Aaaagggghhhh
Mammon and MC's Future Son(Malcolm)As a Baby:aaggh.
Mammon:Aaaaggghhh.
Malcolm(Baby):AAggghhh.
Mammon/Levi:AAAGH.
Malcolm(Baby):AAAGGGHHH.
Mammon/Levi/Beel:AAAGGGHHH!
Mammon/Levi/Beel/Me: AAAAAAGGGGGHHH!
Malcolm(Baby):*starts to get real fitty and takes a deep breathe* AAAAAAAAAGGGGGGGGHHHHHHHHHH!!!
+Bonus
Malcolm(Baby):*proud*
Lucifer:*deep exhale*
Diavolo:*le gasp*!
Lucy(Dia and Luci's Future Child):Awww.
Asmo:*high pitch girly squeal*!
Solomon+Satan:*rolls eyes with small smile*
Simeon:*recording because I told him too* Ha!
Luke(is called big bro):*proud big bro moment*You show those demons!
MC:Heh,he is half demon.
Luke:HALF.
Barbatos:*chuckles in amusement*
Mammon:*proud dad*
Belphie:*half awake laugh*
Beel:*tickles Malcolm*
Levi:You got that on cam right?
Me:*Dying from laughter on ground* T-Totally!
Elys:(just teleported in the middle of the room for a surprise visit)Wha?...
Older Lucy. Older Malcolm.
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Primo Levi, (1963), La tregua, in Opere, Volume primo, «Biblioteca dell'Orsa» 4, Einaudi, Torino, 1978, 1982 and 1988 [pp. 424-425]
/ «Giunsi a Torino il 19 di ottobre, dopo trentacinque giorni di viaggio: la casa era in piedi, tutti i familiari vivi, nessuno mi aspettava. Ero gonfio, barbuto e lacero, e stentai a farmi riconoscere. Ritrovai gli amici pieni di vita, il calore della mensa sicura, la concretezza del lavoro quotidiano, la gioia liberatrice del raccontare. Ritrovai un letto largo e pulito, che a sera (attimo di terrore) cedette morbido sotto il mio peso. Ma solo dopo molti mesi svanì in me l'abitudine di camminare con lo sguardo fisso al suolo, come per cercarvi qualcosa da mangiare o da intascare presto e vendere per pane; e non ha cessato di visitarmi, ad intervalli ora fitti, ora radi, un sogno pieno di spavento.» – Primo Levi, (1963), La tregua, in Opere, Volume primo, «Biblioteca dell'Orsa» 4, Einaudi, Torino, 1978, 1982 and 1988, p. 422 /
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Federation Invasion #496 (Dancehall Reggae Megamix) 02.24.21
Victory Rock,Alaine
She Nah Give It Away,D-Major
What Is Life,Bugle
Don't Judge,Gentleman
Jah Walk with I,Prince Levy
Blaze Fire,Pressure
Carry On,Alaine
How Could You,Christopher Martin
Loving You, Charmaine X
We Need Love, Peppery
Never Worry, Babyboom
Kush Inna Mi Brain, Delly Ranx
Friday Night, Capital D
Fittis, Wayne Lonesome
Sometimes, Singer J
Prevail, Furious
Jah People, Fyah George
Too Long Now, Capleton
Bird Eyeview, Loyal Flames
Jah Jah Blessings, Tishana
Who Do It, Tony Curtis
Ghetto Life, Turbulence
Be Your Self, Mawga Don
Sweet Love, Shuwayne Lonesone
Pray ,Romain Virgo and Busy Signal
Pray ,Jah Cure
Jah Love,"Popcaan, Zamunda & Dre Island"
Corner,Masicka & Tarrus Riley
Power Struggle,Teejay & Tommy Lee Sparta
Dont You Know,Mavado
Wifi,Dexta Daps
Erotica,Raine Seville
Kool Aid,Aidonia
Real Steel,Sean Paul ft Intence
Pickachu,Intence
Good Life,Daddy1
Top Prize,Alkaline
STICK A BET,I WAATA
MURDA,YOUNG WILD APACHE
RED LABEL,SLIQ ONE
BOTTLES,HARRY TODDLER
EXPENSIVE,MUNGA HONORABLE
BIRTHDAY,DYANI
LIPSTICK,MARCY CHIN
Bring Rum,Busy Signal
Motion,Stonebwoy ft Jahmiel
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Gioco di mano
« Ma mi stai ascoltando? »
Calcia la poltrona di Kris e lui schizza via con la pigrizia di una pantera alle prese con un cucciolo lento e noioso. Sono le quattro del mattino e l'unica luce del Reparto Informatico è quella del suo laptop, dove stringhe di codice stanno isolando i dati dell’ultima indagine.
Kris è immerso nelle ombre, di lui emerge soltanto lo schermo del cellulare dove sta trafficando da almeno mezz'ora. Indispettita, Lenoir s’infila in un corridoio dimensionale e gli compare alle spalle.
« Tutto questo tempo e non le hai ancora scritto niente? » lui sospira arreso e non ci prova nemmeno a nascondere la chat di ‘CC’, vuota e desolante. « Te l'ho detto, è inutile che provi a fare colpo con qualche frase ad effetto. Quella è la sua specialità. Voglio dire, è riuscita ad impressionare me. »
« Da quando sei diventata lo standard in fatto di relazioni? »
La frecciatina fa male perché Kris sa esattamente dove colpire. Non ricorda l'ultima volta che ha sentito le mani di Levi sulla pelle, a dirla tutta non ricorda nemmeno da quanto tempo non si sentono. Due giorni, tre? C’è stato un tempo in cui si scrivevano continuamente, a migliaia di chilometri di distanza. Ora ne sente a stento la mancanza. Affonda le dita nei capelli di Kris, presa da un malessere colpevole allo stomaco.
« Sicuro di poterti fidare di lei? »
« Stai diventando paranoica, Flamel. »
Ingoia la rispostaccia sul nascere, ormai lo sente ripetere così spesso che sta iniziando a crederci pure lei. Eppure sono reali, gli sguardi allarmati di Lucja ogni volta che perde le staffe. I messaggi preoccupati di John e le sue insopportabili opinioni sulla Gifted, proprio nel mezzo del Freedom Park. Il sorriso furbetto della rapinatrice di banche della Boardwalk, che l’ha chiamata per nome senza averla mai vista prima. E tutti gli altri piccoli dettagli che la gettano in uno stato di tensione perenne.
Quant'è sottile il confine tra paranoia e sospetto?
Con Kris ne può parlare, lui la capisce sempre. Però il magone risale prepotente e s’incastra in gola. Tenta di calmarlo affondando il naso nei suoi capelli fitti come lana, ma non funziona ed i pensieri più malevoli strisciano sotto la pelle.
Non dobbiamo essere nemici per forza. L'eco della sua voce al rifugio della Sentinel le dà la nausea. Il modo in cui teneva gli occhi sul palmo di Jeshua, sulla sua linea del Cuore - anziché su di lui - le dà la nausea. L’idea di essere stata così vicina alla verità e di averla fraintesa del tutto, le dà la nausea. Così distratta, così stupida. Stupida, stupida stupida stupida stupida stupida s t u p i d a
« Cosa? »
Ha parlato a voce alta, ma Kris è ancora impegnato a cercare frasi argute. La sua chat è immutata, azzurra e limpida come gli occhi della rapinatrice di banche. Respira contro i suoi capelli, dando fiato ai pensieri.
Sta sbagliando a sospettare di John? Con Sam Reed non si è sbagliata, ma era fin troppo evidente. Ripensa a quelle mani che studiano medicina e offrono cocktail ad altri suprematisti del cazzo, sotto l'insegna della vecchia SCA del Boot Hill. Quelle mani macchiate di chissà quali peccati, che le hanno preparato un espresso solo perché glielo aveva chiesto in un futile slancio di potere, lasciandolo poi intoccato per spregio. Piccoli dispetti nell’attesa snervante di vomitare sangue nei vicoli.
Chissà quanti altri ragazzi d’oro incrocia tutti i giorni per strada, che la notte indossano una maschera e si svelano veramente per ciò che sono. Uno, nessuno, centomila? L'angoscia ribolle e fa tremare le ombre della stanza.
Mani sul collo, mh? Una scelta interessante. Mike Noonan sorride sempre un sacco, anche quando lancia accuse velate lungo le strade della Border. C'è qualcosa di personale, perché se strangoli una persona, lo devi guardare in faccia tutto il tempo.
E' così che funziona il potere, quando ce l'hai tra le mani: finisci per usarlo. È stata proprio lei a dirlo alla ragazza della Boardwalk. E quella l’ha guardata con occhi azzurri e limpidi, sorridendo come una Monna Lisa.
« Sicuro di poterti fidare di lei? » glielo ripete, come un dannato disco rotto.
« ... non dovrei? »
« Io non mi fido più di nessuno. »
Fissa le dita tatuate con le parole incastrate in gola. Parole inespresse come i messaggi che Kris non invierà mai.
Di nessuno. Neanche di me stessa.
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