicità, estremamente poche e rare e mi ripeto “adda passà ‘a nuttata” prima o poi ne usciremo no? Eppure ho finito tutto, qualsiasi tipo di pazienza emotiva. Ho passato un mese in lockdown, di nuovo, in zona rossa, le zone colorate che forse non significano niente, la solitudine attaccata alle ossa, lo spazio fisico occupato ridotto all’osso e l’incapacità di uscire dalla mia mente. Ho iniziato a fare plank, ho ripreso a fissare il soffitto in preda all’insonnia, a cercare di consolarmi come posso in questa situazione che rischia di fagocitarmi tutta. Un mese di zona rossa e la sensazione di deja vu come lo scorso anno è veramente troppo forte. Possiamo solo stringere i denti.  
Comunque, per cambiare le carte in tavola e dare una rinfrescata a questo blog, da inizio anno ho deciso di portare qui su questo spazio di web una delle rubriche che più mi piace guardare su Youtube e che sostanzialmente dimostra che non mi so inventare niente, ma che amo inglobare nel mio modo di essere espressioni, modi e idee che mi colpiscono l’immaginario. “I preferiti del mese” è un format che forse non si presta molto alla parola scritta ma ci proviamo, che tanto se non funziona lo facciamo funzionare a modo nostro.
Enjoy!
MUSICA
Attacco Spotify (o Soundcloud per un’opportuna playlist) in qualsiasi momento, ci sono canzoni che mi conciliano qualsiasi tipo di attività, anche il lavoro, e la challenge che ho portato avanti su Instagram a marzo mi ha dato modo di rendermi conto che il genere di musica che ascolto non è mai cambiato dalla mia adolescenza, sempre ballad, sempre vagamente indie, sempre sul depresso/triste andante. Ma è la musica che concilia i miei pensieri e le mie elucubrazioni che diventano entrate nel mio diario o pensieri sparsi appuntati su foglietti volanti. A marzo comunque sono approdata di nuovo a Mahmood e ho iniziato ad ascoltare in modo un po’ ossessivo Inuyasha. Ho anche recuperato Un po’ come noi di Gazzelle dell’album Ok uscito a febbraio e che devo dire avevo snobbato un po’. Ho risentito per caso Elastic Heart di Sia (il video che vi ho linkato pazzesco, è di una potenza unica, lui poi ecco…) e mi è tornato in mente chiaro e preciso il momento in cui l’avevo ascoltata per la prima volta e un po’ di malinconia mi ha assalita di nuovo. Ho anche scoperto Star 1117 degli Ateez, una ballad dolcissima che mi ha fatto sciogliere il cuore. Per strane vie ho anche recuperato anche Selfish di Madison Beer che devo dire mi ha molto impressionato. Last but not least No distance left to run di Blur. Giusto per non farci mancare nulla.
LIBRI
Ho ripreso a leggere con una certa costanza il che ormai rappresenta una vittoria per me, dal momento che lo scorso anno mi sono ritrovata fagocitata dal peggior blocco del lettore che mi sia mai capitato di affrontare. Il libro di marzo è sicuramente Kim Jiyoung, Born 1982 di Cho Nam-Joo, un’autrice coreana che è stato consigliato da Kim Namjoon, il leader dei BTS. Ve ne parlerò presto, ho già iniziato a scriverne la recensione, e ve lo consiglio molto. L’autrice racconta la storia di Kim Jiyoung una donna come tante che nasce, cresce e vive in Sud Corea e ne sperimenta tutte le problematiche e le contraddizioni, le mancanze e le incertezze, in uno schema che si ripete sempre uguale, in cui le donne si trovano a vivere in una posizione di debolezza rispetto agli uomini in ogni aspetto possibile. Una denuncia e un appello, la descrizione brutale, corredata di dati, di quanto sia incommensurabilmente difficile crescere come donna, in ogni punto del mondo. Illuminante a dir poco. Spero che venga tradotto in italiano.
FILM & SERIE TV
A marzo tra le altre cose ho guardato "Hotel Del Luna", che davvero mi ha lasciato senza parole. È un drama paranormale che si sviluppa intorno a questa locanda diventata nel tempo un super hotel di lusso, il Del Luna, che ospita i fantasmi che hanno questioni irrisolte sulla terra e gli impiegati nel frattempo cercano di mandarli felicemente nell'aldilà, aiutandoli a risolvere i loro problemi, grazie anche all'aiuto del Grim Reaper. A capo de Del Luna c'è Jang Man-Wol interpretata dalla bravissima IU una donna affascinante e con un passato terribile alle spalle. A servizio dell'hotel ci sono lo Studioso Kim come Barman, una manager delle stanze di più di cinquecento anni e un giovanissimo concierge morto da circa settant'anni. Tutti e quattro ovviamente hanno delle faccende da risolvere che li tengono ancorati al nostro mondo. Per funzionare l'Hotel però ha bisogno di un direttore umano, quando l'ultimo è diventato troppo vecchio per assolvere i suoi compiti, Man-Wol chiama Goo Chan-Sung, legato a lei perché la donna aveva salvato suo padre. Nonostante le perplessità iniziali e i suoi tentativi di fuga prende a cuore la causa e finisce per assumere davvero le mansioni del direttore. Mentre veniamo a scoprire il passato di Man-Wol e il suo rancore millenario, in ogni episodio troviamo la storia di un fantasma e i tentativi per mandarlo nell'aldilà. A intessere la tela del destino c'è Ma-Go che assume mille identità diverse a seconda delle necessità. 
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Il drama ha tinte un po' fosche e un po' horror, ma ha anche scene molto divertenti che sdrammatizzano quelle più toste. La cosa interessante del drama è che investiga situazioni difficili in cui non è semplice riconoscere chi ha ragione e chi ha torto, ma dal cui confronto si esce sempre rafforzati, e soprattutto cosa significa perdonare e perdonarsi. Bellissima anche la soundtrack e soprattutto bellissima IU che sfoggia sempre degli outfit pazzeschi e che incanta per la sua bravura nell'essere fredda, spietata e allo stesso mega vulnerabile. Super consigliato.
BEAUTY
Di solito in questa sezione consiglio prodotti di make up o skin care ma a questo giro non ho niente di nuovo di cui parlare, quindi farò un’eccezione e vi rivelerò che dopo averci molto rimuginato ho comprato il cerchietto bombato di cui vi avevo parlato qualche tempo fa nella sezione random… che dite lo possiamo approvare? A me piace devo dire, lo trovo molto elegante e comodo, poi ecco sono qui a indossarlo dentro casa e a farmici i selfie… chi me lo vede?
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CIBO
Prima che ci chiudessero in casa sono riuscita a fare un salto nel mio negozio di specialità orientale di fiducia e a parte la scorta di soju da tenere da parte per i momenti bui, mi sono concessa anche dei ravioli con i gamberi. Ahhhhhhhh che buoni, non vedo l’ora di tornarci.
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Also per confortarmi, mi sono regalata anche i Grisbì (miei biscotti prefe forever and ever) al cocco, me li sono centellinata per non finire il pacco in un sol boccone. E a proposito di cocco per tutto marzo ho continuato a cercare invano le nuove Gocciole al cocco.
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RANDOM
Lo scorso 17 marzo ad Atlanta è accaduto uno shoccante caso di cronaca: sono state uccise delle persone asiatiche in maniera brutale e questo atto atroce ha dato vita ad un movimento contro il razzismo perpetrato ai danni della comunità asiatica. Pensarci ancora mi da i brividi, pensare che non si possa vivere in tranquillità mi manda ai matti.
Alcuni ricercatori del Brain Institute della Federal University of Rio Grande do Norte in Brasile hanno scoperto che i polpi sognano: sogni molto brevi, ma comunque sogni. Non riesco molto a immaginare di attaccare elettrodi su un polpo, l’immagine mi fa molto ridere, ma sono sempre molto interessanti tutte le scoperte relative al cervello che veniamo a scoprire nel corso del tempo, perché ci danno un’immagine molto più chiara anche del nostro.
Secondo i due astronomi Michael Brown e Konstantin Batygin i pianeti del Sistema Solare non sono 8 bensì 9. Secondo loro questo nono pianeta spiegherebbe alcune stranezze che sono state riscontrate ai confini del nostro sistema che dovrebbe avere una massa tra 5 e 10 volte quella della Terra e con caratteristiche simili a Urano e Nettuno e un’orbita molto grande. L’astronomia è sempre stato un mio grande pallino e mi affascina molto, sono convinta che ci siano tantissimi misteri che aspettano solo di essere scoperti.
E voi che avete combinato a marzo?
Raccontatemelo in un commento.
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Turnover - Magnolia
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Sappi questa cosa, figlio mio
La dura verità della vita è che tutti se ne vanno e ogni cosa muore
Non c’è eccezione al passare del tempo
Cadrà sempre anche l’ultima foglia e la luce sparirà dai tuoi occhi
(da: Wither)
1. Shiver
Rabbrividire
   Sono passati tre giorni da quando ti ho vista di persona l’ultima volta
E questa sera non ci sei più di quanto ci fossi la sera scorsa
Ti ho detto che a me non cambiava niente
Beh, vorrei poter dire che non era una bugia
   Magari stasera dici che non ne puoi più
Magari stasera mi mancherai ancora di più
Ma io sono stanco e tu triste
E a entrambi farebbe bene una pausa da questa situazione, da questa situazione
   Sono passate tre settimane da quando ti ho visto il sorriso in volto l’ultima volta
E vorrei che fossi con me stasera
Ti ho già detto che spero che non cambierà niente
Ma se l’ho detto, ero sicuro che fosse una bugia
   Hey, come vanno le cose da quelle parti?
Di casa non mi manca molto
Però mi manca il rumore dei tuoi cani che abbaiavano quando salivo la scala di casa tua
E il fatto che non mi sembrava sempre di sentirmi solo
E non riesco a non sentire i brividi, i brividi qui senza di te
I brividi, i brividi qui senza di te
I brividi, i brividi qui senza di te
I brividi, i brividi qui senza di te
Qui senza di te
Qui senza di te
       2. Most of the Time
Quasi tutto il tempo
   Se mi cercate, sono qui che vado pian piano alla deriva, che sprofondo nel mare
Cerco di prendere fiato
Una lotta silenziosa annegata nell’apatia
Sono ancora qui che penso a tutte le cose che non raggiungerò mai
Cancellatemi
   Se mi cercate, non mi trovate
Perché non lo so nemmeno io dov’è che sono
È tanto di quel tempo che aspetto
Nella speranza di vedere un cartello che mi indichi la direzione giusta
Qui dove sono, i cartelli li hanno buttati giù
No, non mi si trova
   Ti senti fragile, messo da parte
Queste pareti ti circondano
Perdi di vista le cose che hai intorno
Non mi sento più me stesso
Non riesco neanche a dormire
Prendi i miei sogni, tienili pure tu
Prendi la mia testa e tienimi fermo
Ci son dentro fino al collo, non riesco a uscire
   Giro a vuoto e cado nelle speranze
Sulla strada che porta dove cerco di andare
Quasi tutte le volte che penso ci sia una fine
Scopro che in realtà non ci sono nemmeno vicino
   Se mi cercate, sono qui che vado pian piano alla deriva, che sprofondo nel mare
Cerco di prendere fiato
Una lotta silenziosa annegata nell’apatia
Sono ancora qui che penso a tutte le cose che non raggiungerò mai
Cancellatemi
   Quasi tutto il tempo sono invisibile
Quasi tutto il tempo sono nel dimenticatoio
Quasi tutto il tempo vago senza meta
Quasi tutto il tempo non torno più
Quasi tutto il tempo sono smarrito senza speranza
Quasi tutto il tempo sono nel dimenticatoio
Quasi tutto il tempo sono lì che vado alla deriva
Quasi tutto il tempo non torno mai più
       3. Wither
Appassire
   Dillo come se dicessi sul serio, anche se non è vero
Dimmi tutto quello che voglio sentirmi dire
Dimmi che resterà tutto come prima, che non resterò da solo
Di’ che andrà tutto bene
   Non ce la posso fare con un’altra delusione
Dammi qualcosa di solido da sentire sotto i piedi
Dammi qualcosa su cui posso appoggiarmi prima che te ne vai
   Sappi questa cosa, figlio mio
La dura verità della vita è che tutti se ne vanno e ogni cosa muore
Non c’è eccezione al passare del tempo
Cadrà sempre anche l’ultima foglia e la luce sparirà dai tuoi occhi
   Non mi hai mai detto che qualcosa fosse facile
A volte vorrei che me l’avessi detto
Magari sarebbe stato bello sentirsi al sicuro dentro
Ma mi sa che tutto è diverso se si pensa al passato
   Sappi questa cosa, figlio mio
La dura verità della vita è che tutti se ne vanno e ogni cosa muore
Non c’è eccezione al passare del tempo
Cadrà sempre anche l’ultima foglia e la luce sparirà dai tuoi occhi
   Svanire, svanire
Svanire, svanire
       4. Seedwong
Seedwong*
   Appoggia la testa al cuscino e fatti trasportare
Sogna per chiudere la spaccatura tra il mondo e il tuo cuore
E fatti cullare da pensieri piacevoli
Lontano dalle cose che tormentano
E dalla desolazione che vedi tutt’intorno
E fuggi ora nel posto, nella gioia che ti sei creato in cui scappare, in cui scappare
   È autunno appena cominciato lì da te
L’aria è fresca ma ancora non fredda
Il sole affonda e la skyline splende mentre tu aspetti le stelle
   Preferiresti passare tutto il tempo assorto nei pensieri tuoi
“Perché non posso restare qui?”, dici
“Tanto non mancherò a nessuno lì da dove vengo”
   Vorrei poter prendere tutto il dolore che hai dentro e tenerlo chiuso dentro di me
La speranza, tu hai perso la speranza
So che il posto dove sei ora è il posto dove volevi arrivare
   Addio, ora non devi per forza chiudere gli occhi per sentirti vivo
Spero che sorridi guardandomi dall’alto
È autunno appena cominciato lì da te
L’aria è fresca ma ancora non fredda
Il sole affonda e la skyline splende mentre tu aspetti le stelle
    * Il titolo è verosimilmente un gioco di parole: seedwong (che non vuol dire nulla) à weed song.
       5. Pray for Me
Prega per me
   Vieni a portarmi via le cose che non riuscirei mai a trovare il modo di togliermi dalla bocca
Il dubbio è inesorabile e onnipresente
   Seduto sul trono di un bugiardo ho detto una pretestuosa verità
Sul volto portavo una maschera creata per te
   Malta e mattoni hanno costruito queste pareti per farmelo tenere nascosto fino ad ora
Mi trema la terra sotto i piedi prima che crolli tutto quanto
Sono un bugiardo e uno sciocco
Preda dell’inganno ti ho costruito intorno una prigione
Prega per me, prega per me, prega per me
   Mi hai portato via le cose che non riuscivo mai a trovare il modo di costringermi a confessare
Credimi quando dico che ci ho provato con tutte le mie forze
       6. Bloom
Fiorire
   È arrivato l’inverno proprio come avevi detto
Mi ricordo ancora i film che guardavamo a casa dei tuoi
La brina fuori in giardino
Ridevamo e parlavamo lungo il vialetto di casa
Hanno qualcosa di speciale dicembre e i tuoi occhi che sembrano un pochino più brillanti di notte
   Ci siamo stesi sulla collina a guardare le macchine che passavano
Sento ancora il tuo respiro
Quando ti ho detto che per me eri tutto quello che avevo, lo intendevo con tutto quello che avevo
   Di noi sono rimasti dei pezzi ora, ma non certo come prima
No, non certo come prima
È arrivato l’inverno proprio come avevi detto
E con lui è arrivata anche la nostra fine, sepolti sotto la neve
   Aspetto che il ghiaccio si ritiri per mettere fine a quest’isolamento
Non vedo spiragli tra le tenebre
Quando non ci sarà più il freddo, con lui se ne andrà questa separazione
E allora magari fioriremo
       7. Hollow
Vuoto
   Guardo negli occhi, ma non capisco se sono i miei
Le parole che mi escono dalla bocca sembrano frasi preparate, delicatamente ricercate
   Nella mia mente, so che faccia ho
Ma è da tanto di quel tempo ormai che non la faccio vedere in giro che magari non so più come si fa
Ogni giorno sono qualcun altro, qualcuno di diverso
Ma giuro che non lo diresti mai che sono vuoto
   Sono vuoto
Riempio l’assenza con cose che non esistono davvero per vedere se riesco a sentirmi meno vuoto
Ma so che è solo temporaneo, è temporaneo
   Nella mia mente, so che faccia ho
Ma è da tanto di quel tempo ormai che non la faccio vedere in giro che magari non so più come si fa
Ogni giorno sono qualcun altro, qualcuno di diverso
Ma giuro che non lo diresti mai che sono vuoto
       8. To the Bottom
Sul fondo
   Ho perso tempo e non mi tornerà più indietro
Ho provato a rigirare le mani dove le volevo
   Ma so che non si può
E adesso continuo a pensarci e pensarci e ripensarci
Provo un senso di rimorso
Ma che me ne faccio se non c’è più niente che possa nemmeno provare a fare?
   Freddo, ecco, mi sento davvero freddo
Trascinato sul fondo senza avere la motivazione per spostarmi da terra
Non ho più aria nel petto
Più niente che continui a farmi scorrere il sangue nelle vene
   Ho perso tempo e non mi tornerà più indietro
Ho provato a rigirare le mani dove le volevo
   Ma so che non si può
E adesso continuo a pensarci e pensarci e ripensarci
Provo un senso di rimorso
Ma che me ne faccio se non c’è più niente che possa nemmeno provare a fare?
       9. Like a Whisper
Come un sussurro
   Le tue urla hanno il tono di un sussurro ormai
Mi resta solo questo fischio nelle orecchie
Non puoi dire nulla di così forte da risuonare
Io questa cosa la chiamo lasciarselo alle spalle
   Visto tutto il tempo che ho passato a pensare a te
Stavo meglio se non pensavo affatto
Quindi tanti saluti, dimenticatele queste parole che non dicevo sul serio
Me la caverò benone da solo
   Di noi due, non ero mai io quello che parlava troppo forte
Adesso le cose sono cambiate
Nessuna cosa che hai mai detto è una cosa che mi ricordo
Nonostante quanto urlavi forte
   Delicatamente, delicatissimamente, sento un’eco che si perde in lontananza
Delicatamente, delicatissimamente, sento un’eco che si perde in lontananza
Delicatamente, delicatissimamente, sento un’eco che si perde in lontananza
Delicatamente, delicatissimamente, sento un’eco che si perde in lontananza
       10. Flicker and Fade
La fiammella che si spegne
   Fine estate a casa tua
L’orario entro cui dovevi essere a casa era già passato
Per cui ti ho dovuta far uscire di nascosto
L’erba sotto i piedi era bagnata
Mi sono messo lì ad aspettare di prenderti al volo sotto la finestra
   Stanotte non si dorme
Stanotte non si dorme
Stanotte non si dorme
Stanotte non si dorme
   La luce dei lampioni illuminava il marciapiede
Sei saltata tra le mie braccia e abbiamo sperato che nessuno avesse sentito
Siamo andati su quel ponte sul ruscello
E abbiamo parlato del futuro con l’acqua che ci baciava i piedi
Le ore sono volate via come il vento
Neanche il tempo di accorgersene e ti ho dovuta riaccompagnare a casa
   Stanotte non si dorme
Stanotte non si dorme
Stanotte non si dorme
Stanotte non si dorme
       11. Daydreaming
Fantasticare
   Passo il tempo a fantasticare, una routine priva di senso
Non puoi rallentare se non ti stai proprio muovendo
Ho i piedi inchiodati per terra
E le cose sono sempre uguali da quando mi ricordo
   Perdo tempo e mi immagino di non essere fermo da così tanto in realtà
Vorrei che fosse la verità
Perché non riesco a procedere come mi pare che facciano tutti quelli che ho intorno
Mentre io sono fermo qui, esausto, che tento disperatamente di rompere la gabbia in cui mi sento rinchiuso?
Urlo, ma non lo sente nessuno il mio grido d’implorazione
E allora torno a dormire stasera
   Non so se sarò mai in grado di togliermi di dosso queste catene
E se ci riuscissi, non ho neanche idea se saprei da che parte andare
   Ho la mente sempre più debole e le cose che ho intorno mi sembrano tutte uguali
Perché non riesco a procedere come mi pare che facciano tutti quelli che ho intorno
Mentre io sono fermo qui, esausto, che tento disperatamente di rompere la gabbia in cui mi sento rinchiuso?
Urlo, ma non lo sente nessuno il mio grido d’implorazione
E allora torno a dormire stasera
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nastyaescape · 3 years
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“Ho creato uno spazio nudo e freddo in cui un uomo non poteva irrompere, a meno che il suo fascino, che il suo potere fossi così forte da essere il vero complemento al mio. E ora è raro che io mi accenda, che senta di prender fuoco, di venir destata, ricreata. Da cosa? Vivo sola, adesso. No, tu non potresti mai immaginare come. Perché stasera, quando ti ho veduto, ho capito che tu esisti, che tu sei solamente in funzione di altri. Tu ti prodighi per il tuo lavoro, per tua moglie, per i tuoi figli, per gli amici. (…) E ti dirò come rientrata a casa dopo averti incontrato, tutto il mio corpo fosse contratto dall’angoscia, e io mi sia abbandonata sul pavimento scossa dai brividi, madida di sudore. Era come se i pugnali della privazione mi trafiggessero da parte a parte, perché incontrandoti ho recuperato la coscienza di come sarebbe stato vivere accanto a un uomo, vivere con lui, veramente con lui, in modo che il ritmo dei giorni e delle notti ci trasportasse con sé, come la forza delle onde marine. (…) Mi sono rialzata, ho fatto un bagno, ho preso cura di me come un malato o come… sì, come una donna incinta. Queste straordinarie… fecondazioni si verificano così di rado, ora, che ne ho gran cura, non le sperpero in minima misura, le invoco e le temo al tempo stesso. Ogni volta è come se venissi uccisa, dilaniata, mentre mi vedo costretta a ricordare cosa significhi rinunciarvi di proposito”.
- Doris Lessing
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ilmerlomaschio · 3 years
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Racconti erotici
-mindful-Wattpad
-6-
Aria pesante.
Questa è la prima cosa che sento appena apro la porta della camera. La luce è spenta, la persiana è abbassata malgrado siano le undici del mattino. Il letto è sfatto e vedo il suo corpo avvolto dalle coperte, il volto è rivolto dall'altra parte e noto solo i capelli scompigliati.
Lentamente mi avvicino, salgo sopra il letto e una volta vicino inizio ad accarezzargli la testa con movimenti delicati. Lo sento mugugnare e muoversi appena ma non sembra volersi alzare. Decido allora di infilarmi sotto le coperte e stringermi a lui. Gli accarezzo il petto mentre gli lascio dolci baci sulla schiena. La mia mano destra scivola dolcemente sui suoi pettorali fino all'elastico dei boxer, in un percorso immaginario e delicato. Sento che si muove sotto il mio tocco e mi asseconda. Gli dico parole dolci e d'incoraggiamento, sembra quasi che stia parlando con un bambino che fa i capricci per alzarsi.
Gli racconto di cosa ho preparato da mangiare e le cose che potremmo fare insieme, ma per tutta risposta si volta e senza guardarmi mi sale sopra, poggiandosi mollemente sul mio corpo e coprendomi come se fosse una coperta.
Mi lascio sfuggire un gridolino per la sorpresa e ridacchio alla sua reazione. < Voglio restare qui con te> sospira sul mio collo. Intenerita lo accarezzo e continuo a cullarlo assecondandolo. L'atmosfera è rilassata, ma non passa molto tempo prima che cambi.
Inizia a muoversi sul mio corpo, preme la sua erezione sul mio ventre, come a mostrarmi e farmi sentire quanto sia eccitato. <Non hai più sonno, eh?!> gli dico sorridendo. Per tutta risposta mi afferra le cosce e me le fa aprire così che si possa mettere nel mezzo. <Pensavo di rendere più produttiva la mattinata> soffia sul mio viso prima di baciarmi. Subito porto le mani sui suoi capelli e li stringo approfondendo il bacio, che in poco tempo si fa più spinto e presagisce cosa accadrà di li a poco.
Lui per tutta risposta mi stringe un fianco saldamente e preme in modo ancora più deciso la sua erezione sulla mia intimità eccitandosi ed eccitandomi. Entrambi sospiriamo e prendiamo fiato dal lungo bacio, ci guardiamo negli occhi.
Desiderio. Passione. Eccitamento e amore comunichiamo tramite lo sguardo. Sento il suo corpo sul mio, i suoi muscoli che si flettono, il suo profumo mi invade le narici ancora di più, il suo corpo mi trasmette calore, forza, sicurezza.
Mi muovo seguendo il suo ritmo, i suoi movimenti si fanno sempre più concitati e i vestiti diventano sempre più ingombranti. Porta le sue mani sul bordo della mia maglietta e me la sfila con un gesto veloce, quasi spazientito. Per pareggiare i conti porto una mano sul suo sedere e lo palpeggio giocosamente, infilo poi la mano dentro i boxer e ne accarezzo la pelle stuzzicandolo con dei movimenti circolari, sento che ha i brividi e sorride al mio gesto. Ma non si ferma. Afferra saldamente i pantaloncini e le mutandine e lentamente le sfila, nel compiere il movimento si abbassa anche lui fino a portare il volto all'altezza delle mie ginocchia. Mi guarda dal basso, < Molto meglio> sogghigna. Sono completamente nuda, distesa sul letto e lui inginocchiato tra le mie gambe, mi guarda ardentemente, se potesse mi salterebbe addosso subito, ed è quello che desidero di più, esposta in questo modo davanti a lui non posso fare a meno di sperare che faccia presto, che mi prenda in questo istante, ma i suoi piani sono altri.
Vedo che si muove lentamente, come una pantera che punta la sua preda, ma la preda non sono io, o meglio è una parte precisa del mio corpo, la mia intimità.
Porta la testa tra le mie cosce e poggia un casto bacio proprio nel mezzo, facendomi rabbrividire e sospirare per il breve contatto. Alza appena gli occhi con un sorrisetto compiaciuto stampatogli in volto.
Gli passo le dita tra i capelli, facendogli capire che lo voglio, voglio la sua bocca su di me, sentire la sua lingua accarezzare la mia intimità, che mi bagni con la sua saliva, che mi assapori.
E lui mi soddisfa subito.
La prima cosa che sento è il suo respiro, ha soffiato appena sulla mia intimità risvegliando in me una miriade di sensazioni, un veloce brivido mi attraversa; subito dopo appoggia le sue labbra sul clitoride e lo succhia appena, risvegliandomi dallo stato di trance appena creato. Ansimo quando sento la sua bocca concentrata sul mio centro. I suoi movimenti sono calcolati, lo stringe tra le labbra che muove appena, chiudendolo dentro la sua bocca e che sfiora con la lingua. Tutte queste sensazioni non fanno che aumentare la mia eccitazione.
Si sistema meglio e con le braccia mi circonda i fianchi tenendomi ferma e spalancandomi ulteriormente le gambe. Stringo maggiormente i suoi capelli mano a mano che il piacere si intensifica. Un calore intenso mi parte dall'intimità fino ad arrivare al volto, sento che sto arrossendo, mi formicola tutto il corpo. Il mio respiro si fa più pesante e gli occhi si chiudono per l'eccessivo piacere. Sento la sua lingua fare movimenti circolari sul mio clitoride e ogni tanto portare la sua attenzione sulla mia entrata, raccogliendo la mia eccitazione, assaporandola e poi unirla alla sua saliva per bagnarmi tutto il sesso. Gli afferro le braccia, lo stringo, lo graffio, gli riprendo i capelli, mi muovo verso di lui. Non riesco a stare ferma, voglio sentirlo più nel profondo, voglio il suo corpo sul mio.
Aumenta il ritmo, la sua lingua ora è totalmente focalizzata sul clitoride, insiste e lo divora famelico, insieme a questo sento che porta un dito alla mia entrata e comincia a tracciarne i contorni, stuzzicandomi.
Versi sconnessi mi escono dalla bocca, il mio sesso si contrae, inizia a pulsare, anche lui famelico e insoddisfatto dal misero contatto esterno.
Senza preavviso si alza e mi osserva, percepisco subito la mancanza e alzo anche io la testa e con sguardo interrogativo gli chiedo perché abbia smesso; per tutta risposta si pulisce le labbra, ormai rosse e gonfie, e il mento dai miei umori sulla mia coscia. Si sposta di lato e risale il letto accostandomi al mio corpo attento e pronto a qualsiasi cosa voglia fare. Vedo la sua erezione tendere in modo quasi vergognoso all'interno dei boxer e subito mi viene l'acquolina in bocca. Allungo le mani afferrandolo e portandomelo addosso, così che il suo bacino sia all'altezza del mio viso, appena è in posizione afferro i boxer e senza preamboli glieli abbasso, ritrovandomi di fronte un'erezione di tutto rispetto.
Il suo cazzo è grosso, leggermente pendente e lungo, solo a guardarlo dubito di riuscire a prenderne anche solo metà in bocca.
Da galantuomo, si avvicina ulteriormente e me lo sbatte in faccia dandomi colpetti sulla bocca, muovendolo con la mano <Apri piccola> e io non posso non obbedire. Schiudo le labbra e lui me lo mette in bocca fino a riempirmela. <Cazzo...> la testa gli cade all'indietro, chiudo la bocca e avvolgo con le labbra la sua lunghezza e con la lingua cerco in qualche modo di fare dei movimenti ma è così grosso che sono limitata e riesco solo ad accarezzarlo senza poterla muovere troppo.
Inizia a fare dei piccoli movimenti del bacino facendo uscire ed entrare il suo cazzo dalla mia bocca. Vado in contro ai suoi movimenti, cerco di accoglierlo più che posso ma ogni volta che tocca il fondo della gola un senso di vomito mi parte dalla base della gola e dopo un paio di affondi mi ritrovo a scostarmi non riuscendo a prenderlo così in fondo. <So io di cos'hai bisogno. Stenditi e prendi in bocca solo la cappella, rilassati piccola. Adesso ci penso io>.
Faccio esattamente come mi dice e cerco di rilassarmi, il suo profumo caratteristico mi inebria, chiudo gli occhi per concentrarmi sulle sensazioni che provo.
Il suo cazzo ha un retrogusto salato ma piacevole, è caldo e morbido, la cappella è gonfia e ne traccio i contorni con la lingua trovando anche il piccolo buchino all'estremità, faccio una leggera pressione su questo e lo sento sospirare. Continuo a leccarlo ascoltando il suo respiro e cercando di capire cosa gli piaccia finché non sento qualcosa di bagnato sfiorarmi il clitoride, per la sorpresa e il piacere apro la bocca e prendo ulteriormente il suo cazzo in bocca.
Riapro gli occhi e lo vedo leggermente piegato su di me, un braccio teso tra le mie gambe e l'altro con cui si sorregge appoggiato alla testiera del letto. Ha uno sguardo compiaciuto e osserva il punto esatto in cui il suo cazzo e la mia bocca si uniscono.
Lui è una visione, i capelli gli ricadono sul volto, le braccia tese mettono in risalto i muscoli, il petto messo in risalto dai movimenti che fa per respirare, gli addominali tesi e la parte restante del sul cazzo sembra come chiamarmi e implorarmi di potere entrare nella mia bocca.
Un suo dito entra inaspettatamente dentro di me, mugugno muovendomi istintivamente verso la sua erezione, spalanco la bocca e cerco di prenderne ancora. La sensazione di essere penetrata ed essere riempita in due posti contemporaneamente mi accende ancora di più. Le labbra mi formicolano e tirano appena, inizio a muovere la testa a ritmo delle sue spinte sul mio sesso, prima affondi lenti, calcolati, incentrarti nell'assaporare il suo cazzo e tastarne le dimensioni, così come lui si muove dentro di me, toccando la mia carne, cercando i punti giusti ma senza soddisfarmi a pieno.
<Così piccola...> mi incoraggia e ricompensandomi toccando un punto delicato dentro di me, al suo tocco mi muovo in modo ancora più concitato verso di lui.
La mia gola si rilassa sempre più mano a mano che l'eccitazione cresce, una sensazione di calore mi invade in attimi di picco di piacere, versi di compiacimento escono dalla mia bocca, ma sono deformati dalla presenza ingombrante.
Più lui mi porta verso l'orgasmo con le dita più io lo succhio avidamente, maggiore è l'intensità con cui lo succhio maggiore sarà la sua eccitazione portando la sua erezione a crescere maggiormente e al crescere di questa crescerà il mio desiderio di prenderlo più a fondo.
I nostri corpi si muovono, ormai, in sincrono, la mia testa oscilla sulla sua asta in modo autonomi direi, non presto più attenzione alle sue dimensioni o a quanto stai andando a fondo, lo prendo più che riesco concentrata sull'orgasmo che cresce. La sua mano sul mio sesso si muove con movimenti rapidi, precisi, vuole farmi venire e vuole venire, non c'è dubbio.
Il collo fa male, la mandibola è sotto sforzo, la mia lingua si muove accarezzando il suo cazzo come se fosse una seconda pelle, lo avvolge, gli gira attorno, lo lubrifica così che possa muoversi con ancora più facilità nella mia bocca fino alla mia gola. Il mio naso si scontra ripetutamente contro il suo pube e sapere di arrivare a toccarlo vuol dire solo una cosa, lo sto prendendo tutto.
La consapevolezza mi eccita, facendomi bagnare ulteriormente, portandomi a roteare gli occhi per il piacere che mi invade, per il piacere che gli sto dando.
Respiro appena, voglio venire, voglio che venga dentro la mia bocca.
Lo guardo e lo trovo ancora intento ad osservarmi, ormai sudato e stanco. Continuo a muovermi, ma per fargli capire che non posso resistere ancora molto, faccio passare il mio braccio destro tra le sue gambe, piego il gomito e gli afferro una natica per poi spingere il suo bacino verso il mio volto. In risposta, col pollice mi strofina il clitoride mentre continua a scoparmi con altro due dita.
Bastano pochi movimenti del pollice a farmi venire.
Presa dall'orgasmo non mi rendo conto di cosa accade, sento una sua mano tenermi la testa e percepisco appena il suo bacino battere con insistenza contro la mia faccia, i movimenti delle sue dita continuano imperterrite per prolungare il più possibile il mio orgasmo, così che possa scoparmi la bocca alla velocità che preferisce e che gli serve per venire.
Sento che non posso resistere altro, sono arrivata al limite, se continuassi a venire ne risentirei dopo. Decido dunque di scostare la sua mano dalla mia intimità, facendogli intendere che può bastare, ma alla mancanza del contatto ritraggo anche la testa e faccio uscire il suo cazzo dalla mia bocca con un ultimo risucchio, che a quanto pare è il colpo finale.
Non appena perde il contatto con le mie labbra, viene. Riversa il suo sperma su parte della bocca e sul mio collo. Al primo getto chiudo gli occhi, ma resto immobile aspettando che finisca di venire. Quando non sento più niente posarsi sulla mia pelle apro piano gli occhi e lo trovo seduto col fiatone e con le mani appoggiate sulle ginocchia. Sollevo il busto per avvicinarmi a lui, ma si allontana preoccupato che voglia dargli un bacio con ancora il suo sperma sulla bocca. <No, non ci provare...> mi avverte mettendo le mani avanti così che possa stare a distanza di sicurezza. <Che c'è? Non ti piaccio?> dico sbattendo le palpebre e facendo una faccia imbronciata. < Sei stupenda piccola, ma se vuoi un mio bacio devi prima pulirti, lo sai che mi fa schifo se hai ancora la mia sborra sulla faccia quando mi baci.> si lamenta schifato.
Alzo gli occhi al cielo, e mi alzo per andare in bagno a lavarmi, ma quando sto per sorpassarlo mi volto velocemente e gli lascio un bacio veloce sulla guancia, vicino alle labbra, iniziando a correre e ridendo di gusto alla sua faccia schifata e sorpresa.
<Sara! Piccola stronza...>
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