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#danza artistica
cristinabcn · 11 months
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"Eterno", homenaje a Picasso llega a Madrid
“Eternal”, a tribute to Picasso arrives in Madrid TERESA FERNANDEZ HERRERA Periodista – Prensa Especializada Carlos Rodríguez  estrena por fin en la capital, en el teatro EDP “Eterno”, su espectáculo homenaje a Picasso en el medio siglo de su desaparición física. Muy probablemente será eterno Picasso en los museos del mundo. Pero este Eterno,en el lenguaje sin igual de la danza, es una creación…
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seoul-italybts · 2 months
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[✎ ITA] Hope On The Street Vol.1 : Intervista dall'Album Speciale di j-hope (PRELUDE) | 29.03.24⠸
HOPE ON THE STREET VOL.1
__ Parte 1 : PRELUDE __
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1. Saluti d'Apertura
Ciao, sono j-hope, sono felice ed emozionato per il lancio di "HOPE ON THE STREET", il progetto riguardante il ballo che tanto amo e considero come mia radice artistica. Potrete godervi le mie mosse di danza nel documentario omonimo, e quest'album contiene storie ed aneddoti inediti, non inclusi nel progetto televisivo. Ragazzə, j-hope ha ballato! Spero apprezzerete e mostrerete tanto supporto!
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Ciao, j-hope. Tra i tanti generi di ballo esistenti, questo progetto si concentra principalmente sulla street dance. Perché trovi la street dance così affascinante?
Perché alla domanda 'chi sei?' o 'quali sono le tue radici' non potrei che rispondere 'la street dance'. Quando mi fermo a riflettere sui ricordi che ho del ballo – di quei momenti in cui, totalmente concentrato su me stesso, la musica e null'altro, davo il 100% – non può che tornarmi in mente il mio passato. È grazie alle mie origini se ora sono quello che sono, se ancora adesso provo il desiderio di esplorare e praticare la street dance.
Ti ricordi il momento in cui, per la prima volta in assoluto, hai deciso di darti al ballo? C'è stato forse un qualche momento cruciale di svolta, nella tua vita, in cui il ballo ha smesso di essere solo un hobby o interesse?
Credo sia stato in occasione di una gara scolastica, durante una gita, quando ero ancora studente. Nessuno voleva esibirsi, quindi ho preso e sono salito io sul palco per ballare. È stato un momento estremamente entusiasmante ed indimenticabile. Essere sotto i riflettori e lo sguardo di tutti era davvero una sensazione fantastica. Ricordo il batticuore per tutte le grida e l'entusiasmo ricevuti! È stato quell'episodio a dar forma al me stesso di adesso.
Di questi tempi, ci sono tanti programmi televisivi o comunque contenuti legati alla street dance, che l'hanno resa più approcciabile e nota al pubblico rispetto al passato, ma credo sia ancora difficile stabilire cosa sia il "buon ballo", perché ognuno di noi ha standard e gusti diversi. Tu hai criteri specifici o personali rispetto al ballo?
Questa è una domanda piuttosto difficile, per me.
Quando ci si lascia andare totalmente alla musica e si riesce ad arrivare ai cuori degli spettatori con la danza, allora credo quello possa essere considerato del "buon ballo". Non è forse quello il motivo per cui balliamo? (ride).
Dato che il progetto riguarda il ballo, hai voluto creare della musica ballabile, adatta all'occasione. Su quale aspetto ti sei concentrato, sotto il punto di vista musicale?
Quando ho iniziato a lavorare a questo progetto, mi son detto "scriviamo della bella musica adatta al ballo!", e mi sono poi reso conto che la buona musica, fondamentalmente, non può che essere anche perfetta per il ballo. In altre parole, la buona musica ha il potere di far muovere e ballare la gente. Data questa premessa, ho cercato di concentrarmi sulle canzoni, di per sé, e poi le coreografie sono seguite con estrema naturalezza.
Quest'album è diviso in due parti. Immagino il focus e la direzione imboccata con ognuna di esse sia parecchio diversa.
Nella "VER.1 : PRELUDE" ho dato uno sguardo alle mie origini, come suggerisce il titolo. Son partito da quell'Hoseok, un ragazzino di Gwangju, che ballava e faceva musica con la sua crew di ballo, e vi ho riallacciato i legami, tornando a ballare con loro. Più avanti, anche Seoul è diventata un caposaldo delle mie radici artistiche ed identità attuale, quindi, sì, ho cercato di esprimere tutto ciò e le esperienze vissute in quel periodo in modo più intenso e vibrante possibile.
La "VER.2 : INTERLUDE" vuole, invece, essere più matura. Di conseguenza, ho deciso di concentrarmi sulla musica e sugli stili di ballo come tematiche principali. In particolare, ho voluto sottolineare quello che è stato il mio processo formativo.
j-hope : Intervista 1
- Il Motivo Per Cui Ballo -
"Il ballo è la mia passione, ma è un po' che la trascuro"
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Hai deciso di dedicare questo documentario al ballo.
Tutto ha avuto inizio con il ballo, sul serio. Molto di ciò che sono e faccio è nato dal ballo. Quindi mi son detto 'Perché non dare uno sguardo agli stili di ballo che ero solito praticare?'. Credo sia un modo per riflettere su me stesso e la mia vita, prima di entrare in servizio militare. 'Che cos'è che mi piaceva?', 'Quali pensieri mi passavano per la testa, prima del debutto?', 'Che cos'è che mi ha portato dove sono ora?'...Tutte domande che mi sono sempre posto e, in fin dei conti, tutte riconducono al ballo.
Sul serio, tutto è iniziato quando vivevo ancora a Gwangju. Allora, non sapevo far altro che ballare ed era l'unica cosa che sapevo di far bene. Sul serio, non sapevo far altro. Adoravo ballare. Se non fosse stato per il ballo, credo ora sarei una persona diversa. Senza il ballo, oggi non sarei qui e sicuramente non esisterebbe j-hope. Il ballo è diventato tutta la mia vita ed è da quello che è iniziato tutto.
j-hope : Intervista 2
- Commento al Documentario -
"Imparare a ballare è anche un modo per imparare a vivere"
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Cos'è il progetto "HOPE ON THE STREET"?
L'aspetto più importante di questo progetto è il processo d'apprendimento. Credo sia un progetto che mi dà l'opportunità di ripensare alla mia vita e rievocare la passione ed ispirazione che avevo, quando ho iniziato. Credo tutto questo sarà fonte di nuova ispirazione, per me.
Hai ballato in molte città – Seoul, Gwangju, Osaka, Parigi e New York. Perché hai scelto proprio di ballare?
Beh, innanzitutto perché credo le/i fan amino vedermi ballare (ride). Quella è la ragione principale. Ho deciso di mettere su questo progetto così da poter mostrare loro più cose riguardo al ballo, la mia identità ed esplorare più approfonditamente le mie radici.
Hai partecipato attivamente ad ogni aspetto di questo progetto, dalla pianificazione fino alla direzione generale. Avevi già una qualche visione registica specifica in mente?
Nulla di così grandioso, ma è un mio progetto, quindi ho preso in mano le redini e ho cercato di proporre quante più idee possibile. Credo gli aspetti cui ho partecipato maggiormente siano stati la scelta degli stili di ballo, le location, gli abiti da indossare, la musica nonché la composizione e direzione per quanto riguarda le riprese. Questi sono tutti aspetti fondamentali, quando si tratta del ballo.
Trovo sia piuttosto rilassato rispetto agli altri contenuti video visti finora.
Se pensiamo al K-Pop, la prima cosa che ci viene in mente sono le riprese multisfacettate, i tanti effetti speciali e l'editing superbo. Ovviamente è bello ed entusiasmante, ma stavolta volevo catturare il ballo e tutto il resto esattamente per quello che è. Dunque ho cercato di restare più possibile sul semplice. L'idea di fondo è che più semplice è, maggiore sarebbe stato il risalto posto sugli aspetti migliori di questo documentario.
Hai detto che l'idea per "HOPE ON THE STREET" ti è venuta mentre stavi filmando un dietro le quinte per i MAMA Awards 2022. Tre settimane dopo, hai iniziato le riprese. Davvero poco tempo per i preparativi, non trovi?
Sì, sono d'accordo! Non ho avuto che tre settimane per preparare questo progetto. All'inizio, andavamo fondamentalmente a tentativi. Non avevo idea ci sarebbero state così tante cose cui prestare attenzione e altre da preparare. Ma credo che, tutto sommato, ce la siamo cavata bene, preoccupandoci dei dettagli strada facendo. Credo l'aspetto più grezzo e genuino di quest'arte sia ben rappresentato, quindi non ho rimpianti. Anzi, forse il fascino di questo progetto, in parte è, proprio che... non ci sono fronzoli? È tutto molto casual e rilassato, no? (ride).
j-hope : Intervista 3
- Perché Boogaloo Kin? -
"Non c'è altro modo che continuare"
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C'è un'altra figura cruciale, nel documentario. Perché proprio Boogaloo Kin?
Questo documentario è fondamentalmente un percorso formativo. Ecco perché ho deciso che Haknam (a.k.a. Boogaloo Kin) non potesse mancare. Sul serio, è una figura fondante della street dance coreana, fin dalle origini e ancor oggi, ed è profondamente rispettato, non solo nella scena coreana ma a livello globale. Ecco perché non avevo dubbi sarebbe stato perfetto come guida, sia per me che per il progetto. E poi ho pensato sarebbe stato più divertente compiere questa rivisitazione del passato insieme a qualcun altro.
Inoltre, grazie a Haknam, sapevo non avrei solo imparato cose riguardo il ballo, ma anche sulla vita. Non lo ringrazierò mai abbastanza per aver accettato di partecipare, nonostante il poco preavviso. È sempre stato un modello di vita per me.
INTERVISTA con BOOGALOO KIN
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Puoi presentarti?
Salve, sono Haknam Kim, a.k.a. Boogaloo Kin. Sono un ballerino da 24-25 anni. Giro il mondo per varie attività legate al ballo, come giurato di competizioni, workshop e sessioni come istruttore di ballo.
Ho saputo che questo progetto ti è stato proposto all'improvviso. Come mai hai deciso di partecipare?
Quando ho ricevuto l'offerta, sono andato in confusione totale. Perché, cioè, come potevo non essere agitato, quando ci si aspettava che volassi ad Osaka tre giorni dopo? (ride). Quindi, sì, ero piuttosto teso. Però, in un certo senso, si trattava di lavorare sodo affinché gli stili di ballo che ho studiato, ricercato, in cui mi sono specializzato e ho sempre praticato fossero tramandati come si deve a questa generazione–e a quella dopo e quella dopo ancora – È ciò per cui continuo a ballare, quindi ho subito accettato.
Se ho capito bene, la street dance è nata negli Stati Uniti, ma si è successivamente diffusa ed evoluta in stili e modi diversi a seconda del paese e zona del mondo in cui è arrivata. Dare una risposta completa è difficile, ma potresti spiegarci brevemente quali sono le principali differenze da regione a regione? Per dare un'idea più chiara ai nostri lettori..
Esatto, la street dance ha avuto origine negli Stati Uniti, dopodiché si è diffusa anche altrove, come in Europa ed Asia, evolvendo in generi e stili diversi man mano. A mio parere, la versione ballata in Europa è più originale e creativa grazie alla commistione di diverse culture, paesi ed etnie. Gli stili prediletti (in Europa) sembrano essere l'hip-hop e l'house freestyle.
La scena street dance giapponese è la più sviluppata e strutturata, in Asia. Ciò che mi colpisce sempre un sacco è il modo in cui, grazie al ballo, diverse generazioni si incontrano e danno inizio ad un dialogo e scambio vicendevole. È qualcosa che invidio profondamente. Tuttə i/le ballerinə giapponesi sono i/le migliori quando si tratta delle tecniche fondamentali. È evidente la precisione con cui ballano, un aspetto che è parte integrante della loro cultura.
La street dance sudcoreana, diversamente da questi altri paesi, non ha una storia così lunga e radicata. Tuttavia, essendo sbocciata più tardi, ha tratto molte influenze dai paesi esteri in cui la street dance si è sviluppata prima, come gli Stati Uniti, i paesi europei ed il Giappone. A mio parere, la street dance coreana ha anche beneficiato di quell' "heung" [*capacità di divertirsi entusiasmarsi] tipicamente coreana, ereditata dai nostri predecessori. Quindi, sì, credo l'unicità ed esuberanza della street dance coreana risalti con prepotenza proprio grazie alle varie influenze assorbite da altri paesi, influenze che poi si fondono e danno vita a quell' "heung" [*divertimento] collettivo.
Con così tanti stili di ballo diversi, cosa distingue e rende particolarmente affascinante la street dance?
Credo l'unicità della street dance sia data dal suo essere uno stile libero, in cui c'è molta improvvisazione. Nonostante continui ad evolversi in tante diverse varietà, fondamentalmente si è liberə di ballarla quando si vuole ed ovunque ci sia della musica.
Sei anche un giudice di questo genere. A che cosa presti attenzione nel giudicare la street dance, data la sua natura libera e ricca di improvvisazione?
Dipende dal tipo di ballo con cui ho a che fare. Ogni giudice ha i suoi parametri personali. Per quanto mi riguarda, presto attenzione al ballo di per sé. Do un giudizio basandomi su ciò che mi trasmette il/la ballerinə, se riesco a percepire la musica nei suoi movimenti. Poniamo di assistere ad una sfida di ballo. Il/la ballerinə A sfoggia tecniche complesse ed elaborate o presenta altre mosse interessanti che però non hanno nulla a che fare con la musica; il/la ballerinə B usa passi e mosse piuttosto nella norma, ma è evidente che sente la musica e sa farla sua. In una situazione come questa, solitamente do un punteggio maggiore al/lla secondə concorrente.
Secondo te, quali sono le caratteristiche principali del ballo di j-hope?
So che prima del debutto, j-hope era appassionato di popping e boogaloo e che ha anche partecipato a diverse competizioni di ballo. Quando poi è entrato a far parte dei NEURON, ha potuto anche imparare l'hip hop freestyle e, una volta diventato trainee, ha studiato tutti i vari stili di street dance. Quindi credo il motivo per cui j-hope si distingue rispetto agli altri ballerini, a fronte di una stessa coreografia, sia perché è tanto che coltiva il suo interesse per la street dance. Ho notato che, talvolta, improvvisa anche durante i concerti. Quindi, sì, direi che uno dei suoi maggiori punti di forza è il modo in cui sa improvvisare pur mantenendo gran naturalezza.
J-hope ha detto di aver intrapreso questo progetto perché voleva imparare. Ora che l'hai accompagnato in questo viaggio d'apprendimento, cosa pensi abbia imparato?
Credo il ballo sia ciò che ha aiutato Hoseok a diventare j-hope, un membro dei BTS. Credo non abbia più avuto modo di lasciarsi andare all'improvvisazione, negli ultimi anni – a stili come il popping, il boogaloo e l'hip-hop freestyle -, come invece era solito ballare prima del debutto. Quindi credo questo progetto sia stata l'opportunità di poter tornare alle sue origini e a quel periodo in cui era totalmente concentrato sul ballo e null'altro. Sono sicuro quest'esperienza avrà un effetto positivo anche sui suoi progetti futuri in quanto artista.
E personalmente, invece, che cosa ti ha lasciato?
Mi ha permesso di realizzare, una volta di più, quanto effettivamente amo il ballo – dato che è qualcosa che ho dovuto mettere da parte per un po'. Quando ho accettato di partecipare al progetto, arrivavo da circa un anno di inattività per un infortunio al ginocchio destro. Quindi, quando ho ricevuto l'offerta, ci ho pensato bene prima di accettare. Ma poi ho pensato questo progetto fosse l'opportunità di far conoscere la street dance ad un pubblico più vasto e globale. Continuerò a lavorare sodo a mia volta per mostrare a tutti quanto è figa la street dance e diffondere il verbo con quante più persone possibile.
j-hope : Intervista 4
- Hoseok Incontra i NEURON -
"Vuoi ballare con noi?"
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Penso si possa dire che è proprio quando vivevi a Gwangju che è iniziato tutto. Com'eri in quel periodo?
Ero semplicemente un ragazzino che non sapeva far altro che ballare. Lo adoravo, il ballo era tutto ciò che contava allora, ed era ciò che sapevo fare meglio. Ora so molte più cose, con l'esperienza acquisita da dopo il debutto ecc., ma non dimenticherò mai i miei inizi e come mi sono avvicinato al ballo per la prima volta in assoluto, quando vivevo a Gwangju.
Come hai trovato i NEURON?
Non è che io sia andato effettivamente a cercarli – ma semplicemente sono diventati il mio primo contatto reale col ballo ed un modo per studiare quest'arte. Ero solito ballare con i membri della crew, i quali poi mi hanno dato anche lezioni. Poi però la situazione si è fatta un po' complicata e non ho più potuto permettermi i loro corsi, quindi ho continuato senza un piano preciso e semplicemente ballavo su ciò che ascoltavano durante le pause, tenendomi aggiornato sul programma grazie agli altri studenti. Credo i membri dei NEURON abbiano notato questi miei sforzi e riconosciuto la mia dedizione. Un giorno mi hanno chiamato e mi hanno chiesto "Vuoi ballare con noi?" Ero al settimo cielo. Ero loro immensamente grato. Cioè, era letteralmente dei miei eroi che stavamo parlando. È in quel momento che ho iniziato a fare sul serio e a sognare di diventare un artista. È così che è iniziato tutto. Poi, più avanti, quando ho detto loro che desideravo perseguire i miei sogni, i NEURON sono state le persone che mi hanno dato più supporto.
Sul serio, non lo e li dimenticherò mai – i NEURON
Era da tanto che non vedevi i NEURON. Dev'essere stata un'esperienza molto emozionante per te.
Di tanto in tanto, mi capita di trovarmi con un membro o l'altro, ma era da tanto che non ci riunivamo tutti insieme. Non appena li ho visti, mi è parso evidente non fossero cambiati affatto. Sono ancora sempre quei ragazzi dagli ottimi consigli, amici che sanno scherzare e che mi hanno sempre fatto ridere molto. È probabile col tempo alcune cose siano cambiate, ma per quanto mi riguarda, sono sempre gli stessi di allora.
Che valore hanno i NEURON per te?
Ho dedicato loro cuore, anima e corpo. Mi sono sempre sentito il benvenuto, con loro. Quindi anche se una parte di me era concentrata sul diventare un buon ballerino, fondamentalmente mi piaceva poter lavorare e stare con loro. Era qualcosa cui non volevo rinunciare.
INTERVISTA con i NEURON
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Quella dei NEURON è una crew di ballo nata a Gwangju e j-hope vi si è unito durante il suo secondo anno di scuole medie, diventandone il membro più giovane. Grazie ai NEURON, j-hope ha imparato diversi stili di danza, ha partecipato a competizioni e saggi di ballo, innamorandosi perdutamente di quest'arte. Come canta in "Chicken Noodle Soup", i NEURON sono stati un grandissimo supporto per lui, fin dall'età più tenera, e l'affetto che j-hope nutre per questo gruppo non è mai scemato.
Quale genere di ballo piaceva a j-hope?
Credo il più delle volte lo si potesse vedere fare popping, perché era il genere preferito di Hoseok da ragazzino, ma ora conosce molti altri stili. Ormai ha un bagaglio esperienziale molto più ampio ed approfondito, ma le sue ambizioni e la passione che nutre per il ballo non sono mai cambiate. Quando lo guardo, non posso che pensare "Wow, questo ragazzo fa sul serio, è un vero ballerino, non c'è dubbio". Non ha mai dimenticato le sue origini, ha un'idea più che chiara della sua identità quindi sono sicuro non potrà che migliorare.
Era da un po' che non vedevate j-hope. Com'è andata?
Ad esser sincero, ero un po' agitato perché me lo ricordavo ancora ragazzino, ma ora è molto più figo (ride). Ormai è (solleva una mano) quassù! Wow. Ma non c'è voluto niente perché tornassimo a nostro agio. Non è cambiato di una virgola. È stato come quando eravamo tutti più giovani insieme. L'impressione non è stata quella di lavorare ad un progetto – semplicemente, è stato come tornare ai vecchi tempi. È stato tutto molto tranquillo. Sul serio, Hoseok è come una roccia, sa come mettere il prossimo a proprio agio, è estremamente garbato e rispettoso e sono sicuro quello sia il motivo per cui ha ottenuto tutto il successo di adesso.
2. SOUL/SEOUL con Lock Woong
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j-hope : Intervista 5
- Lock / Unlock -
"Ma soprattutto.. è divertente"
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Il tema dell'episodio intitolato "Seoul" è 'Lock / Unlock'. Che cosa significa, esattamente?
C'è un tipo di street dance che si chiama 'locking'. Ho cercato un modo per incorporarlo nei video e nella musica. Il locking è un po' come la vita: quand'è che mi blocco, nel corso della mia esistenza? Quand'è che ho bisogno di uno sblocco? Credo la vita ed il locking siano molto simili, sì. Perché ci sono momenti in cui devi bloccarti, trattenerti, ed altri in cui ti lasci andare.
Chi è stato ad insegnarti il locking?
L'ho imparato per bene da Lock Woong dello studio LEVEL6, quando ero un trainee. L'etichetta mi ha sostenuto in tutto ciò che volevo imparare, incoraggiandomi a provare il più possibile. Io amavo così tanto il ballo che desideravo davvero provare un po' di questo, un po' di quello e vari stili.
Il mio approccio era davvero mirato ad imparare il più possibile ed un po' di tutto e Woong è stato il primo ad insegnarmi il locking. Ho davvero imparato un sacco da lui.
Qual è stato l'aspetto più memorabile, durante le riprese dell'EP. "Seoul"?
Ero estremamente agitato. Ma era un'agitazione diversa da qualsiasi forma d'ansia avessi mai provato prima. Non credo di essere poi così bravo nel locking, quindi immagino il peso dell'insicurezza si sia fatto sentire, anche psicologicamente. Mi sono comunque impegnato al massimo perché non volevo adagiarmi ed accettare di non riuscirci, volevo davvero migliorare. Quindi, sì, forse è per quello che le riprese con Woong ed il locking che abbiamo ballato insieme mi sono rimasti particolarmente impressi.
INTERVISTA con LOCK WOONG
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Il vero capostipite del locking coreano è Lock Woong, che ha giocato un ruolo fondamentale nel rendere popolare questo stile in Corea, diffondendolo e sviluppandolo sempre più. Inoltre, Lock Woong è stato anche allievo di un altro locker leggendario, Greg "Campbellock Jr."
J-Hope ha imparato molto sulla street dance, frequentando lo studio di Lock Woong, quando era un trainee.
Salve, Lock Woong. Era da tanto che non incontravi j-hope, com'è stato rivederlo?
L'ultima volta che avevo visto j-hope era prima del suo debutto solista, al listening party per Jack in the Box, dove ero invitato come DJ. Abbiamo parlato e riallacciato i contatti. Non è cambiato affatto. Mi son chiesto "Oh... Come mai è sempre lo stesso? Non è una star globale, ormai?", ma quando abbiamo parlato e lui mi ha espresso brevemente le sue vedute riguardo il ballo, mi è parso subito evidente quanto non fosse cambiato.
Quali sono le caratteristiche principali dello stile locking, rispetto agli altri generi di ballo?
Uno degli aspetti migliori del locking, se paragonato agli altri stili di ballo, è che lo si può praticare insieme. Inoltre è uno stile che trasuda positività e buone energie, ecco perché mi è sempre piaciuto.
RINGRAZIAMENTI
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Hai provato i generi popping, locking, house e hip-hop, puoi spiegarci secondo te qual è il fascino di ognuno di questi stili?
Non ho mai abbastanza del locking. Che i miei movimenti siano giusti o sbagliati, il solo ballarlo mi rende felice e mi entusiasma. Il popping mi piace perché è un genere trasparente e permette a chi lo balla di sentire ed esprimere appieno la musica. Quindi, sì, penso sia quello il suo fascino principale. Per quanto riguarda l'hip-hop e l'house... ne parlerò meglio nella 2a versione, "INTERLUDE", perché sono stili che ho provato a New York e Parigi (ride).
Quindi se tu dovessi associare questa prima parte di viaggio – nonché la ver.1 dell'album "PRELUDE" - ad uno stile di street dance, quale sceglieresti?
Penso il popping, è davvero il meglio! Ho iniziato a ballarlo a Gwangju, insieme al boogaloo, quando ero un ragazzino e credo questo stile ben rappresenti le città di Gwangju e Seoul.
E a proposito di Gwangju e Seoul, qual è stato il momento più memorabile?
Ricordo particolarmente il momento in cui ho rincontrato i NEURON, dopo tanto, ed abbiamo ballato insieme. Trovo davvero speciale ed affascinante che la crew sia ancora unita ed abbia superato il passare del tempo. Ma è stato anche divertente ballare con Haknam e Woong a Euljiro. Poter ballare con degli hyung che rispetto ed ammiro così tanto è sempre un grandissimo onore.
Hai detto di aver intrapreso quest'avventura perché desideravi imparare. Che cosa hai imparato a Gwangju e Seoul?
Ho provato ed imparato molto e, ancora una volta, ho avuto la riconferma che il mio cuore brucia ancora della stessa passione di un tempo, per il ballo. Non lo credevo possibile, ma ho veramente riscoperto quella scintilla e parte di me che credevo sepolte, e grazie a quest'esperienza ho guadagnato maggiore fiducia in me stesso.
Ora che questo viaggio è concluso, cosa pensi sia cambiato tra l'Hoseok – giovane ballerino originario di Gwangju – e j-hope?
È stato come riaccendere un vecchio amore, folle come riallacciare una relazione che credevo finita. Credo ciò che è cambiato, però, sia il modo in cui vivo ed esprimo quell'amore, ora.
Se c'è qualche altro aneddoto che vorresti raccontare... Vanno bene anche dei ringraziamenti, se lo desideri.
Vorrei ringraziare me stesso per non aver mai dimenticato la mia vita come Jung Hoseok e le persone che mi sono state accanto in quel periodo.
Vorrei ringraziare i ballerini che si sono uniti a questo progetto, i NEURON e tutte le persone che mi sono state accanto. Gwangju e Seoul sono luoghi ricchi di nostalgia, per me. Capisaldi della mia vita che mi riportano al passato e mi permettono di ritrovare me stesso.
Sono molto grato a tutto lo staff di "HOPE ON THE STREET" per aver reso questo sogno realtà... Grazie a Pdogg, Gaeko, Mirae, Benny Blanco e Nile Rodgers e a tutti coloro che hanno partecipato alla produzione degli episodi di Seoul e Gwangju. Credo lavorare con tutti voi a questo progetto mi abbia permesso di maturare in previsione del futuro.
Questo progetto è dedicato all'ARMY. Grazie per il vostro continuo interesse e supporto. Siete la mia motivazione!!! Carə le/i mie/i ARMY, siete lo stimolo che mette in moto i miei neuroni, vi voglio bene di tutto cuore. Presto terminerò il mio servizio militare, e tornerò da voi. Per ora, continuerò ad aver cura di me e della mia salute, spero farete altrettanto. Grazie infinite.
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carmenvicinanza · 4 months
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Maria Tallchief
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Maria Tallchief è stata una delle più importanti ballerine del ventesimo secolo e la prima danzatrice nativa americana della storia.
Osannata per la sua velocità, energia e passione unite a una grande abilità tecnica, è stata nominata donna dell’anno dal presidente degli Stati Uniti Eisenhower nel 1953, inserita nella National Women’s Hall of Fame, ha ricevuto la National Medal of Arts e il Kennedy Center Honor alla carriera.
È stata la prima ballerina americana a esibirsi all’Opéra di Parigi e al Bolshoi di Mosca.
Nacque il 24 gennaio 1925 a Fairfax, in Oklaoma. Il padre, Alexander Joseph Tall Chief era un ricco discendente della tribù Osage mentre sua madre, Ruth Porter, aveva origini scozzesi e irlandesi.
Trascorse i primi anni della sua vita in una casa in collina che affacciava sulla riserva indiana.
L’amore per la musica e la danza venne coltivato sin da quando era una bambina. Quando la famiglia si trasferì a Los Angeles, per consentire alle figlie di studiare, venne iscritta alla scuola di danza della coreografa russa Bronislava Nijinska. Era ancora un’adolescente quando si convinse che quella era la strada che voleva intraprendere, abbandonando gli studi di pianoforte, iniziati da piccola.
A 17 anni, con l’insegnante e amica di famiglia Tatiana Riabouchinska, si trasferì a New York, dove entrò nella compagnia Ballet Russe de Monte Carlo.
In un’epoca in cui danzatori e danzatrici statunitensi adottavano nomi di scena russi, lei portava avanti con orgoglio il suo patrimonio indiano. Ha sempre rivendicato il suo lignaggio opponendosi a stereotipi e discriminazioni nei riguardi delle persone native.
Lo stato dell’Oklaoma l’ha celebrata più volte e il 29 giugno 1953 le aveva dedicato una giornata, il Maria Tallchief Day.
Nel 1944 ha cominciato a danzare dal coreografo George Balanchine, suo futuro marito, con cui ebbe inizio una fortunata collaborazione artistica durata anche dopo la loro separazione.
Quando lui, nel 1947, distaccatosi dal Ballet Russe de Monte Carlo, aveva creato la sua compagnia, il New York City Ballet, Maria Tallchief ne divenne la star incontrastata.
L’unione tra le difficili coreografie del compagno e il suo appassionato modo di danzare rivoluzionarono il balletto. Era perfetta per i ruoli che richiedevano atletismo, velocità, aggressività. La sua elettrizzante interpretazione in L’uccello di fuoco nel 1949, la rese una vera star. 
La sua Fata Confetto nello Schiaccianoci ha contribuito a trasformare il balletto in un classico annuale di Natale. 
Ha collaborato con Balanchine fino al 1965 mentre faceva tour mondiali con altre compagnie come il Balletto dell’Opera di Chicago, il San Francisco Ballet, il Balletto Reale Danese, il Balletto di Amburgo e l’American Ballet Theatre. Ha rappresentato Anna Pavlova nel film Million Dollar Mermaid con Esther Williams. 
Nel 1962, durante il suo debutto sulla televisione americana al Bell Telephone Hour, è nata la collaborazione con Rudolf Nureyev. Insieme hanno ballato il pas de deux da Infiorata a Genzano di August Bournonville.
Dopo il ritiro dalla danza, nel 1966, si era trasferita a Chicago dove ha diretto la Lyric Opera fino al 1979.
Nel 1981, ha fondato, con la sorella Marjorie, il Chicago Lyric Opera Ballet, di cui è stata direttrice artistica fino al 1987.
Dal 1990 è stata consulente artistica onoraria del Chicago Festival Ballet di Ken Von Heideke.
È morta a Chicago a causa delle complicanze di una rottura al bacino, l’11 aprile 2013, aveva 88 anni.
La sua vita ha ispirato diversi documentari e biografie. 
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fashionbooksmilano · 1 year
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William Klein  Painted Contacts
Roberto Koch Editore,Contrasto Roma 2020, 140 pagine, 69 fot.colori,  20,4 x 29 cm, ISBN  9788869658068
euro 35,00
email if you want to buy :[email protected]
Una nuova edizione compatta delle foto del cuore di William Klein: i provini a contatto dipinti
Painted Contacts presenta le foto del cuore di Klein: i provini a contatto dipinti. Queste immagini sono presentate ora in una scelta sorprendente e aggiornata con trenta fotografie in più rispetto al volume, uscito in una versione lussuosa, qualche anno fa. Settanta fotografie del grande fotografo-artista americano ripercorrono la sua vita e la sua visione: opere in cui la commistione di pittura e fotografia trova espressione nel gesto dell’autore che sceglie, tra i vari provini a contatto, l’immagine da ingrandire e la contorna di segni grafici forti e unici. Un foglio di provini a contatto contiene sei strisce di immagini, ognuna con 6 pose, per un totale di 36 fotografie scattate a un 125° di secondo. Queste frazioni di momenti rimangono lì, sulla carta, ed è all’autore che spetta il compito più complicato, per molti il vero gesto creativo: la scelta artistica. Evidenziate con tratti di colore, forti tinte acriliche che ne sottolineano l’importanza, Klein ha saputo rendere le foto dei contatti dipinti, ingrandite a dismisura, dei veri pezzi unici, immagini che racchiudono il senso della visione di questo maestro della fotografia e insieme il gesto dell’artista, la sua concezione della vita come un flusso inarrestabile di immagini, suoni, rumore e danza. Così, attraverso i contatti dipinti, Klein ha deciso di raccontare la sua vita, il suo sguardo sulla città (da New York a Roma, Parigi, Mosca e Tokyo), sull’universo della moda, sul cinema e sul mondo. William Klein (New York, 1928) esordisce a Parigi come pittore e nel 1954 torna a New York per fotografare la sua città e realizzare il libro New York (1956). Negli anni ‘50 sarà a Roma, a cui dedicherà un secondo volume fotografico, e poi a Mosca, Tokyo, Parigi. Dalla fine degli anni ’50 alterna cinema e fotografia con lavori di finzione, immagini di moda, reportage. Contrasto ha pubblicato: William Klein. Retrospettiva, Roma+Klein, Parigi+Klein e William Klein. Il mondo a modo suo
21/03/23
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sguardimora · 7 months
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[ph. Chiara Mannucci]
Il 10 ottobre ho assistito al lavoro di Alessandro Marzotto Levy per IRENE, il suo nuovo spettacolo, selezionato dall'azione DNA appunti coreografici, che debutterà al Festival Romaeuropa il prossimo 22 ottobre 2023. In residenza con lui Flavia Passigli alla composizione musicale, Alice Consigli / PHYSALIA all'assistenza artistica e produzione e Camila Chiozza al disegno luci.
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[ph. Chiara Mannucci]
Il palco è una distesa di paglia, un'orizzonte senza confini, vuoto e fuori dal tempo. Alessandro Marzotto Levy entra e attraversa questo spazio con i piedi nudi, ripercorre passi, riscrive gesti che subito riconosce.
La memoria riaffiora mentre appaiono oggetti e canzoni, una luce particolare che illumina la scena, un frammento di coreografia: il corpo agisce e le immagini tornano alla mente, il corpo si veste e le parole iniziano a prodursi sottili, in ogni movimento e gesto qualcosa di più si svela.
L'atmosfera s fa via via più rarefatta, si odono frasi ora soffocate ora sussurrate finché una rabbia quasi primitiva sembra attraversare quel corpo spingendolo a una metamorfosi ferina.
In questo dispositivo coreografico e scenico è la danza che si fa veicolo per attivare la memoria e il ricordo. Il corpo si muove e dal presente in cui si trova si affaccia sul passato riattivandolo in piccoli gesti e segni, in brevi azioni.
Non c'è timore in questo che potremmo definire passaggio di stato, non c'è tristezza; c'è piuttosto una danza magnetica, a tratti festosa e un luogo invaso da una presenza che si fa sempre meno evanescente mentre la musica si ferma e le voci nitide si odono dal silenzio.
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[ph. Chiara Mannucci]
Giovedì 12 ottobre, ore 21 Prova aperta Ingresso libero, prenotazione consigliata
IRENE di Alessandro Marzotto Levy
a seguire, incontro con l’artista a cura di Francesca Giuliani nell’ambito di Il pane quotidiano | Moltiplicazione degli sguardi, percorso di cura e dialogo tra gli artisti in residenza e le comunità di cittadini, spettatori e abitanti dell’Arboreto
a seguire, piccolo buffet
Si consiglia la prenotazione alla mail [email protected] indicando nome, cognome, numero di telefono e n di posti oppure telefonando al 0541 624003 / 331 9191041
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Introduzione
Rossana è una candela, un camino, una cura, magma, lava, dragonessa, una rosa selvatica, un albero di cacao, una musica un teatro, una principessa ribelle, un diamante, un arcobaleno, un umore, un colore, l'iridescenza, un fuoco d'artificio, una stella nella notte, un raggio di sole, la luce nel buio, la luminosità nell'oscurità.
§candela
Rossana è una candela accesa che illumina una camera buia; è una candela decorata in un luogo grigio; è una candela fiammante in mezzo all'acqua; è una candela con un calore in un stanza fredda con delle finestre rotte che fanno entrare umidità a causa delle stagioni portando muffa
§camino
Rossana è un camino logorato di una casaccia o capanno o un rifugio di una famiglia grande e povera con i topi e gli insetti in inverno con uno o due strati d'abbigliamento soffrendo il freddo, è un camino piccolo di una casa piccola con una famiglia piccola e un piccolo cane a natale tutti con 4 o 5 strati d'abbigliamento, è un camino grande di una casa grande con due piani con una famiglia grande e un grande cane a natale con un solo strato d'abbigliamento, è un camino gigante di un castello con una famiglia piccola ma con tanti ospiti e un cavallo a natale vestiti leggeri ed eleganti per il caldo
§cura
Rossana è una cura naturale fatta di frutta ed erbe con il rapporto degli elementi contro il cibo spazzatura ed i farmaci, è una cura artistica fatta di sensi contro la mancanza di sensi ed arte, è una cura motoria fatta di danza e sport contro i blocchi motori
§magma
Rossana è il magma incandescente del sottosuolo come il sangue caldo nel corpo contro l'acqua del cielo come la pelle fredda del corpo, è il magma che sale in un vulcano attivo come la rabbia negli esseri emotivi contro la neve che scende in una montagna passiva, è il magma dell'attrazione sessuale contro la castità
§lava
Rossana è la lava luminosa di un vulcano nell'oscurità della notte, è la lava bollente nel freddo di una montagna, è la lava di fuoco nella neve.
§drag
Rossana è una draghetta che abita in una grotta grande sottoterra e vive nella costa, è una draghessa che abita in una grotta media e vive in pianura, è una dragonessa che abita in una grotta piccola sopraterra e vive in montagna, è una draghetta in un isola magica, è una draghessa sapiens dei quattro elementi che va in una scuola mista, è una dragonessa divina con tutti gli elementi che vive nell'universo
§rosa (fiore)
Rossana è una rosa selvatica multi-petali di multicolore nata in un edificio lineare e grigio, è una rosa selvatica osservata da tutti contro l'indifferenza, è una rosa selvatica che una persona vuole accarezzare ma si punge con le spine poi tocca i punti giusti e c'è la in mano
§albero di cacao
Rossana è un albero di cacao in Africa tra gli africani contro un grattacielo, è un albero di cacao che da gioia a tutto il mondo contro la tristezza mondiale, è un albero di cacao come un essere vivente pieno di frutti amari ma buoni
§musica
Rossana è una musica mista fatta di tante emozioni e tanti sentimenti e non solo suoni, è una musica multipla contro la musica monotona e la discriminazione musicale, è una musica di tante origini, è una musica con personalità
§teatro
Rossana è un teatro in cui siamo tutti spettatori : siamo tutti stelle che guardano il cosmo, luci cittadine nelle strade buie che guardano i passanti, umani passivi che guardano altri umani attivi;  è un teatro greco-romano che con la sua forma ad orecchio ascolta il mondo umano; è un teatro naturale della montagna che innalza il protagonista e scende il pubblico
§principessa ribelle
Rossana è una principessa ribelle che scappa dal suo regno, è una principessa ribelle che rivoluziona il suo regno, è una principessa ribelle che combatte per il suo regno
§diamante
Rossana è un diamante che riflette la luce creando una scia di colori, è un diamante grezzo sottoterra che nessuno vede ma la natura conosce, è un diamante lavorato in laboratorio che tutti vedono nella vetrina di un negozio ma nessuno può toccare tranne gli addetti e il compratore
Rossana è un arcobaleno che crea un ponte tra la mente e il cuore, è un arcobaleno dopo la tempesta o un temporale o una pioggia abbondante, è un arcobaleno tra il passato e il futuro, è un arcobaleno contro il grigio delle nuvole
Rossana è un umore positivo su uno negativo, è un sorriso dopo un pianto abbondante, è una risata dopo un lamento, è una coccola dopo un dolore, è un abbraccio dopo una separazione,
Rossana è un colore arancio fiamma contro l'azzurro metallo, un colore rosso fuoco contro il ciano ghiaccio, è un colore rosa, è un colore fucsia elettrico, è un colore viola, un colore blu elettrico contro un giallo
Rossana è l'iridescenza del futuro umano universale, è l'iridescenza dell'anima di ognuno di noi, è l'iridescenza naturale dell'universo, è l'iridescenza del meta-verso bioecologico
Rossana è un crepuscolo astronomico mattutino che dalla scura notte inizia ad esserci luce, crepuscolo nautico mattutino che intermedia come una transizione con la prima stella nel cielo, crepuscolo civile mattutino che spegne le luci delle città per accogliere la luce naturale; crepuscolo civile serale che accende le luci della città creando l'inquinamento luminoso nell'oscurità e luminosità naturale, crepuscolo nautico serale che intermedia creando una linea verde, crepuscolo astronomico serale da la buona notte con l'ultimo raggio di Sole.
Rossana è un fuoco d'artificio in cielo nella sera rumoroso ed abbagliante come la folla in festa, è un fuoco d'artificio in acqua nella sera, è un fuoco d'artificio in terra nella sera
Rossana è una stella nella notte che crea una costellazione e che rientra in un sistema della nostra galassia o un'altra galassia, è una stella spettacolare in un palcoscenico enorme nella notte più speciale, è una stella nella sera vista da tutti perché è la prima ha brillare
Rossana è un raggio di Sole quando è nuvoloso, è un raggio di Sole all'alba dopo una notte gelida, è un raggio di Sole in una caverna di stalactiti
Rossana è la luce nel buio
Rossana è la luminosità nell'oscurità.
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lamilanomagazine · 15 hours
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Modena, torna la "Notte europea dei Musei": musica, spettacoli e danza nei luoghi d'arte
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Modena, torna la "Notte europea dei Musei": musica, spettacoli e danza nei luoghi d'arte A passo di danza nelle piazze e nei luoghi d'arte e cultura della città, sabato 18 maggio si celebra anche a Modena la Notte europea dei Musei con performance coreografiche, spettacoli, musica e incontri dal tardo pomeriggio a notte. Dopo il successo delle due precedenti edizioni, anche per il 2024 la danza caratterizza la declinazione modenese della manifestazione che coinvolge contemporaneamente i musei di tutta Europa. Nata in Francia nel 2005, la Notte dei musei quest'anno coincide con l'International Museum Day, istituito da Icom (International Council of Museums) che cade proprio il 18 maggio. A Modena, la Notte europea dei Musei prende vita, sotto la direzione artistica di Monica Ratti, con i ballerini di 14 tra associazioni e scuole di danza cittadine e sei compagnie professionali. Ma nel pomeriggio e nella serata anche tanti altri spazi all'aperto e luoghi culturali della città diventeranno il palcoscenico di concerti, incontri, scoperte e mostre con intrecci con altre manifestazioni, come il Festival del Belcanto che proporrà un concerto dei cantanti della masterclass nelle sale rinnovate dell'ex Ospedale estense dove si potranno visitare anche la sera la mostra "Modena dentro" del fotografo Franco Fontana e il nuovo spazio immersivo "Avia Pervia" che accoglie i visitatori del museo con la storia interattiva di Modena. Tutte le iniziative sono a ingresso gratuito (salvo dove specificato diversamente) e ad accesso libero fino a esaurimento posti o su prenotazione dove indicato. Il programma dettagliato della manifestazione, promossa dall'amministrazione comunale con il sostegno di Fondazione di Modena, si trova sul sito del Comune di Modena (www.comune.modena.it/nottedeimusei) e sul portale di promozione turistica visitmodena (www.visitmodena.it). La manifestazione è stata presentata nella mattinata di martedì 14 maggio, a Palazzo dei Musei con una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Cristiana Zanasi del Museo Civico, coordinatrice degli appuntamenti proposti dagli istituti culturali; Monica Ratti, critica di danza e operatrice culturale, che ha curato il programma della danza, Matteo Tiezzi, presidente di Fondazione di Modena. La danza, classica, moderna, contemporanea, aerea, acrobatica e hip hop, attraverserà il centro storico con esibizioni negli istituti culturali e nelle piazze principali. Il programma propone, infatti, performance nel Museo Civico e nel Lapidario Romano con le scuole Movimento Unico e Talentho e gli ospiti Roma City Ballet di Luciano Cannito con i Wonder boys diretti da Fabrizio Prolli (coreografo di Viva Rai 2!), Rita Pompili reduce da Amici e dal Joffrey concert group di New York, i danzatori urban Alfredo De Meo e Marco Bonato in due differenti esibizioni hip hop. In Galleria Estense va in scena lo Sted con ospiti Mvula Sungani Physical Dance di Mvula Sungani che ha coreografato le più importanti star della danza italiana e internazionale, e Marco Bonato. Il Palazzo del Principe Foresto riapre le porte per ospitare la scuola di Alex Atzewi e il Balletto di Verona con il suo repertorio di classico e neoclassico, mentre la Fondazione Collegio San Carlo dedica la sala Cardinali all'Arabesque Ballet Studio con ospite la modenese Chiara Bergamini direttamente dal Mainfrancken Theater di Würzburg in Germania. Il chiostro del Palazzo Santa Margherita risuonerà di nuovi ritmi con il Centro la Fenice, Alfredo De Meo e la crew Raoul Street fra classico, contemporaneo, hip hop e urban, mentre Musica Sacra e canti gregoriani dialogheranno con la danza contemporanea de LaCapriola nella chiesa del Voto. In piazza Redecocca danza acrobatica con la scuola Soleil, in piazza Mazzini cerchio areo e trapezio con Oasi Metropolitana, in piazza Grande danza aerea con Equilibra e in piazza XX Settembre uno spettacolo corale che riunisce scuole e ospiti a partire dalle 17.15. Sempre in piazza XX Settembre, alle 21, si svolge anche il Gala conclusivo della manifestazione che vedrà in scena anche la KC dance company con Shorty e Bilbo, due tra i più famosi danzatori hip hop di livello internazionale, e le campionesse europee di ginnastica artistica e acrobatica del gruppo La Trottola.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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azzuul · 2 days
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Arte
Sonora es un estado que tiene una gran variedad en la escena artistica, abarca diversas formas de expresión. En cuanto al arte visual, hay una variedad de artistas que trabajan en pintura, escultura y arte digital, muchos de los cuales están inspirados por la naturaleza y la cultura de la región. Además, Sonora alberga festivales de arte y cultura que promueven la música, la danza, el teatro y otras formas de expresión artística. También es importante mencionar el arte rupestre de la región, como las pinturas rupestres en la Sierra de San Francisco, que son Patrimonio de la Humanidad por su valor histórico y cultural.
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thefakefactory · 22 days
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vimeo
STEFANO FAKE & THE FAKE FACTORY INFINITE FORME BELLISSIME (2015-today) from the fake factory on Vimeo.
THE FAKE FACTORY “INFINITE FORME BELLISSIME”
“Infinite forme, bellissime e meravigliose, si sono evolute e continuano a evolversi" (Charles Darwin, 1859)
“È stato proprio fotografando e ingrandendo la superficie delle cose che stavano intorno a me che io ho cercato di scoprire quello che c'era dietro queste cose, quello che c'era al di là. Noi sappiamo che sotto l'immagine rivelata ce n'è un'altra più fedele alla realtà, e sotto quest'altra un'altra ancora, e di nuovo un'altra sotto quest'ultima, fino alla vera immagine di quella realtà, assoluta, misteriosa che nessuno vedrà mai, o forse fino alla scomposizione di qualsiasi immagine, di qualsiasi realtà.” (Michelangelo Antonioni)
“Gli esseri viventi esibiscono una straordinaria diversità di forme, dalle strisce della zebra ai disegni simmetrici sulle ali di una farfalla alle spirali della chiocciola. Come può una tale variegata modulazione di forme sbocciare da un grumo di cellule embrionali?” (Sean B.Carroll)
Impulsi e fasci luminosi ci guideranno alla scoperta di “infinite forme bellissime” (Darwin). la luce ci porterà a scoprire la trasformazione della materia in energia. Un segnale luminoso accenderà la notte e in quel preciso istante prenderà via la danza delle particelle elementari, quella delle molecole e saremo chiamati a contemplare la bellezza luminosa del microcosmo e del macrocosmo, fino a danzare con neutrini e neuroni. Le animazioni grafiche digitali, realizzate dai videoartisti di The Fake Factory, generano sulla pavimentazione una sorta di visione al microscopio elettronico della realtà atomica e molecolare, le forme dinamiche e la danza delle cellule: i colori, le simmetrie, le tessiture e la bellezza della materia di cui sono fatte tutte le cose. L’energia e la luce permetteranno di trasformare la Stazione Leopolda in un punto di osservazione e di interazione con le cellule embrionali che si nascono sotto la superficie della realtà. Gli spettatori saranno invitati a interagire con le proiezioni trasformandosi essi stessi in minuscole cellule coinvolte nella danza della vita.
--------------- Evento promosso dal Comune di Firenze Organizzazione: MUS.E Direzione artistica Sergio Risaliti con il contributo di CAMERA DI COMMERCIO DI FIRENZE
UNESCO - International Year of Light 2015
“Endless forms most beautiful and most wonderful have been, and are being, evolved.
The phrase "endless forms most beautiful and most wonderful" occurs in the closing statement of Charles Darwin's 1859 book On the Origin of Species.
Everything "dead" trembled. Everything showed me its face, its innermost being, its secret soul, inclined more often to silence than speech—not only the stars, moon, words, flowers of which poets sing, but even a cigar butt lying in the ashtray, a patient white trouser-button looking up at you from a puddle on the street, a submissive piece of bark carried through the long grass in the ant's strong jaws to some uncertain and vital end, the page of a calendar, torn forcibly by one's consciously outstretched hand from the warm companionship of the block of remaining pages. Likewise, every still and every moving point (= line) became for me just as alive and revealed to me its soul. This was enough for me to "comprehend," with my entire being and with all my senses, the possibility and existence of that art which today is called "abstract," as opposed, to "objective" —Wassily Kandinsky (1994, 361).
The trembling of which Kandinsky speaks is the instability inherent in this world because, as Jane Bennett notes in relation to her concept of "thing-power," it [the latter] "refuses to dissolve completely into the milieu of human knowledge" (Bennett 2010, 3). In Vibrant Matter, Bennett seeks to "highlight the extent to which human being and thinghood overlap, the extent to which the us and the it slip-slide into each other" (4). Similarly, Kandinsky is interested in the ways things mutually affect each other, in the perceived traces and resulting products of the contact between organic and inorganic, natural and human made. These traces and products have the potential of creating a different future, one that Kandinsky envisions in radical opposition to the materialism inherited from the nineteenth century. In his paintings, things are made to speak in the stripped language of space, time, and affect.
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mypickleoperapeanut · 25 days
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"Astor Piazzolla, melodie e parole al Teatro del Cestello"
Donatella Alamprese, sabato 20 aprile 2024,
ha proposto al Teatro del Cestello di Firenze lo spettacolo "Tango, una Favola Porteña : Astor Piazzolla e i suoi Poeti".
Questa rappresentazione, descritta da Donatella come una meravigliosa avventura, offre uno sguardo su un lato meno conosciuto del musicista argentino.
Sul palco, una voce narrante si accompagna a chitarra, bandoneon, due ballerini, e naturalmente, la splendida voce di Donatella che interpreta i classici di Piazzolla.
Donatella Alamprese, con una formazione classica, è una cantante estremamente eclettica che ha trasformato il suo repertorio canoro in una preziosa rarità nel panorama musicale.
È altresì riconosciuta come la regina italiana del tango, per le sue performance particolarmente apprezzate e coinvolgenti.
Astor Piazzolla, su cui si incentra lo spettacolo, è stato un compositore e bandoneonista argentino, visto come uno dei principali innovatori del tango. Nato nel 1921, ha rivoluzionato il tango tradizionale con il suo nuovo stile, il "tango nuevo", che incorporava elementi del jazz e della musica classica.
Lo spettacolo mette in luce le importanti collaborazioni volute da Piazzolla con vari poeti per creare il "tango canzone", uno degli aspetti distintivi del suo percorso artistico.
Queste collaborazioni hanno fuso la lirica poetica con la musica, creando opere profonde e cariche di emozioni.
Tra le collaborazioni più note di Piazzolla vi è quella con il poeta Horacio Ferrer.
Insieme, hanno creato alcune delle opere più emblematiche, come "Balada para un loco" e "Chiquilín de Bachín", che uniscono ritmo e melodia intensa tipica del tango con testi poetici che narrano storie di vita, amore e nostalgia.
Un altro poeta crucial per la carriera di Piazzolla è stato Jorge Luis Borges, con cui ha collaborato nell'album "El tango".
Questo progetto ha esplorato vari aspetti della cultura e storia argentina attraverso il tango, arricchendo ulteriormente il genere con una profonda dimensione letteraria.
Con determinazione e innovazione, Piazzolla e i suoi poeti hanno elevato il tango da semplice forma di danza a un'espressione artistica complessa e rispettata, dimostrando il potenziale del tango di trasmettere intense emozioni attraverso sia la musica che le parole.
Una sala piena, quella del Teatro del Cestello, con spettatori attenti e affascinati, che hanno sottolineato con lunghi applausi la bravura degli interpreti.
Domenica 21 aprile 2024, la meravigliosa avventura avrà una replica alle 16.45.
Riccardo Rescio I&f Arte Cultura Attualità I
Ruben Costanzo Simone Marini Marco Giacomini Giuliano Scarpati Arthur Murray Perla Collini Donatella Alamprese
Teatro Del Cestello
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italianoperalover · 29 days
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Al Teatro “Tonino Pardo” in scena Bach Incontra Dante
Martedì 16 aprile, alle ore 21:00, presso il Teatro “Tonino Pardo” di Trapani per la 76a stagione del Luglio Musicale Trapanese, andrà in scena lo spettacolo di danza contemporanea “Bach incontra Dante”, della MoNO Dance Company. Lo spettacolo, frutto della visione artistica e delle coreografie di Damiano Artale e Monica Montanti, vedrà come protagoniste cinque talentuose danzatrici: Anita…
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circusfans-italia · 1 month
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Il Circo che Danza al Teatro Parioli Costanzo di Roma
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Il Circo che Danza al Teatro Parioli Costanzo di Roma Un evento unico in arrivo nella storica cornice del teatro “IL PARIOLI COSTANZO” il prossimo 22 e 23 aprile si tratta della serata “IL CIRCO CHE DANZA” movimenti di danza e circo contemporaneo” (Adnkronos) – Un'idea dei fratelli Longo che da anni dedicano la loro vita al mondo dell'arte circense e della danza. L'evento vuole essere un manifesto che celebra la bellezza della contaminazione tra le arti sceniche , un'ode alla fratellanza senza confini e alla creatività senza limiti di appartenenza.  Roma, 8 aprile 2024. Valerio Longo ,che porta con sé una lunga e illustre carriera ,racconta : "Ho danzato su palcoscenici molto prestigiosi e collaboro con importanti compagnie ed istituzioni nazionali e Internazionali come coreografo.Ciò che mi spinge è una ricerca personale. Sogno da sempre di unire la mia ricerca anche con quella di mio fratello Alberto, esperto del mondo del circo contemporaneo e questo mio desiderio, finalmente vedrà la luce".  Alberto longo a sua volta vanta oggi una carriera significativa nel mondo circense e ha sempre creduto nel potere di trasformazione e di unione che il circo porta con sé. "Abbiamo entrambi alle spalle una carriera significativa" spiega "ma il nostro sogno da bambini era anche quello di mettere insieme i nostri talenti". Grazie a questa serata voluta da Alberto Longo, direttore generale del centro di produzione di circo contemporaneo lazio, con i suoi artisti sfida gli stereotipi del circo tradizionale e assieme alla poliedrica compagnia Artemakia uniti ai sensibili e talentuosi interpreti danzatori del Balletto di Roma, andrá in scena un incontro vigoroso con la maestria del circo e la raffinatezza e l'eleganza della danza. Una fusione di stili e sensazioni che si irradiano attraverso ogni movimento coreografico andando oltre la mera esibizione artistica portando il pubblico a superare i confini convenzionali , a lasciarsi quindi trasportare dalle emozioni universali che si dipanano sul palcoscenico.  
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Il 22/23 aprile quadro dopo quadro si prenderà parte ad un'esperienza collettiva, condividendo emozioni al di là delle differenze individuali. Grazie al supporto dei partner e della disponibilità del teatro “IL PARIOLI COSTANZO”, con la sua storia ricca di tradizione e innovazione , così da confermarsi come il luogo perfetto per ospitare l'intento dei fratelli Longo. "Perché il nostro obiettivo è portare la nostra arte in ogni angolo Del territorio nazionale, ispirando e trasformando così le comunità con la Condivisione della nostra passione e del nostro forte impegno " Per le informazioni:  CLICCATE QUA Per la biglietteria  CLICCATE QUA Da AdnKronos dell'08/04/24   Per raggiungere il gruppo l'Impresario Circense su Facebook cliccate sull'immagine sottostante
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Il Circo che Danza al Teatro Parioli Costanzo di Roma
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agrpress-blog · 2 months
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ConFormazioni 2024: il festival internazionale della danza e dei linguaggi contemporanei Dal 19 al 28 aprile 2024, Palermo si pr... #ConFormazioni #festival #GiuseppeMuscarello https://agrpress.it/conformazioni-2024-il-festival-internazionale-della-danza-e-dei-linguaggi-contemporanei/?feed_id=4176&_unique_id=6602baeec0a59
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spaziodanzacdo-blog · 2 months
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La Cena Sociale di Spazio Danza del dicembre 2023 è stata un'occasione speciale per riunire la nostra comunità e celebrare insieme un anno di passione, impegno e crescita artistica. In un'atmosfera calorosa e festosa, studenti, insegnanti e famiglie hanno condiviso momenti di gioia e convivialità, rafforzando i legami che rendono Spazio Danza una grande famiglia. Questa serata è stata un'opportunità per riflettere sui successi ottenuti e per guardare con entusiasmo verso il futuro, consapevoli di quanto possiamo realizzare insieme attraverso la nostra passione per la danza.
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scenariopubblico · 2 months
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La storia delle residenze di SP/CZD
Tra le attività più articolate sostenute da Scenario Pubblico vi sono senza dubbio le residenze artistiche. Ne parleremo brevemente qui per diffondere la conoscenza su cosa sono e come funzionano con l'obiettivo di creare un quadro chiaro, anche se non esaustivo, che possa essere l'incipit di una serie di attraversamenti che faremo nei prossimi mesi in cui conosceremo tutti i soggetti selezionati dal bando ACASA 24-25.
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Introduciamo questo breve attraversamento consigliando la visione di un video che ripercorre - attraverso le immagini - la genesi di Scenario Pubblico e la sua vita di ogni giorno 👇
Non per niente siamo partiti dalla storia
Da spazio privato voluto per diventare casa della Compagnia Zappalà Danza, Scenario ha iniziato subito ad ospitare una stagione di danza. Conseguenza "naturale" del circuitare di artiste e artisti sono state le diverse richieste di ospitalità per avere spazi e poter creare. Così in concomitanza con la stagione è iniziato un programma di residenze artistiche regolamentato poi nel 2015 0anno in cui Scenario diventa Centro di Produzione della Danza riconosciuto dal MiC.
Nel tempo il progetto di residenze si è andato strutturando meglio. Quello che esiste oggi è un bando biennale - chiamato ACASA - (giunto alla sua seconda edizione) destinato ad artiste e artisti over 30. In un biennio l'impegno è quello di garantire continuità ai progetti anziché rimanere esperienze isolate.
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Nel corso del biennio la residenza si articola in due fasi: una prima creativa che si conclude con uno sharing del lavoro e un dialogo con il pubblico e una seconda parte tecnica finalizzata alla messa in scena del lavoro creato.
A coronamento dei due anni i lavori vengono presentati durante il FIC Fest, occasione di ritrovo, condivisione, confronto. Questa possibilità è utile sia per i programmatori che possono quindi vedere più artisti nell’arco della durata del festival, che per gli stessi artisti.
Con questo tipo di articolazione il Centro e il pubblico hanno la possibilità di seguire gli artisti e le artiste nel loro percorso, vedere le evoluzioni, assistere al processo completo: dalla creazione alla messa in scena. Momenti importanti e sentiti in tal senso sono le open door, ovvero le prove aperte che si svolgono alla fine del primo ciclo di residenza. Insieme alla "restituzione" del lavoro fatto l'incontro con l'artista viene accompagnato da uno sharing dialogante con il pubblico che viene incoraggiato ad esprimere il proprio feedback, le proprie sensazioni.
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Questo contributo è stato elaborato in collaborazione con Laura Gullotta, responsabile della programmazione di Scenario Pubblico che proprio in questi giorni rappresenta il centro nella Tavola Rotonda IntegrARTI intitolata Il ruolo delle Residenze Artistiche nella rigenerazione Urbana: spazi, modelli, comunità che si svolge dal 18 al 20 marzo a Messina.
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A presto con il prossimo attraversamento che entrerà nella prima Residenza Artistica del 2024!
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sguardimora · 30 days
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Beatrice Botticini Bianchi e Giovanni Careccia in residenza a Longiano con With love
15 Aprile 2024 - 29 Aprile 2024 
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A Longiano è iniziata la residenza creativa per la ricerca e la composizione del nuovo spettacolo di Beatrice Botticini Bianchi e Giovanni Careccia.
Gli autori, spinti dalla necessità di indagare il tema del conflitto all’interno delle relazioni umane, hanno ideato un dispositivo poliedrico, versatile e multidisciplinare. With love è una ricerca composta da laboratori e atti performativi. Ogni incontro prevede l’analisi e lo sviluppo di materiali connessi alla tematica, che vengono poi integrati in una performance in continuo divenire, malleabile e plasmata dagli avvenimenti contemporanei e dai contenuti espressi dal pubblico, in un’ottica di creazione co-partecipata.
Vorrei fare con te quello che la primavera fa con i ciliegi #1
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Beatrice Botticini Bianchi, danzatrice, performer e autrice, classe ‘98. Diplomatasi nel 2020 presso l’Accademia Susanna Beltrami – Dancehaus, prosegue la sua formazione artistica approfondendo i linguaggi coreutici tra Italia ed estero. Lavora come interprete per Susanna Beltrami, Paola Stella Minni e Kostantinos Rizos (Futur Immoral), Erato Zavara, Christine Ellison e per la compagnia Escape Project. L’apertura verso le arti performative nella loro totalità la porta ad approfondire l’aspetto teatrale; viene selezionata come performer in produzioni del Teatro Franco Parenti e del Piccolo Teatro di Milano e d’Europa. Nel 2022 si laurea all’Università degli Studi di Milano con una tesi in Sociologia, materia che continua a indagare nei suoi primi approcci come autrice. Nel 2023, durante il Corso di Alta Formazione per Attori-Creatori di Residenza I.DRA., crea il suo primo solo performativo Mannequin in cui esplora le dinamiche di potere dello sguardo e della femminilità. Nello stesso anno viene ammessa al Corso di Alta Formazione per coreografi e danzautori I corpi e le voci della danza. Attualmente prosegue nella sua ricerca autoriale, condividendo processi anche con artisti nazionali e internazionali.
Giovanni Careccia, artista, dancemaker e performer freelance classe ‘93. Si diploma presso ArteMente, Centro di Alta Formazione per la Danza. Negli ultimi anni la sua attenzione si sposta sulla danza d’autore partecipando al progetto sostenuto dal MiC, C.I.M.D. – Incubatore per futuri coreografi e frequentando il Corso di Alta Formazione I Corpi e le Voci della Danza sostenuto dalla regione Emilia-Romagna. Dal 2019 collabora attivamente con il dramaturg Christian Consalvo e altre figure artistiche che completano e arricchiscono le sue performance. Danza per Daniele Ninarello, Silvia Gribaudi, Sofia Nappi e la compagnia Lost Movement. Le sue creazioni sono selezionate per diversi festival, rassegne ed eventi culturali nazionali. Nel 2021 con la performance After Allpartecipa alla Vetrina della giovane danza d’autore – Anticorpi XL. I suoi lavori ad oggi sono supportati da Sanpapié, Organismo di Produzione, Centro ArteMente, Organismo di Promozione, e FLIC – Festival Lanciano in Contemporanea, Festival Multidisciplinare, riconosciuti dal Ministero della Cultura.
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