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#ciminiera
idettaglihere · 1 year
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io devo dormire ma c'è mia madre che tossisce ininterrottamente da non so quanto e non credo sia in procinto di smettere quindi mi limito a tirare giù madonne in silenzio
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la-scigghiu · 2 years
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Portami nelle tue giornate piene di specchi e di nuvole, e non avere paura delle mie sciocche poesie. La mia presenza è una bonaccia d'autunno. Portami dove ti pare, a raccogliere more, a seminare il vento, l'importante è che io sia con te, senza parlare, adagiata da un punto e l'altro del tuo cuore.
Antonio Ciminiera
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fabriziosbardella · 2 years
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Simona Casadei quattro mesi fa aveva lanciato su Change.org un appello affinché non si tocchi il nido delle cicogne. #simonacasadei #flashmobinrete #ilcomuneabbatteciminiera #nidodellecicogne #pinerolo
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de-mykel · 1 month
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Giorgio de Chirico. La grande ciminiera, 1958.
oil on canvas
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volumesilenzioso · 8 months
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giornate vuote e pensieri disordinati che hanno bisogno di trovare un ordine su un pezzo di carta, nel frattempo il mio processo di trasformazione in ciminiera procede alla grande
#me
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vvvounds · 8 months
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i miei genitori che mi cagano solo quando ho i coglioni girati non hanno capito che quelli sono proprio i momenti in cui dovrebbero levarsi dal cazzo ma ovviamente ✨no✨ e mi sono beccata la ramanzina emotiva e ora sono 10 volte più nervosa vado a fumarmi una ciminiera ciao
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arcanespillo · 4 months
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la cosa più irrealistica di un professore è che nessun adolescente fuma come 1 ciminiera
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gregor-samsung · 9 months
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“ Suo padre era su Campañia Hill con Oppenheimer al Trinity. Teller. Bethe. Lawrence. Feynman. Teller faceva girare la crema solare. Indossavano guanti e occhialoni. Come dei saldatori. Oppenheimer fumava come una ciminiera e aveva la tosse cronica e i denti guasti. Occhi di un azzurro folgorante. Un accento indefinibile. Quasi irlandese. Portava vestiti buoni ma che gli ballavano addosso. Non pesava niente. Groves lo ingaggiò perché aveva visto che non si lasciava intimidire. Tutto qua. Un sacco di gente molto sveglia pensava che fosse l’uomo piú sveglio che Dio avesse mai creato. Strano tipo, quel Dio. C’erano persone che erano scappate da Hiroshima per precipitarsi a Nagasaki e accertarsi che i loro cari fossero al sicuro. Arrivando giusto in tempo per morire incenerite. Lui ci andò dopo la guerra con una squadra di scienziati. Mio padre. Disse che era tutto arrugginito. Tutto sembrava coperto di ruggine. Nelle strade c’erano carcasse di tram distrutte dal fuoco. I vetri sciogliendosi erano usciti dai telai ed erano colati sui laterizi. Seduti sulle molle annerite gli scheletri carbonizzati dei passeggeri senza piú vestiti né capelli e con lembi di carne annerita appesi alle ossa. Gli occhi lessati nelle orbite. Labbra e nasi mangiati dalle fiamme. Ridenti sui loro sedili. I vivi vagolavano ma non c’era dove andare. A migliaia si precipitavano nel fiume e ci morivano. Erano come insetti: nessuna direzione era preferibile a un’altra. Gente in fiamme strisciava fra i cadaveri come una specie di horror in un crematorio gigante. Credevano semplicemente che il mondo fosse finito. L’idea che tutto ciò avesse a che fare con la guerra non li sfiorava quasi. Portavano fra le braccia il fagotto della loro stessa pelle come un bucato da non trascinare fra le macerie e nella cenere e incappavano alienati gli uni negli altri nelle loro deambulazioni da alienati su residui di suolo fumante, il vedente in difficoltà quanto il cieco. La notizia di tutto ciò non uscí dalla città per due giorni. Chi sopravvisse spesso ricordava quegli orrori come dotati di un certo valore estetico. In quello spettro fungoide che sbocciava nell’alba come un maligno fiore di loto e nella fusione di solidi fino ad allora ignota risiedeva una verità che avrebbe silenziato la poesia per mille anni. Come un’enorme vescica, dicevano. Come una cosa marina. Tremolava appena sul vicino orizzonte. Poi quel rumore terribile. Videro uccelli nel cielo albeggiante prendere fuoco ed esplodere silenziosamente e cadere in lunghi archi verso terra come cotillon in fiamme. “
Cormac McCarthy, Il passeggero, traduzione di Maurizia Balmelli, Einaudi (Collana Supercoralli), 2023; pp. 115-116.
[Edizione originale: The Passenger, Alfred A. Knopf Inc., 2022]
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shekelesh-z · 26 days
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Se questa ciminiera diventa come la colonna dorica volo
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ilmarechecisepara · 4 months
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Occhi grigi, occhi di ciminiera
Secondo te sapevamo già come finiva dalla prima sera
Occhi grigi, bocca di primavera
Ti prego dimmelo ancora una volta
Quand'è che una cosa è vera
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stringilamiamano · 1 year
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avete presente i tizi agli stand delle sigarette elettroniche che ti chiedono se fumi??? bene io rispondo sempre di no anche se sono letteralmente una ciminiera, non mi va di parlare, non mi va di cambiare, fumo siga e iqos quando lavoro, ho tutto quello che mi serve, comunque tornando a noi, questo ragazzo al mio "no non fumo" mi risponde "dici così perché c'è mamma?" SONO GRANDE SONO ADULTA HO 24 ANNI però menomale che pensi che sono piccola significa che la mia skincare funziona ;)
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astra-zioni · 2 years
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Pur essendo una ciminiera, ricordo quando detestavo il fumo e chi mi fumava addosso, quindi tenere l’accortezza di non fumare in faccia alle persone sarebbe comunque cosa gradita (come non buttare le cicche a terra, per dire, soprattutto quando è estate e create incendi, per dire).
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nonsaremodellestar · 1 year
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"anche a Lecce ne trovi uno migliore"
Ragazzi questa gente è impazzita e sta fumando come una ciminiera anche se sta a +20 da noi e +16 sul secondo posto, avrei voluto vederli a pari punti con noi anche solo per leggere cosa avrebbero potuto partorire le loro menti bacate
E in teoria sarebbe pure un giornalista sto qua
Il Napoli è una bellissima squadra, ma questi atteggiamenti non fanno altro che renderla indigesta agli altri.
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4eternal-life · 1 year
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Mario Sironi  (Italian, 1885 -1961)
Periferia con ciminiera,  1924
ink, pencil and gouache on paper laid on canvas
© 2022 MutualArt 
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la-scigghiu · 2 years
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Le parole che ho da dirti tu le conosci. Sono anime di corallo fragili come il mio viso quando ti aspetto. Le parole che ho da dirti sono gomitoli di luce che ho messo da parte per te, grate di zucchero filato, sono cavalli di legno colorato incollati alla pedana di una giostra che gira, gira, gira, e non si arresta mai.
(Antonio Ciminiera)
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volumesilenzioso · 2 years
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ciao amici, oggi sto fumando come una ciminiera (non è una novità, ma sto esagerando) perché ho l’ansia di vivere
volevo dirvi addio, just in case i miei polmoni dovessero lasciarmi
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