Tumgik
#concessioni
Text
Ladri di Spiagge
Diciamolo chiaramente tutte le concessioni balneari italiane sono tutte illegali ed i cd. lidi sono un sopruso alla popolazione e le istituzioni che non intervengono per far rispettare la legge sono illegali anche loro. Mi riferisco alle Autorità Portuali, Capitanerie di Porto e Comuni che hanno esercitato la cd. sdemanializzazione. A dirlo non sono io (quivis de populo) ma è la ormai costante…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
megachirottera · 1 year
Text
Perché i massimi funzionari del vaccino si licenziano improvvisamente?
Addio Fauci! Source: Aug 22, 2022; by A Midwestern Doctor on The Forgotten Side of Medicine (more…) “”
Tumblr media
View On WordPress
1 note · View note
sailbiz · 1 year
Link
0 notes
Calendario 2024 dedicato ai coloni italiani in Africa
Non c’è bugia, non c’è mistificazione, non c’è esagerazione che possa cancellare quanto realizzato dai coloni italiani in Africa per creare commerci, lavoro e sviluppo: colonizzatori non colonialisti.Il nuovo calendario per l’anno 2024 raccoglie 12 tra le immagini più rappresentative dell’opera che gli italiani realizzarono in Somalia creando le concessioni agricole di Genale su 30.000 ettari…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
ilcontroverso · 2 years
Text
Spiagge: bene comune o pertinenza privata?
Spiagge: bene comune o pertinenza privata? Un articolo di Domenico Sepe sulla sottile differenza che intercorre tra il concetto di bene comune e di pertinenza privata. Vista l'attuale situazione italiana, le spiagge a quale categoria appartengono?
Per quest’anno non cambiareStessa spiaggia, stesso mareMina – Stessa spiaggia stesso mare nell’omonimo album con testo di Mogol – 1963 L’estate è il momento per chiunque per poter approfittare della spiaggia e, se escludiamo chi va all’estero per godersi spiagge esotiche, moltissimi italiani scelgono, prima del periodo di ferie, di approfittare del clima per poter andare nei fine settimana al…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
ilpianistasultetto · 9 months
Text
Tumblr media
Ieri abbiamo riportato dietro la vecchia Citroen Mehari che avevo noleggiato. M'ero svenato abbastanza. Stavamo salutando quando ho visto questa vecchia Citroen 2CV. Mi si sono accesi gli occhi. Gli altri mi hanno guardato. Sguardi di quelli severi, come a voler dire "Dai, non prenderla, non prendere sempre queste anticaglie, oltretutto al costo di un occhio della testa. Prendi un'auto moderna, costa la meta' e ha pure l'aria condizionata" ma anche abbastanza rassegnati perche' sanno che quando qualcosa mi entusiasma quasi mai do retta agli altri. E infatti l'ho noleggiata. Tappa del giorno, Plage de Pampellonne..spiaggia, come tutte le spiagge francesi, attrezzata e libera. (Agli italiani invece fa schifo avere spiagge libere nel nostro Paese, visto quanto difendono le concessioni balneari.)
Tumblr media
Colonna sonora del viaggio..
youtube
91 notes · View notes
scogito · 4 months
Text
Controllo del proprio stile di vita in base a cambi forzati e concessioni circostritte.
Limitazioni dei consumi contro la propria volontà e capacità economica.
Accesso ai servizi in base all'obbedienza.
Perenne e cronico senso di scarsità e di sottomissione forzata.
Schiavitù assoluta e totale.
Agenda 2030.
43 notes · View notes
b0ringasfuck · 4 months
Text
6 notes · View notes
intotheclash · 4 months
Text
L'inizio
“A poco a poco devi creare intorno a te una nebbia; devi cancellare tutto ciò che ti circonda, finché non si possa dare più nulla per scontato, finché più nulla è certo o reale…”
Questa frase, giunta chissà da dove, gli trapanò la testa in un nanosecondo e invase il suo cervello a ranghi compatti, come una falange dell’antica Roma.
Fortunatamente il foro prodotto permise anche alla musica, che proveniva dal potente impianto stereo poggiato sulla libreria, di entrare e ricamarsi il suo spazio, con un subitaneo effetto benefico.
“C’è un tempo per andare dritti giù all’inferno, c’è un tempo per tornare a saldare il conto…”
La musica e le parole che gli fecero drizzare i peli delle braccia e allargare il cuore, erano quelle della Gang, uno dei suoi gruppi preferiti. Il migliore nella vasta costellazione delle band italiane. Li aveva sempre amati, fin dal loro esordio, oramai molti anni prima. Li aveva ascoltati crescere, passo dopo passo, aveva approvato e condiviso senza riserve la scelta di passare dall’inglese all’italiano per la scrittura dei testi, anche se, lo sapeva con certezza, non sarebbero comunque mai arrivati a tutti con la dovuta forza. Peccato. E peccato anche non averli mai incontrati di persona. Chissà, forse le cose sarebbero potute andare diversamente. Chissà!
“Quando un uomo decide di fare una determinata cosa, deve andare fino in fondo, ma deve prendersi la responsabilità di quello che fa. Qualunque cosa faccia, deve prima sapere perché lo fa e poi deve andare avanti con le sue azioni senza dubbi o rimorsi…”
Queste invece erano le parole del Libro. Dischi e libri insieme. Mescolati tra loro, impastati col suo stesso sangue, a formare un unico corpo con la consistenza del cemento armato e l’elasticità di una tela di ragno.
A ciò stava pensando l’uomo intento a radersi, ben piantato di fronte allo specchio del bagno. E radersi, per lui, non era una semplice operazione quotidiana di pulizia, che so, come lavarsi i denti o farsi la doccia,ma un vero e proprio momento catartico, una pulizia, vero, ma quasi più interiore che esteriore. Del resto anche la stanza da bagno somigliava più ad un luogo di meditazione e purificazione, piuttosto che al luogo che tutti conosciamo e vogliamo che rimanga. Era amplissima e luminosa, bianca, completamente bianca, muri, maioliche, sanitari, cornice dello specchio e la lunga mensola che correva su tre lati delle pareti: tutto rigorosamente bianco. Le uniche concessioni al colore e che davano carattere al luogo erano: la sedia a dondolo in bambù ed una stampa raffigurante l’Urlo di Munch; poste una di fronte all’altra.
“Bruciami l’anima, fammi ridere il sangue nel cuore, bruciami l’anima…”
Questo era il disco.
“C’è di male che una volta che ti conoscono, tu sei una cosa data per scontata e, da quel momento in avanti, non sarai più capace di rompere i legami dei loro pensieri. Io personalmente amo la libertà ultima di essere sconosciuto…”
Questo invece era il libro.
“E passala sta cazzo de palla, Salvato'! E’ vero che l’hai portata tu, ma ci dobbiamo giocare tutti! Cazzo!”
Questa era una voce nuova! E non proveniva né dal libro, né dal disco.
L’uomo terminò di radersi, si risciacquò il viso con abbondante acqua fresca e si affacciò sul vicolo sottostante. Un gruppo di una decina di ragazzini stava giocando al calcio in strada. Era una partita vera, cinque contro cinque, chi arriva prima ai dieci goal segnati, e i maglioni gettati in terra erano le porte regolamentari. La scena lo commosse e lo riportò indietro nel tempo, in un’altra galassia. Anche lui, secoli prima, era stato uno di quei monelli e si era battuto come un leone con i suoi coetanei, nei vicoli del suo paese, così simili a quelle vie della vecchia Roma che, in senso lato, erano diventate la sua nuova dimora.
Ma non aveva tempo per affogare nel miele dei ricordi. Con uno schiocco della lingua li ricacciò indietro e tornò alle sue faccende. Ammirò per l’ultima volta allo specchio il suo lavoro, approvò con un accenno di sorriso il disegno perfetto del pizzetto e si passò ripetutamente il palmo della mano sui corti capelli neri a spazzola. Gli sarebbe piaciuto rasarli a zero, lo aveva anche fatto tempo prima, molto tempo prima, ma si era accorto che dava troppo nell’occhio. Troppe persone lo notavano e non poteva permetterselo; così aveva optato per quel taglio anonimo.
Era vero che, negli ultimi due o tre anni, i pelati erano tornati di moda ed erano cresciuti in maniera esponenziale. E anche se le teste rasate erano ancora ben lungi dal raggiungere il numero delle teste di cazzo, si poteva tranquillamente affermare che la forbice si era ristretta.
Andò in camera ed iniziò a vestirsi. Erano le otto di sera di un bel sabato di fine settembre. L’aria era fresca e pulita e lui aveva un appuntamento cui non poteva mancare. Indossò il suo impeccabile vestito nero, comode ed eleganti scarpe di pelle, anch’esse nere, infilò la pattada sarda nella tasca interna della giacca e fece poi scivolare la sua trentotto special nella fondina ascellare perfettamente nascosta dal taglio dei suoi abiti. Infine spense la luce ed uscì in strada. Il lupo era sceso dalla montagna. La caccia era iniziata.
“Il mondo è un luogo misterioso. Specialmente al tramonto.”
Era di nuovo il libro a far udire la propria voce.
20 notes · View notes
abr · 7 months
Text
So bene che i saputi non sono mai simpatici.
Ma la rete per me è tipo il mezzo di trasporto per il troglodita: un ambiente virtuale dove non si conosce davvero nessuno e ci si può fare delle concessioni.
Nel reale si ascolta, sovente si tace per non offendere (non i potenti ma i pari e i sottoposti), a volte si espone il più onestamente ma delicatamente e cortesemente possibile il proprio punto di vista, che risulta regolarmente non-mainstream sia per l'inclito sinistro che per il profano social-nazionale - ma per fortuna nel reale c'è meno gente polarizzata e più buon senso che nella Rete; alla fine ringrazio.
Qui invece ci si sfoga. E funziona: scrivere mi sharpa e crispa la visione, E ringrazio tutti i contributori a ciò, in un modo o nell'altro :)
Alla fine sono qui per me, nessuno è obbligato a leggermi.
35 notes · View notes
sailbiz · 4 months
Photo
Tumblr media Tumblr media Tumblr media
(via CASSAZIONE ANNULLA DECISIONE CONSIGLIO DI STATO: VITTORIA PER CONFINDUSTRIA NAUTICA SULLE CONCESSIONI DEMANIALI – Sailbiz)
0 notes
autolesionistra · 4 months
Text
Uno dei capolavori meglio riusciti dell’ideologia capitalista è stato quello di instillare nelle menti dei cittadini che i diritti siano beni scarsi, sottrattivi e di lusso così da poter rendere meno odioso l’arretramento del welfare state e servizi e, di fatto, eradicare sul nascere ogni forma di rivendicazione politica. (...) Insomma, quelli che fino a non molto tempo fa potevano essere comunemente considerati diritti basilari e inalienabili di ognuno oggi sono divenuti, grazie ad un artificio narrativo, privilegi per pochi. O tuttalpiù concessioni elargite col contagocce e di cui, in ogni caso, è meglio non farne un’abitudine. Studiare liberi dal fardello della povertà, il diritto ad un tetto, un lavoro sicuro e ben retribuito o la cura di malattie mentali sono solo alcuni esempi di diritti (previsti oltretutto dalla nostra Costituzione) che rendono oggi gli individui colpevoli di essere benestanti. Come se l’essere benestanti, letteralmente essere in una condizione di benessere, possa essere considerato in sé essere una colpa. 
13 notes · View notes
soldan56 · 3 months
Link
Non bastava lo scandaloso progetto di dare i fucili in mano ai 16enni. In Italia la fauna selvatica è sotto attacco, costantemente, al punto che la caccia potrebbe essere autorizzata 7 giorni su 7, facendo sparire i limiti imposti e il silenzio venatorio, anche nel mese di febbraio. Questi sono solamente alcuni dei punti contenuti nella proposta di legge 1548, finalizzata a una liberalizzazione dell’attività venatoria. Tale proposta porta la firma dell’onorevole Francesco Bruzzone (Lega) ed è stata presentata in Commissione Agricoltura della Camera dei deputati.
18 notes · View notes